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Panchina fai da te a due posti per il giardino

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Una panchina fai da te realizzata interamente in legno, con multistrato da 30 mm per i montanti sagomati e tavole di abete da 20 mm per le doghe che compongono la seduta e, salendo verso l’alto, continuano formando lo schienale

Per il progetto di questa panchina fai da te in legno vanno realizzati due elementi da ripetere uguali più volte: sono i tre montanti e le doghe che compongono la seduta e, in continuazione verso l’alto, lo schienale.

Per i montanti serve qualcosa di abbastanza robusto e si decide di ricavarli da un foglio di multistrato spesso 30 mm. Per le doghe basta uno spessore attorno ai 20 mm, quindi potevano andare bene alcune tavole di abete di recupero. Queste risultavano ottime perché ancora molto sane e ideali per i bordi arrotondati, utili proprio per la costruzione della panchina fai da te. Per contro richiedevano un po’ di lavoro supplementare per la rimozione del colore, essendo in parte verniciate; in più, il loro numero era risicato e non è stato possibile completare la panchina fai da te in modo che le doghe fossero tutte intere.

In pratica, i tre montanti fanno da struttura di sostegno e unione delle doghe applicate parallelamente fra loro. In una costruzione con queste caratteristiche diventa fondamentale mantenere gli allineamenti, perché ogni più piccolo errore si nota subito. Quindi i montanti devono risultare uguali anche nei minimi dettagli. Con uno spessore di 30 mm non è possibile sovrapporre i fogli di multistrato per effettuare un taglio unico per tutti. Pertanto, pur facendo ricorso a una sagoma di cartoncino, per replicare la forma ogni volta su un pannello, i tagli fatti separatamente lasciano sempre alcune differenze che poi vanno eliminate, con una successiva levigatura.

Preparazione dei pezzi necessari

Riportati i disegni sul pannello di multistrato da 30 mm, usando le sagome di cartoncino preparate in precedenza, si effettuano i tagli per ricavare i tre montanti. Trattandosi di percorsi curvi, si usa il seghetto alternativo.

I tre pezzi ricavati vanno uniti allineandone con precisione i due lati rettilinei quindi, tenendoli ben stretti con morsetti, si levigano contemporaneamente i profili curvi, rendendoli identici (necessario per il corretto fissaggio delle doghe) e armonizzando le curvature.

Prima di separare i pezzi si fanno sul bordo posteriore le sedi per le tre traverse previste, in modo che risultino perfettamente allineate. Si provvede quindi alla coloritura con mordenzante preparato con pigmento in polvere, dato a spugna.

La coloritura con mordenzanti o impregnanti fatta con tecnica a spugna o straccio, a seconda delle preferenze, risulta molto rapida ed efficace da effettuare. Bisogna solo stare attenti ai legni molto assorbenti, perché tendono a catturare molto colore e non danno il tempo di asciugare l’eccedenza con uno straccio apposta, per evitare di lasciare zone più scure.

Con la stessa tecnica si colorano anche le doghe da utilizzare per la seduta e lo schienale. Queste tavole, essendo di recupero da un altro lavoro, sono in parte già verniciate quindi è necessario rimuovere il vecchio colore prima di fare il nuovo trattamento. In questi casi si fa presto se si usa una piallatrice per le superfici, mentre per i bordi, in questo caso arrotondati, va benissimo una levigatrice leggera. Usando una piallatrice si deve fare in modo di togliere il meno possibile, onde evitare che le tavole si assottiglino troppo.

Assemblaggio della panchina fai da te in legno

  1. Iniziare l’assemblaggio

    Per fare un assemblaggio corretto, è necessario innanzi tutto posizionare verticalmente i montanti e, tenendoli alla distanza corretta, fissare le tre doghe posteriori, per le quali erano state preparate le sedi. Le 3 doghe sono lunghe 1000 mm e i due montanti laterali devono essere fissati a filo delle loro estremità. Il terzo va esattamente nel mezzo. È anche necessario sistemare provvisoriamente altri spezzoni di doga per immobilizzare la parte anteriore libera dei montanti.
    panchina fai da te

  2. Predisporre i prefori

    Il fissaggio delle doghe è effettuato con viti truciolari con trattamento antiruggine, a testa svasata, avvitate a filo piano. Dato che molte sono messe molto vicino ai bordi e alle estremità delle tavole, è necessario predisporre prefori per evitare probabili fessurazioni del legno, se non vere e proprie spaccature.
    panchina fai da te in legno

  3. Fissare tutte le doghe

    Per il fissaggio delle doghe si parte dall’alto applicandone subito una a filo con il limite superiore del montante. Le doghe sono lunghe 1050 mm ovvero 5 centimetri di più della larghezza della struttura, quindi vanno fissate con una sporgenza di 25 mm per parte. Senza stare a prendere tutte le volte molte misure, basta predisporre un legno di scarto con spessore 25 mm da mettere su un lato e usarlo come riferimento quando si posiziona la doga.

