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Albero luminoso fai da te

Un albero luminoso fai da te a forma di abete, posto davanti alla finestra, rallegra le sere invernali ed è simbolo di un’accoglienza festosa in occasione del Natale

albero luminoso fai da te, albero luminoso, alberello luminoso, Luminarie natalizie fai da te, luci natalizie fai da te, luci di natale, albero luminoso fai da tePer costruire un albero luminoso fai da te dobbiamo procurarci una cordoniera luminosa e del tondino d’alluminio. Tanto la cordoniera, venduta a metraggio, quanto il tondino d’alluminio si sagomano facilmente a mano, e costruire un albero luminoso fai da te risulta veloce e non pone alcuna difficoltà. I due tondini di alluminio formano le due metà dell’abete collegate alla sommità con un tubetto di gomma; su di essi assicuriamola cordoniera luminosa per mezzo di fascette fermacavo di plastica. Alla base dell’albero luminoso fai da te, i tondini devono avere un’abbondanza tale da poter ripiegare le estremità verso il basso, lasciando la figura aperta. In un travetto di legno pratichiamo due fori di diametro uguale a quello dei tondini e inseriamovi le estremità piegate, in modo che la struttura possa essere appoggiata sul davanzale interno della finestra.

Cosa serve per costruire un albero luminoso fai da te:

  • 5 m di cordoniera luminosa
  • 2 barre da 2 m di tondino di alluminio ø 6 mm
  • Fascette in plastica
  • 1 travetto di legno da 50x70x400 mm 

Il progetto

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Albero luminoso fai da te

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  1. Tracciamo la sagoma dell’abete su un foglio di cartone o su un pannello, così da avere una guida per la piegatura dei tondini di alluminio e da ottenere i due profili laterali ben proporzionati.
  2. Eseguiamo le piegature per gradi, fino alla curvatura predefinita. Se tracciamo la sagoma su un pannello di legno, possiamo inserire alcuni chiodini lungo la traccia e usarli come appoggio. 
  3. Un tubetto di gomma ci permette di collegare le estremità superiori dei due profili. Stendiamo la sagoma su un piano e, se risulta sbilenca, modelliamola in modo che appoggi completamente.
  4. Le fascette di plastica, del tipo utilizzato dagli elettricisti, sono autoserranti, basta inserire l’estremità nell’asola e tirare. La zigrinatura impedisce alla fascetta di allentarsi, poi si taglia l’eccesso.
  5. Accostiamo il travetto di legno alla base della sagoma, facendo in modo che le estremità del tondino ripiegate si trovino equidistanti dai bordi laterali. Marchiamo la posizione e foriamo con una punta di diametro pari a quello dei tondini.
  6. I tondini devono fare un po’ di resistenza entrando nei fori, per facilitare l’imbocco possiamo smussare leggermente le loro estremità o praticare una leggera svasatura all’inizio del foro. Eventualmente ci aiutiamo con un po’ di sapone.

