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Power stations Polar Italia: potenti, flessibili, sicure

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Nell’era moderna, l’innovazione è la chiave per rimanere al passo con le esigenze in continua evoluzione della società. In questo contesto, la nuova linea di Power Stations a marchio Polar Italia, un marchio di proprietà di Vinco srl, rappresenta una soluzione all’avanguardia nel campo dell’energia portatile.

Questi dispositivi, progettati per essere compagni affidabili in ogni occasione, spaziano dalla fornitura di energia per le utenze domestiche alle applicazioni di backup di sicurezza, dall’uso in campeggio e eventi all’aperto fino al settore medico e alle produzioni cinematografiche e fotografiche in esterno.

Una gamma completa per ogni esigenza: l’energia a portata di mano

La gamma attuale di Polar Italia comprende quattro modelli di Power Stations. Si parte dal modello più compatto, da 700Wh, passando per due modelli intermedi da 1120Wh e 2240Wh, fino ad arrivare al modello più potente della linea, da 3200Wh. Questa vasta gamma di prodotti, che copre un range di potenza dai 1400W fino a ben 6000W di potenza massima, è una testimonianza della dedizione di Polar Italia a fornire soluzioni energetiche per ogni esigenza

Accessori dedicati: ottimizzazione al massimo livello

Non si tratta solo di Power Stations. La serie Polar Italia include anche una serie di accessori dedicati, progettati con l’obiettivo di ottimizzare i prodotti in gamma. Tra questi, il fast charger da 500W per le Power Stations intermedie, che garantisce tempi di ricarica ridotti del 50% rispetto allo standard, e due modelli di pannelli solari da 100W e 200W realizzati in polimero EFTE, un materiale innovativo resistente ai raggi UV e alla corrosione.

Polar Italia e Vinco: insieme per un futuro più sostenibile

Con la nuova serie di Power Stations, Polar Italia non solo offre il prodotto più adatto alle diverse necessità dell’utilizzatore, ma lo fa sempre e ovunque, in maniera semplice, sicura e completamente ecologica. Questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile.

Vinco, orgogliosa di essere al centro di questa trasformazione, importa e distribuisce questi prodotti all’avanguardia, sottolineando il suo impegno per un futuro energetico più verde e sostenibile.

Vinco srl, oltre ad essere proprietaria dei marchi Vinco e Polar, è anche licenziataria esclusiva in Italia per Hyundai Power Products, Korea

Immersi nella natura, il piacere di un tuffo nel biolago

Tratto da “Come ristrutturare la casa n.4 – Luglio/Agosto 2023″

Autore: Nicla de Carolis

Avere una piscina è l’aspirazione di molti ma, a volte, soprattutto quando ci si trova totalmente immersi nella natura, dove l’unica presenza dell’opera dell’uomo è data da una dolce casa costruita centinaia di anni fa in pietre locali, l’impatto estetico di una piscina con il suo colore blu Maldive, può non essere in armonia.
Un’ottima alternativa in questi casi è il biolago, uno specchio d’acqua artificiale dove la depurazione non viene effettuata mediante i classici sistemi (pompa per il filtraggio con relativo assorbimento di energia e prodotti chimici, solo per citarne uno), ma attraverso l’utilizzo di elementi naturali come piante e ghiaia
che hanno la medesima funzione. A differenza della piscina il biolago è considerato un bene naturale e non di lusso, non soggetto alle autorizzazioni e ai vincoli di accatastamento e, nella maggior parte dei casi, è sufficiente una SCIA per realizzarlo. Se ho suscitato in voi qualche interesse per la materia, troverete un bell’articolo da pagina 108 che fornisce le informazioni giuste per valutare una scelta di questo tipo.
Ma poi, se volete creare un soppalco perché le altezze ve lo consentono o se siete riusciti a recuperare il sottotetto sopra il vostro appartamento e volete collegarli, scoprirete come una scala interna, al di là della sua funzione pratica, può diventare un vero arredo strutturale con una scelta in grado di soddisfare tutti i gusti e gli spazi disponibili. Per salire e scendere ci sono anche i miniascensori che occupano meno di un metro quadrato, hanno un consumo energetico ridotto, sono silenziosi e si montano in una giornata (da pagina 86).
… In questo numero parliamo di bagno declinandolo con rivestimenti, sanitari e rubinetterie rétro, d’altra parte tanti sono i palazzi d’epoca qui da noi e per chi voglia rifare anche il bagno in stile è importante sapersi orientare. Le novità sono tante a cominciare da lastre in grès porcellanato su cui viene ricreata la
stessa profondità e l’effetto di tridimensionalità dei rivestimenti in mogano tipici delle esclusive imbarcazioni veneziane che, insieme ad altri dettagli, ricreano bagni art déco. Ci sono poi le boiserie a mezza altezza di piastrelline con lavabo in porcellana bianca che poggia su una struttura di metallo con comode barre
frontali e laterali portasciugamano, sifone di scarico superestetico, rubinetteria e accessori della stessa serie, finitura in oro chiaro per un insieme raffinato rétro, con funzionamento perfetto, degno del bagno più tecnologico (da pagina 42).
Ultimo, ma non ultimo, il dossier nel quale potrete apprezzare l’innovativa, infinita, bellissima varietà di porte che, dopo le meraviglie dei palazzi d’epoca e il brutto periodo delle costruzioni del boom edilizio, sono tornate oggi elementi fondamentali di un bel progetto di ristrutturazione

Legno lamellare | Caratteristiche, tipologie e lavorabilità

L’Essenza del legno lamellare: creazione e applicazioni

Il legno lamellare si distingue per la sua bellezza e versatilità, unitamente a proprietà meccaniche che ne rendono l’uso indicato in molti contesti, in particolare quando si necessitano elementi di legno di larghezze superiori ai 40-50 cm. Il legno massello, infatti, difficilmente viene trovato in tali dimensioni.

lamellare curvo

La soluzione a questo problema è rappresentata dal legno lamellare, un materiale costituito da listelli, o lamelle, di legno di conifera, essiccati fino a raggiungere un’umidità residua del 10%, e poi incollati fra di loro in direzione parallela alle fibre.