  4. Mantenere la stessa distanza tra le doghe

    Per applicare le doghe parallele fra loro e sempre alla stessa distanza (20 mm), si usano come spessore due pezzi di scarto delle doghe stesse, che hanno quello spessore.
    panchina fai da te in legno

  5. Ampliare la superficie di appoggio

    Avendo deciso un ampliamento della superficie di appoggio della panchina fai da te, si fissano con viti dei segmenti di listello di corposa sezione (circa 45×70 mm) tagliati ad hoc, all’interno dei montanti e della prima doga in basso, a filo con il loro bordo di contatto con il pavimento.

  6. Applicare le strisce di gomma adesiva

    Sull’ampia superficie di contatto così ottenuta si applicano strisce di gomma adesiva che permettono al legno di preservarsi meglio dall’umidità.

Progetto di Remo Maistrello

fischer Italia: dal 1963, sessant’anni di successi!

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fischer Italia ha festeggiato il 28 giugno 2023, nella sede di Padova, i suoi primi 60 anni!

La consociata italiana ha iniziato la propria attività a Padova nel 1963 e grazie a un percorso in costante crescita è oggi prima nel Gruppo fischer per fatturato, con 304 dipendenti e con oltre 6.000 Clienti fra Rivendite Specializzate, Grossisti, Grande Distribuzione e Industrie.

fischer rappresenta il punto di riferimento per Progettisti, Installatori, Rivendite e Hobbisti per ogni applicazione in ambito di fissaggio con la sicurezza e qualità garantita dai propri prodotti.

L’ing. Stefano Marzolla, Direttore Generale di fischer Italia, ha aperto la Festa con il Benvenuto al Prof. Klaus Fischer, Presidente e Titolare del Gruppo, ai membri del Board, al ViceSindaco di Padova, ai rappresentanti dell’Università di Padova, alle Istituzioni, alle Collaboratrici e Collaboratori di fischer Italia.

Ing. Stefano Marzolla – Direttore Generale di fischer Italia

Il Prof. Klaus Fischer ha preso la parola per i festeggiamenti di quelli che ha sottolineato essere “60 anni di una grande squadra, 60 anni di importanti risultati, 60 anni di successi”.

Il suo discorso è continuato ricordando di aver premiato al mattino a Palazzo Bo, sede dell’Università, i Vincitori della 9a edizione del Premio per l’Eccellenza Accademica Klaus Fischer e dopo un cenno all’ incontro fra suo padre e Paolo Morassutti, che portò a fondare la fischer Italiana, come si chiamava agli inizi, ha voluto riprendere i temi cruciali del suo discorso ai Giovani talenti: istruzione, ambiente e potere dell’innovazione.

Il Prof. Klaus Fischer Presidente e Titolare del Gruppo fischer

L’istruzione – ha ricordato il Prof. Fischer – è un compito delle scuole ma anche dell’Europa che deve preparare i giovani per un futuro basato sulla digitalizzazione e l’intelligenza artificiale.

L’ ambiente e la riduzione di CO2 sono la seconda grande grande sfida, che non può essere vinta col solo impegno dell’Europa se Cina, Stati Uniti e India non collaborano di più. La politica non deve essere di ostacolo, perché la sfida può essere vinta solo con mentalità aperta verso la tecnologia, senza limiti alla creatività.

Il potere dell’innovazione porta infine  il Prof. Fischer a una riflessione sulla Cina, dove partecipò a una fiera nel 1980 quando era un paese quasi in via di sviluppo e oggi, 40 anni dopo, all’avanguardia.

I più veloci battono i lenti e serve essere veloci. Il Gruppo fischer ha obiettivi ambiziosi e anche il tassello, farà parte di un sistema in rete. Sarà un elemento che si inserirà nel panorama della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale.

