Una gamma sicura e adeguata a tutti i settori
- edile,
- ferramenta,
- colorifici,
- grande distribuzione organizzata
Costruire una scala in cemento ha sempre comportato una discreta mole di lavoro piuttosto invasivo: misurazioni e calcoli, casseratura, armatura, gettata, rimozione della casseratura a fine lavoro e rifinitura delle superfici prima del rivestimento coinvolgono diverse maestranze, con tempi e costi non indifferenti.
Il sistema brevettato Scawo si basa sulla progettazione computerizzata di scale prestampate applicata alla soluzione dei casseri a perdere, ovvero quelle strutture in materiale leggero e compatto che non si limitano al semplice contenimento della gettata fino all’indurimento, per poi essere smantellate, ma restano inglobate in essa e la delimitano con superfici liscie e regolari. Oltre a consentire di realizzare ogni casseratura a misura della singola situazione e della massima libertà progettuale, questa soluzione offre innegabili vantaggi:
Anche le dimensioni di eventuali rivestimenti (pietra, legno ecc) e ringhiere possono essere trasmesse all’artigiano preposto con precisione al decimo di millimetro. Le prove, necessarie per risultare conformi alle varie normative, hanno dimostrato che la massa del calcestruzzo delle scale Scawo corrisponde a quello delle scale tradizionali, comprovandone l’idoneità all’utilizzo quotidiano, la capacità di carico e il rispetto delle norme antincendio.
A seconda delle esigenze architettoniche e dei vincoli dettati dallo spazio la scala viene progettata a computer, elaborandone forma e sviluppo attraverso complessi sistemi di calcolo. La costruzione digitale delle scale prestampate viene quindi tradotta in dati CNC (Computer Numeric Control) e trasmessi a una particolare fresatrice che lavora su 5 assi: da blocchi di polistirolo espanso vengono fresati con la massima precisione i singoli gradini, uniti a segmenti in base alla forma stabilita a progetto e allo spazio di cui si può usufruire sul luogo al momento del montaggio. Uno speciale rivestimento conferisce al cassero la stabilità per la successiva lavorazione e, prima di lasciare la fabbrica, la struttura viene provvista della necessaria armatura.
Per la sua natura di rivestimento continuo e personalizzabile, la resina è senz’altro la soluzione migliore per ottenere una scala monolitica.
Anche una scala non rettilinea può essere rivestita con piastrelle, purché i tagli del caso vengano effettuati con la massima precisione.
Nel rivestimento di una scala si può ipotizzare che ogni singola piastrella debba essere adattata alle dimensioni di alzate e pedate e il buon esito del lavoro dipende dalla precisione dei tagli. Le tagliapiastrelle manuali Masterpiuma T3, in 7 versioni, eseguono il taglio a spingere su piastrelle di spessore tra 0-22 mm e dispongono di squadra goniometrica con due scale di misura (una per tutti i tagli, l’altra specifica per il taglio a 45° partendo dallo spigolo). La struttura è in alluminio pressofuso e acciaio nichelato, per la massima robustezza e l’inattaccabilità da parte degli agenti atmosferici; di serie montano una rotella in titanio, adatta per grès porcellanato. I piani sono molleggiati per permettere uno spacco sicuro; squadra e goniometro sono ripiegabili per il minor ingombro nel trasporto.
Il figlio di Andrea Morchio può ritenersi un bambino fortunato perché alla sua età può già guidare due dei miti del mondo dei motori: una Porsche fai da te e una Harley Davidson.
La Speedster è il modello più ambito fra le già esclusive Porsche 356 costruite fra gli anni 50’ e 60’. In particolare, proprio questo modello, fatto per il mercato statunitense, era caratterizzato dal parabrezza ribassato con profilo “America” (tutto curvo).
Partendo da un disegno della scocca originale ridotto in scala, Andrea ha realizzato prima il telaio di legno della porsche fai da te, con una tecnica che ricorda quella usata un tempo dai carrozzieri per imprimere alle lamiere quelle splendide forme arrotondate. Oltre alla fedeltà della linea e alla precisione del profilo del parabrezza, la porsche fai da te è stata arricchita con interni e capote di vera pelle, recuperata dalle parti non usurate di un divano dismesso.
Inoltre, il volante è di mogano e alluminio, ottenuto partendo da una grossa rondella piana su cui è stato applicato il mogano grezzo, lavorato poi con la fresatrice e verniciato. Delle decorazioni, fatte a mano, invece, si è fatta carico la moglie di Andrea, con una precisione all’altezza del lavoro svolto dal marito. Meno impegnativa, ma non per questo meno accattivante, è la moto: in questo caso il punto di partenza è stata una foto di una Harley fai da te customizzata, scaricata da internet. La scena è tutta per il telaio da chopper in tubi con la lunga forcella anteriore, mentre la meccanica è perfettamente efficiente, come nel caso dell’auto, grazie ai componenti recuperati da un monopattino elettrico.