Caratteristiche uniche del legno Llamellare

Le peculiarità del legno lamellare emergono chiaramente durante il suo processo produttivo: le lamelle vengono tagliate, piallate e incollate una adiacente all’altra. Inoltre, viene utilizzato un sistema di incastri a pettine o a coda di rondine per creare unioni di testa, rendendo possibile la formazione di travi lamellari o tavole di qualsiasi lunghezza. Se si utilizzano modelli curvi, si possono ottenere travi e tavole a sviluppo arcuato.

La resistenza meccanica del legno lamellare è superiore dell’80% rispetto al normale legno massello, garantendo una notevole capacità di sopportare sollecitazioni. Da esso si producono semilavorati come tavole, piani, listelli, travetti e travi con sezioni, larghezze e lunghezze estremamente variabili.

Tipologie di Legno Lamellare

Paniforte: Una Variante di Legno Lamellare Meno Preziosa

paniforte

Il paniforte è una tipologia di legno lamellare economico, ma robusto, costituito da un nucleo di tavolette di abete incollate con adesivi termoindurenti e racchiuse tra due fogli di piallaccio di pioppo. Questo materiale, ottenuto da legname di piccole dimensioni, offre una superficie liscia e priva di difetti, molto apprezzata nel settore del mobile. In virtù della sua notevole resistenza alla flessione, il paniforte viene utilizzato prevalentemente per la costruzione di ripiani e scaffali di librerie ed armadi.

Glulam (Legno Lamellare Incollato)

Il Glulam è un tipo di legno lamellare prodotto incollando insieme diversi strati di legno con resine ad alta resistenza. Il risultato è un materiale con proprietà strutturali eccezionali: è più resistente e più rigido rispetto al legno massiccio. Grazie alla sua elevata resistenza, il Glulam è ampiamente utilizzato nella realizzazione di grandi strutture, come ponti e tetti, dove è possibile sfruttare la sua capacità di sopportare carichi pesanti e di resistere all’azione di agenti esterni, come l’umidità e i parassiti.

LVL (Laminated Veneer Lumber)

L’LVL è un tipo di legno lamellare realizzato incollando insieme strati sottili di impiallacciatura di legno, tutti orientati nella stessa direzione. Questa disposizione unidirezionale degli strati garantisce un’elevata resistenza e stabilità, superando spesso quelle del legno massiccio. L’LVL è ampiamente utilizzato per travi, pilastri e altri elementi strutturali nelle costruzioni, dove la sua forza e stabilità sono di vitale importanza.

CLT (Cross Laminated Timber)

Il CLT, o legno lamellare incrociato, è prodotto incollando insieme strati di legno con l’orientamento delle fibre perpendicolari tra uno strato e l’altro. Questa struttura incrociata conferisce al CLT una resistenza e una rigidità notevoli, rendendolo un materiale eccellente per una serie di applicazioni strutturali, tra cui pareti, soffitti e pavimenti. Il CLT è anche noto per il suo eccellente comportamento al fuoco e per la sua capacità di isolamento termico e acustico.

Legno Lamellare Impiallacciato (Plywood)

Il Plywood, o legno lamellare impiallacciato, è prodotto incollando insieme strati sottili di legno, o impiallacciature, con l’orientamento delle fibre alternato tra uno strato e l’altro. Questa disposizione incrociata degli strati conferisce al Plywood una grande resistenza e stabilità. Il Plywood è un materiale molto versatile, utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, dal mobilio all’edilizia, passando per l’uso marittimo.

Legno Lamellare Orientato (OSB)

L’OSB, o Oriented Strand Board, è un tipo di legno lamellare prodotto incollando insieme strisce di legno orientate in modo specifico. L’OSB è noto per la sua resistenza, stabilità e uniformità, rendendolo una scelta popolare per le applicazioni di rivestimento e per la costruzione di pareti, soffitti e pavimenti.

Ogni tipologia di legno lamellare presenta caratteristiche peculiari in termini di resistenza, estetica, lavorabilità e costo, rendendo il legno lamellare un materiale estremamente versatile per una vasta gamma di applicazioni nell’edilizia e nel design.

Lavorare con i pannelli in legno lamellare

Tempo richiesto: 1 giorno

  • Taglio

    Il lamellare è virtualmente un pezzo unico e all’atto del taglio non compaiono soluzioni di continuità tra i singoli listelli. Le teste seguono la vena del piano e possono essere lasciate a vista.pannelli in legno lamellare

  • Unione

    Nel montaggio ortogonale di due tavole di lamellare possono essere d’aiuto un blocchetto di legno ben squadrato e un paio di morsetti da corniciaio per mantenere i pezzi in posizione mentre si preparano i fori e si inseriscono le viti. Se si usa la colla è meglio fasciare il blocchetto in un foglio di plastica per evitare che aderisca alle tavolette.unire legno lamellare

