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Travi finto legno | Come si installano, dove si comprano e quanto costano

Per riprodurre un effetto “antico” nella nostra casa (magari moderna e cittadina) possiamo applicare al soffitto le travi finto legno realizzate con materiale sintetico

finte travi in legno

Le travi finto legno di poliuretano espanso (a volte definite travi polistirolo) non hanno alcun compito strutturale, ma unicamente decorativo. Per una stanza di medie dimensioni, è accettabile una distanza di 1 metro da una trave all’altra. Per una stanza grande (oltre i 30 mq) la distanza delle travi soffitto può salire a 1,5 metri. I colori delle

Come tagliare le travi finto legno

Le finte travi in legno devono essere ta­gliate sulla precisa lunghezza rilevata. Il taglio si può eseguire con un segaccio e conviene rifinire e spianare la faccia tagliata con carta vetrata per migliorare il contatto col muro.

Il montaggio delle travi poliuretano

Per un montaggio fai da te solido e stabile delle travi finto legno conviene collocare a soffitto, lungo le linee tracciate in precedenza, alcune spesse tavolette di legno, per mezzo di tasselli ad espansione.

I blocchetti hanno una larghezza tale da inserirsi nell’incavo presente sul retro della trave. Si applica la colla lungo i bordi dei blocchetti e poi si posiziono le travi finto legno a soffitto incastrandole sui blocchetti. Alcuni sostegni tengono in posizione la trave che viene fissata definitivamente ai blocchet­ti di legno piantando alcuni chiodi attraverso i suoi fianchi. È possibile effettuare ogni tipo di collegamento lineare o di incrocio tra vari elementi di travatura sagomando opportunamente i vari pezzi.

Si può completare l’esecuzione aggiungendo alle finte travi in legno coppie di mensole dello stesso tipo, che vengono fissate alle pareti con il medesimo sistema.

La presenza dell’incavo interno nelle travi in polistirolo può rivelarsi particolar­mente utile anche per permettere il passaggio di cavi elettrici (opportunamente inguainati nelle apposite canaline isolanti) o per nascondere elementi poco validi esteticamente.

Travi finto legno – Il progetto


Vista schematica generale di una finta travatura fissata al soffitto. Nei particolari sono visibili le mensole di sostegno, le fasce che occultano le giunzioni e le sagomature che permettono l’incrocio di due elementi. Le diverse sezioni permettono di applicare travature principali ed elementi di raccordo secondari.

Applicazione a soffitto

Tempo richiesto: 3 ore

  1. Tagliare la trave

    Le travi in poliuretano si tagliano con il segaccio per poterle adattare alla superficie interessata. Il loro interno è cavo: ciò riduce ancora il peso.travi finto legno

  2. Stendiamo la colla sui bordi

    Per fissarle al soffitto stendiamo lungo i bordi la colla di tipo acrilico che non contiene solventi dannosi per il polistirolo.travi finto legno

  3. Fissiamo la trave al soffitto

    Al momento del fissaggio, puntelliamo la trave, interponendo una tavoletta di legno. Lasciamo il supporto in loco per almeno 24 ore.travi finto legno

  4. Applichiamo i supporti angolari

    Quando le finte travi in polistirolo sono stabilizzate applichiamo alle estremità, sempre per incollaggio, gli appositi supporti angolari che simulano mensole di sostegno.travi finto legno

Per un solido fissaggio delle finte travi in poluretano

fissaggio travi a soffitto
La vista in sezione delle finte travi evidenzia la presenza dell’ampia cavità interna che facilita l’applicazione al soffitto.Alcuni spezzoni di tavoletta vengono fissati con tasselli a espansione nei laterizi che costituiscono il soffitto. A questi elementi, che si incastrano a misura nella larghezza delle cavità delle travi, vengono fissate le travi stesse tramite incollaggio e successiva inchiodatura.

Le fasce a borchia

borchie per travi finte
Per mascherare adeguatamente i raccordi tra le travi in legno finte possiamo acquistare le speciali fascette metalliche finte (da euro 11,00 la confezione da 1 metro) che si ispirano a quelle usate un tempo dai carpentieri. Sono di materiale sintetico e flessibile, ma riproducono fedelmente il ferro battuto con la sagoma di borchie e linee decorative. Si applicano alle travi nei punti di giunzione con mastice specifico.

Finte travi in legno prezzi

Le finte travi in legno le possiamo acquistare nei centri bricolage più forniti come ad esempio cercare trave legno Leroy Merlin oppure comprare le finte travi su ebay a prezzi molto convenienti. Generalmente il prezzo è al metro: ad esempio una trave in poliuretano anticata 6x9x200 cm costa circa 30 euro, mentre una da 6x9x300 cm costa circa 45 euro. Una finta trave da 13x20x400 cm poù arrivare a costare circa 125 euro

Travi finto legno sostenibili

Per chi vuole un design domestico più ecologico, le travi finto legno sono disponibili in materiali sostenibili come il bambù o il poliuretano riciclato. Queste travi non solo riducono l’impatto ambientale, ma offrono anche un’estetica unica che può arricchire la decorazione della casa.

Con luci a LED

Un’altra innovazione da considerare sono le travi finto legno dotate di illuminazione a LED. Queste travi incorporano sottili strisce di luci a LED lungo i loro bordi o internamente, creando un effetto di illuminazione indiretta che può aggiungere calore e atmosfera a qualsiasi stanza. Inoltre, l’illuminazione a LED è molto efficiente dal punto di vista energetico, il che può aiutare a ridurre i costi di energia a lungo termine.

