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Libreria verticale fai da te in plexiglas

Una libreria verticale fai da te è un’idea originale, ma comporta qualche problema di praticità e di staticità, che devono essere risolti… con un trucco

Far stare impilati 150 cm di libri in una libreria verticale fai da te non è cosa facile, meno ancora prelevare un libro a metà della pila senza far crollare tutto. Ma c’è un trucco: alcuni ripiani di plexiglas, sottili e non visibili, frazionano la colonna della libreria verticale e garantiscono la necessaria stabilità, rendendo possibile estrarre un libro da qualsiasi punto senza pericolo di crolli.

Nello spazio tra due ripiani, c’è un numero di libri limitato, che permette di prendere anche l’ultimo della serie senza fatica e riporlo dopo la lettura non più al suo posto, ma in cima alla porzione di colonna che gli compete.

Per realizzare la libreria verticale fai da te possiamo utilizzare legno grezzo al quale dare solo una sommaria carteggiatura o, volendo e potendo, piallarne le superfici. Con un po’ di riguardo nel taglio del plexiglas e alcune viti, la libreria si realizza rapidamente.

Cosa serve per costruire la libreria verticale fai da te:

  • Listello 100x40x1800 mm,
  • Base legno 300x200x70mm
  • 7 squadrette metalliche a L 75x40x25 m
  • 3 lastre plexiglas 3x130x170 mm
  • Viti a testa svasata 4×30 mm più due da 6×100 mm
  • Colla vinilica
  • Colla trasparente
  • Fondo, smalto di finitura

Libreria fai da te  – la struttura portante

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  1. Prepariamo due fori d’invito con una punta Ø 4 mm alla base del piantone, per facilitare l’inserimento delle due viti Ø 6×100 mm, poi stendiamo un cordone di colla vinilica sulla zona.
  2. Ripetiamo i fori d’invito sullo spessore della base, al centro di uno dei lati lunghi, e colleghiamo il piantone curando che risulti esattamente perpendicolare alla base e a filo della sua faccia inferiore.
  3. Stendiamo su tutto il legno un’abbondante mano di fondo, in quanto il legno grezzo assorbe molto. Carteggiamo leggermente le superfici prima di passare alla finitura a smalto colorato.
  4. Nell’angolo risultante dall’unione di piantone e base fissiamo, al centro, una squadretta a L che rinforza l’unione e impedisce flessioni. Preforiamo con una punta più piccola delle viti da inserire.

Libreria fai da te  – i piani di plexiglas

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  1. Per tagliare il plexiglas dobbiamo mettere sotto la lastra un’assicella di legno di scarto e bloccare l’insieme a un piano con un morsetto. Utilizziamo un segaccio a denti fini per seguire la tracciatura.
  2. A 400 mm dalla base tracciamo la posizione della squadretta sulla quale andrà fissato il primo ripiano di plexiglas. Ripetiamo l’operazione per gli altri due, sempre a intervalli di 400 mm.
  3. Avvitiamo la squadretta metallica al piantone e cospargiamo di colla trasparente la faccia rivolta in alto, sulla quale andremo ad appoggiare, esattamente centrato, il ripiano di plexiglas.
  4. Teniamo premuto il ripiano per alcuni secondi, in modo che la colla eserciti una sufficiente presa iniziale. Incolliamo sulla faccia superiore una seconda piastrina, che poi avvitiamo al piantone.
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  • Installazione veloce e design invisibile: con le viti e hardware, la libreria può essere installato rapidamente. e con design speciale, quando è attaccato al muro, tutti gli accessori sono invisibili, che renderà la vostra libreria più bello rispetto ad altri.
  • untraditional e dallo stile moderno libreria: non è come la tradizionale libreria che deve essere collocato sul pavimento, la libreria modrine può essere installato sulla parete che può risparmiare più spazio per la vostra stanza, soprattutto per le piccole appartamento. e con design elegante, può anche essere un successo nella vostra camera.
  • Divertente di fai da te: parti con 2 grandi e 2 colori diversi, potrete installare in modo parallelo o verticale. Basta usare la vostra immaginazione per costruire la propria libreria innovative.
  • Legno e materiale: fatto di alta qualità ed ecologico di alta qualità, la libreria non rovinare facilmente. ed è stabile e resistente. e con un panno umido e può essere facile da pulire.
  • Grande spazio di archiviazione: con 8 scomparti, la libreria è ideale per 200 cd o 152 DVD, libri o altri oggetti da collezione. e 'ideale per salotto, studio, ufficio e cucina.