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Artigiani della riparazione

Editoriale tratto da Far da sé n.445 di Dicembre 2014

Autore: Carlo De Benedetti

“Riparare è un’arte”: così dicono a Massa Marittima dove, dal 19 al 14 settembre scorsi, hanno realizzato un laboratorio con l’intento di illustrare quali siano le modalità di intervento per riuscire a riparare un oggetto. Si è voluto fornire le prime istruzioni per aprire l’involucro dell’apparecchio, senza danneggiarlo, e guardarci dentro per trovare il guasto insegnando i trucchi per scovare le viti nascoste che ne serrano il guscio. È stato spiegato come risalire dal sintomo al guasto e come individuare i componenti colpevoli del malfunzionamento, conoscendo gli strumenti necessari alle riparazioni. Si è puntato molto sulle motivazioni, sul perché sia utile riparare, su quali siano i vantaggi personali e ambientali. Ogni partecipante ha portato uno o più oggetti da riparare e gli attrezzi in suo possesso e si è lavorato su ferri da stiro, asciugacapelli, piastre per capelli, frullatori, modem, lettori DVD, giochi elettronici e giochi tradizionali, scarpe, mobilio di piccole dimensioni, mouse, computer portatili, navigatori satellitari, orologi e sveglie, cellulari, tablet, lampade da casa e portatili, attrezzi da cucina e tanto, tanto altro…
Iniziativa lodevole in una società che, nonostante la crisi economica, continua a puntare sul consumismo più spinto, ma nella quale, per fortuna, ogni giorno spuntano nuovi soggetti a proporre iniziative contro corrente.  Se poi allarghiamo lo sguardo fuori dal nostro Paese troviamo iniziative già affermate come Repair Café Foundation che, nata tre anni fa ad Amsterdam dall’idea di una giornalista, Martine Postma, realizza centri comunitari di riparazione dove portare ciò che non funziona più: qui si trovano dei volontari che, quattro volte al mese, mettono a disposizione le loro competenze per rigenerare oggetti in disuso e contemporaneamente insegnare ad altri un mestiere, il tutto sorseggiando una buona tazza di caffè.

repair caffé foundation
Il Repair Caffé Foundation realizza centri di riparazione comunitari dove portare ad aggiustare tutto ciò che non funziona. Al momento non ha sedi in Italia

Editoriale Artigiani della riparazione PDF

La rivoluzione del bello e del bene

Editoriale tratto da “Rifare Casa n.36 Novembre-Dicembre 2014”

Autore: Nicla de Carolis

“Obiettivo: rendere il mondo un posto migliore”. Non è un concetto pronunciato in un dibattito tra associazioni benefiche o umanitarie, ma la sintesi della nuova linea e dei temi strategici di cui dovrà occuparsi il marketing del futuro, indicati durante l’autorevole forum mondiale del marketing tenutosi a Tokyo. “La vera rivoluzione sarà l’evoluzione delle coscienze”, così riportano le cronache dell’evento. La cosa è stupefacente soprattutto se si pensa che il marketing è la divisione che nelle aziende si occupa di promuovere i prodotti e di farceli consumare a qualunque costo, condizionandoci con ogni tipo di messaggio. Mettersi in discussione e prendere coscienza che il raggiungimento del denaro non può essere il motore e il fine di tutto è un cambiamento epocale. Le nuove regole dicono quindi che “le aziende devono contribuire attivamente alla definizione di un sistema sociale più equilibrato”.

Sembrerebbe un obiettivo difficile da metabolizzare e raggiungere, soprattutto nella situazione economica e sociale dei nostri giorni dominati da paura e incertezza. Ma parlando di edilizia, un esempio perfetto, già in atto, è quello del recupero di borghi e cascine disabitati e di aree verdi incolte a poca distanza dai centri metropolitani. Perfetto perché in controtendenza rispetto alla corsa alle nuove costruzioni cittadine che hanno prezzi esorbitanti e rimangono spesso invendute e perché risponde a una esigenza precisa. Infatti i dati del Censis, dal 1991 al 2011 ci dicono che i residenti in città sono calati del 3,3 per cento e continua a crescere il fenomeno dell’esodo dalle città verso la provincia o la campagna.

La Toscana è una delle regioni dove la tradizione del recupero di vecchi casali e borghi è partita già tanti anni fa e ha fruttato in termini economici e di bellezza del territorio; ora anche nei dintorni di Milano, dove non mancano strutture di questo genere abbandonate, sono tanti i lavori in corso e quelli già ultimati che hanno fatto rivivere e splendere costruzioni storiche con vere e proprie operazioni di rispettosa “pulitura architettonica”.
Un esempio è Borgo Vione, nel comune di Basiglio, 20 km a sud di Milano, un borgo medievale in parte già riqualificato e abitato da 40 famiglie, circondato da un parco di 330 ettari vincolati e inedificabili.
Recupero di edifici bellissimi che hanno resistito nei secoli e sono parte importante della nostra storia, rispetto del territorio perché non si consuma altro suolo, realizzazione di abitazioni confortevoli in contesti e in spazi che soddisfano il nostro naturale bisogno di aria pura e natura: operazioni come queste dimostrano come le linee guida dei nuovi guru del marketing possano essere messe in pratica riuscendo a coniugare il raggiungimento del profitto con il fare qualcosa di buono per la società.

