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Vassoio da letto fai da te

Costruiamo un vassoio da letto fai da te che, all’occorrenza, può trasformarsi in un pratico comodino

vassoio da letto fai da te, vassoio da letto, tavolino da letto fai da te, tavolino da letto, tavolino da colazione fai da te, tavolino fai da te Questo vassoio da letto fai da te si può utilizzare sia in posizione verticale sia orizzontale. Le parti con profilo a C che costituiscono i fianchi sono ricavate da un pezzo di legno MDF con misure 1100×750 mm, tracciate contrapposte e incastrate, per limitare lo scarto risultante dal taglio. Due lati perpendicolari del pannello costituiscono due dei tre lati di ciascun fianco del vassoio da letto fai da te.

Gli angoli interni vanno arrotondati per rivestire la parte sottostante con un unico foglio spesso 4 mm. Nella zona di contatto con la parte curva, pratichiamo tagli paralleli ravvicinati sulla faccia interna del pannello da 4 mm, perpendicolari alla sua lunghezza e profondi non più di 2 mm: questo permette di piegare il legno senza tagliarlo e di farlo aderire al profilo dei fianchi senza interruzioni.

La compattezza del MDF consente di smussare gli angoli in evidenza senza che rimangano intuibili le linee di giunzione.

Cosa serve per realizzare il vassoio da letto fai da te:

  • 1 pezzo di MDF da 19 mm  1100×750 mm
  • 2 pezzi di MDF da 4 mm 400×500 mm
  • 1 pezzo di MDF da 4 mm 400×908 mm
  • 1 pezzo di MDF da 4 mm 400×1700 mm
  • Colla vinilica
  • Chiodini 15 mm
  • Stucco per legno
  • Primer, smalto, pennelli
  • Seghetto alternativo
  • Levigatrice, graffatrice
  • Morsetti

Vassoio da letto fai da te – Il progetto

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Come costruire un vassoio da letto fai da te

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  1. Tracciamo la sagoma di un fianco sul pannello, arrotondiamo gli angoli e procediamo con il taglio usando il seghetto alternativo. La lama deve rimanere leggermente all’esterno della tracciatura.
  2. Blocchiamo i due fianchi con morsetti per levigarli insieme, così da ottenere due figure esattamente identiche, condizione fondamentale per avere un appoggio uniforme per il rivestimento interno.
  3. Per fissare il rivestimento iniziamo  dai pannelli laterali, poi il piano e la parte interna. Stendiamo la colla vinilica su tutta la superficie di contatto dopo aver appoggiato i fianchi su una superficie piana.
  4. I pannelli devono essere fissati con morsetti, ben allineati con il profilo esterno dei fianchi, ripulendo eventuali fuoriuscite di colla. Per unirli possiamo utilizzare una graffatrice munita di chiodini.
  5. Livelliamo le fessure tra legno e legno con un velo di stucco, in particolare le zone sottoposte a curvatura del rivestimento interno, il cui profilo rimane segnato dai tagli trasversali necessari per poterlo piegare.
  6. A stucco asciutto carteggiamo. Smussiamo leggermente i profili per non lasciare angoli vivi, quindi stendiamo una mano di cementite, seguita da un’ulteriore carteggiatura prima di applicare lo smalto.

Pistola termica

La pistola termica è un elettroutensile dalle grandi potenzialità, utile in svariate applicazioni

pistola termica, termopistola, termosoffiatore, pistole termiche, sverniciare, sverniciatura, phon da carrozziere, phon sverniciatore, sverniciatore elettricoLa pistola termica, detta anche termopistola o termosoffiatore, rimuove smalti e vernici, ammorbidisce materiali plastici, sgela e riscalda. La pistola termica è quindi, in sostanza, una specie di potentissimo phon che eroga aria molto calda (anche oltre i 500 °C) con cui si possono effettuare numerosi lavori. Per utilizzare la pistola termica  si imposta la temperatura in funzione del tipo di impiego e dei materiali che si devono lavorare. Anche il flusso d’aria può essere impostato a diversi livelli di potenza (per esempio 250, 350 e 500 l/min). Per poter modellare i materiali plastici occorre selezionare lo stadio più basso del flusso d’aria. Per sverniciare occorre far attenzione a non danneggiare il legno con bruciature. La pistola termica è solitamente contenuta in una valigetta in cui sono presenti  anche ugelli di forma diversa per flussi concentrati o diffusi. La termopistola è un utensile potenzialmente pericoloso, va maneggiata con cautela e va tenuta  lontana dalla portata dei bambini.