Stagnatura del rame

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Antiche lavorazioni, come la stagnatura del rame, si eseguono da secoli con gli stessi metodi e vedono la stessa persona vestire ora i panni dell’artigiano ora quelli dell’artista

stagnatura del rame, stagnare il rame, stagnatura, come stagnare una teglia di rame, rame e stagno, teglia stagnataLa stagnatura del rame è una tecnica per la quale il tempo sembra essersi fermato, non c’è tecnologia che tenga: il lavoro si svolge oggi come più di cent’anni fa, tutto a mano, e si tramanda di padre in figlio.  La stagnatura del rame è un’arte inimitabile alla quale hanno dovuto inchinarsi anche i caparbi Cinesi. In apparenza sembra un procedimento semplice, richiede invece un’approfondita conoscenza del materiale e una successione di fasi che solo la sensibilità acquisita con la lunga esperienza permette di eseguire con successo. In quest’articolo andremo ad analizzare come stagnare il rame per creare una teglia da farinata, prelibatezza tipica ligure.

Il laboratorio del rame Di Genova
Il Laboratorio del Rame di Genova ha iniziato la sua attività nel 1860, con il bisnonno di Giancarlo Faccio che andava in giro a riparare pentole e casseruole, ma nei decenni si sono perfezionate molte lavorazioni, anche di elevato pregio artistico che prima di Giancarlo ha portato avanti per una vita il padre Alessio. Il punto di forza e la particolarità di questo lavoro rimane la stagnatura del rame.

Guarda il video per capire come avviene la stagnatura del rame

Stagnatura del rame passo-passo

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Lo strato di stagno che riveste l’interno ha il compito di mantenere l’elevata capacità di trasmissione del calore tipica del rame e di “igienizzare” la superficie a contatto con i cibi. Il rame, infatti, può cedere con la cottura sostanze moderatamente tossiche, ma che alla lunga possono causare disturbi. Con l’uso prolungato la stagnatura si perde e dev’essere ripristinata.

  1. La teglia usata dev’essere accuratamente decapata, prima con spazzole, poi con un trattamento a base di acidi, prima a freddo (a crudo) e poi a caldo (cotto).
  2. La teglia viene riscaldata sulla fiamma e, in base alla sua dimensione, si sceglie una bacchetta di stagno (purissimo) e si inizia a scioglierlo.
  3. L’equilibrio di temperatura è importante: con un calore eccessivo lo stagno risulta troppo liquido, se si raffredda forma grumi. Solo la mano esperta sa quando allontanare la teglia dalla fiamma e riavvicinarla, in tutte le fasi di lavorazione; sul bordo lo stagno si fa depositare utilizzando un tampone.
  4. Quando la superficie è abbastanza uniforme si passa alla lisciatura, sempre valutando il comportamento in funzione della temperatura.
  5. Avvenuta la prima lisciatura, la teglia viene immersa in acqua per raffreddarla, quindi si passa a una pronta asciugatura con segatura o aria calda per evitare che si formino macchie sulla superficie.
  6. Piccole impurità risultanti si eliminano con una spazzola rotante e si esegue una seconda lucidatura con paglietta d’acciaio. La spianatura è un altro passaggio importante e delicato che si effettua con un mazzuolo di legno partendo dal centro verso i lati. La farinata si fa con una poltiglia liquida di farina di ceci, olio e acqua e se non si distribuisse perfettamente livellata e in spessore sottile e uniforme sarebbe un disastro.
  7. Qualora, alla fine del lavoro, si riscontrassero ancora piccoli buchi nella stagnatura, si interviene con un saldatore a mazzetta per eliminare il difetto riscaldando la zona e depositando lo stagno in modo localizzato.
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La profondità dei paioli non permette di eseguire la stagnatura del rame sulla fiamma, perché il calore non sarebbe omogeneo tra fondo e pareti. La si esegue localizzata, con un cannello a gas.
Sale
Valle del sapere 94080-34 Teglia Rame Stagnato, Tonda, Bordo da 3 cm, Diametro 34 cm
  • TEGLIE RAME STAGNATO TONDE BORDO CM. 3 DIAMETRO CM. 34
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Pentole Agnelli Linea Rame Tortiera per Farinata Martellata con Orlo, Marrone, 32 cm
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Installare un corrimano