La rivoluzione del bello e del bene

Cornici per stampe fai da te | Guida passo-passo

Costruire cornici fai da te che si adattino alle nostre stampe risulta conveniente dal momento che farle fare su misura può risultare oneroso

rivettatriceCostruire cornici per stampe non è difficile, occorre però precisione e cura dei particolari. Innanzitutto la stampa dev’essere irrigidita con un pannello di sostegno, anche sottile, e accoppiata a esso in modo stabile. La cornice è costituita da un bordino metallico, sagomato a U, inserito lungo il perimetro del pannello.

Il bordino ha anche la funzione di ricevere le due attaccaglie che permettono la sospensione della stampa. Per bloccare il bordino al pannello e fissare le attaccaglie utilizziamo la rivettatrice che permette di collegare due elementi, quando non si può accedere a uno dei due lati. La leggerezza delle cornici non ci costringe a dover installare un tassello a parete: chiodini d’acciaio sono più che sufficienti.

Cosa serve per costruire cornici per stampe:

  • Profilati d’alluminio a U da 8×8 mm
  • Rivetti ø 1,5 mm
  • Attaccaglie per quadri
  • Pannello di MDF da 6 mm
  • Cartoncino rigido delle dimensioni della stampa
  • Colla per carta
  • Cutter
  • Rivettatrice

Cornici per stampe fai da te

costruire una cornice

  1. Inseriamo il profilato a U sul pannello di MDF e su un’estremità tracciamo due linee a 45°. Per questa operazione possiamo aiutarci con una squadretta, tracciando le linee con una matita grassa.
  2. Con le cesoie tagliamo un bordo del profilato lungo le due linee tratteggiate precedentemente. L’altro bordo va solo tagliato perpendicolarmente in quanto la piegatura non ne risente.
  3. I tagli ci permettono di piegare il profilato ad angolo retto in modo da poter incorniciare il pannello di sostegno. Eventualmente possiamo levigare il taglio con carta vetrata medio-fine.
  4. Con la colla per carta in stick incolliamo la stampa sul cartoncino e questo sul pannello MDF da 6 mm. In questo modo otteniamo una superficie sufficientemente rigida e spessa da bordare.
  5. A colla asciutta incastriamo, sul bordo del pannello, il bordino  in profilato a U piegato e tagliato a misura. Lavoriamo attentamente per non piegare e rovinare la stampa incollata sul pannello di MDF.

Rivettatura

rivettatura

  1. Al centro delle pieghe posteriori del bordino pratichiamo i fori con una punta metallica (ø 1,5 mm) per potervi inserire la testa del rivetto.
  2. Inseriamo, nei fori, le teste dei rivetti e afferriamo il loro gambo con la rivettatrice. Serriamo le leve che bloccano il rivetto, tranciando il gambo.
  3. Fissiamo sul retro della cornice due attaccaglie con due rivetti ciascuna.  Per la sospensione a parete utilizziamo due chiodini d’acciaio.

