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Piena libertà nel taglio di siepi medio-piccole con Bosch

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Una rassegna di tre tagliasiepi adatti al lavoro su siepi di varie dimensioni. Tutti garantiscono tagli precisi, senza inceppamenti e senza affaticare l’utensile e l’operatore

L’alimentazione a batteria 18 V consente libertà di movimento in giardino, senza l’intralcio di cavi elettrici e il rischio di tagliarli mentre si lavora; un vantaggio enorme nell’attività di taglio siepi durante la quale, a causa dei movimenti che si compiono, ricorre frequentemente questo rischio con gli strumenti alimentati a 230 V.

Tutti i tagliasiepi di questa rassegna utilizzano le batterie 18V Power for All ALLIANCE, con le quali è possibile alimentare un’ampia gamma di utensili di vari marchi. Tutti hanno il sistema “Anti-Blocking” Bosch che crea i presupposti ideali per tagli puliti, efficienti e continui, senza fastidiose interruzioni.

Le lame, di produzione svizzera, sono tagliate al laser e rettificate al diamante; consentono tagli precisi e accurati, prestazioni elevate e durevolezza. La Syneon Technology, di cui sono tutti dotati, analizza costantemente il fabbisogno di potenza, traendo dalla batteria soltanto l’energia effettivamente necessaria; ne deriva potenza ottimale negli impieghi a elevato consumo e massima autonomia per quelli meno gravosi.

EasyHedgeCut 18V-45 e 18V-52-13

I tagliasiepi EasyHedgeCut 18V-45 e EasyHedgeCut 18V-52-13 sono ideali per la manutenzione e il taglio di siepi medio-piccole. Entrambi hanno un peso ridottissimo (2,3 e 2,4 kg) e un design ergonomico che, insieme, permettono un impiego pratico in varie posizioni senza affaticare la parte superiore del corpo anche nelle sessioni prolungate di lavoro.

I due tagliasiepi differiscono per la lunghezza della lama, lunga 45 cm nel primo e 52 cm nel secondo. Questo fa sì che il modello EasyHedgeCut 18V-52-13 abbia il peso leggermente superiore (100 g in più) e un’autonomia inferiore, seppure di pochissimo.

Grazie alle lame di produzione svizzera, tagliate al laser e rettificate al diamante, i denti dei tagliasiepi riescono a troncare anche i rami più spessi senza interruzione, senza sforzi del motore e senza sovraccarichi di assorbimento della batteria.

L’Anti Blocking System impedisce il bloccaggio del movimento delle lame durante il taglio. Trovando un ramo particolamente duro, il sistema antiblocking inverte il movimento della lama prima che rimanga incastrata, ma l’azione non si ferma, anzi prosegue fino a che il ramo non sia reciso.

UniversalHedgeCut 18V-50

Grazie al motore brushless, il tagliasiepi UniversalHedgeCut 18V-50 vanta un incremento delle prestazioni, una più elevata autonomia e una maggiore compattezza. Grazie a quest’ultima caratteristica e alla leggerezza della struttura, il tagliasiepi riduce lo sforzo e permette di tagliare anche per lunghe sessioni di lavoro.

UniversalHedgeCut 18V-50 è la scelta ideale per siepi di medie dimensioni, per esempio conifere, ligustro, alloro, con rami fino a 20 mm di spessore. Con una batteria 18 V e 2,5 Ah l’autonomia arriva fino a 75 minuti; l’indicatore che mostra il livello di carica durante il lavoro elimina il rischio di esaurire inaspettatamente l’energia.

Antifurto per motocicli Sacar

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L’anno 2022 ha segnato un aumento significativo nei furti di motoveicoli in Italia. Secondo i dati della Polizia di Stato, i furti sono saliti a oltre 31.000, un incremento superiore al 16,5% rispetto all’anno precedente. Questo equivale a circa 2.600 furti al mese, quasi 90 al giorno e circa quattro ogni ora.

In risposta a questa tendenza allarmante, Sacar, una delle aziende leader nel settore della componentistica di ferramenta e minuteria metallica, ha deciso di intervenire con una gamma di accessori per la protezione dei motoveicoli. L’azienda ha presentato una serie di prodotti di alta sicurezza che coniugano funzionalità e design moderno ed elegante.

Il Responsabile Commerciale e Ricerca & Sviluppo di Sacar, Marco D’Adda, ha sottolineato l’importanza della responsabilità nei confronti dei clienti. “Operare nel comparto della sicurezza implica innanzitutto un’importante assunzione di responsabilità nei confronti del Cliente, dal punto di vista dell’affidabilità dei prodotti e della reperibilità delle chiavi da riprodurre. Si tratta di un settore molto tecnico che richiede esperienza, competenza e assistenza,” ha affermato.

