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Trapano avvitatore EGBL188KB BLACK+DECKER Scheda prodotto

Trapano – Avvitatore a percussione 18V Litio – EGBL188K

Un trapano/avvitatore potente e ben bilanciato, dotato di 2 velocità meccaniche: velocità 1 per garantire alta coppia ed avvitature sempre accurate (fino a 38Nm di torsione), velocità 2 per maggior velocità e forature più rapide (fino a 1.350 giri/min). La velocità variabile è regolabile tramite apposito interruttore a grilletto, per il massimo controllo da parte dell’utilizzatore.

L’azione a percussione consente di forare su muratura, mentre la batteria al Litio da 18V fornisce la giusta potenza per affrontare la stragrande maggioranza delle applicazioni domestiche e in più hai tutti i vantaggi del Litio: lenta autoscarica e possibilità di ricaricare il prodotto in ogni momento! Fornito in pratica valigetta per riporre trapano ed accessoristica.

Cosa include la confezione

  • Trapano/avvitatore a percussione 18V Litio
  • 1 batteria Litio 18V – 1.5Ah
  • Caricabatterie per ricarica in 3-5h
  • Inserto a doppia funzione
  • Valigetta

Caratteristiche tecniche

Voltaggio 18V
Tipo di batteria Litio
Capacità 1.5Ah
Mandrino Autoserrante a una ghiera
Dimensioni mandrino 1-10mm
Max capacità foratura – muratura 10mm
Max capacità foratura – legno 25mm
Max capacità foratura – acciaio 10mm
Impugnatura morbida Si
Reversibilità Si
Velocità a vuoto 0-400/0-1.350 giri/min
Coppia di serraggio 17/38 Nm
Valigetta Si

Come costruire una scrivania da parete

Una parete attrezzata con scrivania risolve in modo brillante il problema di un tavolo d’emergenza, sempre pronto all’uso e, quando non serve, si ribalta chiudendo la libreria

Questa scrivania da parete, di cui proponiamo la costruzione è ambientata in un soggiorno o salotto che dir si voglia, per cui la vediamo realizzata in veste elegante con l’uso di lamellare di mogano da 26 mm. È evidente che una scrivania da parete così concepita (un comodo e capiente scaffale solidale con un ripiano su cui scrivere, lavorare, apparecchiare la tavola ecc) può rappresentare una soluzione salvaspazio in ogni locale della casa, dalla mansarda alla cantina, dalla stireria al laboratorio e, in tali sistemazioni, sarebbe inutilmente costoso usare il mogano che può essere rimpiazzato con altri tipi di pannelli: dal lamellare d’abete, al multistrato, al listellare di pioppo. Sconsigliati, per il loro peso e la scarsa tenuta di viti e/o chiodi, il truciolare e l’MDF per la parte “nobile” del mobile, mentre la scaffalatura di sostegno, visibile solo a piano abbassato, accetta l’uso di truciolare bilaminato da 22 e 16 mm, bianco come dal servizio, o del colore preferito.

Progettare una scrivania da parete

Cosa occorre per costruire una scrivania da parete:

  • Lamellare mogano da 26 mm (vedi testo per le alternative, prima misura lungo vena): un piano (A) di 1300×700 mm; una fascia centrale (B) 100x700mm; uno sportello inferiore (C) 490×700  mm; una gamba mobile (D) 700×695 mm.
  • Truciolare bilaminato da 22 mm: 2 pareti (E) 1856×250 mm; tetto e 2 basi (F) 700×250 mm.
  • Truciolare bilaminato da 16 mm: 5 ripiani (G) 656×250 mm.
  • Masonite laccata bianca da 4 mm: un retro (H) 1900×700 mm.
  • Chiusura a scrocchetto (J),
  • 2 attacchi a parete (K),
  • 2 piastre (L) ad L 70x70x70 mm;
  • 2 piedini regolabili (M) con attacco a piastra da 100 mm;
  • 6 cerniere a libro 40×60 mm (aperte);
  • 20 reggipiano;
  • viti per truciolare Ø 5×60, 4×20 e 3,5×20 mm;
  • 1 chiusura magnetica;
  • colla vinilica e materiale per finitura

La struttura dello scaffale

Le pareti vengono chiuse fra la base ed il tetto cui vengono incollate e fissate o con spinatura passante o (3) con viti da 60 mm. Spine o viti, comunque, rimangono fuori vista. Il fondo, possibilmente da far tagliare con seghe di precisione che ne garantiscano la perfetta squadratura, viene poi (1) inchiodato sul retro della cornice per irrigidirla e tenerla in quadro (inchiodarlo prima sugli angoli diagonalmente opposti). Cinque sono i pezzi occorrenti (2); nella foto sembra che la base in primo piano sia più larga delle pareti, ma è solo un effetto ottico.

La parte frontale

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Le tre parti del frontale: piano (con incernierata la gamba), fascia centrale, sportello, sono complessivamente lunghe 10 mm meno dello scaffale così da poter lasciare sopra la fascia 5 mm per le cerniere del piano e sotto la fascia un uguale spazio per il gioco dello sportello. Le cerniere si fissano con viti Ø 3,5×20 mm.

