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Nuove pavimentazioni per esterni

Il continuo progresso che accompagna materiali da costruzione e tecniche di posa consente la realizzazione di nuove pavimentazioni esterne monolitiche e non, con tutti i vantaggi di un rivestimento continuo dall’aspetto naturale

Il principale vantaggio delle nuove pavimentazioni esterne rispetto a pavimentazioni esterne che presentano fughe è l’assenza di crescite erbose indesiderate negli interstizi che costringono ad una continua manutenzione; l’impossibilità da parte dell’acqua di infiltrarsi scongiura cedimenti o sollevamenti del terreno.

Anche l’erba è una nuova pavimentazione
Spesso emerge l’esigenza di mantenere uno spazio verde attorno a casa, ma senza rinunciare ad un suolo compatto e carrabile: per salvaguardare la crescita dell’erba senza ricorrere a percorsi obbligati per il calpestio o ad una superficie carrabile, si può realizzare un reticolo di griglie di plastica, ottenendo una superficie compatta e planare che mette d’accordo transitabilità totale e salute del prato. Molte anche le nuove possibilità alternative al legno, la cui bellezza e naturalità obbliga a periodiche manutenzioni: listoni di materiali cementizi, sottoposti a particolari lavorazioni, uniscono l’aspetto del legno alla robustezza ed impermeabilità della pietra.

Nuove pavimentazioni, il pavimento stampato

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Per realizzare un pavimento stampato, il fondo dev’essere schiacciato e rullato, ricoperto con un telo di nylon ed uno di tessuto-non tessuto, per impedire risalite di umidità, e con rete elettrosaldata. Il calcestruzzo va additivato con fibre di polipropilene e steso rispettando le pendenze necessarie. Sulla gettata va eseguito un primo spolvero con indurente, da incorporare con una tavola di magnesio. Dopo una seconda mano di indurente si liscia la superficie con una tavola d’acciaio e si stende un distaccante, che forma un film idrorepellente, facilita il distacco degli stampi e dona un effetto antichizzato. Lo stampaggio della superficie si effettua con stampi rigidi e morbidi: questi ultimi, flessibili, sono utilizzati vicino a muri o altri ostacoli. La pressatura iniziale può essere manuale; poi, quando la superficie inizia ad asciugare, si procede con i battitori. Dopo qualche giorno si esegue il lavaggio con spazzola e idropulitrice. Si può decorare la superficie con speciali acidi coloranti. Ideal Work

Hollylife - Stampo per creare lastre di cemento per vialetti da giardino e pavimentazione patio fai da te
  • Stampo per creare lastre di cemento per vialetti da giardino e pavimentazione patio fai da te.
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Nuove pavimentazioni, il Sasso lavato

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Questa pavimentazione si realizza in breve tempo e ad un costo veramente contenuto: si possono scegliere colori, dimensioni e pezzature dei sassi o delle graniglie, oltre a poter decidere il grado di esposizione finale della superficie. È sufficiente una gettata di soli 3 cm, applicando un primer se si lavora su una pavimentazione esistente; i sassi possono anche essere applicati su calcestruzzo fresco.  Dopo la stesura del primer si può preparare l’impasto per la realizzazione del pavimento, composto da cemento, graniglia e lo speciale additivo. Prima che il primer si asciughi, l’impasto dev’essere steso e distribuito con cura; si utilizzano stagge per spianare le superfici più estese e manare per rifinire vicino ai bordi. Dopo la lisciatura con la staggia si applica il disattivante; entro 12-24 ore la pavimentazione dev’essere lavata con un’idropulitrice o con un’idrospazzola a rotazione.

Listoni di pietra liquida

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Si tratta di un tipo di pavimentazione molto moderna, a listoni ottenuti da una miscela di pietra liquida e ossidi, plasmata in stampi sottili e livellata attorno a due trecce d’acciaio messe in tensione. I listoni sono spessi 3 cm e larghi 10, con lunghezze che possono arrivare a 4 metri, resistentissimi alla flessione ed al taglio.

  1. I listoni si possono adagiare su un’intelaiatura di metallo
  2. Oppure su speciali martinetti plastici galleggianti. Il taglio si può eseguire con una normale sega ad acqua con disco diamantato o con disco abrasivo per pietra.

Pietre in finto legno

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Sembrano quadrotte di legno, invece si tratta di mattonelle di pietra stampata, pertanto con caratteristiche tecnico strutturali decisamente interessanti per le pavimentazioni esterne: elementi con spessore 3,7 cm, carrabili, insensibili al gelo, antiscivolo e stonalizzati.

Supporto erboso

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Per ottenere un tappeto erboso carrabile senza il rischio di affondare attraversandolo con l’auto, si può ricorrere ad un sistema di griglie di plastica spesse circa 5 centimetri. Il terreno viene così compattato e l’erba può crescere, rigogliosa ed uniforme, grazie al terriccio che riempie le celle, senza che si formino avvallamenti o pozze.