I nuovi accessori Sacar, che uniscono una elevata affidabilità a caratteristiche estetiche di pregio, sono il cavo in acciaio del diametro di 1,5 centimetri e di 90 centimetri di lunghezza, rivestita in silicone colorato e con chiusura a lucchetto; la fune in acciaio (1,2 centimetri di diametro per un metro di lunghezza) rivestita di tela, in vari colori, che si presenta con l’aspetto di una corda; la catena in acciaio cementato a sezione quadra, 6 millimetri di spessore, lunghezza di un metro, rivestito di tela lavabile, con chiusura a combinazione.

Questa nuova gamma di dispositivi antifurto si aggiunge all’esistente portafoglio di Sacar, che comprende circa 50 articoli di sicurezza di varia natura. Tra questi, vi sono cavi e funi di diverse lunghezze e diametri, realizzati in acciaio temperato o cementato. La linea comprende anche lucchetti in acciaio per bloccare il disco dei motoveicoli.

Self check-in nei B&B: la nuova soluzione Sacar per il ritiro autonomo delle chiavi

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Il mercato italiano dei Bed & Breakfast (B&B) è un settore fiorente che attualmente conta circa 30.000 strutture, impiega oltre 45.000 persone e genera un fatturato annuale di oltre 350 milioni di euro.

Questo segmento del turismo italiano, prevalentemente gestito da donne e caratterizzato da strutture indipendenti, ville o case isolate in campagna, si scontra spesso con la problematica della consegna delle chiavi. Spesso il proprietario, che nel 70% dei casi non gestisce la struttura in modo imprenditoriale, trova difficile coordinarsi con i clienti per la consegna delle chiavi.

La soluzione Sacar

In risposta a questa esigenza, l’azienda Sacar ha presentato un’innovativa soluzione: delle cassette per la consegna delle chiavi.

Queste cassette permettono ai clienti di effettuare il check-in in autonomia, anche in orari notturni o lavorativi, tramite una combinazione preimpostata. Il ritiro autonomo delle chiavi risulta quindi una soluzione comoda, veloce e molto apprezzata.

Siamo orgogliosi di contribuire a risolvere una delle problematiche più sentite nel settore dei B&B

Elyonda LT e XLT di Brianza Plastica | Lastre opache in vetroresina “Hobby”

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Le lastre Elyonda LT e XLT sono adatte per la realizzazione di tettoie, pensiline, pergole e per la costruzione di casette e ricoveri

La lastra ondulata è sempre stato il sistema più semplice ed efficace per la copertura e il rivestimento di costruzioni per l’esterno. Grazie alla versatilità offerta dai diversi formati e, soprattutto, alle loro peculiarità, le lastre Elyonda LT e XLT, che si differenziano per peso e conseguentemente per spessore (LT: 1,30 kg/m2, XLT: 1,00 kg/m2), sono sicuramente le più amate dagli installatori e dagli hobbisti, perché offrono innegabili vantaggi, quali la robustezza e la leggerezza, due caratteristiche non facili da unire in prodotti di questo genere.

Si tratta di lastre in vetroresina totalmente opache, protette per garantire un’elevata resistenza all’abrasione atmosferica e limitare fortemente il fenomeno di affioramento della fibra di vetro. Le lastre trovano impiego in numerose applicazioni, fra cui la realizzazione di pergole, verande, pensiline e la costruzione di casette, box e ricoveri per gli arredi da giardino, le attrezzature e l’hobbistica in generale; possono essere utilizzate sia in copertura che in parete. La struttura di sostegno può essere di legno, ferro o laterocemento.

Due colori classici, il verde foresta e il rosso mattone, più il grigio chiaro, tinta che si adatta facilmente a qualsiasi contesto.
Le lastre si tagliano rapidamente con una smerigliatrice angolare dotata di disco sottile per taglio metalli.

Leggere e comode da movimentare

Leggere e robuste, le lastre Elyonda LT/XLT si maneggiano con disinvoltura e senza fatica. Anche una persona da sola può collocarle su una tettoia e provvedere al montaggio in autonomia.

Per la tenuta alle intemperie, è sufficiente che lateralmente le lastre si sormontino di una o due onde.

Poche le regole da osservare nel montaggio

L’applicazione inizia da un lato della linea di gronda. Le lastre si dispongono una a fianco dell’altra, fissandole in corrispondenza della cresta del sormonto. I fori devono avere diametro maggiore di 2 mm rispetto alle viti. Terminata una fila, si passa alla successiva, partendo dal lato iniziale. L’interasse fra le strutture trasversali di sostegno deve essere di 900 mm; il sormonto di testa delle lastre deve essere di 200 mm, 300 mm se la falda ha inclinazione inferiore ai 10°.