Com’è fatta la termopistola

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Gli utilizzi della pistola termica

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  1. Per sverniciare: regolando opportunamente la temperatura e la portata del flusso possiamo sverniciare sia zone ampie, sia superfici più ridotte: l’importante è rimuovere lo smalto appena inizia ad arricciarsi.
  2. Per sbloccare: la rimozione di bulloni arrugginiti e verniciati viene facilitata dal calore, nei casi in cui i liquidi sbloccanti non riescono a penetrare. Occorre impostare una temperatura di circa 400 °C.
  3. Antigelo: lo scongelamento di erogatori idrici o di tubazioni incassate è rapido e agevole concentrando l’aria calda sul punto congelato. Per questa operazione dobbiamo installare la bocchetta piatta.
  4. Per ammorbidire: un impiego classico della termopistola consiste nell’ammorbidire gli adesivi per togliere etichette oppure scollare moquette. L’importante è impostare la più bassa temperatura d’esercizio.
  5. Per piegare la plastica: l’accessorio deflettore è fornito di un collare che abbraccia il condotto di uscita, favorendo un riscaldamento più uniforme e quindi una più facile sagomatura di materie plastiche.
  6. Piccole saldature: con la termopistola possiamo effettuare anche piccole giunzioni su tubi di rame riscaldando bene le superfici prima di saldarle con l’apposito filo di stagno con anima disossidante.

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Portaoggetti fai da te

I tondini in legno sono gli assoluti protagonisti di questo portaoggetti fai da te da ingresso la cui forma sta a metà strada tra una sedia e una scala a pioli.

Per costruire un portaoggetti fai da te bastano solo dei tondini di legno in ramin e pochi altri materiali: la realizzazione che ne ricaveremo sarà utile e al tempo stesso dal design originale. L’utilizzo dei tondini rende più rapido e agevole l’assemblaggio in quanto la superficie è già perfettamente liscia e non necessita di levigatura, ma solo di smaltatura. La costruzione del portaoggetti fai da te si sviluppa in due fasi: la prima consiste nella preparazione dei pezzi, tagliando le stecche di tondino, seguendo il disegno del progetto, e praticando i fori per gli incastri  da eseguire con un trapano montato su supporto a colonna. La seconda è l’assemblaggio di tutti i pezzi con colla vinilica, quattro viti autofilettanti e un po’ di chiodini senza testa per assicurare la tenuta generale. L’insieme, infine, viene trattato con due mani di fondo e poi, una volta asciutto, altrettante mani di smalto acrilico in colori vivaci.

Cosa serve per costruire il portaoggetti fai da te:

  • Tondini di legno: 2 pezzi Ø 30×2400 mm e 2 pezzi Ø 40×2400 mm
  • Viti 4×70 mm
  • Colla vinilica
  • Nastro per mascheratura
  • Fondo primer all’acqua
  • Smalto all’acqua rosso e arancione