Il Prof. Klaus Fischer ha ricordato il traguardo dei 200 milioni di euro di fatturato del 2022 e l’importanza della nostra vicinanza al Cliente, perchè il fattore umano rimarrà sempre decisivo”.

Il Prof. Fischer ha scelto di sostenere chi ha avuto meno opportunità nella vita o è stato duramente colpito dal destino, donando 120.000 euro divisi in ugual modo tra la Croce Verde di Padova; L’Isola che c’è, in seno all’Ospedale Pediatrico di Padova; la Città di Padova e la Regione Emilia – Romagna per la ricostruzione dopo la grave alluvione di maggio

“60 anni sono un bel traguardo e si ha tanta esperienza ma allo stesso tempo si è ancora giovani” ha concluso il Prof. Fischer!

E’ seguita la sorpresa con il regalo del Book che ripercorre questa strada di successi, la cena di gala e infine il taglio della torta e il gran brindisi! Una Festa caratterizzata da musica, spettacolo e tante emozioni.

Scarpiera fai da te in larice con il frontale smussato | Realizzazione passo-passo

Una costruzione tutta legno che vede giunzioni eseguite in tre differenti modalità e caratterizzata dalla smussatura degli spigoli frontali dei fianchi che concorre a rendere la scarpiera fai da te bella e “leggera”

Per realizzare questa scarpiera fai da te è necessario procurarsi alcune tavole di larice rosso, di recupero, larghe 120 e 150 mm, lunghe quasi 2 metri e spesse 20 mm. Gli strumenti utilizzati sono stati parecchi: pialla, fresatrice, levigatrice, sega circolare, troncatrice, fresatrice per lamelli, trapano ecc. Le giunzioni, a seconda dei casi, sono state fatte con lamelli, con spine di faggio e, per i ripiani, solo con viti messe alla traditora.

La scarpiera fai da te è impreziosita da una leggera “chiusura” a 45° laterale, creata modificando lo sviluppo frontale dei fianchi; la sua funzione è quella di rendere la sagoma snella e leggiadra, consentendo anche un più facile inserimento del mobile negli spazi ristretti come i corridoi. La modalità di realizzazione di questa soluzione, dettata da una scelta estetica, rappresenta una difficoltà, ma bisogna dire che il risultato ha ampiamente ripagato.

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Osservazioni tecniche

Tranne quelli dei ripiani, tutti i bordi esposti frontalmente e lateralmente sono stati fresati per “addolcirli” al tatto e impreziosirli esteticamente. Fra le varie possibilità, l’autore ha scelto la fresa concava con raggio di 10 mm e cuscinetto in testa. Montata sulla fresatrice a tuffo, e regolata in modo che il bordo d’attacco risalti di un paio di millimetri fuori dalla piastra d’appoggio, la fresa non ha prodotto soltanto l’arrotondamento del suo raggio nominale, ma ha creato anche quella sottile battuta, che è l’elemento determinante dell’ottimo risultato estetico.

Il moble ha una larghezza totale di 900 mm, altezza 900 mm, profondità 300 mm. Le tavole di larice rosso, con cui sono state ricavate tutte le parti, sono spesse 20 mm.

Tempo richiesto: 2 giorni

  1. Lavorare le tavole di larice recuperate

    Le tavole di larice recuperate vengono troncate in testa per eliminare i fori di una precedente applicazione e poi tagliate a misura secondo il progetto da realizzare.
    come costruire una scarpiera

  2. Predisporre la tavola per l’applicazione dei lamelli di giunzione

    Dopo una passata di pialla a filo sui bordi, in modo da regolarizzarli perfettamente, l’azione con la fresatrice produce le sedi per l’applicazione dei lamelli di giunzione.

  3. Unire le tavole

    Unendo le tavole sui fianchi, a tre a tre, si ottengono i pannelli sufficientemente ampi per realizzare le parti in piano e i fianchi della scarpiera fai da te. Messi i lamelli e spalmata la colla vinilica, è fondamentale mettere in pressione le tavole nel modo corretto, non solo lateralmente, ma obbligandole a stare perfettamente in piano fra loro.