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Tabella con Link Social

ARXP: un nuovo capitolo nella storia delle idropulitrici

Nel panorama delle idropulitrici, emerge una nuova gamma di prodotti: ARXP (www.arxp.com), sviluppata da Annovi Reverberi. Questa gamma si distingue per la combinazione di efficienza e design: le pompe ad alta pressione sono racchiuse in un involucro compatto e intelligente, che facilita il trasporto, la spedizione e l’immagazzinamento.

Ma ARXP non si limita a migliorare l’usabilità delle idropulitrici. Questa gamma pone un forte accento sulla sostenibilità, con un impegno concreto nella riduzione dell’uso di materie plastiche e nell’adozione di imballaggi in carta certificati FSC.

ARXP BOX3 150LHT
ARXP BOX3 150LHT
ARXP BOX5 160DTS
ARXP BOX5 160DTS
ARXP BOX4 180DSS
ARXP BOX4 180DSS

Sostenibilità: un impegno per il futuro

La gamma è stata progettata per ottimizzare l’uso di acqua ed energia, riducendo al minimo gli sprechi. Grazie a un design più compatto, l’imballaggio dei prodotti ARXP è fino all’85% inferiore rispetto a quello delle idropulitrici tradizionali, permettendo una riduzione fino al 50% dell’uso di plastica.

Design

Il design di ARXP è stato pensato per migliorare l’esperienza d’uso, rendendo l’idropulitrice comoda da trasportare, facile da usare e piacevole da vedere.

Tecnologie DUALTECH e DUALSPEED

Le idropulitrici ARXP sono dotate di due tecnologie innovative: DUALTECH e DUALSPEED. La tecnologia DUALTECH , di cui è dotata il modello ARXP BOX5 160 DTS permette di utilizzare una o due pompe a seconda delle esigenze, offrendo la flessibilità di una pulizia delicata o di una pulizia ad alta pressione. D’altra parte, la tecnologia DUALSPEED, di cui è dotata il modello ARXP BOX4 180DSS offre la possibilità di utilizzare l’idropulitrice in modalità “ECO“, risparmiando acqua ed energia quando non è necessaria la piena potenza.

ARXP BOX 3 LHT

Tra i prodotti della gamma ARXP, troviamo anche l’idropulitrice home&garden ARXP BOX 3 LHT. Questo modello è ideale per pulire molteplici superfici, garantendo un risultato eccellente con i suoi 150 bar di potenza.

Il Sito ARXP e la Presenza sui Social Network

Il sito dedicato www.arxp.com è ricco di informazioni e consigli utili, dove è possibile registrare il proprio prodotto per estendere la garanzia. Il sito, disponibile in cinque lingue, offre una sezione e-shop dove è possibile acquistare le idropulitrici. Inoltre, ARXP è presente sui principali social network, come Instagram, Facebook e Youtube, dove offre video didattici per guidare l’utente verso l’acquisto dell’idropulitrice più adatta alle sue esigenze.

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Instagram: https://www.instagram.com/arxp_italia/

facebook: https://www.facebook.com/Arxp.Italia/

Youtube: https://www.youtube.com/@ARXP-pressurewashers

Come abbellire una lanterna | Guida passo-passo

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L’abbellimento di una lanterna rappresenta un’opportunità unica per esprimere la propria creatività e personalizzare gli spazi. Questo progetto fai da te, accessibile a tutti, permette di trasformare un oggetto comune in un elemento di design distintivo.

Che si tratti di una lanterna da esterno o di un piccolo lume da tavolo, con un po’ di ingegno e i materiali giusti, è possibile creare un pezzo unico che riflette il proprio stile. Questa guida fornisce tutte le informazioni necessarie per intraprendere questo progetto, dall’elenco dei materiali alla descrizione dettagliata dei passaggi da seguire.

Materiali necessari per abbellire una lanterna

  • Una lanterna: Scegliere la lanterna giusta è il primo passo. Questa può essere di metallo, di vetro o di un altro materiale, a seconda delle preferenze personali e dello stile che si vuole ottenere.
  • Vernice spray: La vernice spray è uno strumento versatile che permette di cambiare completamente l’aspetto della lanterna. È disponibile in una vasta gamma di colori e finiture.
  • Nastro adesivo per pittori: Questo nastro è utile per creare disegni o modelli sulla lanterna.
  • Carta vetrata: La carta vetrata è necessaria per preparare la superficie della lanterna prima della pittura.
  • Decorazioni varie: Perline, pizzi, nastri, e altri elementi decorativi possono essere utilizzati per personalizzare ulteriormente la lanterna.