  • Tornitura

    La tornitura del legno lamellare produce manufatti di qualità superiore rispetto al legno naturale. Infatti utilizzando tronchi con l’anima si rischia di veder comparire fessurazioni longitudinali, mentre i quarti di tronco privi di anima si ritirano in maniera disuguale dando origine a deformazioni.tornitura

  • Lavorabilità

    Le fibre allineate del lamellare possono essere tagliate di netto dalle lame di utensili come sgorbie e scalpelli. Per la costruzione di cave si utilizza un trapano con una fresa Forstner.caratteristiche legno lamellare

  • Levigatura

    Il lamellare viene piallato in fabbrica, per cui le necessità di levigatura si riducono al minimo. Una levigatrice rotorbitale con abrasivo fine è sufficiente per ottenere superfici pronte per la finitura.caratteristiche legno lamellare

  • Finitura

    I lamellari più diffusi sono di legno di conifera, quindi molto chiari. Per aumentare il pregio della finitura hanno bisogno di essere scuriti con una mordenzatura. È possibile usare i mordenzanti in polvere da mescolare con acqua e stendere a pennello prima della verniciatura finale; per semplicità, si può acquistare un impregnante colorato con finitura cera che in un paio di mani è in grado sia di colorare sia di proteggere il legno.pannelli in legno lamellare

Creare il Proprio Legno Lamellare a Casa

Realizzare un pannello di legno lamellare fai da te è un processo creativo che offre la possibilità di ottenere un nuovo e pregevole materiale di partenza. È necessario essiccare accuratamente i vari listelli per evitare che possano aprire crepe nella superficie finita. I listelli, ben piallati e levigati, vengono assemblati in un telaio formato da numerosi strettoi. Una volta asciutta la colla, il lamellare è pronto per essere lavorato, offrendo la possibilità di creare oggetti originali ed unici.

L’uso del lamellare ha trasformato il mondo dell’edilizia e del design, offrendo nuove opportunità e soluzioni innovative. La sua resistenza, bellezza e versatilità continuano ad affascinare e a ispirare architetti, designer e appassionati di fai-da-te.

Impieghi

Edilizia

L’edilizia è uno dei settori dove il legno lamellare trova ampio impiego. Le sue caratteristiche di resistenza e durabilità lo rendono ideale per l’uso in strutture portanti, come travi, pilastri e solai, sia in edifici residenziali che commerciali.

Mobili e Arredamento

Il legno lamellare è anche un materiale preferito nel settore dell’arredamento. La sua superficie uniforme e priva di difetti è particolarmente apprezzata nella realizzazione di mobili di alta qualità, come tavoli, ripiani e scaffali.

Costruzione di Ponti e Strutture Esterni

Il legno lamellare trova impiego anche nella costruzione di ponti e altre strutture esterne, grazie alla sua resistenza agli agenti atmosferici.

Benefici Ambientali

Uno degli aspetti più notevoli del legno lamellare è la sua natura ecologicamente sostenibile. Prodotto da legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, il legno lamellare si pone come un’alternativa ecologica e sostenibile rispetto ad altri materiali da costruzione tradizionali come l’acciaio e il cemento. Non solo: durante la sua crescita, il legno assorbe CO2, contribuendo attivamente alla riduzione delle emissioni di gas serra. L’impiego di legno lamellare in edifici e strutture non solo aiuta a ridurre l’impatto ambientale dell’industria delle costruzioni, ma contribuisce anche alla creazione di un ambiente interno più salubre e naturale.

Manutenzione e Durabilità

Anche se il legno lamellare è noto per la sua resistenza e durabilità, come qualsiasi altro materiale, richiede una manutenzione appropriata per mantenere queste qualità nel tempo. Il trattamento del legno lamellare con vernici e impregnanti specifici può proteggerlo dagli effetti deleteri di umidità, funghi e insetti. Questi trattamenti, uniti a una corretta manutenzione, possono estendere notevolmente la vita del legno lamellare, rendendolo una scelta duratura per le costruzioni. Approfondire i metodi e le pratiche di manutenzione del legno lamellare può fornire indicazioni preziose su come proteggere e preservare il legno lamellare nel tempo.

Terrazzo alla veneziana bello e possibile

Tratto da “Rifare Casa n.88 – Luglio/Agosto 2023″

Autore: Nicla de Carolis

Quei terrazzi sono eccellenti, che si fanno di coppo pesto e di ghiara minuta e di calcina e di cuocoli di fiume (…) e sono ben battuti: e devolsi fare nella primavera o nell’estate acciocché si possano ben seccare… Ella si fa con calcina et con tegola o mattoni ben pesti, et s’incorpora assieme. Vi si aggiunge una parte di scaglia di sasso istriano polverizzato, et questa mistura alquanto soda, si distende sul suolo di tavole ben fitto, con chiodi, acciocché non si torca e resista al peso. Indi con ferri fatti a-posta, si batte et calca per qualche giorno. Et spianato ogni cosa et indurita ugualmente vi si mette di sopra un’altra mano o coperta di detta materia, nella qual si incorpora o cinabro, o color rosso. Et poi che si è riposato per qualche giorno gli si dà l’olio di lino col quale il terrazzo prende il lustro per si fatta maniera che lo uomo può specchiarvisi dentro”. Così scriveva il mitico architetto Andrea di Pietro della Gondola, detto Palladio (1508-1580), descrivendo i terrazzi alla veneziana chiamati per questo Palladiane, pavimenti continui realizzati appunto con un impasto di materiali diversi, sapientemente steso e decorato da abili artigiani con tecniche precise fino a formare una superficie unica, spesso una vera opera d’arte.