Quante volte nel salire o nel scendere una scala, abbiamo cercato invano un corrimano inesistente? Ecco perché è importante sapere come installare un corrimano

Installare un corrimano, corrimano, come installare un corrimano, corrimano in kit, corrimano in ferro, installazione corrimanoImparare ad installare un corrimano è fondamentale, in quanto, le nostre scale non devono essere prive di un accessorio così importante per la sicurezza di chi le percorre.Nei negozi specializzati possiamo trovare corrimano molto differenti tra loro. Vi sono i corrimano venduti singolarmente, da dotare di opportuni supporti, oppure i kit pronti da installare che utilizzano strutture di legno, ferro battuto, acciaio.

Un kit i cui componenti siano tutti realizzati con acciaio inossidabile satinato si presta ottimamente per installare un corrimano in esterno, data l’assoluta indeteriorabilità di questo materiale.

Il kit non necessita di saldature: i singoli pezzi vengono assemblati gli uni agli altri a incastro. Il tubo può essere prolungato, sempre con incastri successivi, fino a raggiungere la lunghezza necessaria.

Cosa serve per installare un corrimano:

  • Kit per installare un corrimano
  • Smerigliatrice angolare con supporto per taglio
  • Trapano a colonna
  • Tasselli a espansione
  • Chiavi a brugola
  • Cacciavite
  • Livella laser
  • Martello con testa di gomma

Come installare un corrimano

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  1. Il tubo d’acciaio del corrimano dev’essere tagliato a misura (in due segmenti) in funzione della lunghezza della scala da servire. Utilizziamo la smerigliatrice angolare montata su supporto di taglio.
  2. Con il trapano montato su supporto a colonna pratichiamo sul tubo i fori (che poi filettiamo) per fissare i supporti. Assembliamo i supporti serrando la vite che blocca la piastra da collegare al tubo.
  3. Chiudiamo le estremità del tubo con i terminali zigrinati, che si fissano a pressione. Prima di questa operazione asportiamo dall’interno del tubo eventuali residui metallici derivanti dalla foratura.
  4. Le due sezioni di tubo sono unite tra loro con un connettore da inserire a pressione. Può capitare di dover esercitare una certa forza per l’inserimento: è bene utilizzare un martello con testa gommata.
  5. Segniamo a parete l’esatta posizione in cui eseguire i fori per il fissaggio delle piastre di ancoraggio. In corrispondenza dei segni precedentemente effettuati, realizziamo i fori per l’inserimento dei tasselli.
  6. Dopo aver avvitato i supporti al tubo, fissiamo le relative piastre di ancoraggio al muro, stringendo le viti dei tasselli con testa svasata. Accertiamoci della sicura tenuta dell’insieme con qualche prova.

Tracciature precise con la livella laser

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Per marcare sulla parete i punti da forare per i supporti della scala, conviene utilizzare una livella laser che tracci linee perfettamente rettilinee anche inclinate. La si colloca su un treppiede in modo che la linea tracciata sia parallela alla scala a circa 80-90 cm di distanza.