Scopri come rivettare in modo preciso

Angioletti natalizi fai da te

Con avanzi di tessuto e nastri colorati realizziamo degli angioletti natalizi fai da te per decorare l’albero

Angioletti natalizi fai da te, angeli natalizi fai da te, angeli di natale fai da te, angioletti fai da te di natale, decorazioni natalizie fai da te , decorazioni di natalePer realizzare gli angioletti natalizi fai da te, utilizziamo avanzi di tessuti opportunamente arricciati e cuciti insieme. La testa degli angioletti natalizi fai da te è costituita da una pallina di legno in cui pratichiamo, con il trapano, un forellino del diametro di 3-4 mm (o in alternativa acquistiamo quelle preforate). Inseriamo nel foro un nastrino (per appendere l’angelo ai rami dell’albero) che fissiamo saldamente con alcuni punti di colla a caldo. Per formare i “capelli” usiamo una passamaneria dorata e arricciata e disegniamo con il pennarello nero la bocca. Incolliamo la testa al resto del corpo vestito e decoriamo con le campanelle e le trombette infilate in un cordoncino bianco e dorato.

Cosa serve per realizzare gli angioletti natalizi fai da te:

  • Nastrini dorati lunghi da 30 a 50 cm
  • una striscia di stoffa scozzese alta 10 cm e lunga 50 cm
  • piccole decorazioni da albero (campanellini, trombette ecc;)
  • nastro dorato rigido a reticella
  • forbici, pistola per colla a caldo
  • pallina di legno, nastrino

Angioletti natalizi fai da te – Realizzare l’abito

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  1. Arricciamo leggermente il tessuto scozzese e il nastro a rete cucendo con ago e filo per formare il vestito dell’angelo.
  2. Diamo più consistenza all’insieme collegando gli elementi con alcune gocce di colla a caldo.

Angioletti natalizi fai da te – Il corpo

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  1. La testa dell’angelo è costituita da una pallina di legno in cui abbiamo praticato, con il trapano, un forellino del diametro di 3-4 mm. Per tenere ferma la pallina mentre foriamo mettiamola in una morsa. Infiliamo nel foro un nastrino (che servirà per appendere l’angelo ai rami dell’albero) e fissiamolo con una goccia di colla a caldo.
  2. Per formare una ricca capigliatura dorata, usiamo una passamaneria color oro che arricciamo leggermente mentre la fissiamo con la colla a caldo sulla pallina. Usiamo una passamaneria bassa in modo da poterla conformare più volte.
  3. Le piccole decorazioni che abbelliscono l’angelo sono formate da trombette e campanellini. Si infilano in un cordoncino bianco e dorato lungo circa 10-15 cm e chiuso con un nodo tenuto leggermente largo.
  4. Fissiamo il cordoncino sul corpo dell’angelo con la colla a caldo e lasciamola essiccare e indurire per bene.
  5. Dopo aver incollato tra loro i vari elementi possiamo appendere l’angioletto di Natale ai rami dell’albero o più semplicemente usarlo come decorazione per altri soggetti natalizi.
  6. Possiamo realizzare angioletti diversi con ritagli di tessuto in colori e fantasie appropriate alle festività. Il colore predominante comunque deve essere sempre l’oro, il blu e il rosso.

Colorificio online

Un nuovo colorificio online ideato per fornire tutte le soluzioni e i materiali per i vari lavori di decorazione dentro e fuori casa

colorificio online, colorificio, koppa, Il nuovo colorificio online Koppa è davvero un’ottima risorsa per tutti noi amanti del fai da te. Infatti, ogni volta che abbiamo la necessità di intraprendere un lavoro di manutenzione, riparazione o rinnovo è ben difficile che nel nostro laboratorio ci sia tutto ciò che occorre dall’inizio alla fine: magari i prodotti ci sono, ma in quantità insufficiente, un po’ di materiale di consumo manca e bisogna acquistarne di nuovo. È poco probabile che il negozio sia sotto casa, bisogna prendere la macchina e fare qualche chilometro, va via tempo prezioso. Ora non solo possiamo evitare sprechi di tempo, energie e carburante, acquistando l’occorrente sul nuovo colorificio online e Home center Koppa, ma se abbiamo dubbi o perplessità  su come procedere nel lavoro possiamo contare su chiare spiegazioni sull’utilizzo dei materiali e delle tecniche, presenti sul sito. In più l’azienda mette a disposizione uno staff di assistenza per dissipare ogni possibile dubbio sull’acquisto e sulle modalità di applicazione, chiamando telefonicamente o scrivendo via e-mail. Il colorificio online è uno strumento nuovo e interessante per gli amanti del fai da te, ma anche per chi è in possesso di partita IVA: chi è del mestiere, infatti, può contare su un’ulteriore gamma di prodotti professionali che può ordinare direttamente dal cantiere o mentre si trova presso il cliente.