  4. Levigare i pannelli

    Tolti gli strettoi i pannelli vengono levigati per eliminare la precedente finitura. Quelli da usare per fare i ripiani e la base, pezzi tutti uguali, dopo un ulteriore taglio a misura e la rimozione dei due angoli frontali con tagli a 45°, ricevono un’ulteriore levigatura sui bordi, per il pareggiamento di precisione.
    scarpiera fai da te legno

  5. Preparare i ripiani alla giunzione

    I ripiani vengono preparati alla giunzione con i fianchi facendo fori trasversali, per l’applicazione di viti “alla traditora”; per farli bene si consiglia questa guida con punta speciale per trapano: oltre a fare il preforo per la vite, produce anche l’allargamento per la testa della stessa, in modo che prema correttamente, senza che il legno fessuri e rimanendo sotto filo piano.

  6. Realizzare i fianchi

    I fianchi sono realizzati unendo un pezzo laterale con uno, più stretto, disposto a 45° rispetto al primo. La bisellatura è eseguita solo su quest’ultimo, prima di fare le sedi per i lamelli, che anche in questo caso sono utilizzati per la giunzione.

  7. Realizzare una battuta sul borso posteriore dei fianchi

    La fresatrice, già utilizzata prima sui bordi visibili dei fianchi e del top, è nuovamente utile, ma in questo caso per realizzare una battuta sul bordo posteriore dei fianchi, per l’applicazione del dorso della scarpiera fai da te.

  8. Predisporre i fianchi per la giunzione con spine

    Per il collegamento dei fianchi con il top è prevista la giunzione con spine di faggio. Fatti i fori ciechi sul bordo superiore, per replicarli nella posizione corretta anche sul pannello da giuntare, si mettono i marcatori di metallo con i puntali. Quindi si posiziona delicatamente il top e si preme per lasciare sullo stesso i segni in cui forare.

  9. Procedere alla coloritura

    Prima di procedere con la giunzione dei ripiani con i fianchi e dei fianchi con il top, è meglio provvedere alla coloritura con impregnante color teak.

  10. Lasciare grezzo il bordo di giunzione

    Il bordo di giunzione viene lasciato grezzo per una migliore adesione della colla vinilica, spalmata anche sulla superficie di contatto, oltre che applicata nei fori delle spine di faggio.
    scarpiera fai da te legno

  11. Tenere alla giusta distanza il pannello/ripiano di base dal bordo inferiore della scarpiera

    Due pezzi di scarto, calibrati nelle dimensioni e di forma rettangolare, sono usati come distanziali per tenere alla giusta distanza il pannello/ripiano di base dal bordo inferiore della scarpiera fai da te, mentre si effettuano i fissaggi con le viti alla traditora di cui si erano predisposte le sedi.

  12. Mettere in pressione

    Al momento della messa in pressione del top con i fianchi è opportuno essere sicuri del mantenimento dello squadro: i due pezzi di scarto triangolari che si notano agli angoli superiori sono messi proprio per tenere a 90° i pannelli che concorrono alla giunzione.

  13. Realizzare lo schienale

    Lo schienale è fatto con un foglio di compensato; dopo averlo tagliato a misura, prima di colorarlo, conviene sempre fare una prova di posizionamento in bianco.

  14. Accortezze finali

    A montaggio completato, si ripassano le imperfezioni con la finitura colorata, si dà una passata di carta vetrata fine o paglietta analoga e si applica la cera, tirandola bene con un panno di lana.
    scarpiera fai da te aperta

Progetto di Fabrizio Uliana

ECLISSE presenta il nuovo sito web premiato al concorso Interactive Key Award 2023

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ECLISSE, azienda specializzata nella produzione di controtelai per porte scorrevoli a scomparsa e filomuro, è online con il nuovo sito web eclisse.it. Una nuova piattaforma digitale per trasmettere i valori dell’azienda ed esprimere in modo più coerente e significativo il posizionamento del marchio, sintetizzato nel pay-off “Vediamo Oltre”.   

L’obiettivo è stato quello di creare un percorso di navigazione chiaro ed intuitivo dove ciascun utente, professionale e non, può trovare rapidamente le informazioni di cui ha bisogno, anche senza conoscere a fondo i prodotti della gamma. Ognuno potrà poi rivolgersi direttamente al proprio rivenditore di zona per richiedere un preventivo o un appuntamento in sede. 

Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’agenzia Fkdesign, ha ottenuto un importante riconoscimento all’ultima edizione del concorso Mediakey Interactive Key Award, aggiudicandosi il prestigioso Premiere Key Award.