Costruzione passo-passo del portaoggetti fai da te

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  1. Appoggiamo su un piano, affiancati, i tondini di uguale lunghezza e blocchiamoli con uno strettoio. Agganciamo il metro a un’estremità e marchiamo sull’uno e sull’altro i punti di foratura per gli incastri.
  2. Uno per volta, stringiamo i tondini nella morsa del trapano a colonna ed eseguiamo i fori con una mecchia Ø 40 mm, nei tondini grossi e una Ø 30 mm, in quelli più piccoli.
  3. Quando sono stati preparati tutti i pezzi conviene eseguire un montaggio “in bianco”, ovvero di prova senza colla, per verificare la corrispondenza della foratura e la correttezza delle lunghezze.
  4. Spalmiamo di colla vinilica un’estremità dei tondini che formano i traversi dello schienale e li inseriamo nei montanti. Poi spalmiamo di colla l’altra estremità e applichiamo l’altro montante.
  5. Mantenendo appoggiato in piano lo schienale/scala, procediamo con l’assemblaggio unendo la seduta già parzialmente montata. Mano a mano che si avanza è bene rimuovere eventuali eccedenze di colla che fuoriesce dagli incastri.
  6. Il piano della seduta è formato dall’unione di due tondini laterali Ø 40 mm e quattro traversi Ø 30 mm. Dato che tondini di stesso diametro non possono innestarsi uno con l’altro, i laterali della seduta fanno scontro con i montanti, dietro e davanti.
  7. La seduta viene fissata con 4 viti: due anteriori (da sopra) e due inserite posteriormente. La testa delle viti deve rimanere a filo piano, pertanto dopo avere preforato il pezzo con il trapano a colonna, si svasa l’apertura del foro.
  8. Per stabilizzare i traversi piantiamo nei montanti, in corrispondenza della giunzione e in posizione poco visibile, chiodini senza testa abbastanza lunghi da intercettare  la testa del traverso. Per affondarli del tutto usiamo un cacciachiodi.

Smaltatura

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I tempi di attesa fra le due mani di un trattamento, e fra un trattamento e l’altro, variano anche in base al tipo di prodotto. Come regola generale bisogna aspettare almeno 2 ore tra una mano e l’altra di fondo, 24 ore prima di dare lo smalto colorato e, infine, almeno 3 ore tra una mano e l’altra di smalto.

Pellicole adesive che rinnovano

Un’idea per rinnovare e personalizzare gli ambienti di casa (e non solo) in breve tempo, per dare un aspetto moderno a mobili e complementi desueti con soggetti riportati su pellicole adesive decorative, anche partendo da un’immagine o da un particolare come un tessuto o una carta da parati

Sempre più spesso abbiamo voglia di vedere rinnovati gli spazi in cui viviamo, magari non radicalmente, apportando solo qualche modifica per attualizzarli o renderli più rappresentativi della nostra personalità. Con il tempo gli arredi si rovinano o semplicemente vanno fuori moda, la presenza di alcuni elettrodomestici interferisce con l’armonia degli spazi, le pareti appaiono monotone: qualunque sia il motivo dell’insoddisfazione, una vera ristrutturazione porta sempre un po’ di disagio e, di questi tempi, anche un intervento limitato può rappresentare una spesa da ponderare con attenzione.
Oggi si possono ottenere risultati di grande effetto senza impegnarsi in sostituzioni di mobili o in gravosi interventi strutturali: grazie alla linea di pellicole adesive proposta da APA, azienda italiana leader nella produzione di materiali autoadesivi, trasformare gli spazi che ci circondano diventa facile e divertente. Si tratta di pellicole adesive che si adattano a ogni esigenza e superficie, dalla riqualificazione dei mobili al rivestimento dei muri, fino alla decorazione di pannelli, tessuti e superfici vetrate. Oltre a un’ampia scelta di soggetti a catalogo, ne possono essere realizzati altri personalizzati, per esempio partendo da un’immagine digitale che abbia una risoluzione idonea per l’elaborazione a computer: tramite stampanti e inchiostri di ultima generazione i soggetti possono essere riprodotti su carte, carte da parati, tessuti, film plastici senza limiti alla fantasia.
Con le pellicole adesive APA tutto diventa possibile: una cucina può rispecchiare il profilo panoramico di una città, elettrodomestici e radiatori possono mimetizzarsi abbandonando il loro aspetto anonimo e rivestirsi con colori sgargianti o immagini accattivanti.