Finiture e texture personalizzate

La tecnologia moderna ha permesso di creare travi finto legno con una gamma ancora più ampia di finiture e texture. Oltre al look classico del legno anticato, ora è possibile ottenere travi che riproducono l’aspetto di legni esotici, travi dipinte o persino travi con finiture metalliche. Questo significa che è possibile personalizzare le travi per adattarsi a qualsiasi stile di design, dal rustico al contemporaneo.

Travi resistenti al fuoco

Per chi è preoccupato per la sicurezza, sono disponibili travi finto legno resistenti al fuoco. Queste travi sono realizzate con materiali che ritardano la propagazione delle fiamme, offrendo un ulteriore livello di protezione per la casa. Anche se non sono un sostituto della sicurezza antincendio, possono fornire una tranquillità aggiuntiva.

Travi finto legno e isolamento acustico

Se stai cercando di migliorare l’isolamento acustico della tua stanza, considera l’utilizzo di travi finto legno con proprietà di assorbimento acustico. Queste travi possono aiutare a ridurre l’eco e il rumore, rendendo l’ambiente più tranquillo e piacevole.

Poltroncine fai da te per esterni fatte con piatto d’acciaio

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Per queste poltroncine fai da te vengono usati due spessori di piattina d’acciaio: uno maggiore per le parti volte al sostegno, uno minore per seduta e schienale

La costruzione delle poltroncine fai da te non richiede attrezzature sofisticate: fra gli elettroutensili figurano la saldatrice ad arco, a filo continuo o meno, la smerigliatrice angolare e il trapano. Dei primi due, volendo, si può fare a meno, levigando i pezzi a mano e facendo le giunte con bulloni e dadi. Il terzo è sicuramente necessario per forare con rapidità, soprattutto con l’aggiunta di una colonna per trapano, che garantisce anche precisione.

Le poltroncine fai da te vanno costruite realizzando i pezzi in serie; non si tratta solo di ripetere in sequenza i tagli dei pezzi uguali, ma soprattutto della necessità di fare le curvature tutte nello stesso modo. Per ottenere questo risultato è necessario realizzare alcune dime: due di legno e una di ferro. In particolare, la dima di legno più grande serve, oltre che per la curvatura di ogni fianco della poltrona, anche per mantenerlo in posizione sino a quando non sia fissato il bracciolo, che ne rende definitiva la forma. Usando la dima, tutti i fianchi risultano identici.

Ovviamente, a monte, anche i braccioli devono essere tutti uguali; per questo si realizza una dima di ferro che permetta di imprimere loro un’identica curvatura a un’estremità. La realizzazione delle piattine che formano seduta e schienale di ogni poltroncina non richiede dime, essendo necessaria per ogni pezzo eseguito, l’esecuzione di due sole piegature “secche” a 90°.

Con lo stesso principio costruttivo non è difficile realizzare anche un tavolo, attorno al quale mettere le poltroncine fai da te. Volendolo fare, si deve realizzare una dima simile a quella usata per fare i piedi delle poltroncine, ma con raggio di curvatura più ampio. La stessa dima serve per fare piedi e sostegni superiori del piano, che risultano sostanzialmente identici. Le curvature sono finite: per irrigidire il basamento del tavolo, si aggiungono alle gambe rinforzi montanti (all’esterno) e rinforzi incrociati all’estremità bassa dei piedi. Il piano è formato da una cornice di tubolare quadro 30×30 mm, i cui segmenti sono uniti con saldatura. Al centro un cristallo appoggia sui risalti saldati appositamente.

Cosa occorre per ogni poltroncina fai da te

Piattina d’acciaio sezione 5×30 mm:
– 2 fianchi (A) lunghi 1440 mm;
– 2 piedi (B) lunghi 790 mm;
– 3 traverse (C) lunghe 530 mm;
– 2 braccioli (D) lunghi 695 mm;
– 4 rinforzi (E) lunghi 100 mm.
Piattina d’acciaio sezione 3×20 mm:
– 6 strisce che compongono la seduta e lo schienale lunghe 1050 mm;
Barra filettata M8:
– 2 pezzi lunghi 487 mm;
– 4 pezzi lunghi 40 mm.
Tubo d’ottone Ø interno 8,5 mm:
– 2 pezzi lunghi 456 mm.
Dadi ciechi di ottone: 12.
Materiale di finitura.

Limitata l’attrezzatura necessaria

Per tracciare correttamente e linee di taglio della piattina è necessario utilizzare una squadra a cappello, ovvero con scontro laterale che permette di tirare linee perpendicolari allo sviluppo in lunghezza della barra. Non si usa una matita ma un penna a tracciare con punta che può essere in acciaio al cromo-vanadio, carburo di tungsteno o diamante.

Per ottenere pezzi della lunghezza voluta e con terminali che si chiudano con un angolo perfetto (90° o 45°, a seconda dei casi), è meglio tagliare i segmenti di piattina con una troncatrice per ferro o un aggiuntivo per smerigliatrice angolare.

Per regolarizzare i lembi tagliati si può usare la smerigliatrice angolare con un disco da sbavo, ma il migliore controllo si ha con una lima piatta per ferro, che permette di smussare in modo uniforme e regolare ogni spigolo delle parti tagliate.