  1. per separare opportunamente il terriccio dal fondo drenante è consigliata la stesura di un telo di tessuto-non tessuto.
  2. bisogna livellare la superficie grigliata rispettando le dovute pendenze e facendo in modo che risulti coerente con il terreno circostante o altri camminamenti.
  3. l’uso di una staggia è fondamentale per posizionare in bolla le piastrelle dei camminamenti, poi per verificare la quota dei pannelli di plastica, infine, per avere la certezza che il terriccio sia stato distribuito correttamente.
  4. il terriccio da utilizzare è una miscela di torba, sabbia, terreno vegetale, pomice e concime a lenta cessione. La miscela si fa penetrare nelle celle con un rastrello capovolto, quindi se ne distribuisce un sottile strato in eccesso che si assesta dopo un’abbondante innaffiatura.
  5. si semina e l’erba, quando è cresciuta, si può tagliare tranquillamente col tosaerba.
Tenax Rete Salvaprato Tenax Tr, Impedisce al Cane di Scavare Buche in Giardino, Verde, 1x5 m
  • Rete salvaprato, prodotta in HDPE (polietilene), leggera ma molto resistente, maglia romboidale 35x33 mm
  • Indicata per proteggere il prato e impedire al cane di scavare buche in giardino
  • Ideale per rinforzare il manto erboso, rendere il prato carrabile e creare parcheggi verdi. Utilizzabile anche su prati già inerbiti
  • Rotoli leggeri da trasportare rispetto alle reti metalliche, semplici da posare, tagliare e sagomare
  • Dimensione del prodotto aperto 1x5 m

Valagro

Un’ampia gamma di biostimolanti e specialità fertilizzanti

Valagro nasce in Abruzzo e porta oggi nel mondo la stessa passione per la Natura dalla quale nascono le sue soluzioni per la cura e il nutrimento delle piante. Oggi Valagro azienda è in grado di rispondere globalmente alle esigenze specifiche delcliente, esigenze che riflettono nuovi e crescenti bisogni, in un contesto di risorse sempre più scarse e preziose. Per questo in Valagro si è deciso di intraprendere una sfida, riuscire a portare sviluppo e benessere utilizzando meno risorse, ovvero produrre di più e meglio per il fabbisogno mondiale, utilizzando meno terreno, meno acqua, meno mezzi tecnici. Per farlo si è posta la ricerca e l’innovazione scientifica al servizio della Natura, consapevoli che prendersi cura del futuro significa lavorare insieme nel rispetto dell’ambiente e tutelando la salute di ognuno. Passione per la Natura, fiducia nell’innovazione, impegno per il futuro.

 

Cassonetto su misura isolante

Installare una tapparella oggi non comporta più l’apertura di un vano nella muratura, fonte di spifferi e permeabile al rumore esterno, chiuso da un voluminoso e antiestetico cassonetto: l’avvolgibile, preassemblato in un telaio monoblocco, viene inserito nella muratura in maniera invisibile e senza ponti termici

Forse non tutti lo sanno, ma i cassonetti delle tapparelle sono responsabili del 25% delle dispersioni che interessano il sistema finestra: nelle ristrutturazioni non basta sostituire vetri e serramenti per evitare ponti termici e spifferi, anche questa zona dev’essere ben sigillata e isolata dall’esterno. Non sempre è possibile o necessario installare un telaio monoblocco per finestra con avvolgibile incorporato: può essere che gli infissi siano abbastanza recenti e performanti a sufficienza, oppure che sussistano vincoli condominiali per la sostituzione degli avvolgibili, essendo parte dell’estetica dell’edificio, specialmente nei centri storici. C’è da risolvere il problema del vecchio cassonetto interno che, oltre a non essere isolato, sporge molto ed è brutto a vedersi. Oggi si può effettuare la sostituzione del solo cassonetto e montarne un cassonetto su misura isolato ed esteticamente più gradevole senza sporcare e senza disagi: è fornito in kit e i componenti sono realizzati su misura, anche per luci molto ampie, senza rischio di errori. Il miglioramento estetico è dato dal design del cassonetto su misura, ma anche dalla possibilità di pitturare o rivestire la superficie a piacimento: per una resa ancora migliore, può essere fornita una speciale cover. Grazie al fissaggio a click e alla sua leggerezza, il pannello frontale del cassonetto su misura può essere rimosso con facilità per interventi di manutenzione. Oltre a migliorare il comfort il cassonetto su misura garantisce un risparmio sulle spese di climatizzazione: per questo motivo il costo di Presystem MyBox Alpac è detraibile fiscalmente nei lavori di ristrutturazione.   

Cassonetto su misura facile 

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Potendo contare sul cassonetto preassemblato con la parte meccanica interna e l’isolante esterno e sulla struttura con guide di scorrimento verticali, isolate sulla faccia rivolta verso la muratura, i tempi di posa si riducono e, quindi, i costi di manodopera. I monoblocchi per finestra e portafinestra sono prodotti in una gamma ampia e flessibile, adattabili a qualsiasi tipo di muratura: facciate con rivestimento a mattone o a cappotto, murature a cassa vuota, bordatura del vano finestra in marmo, facciate ventilate. Il prodotto viene fornito in funzione delle dimensioni del vano finestra, eliminando altresì la possibilità di errori e le perdite di tempo per effettuare le eventuali correzioni e la finitura del foro; il falso telaio è parte del sistema preassemblato che prevede anche la rete metallica antifessurazione. Esistono varie tipologie di avvolgibili (alluminio, PVC, acciaio, legno) con funzionamento manuale o motorizzato.Il cassonetto su misura, nella parte inferiore, è chiuso da un pannello removibile, detto celino, che permette l’ispezione del meccanismo di avvolgimento, senza alterare l’isolamento termico e acustico; può essere di tipo a tampone, a sfilare o brandeggiante. Gli isolanti utilizzati per le spalle sono di tipo imputrescibile e ininfiammabile, non attaccabile da insetti, funghi e roditori, a garanzia di una durata illimitata nel tempo.