Babbo Natale fai da te

Si intaglia con il classico archetto da traforo, il Babbo Natale fai da te che rallegra, con i suoi colori sgargianti, la stanza dei bimbi

babbo natale fai da te, babbo fai da te, babbo natale con il traforo, babbo natale, decorazioni natalizie, traforo elettrico, seghetto per traforo, Per realizzare il babbo natale fai da te basta un seghetto alternativo piccolo e maneggevole, equipaggiato con una lama fine. I profili di taglio presentano curve morbide senza fregi minuti e facili da seguire. Per stare in piedi da sé, il Babbo Natale fai da te deve essere costruito con multistrato da 10 mm e avere base raddoppiata (o triplicata)  con superficie d’appoggio perfettamente piatta e in squadra.

Aggiungere i puntelli
Per essere certi che il Babbo Natale fai da te non cada al primo colpo d’aria, aggiungiamo sul retro uno o due puntelli triangolari messi in squadra (analogamente a come si mettono i supporti per mensole). Per l’ideazione e la realizzazione non servono abilità artistiche particolari, perché il disegno, bell’e pronto con sagome dal profilo semplice, va solo riportato ingrandito su un foglio.
Per ultimo si completa il Babbo con gli smalti acrilici rosso, oro, bianco e verde da distribuire uniformemente sulle varie parti che compongono la struttura. Gli occhi e le linee nette si rifiniscono con il pennarello.

Cosa serve per costruire il babbo natale fai da te:

  • Compensato da 10 mm
  • colla vinilica
  • smalti color rosso, oro e verde
  • vernice protettiva trasparente
  • forbici
  • carta vetrata
  • pennelli, pennarelli
  • traforo o seghetto alternativo

Babbo natale fai da te – ricavare i pezzi

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  1. I vari pezzi si ricavano bene con un seghetto alternativo, dotato di lama adeguata, fissando il compensato con un morsetto ad una base stabile.
  2. Per ottenere un Babbo Natale fai da te alto 90 cm si riporta il disegno su una quadrettatura o più semplicemente si ingrandiscono le varie parti con la fotocopiatrice e si ricalcano le sagome con la carta carbone sul compensato.
  3. Tutti i pezzi tagliati, prima della finitura e dell’assemblaggio.

Finiture e decorazioni

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  1. Prima di colorare i vari elementi con gli smalti acrilici si carteggiano bene per rendere levigata la superficie. Conviene smussare gli spigoli e togliere il pelo rizzato dal taglio del legno, ripassando tutto con carta vetrata fine.
  2. Dopo aver colorato ogni singolo pezzo con i vari smalti acrilici (lasciando asciugare ogni volta che si sovrappone un colore a un altro) si incollano i singoli pezzi stendendo un velo di colla vinilica e lasciando essiccare prima di passare alla verniciatura finale.
  3. Spruzziamo la vernice protettiva che va stesa la decorazione e montaggio completamente ultimati. La vernice fissa gli smalti e sigilla eventuali piccole fessure. 

Albero luminoso fai da te

Un albero luminoso fai da te a forma di abete, posto davanti alla finestra, rallegra le sere invernali ed è simbolo di un’accoglienza festosa in occasione del Natale

albero luminoso fai da te, albero luminoso, alberello luminoso, Luminarie natalizie fai da te, luci natalizie fai da te, luci di natale, albero luminoso fai da tePer costruire un albero luminoso fai da te dobbiamo procurarci una cordoniera luminosa e del tondino d’alluminio. Tanto la cordoniera, venduta a metraggio, quanto il tondino d’alluminio si sagomano facilmente a mano, e costruire un albero luminoso fai da te risulta veloce e non pone alcuna difficoltà. I due tondini di alluminio formano le due metà dell’abete collegate alla sommità con un tubetto di gomma; su di essi assicuriamola cordoniera luminosa per mezzo di fascette fermacavo di plastica. Alla base dell’albero luminoso fai da te, i tondini devono avere un’abbondanza tale da poter ripiegare le estremità verso il basso, lasciando la figura aperta. In un travetto di legno pratichiamo due fori di diametro uguale a quello dei tondini e inseriamovi le estremità piegate, in modo che la struttura possa essere appoggiata sul davanzale interno della finestra.