Per conoscere il decoratore più vicino visitare il sito APA

Pellicole adesive per la cucina

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APA produce un’ampia gamma di pellicole adesive dai colori lucidi, opachi, metallizzati e con texture particolari come legno, pelle, satinati… Ogni superficie e complemento d’arredo può essere personalizzata per dare un tocco di eleganza e novità agli spazi domestici. Per una applicazione perfetta e duratura nel tempo bisogna rivolgersi a decoratori professionisti che con un phon a caldo e gli appositi accessori decoreranno qualsiasi ambiente. Disponibili anche in versione PVC free.

Soluzioni originali

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Con l’utilizzo di stampanti digitali, è possibile riprodurre qualsiasi immagine e foto su di uno speciale film autoadesivo bianco e rivestire in modo inedito e spiritoso superfici di transito in interno e in esterno, come camminamenti e scale.

Adesivi per auto

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Il carwrapping è una tecnica che permette di personalizzare le automobili con pellicole adesive applicate sulla carrozzeria, interamente o in parte: il termine “wrapping” significa letteralmente “avvolgere”.Il risultato è quello di ottenere superfici che sembrano verniciate, ma con un costo nettamente inferiore. La vettura, oltre a diventare un pezzo unico, rimane protetta dagli agenti atmosferici e dai piccoli urti causati da sassolini; si possono realizzare colori inediti e la pellicola può essere rimossa in qualsiasi momento per ripristinare il colore originale, anche se, con una corretta applicazione, la durata è garantita per anni.

Demolire in sicurezza

Demolire in sicurezza è di importanza fondamentale: servono gli attrezzi giusti e un’attenzione specifica per la stabilità delle strutture

Una delle fasi più impegnative e che richiede particolari attenzioni nella ristrutturazione o nelle modifiche strutturali di una casa è la fase di demolizione, sia che si tratti di una parete, di un pavimento o di un’altra struttura. Bisogna demolire in sicurezza, certi di non indebolire altre strutture e di non danneggiare elementi e finiture di contorno, soprattutto quelle portanti o che è previsto debbano rimanere. Nel frattempo si deve operare in modo appropriato, senza disperdere tempo ed energie. Per demolire in sicurezza e in breve tempo è bene utilizzare martelli demolitori, con altri strumenti si è più precisi, con altri ancora si procede spaccando grossi pezzi. Gli scalpelli per demolire, così come le punte per i trapani demolitori, hanno due forme principali, una piatta, a profilo del tagliente diritto, e una a punta. Hanno ovviamente funzioni differenti, sebbene quella piatta vada bene nella maggioranza dei casi. Con materiali particolarmente duri la punta acuta permette di incrementare l’azione battente, sia a mano, sia col trapano.

Cosa serve per demolire in sicurezza:

  • Mazzetta
  • Scalpelli di varia forma
  • Mazza
  • Martello demolitore e punte
  • Secchi e canestri

Attrezzi per demolire in sicurezza

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Martello demolitore: è un’evoluzione del trapano a percussione, sovradimensionato nella potenza, perché deve azionare una punta più grossa, e nel sistema battente, per avere colpi più energici.

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Scalpello e mazzetta: dove ci vuole precisione, la mano dell’uomo riesce a controllare meglio un piccolo e tagliente scalpello, appoggiato sempre nel punto giusto, calibrando bene il colpo di martello.

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Smerigliatrice: spesso è necessario iniziare una piccola demolizione con un taglio “chirurgico” fatto con la smerigliatrice angolare armata di lama diamantata. Serve a limitare l’area da demolire.

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Mazza: il peso della testa e la leva che fornisce il lungo manico rendono questo strumento una vera macchina da demolizione, dove però la precisione viene lasciata in secondo piano.