Niente più spifferi dall’avvolgibile

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  1. Il cassonetto su misura Presystem MyBox viene fornito su misura con tutto il necessario per un’installazione rapida, senza sporcare e senza opere invasive di muratura.
  2. Dopo aver rimosso lo sportello e la cornice del vecchio cassonetto si monta il nuovo telaio metallico di supporto con viti e tasselli a espansione.
  3. Si sigilla il perimetro del telaio e si posiziona la chiusura superiore del vano dell’avvolgibile. Lo spesso strato di EPS, rivolto all’interno del vano dell’avvolgibile, e la sigillatura con apposite guarnizioni autoespandenti costituiscono un’efficace barriera all’ingresso di aria fredda: non dimentichiamo che il cassonetto è direttamente comunicante con l’esterno. L’isolamento si fa apprezzare anche sul piano acustico, lo spessore del materiale e uno speciale pannello acustico attenuano in maniera significativa anche il rumore cui sono soggette le zone ad alto traffico.
  4. Si applica sul profilo frontale del telaio la guarnizione adesiva, lungo tutto il perimetro, quindi si procede con il montaggio del pannello di copertura, dopo aver inserito la cinghia nel nuovo guidacinghia.
  5. Il pratico sistema di aggancio a click sui perni laterali del telaio rende semplice e rapido il montaggio del nuovo pannello frontale provvisto di uno spesso strato di isolamento interno.
  6. La superficie del pannello può essere rifinita in vario modo per uniformare il colore a quello delle pareti o per intonarlo agli arredi presenti nell’ambiente. 

www.youtube.com/watch?v=U-zaVUBAryI

Come organizzare un trasloco: la guida

Un vademecum completo per  sapere come organizzare un trasloco senza stress

Trasferirsi da una casa all’altra, organizzare un trasloco, montare e smontare scatoloni, prevedere imballaggi ad hoc per non rovinare mobili e oggetti può diventare un vero e proprio grattacapo, in grado di togliere tranquillità e rovinare l’attesa del cambiamento. E allora, come fare? Se state per avventurarvi in un trasloco e avete bisogno di qualche suggerimento, ecco il vademecum che fa per voi. La boschitraslochiverbania.it, azienda specializzata in traslochi a Verbania e dintorni, ha preparato per voi una vera e propria guida, con consigli utili e pratici, su come organizzare un trasloco nel modo corretto, evitando così imprevisti e problemi dell’ultima ora. Qui di seguito troverete un elenco di tappe da affrontare passo dopo passo: dall’impacchettamento dei primi oggetti fino al momento di lasciare definitivamente la vostra vecchia casa.

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Come organizzare un trasloco: due mesi prima
La vostra nuova casa vi aspetta e mancano solo 60 giorni al trasloco? È arrivato il momento di compiere il grande passo e rivolgervi ad una ditta specializzata in traslochi. In questo modo avrete l’occasione di fissare definitivamente tempi, costi e modalità per trasferire tutti i vostri oggetti dalla vecchia alla nuova casa. Fissate un appuntamento con un esperto competente e così potrete concordare la soluzione più adatta alle vostre esigenze e il relativo preventivo di spesa. Alla ditta potrete richiedere un lavoro parziale (trasporto e montaggio di mobili e accessori), oppure totale: imballaggio degli oggetti presenti in casa, uso di un’autoscala, smontaggio e rimontaggio dei mobili, il trasporto dalla vecchia alla nuova abitazione e lo smaltimento dei materiali in discarica.

Come organizzare un trasloco: un mese prima
A 30 giorni dal trasloco, preoccupatevi di gestire correttamente le volture della vostra nuova abitazione, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti: chiamate il proprietario di casa (o l’ex proprietario nel caso di un acquisto) e mettetevi d’accordo con lui affinché non dia la disdetta dei contratti alle compagnie dei servizi.A questo punto basterà una semplice voltura delle utenze e risparmierete così tempo e denaro. Inoltre, a 30 giorni dal trasloco, è bene iniziare a mettere negli scatoloni tutto quello che non vi serve spesso: vecchi libri, mobiletti in disuso, abiti che non indossate frequentemente, giocattoli, servizi di pentole poco utili, ecc.. Nel chiudere gli scatoloni ricordate sempre di scrivere su ogni lato di cosa si tratta e cercate di essere chiari e dettagliati: non scrivete semplicemente “tovaglie”, ma “tovaglie sala da pranzo”, oppure “tovaglie cucina quadrate”, perché sarà davvero molto utile al momento di riordinare il tutto.

Come organizzare un trasloco: due settimane prima del trasloco
A quindici giorni dal trasloco, mettetevi in contatto con le aziende dei servizi fondamentali (acqua, luce e gas) e chiedete aggiornamenti sui tempi previsti per concludere la voltura delle nuove utenze.

Come organizzare un trasloco: Cosa fare 1 settimana prima
Se avete animali in casa, organizzatevi per lasciare il vostro amico a quattro zampe da un parente o un amico (o una pensione per cani), dove resterà per qualche giorno: il tempo necessario per trasferirvi nella vostra nuova casa e sistemare correttamente anche il suo ambiente. Inoltre, se avete lasciato piumoni, abiti o tappeti in lavanderia dalla stagione scorsa, ricordatevi di ritirare tutto, altrimenti – lasciando passare troppo tempo – rischierete di veder buttati i vostri capi. Infine, preoccupatevi di sistemare opportunamente tutti i documenti che riguardano la casa e il trasloco: riponeteli in una cartellina in modo ordinato, così li avrete a disposizione al momento di lasciare la vostra vecchia casa e potrete mostrarli agevolmente a chiunque ve ne farà richiesta.