Cosa serve per costruire un albero luminoso fai da te:

  • 5 m di cordoniera luminosa
  • 2 barre da 2 m di tondino di alluminio ø 6 mm
  • Fascette in plastica
  • 1 travetto di legno da 50x70x400 mm 

Il progetto

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Albero luminoso fai da te

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  1. Tracciamo la sagoma dell’abete su un foglio di cartone o su un pannello, così da avere una guida per la piegatura dei tondini di alluminio e da ottenere i due profili laterali ben proporzionati.
  2. Eseguiamo le piegature per gradi, fino alla curvatura predefinita. Se tracciamo la sagoma su un pannello di legno, possiamo inserire alcuni chiodini lungo la traccia e usarli come appoggio. 
  3. Un tubetto di gomma ci permette di collegare le estremità superiori dei due profili. Stendiamo la sagoma su un piano e, se risulta sbilenca, modelliamola in modo che appoggi completamente.
  4. Le fascette di plastica, del tipo utilizzato dagli elettricisti, sono autoserranti, basta inserire l’estremità nell’asola e tirare. La zigrinatura impedisce alla fascetta di allentarsi, poi si taglia l’eccesso.
  5. Accostiamo il travetto di legno alla base della sagoma, facendo in modo che le estremità del tondino ripiegate si trovino equidistanti dai bordi laterali. Marchiamo la posizione e foriamo con una punta di diametro pari a quello dei tondini.
  6. I tondini devono fare un po’ di resistenza entrando nei fori, per facilitare l’imbocco possiamo smussare leggermente le loro estremità o praticare una leggera svasatura all’inizio del foro. Eventualmente ci aiutiamo con un po’ di sapone.

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Artigiani della riparazione

Editoriale tratto da Far da sé n.445 di Dicembre 2014

Autore: Carlo De Benedetti

“Riparare è un’arte”: così dicono a Massa Marittima dove, dal 19 al 14 settembre scorsi, hanno realizzato un laboratorio con l’intento di illustrare quali siano le modalità di intervento per riuscire a riparare un oggetto. Si è voluto fornire le prime istruzioni per aprire l’involucro dell’apparecchio, senza danneggiarlo, e guardarci dentro per trovare il guasto insegnando i trucchi per scovare le viti nascoste che ne serrano il guscio. È stato spiegato come risalire dal sintomo al guasto e come individuare i componenti colpevoli del malfunzionamento, conoscendo gli strumenti necessari alle riparazioni. Si è puntato molto sulle motivazioni, sul perché sia utile riparare, su quali siano i vantaggi personali e ambientali. Ogni partecipante ha portato uno o più oggetti da riparare e gli attrezzi in suo possesso e si è lavorato su ferri da stiro, asciugacapelli, piastre per capelli, frullatori, modem, lettori DVD, giochi elettronici e giochi tradizionali, scarpe, mobilio di piccole dimensioni, mouse, computer portatili, navigatori satellitari, orologi e sveglie, cellulari, tablet, lampade da casa e portatili, attrezzi da cucina e tanto, tanto altro…
Iniziativa lodevole in una società che, nonostante la crisi economica, continua a puntare sul consumismo più spinto, ma nella quale, per fortuna, ogni giorno spuntano nuovi soggetti a proporre iniziative contro corrente.  Se poi allarghiamo lo sguardo fuori dal nostro Paese troviamo iniziative già affermate come Repair Café Foundation che, nata tre anni fa ad Amsterdam dall’idea di una giornalista, Martine Postma, realizza centri comunitari di riparazione dove portare ciò che non funziona più: qui si trovano dei volontari che, quattro volte al mese, mettono a disposizione le loro competenze per rigenerare oggetti in disuso e contemporaneamente insegnare ad altri un mestiere, il tutto sorseggiando una buona tazza di caffè.

repair caffé foundation
Il Repair Caffé Foundation realizza centri di riparazione comunitari dove portare ad aggiustare tutto ciò che non funziona. Al momento non ha sedi in Italia

Editoriale Artigiani della riparazione PDF

La rivoluzione del bello e del bene

Editoriale tratto da “Rifare Casa n.36 Novembre-Dicembre 2014”