Vastissimo assortimento del colorificio online Koppa

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Visitare il colorificio online Koppa equivale a spostarsi da un negozio all’altro con un semplice click, senza uscire da casa propria (e magari piove a dirotto…). In home page i prodotti sono già divisi per categorie, ma nel dubbio si è invitati ad affinare la selezione rispondendo a semplici domande (Cosa devi fare? Su che superficie?) che indirizzano nella fascia giusta, escludendo prodotti incoerenti con le esigenze del momento. In sintesi, ecco cosa possiamo trovare all’interno del colorficio online:

  •  Vernici, impregnanti, finiture, colori, smalti, protettivi, oli, cere, per materiali in legno o di altra natura, come PVC, metallo ecc. Insomma, tutto per arredi esterni, terrazza, balcone, sottotetto, facciata, finestre, porte, giochi, barca, pavimenti, rivestimenti;
  • Gamma completa di pitture murali, smalti antiruggine, colori spray, stucchi, colle, adesivi, siliconi;
  • Detergenti naturali per il legno e altre superfici dentro e fuori casa, per la lavastoviglie, per la lavatrice, per la pulizia e l’igiene del bagno, prodotti sbiancanti, saponi;
  • Materiali di consumo: guanti, occhiali di protezione, tute, nastri per imballo o per isolamento, sacchi per immondizia, teli di copertura, taglierine, forbici e molto altro ancora;
  • Attrezzi vari: pennelli, rulli, spatole, cazzuole, materiale abrasivo;
  • Accessori: carta da parati, vasi, cuscini, coperte, piumoni, quadri, tappeti e mobili per personalizzare gli ambienti.

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Vassoio da letto fai da te

Costruiamo un vassoio da letto fai da te che, all’occorrenza, può trasformarsi in un pratico comodino

vassoio da letto fai da te, vassoio da letto, tavolino da letto fai da te, tavolino da letto, tavolino da colazione fai da te, tavolino fai da te Questo vassoio da letto fai da te si può utilizzare sia in posizione verticale sia orizzontale. Le parti con profilo a C che costituiscono i fianchi sono ricavate da un pezzo di legno MDF con misure 1100×750 mm, tracciate contrapposte e incastrate, per limitare lo scarto risultante dal taglio. Due lati perpendicolari del pannello costituiscono due dei tre lati di ciascun fianco del vassoio da letto fai da te.

Gli angoli interni vanno arrotondati per rivestire la parte sottostante con un unico foglio spesso 4 mm. Nella zona di contatto con la parte curva, pratichiamo tagli paralleli ravvicinati sulla faccia interna del pannello da 4 mm, perpendicolari alla sua lunghezza e profondi non più di 2 mm: questo permette di piegare il legno senza tagliarlo e di farlo aderire al profilo dei fianchi senza interruzioni.

La compattezza del MDF consente di smussare gli angoli in evidenza senza che rimangano intuibili le linee di giunzione.