 Come organizzare un trasloco: Cosa fare 3 giorni prima
Tre giorni prima del trasloco, preoccupatevi di sbrinare il frigorifero. Inoltre, è opportuno preparare un kit di emergenza con tutto il necessario per i primi giorni: sembra un’esagerazione, ma in realtà si rivelerà molto utile quando avrete davanti tanti scatoloni da smontare e neanche un piatto dove poter consumare la cena. Nella scatola del kit di emergenza mettete: medicinali di primo soccorso, cibi in scatola, piatti, bicchieri e posate di plastica, tovaglioli, carta igienica e rotoloni di carta, asciugamani, saponette, fazzoletti e alcuni abiti di ricambio.Non dimenticate di mettere a portata di mano una cassetta-attrezzi contenente nastro adesivo e corde per i pacchi, forbici, martello, giravite e quanto sarà necessario per smontare gli scatoloni e sistemare mensole e mobiletti.

Come organizzare un trasloco: Cosa fare 1 giorno prima
Il giorno prima del trasloco, accertatevi che l’azienda da voi incaricata abbia provveduto a transennare i tratti di strada che saranno ostruiti dalle azioni di carico e scarico di mobili e scatoloni. In caso contrario, telefonate alla ditta e chiedete chiarimenti in merito.

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Il giorno del trasloco
Annotate su un’agenda, un blocchetto o sul vostro cellulare la lettura dei vostri contatori e spegnete gli interruttori, poi consegnate le chiavi del vecchio appartamento e della cassetta della posta. Non dimenticate di portare con voi le chiavi del nuovo appartamento e la cassetta degli attrezzi.

Come organizzare un trasloco quando si hanno dei bambini
Organizzare un trasloco non è mai una passeggiata, ma se ci sono dei bambini, rischia di diventare ancora più complicato. Ecco qualche consiglio utile per non trovarsi spaesati di fronte ai capricci o alle problematiche poste dai vostri piccoli.

  1. portateli a visitare la casa qualche settimana prima di fare il trasloco e coinvolgeteli nelle piccole scelte di mobili e oggetti. In questo modo si sentiranno partecipi e reagiranno favorevolmente al cambiamento.
  2. Se per un qualsiasi motivo, i piccoli della famiglia dovessero reagire male all’idea di cambiare casa e zona, fatevi con anticipo una “lista dei vantaggi” possibili che il cambiamento e la nuova casa possono offrire: ad esempio, la vicinanza della nuova casa al lavoro di papà, che così potrà andare a prendere a scuola il piccolo e trascorrere più tempo con lui, vicinanza ad un parco giochi, presenza di attrattive per i più piccoli, una stanza più grande dove poter sistemare i giocattoli, la presenza di un garage dove poter sperimentare e giocare con legno e colla, ecc.
  3. Se vi è possibile, aspettate la fine dell’anno scolastico per effettuare il trasloco. In questo modo l’inserimento nella nuova classe avrà un impatto meno forte.
  4. Infine, una volta concluso il trasloco, portate vostro figlio a visitare il nuovo quartiere, per scoprire insieme a lui dove si trova il giardinetto più vicino a casa, il parco giochi e le giostre, la scuola di calcio, la pista di pattinaggio, ecc.

Testo di Verdiana Amorosi

Rilevatori domestici

I rilevatori domestici svolgono un’importante azione di sicurezza e controllo: è opportuno conoscerne le caratteristiche ed eventualmente installarli laddove ne è  utile l’uso

Gli eventi potenzialmente pericolosi o dannosi che possono accadere in casa (o nelle sue immediate vicinanze)  si distinguono in due famiglie: quelli che avvengono sotto la nostra consapevolezza e quelli che avvengono senza che ce ne rendiamo conto. Nel secondo caso risulta molto utile impiegare varie tipologie di sensori e rilevatori domestici, che siano in grado di “accorgersi” di una situazione di potenziale pericolo e dare l’allarme, o addirittura intervenire su di essa, per risolverla. Le situazioni più critiche sono quelle relative a:

  • fughe di gas
  • incendio
  • allagamento
  • intrusioni

Per ognuna di esse esiste un’ampia gamma di sensori. Diffusissimi sono i rilevatori di movimento a infrarossi, sensibili alle variazioni di temperatura. Un corpo umano che si muove, anche lentamente (ma non troppo) nel raggio di azione  di un sensore all’infrarosso provoca queste variazioni di temperatura captate dal sensore. Tramite un circuito elettronico, tale informazione è trasformata nell’attivazione di un allarme, di una telecamera ecc.

Rilevatori di fumo

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Rileva la presenza di fumo che potrebbe essere associata a un incendio. Può azionare impianti antincendio, far scattare allarmi o inviare segnali telefonici o radio ai vigili del fuoco.

Rilevatori di movimento

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Rileva la presenza di persone (o animali) e può azionare apparecchiature varie come punti luce, impianti di allarme, sirene, ma può anche far aprire o chiudere porte, cancelli ecc.