Demolire in sicurezza senza fare danni

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  1. Prima di iniziare un intervento di demolizione bisogna chiudere il rubinetto di erogazione dell’acqua, quello del gas e scollegare l’impianto elettrico della zona in oggetto.
  2. Per abbattere una tramezza si inizia dall’alto, con il trapano scalpellatore, praticando una serie di fori. Si rompe una prima fila di mattoni e, fila dopo fila, si scende sino al pavimento.
  3. Il materiale di risulta si accumula vicino a una parete della stanza in cui si sta lavorando. Per evitare che la polvere invada l’ambiente, si bagna ogni tanto con un po’ di acqua.
  4. Il materiale viene smaltito da ditte specializzate che mettono nelle vicinanze appositi cassoni di raccolta; talvolta possono essere smaltiti anche direttamente dal Comune.

Porte a scomparsa

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La porte a scomparsa permettono di sfruttare in totale libertà anche piccoli ambienti, altrimenti ulteriormente ridotti dallo spazio destinato all’apertura di una porta a battente. Ma può anche essere una scelta di stile

Le porte a scomparsa permettono di recuperare spazio ed inserire mobili e sanitari senza vincoli di accesso alla stanza, che diventa così uno spazio unico totalmente sfruttabile. Il cuore del sistema è un controtelaio, che sostituisce un tratto di parete, concepito diversamente a seconda che si tratti di muratura o cartongesso; dentro il controtelaio scompare la porta, grazie a speciali carrelli scorrevoli e al binario superiore.
Fino a qualche tempo fa questa scelta condizionava il percorso degli impianti, non essendo possibile il loro transito nello spazio destinato allo scorrimento della porta, ma l’evoluzione di questi sistemi ha permesso di ottenere controtelai nei quali è possibile alloggiare fino a 5 scatole elettriche per lato (Eclisse Luce), oppure le tubazioni idrauliche. Quest’ultima possibilità risulta di grande aiuto  per bagni e cucine, ma la struttura dev’essere realizzata su misura caso per caso
Le porte a scomparsa possono essere ad un’anta, con apertura verso destra o verso sinistra, o a due ante speculari che scompaiono in due controtelai laterali. Con questa soluzione si possono coprire luci di apertura fino a 3 metri di larghezza e 2,90 in altezza, anche su superfici curve, ed esiste la possibilità di sincronizzare l’apertura di entrambe le ante muovendone una sola. Le porte a scomparsa possono essere attrezzate con sistemi di autochiusura, con velocità regolabile, o di comando motorizzato, di tipo manuale o a fotocellula. Questi due accessori, però, riducono la luce di passaggio di un centimetro nel primo caso e di sette nel secondo.

Controtelai per porte a scomparsa

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  1. La struttura di un controtelaio per pareti in muratura è costituita generalmente da lastre in acciaio zincato, irrigidite da nervature e ricoperte da un reticolo metallico per favorire l’aderenza dell’intonaco.
  2. Quelli per cartongesso adottano diversi sistemi di montaggio ed il cassonetto è fornito di profili per il fissaggio delle lastre.
  3. Modello Eclisse Luce

Controtelai murati

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  1. Il controtelaio appena murato; nella versione per muratura si intonaca sulla rete, in quella per cartongesso si procede con il fissaggio delle lastre.
  2. La rete che riveste i pannelli del cassonetto supporta il primo strato di intonaco; quando questo è rappreso, si passa alla rasatura con malta più fine.

Stelle di Natale di carta

Realizziamo delle bellissime Stelle di Natale di carta crespa per impreziosire l’atmosfera durante le festività

Stelle di Natale di carta, stella di natale di carta, stella di natale, stelle di natale,  lavoretti con la carta, stelle di natale con la carta, stella natale carta lavoretti di natale fai da teL’Euphorbia o stella di Natale con i suoi grandi fiori rossi (che in realtà sono brattee, essendo i fiori piccolissmi ed insignificanti) è la pianta tipica per le feste natalizie: tutti ne abbiano un esemplare in casa o ne regaliamo un vaso a qualche amico che, però, di solito, dura ben poco oltre le feste.
Queste stelle di Natale di carta crespa non abbisognano di innaffiature o di potatura, basta liberarle ogni tanto dalla polvere e tenerle lontane dalla luce che potrebbe scolorirne le tinte.
Le stelle di natale di carta sono di facile realizzazione: servono solo le forbici per tagliare la carta crespa nella lunghezza desiderata, le pinze per troncare il filo di ferro o per piegarlo all’occorenza, due mani agili e precise nel modellare la carta e nel dare ai petali la forma più realistica.