Una dima per l’ampia curvatura dei due piedi…

La dima è fatta sovrapponendo e unendo saldamente una semiluna di truciolare spesso 20 mm a un pannello rettangolare dello stesso materiale. I due pezzi metallici fissati con precisione all’apice della semicirconferenza hanno il compito di bloccare la piattina impedendole di scivolare su un lato o sull’altro durante l’azione di curvatura.

Marcato l’interasse dei due fori da praticare nella zona centrale del segmento di piattina, con il bulino si segna più profondamente il centro di ogni foro, in modo che la punta del trapano entri esattamente dove si vuole, senza scivolare di lato.

I fori, di diametro 8,5 mm, sono da effettuare con trapano a colonna oppure con trapano montato su un aggiuntivo a colonna (come in questo caso). Questo consente non solo di fare fori più precisi, ma anche di applicare una maggiore pressione sul punto e procedere più velocemente. Per bucare acciaio di questo spessore conviene impostare una velocità bassa del trapano e utilizzare olio da taglio spray che agevoli l’operazione e impedisca alla punta di bruciarsi.

Prima di arrotondare il piede, è necessario effettuare una piega a 90° a ogni estremità del segmento di piattina per creare un adeguato appoggio a terra per il piede stesso. La manovra va fatta ora che la piattina è ancora diritta, in modo da poterla bloccare nella morsa e battere l’estremità con il martello.

Per curvare la piattina nella dima la inseriamo fra i ferri predisposti e la blocchiamo con due viti Ø 8 mm che si fanno penetrare nei fori predisposti nel metallo e nello spessore del legno. La piattina rimane così vincolata in una posizione ed è possibile applicare tutta la forza necessaria per farle seguire la rotondità della dima, senza che possa spostarsi o saltare via.

… una per l’intero sviluppo dei fianchi…

La dima per realizzare i fianchi ha uno sviluppo maggiore di quella per i piedi, perché su un lato la piattina sale per fare da sostegno ai braccioli, mentre sull’altro va a formare il montante di sostegno dello schienale. Per mantenere nella posizione corretta la piattina, una volta impressa la curvatura inferiore, è necessaria l’applicazione al pannello di truciolare di alcuni segmenti di tubolare quadro 30×30 mm, spesso 2 mm, utili per bloccare la piattina con morsetti.

La piattina va bloccata nella stessa modalità del piede, ma non al centro perché la parte dello schienale è più lunga. Per aiutarsi nell’azione di curvatura si utilizza la leva piegaferro, capace di moltiplicare la forza applicata sull’elemento. Fatta la piegatura su un lato, si blocca la piattina con morsetti, tramite i riscontri metallici predisposti, e si procede sull’altro lato, bloccandola allo stesso modo.

La leva piegaferro è uno strumento che si trova già fatto, ma è semplicissimo realizzarlo in proprio: serve un tondino di ferro di Ø 12 mm e lungo 400 mm circa, e un pezzo di piatto spesso10 mm. Quest’ultimo va saldato in testa al tondino, poi con la smerigliatrice angolare vi si apre un incavo di lato.

… una per i braccioli

La dima è costruita ad hoc usando piattina di sezione 5×30 mm, un pezzo di tubo Ø 80 mm e un pezzo di tubolare quadro 20×20 mm.

Il braccio corto e il tubolare quadro devono risultare perfettamente perpendicolari fra loro e vanno saldati al tubo Ø 80 mm in modo che il braccio corto origini dalla circonferenza, mentre il tubolare quadro, messo sotto, risulti centrato con il tubo. Il braccio lungo, con estremità bisellate, si inserisce esternamente al tubo, con angolo di 73° rispetto al braccio corto.

La dima serve per fare la curvatura dei braccioli. La piattina da curvare si inserisce nell’incastro predisposto alla radice del braccio corto, quindi si tira attorno al tubo sino a che aderisca completamente al braccio lungo.

Prima i braccioli poi l’unione dei fianchi delle poltroncine fai da te

Mantenendo bloccato nella dima il fianco, dopo essere stato curvato, si posiziona il bracciolo mettendo la sua curvatura contro il montante anteriore del fianco. La parte posteriore diritta segue la linea dell’intaglio nel pannello di truciolare: tenendolo in posizione, si marca sul bracciolo il punto di intersezione con il montante posteriore del fianco.

In concomitanza della marcatura appena fatta si produce uno scarico nel bracciolo, facendolo arrivare sino a metà della larghezza della piattina.

Rimesso il bracciolo in posizione sul fianco ancora immobilizzato, lo si fissa saldandolo nei tre punti di contatto: 2 sul lato della curvatura e in quello posteriore dove è stato fatto lo scarico. Notare l’inserimento di un foglio di lamiera sotto i pezzi, necessario per proteggere il pannello di truciolare dall’arco della saldatrice.

Completato con la stessa procedura anche un secondo fianco (attenzione che il lato posteriore del bracciolo deve essere fissato in modo speculare), si appoggiano entrambi su una piano regolare e, bloccandoli con pinze a scatto in posizione parallela, si uniscono con due piattine alla traversa, saldate alle altezze prestabilite e in bolla.