Interruttore crepuscolare

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In funzione della luminosità ambientale accende o spegne le luci esterne, che possono anche funzionare a intermittenza per simulare il passaggio di persone non presenti.

Rilevatori anti-allagamento

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I rilevatori di allagamento sono costituiti da una centralina e da alcuni sensori. Quando questi sono raggiunti dall’acqua la centralina può dare l’allarme o chiudere l’impianto.

Rilevatori antintrusione

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Una grande famiglia di rilevatori di effrazione possono essere installati su porte e finestre.  Si collegano (via filo o via radio) con una centralina-allarme che può inviare un allarme telefonico.

Sensore di gas

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In cucina possiamo far installare un sensore di gas dotato di allarme. Il posizionamento dipende dal tipo di gas usato (in alto per il metano, in basso per il GPL) e va verificato da un tecnico.

Rilevatori monossido carbonio

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Responsabili della formazione di monossido di carbonio sono le stufe, i boiler e altri mezzi riscaldanti a fiamma, quando l’asportazione dei prodotti di combustione è insufficiente. Per ridurre al minimo il pericolo di diffusione dell’ossido di carbonio è bene adottare alcune cautele ed esaminare attentamente la stufa a gas, il boiler ecc. Conviene sempre installare uno o più sensori-allarme che scattino in presenza di monossido di carbonio. Il loro posizionamento è da prevedere in prossimità del soffitto, ma è obbligatorio l’intervento di un tecnico in quanto le variabili ambientali potrebbero consigliare altre soluzioni. Le norme in materia prevedono che il  locale sia costantemente arieggiato tramite griglie d’aerazione, che variano a seconda degli impianti.  Queste griglie o aperture di ventilazione devono rimanere sempre aperte e non si devono poter chiudere.

Quadro a doppia visione fai da te

Stupiamo i nostri amici con un divertente effetto ottico

quadro a doppia visione, quadro fai da te, effetti otticiUn geniale trucco visivo ci permette di realizzare un quadro a doppia visione fai da te del tutto insolito e originale. La sua peculiarità consiste nell’offrire due immagini diverse a seconda dell’angolazione dalla quale viene guardato.

Il trucco (vecchissimo) consiste nello scomporre le due immagini in tante striscioline che vengono applicate sulle facce inclinate di una serie di profilati triangolari. Accostando tali profilati si vede un’immagine se l’insieme viene guardato da destra e un’altra se viene guardato da sinistra.

La realizzazione del quadro a doppia visione non presenta difficoltà, ma esige una certa precisione e un’adeguata scelta delle immagini.

Cosa serve per costruire il quadro a doppia visione:

  • 1 pannello in compensato o MDF (spessore 10 mm)
  • 2 foto formato A3
  • 3 profilati triangolari
  • Colla in stick
  • Adesivo universale
  • Cutter
  • Nastro di carta adesivo
  • Righello e matita

Come realizzare il quadro a doppia visione fai da te

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  1. Dopo aver tagliato a misura i profilati triangolari, incolliamoli con l’adesivo universale sul pannello, affiancandoli in modo preciso senza lasciare spazio tra di essi. Lasciamo agire la colla per qualche ora.
  2. Su una striscia di carta, larga quanto le foto, tracciamo una riga longitudinale suddivisa da linee perpendicolari distanti 21 mm (cioè quanto misurano i cateti del profilato triangolare).
  3. Con cutter e riga, utilizzando la guida di carta, tagliamo la foto in 13 strisce. Ripetiamo l’operazione anche sull’altra immagine. Lavoriamo delicatamente per eseguire tagli precisi. Durante le operazioni di taglio con il cutter, controlliamo ogni tanto lo stato della lama; se necessario, spezziamo la punta con l’apposito accessorio, in modo da rinnovarla.
  4. Incolliamo, con colla specifica per carta, una striscia della prima foto e una della seconda sui cateti del primo profilato. Proseguiamo così rispettando con attenzione l’ordine delle strisce.

Effetti ottici

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Il quadro scomposto ci avvicina al mondo affine delle illusioni ottiche che ingannano il nostro apparato visivo, facendogli percepire in modo scorretto qualcosa che nella realtà si presenta diversamente. Gli effetti ottici possono manifestarsi naturalmente o essere create con specifici trucchi visivi. Possiamo ispirarci ad alcune immagini classiche che ingannano l’occhio e riprodurle su pannelli o stampe. Sopra tre classici esempi.

  1. L’immagine è statica, ma sembra che i cerchi si muovano, ruotando.
  2. Le linee grigie non sembrano parallele, ma in realtà lo sono.
  3. La linea arancione a destra sembra più lungo di quella a sinistra, ma non lo è

Libreria verticale fai da te in plexiglas

Una libreria verticale fai da te è un’idea originale, ma comporta qualche problema di praticità e di staticità, che devono essere risolti… con un trucco

Far stare impilati 150 cm di libri in una libreria verticale fai da te non è cosa facile, meno ancora prelevare un libro a metà della pila senza far crollare tutto. Ma c’è un trucco: alcuni ripiani di plexiglas, sottili e non visibili, frazionano la colonna della libreria verticale e garantiscono la necessaria stabilità, rendendo possibile estrarre un libro da qualsiasi punto senza pericolo di crolli.

Nello spazio tra due ripiani, c’è un numero di libri limitato, che permette di prendere anche l’ultimo della serie senza fatica e riporlo dopo la lettura non più al suo posto, ma in cima alla porzione di colonna che gli compete.