Cosa serve per realizzare le stelle di Natale di carta:

  • carta crespa di vari colori in striscia o in cordoncino per fare foglie e fiori
  • filo di ferro plastificato per i gambi
  • colla vinilica
  • un paio di forbici, metro e pinze

I pistilli

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  1. Carta crespa gialla arrotolata e tagliata in pezzetti di uguale lunghezza a cui facciamo un nodo nella parte terminale: ecco realizzati i pistilli che compongono il cuore del nostro fiore.
  2. Teniamo in una mano un pezzetto di carta verde cosparso di colla vinilica ed appoggiamovi sopra i pistilli: arrotoliamo la carta verde stringendo nella morsa della colla le estremità inferiori della carta gialla.

Le brattee

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  1. I pezzettini di carta crespa rossa per fare i petali della nostra stella di Natale devono essere distesi, incurvati nella parte bassa e centrale e arrotolati in quella terminale.
  2. Cosparsi nel bordo inferiore di poca colla vinilica li avvolgiamo intorno alla struttura centrale del fiore già preparata.
  3. Avvolgiamo con una striscia di carta crespa verde il punto di unione dei vari petali creando il calice del fiore.
  4. Il gambo si realizza con un fil di ferro plastificato che comunque rivestiamo della solita striscia di carta crespa verde.

Statuine presepe fai da te con il mais

Foglie di mais creano originali e raffinati statuine presepe fai da te di stile rustico, di grande effetto e suggestione

Facciamo nascere statuine presepe fai da te manipolando le foglie di pannocchie: teniamo quelle grandi e pulite per vestiti e mantelli, quelle strette da accartocciare per la struttura del corpo. Per le statuine presepe fai da te le brattee si rivelano un materiale molto duttile: per quanto secche siano, purché non proprio sul punto di sbriciolarsi, quando si prendono in mano mantengono una notevole consistenza e, immerse in una soluzione acquosa, si ammorbidiscono al punto da poter essere attorcigliate, stese e modellate a piacere. Se la soluzione acquosa contiene colla vinilica è facile capire come sia possibile dare alle brattee una forma definitiva semplicemente inzuppandole, modellandole e lasciandole asciugare in forma con l’aiuto di qualche mezzo di tenuta che però non deve esercitare una pressione tale da rischiare di schiacciare il fascetto. Ed è a questo punto che ci viene in aiuto un insolito attrezzo: le mollette della parrucchiera, che hanno una molla di forza poco resistente, ma sufficiente a tenere chiuse le ganasce, che per di più si possono facilmente piegare con le dita assumendo, e mantenendo, qualsiasi forma gli si dia. Dopo aver modellato il corpo delle statuine presepe fai da te ed aver trasformato i ciuffi alle estremità in piedi e mani, si passa alla vestizione. Le varie sfumature di colore sono una caratteristica naturale delle foglie, dal beige chiarissimo, quasi bianco, al marrone bruciato; in alcuni casi possiamo accentuare le tinte degli abiti con qualche pennellata di colore. Davanti a questa rappresentazione sembra rinnovarsi la magia di Greccio, luogo in cui S. Francesco festeggiò il Natale del 1223 creando il primo presepio, rinnovando Betlemme.

Statuine presepe fai da te – Utilizzo del tutolo

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  1. Il tutolo si taglia facilmente con un seghetto a denti fini portandolo alla misura voluta.
  2. Le gambe delle pecorelle sono tralci di vite e si incollano nella sede lasciata libera dal granello di mais.
  3. Ecco il pastore con il suo gregge: la superficie del tutolo riproduce con forte verosimiglianza il ricciuto vello delle pecore.