Con riferimento il profilo superiore delle due traverse di collegamento fra i fianchi, si rileva la lunghezza della seduta, mettendo una piattina in posizione e marcando il punto in cui giunge alla traversa posteriore, dove la piattina va piegata verso l’alto a formare lo schienale della poltroncina fai da te.

Una per volta, si producono le 6 piattine piegate per formare la seduta e lo schienale, quindi si saldano alle traverse, tenendole parallele ed equidistanti. Al termine, si tagliano via le estremità delle piattine che debordano oltre la traversa superiore (al culmine dello schienale).

Distanziali che rendono solidi i piedi

Per irrigidire i piedi delle poltroncine fai da te si usa la soluzione della barra d’acciaio abbellita da un tubo di ottone o di rame. Questo va tagliato prendendo la misura della distanza fra le estremità dei piedi, poco sopra (circa 30 mm) la piega d’appoggio a terra. Il taglio risulta perfettamente regolare e a 90° se si utilizza una tagliatubi per idraulica.

Inserita su un lato la barra filettata Ø 8 mm nel foro fatto al centro della piattina, si avvita a fondo il dado cieco di ottone, quindi si inserisce il tubetto sino in fondo.

Sull’altro lato del piede si inserisce la barra nell’altro foro presente, forzando leggermente la curvatura della piattina con la levapiegaferro, e si blocca con il secondo dado cieco.

I piedi si fissano, curvatura con curvatura, alla parte superiore della poltroncina fai da te, attraverso i fori già fatti durante le fasi di piegatura: si inseriscono spezzoni di barra filettata lunghi 40 mm nei fori e si serrano con dadi ciechi. Notare lo spessoramento con due corti spezzoni di piattina, aggiunti sopra e sotto il fissaggio. Questi hanno lo scopo di rendere più solido e compatto l’insieme, riducendo la flessibilità delle centine nel punto della giunzione.

Aggiunta per non dondolare

Per impedire completamente qualsiasi flessione della seduta, si possono aggiungere due pezzi di piattina sul lato posteriore, tra fianco e piede. In alto, si fanno alcuni fori all’estremità del pezzo da aggiungere e si salda proprio in corrispondenza di questi fori; in basso, si fissa alla barra filettata.

Costruire con la Luce

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Mario Cucinella e VELUX uniscono le forze per un futuro più luminoso con SOUx Milano (scuola di architettura per bambini)

Il 22 aprile 2023, nel contesto della Milano Design Week, i giovani studenti della SOUx Milano hanno animato “Costruire con la Luce“, un laboratorio sperimentale promosso da VELUX, una delle aziende più conosciute nel settore delle finestre per tetti e delle soluzioni per l’illuminazione naturale.

Il workshop ha avuto come obiettivo quello di scoprire come i bambini immaginano le città del futuro, mettendo in evidenza l’importanza della luce naturale e della ventilazione nell’architettura.

SOU – Scuola di Architettura per bambini e bambine – è un progetto che ha preso vita a Favara, Agrigento, all’interno del Farm Cultural Park, uno dei centri culturali indipendenti più attivi a livello internazionale. Grazie al sostegno dell’architetto e designer Mario Cucinella e della direttrice della scuola, Caterina Malinconico, il progetto è stato poi esteso a diverse città italiane, tra cui Milano, dove a gennaio è stata inaugurata la SOUx Milano.

La scuola è nata per incoraggiare i giovani a liberare la loro immaginazione, mostrando come un piccolo foro in un pezzo di cartone può creare luce. Questo è l’inizio di un’educazione ecologica e una grande opportunità“, ha detto Cucinella, sottolineando l’importanza di queste esperienze per i giovani: “Questi workshop possono sembrare effimeri, ma in realtà lasciano ricordi duraturi. Speriamo che queste lezioni sulla natura, l’architettura e l’ecologia restino come i primi segni di una generazione che dovrà affrontare le grandi sfide del futuro“.

Giulio Camiz di VELUX Italia ha espresso il suo entusiasmo per la collaborazione con SOU: “Crediamo fortemente nei valori di SOU e siamo felici di continuare questa collaborazione. Un workshop sulla luce naturale con i bambini è un’attività estremamente stimolante. Essi hanno la capacità di vedere lo spazio e il suo rapporto con la luce senza i limiti imposti dall’architettura. Si divertono perché vedono come ogni spazio può trasformarsi attraverso un uso creativo della luce e del suo movimento“.

Il workshop è stato guidato da Marco Imperadori, Professore del Politecnico di Milano, assistito da un team di studenti. “È stato un vero piacere lavorare con i bambini di SOUx Milano. L’infanzia è un periodo molto importante nella vita delle persone e i nostri bambini hanno bisogno di spazi luminosi e salubri“, ha dichiarato.

L’evento “Costruire con la Luce” ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano e del Politecnico di Milano, sottolineando l’importanza dell’educazione all’architettura e all’ecologia sin dalla più tenera età.

Diverse organizzazioni hanno contribuito all’organizzazione del workshop come Sponsor Tecnici, tra cui D-segno, Faber-Castell Italia, Level Office landscape, Consorzio Rilegno e SITLOSOPHY®.

Questo laboratorio sperimentale rappresenta un passo importante per coinvolgere i più giovani nella progettazione delle città del futuro. Offrendo loro gli strumenti per comprendere e apprezzare l’importanza della luce naturale e della ventilazione nell’architettura, la SOUx Milano, con il supporto di VELUX e Mario Cucinella, sta formando la prossima generazione di architetti e designer consapevoli, pronti ad affrontare le sfide del futuro con creatività e rispetto per l’ambiente.