Per realizzare la libreria verticale fai da te possiamo utilizzare legno grezzo al quale dare solo una sommaria carteggiatura o, volendo e potendo, piallarne le superfici. Con un po’ di riguardo nel taglio del plexiglas e alcune viti, la libreria si realizza rapidamente.

Cosa serve per costruire la libreria verticale fai da te:

  • Listello 100x40x1800 mm,
  • Base legno 300x200x70mm
  • 7 squadrette metalliche a L 75x40x25 m
  • 3 lastre plexiglas 3x130x170 mm
  • Viti a testa svasata 4×30 mm più due da 6×100 mm
  • Colla vinilica
  • Colla trasparente
  • Fondo, smalto di finitura

Libreria fai da te  – la struttura portante

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  1. Prepariamo due fori d’invito con una punta Ø 4 mm alla base del piantone, per facilitare l’inserimento delle due viti Ø 6×100 mm, poi stendiamo un cordone di colla vinilica sulla zona.
  2. Ripetiamo i fori d’invito sullo spessore della base, al centro di uno dei lati lunghi, e colleghiamo il piantone curando che risulti esattamente perpendicolare alla base e a filo della sua faccia inferiore.
  3. Stendiamo su tutto il legno un’abbondante mano di fondo, in quanto il legno grezzo assorbe molto. Carteggiamo leggermente le superfici prima di passare alla finitura a smalto colorato.
  4. Nell’angolo risultante dall’unione di piantone e base fissiamo, al centro, una squadretta a L che rinforza l’unione e impedisce flessioni. Preforiamo con una punta più piccola delle viti da inserire.

Libreria fai da te  – i piani di plexiglas

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  1. Per tagliare il plexiglas dobbiamo mettere sotto la lastra un’assicella di legno di scarto e bloccare l’insieme a un piano con un morsetto. Utilizziamo un segaccio a denti fini per seguire la tracciatura.
  2. A 400 mm dalla base tracciamo la posizione della squadretta sulla quale andrà fissato il primo ripiano di plexiglas. Ripetiamo l’operazione per gli altri due, sempre a intervalli di 400 mm.
  3. Avvitiamo la squadretta metallica al piantone e cospargiamo di colla trasparente la faccia rivolta in alto, sulla quale andremo ad appoggiare, esattamente centrato, il ripiano di plexiglas.
  4. Teniamo premuto il ripiano per alcuni secondi, in modo che la colla eserciti una sufficiente presa iniziale. Incolliamo sulla faccia superiore una seconda piastrina, che poi avvitiamo al piantone.
Rebecca Mobili Libreria ad Albero Nera, scaffale Design Moderno, 10 Ripiani, Legno MDF, Camera Soggiorno - Misure: 160 x 44,5 x 22 cm (HxLxP) - Art. RE4654
  • SPECIFICHE: Dimensioni: H 160 cm x L 44,5 cm x P 22 cm - Dimensioni Ripiani (10): H 2 cm x L 40 cm x P 20 cm - Dimensioni Base: H 2 cm x L 44,5 cm x P 22 cm - Colore: Nero - Materiale: MDF - Cod. RE4654
  • LIBRERIA SLANCIATA, IDEALE PER PICCOLI SPAZI: La libreria Rebecca è caratterizzata da una forma slanciata e si adatta alla perfezione anche a spazio di dimensioni ridotte. È provvista di 10 comode mensole che ti consentiranno di riporre libri, documenti, cd, dvd
  • ROBUSTA E SEMPLICE DA PULIRE: La libreria verticale Rebecca è realizzata in fibra di legno MDF robusta e di ottima qualità. Per pulirla dovrai solo passare un panno umido sulla superficie del mobile
  • DESIGN MODERNO E CONTEMPORANEO: La libreria Rebecca è perfetta da abbinare una stanza con arredamento moderno. Il design contemporaneo rende il mobiletto adatto come scaffale salotto moderno o libreria a giorno per camera da letto. Lo stile sobrio e lineare rende la libreria Rebecca adatta anche come libreria ufficio
  • MONTAGGIO E ISTRUZIONI INCLUSE: Per il montaggio della libreria Rebecca segui le semplici istruzioni grafiche e utilizza il kit di assemblaggio incluso nel pacco. Se hai bisogno di assistenza, rivolgiti al nostro servizio clienti
Modrine grande 8- Compact libreria Bookrack pendente libro CD DVD media cabinet Book Shelf display, grigio scuro
  • Installazione veloce e design invisibile: con le viti e hardware, la libreria può essere installato rapidamente. e con design speciale, quando è attaccato al muro, tutti gli accessori sono invisibili, che renderà la vostra libreria più bello rispetto ad altri.
  • untraditional e dallo stile moderno libreria: non è come la tradizionale libreria che deve essere collocato sul pavimento, la libreria modrine può essere installato sulla parete che può risparmiare più spazio per la vostra stanza, soprattutto per le piccole appartamento. e con design elegante, può anche essere un successo nella vostra camera.
  • Divertente di fai da te: parti con 2 grandi e 2 colori diversi, potrete installare in modo parallelo o verticale. Basta usare la vostra immaginazione per costruire la propria libreria innovative.
  • Legno e materiale: fatto di alta qualità ed ecologico di alta qualità, la libreria non rovinare facilmente. ed è stabile e resistente. e con un panno umido e può essere facile da pulire.
  • Grande spazio di archiviazione: con 8 scomparti, la libreria è ideale per 200 cd o 152 DVD, libri o altri oggetti da collezione. e 'ideale per salotto, studio, ufficio e cucina.
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  • DESIGN SALVASPAZIO, RESISTENZA GARANTITA: Mensola a scomparsa realizzata in metallo da 2 mm con finitura verniciata a polvere. Ogni struttura regge fino a 20 kg totali: sobrietà e solidità in un unico oggetto.
  • LIBERTÀ COMPOSITIVA SU OGNI PARETE: Installazione semplice con viti e tasselli inclusi. Le mensole indipendenti permettono configurazioni verticali, sfalsate o orizzontali, seguendo il tuo stile.
  • D-SEGNO – ESSENZA DEL DESIGN MADE IN ITALY: Progetto interamente italiano che unisce creatività e funzionalità. Ogni elemento è concepito per rispondere alle esigenze del vivere contemporaneo con soluzioni intelligenti, raffinate e versatili.