L’articolazione del ripiano

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  1. Si comincia con lo stringere la fascia centrale contro il bordo del piano così da garantire il regolare fissaggio delle due cerniere con viti Ø 3,5×20 mm. Il nodo delle cerniere deve correre esattamente sulla linea di separazione dei due elementi.
  2. Sul retro della fascia centrale si avvitano con viti Ø 4×20 mm due robuste piastre ad L, distanti dai capi 22 mm come lo spessore delle pareti dello scaffale.
  3. Si poggia il piano sopra lo scaffale, esattamente a filo con le pareti e col tetto. Tenendo conto dell’ingombro dello sportello, si abbassa fra le pareti la fascia e la si avvita con viti Ø 4×20 mm, tenendo sempre ben stretto ed allineato il piano durante l’operazione. Il sistema è studiato per offrire, con viti sollecitate di taglio, un sicuro sostegno al peso non indifferente del piano corredato dalla sua gamba.

La gamba trapezioidale

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  1. Tracciata sul lamellare la sagoma della gamba, un trapezio isoscele con la base maggiore di 700 mm e quella minore di 100 (nulla vieta di farla un po’ più larga o un po’ più stretta, purché sia esattamente centrata rispetto alla mezzeria del pannello), seguiamo la traccia con la circolare fatta scorrere contro una tavola che faccia da battuta.
  2. Levighiamo accuratamente tutti i bordi della gamba.
  3. Avvitata alla gamba un’ala delle due cerniere, poggiamola in verticale sulla faccia inferiore del piano, esattamente a filo del suo bordo, ed avvitiamo al piano l’altra ala delle due cerniere. A destra il piano sorretto dalla gamba mostra l’accrocchio del catenaccio di fermo.

Gli ultimi fissaggi

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  1. Il piano della scrivania da parete, quando non viene usato, si rialza a chiudere la scaffalatura. Per tenerlo in posizione occorre uno scrocchetto robusto, ma facile da aprire e chiudere. Qui uno di ottone massiccio con chiusura a leva, con gli elementi fissati uno sul tetto della scaffalatura e l’altro, come visto prima, sul bordo esterno del piano.
  2. La scaffalatura, ovviamente poggiata al muro, si regge su due sole gambe fissate sotto gli angoli anteriori della base. Tutte le misure indicate valgono per piedini alti 100 mm che lasciano comodo spazio per la pulizia sotto il mobile. Con piedini più alti o più bassi occorre allungare o accorciare la gamba trapezoidale, variando di conseguenza l’altezza del piano. Se si vuole mantenere l’altezza standard di 720 mm bisogna operare sulle misure dei tre pezzi frontali.
  3. Una coppia di lastrine ad L, avvitate sul tetto ed alla parete, completa il montaggio della scaffalatura garantendone la stabilità.
  4. Dei cinque ripiani, uno va fissato con spinatura cieca o tasselli piatti esattamente all’altezza del piano del tavolo, aumentando così la superficie utile. Gli altri ripiani sono sostenuti da reggipiano metallici o di plastica inseriti nelle pareti. La foto mostra un manicotto montato sulla punta Ø 5 mm usato come limitatore di profondità e la foratura eseguita a scaffale montato. Più facile e più preciso aprire le sedi dei reggipiano nelle due pareti prima di chiuderle fra base e tetto.
  5. L’alloggiamento dei ripiani conclude il montaggio della scrivania da parete.

Un’altra bella idea per una scrivania a scomparsa

Homy Casa Set Tavolo da Parete e 2 Sedie Pieghevoli - Scandinavo - per Soggiorno Cucina - MDF e Metallo
  • 【 Materiale 】- i tavoli e gli sgabelli a parete sono realizzati in legno massello con gambe in metallo, molto durevoli e stabili, resistenti all'abrasione, ai graffi e alla deformazione.
  • 【 Dimensioni 】- Tavolo a muro pieghevole L 60 x P 84 x H 50,5 cm. Il tavolo a muro pieghevole è inoltre dotato di 2 sgabelli pieghevoli, L 30 x P 30 x H 47 cm, che è un tavolo da pranzo ideale per 2 persone.
  • 【 Design pieghevole 】- il tavolino a muro salvaspazio e i 2 sgabelli possono essere ripiegati quando non in uso, il che è molto comodo da usare e non occuperà troppo spazio nella stanza.
  • 【 Montaggio a parete 】- il tavolo pieghevole a muro è facile da montare secondo le istruzioni. Comprese le viti necessarie, nessun costo aggiuntivo aggiuntivo.
  • 【 Multifunzionale 】- il tavolo da parete pieghevole con 2 sgabelli è molto pratico nella tua casa! Può essere utilizzato come doppio tavolo da pranzo, scrivania, tavolino da caffè, tavolo da bar, ecc.
81223, Staffe pieghevoli per mensole da parete, realizzate in acciaio, di forma triangolare, con braccio a sgancio corto, carico massimo: 60 kg (Confezione da 2)
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  • Robusto e durevole – in acciaio INOX lucido di qualità con superficie liscia e resistente e d' azione preciso. Carico max. ca. 60 kg/59,9 kilogram; Dimensioni: 15 cm*35 cm (15 x 35,1 cm).
RICOO Tavolino da salotto WM080-W-A 90 x 42 x 60 cm Tavolo soggiorno basso Design moderno rettangolare Mobile divano Legno bianco e grigio
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  • ❗ IMPORTANTE: Legno truciolato robusto / Non è MDF o bambu. Solo per utilizzo interno. Non para utilizzo esterno o all giardino o terrazza. Colore bianco e grigio antracite - Montaggio facile!