“Siamo entusiasti di presentare questa risorsa a supporto dell’attività dei nostri partner commerciali. Attraverso questa nuova esperienza di navigazione, più intuitiva ed agevole, i rivenditori potranno intercettare direttamente la domanda dei clienti e gestire il lavoro in maniera più efficiente e redditizia” – ha commentato Fabrizio Zaccaron, responsabile commerciale di ECLISSE. 

“Non si tratta di un semplice progetto di restyling grafico, ma del risultato di un percorso di analisi, studio, progettazione che ha portato dopo tanto lavoro sempre in sinergia con il team interno ECLISSE al rinnovamento del sito web – ha dichiarato Federico Frasson, managing director di Fkdesign – La creazione di un percorso di navigazione mirato e personalizzato secondo ciascun target agevola la fruibilità e l’utilità del sito, rendendolo non solo una vetrina dei prodotti e racconto dell’azienda, ma una piattaforma che punta sulla massima facilità e immediatezza in ottica di user experience e, al contempo, una declinazione digitale del posizionamento e della brand identity, esplicitandone valori, personalità e promessa.” 

“ECLISSE è un brand da sempre orientato all’innovazione che ha come baricentro l’ascolto dei propri clienti per creare soluzioni che rendano più semplice la scelta, la progettazione e la posa dei controtelai. Il sito è stato progettato infatti per rispondere alle esigenze di ciascun target definendo un percorso ad hoc, in grado di valorizzare al massimo le potenzialità dei prodotti, con il supporto di un servizio a 360 gradi. La semplicità di utilizzo delle soluzioni ECLISSE – conclude Fabiana De Luca, responsabile marketing di ECLISSE – è diventata anche il messaggio chiave della nuova campagna di comunicazione multicanale ‘Semplice con ECLISSE’, dedicata a progettisti, installatori e privati.” 

Con oltre 30 anni di esperienza e più di 40 brevetti depositati, ECLISSE si conferma come un’azienda votata all’innovazione, impegnata nella ricerca, nell’ottimizzazione e nel perfezionamento delle proprie soluzioni. I prodotti ECLISSE sono concepiti per semplificare il lavoro di installatori e progettisti, e proporre soluzioni di design, performanti e affidabili nel tempo.

Libreria appesa | Come realizzarla con spezzoni di corda

Costruiamo una rustica libreria appesa fai da te i cui ripiani sono realizzati con tavole di legno d’abete (da centri bricolage)

Per realizzare una libreria appesa dobbiamo realizzare una sospensione a parete, garantita da corde assicurate a mensole a gancio. Le corde, con tanto di nodo a cappio, sono “mascherate” da tacchetti di legno con fori passanti.

MARCATURE E FORI

marcature e fori

  1. All’estremità di ogni tavola d’abete dobbiamo realizzare i fori passanti per il passaggio degli spezzoni di corda: vanno praticati a circa 40 mm dai bordi.
  2. Utilizzando una matita grassa e una squadretta, tracciamo le guide di foratura.
  3. Avvalendoci del trapano montato su supporto a colonna, eseguiamo i 16 fori (4 per tavola) utilizzando una punta da 10 mm, o comunque di diametro leggermente superiore rispetto a quello della corda utilizzata.
  4. Sempre utilizzando il trapano montato su supporto a colonna, eseguiamo i fori passanti anche in tutti i tacchetti di legno che serviranno per occultare la corda e nobilitare l’aspetto della libreria.

ASSEMBLAGGIO E NODI

nodo corda

I quattro spezzoni di corda, due per lato, sostengono i ripiani e fungono da guida in cui inserire i tacchetti di legno forati. L’assemblaggio (uguale per tutte le porzioni di corda) parte dal basso, inserendo le corde nei fori di quello che sarà il ripiano inferiore della libreria: procediamo applicando, tra un ripiano e l’altro, i tacchetti di legno, in modo da distanziare i ripiani di circa 40-50 cm.

L’estremità superiore della corda, rimasta libera (1), viene utilizzata per fare un “nodo dell’impiccato” (guarda il video per realizzarlo senza errori) per la sospensione alle mensole a gancio (2,3,4). Questo nodo ha ottime doti di scorrevolezza, ma nel nostro caso è stato scelto solo perché ha un aspetto estetico più “decorativo” rispetto ad altri nodi. Per fermare l’insieme alla base realizziamo, invece, un doppio nodo semplice, in grado di sostenere egregiamente il peso della struttura.