La porsche Ferdinand GT3 RS è il modello più lento sul mercato… ma forse anche il più economico! Fantastica!
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Le finiture decorative TATTOO sono la linea di prodotti decorativi professionali di JColors, quest’anno presente a Made Expo con uno stand dedicato ad alcune importanti novità:
Acolor e Tattoo. Il mix perfetto di fantasia e colore, anche senza tintometro.
La versatilità di Acolor, il colorante concentrato universale di J Colors, si è unita alla creatività degli effetti cromatici TATTOO, inaugurando un nuovo modo di utilizzare i prodotti decorativi. Il successo decennale di Acolor, utilizzato da tantissimi applicatori, è merito della semplicità d’uso: basta aggiungere il colorante alla pittura e mescolare per ottenere la tonalità desiderata. Acolor, è nato per le pitture a base acqua, ma è pienamente compatibile anche coi prodotti TATTOO.
Con TATTOO e ACOLOR si potranno realizzare all’istante effetti decorativi professionali senza bisogno di un sistema tintometrico. Una soluzione di grande comodità per l’applicatore, soprattutto in caso di piccole superfici, per le quali diventa possibile colorare al momento la quantità di prodotto necessario.
La gamma dei prodotti colorabili con Acolor comprende 4 finiture decorative:
TATTOO live show a MADE expo (pad. 6 – stand C35 / D32)
Da non perdere la dimostrazione dal vivo delle nuove finiture TATTOO, presentate in anteprima assoluta. Come la nuova finitura Travertino, che permette di riprodurre superfici in pietra e a rilievo con suggestive variazioni sul tema. O il nuovo fondo per decorativi Relief, adatto ad una grande varietà di effetti materici ad alto spessore e Krakeliur, una finitura che consente di creare superfici screpolate e invecchiate con estrema semplicità.
L’aspetto più innovativo di tutte le finiture decorative TATTOO è l’estrema semplicità di applicazione. La loro formulazione esclusiva permette di ridurre sensibilmente il numero dei passaggi e i tempi di applicazione, ottimizzando di conseguenza la redditività del lavoro. In questo modo, gli applicatori possono lavorare con maggiore tranquillità e concentrarsi sulla qualità dell’esecuzione, per valorizzare al meglio le proprie capacità tecniche. Con nove differenti finiture e decine di effetti a disposizione, le potenzialità espressive di TATTOO sono davvero ampie. Tutto sta nella fantasia dell’applicatore e prima ancora in quella dell’interior designer. Da una parte, ci sono effetti cromatici metallizzati, riflessi multicolori e giochi di luce, che sfruttano la presenza di particelle riflettenti o microsfere metallizzate per dare vita a diverse tipologie di riflessi cangianti. Sono disponibili finiture con base opaca, lucida, oppure perlacea, metallizzata, e prodotti glitterati che possono essere combinati tra loro in modo da sfruttare il colore e la luce come elementi d’arredo, ad esempio per valorizzare particolari architettonici o per segmentare in zone differenti un unico ambiente. La gamma include inoltre una serie di effetti materici che rappresentano lo stato dell’arte della decorazione d’interni, con la possibilità di simulare una grande varietà di materiali, come il legno, il coccodrillo, la corteccia, la pietra lavica, il tessuto jeans ed altri tipi di texture. Le finiture decorative TATTOO sfruttano la tecnologia dei sistemi tintometrici professionali J System per ottenere una gamma praticamente illimitata di tonalità personalizzabili. Le finiture decorative vengono colorate al momento presso il punto vendita specializzato, dove gli applicatori possono ottenere un servizio qualificato di consulenza per la scelta del colore e gli abbinamenti cromatici ideali per ciascun ambiente.
L’offerta TATTOO comprende:
La gamma è completata dai fondi IMPRONTE (liscio, riempitivo, strutturato), indispensabili per la preparazione dei supporti, e da una serie di strumenti decorativi per lavorazioni particolari.
Novità:
Il rullo abrasivo Bosch PRR 250 ES è un innovativo utensile per la carteggiatura che risolve il problema della levigatura delle superfici irregolari.
Infatti, per quanto un hobbista sia attrezzato con più levigatrici di tipo diverso, fino a oggi in molte circostanze non c’era alternativa alla carteggiatura manuale, tranne qualche caso risolvibile con accessori per trapano o per smerigliatrice, con notevoli limitazioni nella gestione dell’elettroutensile, poco adatto allo scopo. Con il rullo abrasivo Bosch PRR 250 ES l’azione di rulli abrasivi, mole lamellari, rotelle e spazzole è molto facile da controllare grazie all’impugnatura cilindrica simile a un rullo per pittura e alla velocità regolabile tra 1600 e 3000 giri/minuto che, a parità di grana, offre differenti livelli di asportazione. Bosch
Il rullo abrasivo è particolarmente adatto per la levigatura di superfici piane, telai di porte, gradini di scale e mobili da giardino; dalle lavorazioni di asportazione leggere fino alla levigatura fine.