Pur apprezzando i pavimenti in ceramica, impareggiabili per varietà di colori, forme, facilità di pulizia e resistenza, amando i caldi pavimenti di legno, ho un debole per i pavimenti continui che hanno il vantaggio di essere senza fughe e sono realizzazioni uniche in cui gioca un ruolo fondamente la bravura dell’artigiano. Oltre al citato ed esclusivo terrazzo alla veneziana, e prima ancora i pastelloni e il coccio pesto, rientrano tra i pavimenti continui gli attuali pavimenti in resina in microcemento.
Rispetto ai loro antenati hanno subito una grande evoluzione per soddisfare le esigenze delle ristrutturazioni/nuove costruzioni di oggi. Innanzitutto sono caratterizzati da bassissimo spessore, 2 o 3 millimetri, si possono sovrapporre alle vecchie pavimentazioni senza creare rialzi e dover intervenire rifilando le porte e poi, cosa ancor più importante per la fretta che contraddistingue il nostro secolo, non hanno bisogno di 30/90 giorni per l’asciugatura e la maturazione del cemento.
Comunque, se non ve la sentite di avventurarvi nella realizzazione di una vera Palladiana, c’è la possibilità di averne una a basso spessore con lavorazioni e tempi simili a quelli di resine e microcementi; la bellezza è notevole ma non paragonabile agli originali d’epoca.
Nello speciale da pagina 68 troverete tutte le informazioni utili per scegliere bene un meraviglioso pavimento senza fughe, ottimo per raccordare pavimenti ammalorati ad altri ancora belli oppure per rinnovarli senza lavori di demolizione.

EasySander 18V-8 e UniversalSander 18V-10 | Due nuove levigatrici a batteria Bosch

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Nuove la posizione della batteria, l’ergonomia, il sistema di filtraggio e raccolta polveri. UniversalSander 18V-10 ha in più l’attacco SDS per la piastra e la regolazione della velocità

Due nuovi modelli sono entrati a far parte della già ampia gamma di levigatrici a batteria Bosch adatte per la carteggiatura di superfici piane di piccole e medie dimensioni. Sono molto compatte, ma offrono ottime prestazioni grazie all’elevata velocità e all’ampiezza del movimento oscillatorio. Entrambi i modelli utilizzano le batterie 18V della famiglia Power For All ALLIANCE. Le due levigatrici sono apparentemente identiche, soprattutto se si considera la forma e le dimensioni; in realtà differiscono per alcuni aspetti, legati alle prestazioni e alla dotazione.

Oltre al tipo di batteria, in comune hanno: la nuova disposizione della batteria stessa, il cui attacco è collocato trasversalmente a ridosso dell’impugnatura, in modo da offrire maggiore maneggevolezza ed equilibrio nell’utilizzo; la piastra a delta con fissaggio della carta abrasiva a strappo; il numero massimo di oscillazioni al minuto e il diametro dell’oscillazione; il nuovo contenitore Microfilter per la polvere e la possibilità di essere collegate a un comune aspiratore.

Il modello UniversalSander 18V-10 ha in più la regolazione del numero delle oscillazioni, con rotella a 6 step, da 12.000 a 22.000; la piastra FlexPlate che permette la rotazione del platorello; l’attacco rapido SDS e la dotazione di una piastra rettangolare aggiuntiva per superfici ampie.

EasySander 18V-8
UniversalSander 18V-10

EasySander 18V-8

La nuova posizione della batteria 18 V consente un migliore bilanciamento della macchina durante l’utilizzo.
Il pulsante d’avviamento è in una posizione dell’impugnatura che risulta comoda per destrorsi e mancini.
Le due macchine hanno il comodo sistema di fissaggio a strappo della carta abrasiva, che garantisce tenuta e rapidità nella sostituzione durante il lavoro.

UniversalSander 18V-10

UniversalSander 18V-10 ha una rotella sotto l’impugnatura che permette di regolare la velocità del motore (da 12.000 a 22.000 giri/min), quindi l’entità di azione abrasiva.
Per la sostituzione della piastra, il modello UniversalSander 18V-10 adotta il sistema rapido SDS. Il suo platorello a Delta può ruotare su sé stesso, a step di 120°, in modo da sfruttare completamente la sua superficie abrasiva, che normalmente tende a consumarsi prima sull’estremità frontale.

Panchina fai da te a due posti per il giardino

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Una panchina fai da te realizzata interamente in legno, con multistrato da 30 mm per i montanti sagomati e tavole di abete da 20 mm per le doghe che compongono la seduta e, salendo verso l’alto, continuano formando lo schienale

Per il progetto di questa panchina fai da te in legno vanno realizzati due elementi da ripetere uguali più volte: sono i tre montanti e le doghe che compongono la seduta e, in continuazione verso l’alto, lo schienale.

Per i montanti serve qualcosa di abbastanza robusto e si decide di ricavarli da un foglio di multistrato spesso 30 mm. Per le doghe basta uno spessore attorno ai 20 mm, quindi potevano andare bene alcune tavole di abete di recupero. Queste risultavano ottime perché ancora molto sane e ideali per i bordi arrotondati, utili proprio per la costruzione della panchina fai da te. Per contro richiedevano un po’ di lavoro supplementare per la rimozione del colore, essendo in parte verniciate; in più, il loro numero era risicato e non è stato possibile completare la panchina fai da te in modo che le doghe fossero tutte intere.