Elettroutensili Bosch per qualsiasi esigenza di gonfiaggio

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Tre pratici elettroutensili a batteria per le attività outdoor

Tre elettroutensili di gonfiaggio Bosch caratterizzati dalla comodità di utilizzo, essendo tutti alimentati a batteria. Ognuno ha caratteristiche e modalità di lavoro che lo differenziano dagli altri, rendendolo parimenti necessario.

UniversalPump e EasyPump sono adatti per portare alla giusta pressione pneumatici di auto, moto e bici oppure per gonfiare palloni e piccoli gonfiabili. Entrambi sono dotati di elevata potenza (10,3 bar), ma il primo emette un flusso d’aria importante che consente di mettere in pressione lo pneumatico di un’auto in tempi brevi, mentre il secondo vanta dimensioni contenute e leggerezza in modo da portarlo sempre con sé, anche nelle escursioni in moto o in bici.

EasyInflate è perfetto per gonfiare rapidamente anche i gonfiabili più grandi. Ha un funzionamento costante e a mani libere, inoltre permette, grazie alla funzione di aspirazione, uno sgonfiaggio rapido.

dato tecnico/modelloEasyPumpUniversalPump 18VEasyInflate 18V-500
pressione max10,3 bar – 150psi10,3 bar – 150 psi0,03 bar / 0,5 psi
flusso d’aria10 l/min30 l/min530 l/min
funzione pre-set
luce LED
accessorivalvola auto/moto/bici, ago a spillo, adattatore per gonfiabilivalvola auto/moto/bici, ago a spillo, adattatore per gonfiabili3 adattatori per gonfiabili
Voltaggio batteria – capacità3,6 V – 3 Ah (inclusa)18 V – 2 Ah (se inclusa)18 V – 2 Ah (se inclusa)
Prezzo consigliato solo corpoeuro 74,99euro 54,99
Prezzo consigliato ver. completaeuro 77,69euro 114,99euro 94,99

EasyPump: massima portabilità

EasyPump è un pratico minicompressore per applicazioni fino a 10,3 bar. Ha un display digitale che mostra la misurazione in tempo reale; con la funzione di preselezione si effettua un gonfiaggio preciso che si ferma una volta raggiunto il valore impostato. La compattezza e la leggerezza gli consentono di essere sempre portato con sé, non solo in auto, ma anche in moto. I vari adattatori sono ordinatamente riposti nell’apposito scomparto.

UniversalPump: potenza per tutti gli utilizzi

UniversalPump 18V, capace di un flusso d’aria di 30 litri al minuto e una pressione che arriva a 10,3 bar, è un compressore a batteria potente e rapido per portare a pressione i pneumatici di auto, moto, biciclette ecc inclusi i piccoli gonfiabili. Tutti gli accessori sono riposti e disponibili nel loro comparto e il tubo flessibile si avvolge direttamente sulla parte anteriore dell’apparecchio. L’utensile utilizza le batterie al litio 18 V che fanno parte della Power For All ALLIANCE.

EasyInflate velocissima per i gonfiabili

EasyInflate è una pompa portatile alimentata con batterie 18 V della gamma Power For All ALLIANCE. Ha la prerogativa di generare un flusso d’aria molto consistente (530 litri al minuto), quindi è indicata per il gonfiaggio di tutti i tipi di gonfiabili per la famiglia, anche quelli di grandi dimensioni come materassini, canotti, materassi a due piazze ecc. Ha in dotazione 3 ugelli di raccordo per i vari bocchettoni standard. Utilissima la funzione di aspirazione che permette lo sgonfiaggio rapido dei gonfiabili.

Costruire serramenti fai da te di legno

Anche senza possedere costose macchine per la lavorazione del legno possiamo costruire serramenti fai da te ad anta per finestre di ampie dimensioni

Quando una finestra è molto ampia in larghezza, occorre un’articolazione in più, dato che dividere in due parti la luce di una rilevante estensione costringe a costruire ante pesanti e difficili da manovrare e con un peso notevole, che graverebbe sui cardini in fase di apertura.

I dettagli costruttivi dei serramenti fai da te sono illustrati nelle foto di questo articolo, ma spetta a noi valutare e quindi progettare, in base al caso specifico, il dimensionamento dei telai e la tipologia di rivestimento che conviene attribuire alle ante.

Cosa serve per costruire serramenti fai da te

  • Perline di listellare di pino
  • Listelli d’abete piallato
  • Viti 3,5×40 mm
  • Colla vinilica
  • Cementite
  • Smalto
  • Doppio sistema completo di chiusura a cremonese
  • 6 cerniere per cardini
  • Ferramenta varia
materiale per costruire serramenti

Come costruire serramenti fai da te

disegno finestra di legno

Tempo richiesto: 3 ore

  1. Preparare l’incastro

    Il telaio si assembla mediante incastri a mezzo legno. L’incastro si prepara tracciando una serie di linee parallele da incidere con la sega a dorso per una profondità non superiore al 50% dello spessore.Come costruire serramenti fai da te