Consigliamo anche la lettura della nostra guida su come costruire una lanterna fai da te

Procedura

10 5 ore

La presente guida illustra passo dopo passo come trasformare una semplice lanterna in un elemento di design unico. Seguendo i consigli proposti, è possibile personalizzare lo spazio in modo originale e creativo

  1. Preparazione della lanterna

    La preparazione della lanterna è un passaggio fondamentale per garantire un risultato finale di qualità. Questo processo include la pulizia della superficie della lanterna, che deve essere libera da polvere e sporco. Inoltre, se la lanterna ha una vecchia vernice o finitura, questa deve essere rimossa con la carta vetrata. Questo passaggio assicura che la nuova vernice aderisca correttamente alla superficie.abbellire una lanterna

  2. Pittura

    La pittura è il passaggio che permette di trasformare completamente l’aspetto della lanterna. Utilizzando il nastro adesivo per pittori, è possibile creare disegni o modelli unici sulla superficie della lanterna. Dopo aver applicato il nastro, si può spruzzare la vernice spray, facendo attenzione a mantenere una distanza adeguata per evitare accumuli di vernice. È importante lasciare asciugare completamente la vernice prima di procedere con la decorazione.abbellire una lanterna

  3. Decorazione

    La decorazione è la fase in cui la lanterna prende veramente vita. Qui, la creatività è l’unico limite. Si possono utilizzare perline, pizzi, nastri o qualsiasi altro elemento decorativo per personalizzare la lanterna. Questi possono essere applicati con l’uso di colla resistente o, nel caso di elementi più pesanti, con l’uso di filo metallico o nastro adesivo. Ricordate, l’obiettivo è creare un oggetto che rifletta il vostro stile e personalità.abbellire una lanterna

Considerazioni finali

Il progetto di abbellire una lanterna si rivela un’esperienza gratificante e produttiva. Questa attività fai-da-te non solo consente di creare un oggetto unico, ma anche di imparare nuove tecniche di decorazione e di sviluppare abilità manuali. Il risultato finale, una lanterna personalizzata, può diventare un elemento di attrazione all’interno di qualsiasi ambiente, riflettendo il gusto e la creatività di chi l’ha realizzata. Con la sua luce e il suo design unico, la lanterna abbellita può trasformare qualsiasi spazio, rendendolo più accogliente e affascinante.

Un blocco di pietra senza età per una nuova fontanella fai da te

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Il recupero di alcuni blocchi di pietra peperino ha suggerito l’utilizzo di uno di questi per realizzare una fontanella fai da te per il giardino, aggiungendo alla base una vaschetta fatta dello stesso materiale. Per il completamento del lavoro andavano anche portate sul luogo prescelto le tubazioni di mandata e scarico acqua

Il peperino o piperino è una roccia magmatica, classicamente di colore grigio macchiettato, tipica delle zone di Vitorchiano e Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, e dei Colli Albani, in provincia di Roma. Dalle cave presenti in zona si ricavavano blocchi di questa pietra per costruire magnifiche ville padronali e, sino all’inizio del ‘900, spesso venivano fatti anche enormi pali da mettere in testa ai filari delle vigne dei possidenti. È proprio da una di queste vigne, dismessa recentemente, che Giuseppe Bassanelli ha potuto recuperare, avuti in dono, un paio di questi “pali” di peperino, che hanno una sezione quadrata, 20×20 cm, e una lunghezza di 2 metri circa. L’idea è stata subito quella di realizzare una fontanella fai da te utilizzandone un pezzo per fare la colonna per mettere una presa d’acqua nel giardino, nella posizione in cui mancava. Per questo utilizzo è stato necessario dividere a metà uno dei due blocchi di pietra, che evidentemente non si poteva utilizzare intero.

L’impresa non è stata semplice per il peso del blocco, che per ogni operazione di spostamento ha richiesto molto “impegno” e l’utilizzo di una robusta motocarriola. Per il completamento della presa d’acqua è stato necessario recuperare anche una vaschetta da porre alla base, in questo caso proveniente da un produttore locale che usa il materiale della cava di peperino. Infine, si è dovuto portare nel punto prescelto una tubazione sotto traccia per l’approvvigionamento idrico e una per lo scarico che ha richiesto minore lavoro data la presenza nei pressi di un pozzetto di raccolta.