LA SOSPENSIONE

  1. Presentiamo a parete le mensole a gancio e, utilizzando una matita tenera, tracciamo il riferimento per la foratura.
  2. Realizziamo i quattro fori a parete (due per ogni mensola) sui riferimenti precedentemente tracciati. Puliamo i fori e inseriamo al loro interno i tasselli.
  3. Concludiamo il fissaggio stringendo le relative viti all’interno dei tasselli. A questo punto possiamo appendere la nostra libreria fai da te.

Piena libertà nel taglio di siepi medio-piccole con Bosch

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Una rassegna di tre tagliasiepi adatti al lavoro su siepi di varie dimensioni. Tutti garantiscono tagli precisi, senza inceppamenti e senza affaticare l’utensile e l’operatore

L’alimentazione a batteria 18 V consente libertà di movimento in giardino, senza l’intralcio di cavi elettrici e il rischio di tagliarli mentre si lavora; un vantaggio enorme nell’attività di taglio siepi durante la quale, a causa dei movimenti che si compiono, ricorre frequentemente questo rischio con gli strumenti alimentati a 230 V.

Tutti i tagliasiepi di questa rassegna utilizzano le batterie 18V Power for All ALLIANCE, con le quali è possibile alimentare un’ampia gamma di utensili di vari marchi. Tutti hanno il sistema “Anti-Blocking” Bosch che crea i presupposti ideali per tagli puliti, efficienti e continui, senza fastidiose interruzioni.

Le lame, di produzione svizzera, sono tagliate al laser e rettificate al diamante; consentono tagli precisi e accurati, prestazioni elevate e durevolezza. La Syneon Technology, di cui sono tutti dotati, analizza costantemente il fabbisogno di potenza, traendo dalla batteria soltanto l’energia effettivamente necessaria; ne deriva potenza ottimale negli impieghi a elevato consumo e massima autonomia per quelli meno gravosi.

EasyHedgeCut 18V-45 e 18V-52-13

I tagliasiepi EasyHedgeCut 18V-45 e EasyHedgeCut 18V-52-13 sono ideali per la manutenzione e il taglio di siepi medio-piccole. Entrambi hanno un peso ridottissimo (2,3 e 2,4 kg) e un design ergonomico che, insieme, permettono un impiego pratico in varie posizioni senza affaticare la parte superiore del corpo anche nelle sessioni prolungate di lavoro.

I due tagliasiepi differiscono per la lunghezza della lama, lunga 45 cm nel primo e 52 cm nel secondo. Questo fa sì che il modello EasyHedgeCut 18V-52-13 abbia il peso leggermente superiore (100 g in più) e un’autonomia inferiore, seppure di pochissimo.

Grazie alle lame di produzione svizzera, tagliate al laser e rettificate al diamante, i denti dei tagliasiepi riescono a troncare anche i rami più spessi senza interruzione, senza sforzi del motore e senza sovraccarichi di assorbimento della batteria.

L’Anti Blocking System impedisce il bloccaggio del movimento delle lame durante il taglio. Trovando un ramo particolamente duro, il sistema antiblocking inverte il movimento della lama prima che rimanga incastrata, ma l’azione non si ferma, anzi prosegue fino a che il ramo non sia reciso.

UniversalHedgeCut 18V-50

Grazie al motore brushless, il tagliasiepi UniversalHedgeCut 18V-50 vanta un incremento delle prestazioni, una più elevata autonomia e una maggiore compattezza. Grazie a quest’ultima caratteristica e alla leggerezza della struttura, il tagliasiepi riduce lo sforzo e permette di tagliare anche per lunghe sessioni di lavoro.

UniversalHedgeCut 18V-50 è la scelta ideale per siepi di medie dimensioni, per esempio conifere, ligustro, alloro, con rami fino a 20 mm di spessore. Con una batteria 18 V e 2,5 Ah l’autonomia arriva fino a 75 minuti; l’indicatore che mostra il livello di carica durante il lavoro elimina il rischio di esaurire inaspettatamente l’energia.