Statuine presepe fai da te

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  1. Inumidite e spalmate di colla vinilica, le brattee, anche secche, riprendono abbastanza elasticità da poter essere attorte e modellate a piacere.
  2. Modellandone con le dita le lunghe e sottili ganasce, i becchi d’oca usati per la messa in piega diventano efficienti e versatili mezzi per tenere in forma le brattee. I ciuffi liberi ai polsi ed alle caviglie vengono pazientemente trasformati in realistici piedi e mani.
  3. Le brattee, immergendole in una bacinella con colla vinilica diluita con acqua, perdono ogni rigidità senza perdere consistenza.
  4. Anche se tecnicamente il lavoro è assai semplice, creare una tunica partendo da una foglia secca richiede occhio artistico e mano addestrata; la foglia è sì docile, ma per rimodellarla bisogna saperci fare.
  5. Anche le barbe delle pannocchie, i pistilli essiccati, trovano un utilizzo, diventando chiome e fluenti criniere. Basta un velo di colla vinilica per fissarle in posizione e per modellarle in modo ordinato.
  6. La statuina dell’angelo nunziante “Pace in terra agli uomini di buona volontà” è pronta per essere posizionata sulla grotta ma, data l’igroscopicità del materiale con cui è realizzata, va protetta con una vernice plastificante.

Toupie per legno

Caratteristiche e utilizzo della toupie per legno

toupie per legno, frese per toupie, toupie, toupie legno, frese per legno toupie La toupie per legno è una grossa fresatrice stazionaria che può trovarsi sia come macchina sin­gola sia come funzione di una “combinata”. Può lavorare anche con frese per toupie di grande diametro (oltre 90 mm). Le principali differenze, rispetto a una fresatrice portatile, riguardano la velocità di rotazione dell’utensile e il sistema di attacco delle frese per toupie. La velocità della toupie per legno è nettamente inferiore (5-10.000 giri/min) e le frese sono infilate sull’albero (direttamente o per mezzo di una testa portacoltelli) e strette su di esso con una vite. Questo sistema evita, o almeno riduce al minimo, la possibilità di un pericoloso bloccaggio della fresa quando i taglienti incontrano un ostacolo.

Circa la toupie per legno è utile sapere che:

  • Esistono due tipi di frese da taglio. Le frese vere e proprie hanno l’aspetto di una stel­la a due o più braccia dall’estremità affilata e sagomata; sono ro­buste, permettono di ottenere modanature molto profonde e sono “a profilo costan­te” cioè non cambiano forma e diametro con l’affilatura. 
  • Le frese “a coltelli”, invece, sono supporti circolari (“tamburi”) su cui si montano i taglienti ( i “coltelli”). Questi sono robusti ma, sporgendo di poco dal tamburo, non permettono modanature molto accentuate (non più di 15-20 mm) e quando vengono riaffilati si accorciano. In compenso i coltelli permettono di ottenere, molando e affilando le piastrine grezze disponibili per ogni tipo di testa, qualsiasi tipo di profilo.

Frese per toupie

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L’ampia disponibilità di profili taglienti (coltelli) consente di soddisfare tutte le esigenze estetiche e funzionali e, anche acquistando un solo set di coltelli, si può svolgere la maggior parte dei lavori. Al momento di iniziare il lavoro,  dopo aver montato la lama, si ruota a mano l’albero della toupie per legno e si fa coincidere la parte tagliente con la testa del listello in lavorazione, per verificare l’entità della passata e il corretto posizionamento nel senso dell’altezza della testa portacoltelli. è consigliabile effettuare qualche prova su un listello di scarto.

Tamburo portacoltelli

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Inserito sull’albero della toupie (nelle macchine più diffuse è Ø 30 o 35 mm), vi viene bloccato saldamente, ma non rigidamente, tramite boccole distanziali e una vite di pressione.

Tamburi multipli

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Sull’albero è possibile montare più tamburi sovrapposti, di diametri diversi e più o meno distanziati da anelli, per ottenere, in una sola passata, modanature molto complesse.