Autore: Nicla de Carolis

“Obiettivo: rendere il mondo un posto migliore”. Non è un concetto pronunciato in un dibattito tra associazioni benefiche o umanitarie, ma la sintesi della nuova linea e dei temi strategici di cui dovrà occuparsi il marketing del futuro, indicati durante l’autorevole forum mondiale del marketing tenutosi a Tokyo. “La vera rivoluzione sarà l’evoluzione delle coscienze”, così riportano le cronache dell’evento. La cosa è stupefacente soprattutto se si pensa che il marketing è la divisione che nelle aziende si occupa di promuovere i prodotti e di farceli consumare a qualunque costo, condizionandoci con ogni tipo di messaggio. Mettersi in discussione e prendere coscienza che il raggiungimento del denaro non può essere il motore e il fine di tutto è un cambiamento epocale. Le nuove regole dicono quindi che “le aziende devono contribuire attivamente alla definizione di un sistema sociale più equilibrato”.

Sembrerebbe un obiettivo difficile da metabolizzare e raggiungere, soprattutto nella situazione economica e sociale dei nostri giorni dominati da paura e incertezza. Ma parlando di edilizia, un esempio perfetto, già in atto, è quello del recupero di borghi e cascine disabitati e di aree verdi incolte a poca distanza dai centri metropolitani. Perfetto perché in controtendenza rispetto alla corsa alle nuove costruzioni cittadine che hanno prezzi esorbitanti e rimangono spesso invendute e perché risponde a una esigenza precisa. Infatti i dati del Censis, dal 1991 al 2011 ci dicono che i residenti in città sono calati del 3,3 per cento e continua a crescere il fenomeno dell’esodo dalle città verso la provincia o la campagna.

La Toscana è una delle regioni dove la tradizione del recupero di vecchi casali e borghi è partita già tanti anni fa e ha fruttato in termini economici e di bellezza del territorio; ora anche nei dintorni di Milano, dove non mancano strutture di questo genere abbandonate, sono tanti i lavori in corso e quelli già ultimati che hanno fatto rivivere e splendere costruzioni storiche con vere e proprie operazioni di rispettosa “pulitura architettonica”.
Un esempio è Borgo Vione, nel comune di Basiglio, 20 km a sud di Milano, un borgo medievale in parte già riqualificato e abitato da 40 famiglie, circondato da un parco di 330 ettari vincolati e inedificabili.
Recupero di edifici bellissimi che hanno resistito nei secoli e sono parte importante della nostra storia, rispetto del territorio perché non si consuma altro suolo, realizzazione di abitazioni confortevoli in contesti e in spazi che soddisfano il nostro naturale bisogno di aria pura e natura: operazioni come queste dimostrano come le linee guida dei nuovi guru del marketing possano essere messe in pratica riuscendo a coniugare il raggiungimento del profitto con il fare qualcosa di buono per la società.

La rivoluzione del bello e del bene

Cornici per stampe fai da te | Guida passo-passo

Costruire cornici fai da te che si adattino alle nostre stampe risulta conveniente dal momento che farle fare su misura può risultare oneroso

rivettatriceCostruire cornici per stampe non è difficile, occorre però precisione e cura dei particolari. Innanzitutto la stampa dev’essere irrigidita con un pannello di sostegno, anche sottile, e accoppiata a esso in modo stabile. La cornice è costituita da un bordino metallico, sagomato a U, inserito lungo il perimetro del pannello.

Il bordino ha anche la funzione di ricevere le due attaccaglie che permettono la sospensione della stampa. Per bloccare il bordino al pannello e fissare le attaccaglie utilizziamo la rivettatrice che permette di collegare due elementi, quando non si può accedere a uno dei due lati. La leggerezza delle cornici non ci costringe a dover installare un tassello a parete: chiodini d’acciaio sono più che sufficienti.