Cosa serve per realizzare il vassoio da letto fai da te:

  • 1 pezzo di MDF da 19 mm  1100×750 mm
  • 2 pezzi di MDF da 4 mm 400×500 mm
  • 1 pezzo di MDF da 4 mm 400×908 mm
  • 1 pezzo di MDF da 4 mm 400×1700 mm
  • Colla vinilica
  • Chiodini 15 mm
  • Stucco per legno
  • Primer, smalto, pennelli
  • Seghetto alternativo
  • Levigatrice, graffatrice
  • Morsetti

Vassoio da letto fai da te – Il progetto

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Come costruire un vassoio da letto fai da te

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  1. Tracciamo la sagoma di un fianco sul pannello, arrotondiamo gli angoli e procediamo con il taglio usando il seghetto alternativo. La lama deve rimanere leggermente all’esterno della tracciatura.
  2. Blocchiamo i due fianchi con morsetti per levigarli insieme, così da ottenere due figure esattamente identiche, condizione fondamentale per avere un appoggio uniforme per il rivestimento interno.
  3. Per fissare il rivestimento iniziamo  dai pannelli laterali, poi il piano e la parte interna. Stendiamo la colla vinilica su tutta la superficie di contatto dopo aver appoggiato i fianchi su una superficie piana.
  4. I pannelli devono essere fissati con morsetti, ben allineati con il profilo esterno dei fianchi, ripulendo eventuali fuoriuscite di colla. Per unirli possiamo utilizzare una graffatrice munita di chiodini.
  5. Livelliamo le fessure tra legno e legno con un velo di stucco, in particolare le zone sottoposte a curvatura del rivestimento interno, il cui profilo rimane segnato dai tagli trasversali necessari per poterlo piegare.
  6. A stucco asciutto carteggiamo. Smussiamo leggermente i profili per non lasciare angoli vivi, quindi stendiamo una mano di cementite, seguita da un’ulteriore carteggiatura prima di applicare lo smalto.

Pistola termica

La pistola termica è un elettroutensile dalle grandi potenzialità, utile in svariate applicazioni

pistola termica, termopistola, termosoffiatore, pistole termiche, sverniciare, sverniciatura, phon da carrozziere, phon sverniciatore, sverniciatore elettricoLa pistola termica, detta anche termopistola o termosoffiatore, rimuove smalti e vernici, ammorbidisce materiali plastici, sgela e riscalda. La pistola termica è quindi, in sostanza, una specie di potentissimo phon che eroga aria molto calda (anche oltre i 500 °C) con cui si possono effettuare numerosi lavori. Per utilizzare la pistola termica  si imposta la temperatura in funzione del tipo di impiego e dei materiali che si devono lavorare. Anche il flusso d’aria può essere impostato a diversi livelli di potenza (per esempio 250, 350 e 500 l/min). Per poter modellare i materiali plastici occorre selezionare lo stadio più basso del flusso d’aria. Per sverniciare occorre far attenzione a non danneggiare il legno con bruciature. La pistola termica è solitamente contenuta in una valigetta in cui sono presenti  anche ugelli di forma diversa per flussi concentrati o diffusi. La termopistola è un utensile potenzialmente pericoloso, va maneggiata con cautela e va tenuta  lontana dalla portata dei bambini.

Com’è fatta la termopistola

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Gli utilizzi della pistola termica

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  1. Per sverniciare: regolando opportunamente la temperatura e la portata del flusso possiamo sverniciare sia zone ampie, sia superfici più ridotte: l’importante è rimuovere lo smalto appena inizia ad arricciarsi.
  2. Per sbloccare: la rimozione di bulloni arrugginiti e verniciati viene facilitata dal calore, nei casi in cui i liquidi sbloccanti non riescono a penetrare. Occorre impostare una temperatura di circa 400 °C.
  3. Antigelo: lo scongelamento di erogatori idrici o di tubazioni incassate è rapido e agevole concentrando l’aria calda sul punto congelato. Per questa operazione dobbiamo installare la bocchetta piatta.
  4. Per ammorbidire: un impiego classico della termopistola consiste nell’ammorbidire gli adesivi per togliere etichette oppure scollare moquette. L’importante è impostare la più bassa temperatura d’esercizio.
  5. Per piegare la plastica: l’accessorio deflettore è fornito di un collare che abbraccia il condotto di uscita, favorendo un riscaldamento più uniforme e quindi una più facile sagomatura di materie plastiche.
  6. Piccole saldature: con la termopistola possiamo effettuare anche piccole giunzioni su tubi di rame riscaldando bene le superfici prima di saldarle con l’apposito filo di stagno con anima disossidante.