Alle prese con il monolite

La prima operazione è stata quella di dividere in due il blocco originario, quindi trasportare il pezzo in zona cantiere ed eseguire il foro Ø 30 mm per il passaggio del tubo e il fissaggio del rubinetto.
Individuata la posizione in cui installare la fontanella fai da te, per i collegamenti idrici si effettua con il martello demolitore una traccia per il tubo di mandata e una per lo scarico, approfittando del fatto che la zona era in procinto di essere poi pavimentata con il porfido.
Sul retro del blocco di pietra, a partire dal foro fatto nella posizione del rubinetto, si realizza una sede per nascondere il tubo di mandata. Lo scasso si fa eseguendo prima due tagli con la smerigliatrice angolare, montando un disco da 230 mm per pietra, e poi facendo saltare la parte centrale con mazzetta e scalpello.
La visita alla cava di peperino, oltre alla vaschetta, ha consentito di recuperare qualche pezzo di scarto con cui realizzare il basamento su cui sistemarla. I pezzi di pietra, scelti ad hoc e in parte adattati, si posizionano e uniscono con cemento. Dalla pavimentazione salgono verticalmente i due tubi (mandata e scarico).
Con tutte le accortezze del caso (dato il peso), si mette nella posizione definitiva la colonna di pietra che deve inglobare posteriormente il tubo di mandata. Il tubo ha una curva a 90° e uno spezzone frontale che deve entrare nel foro predisposto nella colonna; quindi si applica i rubinetto. Per predisporre una buona base d’appoggio per la vaschetta, la zona delimitata dal basamento si riempie con pezzi di pietra e cemento, inglobando il tubo di scarico.
Si mette a dimora anche la vaschetta della fontanella fai da te con l’applicazione di una piletta innestata al tubo di scarico. Posteriormente, la vaschetta va in appoggio alla colonna di pietra. In quel punto e verso il basamento si mette cemento per il fissaggio definitivo.

Progetto di Giuseppe Bassanelli

Vinco

Da oltre 20 anni siamo importatori e distributori in esclusiva di brand internazionali e di prodotti a marchio nostro: per la casa, per i professionisti e per gli amanti del fai da te. Puntiamo sulla qualità, ricerchiamo l’innovazione e garantiamo ai nostri clienti assistenza direttamente presso il loro domicilio. La velocità di reazione alle richieste che ci arrivano dal mercato è una delle nostre priorità.

Ricerca e servizio sono alla base della nostra filosofia, desideriamo essere un marchio di riferimento nel mondo del bricolage e per farlo curiamo la scelta e l’assortimento dei prodotti, garantendo velocità di reazione ed efficienza. La nostra crescita è merito di azioni strategiche mirate:

Costante ricerca di fornitori adatti a soddisfare gli standard di qualità e sicurezza italiani;

– Struttura snella e predisposta all’innovazione, che permette di selezionare prodotti adatti al mercato in continua evoluzione;

– Alto livello di cooperazione con i più importanti distributori e con le più importanti catene presenti sul territorio italiano;

– Servizio post-vendita, con Centri Assistenza Autorizzati in ogni regione che permettono tempi di intervento rapidi.”

Einhell TP-RO 18 Li BL | Fresare senza cavi intorno

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Einhell TP-RO 18 Li BL è una macchina maneggevolissima alimentata con batterie al litio 18 V della famiglia Power X-Change, si mette in luce per la possibilità di poter separare il motore dalla guida di affondamento. Dimostra di essere eccellente per compattezza, accuratezza nelle regolazioni e semplicità di utilizzo. Messa alla prova risulta potente, solida e sicura

Una fresatrice a batteria gioca le sue migliori carte sul piano della maneggevolezza e della libertà di movimento: nel contempo deve fornire la necessaria potenza per lo svolgimento del lavoro e garantire le regolazioni con tanto di precisione, solidità e affidabilità di ciò che viene impostato. La Einhell TP-RO 18 Li BL è una fresatrice a tuffo dotata di tutte le caratteristiche sovradescritte: leggera, compatta, con un potente motore brushless la cui velocità è regolabile in modo elettronico da 10.000 a 30.000 giri/min, porta a bordo un apparato di settaggio della profondità di lavoro di tipo convenzionale, ma realizzato benissimo: i movimenti sono agevoli e le impostazioni solide. Presenti anche la canonica protezione in plastica dell’area di lavoro, la cuffia di aspirazione dei detriti con bocchetta per tubo aspiratore, la dotazione di una guida parallela con l’alternativa della punta compasso.

Per ultima, illustriamo la peculiarità di questa fresatrice di poter separare il corpo macchina dal sistema di guida ad affondamento. Abbiamo trovato estremamente valida questa soluzione, perché consente di effettuare il cambio fresa con estrema semplicità e rapidità! Separare le due parti, infatti, è operazione velocissima grazie alla presenza di un’unica vite con manopola. La tenuta del collare su cui agisce la vite, peraltro, è molto forte, per cui l’insieme, una volta ricomposto, risulta assolutamente un tutt’uno.