Intellettuali e saper fare

Editoriale tratto da Far da sé n.446 di Gennaio 2015

Autore: Carlo De Benedetti

Rubiamo questo mese una citazione da “Monsieur”, una rivista d’élite, lontana come stile e lettori dal nostro più popolare FAR DA SÉ, e una seconda da un autore che è diventato famoso proprio grazie ai suoi studi sull’innovazione e sul lavoro manuale. Franco Cologni (presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte da lui voluta nel 1995 allo scopo di salvaguardare e promuovere il patrimonio dell’artigianato artistico di eccellenza, direttore della rivista “Mestieri d’Arte & Design”, supplemento di “Monsieur”), a proposito degli artigiani e delle loro preziosissime conoscenze, scrive che “trasmettere il saper fare è oggi un’istanza vitale per gli artigiani, affinché una nuova generazione possa affrontare le sfide della contemporaneità” e ribadisce che la sapienza non si costruisce “con l’accumulo di nozioni, ma con la progressiva interiorizzazione di un insegnamento e con la sua messa in pratica quotidiana”. Stefano Micelli (autore del libro Futuro artigiano – l’innovazione nelle mani degli Italiani, Marsilio Editori, premiato nel 2014 con il prestigioso “Compasso d’oro” per aver fornito ragioni economiche e pratiche per rivalutare l’artigianato industriale italiano in un’ottica non nostalgica, ma proiettata verso il futuro), scrive che ciò che dobbiamo inseguire è “il profilo e le caratteristiche dell’artigiano: la sua passione per la qualità del lavoro, il suo desiderio di miglioramento nell’esercizio e nell’approfondimento delle tecniche, il suo radicamento in comunità di pratica socialmente riconosciute”. Parole sante! Noi chiamiamo i far da sé “artigiani del tempo libero” proprio perché hanno una miriade di conoscenze da mettere a disposizione di chi voglia imparare a riparare e a realizzare con le proprie mani, proprio perché si tengono vicino figli, nipoti e vicini di casa affinché conoscano la soddisfazione che c’è nel fare da soli le cose, nell’ideare e costruire un mobile o un giocattolo, nel ridare funzionalità o nuova destinazione a un oggetto rotto. Da questa passione, da questo costante esercizio, da questa manualità che non è costrizione, ma creatività, ecco che nasce quella “progressiva interiorizzazione di un insegnamento” e che viene vinta una certa sudditanza del lavoro manuale rispetto a quello di concetto.

Caricabatterie automatico

Il caricabatterie automatico fornisce una carica intelligente senza dover sapere quale sia il tipo di batteria, WET, GEL, AGM, PbCa o capire quale corrente di carica utilizzare: basta impostare il valore della tensione della batteria (6, 12, 24 V). In aggiunta, funzioni come mantenimento carica, desolfatazione, boost e start

Pulse 50 è un caricabatterie automatico e mantenitore per moto, auto, caravan, barche, mezzi agricoli, furgoni a 6, 12, 24 V con diverse modalità di lavoro: fatte le impostazioni, tutto avviene automaticamente grazie alla circuiteria interna che controlla costantemente i parametri ottimizzando l’erogazione della corrente. Le modalità del caricabatterie automatco sono:

  • carica standard con funzione di mantenimento (utile nei lunghi periodi di inutilizzo della batteria),
  • carica rapida (boost),
  • desolfatazione (funzionalità avanzata che consente di ripristinare batterie solfatate),
  • aiuto avviamento dei veicoli (start).

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A tutto questo fa da corollario il circuito di controllo che avverte, mediante i led sul quadrante, dello stato di carica del caricabatterie automatico e di accidentali errori nel collegamento delle pinze.

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  1. Una pressione breve sul pulsante con la freccia modifica semplicemente la selezione della tensione di carica per adattarla a quella della batteria.
  2. Quando la batteria è carica, Pulse 50 passa automaticamente alla funzione di mantenimento (utile per mantenere le batterie cariche nei lunghi periodi di inutilizzo).
  3. Per passare alle funzioni avanzate (Boost, Desulfation, Start) si preme il pulsante con la freccia per almeno 3 secondi. Da Boost si passa a Desulfation…
  4. …e da questa alla modalità Start. Le pinze vanno collegate dopo la selezione della modalità; se la batteria è molto scarica, è consigliabile eseguire prima una pre-carica.

Nuove pavimentazioni per esterni

Il continuo progresso che accompagna materiali da costruzione e tecniche di posa consente la realizzazione di nuove pavimentazioni esterne monolitiche e non, con tutti i vantaggi di un rivestimento continuo dall’aspetto naturale

Il principale vantaggio delle nuove pavimentazioni esterne rispetto a pavimentazioni esterne che presentano fughe è l’assenza di crescite erbose indesiderate negli interstizi che costringono ad una continua manutenzione; l’impossibilità da parte dell’acqua di infiltrarsi scongiura cedimenti o sollevamenti del terreno.