Cosa serve per costruire cornici per stampe:

  • Profilati d’alluminio a U da 8×8 mm
  • Rivetti ø 1,5 mm
  • Attaccaglie per quadri
  • Pannello di MDF da 6 mm
  • Cartoncino rigido delle dimensioni della stampa
  • Colla per carta
  • Cutter
  • Rivettatrice

Cornici per stampe fai da te

costruire una cornice

  1. Inseriamo il profilato a U sul pannello di MDF e su un’estremità tracciamo due linee a 45°. Per questa operazione possiamo aiutarci con una squadretta, tracciando le linee con una matita grassa.
  2. Con le cesoie tagliamo un bordo del profilato lungo le due linee tratteggiate precedentemente. L’altro bordo va solo tagliato perpendicolarmente in quanto la piegatura non ne risente.
  3. I tagli ci permettono di piegare il profilato ad angolo retto in modo da poter incorniciare il pannello di sostegno. Eventualmente possiamo levigare il taglio con carta vetrata medio-fine.
  4. Con la colla per carta in stick incolliamo la stampa sul cartoncino e questo sul pannello MDF da 6 mm. In questo modo otteniamo una superficie sufficientemente rigida e spessa da bordare.
  5. A colla asciutta incastriamo, sul bordo del pannello, il bordino  in profilato a U piegato e tagliato a misura. Lavoriamo attentamente per non piegare e rovinare la stampa incollata sul pannello di MDF.

Rivettatura

rivettatura

  1. Al centro delle pieghe posteriori del bordino pratichiamo i fori con una punta metallica (ø 1,5 mm) per potervi inserire la testa del rivetto.
  2. Inseriamo, nei fori, le teste dei rivetti e afferriamo il loro gambo con la rivettatrice. Serriamo le leve che bloccano il rivetto, tranciando il gambo.
  3. Fissiamo sul retro della cornice due attaccaglie con due rivetti ciascuna.  Per la sospensione a parete utilizziamo due chiodini d’acciaio.

Scopri come rivettare in modo preciso

Angioletti natalizi fai da te

Con avanzi di tessuto e nastri colorati realizziamo degli angioletti natalizi fai da te per decorare l’albero

Angioletti natalizi fai da te, angeli natalizi fai da te, angeli di natale fai da te, angioletti fai da te di natale, decorazioni natalizie fai da te , decorazioni di natalePer realizzare gli angioletti natalizi fai da te, utilizziamo avanzi di tessuti opportunamente arricciati e cuciti insieme. La testa degli angioletti natalizi fai da te è costituita da una pallina di legno in cui pratichiamo, con il trapano, un forellino del diametro di 3-4 mm (o in alternativa acquistiamo quelle preforate). Inseriamo nel foro un nastrino (per appendere l’angelo ai rami dell’albero) che fissiamo saldamente con alcuni punti di colla a caldo. Per formare i “capelli” usiamo una passamaneria dorata e arricciata e disegniamo con il pennarello nero la bocca. Incolliamo la testa al resto del corpo vestito e decoriamo con le campanelle e le trombette infilate in un cordoncino bianco e dorato.

Cosa serve per realizzare gli angioletti natalizi fai da te:

  • Nastrini dorati lunghi da 30 a 50 cm
  • una striscia di stoffa scozzese alta 10 cm e lunga 50 cm
  • piccole decorazioni da albero (campanellini, trombette ecc;)
  • nastro dorato rigido a reticella
  • forbici, pistola per colla a caldo
  • pallina di legno, nastrino

Angioletti natalizi fai da te – Realizzare l’abito

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  1. Arricciamo leggermente il tessuto scozzese e il nastro a rete cucendo con ago e filo per formare il vestito dell’angelo.
  2. Diamo più consistenza all’insieme collegando gli elementi con alcune gocce di colla a caldo.