La gamma di accessori è veramente completa
Con l’attacco SDS il passaggio da un accessorio a un altro è questione di secondi, così come il passaggio da una superficie piana alla levigatura delle scanalature tra le perline, oppure alle gole tra le lamelle della saracinesca del garage; il motore da 250 W garantisce un’elevata capacità di asportazione e sopporta l’utilizzo intensivo.
La velocità può essere variata in continuo durante il lavoro con il selettore alla base dell’impugnatura. La cuffia di aspirazione polveri è regolabile in tre posizioni a scatto per proteggere l’operatore in ogni angolazione di utilizzo; è removibile allentando la vite a pomolo (rossa) e, tramite un accessorio Ø 19 mm (opzionale), può essere collegata al tubo flessibile di un aspiratore.
1 – L’attacco per bussole abrasive va montato sul mandrino con le molle per attacco SDS rivolte verso l’esterno; lo si spinge e lo si ruota fino a farlo scattare.
2 – lo si spinge e lo si ruota fino a farlo scattare. Poi vi si calza, ruotandola, la bussola abrasiva fino a rivestirlo completamente.
3 – Rulli a lamelle, cilindri di levigatura e spazzole metalliche si possono innestare direttamente sul mandrino. Per sostituire l’accessorio basta premere il pulsante centrale…
4 – e l’attacco SDS si sblocca, basta sfilare l’accessorio e inserirne un altro.
Il rullo abrasivo Bosch costa euro 139,95
Autore: Carlo De Benedetti
Se lo scrittore Cesare Pavese afferma che “lavorare stanca” la Bibbia sostiene che “col sudore del tuo volto mangerai il pane”. D’altronde la parola “lavoro” deriva dal latino “labor” che significa fatica e i Francesi lo chiamano “travail” che richiama in modo palese l’idea del travaglio, quasi della sofferenza (non chiamiamo forse “travaglio” la fatica e il dolore della donna che partorisce?).
Quanto parlare si fa in questi nostri giorni di lavoro, perché non ce n’è abbastanza (la disoccupazione, soprattutto giovanile, ha raggiunto livelli drammatici), perché è reale e incombente per troppe persone il rischio di perderlo, perché politici e sindacalisti si attardano in sterili polemiche nominalistiche anziché adottare in armonia scelte forti e coraggiose, perché chi ha il posto fisso troppo spesso se ne approfitta e lo trasforma in una rendita parassitaria, perché troppi scandalosi privilegi vengono difesi con tracotanza e impudenza, perché l’evasione fiscale e la corruzione imperante divorano risorse che potrebbero essere altrimenti impiegate, perché… ecc.
Ma quanto ancora la ricerca dei giovani punta su un lavoro fatto in camicia e cravatta piuttosto che in guanti e tuta, perché è ancora viva la convinzione che esistano lavori di serie A, quelli per cui non ci si sporcano le mani e si fanno solo con la mente, e altri di serie B, idraulico, calzolaio, elettricista, contadino, piastrellista, muratore, fabbro, badante, cameriere ecc, che, proprio per essere lavori manuali, sono esclusi dal proprio orizzonte?
Sappiamo di non dire cose originali, anzi forse abbiamo banalizzato troppo un problema che richiede sempre tanta serietà perché chiama in gioco le vite stesse delle persone, ma un buon far da sé queste cose le respira, la manualità per lui è importante, sa quale risorsa sono le sue mani e quali miracoli può compiere con esse, le impiega attivamente nel momento dello svago e del relax se non può farlo nella sua occupazione primaria, non fugge dalla fatica che imperla di sudore la fronte o dal travaglio che sporca le mani e le riempie di calli.
Anche il profeta Maometto diceva “colui che alla fine della giornata è esausto a causa del lavoro delle sue mani è perdonato da Dio” che, in termini laici, equivale a dire che il lavoro e l’impegno quotidiano salvano le nostre vite, non solo perché ci danno cibo e benessere, ma perché le rendono utili, significative, importanti per noi e per gli altri.
Ma bisogna essere disposti a fare fatica…
Progress Profiles, azienda leader nel settore dei profili tecnici e decorativi di finitura, forte della creatività e della professionalità del proprio team, dopo l’apertura di tre sedi nei centri nevralgici del business contemporaneo quali Dubai, Mosca e Randolph, nel New Jersey, si affaccia sul 2015 con successo, pronta per festeggiare i suoi 30 anni di attività nella nuova sede di Asolo.