Anche l’erba è una nuova pavimentazione
Spesso emerge l’esigenza di mantenere uno spazio verde attorno a casa, ma senza rinunciare ad un suolo compatto e carrabile: per salvaguardare la crescita dell’erba senza ricorrere a percorsi obbligati per il calpestio o ad una superficie carrabile, si può realizzare un reticolo di griglie di plastica, ottenendo una superficie compatta e planare che mette d’accordo transitabilità totale e salute del prato. Molte anche le nuove possibilità alternative al legno, la cui bellezza e naturalità obbliga a periodiche manutenzioni: listoni di materiali cementizi, sottoposti a particolari lavorazioni, uniscono l’aspetto del legno alla robustezza ed impermeabilità della pietra.

Nuove pavimentazioni, il pavimento stampato

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Per realizzare un pavimento stampato, il fondo dev’essere schiacciato e rullato, ricoperto con un telo di nylon ed uno di tessuto-non tessuto, per impedire risalite di umidità, e con rete elettrosaldata. Il calcestruzzo va additivato con fibre di polipropilene e steso rispettando le pendenze necessarie. Sulla gettata va eseguito un primo spolvero con indurente, da incorporare con una tavola di magnesio. Dopo una seconda mano di indurente si liscia la superficie con una tavola d’acciaio e si stende un distaccante, che forma un film idrorepellente, facilita il distacco degli stampi e dona un effetto antichizzato. Lo stampaggio della superficie si effettua con stampi rigidi e morbidi: questi ultimi, flessibili, sono utilizzati vicino a muri o altri ostacoli. La pressatura iniziale può essere manuale; poi, quando la superficie inizia ad asciugare, si procede con i battitori. Dopo qualche giorno si esegue il lavaggio con spazzola e idropulitrice. Si può decorare la superficie con speciali acidi coloranti. Ideal Work

Hollylife - Stampo per creare lastre di cemento per vialetti da giardino e pavimentazione patio fai da te
  • Stampo per creare lastre di cemento per vialetti da giardino e pavimentazione patio fai da te.
vidaXL Set 2 pz Stampo pavimentazione Giardino 42 x 42 x 4 cm
  • Questo set, che include 2 stampi per la pavimentazione, è una modalità comoda per creare sentieri decorativi in cemento o calcestruzzo intorno alla casa o nel giardino.Con questo stampo per la pavimentazione, ti puoi godere un bel sentiero nel giardino fatto con le tue proprie mani
  • Questo set di due stampi è realizzato in polipropilene, molto facile da pulire e stoccare per il riutilizzo.
  • Dimensioni: 42 x 42 x 4 cm (L x P x T);Materiale: PP;Peso: 1,02 kg
Kungfu Mall, stampo per pavimentazione in cemento fai da te, da giardino, 51 cm, di forma quadrata, in plastica, per vialetti fai da te, modello mattoni di pietra
  • Materiale: resina in polipropilene.
  • Dimensioni: 51,5 cm x 51 cm x 4,5 cm.
  • Colore: nero. Motivo: quadrato.
  • Decorazione fai da te di alta qualità per sentieri.
  • La confezione include: 1 stampo per pavimentazione da giardino, 1 manuale in inglese (lingua italiana non garantita).

Nuove pavimentazioni, il Sasso lavato

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Questa pavimentazione si realizza in breve tempo e ad un costo veramente contenuto: si possono scegliere colori, dimensioni e pezzature dei sassi o delle graniglie, oltre a poter decidere il grado di esposizione finale della superficie. È sufficiente una gettata di soli 3 cm, applicando un primer se si lavora su una pavimentazione esistente; i sassi possono anche essere applicati su calcestruzzo fresco.  Dopo la stesura del primer si può preparare l’impasto per la realizzazione del pavimento, composto da cemento, graniglia e lo speciale additivo. Prima che il primer si asciughi, l’impasto dev’essere steso e distribuito con cura; si utilizzano stagge per spianare le superfici più estese e manare per rifinire vicino ai bordi. Dopo la lisciatura con la staggia si applica il disattivante; entro 12-24 ore la pavimentazione dev’essere lavata con un’idropulitrice o con un’idrospazzola a rotazione.

Listoni di pietra liquida

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Si tratta di un tipo di pavimentazione molto moderna, a listoni ottenuti da una miscela di pietra liquida e ossidi, plasmata in stampi sottili e livellata attorno a due trecce d’acciaio messe in tensione. I listoni sono spessi 3 cm e larghi 10, con lunghezze che possono arrivare a 4 metri, resistentissimi alla flessione ed al taglio.

  1. I listoni si possono adagiare su un’intelaiatura di metallo
  2. Oppure su speciali martinetti plastici galleggianti. Il taglio si può eseguire con una normale sega ad acqua con disco diamantato o con disco abrasivo per pietra.

Pietre in finto legno

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Sembrano quadrotte di legno, invece si tratta di mattonelle di pietra stampata, pertanto con caratteristiche tecnico strutturali decisamente interessanti per le pavimentazioni esterne: elementi con spessore 3,7 cm, carrabili, insensibili al gelo, antiscivolo e stonalizzati.

Supporto erboso

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Per ottenere un tappeto erboso carrabile senza il rischio di affondare attraversandolo con l’auto, si può ricorrere ad un sistema di griglie di plastica spesse circa 5 centimetri. Il terreno viene così compattato e l’erba può crescere, rigogliosa ed uniforme, grazie al terriccio che riempie le celle, senza che si formino avvallamenti o pozze.