In pratica, i tre montanti fanno da struttura di sostegno e unione delle doghe applicate parallelamente fra loro. In una costruzione con queste caratteristiche diventa fondamentale mantenere gli allineamenti, perché ogni più piccolo errore si nota subito. Quindi i montanti devono risultare uguali anche nei minimi dettagli. Con uno spessore di 30 mm non è possibile sovrapporre i fogli di multistrato per effettuare un taglio unico per tutti. Pertanto, pur facendo ricorso a una sagoma di cartoncino, per replicare la forma ogni volta su un pannello, i tagli fatti separatamente lasciano sempre alcune differenze che poi vanno eliminate, con una successiva levigatura.

Preparazione dei pezzi necessari

Riportati i disegni sul pannello di multistrato da 30 mm, usando le sagome di cartoncino preparate in precedenza, si effettuano i tagli per ricavare i tre montanti. Trattandosi di percorsi curvi, si usa il seghetto alternativo.

I tre pezzi ricavati vanno uniti allineandone con precisione i due lati rettilinei quindi, tenendoli ben stretti con morsetti, si levigano contemporaneamente i profili curvi, rendendoli identici (necessario per il corretto fissaggio delle doghe) e armonizzando le curvature.

Prima di separare i pezzi si fanno sul bordo posteriore le sedi per le tre traverse previste, in modo che risultino perfettamente allineate. Si provvede quindi alla coloritura con mordenzante preparato con pigmento in polvere, dato a spugna.

La coloritura con mordenzanti o impregnanti fatta con tecnica a spugna o straccio, a seconda delle preferenze, risulta molto rapida ed efficace da effettuare. Bisogna solo stare attenti ai legni molto assorbenti, perché tendono a catturare molto colore e non danno il tempo di asciugare l’eccedenza con uno straccio apposta, per evitare di lasciare zone più scure.

Con la stessa tecnica si colorano anche le doghe da utilizzare per la seduta e lo schienale. Queste tavole, essendo di recupero da un altro lavoro, sono in parte già verniciate quindi è necessario rimuovere il vecchio colore prima di fare il nuovo trattamento. In questi casi si fa presto se si usa una piallatrice per le superfici, mentre per i bordi, in questo caso arrotondati, va benissimo una levigatrice leggera. Usando una piallatrice si deve fare in modo di togliere il meno possibile, onde evitare che le tavole si assottiglino troppo.

Assemblaggio della panchina fai da te in legno

  1. Iniziare l’assemblaggio

    Per fare un assemblaggio corretto, è necessario innanzi tutto posizionare verticalmente i montanti e, tenendoli alla distanza corretta, fissare le tre doghe posteriori, per le quali erano state preparate le sedi. Le 3 doghe sono lunghe 1000 mm e i due montanti laterali devono essere fissati a filo delle loro estremità. Il terzo va esattamente nel mezzo. È anche necessario sistemare provvisoriamente altri spezzoni di doga per immobilizzare la parte anteriore libera dei montanti.
    panchina fai da te

  2. Predisporre i prefori

    Il fissaggio delle doghe è effettuato con viti truciolari con trattamento antiruggine, a testa svasata, avvitate a filo piano. Dato che molte sono messe molto vicino ai bordi e alle estremità delle tavole, è necessario predisporre prefori per evitare probabili fessurazioni del legno, se non vere e proprie spaccature.
    panchina fai da te in legno

  3. Fissare tutte le doghe

    Per il fissaggio delle doghe si parte dall’alto applicandone subito una a filo con il limite superiore del montante. Le doghe sono lunghe 1050 mm ovvero 5 centimetri di più della larghezza della struttura, quindi vanno fissate con una sporgenza di 25 mm per parte. Senza stare a prendere tutte le volte molte misure, basta predisporre un legno di scarto con spessore 25 mm da mettere su un lato e usarlo come riferimento quando si posiziona la doga.

  4. Mantenere la stessa distanza tra le doghe

    Per applicare le doghe parallele fra loro e sempre alla stessa distanza (20 mm), si usano come spessore due pezzi di scarto delle doghe stesse, che hanno quello spessore.
    panchina fai da te in legno

  5. Ampliare la superficie di appoggio

    Avendo deciso un ampliamento della superficie di appoggio della panchina fai da te, si fissano con viti dei segmenti di listello di corposa sezione (circa 45×70 mm) tagliati ad hoc, all’interno dei montanti e della prima doga in basso, a filo con il loro bordo di contatto con il pavimento.

  6. Applicare le strisce di gomma adesiva

    Sull’ampia superficie di contatto così ottenuta si applicano strisce di gomma adesiva che permettono al legno di preservarsi meglio dall’umidità.

Progetto di Remo Maistrello

fischer Italia: dal 1963, sessant’anni di successi!

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fischer Italia ha festeggiato il 28 giugno 2023, nella sede di Padova, i suoi primi 60 anni!

La consociata italiana ha iniziato la propria attività a Padova nel 1963 e grazie a un percorso in costante crescita è oggi prima nel Gruppo fischer per fatturato, con 304 dipendenti e con oltre 6.000 Clienti fra Rivendite Specializzate, Grossisti, Grande Distribuzione e Industrie.

fischer rappresenta il punto di riferimento per Progettisti, Installatori, Rivendite e Hobbisti per ogni applicazione in ambito di fissaggio con la sicurezza e qualità garantita dai propri prodotti.

L’ing. Stefano Marzolla, Direttore Generale di fischer Italia, ha aperto la Festa con il Benvenuto al Prof. Klaus Fischer, Presidente e Titolare del Gruppo, ai membri del Board, al ViceSindaco di Padova, ai rappresentanti dell’Università di Padova, alle Istituzioni, alle Collaboratrici e Collaboratori di fischer Italia.