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Portaoggetti fai da te

I tondini in legno sono gli assoluti protagonisti di questo portaoggetti fai da te da ingresso la cui forma sta a metà strada tra una sedia e una scala a pioli.

Per costruire un portaoggetti fai da te bastano solo dei tondini di legno in ramin e pochi altri materiali: la realizzazione che ne ricaveremo sarà utile e al tempo stesso dal design originale. L’utilizzo dei tondini rende più rapido e agevole l’assemblaggio in quanto la superficie è già perfettamente liscia e non necessita di levigatura, ma solo di smaltatura. La costruzione del portaoggetti fai da te si sviluppa in due fasi: la prima consiste nella preparazione dei pezzi, tagliando le stecche di tondino, seguendo il disegno del progetto, e praticando i fori per gli incastri  da eseguire con un trapano montato su supporto a colonna. La seconda è l’assemblaggio di tutti i pezzi con colla vinilica, quattro viti autofilettanti e un po’ di chiodini senza testa per assicurare la tenuta generale. L’insieme, infine, viene trattato con due mani di fondo e poi, una volta asciutto, altrettante mani di smalto acrilico in colori vivaci.

Cosa serve per costruire il portaoggetti fai da te:

  • Tondini di legno: 2 pezzi Ø 30×2400 mm e 2 pezzi Ø 40×2400 mm
  • Viti 4×70 mm
  • Colla vinilica
  • Nastro per mascheratura
  • Fondo primer all’acqua
  • Smalto all’acqua rosso e arancione

Costruzione passo-passo del portaoggetti fai da te

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  1. Appoggiamo su un piano, affiancati, i tondini di uguale lunghezza e blocchiamoli con uno strettoio. Agganciamo il metro a un’estremità e marchiamo sull’uno e sull’altro i punti di foratura per gli incastri.
  2. Uno per volta, stringiamo i tondini nella morsa del trapano a colonna ed eseguiamo i fori con una mecchia Ø 40 mm, nei tondini grossi e una Ø 30 mm, in quelli più piccoli.
  3. Quando sono stati preparati tutti i pezzi conviene eseguire un montaggio “in bianco”, ovvero di prova senza colla, per verificare la corrispondenza della foratura e la correttezza delle lunghezze.
  4. Spalmiamo di colla vinilica un’estremità dei tondini che formano i traversi dello schienale e li inseriamo nei montanti. Poi spalmiamo di colla l’altra estremità e applichiamo l’altro montante.
  5. Mantenendo appoggiato in piano lo schienale/scala, procediamo con l’assemblaggio unendo la seduta già parzialmente montata. Mano a mano che si avanza è bene rimuovere eventuali eccedenze di colla che fuoriesce dagli incastri.
  6. Il piano della seduta è formato dall’unione di due tondini laterali Ø 40 mm e quattro traversi Ø 30 mm. Dato che tondini di stesso diametro non possono innestarsi uno con l’altro, i laterali della seduta fanno scontro con i montanti, dietro e davanti.
  7. La seduta viene fissata con 4 viti: due anteriori (da sopra) e due inserite posteriormente. La testa delle viti deve rimanere a filo piano, pertanto dopo avere preforato il pezzo con il trapano a colonna, si svasa l’apertura del foro.
  8. Per stabilizzare i traversi piantiamo nei montanti, in corrispondenza della giunzione e in posizione poco visibile, chiodini senza testa abbastanza lunghi da intercettare  la testa del traverso. Per affondarli del tutto usiamo un cacciachiodi.