  1. per separare opportunamente il terriccio dal fondo drenante è consigliata la stesura di un telo di tessuto-non tessuto.
  2. bisogna livellare la superficie grigliata rispettando le dovute pendenze e facendo in modo che risulti coerente con il terreno circostante o altri camminamenti.
  3. l’uso di una staggia è fondamentale per posizionare in bolla le piastrelle dei camminamenti, poi per verificare la quota dei pannelli di plastica, infine, per avere la certezza che il terriccio sia stato distribuito correttamente.
  4. il terriccio da utilizzare è una miscela di torba, sabbia, terreno vegetale, pomice e concime a lenta cessione. La miscela si fa penetrare nelle celle con un rastrello capovolto, quindi se ne distribuisce un sottile strato in eccesso che si assesta dopo un’abbondante innaffiatura.
  5. si semina e l’erba, quando è cresciuta, si può tagliare tranquillamente col tosaerba.
Tenax Rete Salvaprato Tenax Tr, Impedisce al Cane di Scavare Buche in Giardino, Verde, 1x5 m
  • Rete salvaprato, prodotta in HDPE (polietilene), leggera ma molto resistente, maglia romboidale 35x33 mm
  • Indicata per proteggere il prato e impedire al cane di scavare buche in giardino
  • Ideale per rinforzare il manto erboso, rendere il prato carrabile e creare parcheggi verdi. Utilizzabile anche su prati già inerbiti
  • Rotoli leggeri da trasportare rispetto alle reti metalliche, semplici da posare, tagliare e sagomare
  • Dimensione del prodotto aperto 1x5 m

Valagro

Un’ampia gamma di biostimolanti e specialità fertilizzanti

Valagro nasce in Abruzzo e porta oggi nel mondo la stessa passione per la Natura dalla quale nascono le sue soluzioni per la cura e il nutrimento delle piante. Oggi Valagro azienda è in grado di rispondere globalmente alle esigenze specifiche delcliente, esigenze che riflettono nuovi e crescenti bisogni, in un contesto di risorse sempre più scarse e preziose. Per questo in Valagro si è deciso di intraprendere una sfida, riuscire a portare sviluppo e benessere utilizzando meno risorse, ovvero produrre di più e meglio per il fabbisogno mondiale, utilizzando meno terreno, meno acqua, meno mezzi tecnici. Per farlo si è posta la ricerca e l’innovazione scientifica al servizio della Natura, consapevoli che prendersi cura del futuro significa lavorare insieme nel rispetto dell’ambiente e tutelando la salute di ognuno. Passione per la Natura, fiducia nell’innovazione, impegno per il futuro.

 

Cassonetto su misura isolante

Installare una tapparella oggi non comporta più l’apertura di un vano nella muratura, fonte di spifferi e permeabile al rumore esterno, chiuso da un voluminoso e antiestetico cassonetto: l’avvolgibile, preassemblato in un telaio monoblocco, viene inserito nella muratura in maniera invisibile e senza ponti termici

Forse non tutti lo sanno, ma i cassonetti delle tapparelle sono responsabili del 25% delle dispersioni che interessano il sistema finestra: nelle ristrutturazioni non basta sostituire vetri e serramenti per evitare ponti termici e spifferi, anche questa zona dev’essere ben sigillata e isolata dall’esterno. Non sempre è possibile o necessario installare un telaio monoblocco per finestra con avvolgibile incorporato: può essere che gli infissi siano abbastanza recenti e performanti a sufficienza, oppure che sussistano vincoli condominiali per la sostituzione degli avvolgibili, essendo parte dell’estetica dell’edificio, specialmente nei centri storici. C’è da risolvere il problema del vecchio cassonetto interno che, oltre a non essere isolato, sporge molto ed è brutto a vedersi. Oggi si può effettuare la sostituzione del solo cassonetto e montarne un cassonetto su misura isolato ed esteticamente più gradevole senza sporcare e senza disagi: è fornito in kit e i componenti sono realizzati su misura, anche per luci molto ampie, senza rischio di errori. Il miglioramento estetico è dato dal design del cassonetto su misura, ma anche dalla possibilità di pitturare o rivestire la superficie a piacimento: per una resa ancora migliore, può essere fornita una speciale cover. Grazie al fissaggio a click e alla sua leggerezza, il pannello frontale del cassonetto su misura può essere rimosso con facilità per interventi di manutenzione. Oltre a migliorare il comfort il cassonetto su misura garantisce un risparmio sulle spese di climatizzazione: per questo motivo il costo di Presystem MyBox Alpac è detraibile fiscalmente nei lavori di ristrutturazione.   

Cassonetto su misura facile 

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Potendo contare sul cassonetto preassemblato con la parte meccanica interna e l’isolante esterno e sulla struttura con guide di scorrimento verticali, isolate sulla faccia rivolta verso la muratura, i tempi di posa si riducono e, quindi, i costi di manodopera. I monoblocchi per finestra e portafinestra sono prodotti in una gamma ampia e flessibile, adattabili a qualsiasi tipo di muratura: facciate con rivestimento a mattone o a cappotto, murature a cassa vuota, bordatura del vano finestra in marmo, facciate ventilate. Il prodotto viene fornito in funzione delle dimensioni del vano finestra, eliminando altresì la possibilità di errori e le perdite di tempo per effettuare le eventuali correzioni e la finitura del foro; il falso telaio è parte del sistema preassemblato che prevede anche la rete metallica antifessurazione. Esistono varie tipologie di avvolgibili (alluminio, PVC, acciaio, legno) con funzionamento manuale o motorizzato.Il cassonetto su misura, nella parte inferiore, è chiuso da un pannello removibile, detto celino, che permette l’ispezione del meccanismo di avvolgimento, senza alterare l’isolamento termico e acustico; può essere di tipo a tampone, a sfilare o brandeggiante. Gli isolanti utilizzati per le spalle sono di tipo imputrescibile e ininfiammabile, non attaccabile da insetti, funghi e roditori, a garanzia di una durata illimitata nel tempo.