Svitando la vite sul fermo a collare, si sfila il corpo macchina verso l’alto
Togliendo il dado dal mandrino si può sostituire la pinza per codoli
In dotazione due misure: Ø 6 mm e Ø 8 mm
Per bloccare la fresa si stringe il dado tenendo fermo l’albero premendo il pulsante laterale oppure usando le due chiavi in dotazione
Rimesso in sede il corpo macchina, si stringe la vite del collare per bloccarlo

Accessori, impostazioni e utilizzo

La fresatrice Einhell TP-RO 18 Li BL, in versione solo, ha in dotazione la guida parallela, la punta a compasso per fresatura circolare, 2 pinze per mandrino, 2 chiavi a forchetta e la cuffia per l’aspiratore. Il prezzo consigliato per il pubblico è di euro 164,95.

La cuffia ha risalti per l’incastro su due lati e una vite di fissaggio da stringere a mano.
La guida parallela si fissa al supporto laterale che può essere messo su entrambi i lati della fresatrice.
Lo scontro laterale scorre lungo l’asola della guida, per regolare la distanza di lavoro dal bordo, poi si blocca serrando la vite con manopola.
La parte asolata della guida serve anche come supporto e regolazione per la punta a compasso che permette di fare fresature circolari.
La batteria si applica sulla sua slitta soltanto quando sono effettuate le regolazioni di distanza e profondità di lavoro.
Con la limitazione di profondità regolata millimetricamente, si può mandare allo scontro la fresatrice sugli stantuffi, sicuri che l’entità di lavoro sia corretta, quindi si blocca la posizione con la leva laterale.
Agendo sull’apposita rotella, si regola la velocità di rotazione del motore da un minimo di 10.000 a un massimo di 30.000 giri/min.
Per una questione di sicurezza, il motore si aziona premendo in rapida sequenza i due pulsanti di sblocco e di avvio.
Le dimensioni contenute della macchina permettono di procedere con sicurezza e disinvoltura anche quando vanno rispettate marcature di attacco e fine corsa.

Attrezzi per edilizia | Panoramica e approfondimento

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Quello dell’edilizia è un comparto che presenta mille sfaccettature, ognuna con determinate specificità. Ciò significa che le procedure e i materiali utilizzati, spesso condizionano pesantemente il tipo di attrezzatura necessaria per lo svolgimento del lavoro, pur essendoci, com’è ovvio, una base fissa di attrezzi per edilizia che non devono mancare nella dotazione, molti dei quali veramente generici e comuni a quasi tutte le attività di costruzione e riparazione. Il muratore, infatti, ha sicuramente fra gli attrezzi un metro a stecche e un flessometro, una serie di cacciaviti, tenaglie, pinze diritte e a pappagallo, martelli vari e poi un trapano, una smerigliatrice angolare con disco piccolo ecc. Tutti attrezzi che ha in borsa qualsiasi fardasé, ma avrà anche una rotella metrica, un distanziometro laser, un tassellatore, un martello demolitore e una smerigliatrice per disco di grande diametro (230 mm), solo per fare alcuni esempi.

In ambito edile, anche le più semplici operazioni, come la misurazione, la foratura e il taglio dei materiali, possono assumere una connotazione particolare rispetto ad altri settori dell’artigianato. Come approcciare, quindi, senza esitazioni questi progetti? Usare logica e ragionevolezza è un primo importante passo. Per esempio, anche nei lavori di muratura ci si presenta la possibilità di usare metodi manuali oppure affidarsi a strumenti elettrici per risparmiare fatica e tempo.

Per decidere si valuta l’entità del lavoro: per una piccola gettata necessaria per fare il basamento di un forno in esterni, si può mescolare il calcestruzzo direttamente a terra usando solo un badile, oppure dentro un mastello con mescolatore e frusta o, ancora, con una betoniera. Dovendo erigere un muretto, seppure basso, per la recinzione del giardino, la quantità di calcestruzzo da preparare è tale che conviene optare per la betoniera, tra l’altro noleggiabile, in caso di lavoro “una tantum”; se si prevede che il lavoro si protragga nel tempo oppure che ce ne siano in previsione altri dello stesso genere, diventa conveniente acquistarne una.

Teniamo conto che sono molte le attrezzature edili che si possono noleggiare nei grandi centri oppure nei magazzini edili. Un esempio fra tutti sono le carotatrici con le loro costose tazze, che permettono di fare fori nelle pareti di vario diametro, per il montaggio delle prese d’aria obbligatorie in cucina e non solo. Non sottovalutiamo il “valore” aggiunto che offre l’uso di macchine professionali; questo si traduce sempre in risparmio di tempo e fatica, cui spesso si aggiungono la semplificazione del lavoro e l’ottenimento di un elevato standard di precisione, a tutto vantaggio di chi è meno esperto e “allenato”.