Smaltatura

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I tempi di attesa fra le due mani di un trattamento, e fra un trattamento e l’altro, variano anche in base al tipo di prodotto. Come regola generale bisogna aspettare almeno 2 ore tra una mano e l’altra di fondo, 24 ore prima di dare lo smalto colorato e, infine, almeno 3 ore tra una mano e l’altra di smalto.

Pellicole adesive che rinnovano

Un’idea per rinnovare e personalizzare gli ambienti di casa (e non solo) in breve tempo, per dare un aspetto moderno a mobili e complementi desueti con soggetti riportati su pellicole adesive decorative, anche partendo da un’immagine o da un particolare come un tessuto o una carta da parati

Sempre più spesso abbiamo voglia di vedere rinnovati gli spazi in cui viviamo, magari non radicalmente, apportando solo qualche modifica per attualizzarli o renderli più rappresentativi della nostra personalità. Con il tempo gli arredi si rovinano o semplicemente vanno fuori moda, la presenza di alcuni elettrodomestici interferisce con l’armonia degli spazi, le pareti appaiono monotone: qualunque sia il motivo dell’insoddisfazione, una vera ristrutturazione porta sempre un po’ di disagio e, di questi tempi, anche un intervento limitato può rappresentare una spesa da ponderare con attenzione.
Oggi si possono ottenere risultati di grande effetto senza impegnarsi in sostituzioni di mobili o in gravosi interventi strutturali: grazie alla linea di pellicole adesive proposta da APA, azienda italiana leader nella produzione di materiali autoadesivi, trasformare gli spazi che ci circondano diventa facile e divertente. Si tratta di pellicole adesive che si adattano a ogni esigenza e superficie, dalla riqualificazione dei mobili al rivestimento dei muri, fino alla decorazione di pannelli, tessuti e superfici vetrate. Oltre a un’ampia scelta di soggetti a catalogo, ne possono essere realizzati altri personalizzati, per esempio partendo da un’immagine digitale che abbia una risoluzione idonea per l’elaborazione a computer: tramite stampanti e inchiostri di ultima generazione i soggetti possono essere riprodotti su carte, carte da parati, tessuti, film plastici senza limiti alla fantasia.
Con le pellicole adesive APA tutto diventa possibile: una cucina può rispecchiare il profilo panoramico di una città, elettrodomestici e radiatori possono mimetizzarsi abbandonando il loro aspetto anonimo e rivestirsi con colori sgargianti o immagini accattivanti.

Per conoscere il decoratore più vicino visitare il sito APA

Pellicole adesive per la cucina

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APA produce un’ampia gamma di pellicole adesive dai colori lucidi, opachi, metallizzati e con texture particolari come legno, pelle, satinati… Ogni superficie e complemento d’arredo può essere personalizzata per dare un tocco di eleganza e novità agli spazi domestici. Per una applicazione perfetta e duratura nel tempo bisogna rivolgersi a decoratori professionisti che con un phon a caldo e gli appositi accessori decoreranno qualsiasi ambiente. Disponibili anche in versione PVC free.

Soluzioni originali

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Con l’utilizzo di stampanti digitali, è possibile riprodurre qualsiasi immagine e foto su di uno speciale film autoadesivo bianco e rivestire in modo inedito e spiritoso superfici di transito in interno e in esterno, come camminamenti e scale.

Adesivi per auto

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Il carwrapping è una tecnica che permette di personalizzare le automobili con pellicole adesive applicate sulla carrozzeria, interamente o in parte: il termine “wrapping” significa letteralmente “avvolgere”.Il risultato è quello di ottenere superfici che sembrano verniciate, ma con un costo nettamente inferiore. La vettura, oltre a diventare un pezzo unico, rimane protetta dagli agenti atmosferici e dai piccoli urti causati da sassolini; si possono realizzare colori inediti e la pellicola può essere rimossa in qualsiasi momento per ripristinare il colore originale, anche se, con una corretta applicazione, la durata è garantita per anni.