Antifurto per motocicli Sacar

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L’anno 2022 ha segnato un aumento significativo nei furti di motoveicoli in Italia. Secondo i dati della Polizia di Stato, i furti sono saliti a oltre 31.000, un incremento superiore al 16,5% rispetto all’anno precedente. Questo equivale a circa 2.600 furti al mese, quasi 90 al giorno e circa quattro ogni ora.

In risposta a questa tendenza allarmante, Sacar, una delle aziende leader nel settore della componentistica di ferramenta e minuteria metallica, ha deciso di intervenire con una gamma di accessori per la protezione dei motoveicoli. L’azienda ha presentato una serie di prodotti di alta sicurezza che coniugano funzionalità e design moderno ed elegante.

Il Responsabile Commerciale e Ricerca & Sviluppo di Sacar, Marco D’Adda, ha sottolineato l’importanza della responsabilità nei confronti dei clienti. “Operare nel comparto della sicurezza implica innanzitutto un’importante assunzione di responsabilità nei confronti del Cliente, dal punto di vista dell’affidabilità dei prodotti e della reperibilità delle chiavi da riprodurre. Si tratta di un settore molto tecnico che richiede esperienza, competenza e assistenza,” ha affermato.

I nuovi accessori Sacar, che uniscono una elevata affidabilità a caratteristiche estetiche di pregio, sono il cavo in acciaio del diametro di 1,5 centimetri e di 90 centimetri di lunghezza, rivestita in silicone colorato e con chiusura a lucchetto; la fune in acciaio (1,2 centimetri di diametro per un metro di lunghezza) rivestita di tela, in vari colori, che si presenta con l’aspetto di una corda; la catena in acciaio cementato a sezione quadra, 6 millimetri di spessore, lunghezza di un metro, rivestito di tela lavabile, con chiusura a combinazione.

Questa nuova gamma di dispositivi antifurto si aggiunge all’esistente portafoglio di Sacar, che comprende circa 50 articoli di sicurezza di varia natura. Tra questi, vi sono cavi e funi di diverse lunghezze e diametri, realizzati in acciaio temperato o cementato. La linea comprende anche lucchetti in acciaio per bloccare il disco dei motoveicoli.

Self check-in nei B&B: la nuova soluzione Sacar per il ritiro autonomo delle chiavi

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Il mercato italiano dei Bed & Breakfast (B&B) è un settore fiorente che attualmente conta circa 30.000 strutture, impiega oltre 45.000 persone e genera un fatturato annuale di oltre 350 milioni di euro.

Questo segmento del turismo italiano, prevalentemente gestito da donne e caratterizzato da strutture indipendenti, ville o case isolate in campagna, si scontra spesso con la problematica della consegna delle chiavi. Spesso il proprietario, che nel 70% dei casi non gestisce la struttura in modo imprenditoriale, trova difficile coordinarsi con i clienti per la consegna delle chiavi.

La soluzione Sacar

In risposta a questa esigenza, l’azienda Sacar ha presentato un’innovativa soluzione: delle cassette per la consegna delle chiavi.

Queste cassette permettono ai clienti di effettuare il check-in in autonomia, anche in orari notturni o lavorativi, tramite una combinazione preimpostata. Il ritiro autonomo delle chiavi risulta quindi una soluzione comoda, veloce e molto apprezzata.

Siamo orgogliosi di contribuire a risolvere una delle problematiche più sentite nel settore dei B&B

Elyonda LT e XLT di Brianza Plastica | Lastre opache in vetroresina “Hobby”

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Le lastre Elyonda LT e XLT sono adatte per la realizzazione di tettoie, pensiline, pergole e per la costruzione di casette e ricoveri

La lastra ondulata è sempre stato il sistema più semplice ed efficace per la copertura e il rivestimento di costruzioni per l’esterno. Grazie alla versatilità offerta dai diversi formati e, soprattutto, alle loro peculiarità, le lastre Elyonda LT e XLT, che si differenziano per peso e conseguentemente per spessore (LT: 1,30 kg/m2, XLT: 1,00 kg/m2), sono sicuramente le più amate dagli installatori e dagli hobbisti, perché offrono innegabili vantaggi, quali la robustezza e la leggerezza, due caratteristiche non facili da unire in prodotti di questo genere.

Si tratta di lastre in vetroresina totalmente opache, protette per garantire un’elevata resistenza all’abrasione atmosferica e limitare fortemente il fenomeno di affioramento della fibra di vetro. Le lastre trovano impiego in numerose applicazioni, fra cui la realizzazione di pergole, verande, pensiline e la costruzione di casette, box e ricoveri per gli arredi da giardino, le attrezzature e l’hobbistica in generale; possono essere utilizzate sia in copertura che in parete. La struttura di sostegno può essere di legno, ferro o laterocemento.