Ing. Stefano Marzolla – Direttore Generale di fischer Italia

Il Prof. Klaus Fischer ha preso la parola per i festeggiamenti di quelli che ha sottolineato essere “60 anni di una grande squadra, 60 anni di importanti risultati, 60 anni di successi”.

Il suo discorso è continuato ricordando di aver premiato al mattino a Palazzo Bo, sede dell’Università, i Vincitori della 9a edizione del Premio per l’Eccellenza Accademica Klaus Fischer e dopo un cenno all’ incontro fra suo padre e Paolo Morassutti, che portò a fondare la fischer Italiana, come si chiamava agli inizi, ha voluto riprendere i temi cruciali del suo discorso ai Giovani talenti: istruzione, ambiente e potere dell’innovazione.

Il Prof. Klaus Fischer Presidente e Titolare del Gruppo fischer

L’istruzione – ha ricordato il Prof. Fischer – è un compito delle scuole ma anche dell’Europa che deve preparare i giovani per un futuro basato sulla digitalizzazione e l’intelligenza artificiale.

L’ ambiente e la riduzione di CO2 sono la seconda grande grande sfida, che non può essere vinta col solo impegno dell’Europa se Cina, Stati Uniti e India non collaborano di più. La politica non deve essere di ostacolo, perché la sfida può essere vinta solo con mentalità aperta verso la tecnologia, senza limiti alla creatività.

Il potere dell’innovazione porta infine  il Prof. Fischer a una riflessione sulla Cina, dove partecipò a una fiera nel 1980 quando era un paese quasi in via di sviluppo e oggi, 40 anni dopo, all’avanguardia.

I più veloci battono i lenti e serve essere veloci. Il Gruppo fischer ha obiettivi ambiziosi e anche il tassello, farà parte di un sistema in rete. Sarà un elemento che si inserirà nel panorama della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale.

Il Prof. Klaus Fischer ha ricordato il traguardo dei 200 milioni di euro di fatturato del 2022 e l’importanza della nostra vicinanza al Cliente, perchè il fattore umano rimarrà sempre decisivo”.

Il Prof. Fischer ha scelto di sostenere chi ha avuto meno opportunità nella vita o è stato duramente colpito dal destino, donando 120.000 euro divisi in ugual modo tra la Croce Verde di Padova; L’Isola che c’è, in seno all’Ospedale Pediatrico di Padova; la Città di Padova e la Regione Emilia – Romagna per la ricostruzione dopo la grave alluvione di maggio

“60 anni sono un bel traguardo e si ha tanta esperienza ma allo stesso tempo si è ancora giovani” ha concluso il Prof. Fischer!

E’ seguita la sorpresa con il regalo del Book che ripercorre questa strada di successi, la cena di gala e infine il taglio della torta e il gran brindisi! Una Festa caratterizzata da musica, spettacolo e tante emozioni.

Scarpiera fai da te in larice con il frontale smussato | Realizzazione passo-passo

Una costruzione tutta legno che vede giunzioni eseguite in tre differenti modalità e caratterizzata dalla smussatura degli spigoli frontali dei fianchi che concorre a rendere la scarpiera fai da te bella e “leggera”

Per realizzare questa scarpiera fai da te è necessario procurarsi alcune tavole di larice rosso, di recupero, larghe 120 e 150 mm, lunghe quasi 2 metri e spesse 20 mm. Gli strumenti utilizzati sono stati parecchi: pialla, fresatrice, levigatrice, sega circolare, troncatrice, fresatrice per lamelli, trapano ecc. Le giunzioni, a seconda dei casi, sono state fatte con lamelli, con spine di faggio e, per i ripiani, solo con viti messe alla traditora.

La scarpiera fai da te è impreziosita da una leggera “chiusura” a 45° laterale, creata modificando lo sviluppo frontale dei fianchi; la sua funzione è quella di rendere la sagoma snella e leggiadra, consentendo anche un più facile inserimento del mobile negli spazi ristretti come i corridoi. La modalità di realizzazione di questa soluzione, dettata da una scelta estetica, rappresenta una difficoltà, ma bisogna dire che il risultato ha ampiamente ripagato.

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  • Il piano di taglio è dotato di un righello per misurare la larghezza del pezzo da tagliare; il laser integrato, alimentato a corrente elettrica, consente di segnare la linea di taglio per lavorare i pezzi da tagliare in modo rapido e preciso
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Bosch Home and Garden 603378000 Levigatrice Eccentrica con 1 Platorello Abrasivo, 220 W, 240 V, Blu/Rosso, 21.1 x 34.6 x 7 cm
  • Sistema di aspirazione integrato
  • Sistema microfiltro di Bosch
  • Avvio morbido con powermatic
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  • Impugnatura anti-vibrazioni
Einhell Tc-Pl 750 Pialletto Elettrico (Tensione 220-240 V, Potenza 750 W, Giri Min. 17000, Largh. Pialla 82 Mm, Profondità Asportazione 2 Mm, Rosso
  • Potente pialla manuale con 750andnbsp;Watt di potenza, per scanalature fino a 2andnbsp;millimetri di profonditandagrave; e lama piandugrave; grande per risultati ottimali
  • Piegatura automatica per una collocazione sicura
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  • Ha un design compatto
  • Dispone di una profondità di taglio di 55 mm nel legno
  • Utilizzabile con lame per sega circolare con diametro nominale 160 mm
  • Può essere utilizato senza difficoltà

Osservazioni tecniche

Tranne quelli dei ripiani, tutti i bordi esposti frontalmente e lateralmente sono stati fresati per “addolcirli” al tatto e impreziosirli esteticamente. Fra le varie possibilità, l’autore ha scelto la fresa concava con raggio di 10 mm e cuscinetto in testa. Montata sulla fresatrice a tuffo, e regolata in modo che il bordo d’attacco risalti di un paio di millimetri fuori dalla piastra d’appoggio, la fresa non ha prodotto soltanto l’arrotondamento del suo raggio nominale, ma ha creato anche quella sottile battuta, che è l’elemento determinante dell’ottimo risultato estetico.