Pressori di fresatura

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Per quanto ferme siano le mani dell’operatore, per ottenere modanature di forma e dimensioni costanti è necessario guidare il pezzo contro i ferri tramite un doppio pressore.

Protezione per toupie

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La protezione della fresa copre completamente l’albero. Lateralmente vi sono due assicelle di legno duro che debbono accostarsi il più possibile alla fresa per offrire un sicuro appoggio al pezzo.

Incastri complessi

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Esistono coltelli che consentono di realizzare incastri complessi in una sola passata sia sul pezzo maschio sia su quello femmina. I coltelli si montano su tamburi sovrapposti.

Scopri la gamma di toupie per legno Felder Group

Piantana fai da te di design

Con sottili tondini d’alluminio e un proiettore a cono diamo vita a un’originale e “leggera” piantana fai da te che ben si inserisce in un arredo moderno.

piantana fai da te, piantana design, lampada piantana fai da te, costruire una piantana, piantana design, ampade design, piantana fai da te, faidate piantanaPossiamo relizzare una spettacolare piantana fai da te con pochi euro nel nostro laboratorio senza scomodare i più noti designer (e i prezzi dei loro prodotti). La linea semplice ed essenziale di questa piantana fai da te consente una realizzazione rapida, ottenendo un risultato finale di grande pregio. La struttura portante della piantana fai da te è costituita dal fascio di tondini. Prima di formarlo dobbiamo inserire al suo interno lo spezzone di tige filettato (15 cm) sui cui si avviterà il portalampada. Per conferire alla piantana fai da te uno sviluppo a doppio cono, appoggiamo i tondini sul pavimento e, aiutandoci con le mani, allarghiamo il fascio fino a quando la lampada piantana rimane in piedi da sola stabilmente. Possiamo eventualmente scegliere l’altezza della piantana in funzione della lunghezza dei tondini, in modo da realizzare, all’occorrenza, piantanecon differenti altezze. Se utilizziamo una lampadina a risparmio energetico o alogena verifichiamo se è “dimmerabile” prima di collegare il variatore di luminosità.

Cosa serve per realizzare la piantana fai da te:

  • 15 tondini d’alluminio lunghi 200 cm, ø 8 mm
  • Un diffusore a cono completo di portalampada, tige e lampadina da 75 W
  • Un cavo elettrico lungo 10 m, variatore di luminosità con interruttore
  • Una piattina d’alluminio
  • Fascetta metallica a vite per il bloccaggio dei tondini

Lampada piantana fai da te – Il progetto

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Piantana design fai da te

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  1. Appoggiamo i tondini su un piano disponendoli ben uniti tra loro. Prendiamo il tige filettato, quindi realizziamo il fascio attorno a esso, facendo attenzione a far rimanere il tige esattamente al centro.
  2. Uniamo i tondini bloccandoli con una fascetta metallica a vite che stringiamo bene con il cacciavite. Serriamo forte in modo che quando posizioneremo i tondini a pavimento questi non si sfilino.
  3. Appoggiamo il fascio di tondini al pavimento e, aiutandoci con le mani, ruotiamo formando un doppio cono regolare fino a quando l’intera struttura non rimane in piedi stabilmente da sola.
  4. Prima di alloggiare il portalampada dobbiamo inserire il cavo elettrico nel tige posto al centro dei tondini. Il cavo è collegato ai morsetti del portalampada che viene, a sua volta, avvitato sul tige.
  5. La fascetta metallica che stringe i tondini è antiestetica: occultiamola con una strisciolina d’alluminio sufficientemente alta da poterla coprire integralmente. Aiutiamoci con pinze a pappagallo.
  6. Inseriamo il diffusore a cono e avvitiamolo sul portalampada: se abbiamo realizzato bene la struttura avremo l’impressione che il cono appoggi sui tondini senza essere avvitato. dotiamo la lampada da terra di un cavo sufficientemente lungo per poter accedere a prese di corrente posizionate distanti dalla lampada. Sul cavo possiamo inserire un variatore di luminosità.