Fra le macchine professionali, oltre alle carotatrici e alle già citate betoniere, ci sono le crenatrici, le tagliapiastrelle elettriche (quelle ad acqua evitano di fare nuvole di polvere a ogni taglio), i martelli demolitori, i vibrocompattatori, le sabbiatrici, le carriole a motore ecc.

Dopo aver messo in chiaro che nei lavori più importanti c’è la possibilità di trovare un valido aiuto nei mezzi professionali anche senza acquistarli, per correttezza, va pure detto che ci sono molti strumenti avanzati, difficilmente noleggiabili, che nelle mani dei meno esperti possono fare la differenza.

La livella e il metro laser, per esempio, ancorché nelle loro versioni evolute al pari di quelle professionali, sono strumenti magici che fanno risparmiare tantissimo tempo e riducono praticamente a zero i margini di errore sia ai principianti sia ai professionisti, pur considerando che molti di questi ultimi sono anche in grado di fare le stesse operazioni con i metodi tradizionali.

Attrezzi per edilizia: dotazione base e media

Vediamo ora qual è, invece, la tipica dotazione di attrezzi per edilizia, fra manuali ed elettrici, per l’approccio al lavoro, considerando quelli che solitamente affrontiamo noi fardasé. Strumenti che si “devono” avere sono: livella a fiala, flessometro, metro a stecche, pinze, tenaglie, martello da carpentiere, mazzetta, scalpelli (a punta e piatto di due dimensioni), cacciaviti, cazzuola a punta tonda, spatola americana, spatole diritte di varie dimensioni, secchio, mastello, frusta per trapano, plafoncino, pistola per silicone, filo per tracciatura, lenza, trapano avvitatore, tassellatore, smerigliatrice angolare (taglia piccola) con dischi per taglio ferro e per taglio materiali edili.

Attrezzi per edilizia che prima o poi ci deve procurare sono: spatola dentata, frattazzo, riga di alluminio, metro laser, livella laser, trapano mescolatore, smerigliatrice angolare per dischi da 230 mm.

Strumenti per tipo di lavoro

Scavi nel terreno

Parlando di piccoli scavi, che si possono fare per interrare i pilastri di una piccola costruzione oppure per le fondazioni di un muretto, gli attrezzi per edilizia che servono sono: piccone, badile, vanga, carriola; per seguire linee diritte è meglio procurarsi anche picchetti, lenza, gesso per tracciatura.

Demolizioni nella muratura o nel calcestruzzo

Servono sicuramente scalpelli e mazzetta; in molti casi è necessario un martello demolitore commisurato alla natura della demolizione: come non ha senso tentare di demolire un grosso basamento di calcestruzzo con un piccolo demolitore, non si deve per nessun motivo utilizzare uno strumento troppo potente per fare una piccola rottura, specie se all’interno della casa.

Installazioni in cartongesso

Nella costruzione di pareti, contropareti e controsoffitti di cartongesso ci sono alcuni attrezzi per edilizia che non possono mancare: cesoie per metallo, cutter, surform, foretto, spatola americana. Consigliati sono: trapano mescolatore con frusta, sega a tazza di misura per scatole elettriche da cartongesso, punzonatrice per profili cartongesso, coltello per materiali isolanti, squadra di grandi dimensioni, alza e fermalastre.

Posa del calcestruzzo aerato autoclavato

Fondamentali sono la sega speciale per tagliare i blocchetti e la cazzuola spandicolla. I generici necessari sono: secchi, miscelatore con frusta, cazzuole, livelle, filo a piombo, riga d’alluminio, trapano con sega a tazza per scatole elettriche. In caso di sviluppo importante di guaine elettriche o tubi per impianti, è molto utile la crenatrice.

Gettate

Abbiamo già detto che a seconda delle dimensioni della gettata, il calcestruzzo si può impastare a mano, con la frusta oppure con la betoniera; sempre sulla base delle dimensioni, ci si devono procurare i materiali per fare la cassaforma (tavole da armatura oppure casseri preformati allo scopo). Per costruire la cassaforma con le tavole servono: martello da carpentiere, filo a piombo, livella a fiala, sega a mano e, a seconda dei casi, possono essere utili una sega circolare a batteria con disco fatto per sopportare anche qualche taglio in presenza di chiodi o una da banco; per armare il getto ci vuole una leva piegaferro, una smerigliatrice angolare piccola (per tagliare il tondino), filo di ferro per legatura, tenaglie.

Muri in mattoni o blocchi poroton

Per erigere pareti in mattoni, che siano forati, semipieni, pieni, in laterizio o poroton, servono lenza, filo a piombo, livelle, riga d’alluminio, secchi, mastello, cazzuole, set per mescolare la malta. Per la posa sfalsata, all’inizio o alla fine di ogni corso, va messo un mezzo mattone: per tagliarlo può essere utile la smerigliatrice angolare con disco diamantato. Con un modello di piccola taglia, con disco di Ø 115 o 125 mm, si possono tagliare solo i mattoni più piccoli; per gli altri è sicuramente necessario un disco da 230 mm.