  2. Preassemblamento per verificarne la corretta esecuzione

    Realizzati tutti gli incastri necessari a comporre un telaio, dobbiamo preassemblarlo “in bianco” per verificarne la corretta esecuzione. Gli incastri devono essere esattamente combacianti.Come costruire serramenti fai da te

  3. Comporre l’anta

    Le perline occorrenti a formare l’anta vanno incastrate una nell’altra. è improbabile che la misura finale coincida con un numero esatto di perline, per cui dovremo eseguire rifilature longitudinali.Come costruire serramenti fai da te

  4. Avvitiamo nei lati corti del telaio

    Blocchiamo l’insieme con morsetti e inseriamo le viti nei lati corti del telaio. Per un miglior risultato possiamo incollare le ante lungo gli incastri utilizzando colla alla caseina insensibile all’acqua.Come costruire serramenti fai da te

  5. Collochiamo i rinforzi diagonali

    All’interno dei due specchi risultanti collochiamo i rinforzi diagonali del telaio. Tali rinforzi contrastano efficacemente l’eventuale tendenza all’imbarcamento delle perline nel tempo.Come costruire serramenti fai da te

  6. Rifiniamo con lo smalto acrilico

    Trattiamo sia l’interno che l’esterno con due mani di smalto acrilico. È opportuno, prima di stendere  la seconda mano, effettuare una passata di carta vetrata a grana fine che elimina il “pelo”.Come costruire serramenti fai da te

Cerniere e cremonese per i serramenti fai da te

cerniere e cremonese
  1. Le cerniere a libro che uniscono le due ante ripiegabili vanno avvitate con i perni in sede (cerniere a perno), mantenendo le ante affiancate e in squadratura, per eseguire un perfetto assemblaggio.
  2. Nel montare la chiusura a cremonese dobbiamo controllare che la maniglia di apertura/chiusura sia a un’altezza facilmente raggiungibile. Fissiamola in posizione con viti autofilettanti.

Tanti elettroutensili Einhell, una sola batteria

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Una nuova fresatrice e una pistola per silicone a cartuccia arricchiscono la gamma Power X-Change di elettroutensili Einhell che possono utilizzare la stessa batteria intercambiabile

Sono tante le persone che amano impiegare il tempo libero cimentandosi in costruzioni di complementi utili per la casa o di interventi di manutenzione domestica e che, acquisendo esperienza sul campo, si rendono conto che bisogna dotarsi di attrezzature performanti e affidabili, durevoli e semplici nell’utilizzo, cercando tuttavia di contenere le spese.

La famiglia Power X-Change di Einhell è composta da oltre 250 prodotti tra elettroutensili per il bricolage, il giardinaggio, la cura della casa, oltre ad accessori utilizzabili anche nelle attività di svago, come torce e compressori portatili, venduti in versione “Solo”, ovvero senza caricabatteria e batteria.

Con il primo elettroutensile bisogna acquistare anche il kit di ricarica, ma sugli acquisti futuri si può risparmiare parecchio in virtù della totale intercambiabilità della batteria; inoltre, questa opzione fa risparmiare anche spazio, perché riduce notevolmente l’ingombro delle attrezzature. E la famiglia è in continua espansione, lo dimostrano questi due strumenti di lavoro che da poco sono entrati a farne parte.

Fresatrice verticale a batteria TP-RO 18 Li BL – Solo

Questa macchina che serve per realizzare scanalature, modanature, stondature e altre decorazioni che impreziosiscono i manufatti in legno, offre massima libertà durante i lavori, poiché è svincolata da qualsiasi cavo di alimentazione; il motore brushless (senza spazzole), rispetto ai motori tradizionali, garantisce maggiore durabilità e potenza alla macchina, la cui azione può essere adattata al materiale in lavorazione tramite la regolazione elettronica dei giri, massimizzando il lavoro eseguibile con una sola carica di batteria.

Con la fresatrice verticale il risultato è sempre preciso grazie alla guida a doppio tubo e viene garantita anche una profondità di fresatura a regolazione continua, con regolazione fine aggiuntiva. Con le due pinze di serraggio (6 e 8 mm) per diverse frese, il blocco del mandrino consente un facile cambio dell’utensile.

L’impugnatura ergonomica e Softgrip assicura comfort durante l’utilizzo, anche grazie alla protezione antitrucioli e alla luce LED integrata che permette una visibilità ottimale dell’area di lavoro. La generosa dotazione della fresatrice comprende una guida parallela, punta compasso, utensili e attacco di aspirazione adatto per aspirasolidi e liquidi Einhell. Prezzo consigliato 164,95 euro.

Pistola per silicone a batteria TE-SG 18/10 Li – Solo

Ideale per ogni tipo di riparazione o ristrutturazione in casa, è compatibile con tutte le comuni cartucce da 310 ml e si adatta a diverse necessità, grazie anche al peso di soli 1,8 kg e alla sua forma sottile che la rende molto versatile.

L’impugnatura è rivestita con materiale antiscivolo per una presa salda e sicura e la luce LED integrata assicura una visibilità ottimale anche negli ambienti più bui, mentre l’asta di spinta regola la fuoriuscita del materiale per un dosaggio preciso e senza alcun gocciolamento.

Grazie al portacartuccia girevole è inoltre possibile fissare la cartuccia in modo saldo per raggiungere qualsiasi fessura. Robusta e versatile, la pistola per silicone a batteria di Einhell può essere utilizzata anche frequentemente grazie al materiale resistente di cui è composta. Prezzo consigliato 99,95 euro.