Il moble ha una larghezza totale di 900 mm, altezza 900 mm, profondità 300 mm. Le tavole di larice rosso, con cui sono state ricavate tutte le parti, sono spesse 20 mm.

Tempo richiesto: 2 giorni

  1. Lavorare le tavole di larice recuperate

    Le tavole di larice recuperate vengono troncate in testa per eliminare i fori di una precedente applicazione e poi tagliate a misura secondo il progetto da realizzare.
    come costruire una scarpiera

  2. Predisporre la tavola per l’applicazione dei lamelli di giunzione

    Dopo una passata di pialla a filo sui bordi, in modo da regolarizzarli perfettamente, l’azione con la fresatrice produce le sedi per l’applicazione dei lamelli di giunzione.

  3. Unire le tavole

    Unendo le tavole sui fianchi, a tre a tre, si ottengono i pannelli sufficientemente ampi per realizzare le parti in piano e i fianchi della scarpiera fai da te. Messi i lamelli e spalmata la colla vinilica, è fondamentale mettere in pressione le tavole nel modo corretto, non solo lateralmente, ma obbligandole a stare perfettamente in piano fra loro.

  4. Levigare i pannelli

    Tolti gli strettoi i pannelli vengono levigati per eliminare la precedente finitura. Quelli da usare per fare i ripiani e la base, pezzi tutti uguali, dopo un ulteriore taglio a misura e la rimozione dei due angoli frontali con tagli a 45°, ricevono un’ulteriore levigatura sui bordi, per il pareggiamento di precisione.
    scarpiera fai da te legno

  5. Preparare i ripiani alla giunzione

    I ripiani vengono preparati alla giunzione con i fianchi facendo fori trasversali, per l’applicazione di viti “alla traditora”; per farli bene si consiglia questa guida con punta speciale per trapano: oltre a fare il preforo per la vite, produce anche l’allargamento per la testa della stessa, in modo che prema correttamente, senza che il legno fessuri e rimanendo sotto filo piano.

  6. Realizzare i fianchi

    I fianchi sono realizzati unendo un pezzo laterale con uno, più stretto, disposto a 45° rispetto al primo. La bisellatura è eseguita solo su quest’ultimo, prima di fare le sedi per i lamelli, che anche in questo caso sono utilizzati per la giunzione.

  7. Realizzare una battuta sul borso posteriore dei fianchi

    La fresatrice, già utilizzata prima sui bordi visibili dei fianchi e del top, è nuovamente utile, ma in questo caso per realizzare una battuta sul bordo posteriore dei fianchi, per l’applicazione del dorso della scarpiera fai da te.

  8. Predisporre i fianchi per la giunzione con spine

    Per il collegamento dei fianchi con il top è prevista la giunzione con spine di faggio. Fatti i fori ciechi sul bordo superiore, per replicarli nella posizione corretta anche sul pannello da giuntare, si mettono i marcatori di metallo con i puntali. Quindi si posiziona delicatamente il top e si preme per lasciare sullo stesso i segni in cui forare.

  9. Procedere alla coloritura

    Prima di procedere con la giunzione dei ripiani con i fianchi e dei fianchi con il top, è meglio provvedere alla coloritura con impregnante color teak.

  10. Lasciare grezzo il bordo di giunzione

    Il bordo di giunzione viene lasciato grezzo per una migliore adesione della colla vinilica, spalmata anche sulla superficie di contatto, oltre che applicata nei fori delle spine di faggio.
    scarpiera fai da te legno

  11. Tenere alla giusta distanza il pannello/ripiano di base dal bordo inferiore della scarpiera

    Due pezzi di scarto, calibrati nelle dimensioni e di forma rettangolare, sono usati come distanziali per tenere alla giusta distanza il pannello/ripiano di base dal bordo inferiore della scarpiera fai da te, mentre si effettuano i fissaggi con le viti alla traditora di cui si erano predisposte le sedi.

  12. Mettere in pressione

    Al momento della messa in pressione del top con i fianchi è opportuno essere sicuri del mantenimento dello squadro: i due pezzi di scarto triangolari che si notano agli angoli superiori sono messi proprio per tenere a 90° i pannelli che concorrono alla giunzione.

  13. Realizzare lo schienale

    Lo schienale è fatto con un foglio di compensato; dopo averlo tagliato a misura, prima di colorarlo, conviene sempre fare una prova di posizionamento in bianco.

  14. Accortezze finali

    A montaggio completato, si ripassano le imperfezioni con la finitura colorata, si dà una passata di carta vetrata fine o paglietta analoga e si applica la cera, tirandola bene con un panno di lana.
    scarpiera fai da te aperta

Progetto di Fabrizio Uliana

ECLISSE presenta il nuovo sito web premiato al concorso Interactive Key Award 2023

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ECLISSE, azienda specializzata nella produzione di controtelai per porte scorrevoli a scomparsa e filomuro, è online con il nuovo sito web eclisse.it. Una nuova piattaforma digitale per trasmettere i valori dell’azienda ed esprimere in modo più coerente e significativo il posizionamento del marchio, sintetizzato nel pay-off “Vediamo Oltre”.   