Stagnatura del rame

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Antiche lavorazioni, come la stagnatura del rame, si eseguono da secoli con gli stessi metodi e vedono la stessa persona vestire ora i panni dell’artigiano ora quelli dell’artista

stagnatura del rame, stagnare il rame, stagnatura, come stagnare una teglia di rame, rame e stagno, teglia stagnataLa stagnatura del rame è una tecnica per la quale il tempo sembra essersi fermato, non c’è tecnologia che tenga: il lavoro si svolge oggi come più di cent’anni fa, tutto a mano, e si tramanda di padre in figlio.  La stagnatura del rame è un’arte inimitabile alla quale hanno dovuto inchinarsi anche i caparbi Cinesi. In apparenza sembra un procedimento semplice, richiede invece un’approfondita conoscenza del materiale e una successione di fasi che solo la sensibilità acquisita con la lunga esperienza permette di eseguire con successo. In quest’articolo andremo ad analizzare come stagnare il rame per creare una teglia da farinata, prelibatezza tipica ligure.

Il laboratorio del rame Di Genova
Il Laboratorio del Rame di Genova ha iniziato la sua attività nel 1860, con il bisnonno di Giancarlo Faccio che andava in giro a riparare pentole e casseruole, ma nei decenni si sono perfezionate molte lavorazioni, anche di elevato pregio artistico che prima di Giancarlo ha portato avanti per una vita il padre Alessio. Il punto di forza e la particolarità di questo lavoro rimane la stagnatura del rame.

Guarda il video per capire come avviene la stagnatura del rame

Stagnatura del rame passo-passo

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Lo strato di stagno che riveste l’interno ha il compito di mantenere l’elevata capacità di trasmissione del calore tipica del rame e di “igienizzare” la superficie a contatto con i cibi. Il rame, infatti, può cedere con la cottura sostanze moderatamente tossiche, ma che alla lunga possono causare disturbi. Con l’uso prolungato la stagnatura si perde e dev’essere ripristinata.

  1. La teglia usata dev’essere accuratamente decapata, prima con spazzole, poi con un trattamento a base di acidi, prima a freddo (a crudo) e poi a caldo (cotto).
  2. La teglia viene riscaldata sulla fiamma e, in base alla sua dimensione, si sceglie una bacchetta di stagno (purissimo) e si inizia a scioglierlo.
  3. L’equilibrio di temperatura è importante: con un calore eccessivo lo stagno risulta troppo liquido, se si raffredda forma grumi. Solo la mano esperta sa quando allontanare la teglia dalla fiamma e riavvicinarla, in tutte le fasi di lavorazione; sul bordo lo stagno si fa depositare utilizzando un tampone.
  4. Quando la superficie è abbastanza uniforme si passa alla lisciatura, sempre valutando il comportamento in funzione della temperatura.
  5. Avvenuta la prima lisciatura, la teglia viene immersa in acqua per raffreddarla, quindi si passa a una pronta asciugatura con segatura o aria calda per evitare che si formino macchie sulla superficie.
  6. Piccole impurità risultanti si eliminano con una spazzola rotante e si esegue una seconda lucidatura con paglietta d’acciaio. La spianatura è un altro passaggio importante e delicato che si effettua con un mazzuolo di legno partendo dal centro verso i lati. La farinata si fa con una poltiglia liquida di farina di ceci, olio e acqua e se non si distribuisse perfettamente livellata e in spessore sottile e uniforme sarebbe un disastro.
  7. Qualora, alla fine del lavoro, si riscontrassero ancora piccoli buchi nella stagnatura, si interviene con un saldatore a mazzetta per eliminare il difetto riscaldando la zona e depositando lo stagno in modo localizzato.
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La profondità dei paioli non permette di eseguire la stagnatura del rame sulla fiamma, perché il calore non sarebbe omogeneo tra fondo e pareti. La si esegue localizzata, con un cannello a gas.
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Installare un corrimano

Quante volte nel salire o nel scendere una scala, abbiamo cercato invano un corrimano inesistente? Ecco perché è importante sapere come installare un corrimano

Installare un corrimano, corrimano, come installare un corrimano, corrimano in kit, corrimano in ferro, installazione corrimanoImparare ad installare un corrimano è fondamentale, in quanto, le nostre scale non devono essere prive di un accessorio così importante per la sicurezza di chi le percorre.Nei negozi specializzati possiamo trovare corrimano molto differenti tra loro. Vi sono i corrimano venduti singolarmente, da dotare di opportuni supporti, oppure i kit pronti da installare che utilizzano strutture di legno, ferro battuto, acciaio.