L’azienda offre sui mercati mondiali oltre 12.500 articoli in acciaio inox, alluminio, ottone, PVC e vero legno nel settore profili e per la posa della ceramica e di altri rivestimenti nell’edilizia industriale. Inoltre Progress Profiles ha brevettato dei veri e propri sistemi innovativi in grado di soddisfare ogni tipo di clientela, in sintonia con i più evoluti trend del mercato e con le più innovative tendenze architettoniche e d’arredo.
Una vastissima gamma di prodotti (la cui qualità è certificata al 100% come originale italiana) che unisce estetica raffinata e alta tecnologia: un Made in Italy di eccellenza che impiega esclusivamente materiali atossici e di prima scelta.
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Costruire una libreria utilizzando dei pensili non è propriamente una novità, ma quella che vi proponiamo in questo articolo ha caratteristiche uniche e fornisce molto spazio utile per riporre libri e oggetti vari, è anche in grado di “mettere in mostra” i soprammobili più interessanti in vani illuminati dall’interno.
Per costruire una libreria come questa occorre un intelligente assemblaggio che prevede l’impiego di 7 pensili in bilaminato, inseriti “a scacchiera”, all’interno di un’intelaiatura formata da quattro pannelli di bilaminato. Nei vani a giorno sono inseriti, a metà altezza, altrettanti piani in vetro che poggiano su spine di legno smaltate di bianco. Le antine dei pensili, invece, sono smaltate con un colore vivace (in questo caso l’arancione) in modo da ottenere un piacevole contrasto cromatico d’insieme. La libreria è sorretta da cinque cilindretti in legno alti 85 mm, smaltati di bianco e avvitati sotto la base. Per “dare luce” al nostro mobile utilizziamo i pratici faretti a led, molto sottili e facilissimi da installare grazie al retro autoadesivo. Basta collegare i singoli fili al connettore alimentato da un piccolo trasformatore a bassa tensione.
Cosa occorre per costruire una libreria con dei pensili (lettere riferite al disegno soprastante)
Questa composizione, che fornisce molto spazio utile per riporre libri e oggetti vari (l’interno dei pensili è attrezzato con ripiani), è in grado di “mettere in mostra” i soprammobili più interessanti in vani illuminati dall’interno. Grazie ai faretti a led che si applicano con una membrana autoadesiva, possiamo illuminare gli oggetti posti sui ripiani in vetro. Il cavo di ogni faretto converge su una presa multipla collegata a un trasformatore a bassa tensione.
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Oggetti unici e veramente degni di apprezzamento si possono creare con l’impiego di pochi materiali: ad esempio un ciondolo fai da te relizzato con un paio di perle di vetro di Murano e filo metallico dorato.
La particolarità del lavoro risiede nella lavorazione del filo dorato. La scelta della forma da dare può essere variata a seconda del proprio estro creativo.
Si infila una prima perla nel filo e si intreccia quest’ultimo in modo da creare fantasiosi disegni. Si procede poi infilando altre perle seguite da altri intrecci fino a raggiungere il risultato desiderato. Facendo un occhiello col filo, si può appendere il ciondolo così ottenuto ad una collanina dorata.
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Affinché lo speciale portavaso si mantenga bello a lungo, occorre costruirlo a partire da filo di ferro zincato, altrimenti l’umidità dell’aria, accentuata da quella del muschio, fa fiorire ben presto la ruggine. Il lavoro consiste nell’intrecciare gli spezzoni in ogni punto d’incrocio come a tessere un tessuto (per quanto riguarda tanto il fondo quanto il cilindro di parete), fissare le estremità modellandole ad anellino, formare gli anelli di struttura giuntandone i capi sovrapposti di qualche centimetro e bloccare ogni giunta con una saldatura.
Per ottenere un cestino con diametro e altezza interni utili di circa 180 mm, servono: per il fondo quattro più quattro spezzoni da 180 e da 200 mm, gli anelli perimetrali (in numero di quattro) sono ottenuti da pezzi lunghi 580 mm, il manico richiede filo lungo almeno 700 mm, i quattro montanti con piede hanno lunghezza svolta di 400 mm, mentre i dodici senza piede misurano 300 mm.
Occorre filo di ferro zincato per legature (Ø 1,4 mm) e per avvolgimento (Ø minore di 1 mm), pinze, tronchesino, saldatore istantaneo, rocchetto di filo di stagno, barattolino di disossidante e metro.
Le estremità superiori dei montanti sono avvolte a ricciolo e quelle inferiori
ad anellino, salvo quattro con il ricciolo ad entrambi i capi per fare da piedi; la curvatura si lavora con pinze a becchi tondi.
Il fondo si ottiene incrociando i fili e si completa con un anello, al quale sono fissati i montanti. Tutti i punti di giunzione sono fissati per saldatura. Gli anelli superiori sono poi collegati ai montanti ad intreccio. Il filo d’avvolgimento protegge le saldature.