Costruire una lanterna fai da te d’arredo | Guida passo-passo

Ecco come costruire una lanterna di legno come quella dei nostri nonni

La lanterna che proponiamo di costruire, se non svolgerà un “lavoro” come quello delle sue antenate, potrà comunque diventare un piacevole punto luce con funzione d’arredo.

Costruire una lanterna fai da te non è complicato, la sua struttura è interamente in legno. I quattro montanti sono costituiti da listelli di diversa sezione accoppiati per incollaggio, mentre le traverse sono spezzoni di listello, incollati ai montanti. 

Le quattro aperture possono essere chiuse con fogli di plastica alveolare che offrono una miglior diffusione della luce, oppure da reticelle metalliche. Sul fondo in compensato si poggia un lumino, mentre la lampada fai da te può essere collocata su un mobile oppure appesa grazie al manico in metallo.

Consigliamo anche la lettura della nostra guida su come abbellire una lanterna

Preparare i pezzi e assemblare delle lanterne fai da te in legno

Tempo di costruzione (compresa la morsettatura): 2 giorni

  1. Stendere la colla vinilica

    Lungo un listello da 30×15 mm stendiamo un cordone di colla vinilica.costruire una lanterna

  2. Bloccare con morsetti

    Sopra al cordone poggiamo il listello da 20×10 mm che blocchiamo con morsetti a molla per 24 ore.come fare una lanterna

  3. Tagliamo i montanti della lampada

    Quando la colla ha fatto presa tagliamo i quattro pezzi che costituiscono i montanti della nostra lampada. Per questo lavoro utilizziamo una guida di taglio e impieghiamo la sega a dorso. La lunghezza dei pezzi è in funzione dell’altezza finale della lampada che intendiamo realizzare. costruire una lanterna

  4. Applicare il mordente all’acqua

    Dopo aver tagliato anche gli 8 pezzi di distanziale dal listello da 20×10 mm, procediamo con l’applicazione di mordente all’acqua che, in questo caso, è di color lavanda.lanterna da giardino fai da te

  5. Assemblare le singole facce

    Con la colla vinilica assembliamo due facce opposte della lanterna unendole con gli spezzoni di listello da 20×10 mm. Mettiamo l’insieme in morsa e ve lo lasciamo per 24 ore.lanterne fai da te in legno

  6. Applicare il rivestimento alle facce

    All’interno delle facce della lampada applichiamo dei rettangoli di plastica alveolare per mezzo di alcuni punti metallici.lanterne fai da te

  7. Assemblare le due parti della lampada

    Assembliamo la struttura collegando le due facce con altri quattro listelli da 20×10 mm. Sul fondo della struttura creiamo una cornicetta con listello da 10×10 mm applicato con alcuni chiodini, su cui poggiamo il fondo in compensato. Poi prepariamo il manico che colleghiamo alla lanterna con due occhioli a vite.come fare una lanterna

  8. Possibilità di inserire una rete metallica

    Possiamo eventualmente scegliere di realizzare una versione con rete metallica al posto del foglio di plastica. Ecco realizzata la nostra lanterna da giardino fai da te.costruire una lanterna

UTENSILI
Morsetto, segaccio, lima, tagliacornici, strettoio. pennello, graffatrice

LIBRI DI RIFERIMENTO
Arredi da giardino
Oggetti belli reciclando
Fantasia di lampade

Bocca di lupo per i locali con poca luce | Come si installa

La bocca di lupo è una sorta di cassone a gomito con due aperture perpendicolari che permettono di fornire luce e aria ai locali interrati

La bocca di lupo si installa nei muri dei locali interrati o seminterrati adiacenti al terreno che manifestano quasi sempre ammaloramenti causati dall’umidità; in alcuni casi questi fenomeni possono estendersi per capillarità anche al piano superiore.

Non sempre è possibile realizzare un’intercapedine (in particolare se la costruzione è prospiciente un tratto di viabilità pubblica) o uno strato che permetta un drenaggio ottimale delle acque piovane; l’umidità attraversa i muri e sfoga sul lato interno, provocando distacchi di intonaco e macchie biancastre.

Le soluzioni hanno curiosamente nomi poco allegri: non potendo realizzare uno “scannafosso”, ovvero uno scavo di separazione e drenaggio, si può ricorrere alle bocche di lupo.

Come installare una bocca di lupo

La bocca di lupo viene installata in corrispondenza di finestrelle aperte nei locali da risanare; grazie a una griglia a maglie fitte, può avere funzione arieggiatrice, oppure essere completata da una vera finestra apribile di dimensioni ridotte.