Niente più spifferi dall’avvolgibile

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  1. Il cassonetto su misura Presystem MyBox viene fornito su misura con tutto il necessario per un’installazione rapida, senza sporcare e senza opere invasive di muratura.
  2. Dopo aver rimosso lo sportello e la cornice del vecchio cassonetto si monta il nuovo telaio metallico di supporto con viti e tasselli a espansione.
  3. Si sigilla il perimetro del telaio e si posiziona la chiusura superiore del vano dell’avvolgibile. Lo spesso strato di EPS, rivolto all’interno del vano dell’avvolgibile, e la sigillatura con apposite guarnizioni autoespandenti costituiscono un’efficace barriera all’ingresso di aria fredda: non dimentichiamo che il cassonetto è direttamente comunicante con l’esterno. L’isolamento si fa apprezzare anche sul piano acustico, lo spessore del materiale e uno speciale pannello acustico attenuano in maniera significativa anche il rumore cui sono soggette le zone ad alto traffico.
  4. Si applica sul profilo frontale del telaio la guarnizione adesiva, lungo tutto il perimetro, quindi si procede con il montaggio del pannello di copertura, dopo aver inserito la cinghia nel nuovo guidacinghia.
  5. Il pratico sistema di aggancio a click sui perni laterali del telaio rende semplice e rapido il montaggio del nuovo pannello frontale provvisto di uno spesso strato di isolamento interno.
  6. La superficie del pannello può essere rifinita in vario modo per uniformare il colore a quello delle pareti o per intonarlo agli arredi presenti nell’ambiente. 

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Come organizzare un trasloco: la guida

Un vademecum completo per  sapere come organizzare un trasloco senza stress

Trasferirsi da una casa all’altra, organizzare un trasloco, montare e smontare scatoloni, prevedere imballaggi ad hoc per non rovinare mobili e oggetti può diventare un vero e proprio grattacapo, in grado di togliere tranquillità e rovinare l’attesa del cambiamento. E allora, come fare? Se state per avventurarvi in un trasloco e avete bisogno di qualche suggerimento, ecco il vademecum che fa per voi. La boschitraslochiverbania.it, azienda specializzata in traslochi a Verbania e dintorni, ha preparato per voi una vera e propria guida, con consigli utili e pratici, su come organizzare un trasloco nel modo corretto, evitando così imprevisti e problemi dell’ultima ora. Qui di seguito troverete un elenco di tappe da affrontare passo dopo passo: dall’impacchettamento dei primi oggetti fino al momento di lasciare definitivamente la vostra vecchia casa.

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Come organizzare un trasloco: due mesi prima
La vostra nuova casa vi aspetta e mancano solo 60 giorni al trasloco? È arrivato il momento di compiere il grande passo e rivolgervi ad una ditta specializzata in traslochi. In questo modo avrete l’occasione di fissare definitivamente tempi, costi e modalità per trasferire tutti i vostri oggetti dalla vecchia alla nuova casa. Fissate un appuntamento con un esperto competente e così potrete concordare la soluzione più adatta alle vostre esigenze e il relativo preventivo di spesa. Alla ditta potrete richiedere un lavoro parziale (trasporto e montaggio di mobili e accessori), oppure totale: imballaggio degli oggetti presenti in casa, uso di un’autoscala, smontaggio e rimontaggio dei mobili, il trasporto dalla vecchia alla nuova abitazione e lo smaltimento dei materiali in discarica.

Come organizzare un trasloco: un mese prima
A 30 giorni dal trasloco, preoccupatevi di gestire correttamente le volture della vostra nuova abitazione, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti: chiamate il proprietario di casa (o l’ex proprietario nel caso di un acquisto) e mettetevi d’accordo con lui affinché non dia la disdetta dei contratti alle compagnie dei servizi.A questo punto basterà una semplice voltura delle utenze e risparmierete così tempo e denaro. Inoltre, a 30 giorni dal trasloco, è bene iniziare a mettere negli scatoloni tutto quello che non vi serve spesso: vecchi libri, mobiletti in disuso, abiti che non indossate frequentemente, giocattoli, servizi di pentole poco utili, ecc.. Nel chiudere gli scatoloni ricordate sempre di scrivere su ogni lato di cosa si tratta e cercate di essere chiari e dettagliati: non scrivete semplicemente “tovaglie”, ma “tovaglie sala da pranzo”, oppure “tovaglie cucina quadrate”, perché sarà davvero molto utile al momento di riordinare il tutto.

Come organizzare un trasloco: due settimane prima del trasloco
A quindici giorni dal trasloco, mettetevi in contatto con le aziende dei servizi fondamentali (acqua, luce e gas) e chiedete aggiornamenti sui tempi previsti per concludere la voltura delle nuove utenze.