L’obiettivo è stato quello di creare un percorso di navigazione chiaro ed intuitivo dove ciascun utente, professionale e non, può trovare rapidamente le informazioni di cui ha bisogno, anche senza conoscere a fondo i prodotti della gamma. Ognuno potrà poi rivolgersi direttamente al proprio rivenditore di zona per richiedere un preventivo o un appuntamento in sede. 

Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’agenzia Fkdesign, ha ottenuto un importante riconoscimento all’ultima edizione del concorso Mediakey Interactive Key Award, aggiudicandosi il prestigioso Premiere Key Award.

“Siamo entusiasti di presentare questa risorsa a supporto dell’attività dei nostri partner commerciali. Attraverso questa nuova esperienza di navigazione, più intuitiva ed agevole, i rivenditori potranno intercettare direttamente la domanda dei clienti e gestire il lavoro in maniera più efficiente e redditizia” – ha commentato Fabrizio Zaccaron, responsabile commerciale di ECLISSE. 

“Non si tratta di un semplice progetto di restyling grafico, ma del risultato di un percorso di analisi, studio, progettazione che ha portato dopo tanto lavoro sempre in sinergia con il team interno ECLISSE al rinnovamento del sito web – ha dichiarato Federico Frasson, managing director di Fkdesign – La creazione di un percorso di navigazione mirato e personalizzato secondo ciascun target agevola la fruibilità e l’utilità del sito, rendendolo non solo una vetrina dei prodotti e racconto dell’azienda, ma una piattaforma che punta sulla massima facilità e immediatezza in ottica di user experience e, al contempo, una declinazione digitale del posizionamento e della brand identity, esplicitandone valori, personalità e promessa.” 

“ECLISSE è un brand da sempre orientato all’innovazione che ha come baricentro l’ascolto dei propri clienti per creare soluzioni che rendano più semplice la scelta, la progettazione e la posa dei controtelai. Il sito è stato progettato infatti per rispondere alle esigenze di ciascun target definendo un percorso ad hoc, in grado di valorizzare al massimo le potenzialità dei prodotti, con il supporto di un servizio a 360 gradi. La semplicità di utilizzo delle soluzioni ECLISSE – conclude Fabiana De Luca, responsabile marketing di ECLISSE – è diventata anche il messaggio chiave della nuova campagna di comunicazione multicanale ‘Semplice con ECLISSE’, dedicata a progettisti, installatori e privati.” 

Con oltre 30 anni di esperienza e più di 40 brevetti depositati, ECLISSE si conferma come un’azienda votata all’innovazione, impegnata nella ricerca, nell’ottimizzazione e nel perfezionamento delle proprie soluzioni. I prodotti ECLISSE sono concepiti per semplificare il lavoro di installatori e progettisti, e proporre soluzioni di design, performanti e affidabili nel tempo.

Libreria appesa | Come realizzarla con spezzoni di corda

Costruiamo una rustica libreria appesa fai da te i cui ripiani sono realizzati con tavole di legno d’abete (da centri bricolage)

Per realizzare una libreria appesa dobbiamo realizzare una sospensione a parete, garantita da corde assicurate a mensole a gancio. Le corde, con tanto di nodo a cappio, sono “mascherate” da tacchetti di legno con fori passanti.

MARCATURE E FORI

marcature e fori

  1. All’estremità di ogni tavola d’abete dobbiamo realizzare i fori passanti per il passaggio degli spezzoni di corda: vanno praticati a circa 40 mm dai bordi.
  2. Utilizzando una matita grassa e una squadretta, tracciamo le guide di foratura.
  3. Avvalendoci del trapano montato su supporto a colonna, eseguiamo i 16 fori (4 per tavola) utilizzando una punta da 10 mm, o comunque di diametro leggermente superiore rispetto a quello della corda utilizzata.
  4. Sempre utilizzando il trapano montato su supporto a colonna, eseguiamo i fori passanti anche in tutti i tacchetti di legno che serviranno per occultare la corda e nobilitare l’aspetto della libreria.

ASSEMBLAGGIO E NODI

nodo corda

I quattro spezzoni di corda, due per lato, sostengono i ripiani e fungono da guida in cui inserire i tacchetti di legno forati. L’assemblaggio (uguale per tutte le porzioni di corda) parte dal basso, inserendo le corde nei fori di quello che sarà il ripiano inferiore della libreria: procediamo applicando, tra un ripiano e l’altro, i tacchetti di legno, in modo da distanziare i ripiani di circa 40-50 cm.

L’estremità superiore della corda, rimasta libera (1), viene utilizzata per fare un “nodo dell’impiccato” (guarda il video per realizzarlo senza errori) per la sospensione alle mensole a gancio (2,3,4). Questo nodo ha ottime doti di scorrevolezza, ma nel nostro caso è stato scelto solo perché ha un aspetto estetico più “decorativo” rispetto ad altri nodi. Per fermare l’insieme alla base realizziamo, invece, un doppio nodo semplice, in grado di sostenere egregiamente il peso della struttura.

LA SOSPENSIONE

  1. Presentiamo a parete le mensole a gancio e, utilizzando una matita tenera, tracciamo il riferimento per la foratura.
  2. Realizziamo i quattro fori a parete (due per ogni mensola) sui riferimenti precedentemente tracciati. Puliamo i fori e inseriamo al loro interno i tasselli.
  3. Concludiamo il fissaggio stringendo le relative viti all’interno dei tasselli. A questo punto possiamo appendere la nostra libreria fai da te.