Un kit i cui componenti siano tutti realizzati con acciaio inossidabile satinato si presta ottimamente per installare un corrimano in esterno, data l’assoluta indeteriorabilità di questo materiale.

Il kit non necessita di saldature: i singoli pezzi vengono assemblati gli uni agli altri a incastro. Il tubo può essere prolungato, sempre con incastri successivi, fino a raggiungere la lunghezza necessaria.

Cosa serve per installare un corrimano:

  • Kit per installare un corrimano
  • Smerigliatrice angolare con supporto per taglio
  • Trapano a colonna
  • Tasselli a espansione
  • Chiavi a brugola
  • Cacciavite
  • Livella laser
  • Martello con testa di gomma

Come installare un corrimano

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  1. Il tubo d’acciaio del corrimano dev’essere tagliato a misura (in due segmenti) in funzione della lunghezza della scala da servire. Utilizziamo la smerigliatrice angolare montata su supporto di taglio.
  2. Con il trapano montato su supporto a colonna pratichiamo sul tubo i fori (che poi filettiamo) per fissare i supporti. Assembliamo i supporti serrando la vite che blocca la piastra da collegare al tubo.
  3. Chiudiamo le estremità del tubo con i terminali zigrinati, che si fissano a pressione. Prima di questa operazione asportiamo dall’interno del tubo eventuali residui metallici derivanti dalla foratura.
  4. Le due sezioni di tubo sono unite tra loro con un connettore da inserire a pressione. Può capitare di dover esercitare una certa forza per l’inserimento: è bene utilizzare un martello con testa gommata.
  5. Segniamo a parete l’esatta posizione in cui eseguire i fori per il fissaggio delle piastre di ancoraggio. In corrispondenza dei segni precedentemente effettuati, realizziamo i fori per l’inserimento dei tasselli.
  6. Dopo aver avvitato i supporti al tubo, fissiamo le relative piastre di ancoraggio al muro, stringendo le viti dei tasselli con testa svasata. Accertiamoci della sicura tenuta dell’insieme con qualche prova.

Tracciature precise con la livella laser

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Per marcare sulla parete i punti da forare per i supporti della scala, conviene utilizzare una livella laser che tracci linee perfettamente rettilinee anche inclinate. La si colloca su un treppiede in modo che la linea tracciata sia parallela alla scala a circa 80-90 cm di distanza.

Babbo Natale fai da te

Si intaglia con il classico archetto da traforo, il Babbo Natale fai da te che rallegra, con i suoi colori sgargianti, la stanza dei bimbi

babbo natale fai da te, babbo fai da te, babbo natale con il traforo, babbo natale, decorazioni natalizie, traforo elettrico, seghetto per traforo, Per realizzare il babbo natale fai da te basta un seghetto alternativo piccolo e maneggevole, equipaggiato con una lama fine. I profili di taglio presentano curve morbide senza fregi minuti e facili da seguire. Per stare in piedi da sé, il Babbo Natale fai da te deve essere costruito con multistrato da 10 mm e avere base raddoppiata (o triplicata)  con superficie d’appoggio perfettamente piatta e in squadra.

Aggiungere i puntelli
Per essere certi che il Babbo Natale fai da te non cada al primo colpo d’aria, aggiungiamo sul retro uno o due puntelli triangolari messi in squadra (analogamente a come si mettono i supporti per mensole). Per l’ideazione e la realizzazione non servono abilità artistiche particolari, perché il disegno, bell’e pronto con sagome dal profilo semplice, va solo riportato ingrandito su un foglio.
Per ultimo si completa il Babbo con gli smalti acrilici rosso, oro, bianco e verde da distribuire uniformemente sulle varie parti che compongono la struttura. Gli occhi e le linee nette si rifiniscono con il pennarello.

Cosa serve per costruire il babbo natale fai da te:

  • Compensato da 10 mm
  • colla vinilica
  • smalti color rosso, oro e verde
  • vernice protettiva trasparente
  • forbici
  • carta vetrata
  • pennelli, pennarelli
  • traforo o seghetto alternativo

Babbo natale fai da te – ricavare i pezzi

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  1. I vari pezzi si ricavano bene con un seghetto alternativo, dotato di lama adeguata, fissando il compensato con un morsetto ad una base stabile.
  2. Per ottenere un Babbo Natale fai da te alto 90 cm si riporta il disegno su una quadrettatura o più semplicemente si ingrandiscono le varie parti con la fotocopiatrice e si ricalcano le sagome con la carta carbone sul compensato.
  3. Tutti i pezzi tagliati, prima della finitura e dell’assemblaggio.

Finiture e decorazioni

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  1. Prima di colorare i vari elementi con gli smalti acrilici si carteggiano bene per rendere levigata la superficie. Conviene smussare gli spigoli e togliere il pelo rizzato dal taglio del legno, ripassando tutto con carta vetrata fine.
  2. Dopo aver colorato ogni singolo pezzo con i vari smalti acrilici (lasciando asciugare ogni volta che si sovrappone un colore a un altro) si incollano i singoli pezzi stendendo un velo di colla vinilica e lasciando essiccare prima di passare alla verniciatura finale.
  3. Spruzziamo la vernice protettiva che va stesa la decorazione e montaggio completamente ultimati. La vernice fissa gli smalti e sigilla eventuali piccole fessure.