Come organizzare un trasloco: Cosa fare 1 settimana prima
Se avete animali in casa, organizzatevi per lasciare il vostro amico a quattro zampe da un parente o un amico (o una pensione per cani), dove resterà per qualche giorno: il tempo necessario per trasferirvi nella vostra nuova casa e sistemare correttamente anche il suo ambiente. Inoltre, se avete lasciato piumoni, abiti o tappeti in lavanderia dalla stagione scorsa, ricordatevi di ritirare tutto, altrimenti – lasciando passare troppo tempo – rischierete di veder buttati i vostri capi. Infine, preoccupatevi di sistemare opportunamente tutti i documenti che riguardano la casa e il trasloco: riponeteli in una cartellina in modo ordinato, così li avrete a disposizione al momento di lasciare la vostra vecchia casa e potrete mostrarli agevolmente a chiunque ve ne farà richiesta.

 Come organizzare un trasloco: Cosa fare 3 giorni prima
Tre giorni prima del trasloco, preoccupatevi di sbrinare il frigorifero. Inoltre, è opportuno preparare un kit di emergenza con tutto il necessario per i primi giorni: sembra un’esagerazione, ma in realtà si rivelerà molto utile quando avrete davanti tanti scatoloni da smontare e neanche un piatto dove poter consumare la cena. Nella scatola del kit di emergenza mettete: medicinali di primo soccorso, cibi in scatola, piatti, bicchieri e posate di plastica, tovaglioli, carta igienica e rotoloni di carta, asciugamani, saponette, fazzoletti e alcuni abiti di ricambio.Non dimenticate di mettere a portata di mano una cassetta-attrezzi contenente nastro adesivo e corde per i pacchi, forbici, martello, giravite e quanto sarà necessario per smontare gli scatoloni e sistemare mensole e mobiletti.

Come organizzare un trasloco: Cosa fare 1 giorno prima
Il giorno prima del trasloco, accertatevi che l’azienda da voi incaricata abbia provveduto a transennare i tratti di strada che saranno ostruiti dalle azioni di carico e scarico di mobili e scatoloni. In caso contrario, telefonate alla ditta e chiedete chiarimenti in merito.

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Il giorno del trasloco
Annotate su un’agenda, un blocchetto o sul vostro cellulare la lettura dei vostri contatori e spegnete gli interruttori, poi consegnate le chiavi del vecchio appartamento e della cassetta della posta. Non dimenticate di portare con voi le chiavi del nuovo appartamento e la cassetta degli attrezzi.

Come organizzare un trasloco quando si hanno dei bambini
Organizzare un trasloco non è mai una passeggiata, ma se ci sono dei bambini, rischia di diventare ancora più complicato. Ecco qualche consiglio utile per non trovarsi spaesati di fronte ai capricci o alle problematiche poste dai vostri piccoli.

  1. portateli a visitare la casa qualche settimana prima di fare il trasloco e coinvolgeteli nelle piccole scelte di mobili e oggetti. In questo modo si sentiranno partecipi e reagiranno favorevolmente al cambiamento.
  2. Se per un qualsiasi motivo, i piccoli della famiglia dovessero reagire male all’idea di cambiare casa e zona, fatevi con anticipo una “lista dei vantaggi” possibili che il cambiamento e la nuova casa possono offrire: ad esempio, la vicinanza della nuova casa al lavoro di papà, che così potrà andare a prendere a scuola il piccolo e trascorrere più tempo con lui, vicinanza ad un parco giochi, presenza di attrattive per i più piccoli, una stanza più grande dove poter sistemare i giocattoli, la presenza di un garage dove poter sperimentare e giocare con legno e colla, ecc.
  3. Se vi è possibile, aspettate la fine dell’anno scolastico per effettuare il trasloco. In questo modo l’inserimento nella nuova classe avrà un impatto meno forte.
  4. Infine, una volta concluso il trasloco, portate vostro figlio a visitare il nuovo quartiere, per scoprire insieme a lui dove si trova il giardinetto più vicino a casa, il parco giochi e le giostre, la scuola di calcio, la pista di pattinaggio, ecc.

Testo di Verdiana Amorosi

Rilevatori domestici

I rilevatori domestici svolgono un’importante azione di sicurezza e controllo: è opportuno conoscerne le caratteristiche ed eventualmente installarli laddove ne è  utile l’uso

Gli eventi potenzialmente pericolosi o dannosi che possono accadere in casa (o nelle sue immediate vicinanze)  si distinguono in due famiglie: quelli che avvengono sotto la nostra consapevolezza e quelli che avvengono senza che ce ne rendiamo conto. Nel secondo caso risulta molto utile impiegare varie tipologie di sensori e rilevatori domestici, che siano in grado di “accorgersi” di una situazione di potenziale pericolo e dare l’allarme, o addirittura intervenire su di essa, per risolverla. Le situazioni più critiche sono quelle relative a:

  • fughe di gas
  • incendio
  • allagamento
  • intrusioni

Per ognuna di esse esiste un’ampia gamma di sensori. Diffusissimi sono i rilevatori di movimento a infrarossi, sensibili alle variazioni di temperatura. Un corpo umano che si muove, anche lentamente (ma non troppo) nel raggio di azione  di un sensore all’infrarosso provoca queste variazioni di temperatura captate dal sensore. Tramite un circuito elettronico, tale informazione è trasformata nell’attivazione di un allarme, di una telecamera ecc.