Angioletti natalizi fai da te – Il corpo

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  1. La testa dell’angelo è costituita da una pallina di legno in cui abbiamo praticato, con il trapano, un forellino del diametro di 3-4 mm. Per tenere ferma la pallina mentre foriamo mettiamola in una morsa. Infiliamo nel foro un nastrino (che servirà per appendere l’angelo ai rami dell’albero) e fissiamolo con una goccia di colla a caldo.
  2. Per formare una ricca capigliatura dorata, usiamo una passamaneria color oro che arricciamo leggermente mentre la fissiamo con la colla a caldo sulla pallina. Usiamo una passamaneria bassa in modo da poterla conformare più volte.
  3. Le piccole decorazioni che abbelliscono l’angelo sono formate da trombette e campanellini. Si infilano in un cordoncino bianco e dorato lungo circa 10-15 cm e chiuso con un nodo tenuto leggermente largo.
  4. Fissiamo il cordoncino sul corpo dell’angelo con la colla a caldo e lasciamola essiccare e indurire per bene.
  5. Dopo aver incollato tra loro i vari elementi possiamo appendere l’angioletto di Natale ai rami dell’albero o più semplicemente usarlo come decorazione per altri soggetti natalizi.
  6. Possiamo realizzare angioletti diversi con ritagli di tessuto in colori e fantasie appropriate alle festività. Il colore predominante comunque deve essere sempre l’oro, il blu e il rosso.

Colorificio online

Un nuovo colorificio online ideato per fornire tutte le soluzioni e i materiali per i vari lavori di decorazione dentro e fuori casa

colorificio online, colorificio, koppa, Il nuovo colorificio online Koppa è davvero un’ottima risorsa per tutti noi amanti del fai da te. Infatti, ogni volta che abbiamo la necessità di intraprendere un lavoro di manutenzione, riparazione o rinnovo è ben difficile che nel nostro laboratorio ci sia tutto ciò che occorre dall’inizio alla fine: magari i prodotti ci sono, ma in quantità insufficiente, un po’ di materiale di consumo manca e bisogna acquistarne di nuovo. È poco probabile che il negozio sia sotto casa, bisogna prendere la macchina e fare qualche chilometro, va via tempo prezioso. Ora non solo possiamo evitare sprechi di tempo, energie e carburante, acquistando l’occorrente sul nuovo colorificio online e Home center Koppa, ma se abbiamo dubbi o perplessità  su come procedere nel lavoro possiamo contare su chiare spiegazioni sull’utilizzo dei materiali e delle tecniche, presenti sul sito. In più l’azienda mette a disposizione uno staff di assistenza per dissipare ogni possibile dubbio sull’acquisto e sulle modalità di applicazione, chiamando telefonicamente o scrivendo via e-mail. Il colorificio online è uno strumento nuovo e interessante per gli amanti del fai da te, ma anche per chi è in possesso di partita IVA: chi è del mestiere, infatti, può contare su un’ulteriore gamma di prodotti professionali che può ordinare direttamente dal cantiere o mentre si trova presso il cliente.

Vastissimo assortimento del colorificio online Koppa

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Visitare il colorificio online Koppa equivale a spostarsi da un negozio all’altro con un semplice click, senza uscire da casa propria (e magari piove a dirotto…). In home page i prodotti sono già divisi per categorie, ma nel dubbio si è invitati ad affinare la selezione rispondendo a semplici domande (Cosa devi fare? Su che superficie?) che indirizzano nella fascia giusta, escludendo prodotti incoerenti con le esigenze del momento. In sintesi, ecco cosa possiamo trovare all’interno del colorficio online:

  •  Vernici, impregnanti, finiture, colori, smalti, protettivi, oli, cere, per materiali in legno o di altra natura, come PVC, metallo ecc. Insomma, tutto per arredi esterni, terrazza, balcone, sottotetto, facciata, finestre, porte, giochi, barca, pavimenti, rivestimenti;
  • Gamma completa di pitture murali, smalti antiruggine, colori spray, stucchi, colle, adesivi, siliconi;
  • Detergenti naturali per il legno e altre superfici dentro e fuori casa, per la lavastoviglie, per la lavatrice, per la pulizia e l’igiene del bagno, prodotti sbiancanti, saponi;
  • Materiali di consumo: guanti, occhiali di protezione, tute, nastri per imballo o per isolamento, sacchi per immondizia, teli di copertura, taglierine, forbici e molto altro ancora;
  • Attrezzi vari: pennelli, rulli, spatole, cazzuole, materiale abrasivo;
  • Accessori: carta da parati, vasi, cuscini, coperte, piumoni, quadri, tappeti e mobili per personalizzare gli ambienti.

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