Stesura intonaci

Servono: stadia in alluminio (meglio se incorpora anche le fiale per funzionare anche da livella), cazzuola, frattazzo di legno o plastica, frattazzo con spugna, tavole con bordi diritti, mazzetta, set per mescolare la malta.

Posa piastrelle

La tagliapiastrelle a incisione e spacco è uno degli attrezzi per edilizia assolutamente necessari; per eseguire fori nelle piastrelle può essere utile una fresa a tazza per smerigliatrice angolare. Immancabili: spatola dentata per distribuire correttamente la colla per piastrelle, la frusta e il miscelatore per preparare la colla, i crocini distanziali per piastrelle, spatola di gomma per tirare il riempifughe, una spugna per rimuovere l’eccedenza di riempifughe, quando sta essiccando, un buon detergente dopoposa.

Ricerca e riparazione perdite

Per la prima fase, la ricerca della perdita, quasi sempre è necessario fare una demolizione, che si cerca di limitare sempre più possibile. Gli strumenti ideali sono scalpello e mazzetta, da usare con la massima cautela. Ovviamente, se la zona da scoprire è ampia e fatta di calcestruzzo, può andare bene un martello demolitore. Trovato il danno e fatto spazio intorno al punto interessato, avviene la riparazione tecnica per la quale non entriamo nel merito, poi è necessario chiudere il buco e sistemare la superficie allo stato originario. Se si tratta di una parete, si colma il grosso dell’ammanco con pezzi di mattone e malta di cemento premuta bene a fondo con la cazzuola per riempire gli spazi e poi spianata con la spatola americana; infine la superficie può essere finita ad arenino, gesso, stucco, resina, oppure con piastrelle. Tutti questi sistemi, tranne le piastrelle, richiedono spatola americana e cazzuola; l’arenino richiede anche il frattazzo normale e con spugna.

Estensione impianti sottotraccia

Quando vogliamo collocare sottotraccia delle tubazioni, per esempio per aggiungere un tratto all’impianto idraulico oppure elettrico, partendo da un nodo esistente dell’impianto stesso, si deve fare una crena sufficentemente larga e profonda per alloggiarvi la tubazione o la guaina elettrica, lasciandovi sopra lo spazio per un buon strato di malta e poi intonaco. Per realizzare la crena si può usare il metodo manuale, usando scalpello e mazzetta, oppure utilizzare una crenatrice elettrica che effettua due tagli paralleli alla profondità giusta e poi, con scalpello e mazzetta, o con un piccolo martello demolitore, si fa saltare la parte centrale. Per installare scatole di derivazione, scatole elettriche e fare alloggiamenti per i dispositivi da incasso, le relative sedi si fanno con scalpello e mazzetta o con il solito piccolo martello demolitore.

Attraversamenti

Nel caso si debbano effettuare buchi fra due locali o fra l’interno e l’esterno per il passaggio di impianti o prese d’aria, si agisce con carotatrici dotate di tazze diamantate, quando i fori devono essere rotondi; negli altri casi si usa il martello demolitore. In alcuni casi, quando lo scasso, pur avendo una sagoma squadrata, deve essere preciso, è utile fare tagli rettilinei lungo il suo perimetro con la smerigliatrice angolare dotata di disco diamantato.

Installazioni pesanti

Molte installazioni di impianti, infissi, inferriate ecc richiedono il fissaggio a parete particolarmente robusto dato il peso e/o la leva che il dispositivo esercita sui suoi attacchi. In tanti casi si adoperano i tasselli chimici con barre filettate (e calze in caso di mattoni forati e semipieni), per l’applicazione dei quali si usa il trapano tassellatore; ma capita spesso che l’oggetto (o il suo sostegno) abbia zanche che vanno murate direttamente a parete.

In questo particolare caso, vanno fatti appositi scassi in corrispondenza degli attacchi, usando il martello demolitore oppure la solita accoppiata mazzetta e scalpello. Gli scassi, per una buona tenuta, devono allargarsi leggermente nella parte profonda, in modo da creare un sottosquadro. Il fissaggio delle zanche si effettua sempre con cemento a presa rapida, che in pochissimo tempo fornisce la tenuta per poter procedere con il montaggio. Se ne prepara poco per volta, perché ha un tempo di apertura molto limitato (pochissimi minuti), mescolandolo dentro un secchio con una cazzuola che si usa anche per applicarlo, premendolo bene nei buchi intorno alle zanche e spianandolo infine più possibile sulla parete.