Rilevatori di fumo

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Rileva la presenza di fumo che potrebbe essere associata a un incendio. Può azionare impianti antincendio, far scattare allarmi o inviare segnali telefonici o radio ai vigili del fuoco.

Rilevatori di movimento

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Rileva la presenza di persone (o animali) e può azionare apparecchiature varie come punti luce, impianti di allarme, sirene, ma può anche far aprire o chiudere porte, cancelli ecc.

Interruttore crepuscolare

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In funzione della luminosità ambientale accende o spegne le luci esterne, che possono anche funzionare a intermittenza per simulare il passaggio di persone non presenti.

Rilevatori anti-allagamento

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I rilevatori di allagamento sono costituiti da una centralina e da alcuni sensori. Quando questi sono raggiunti dall’acqua la centralina può dare l’allarme o chiudere l’impianto.

Rilevatori antintrusione

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Una grande famiglia di rilevatori di effrazione possono essere installati su porte e finestre.  Si collegano (via filo o via radio) con una centralina-allarme che può inviare un allarme telefonico.

Sensore di gas

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In cucina possiamo far installare un sensore di gas dotato di allarme. Il posizionamento dipende dal tipo di gas usato (in alto per il metano, in basso per il GPL) e va verificato da un tecnico.

Rilevatori monossido carbonio

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Responsabili della formazione di monossido di carbonio sono le stufe, i boiler e altri mezzi riscaldanti a fiamma, quando l’asportazione dei prodotti di combustione è insufficiente. Per ridurre al minimo il pericolo di diffusione dell’ossido di carbonio è bene adottare alcune cautele ed esaminare attentamente la stufa a gas, il boiler ecc. Conviene sempre installare uno o più sensori-allarme che scattino in presenza di monossido di carbonio. Il loro posizionamento è da prevedere in prossimità del soffitto, ma è obbligatorio l’intervento di un tecnico in quanto le variabili ambientali potrebbero consigliare altre soluzioni. Le norme in materia prevedono che il  locale sia costantemente arieggiato tramite griglie d’aerazione, che variano a seconda degli impianti.  Queste griglie o aperture di ventilazione devono rimanere sempre aperte e non si devono poter chiudere.

Quadro a doppia visione fai da te

Stupiamo i nostri amici con un divertente effetto ottico

quadro a doppia visione, quadro fai da te, effetti otticiUn geniale trucco visivo ci permette di realizzare un quadro a doppia visione fai da te del tutto insolito e originale. La sua peculiarità consiste nell’offrire due immagini diverse a seconda dell’angolazione dalla quale viene guardato.

Il trucco (vecchissimo) consiste nello scomporre le due immagini in tante striscioline che vengono applicate sulle facce inclinate di una serie di profilati triangolari. Accostando tali profilati si vede un’immagine se l’insieme viene guardato da destra e un’altra se viene guardato da sinistra.

La realizzazione del quadro a doppia visione non presenta difficoltà, ma esige una certa precisione e un’adeguata scelta delle immagini.

Cosa serve per costruire il quadro a doppia visione:

  • 1 pannello in compensato o MDF (spessore 10 mm)
  • 2 foto formato A3
  • 3 profilati triangolari
  • Colla in stick
  • Adesivo universale
  • Cutter
  • Nastro di carta adesivo
  • Righello e matita

Come realizzare il quadro a doppia visione fai da te

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  1. Dopo aver tagliato a misura i profilati triangolari, incolliamoli con l’adesivo universale sul pannello, affiancandoli in modo preciso senza lasciare spazio tra di essi. Lasciamo agire la colla per qualche ora.
  2. Su una striscia di carta, larga quanto le foto, tracciamo una riga longitudinale suddivisa da linee perpendicolari distanti 21 mm (cioè quanto misurano i cateti del profilato triangolare).
  3. Con cutter e riga, utilizzando la guida di carta, tagliamo la foto in 13 strisce. Ripetiamo l’operazione anche sull’altra immagine. Lavoriamo delicatamente per eseguire tagli precisi. Durante le operazioni di taglio con il cutter, controlliamo ogni tanto lo stato della lama; se necessario, spezziamo la punta con l’apposito accessorio, in modo da rinnovarla.
  4. Incolliamo, con colla specifica per carta, una striscia della prima foto e una della seconda sui cateti del primo profilato. Proseguiamo così rispettando con attenzione l’ordine delle strisce.

Effetti ottici

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Il quadro scomposto ci avvicina al mondo affine delle illusioni ottiche che ingannano il nostro apparato visivo, facendogli percepire in modo scorretto qualcosa che nella realtà si presenta diversamente. Gli effetti ottici possono manifestarsi naturalmente o essere create con specifici trucchi visivi. Possiamo ispirarci ad alcune immagini classiche che ingannano l’occhio e riprodurle su pannelli o stampe. Sopra tre classici esempi.

  1. L’immagine è statica, ma sembra che i cerchi si muovano, ruotando.
  2. Le linee grigie non sembrano parallele, ma in realtà lo sono.
  3. La linea arancione a destra sembra più lungo di quella a sinistra, ma non lo è