Due colori classici, il verde foresta e il rosso mattone, più il grigio chiaro, tinta che si adatta facilmente a qualsiasi contesto.
Le lastre si tagliano rapidamente con una smerigliatrice angolare dotata di disco sottile per taglio metalli.

Leggere e comode da movimentare

Leggere e robuste, le lastre Elyonda LT/XLT si maneggiano con disinvoltura e senza fatica. Anche una persona da sola può collocarle su una tettoia e provvedere al montaggio in autonomia.

Per la tenuta alle intemperie, è sufficiente che lateralmente le lastre si sormontino di una o due onde.

Poche le regole da osservare nel montaggio

L’applicazione inizia da un lato della linea di gronda. Le lastre si dispongono una a fianco dell’altra, fissandole in corrispondenza della cresta del sormonto. I fori devono avere diametro maggiore di 2 mm rispetto alle viti. Terminata una fila, si passa alla successiva, partendo dal lato iniziale. L’interasse fra le strutture trasversali di sostegno deve essere di 900 mm; il sormonto di testa delle lastre deve essere di 200 mm, 300 mm se la falda ha inclinazione inferiore ai 10°.

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ARXP: un nuovo capitolo nella storia delle idropulitrici

Nel panorama delle idropulitrici, emerge una nuova gamma di prodotti: ARXP (www.arxp.com), sviluppata da Annovi Reverberi. Questa gamma si distingue per la combinazione di efficienza e design: le pompe ad alta pressione sono racchiuse in un involucro compatto e intelligente, che facilita il trasporto, la spedizione e l’immagazzinamento.

Ma ARXP non si limita a migliorare l’usabilità delle idropulitrici. Questa gamma pone un forte accento sulla sostenibilità, con un impegno concreto nella riduzione dell’uso di materie plastiche e nell’adozione di imballaggi in carta certificati FSC.

ARXP BOX3 150LHT
ARXP BOX3 150LHT
ARXP BOX5 160DTS
ARXP BOX5 160DTS
ARXP BOX4 180DSS
ARXP BOX4 180DSS

Sostenibilità: un impegno per il futuro

La gamma è stata progettata per ottimizzare l’uso di acqua ed energia, riducendo al minimo gli sprechi. Grazie a un design più compatto, l’imballaggio dei prodotti ARXP è fino all’85% inferiore rispetto a quello delle idropulitrici tradizionali, permettendo una riduzione fino al 50% dell’uso di plastica.

Design

Il design di ARXP è stato pensato per migliorare l’esperienza d’uso, rendendo l’idropulitrice comoda da trasportare, facile da usare e piacevole da vedere.

Tecnologie DUALTECH e DUALSPEED

Le idropulitrici ARXP sono dotate di due tecnologie innovative: DUALTECH e DUALSPEED. La tecnologia DUALTECH , di cui è dotata il modello ARXP BOX5 160 DTS permette di utilizzare una o due pompe a seconda delle esigenze, offrendo la flessibilità di una pulizia delicata o di una pulizia ad alta pressione. D’altra parte, la tecnologia DUALSPEED, di cui è dotata il modello ARXP BOX4 180DSS offre la possibilità di utilizzare l’idropulitrice in modalità “ECO“, risparmiando acqua ed energia quando non è necessaria la piena potenza.

ARXP BOX 3 LHT

Tra i prodotti della gamma ARXP, troviamo anche l’idropulitrice home&garden ARXP BOX 3 LHT. Questo modello è ideale per pulire molteplici superfici, garantendo un risultato eccellente con i suoi 150 bar di potenza.

Il Sito ARXP e la Presenza sui Social Network

Il sito dedicato www.arxp.com è ricco di informazioni e consigli utili, dove è possibile registrare il proprio prodotto per estendere la garanzia. Il sito, disponibile in cinque lingue, offre una sezione e-shop dove è possibile acquistare le idropulitrici. Inoltre, ARXP è presente sui principali social network, come Instagram, Facebook e Youtube, dove offre video didattici per guidare l’utente verso l’acquisto dell’idropulitrice più adatta alle sue esigenze.

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