  • Se serve solo dar luce al locale, la parte superiore calpestabile può essere ricoperta con piastrelle di vetrocemento, mentre per arieggiare il locale occorre una griglia zincata, come quella che chiude la finestrella, ma di tipo calpestabile o carrabile. Per una maggiore rapidità di montaggio, finestre e bocche di lupo sono fornite in abbinamento. Occorre prevedere uno scarico per smaltire l’acqua piovana che si riversa nel contenitore.
  • La soluzione più versatile e leggera vede l’utilizzo di una bocca di lupo di materiale plastico rinforzato con fibra di vetro, resistente alle spinte del terreno e inalterabile, di colore bianco per meglio diffondere la luce all’interno del locale; esistono anche bocche di lupo di calcestruzzo con fondo aperto o chiuso, ma quelle di plastica, oltre a essere facilmente lavabili, sono più rapide da montare e non necessitano di ulteriori finiture.
  • Nel caso di edifici di nuova costruzione l’utilizzo della bocca di lupo si rivela un’ottima scelta se associato a un’adeguata impermeabilizzazione e coibentazione dei muri e alla successiva realizzazione di un’intercapedine. Quando questo non è possibile, il loro utilizzo rappresenta comunque un miglioramento, anche se non risolutivo, e assicura quella circolazione d’aria che facilita lo smaltimento dell’umidità che continua però a formarsi.

Esempio di installazione di una bocca di lupo

bocca di lupo interrata
locale buio
Sotto la scala esterna è stato ricavato il locale lavanderia che però è senza finestre, soggetto alla formazione di muffa e condensa. Ma con l’installazione di una bocca di lupo, in combinazione con la finestra, nel muro della scala contro cui appoggia la terra del giardino, si è potuto dare all’ambiente luce e aria, che hanno contribuito a risolvere il problema. Stabilità, leggerezza e facilità di posa fanno di questa combinata finestra-bocca di lupo una soluzione vincente in molte situazioni.

Come installare le bocche di lupo

come installare le bocche di lupo

La gamma Pircher è composta da finestre complete di telaio di poliestere rinforzato con fibra di vetro, con apertura a vasistas (vetro di sicurezza da 5 mm o isolante da 24 mm) o ad anta vasistas (vetro isolante da 28 mm). Alle bocche di lupo nei modelli rinforzati, Titano e Maxi, si è aggiunto il modello Meamax®, regolabile in altezza. Durante il montaggio, infatti, la bocca può essere alzata di 25 cm e, con appositi rialzi, è possibile aumentarne l’altezza di ulteriori 35 cm. La griglia zincata pedonale è disponibile con diverse maglie; con struttura da 3×1 cm antitacco, con maglia stirata romboidale o con maglia quadrata 3×3 cm.Nei montaggi in serie il lavoro viene semplificato notevolmente; il telaio della finestra, già pronto per essere installato sulla cassaforma e corredato di controtelai di rinforzo, si posa in opera in 15 minuti; una bocca di lupo può essere montata da due persone in 30 minuti.

  1. Per il montaggio basta appoggiare al muro la parte inferiore della bocca di lupo, marcarne la posizione e forare per inserire tasselli con terminale a vite con testa esagonale.
  2. Senza avvitare a fondo, la cassa viene appesa ai tasselli, quindi si serrano le viti.
  3. La parte inferiore è perfettamente installata.
  4. Si inserisce la griglia sulla parte superiore della bocca di lupo e si monta il tutto su quella inferiore a un’altezza intermedia.
  5. Si procede in modo analogo per la parte superiore, segnando il punto dove forare e inserire i tasselli.
  6. Si inseriscono le manopole di regolazione e si avvita parzialmente; si trova la giusta altezza mediante la scala graduata (facendo scorrere la parte superiorequanto serve) e si provvede al serraggio definitivo.

Riempimento e carichi

griglia

Per il riempimento della zona circostante si utilizza magrone o terra, evitando sassi, ciottoli e detriti di grossa pezzatura; una guaina che avvolga muro e bocca di lupo dà ulteriori garanzie di isolamento. Contro la griglia di chiusura si può andare con qualsiasi tipo di pavimentazione. Se la bocca di lupo è installata in luoghi di grande traffico o a ridosso di scarpate che possono esercitare pressioni, conviene eseguire un riempimento protettivo in calcestruzzo di spessore sufficiente a sopportare le spinte dei carichi verticali e laterali; bisogna comunque evitare che ruspe o camion circolino nelle immediate vicinanze della bocca di lupo.

Lettino Montessori fai da te

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Una valida idea: realizzare un lettino Montessori fai da te da un semplice lettino, un luogo desiderabile in cui trovare rifugio e giocare, non solo il posto dove si è “costretti” ad andare a dormire

A volte non serve la casetta sull’albero; basta trasformare un normale lettino in un lettino Montessori fai da te, uno spazio esclusivo per il bimbo per farlo sentire protetto, ma anche libero di fantasticare e giocare, così che non lo veda solo come il posto in cui viene relegato per dormire. È così che Corrado Bartolucci ha intrapreso questo semplice ma efficace progetto, per il quale si è dovuto procurare soltanto alcuni listelli piallati di abete 40×20 mm, che ha unito a forma di casetta avvitandoli in sovrapposizione alle gambe del lettino della nipotina.

La costruzione è molto semplice, ma è necessario curare molto la finitura, arrotondando tutti gli spigoli in modo che nel lettino Montessori fai da te non ci siano parti che possano ferire la bambina. Non si tratta solo di fresare i bordi dei listelli, ma anche di carteggiare le superfici, dare un paio di mani di impregnante trasparente all’acqua, inframmezzate da ulteriore carteggiatura.

I fissaggi fra i listelli che formano la casetta del lettino Montessori fai da te, sono fatti semplicemente incollando insieme i pezzi che formano angoli di 120° e mettendo viti per il fissaggio dei listelli longherone che si collegano ai vertici di ogni angolo.

Per ogni angolo ci sono due viti e sono applicate in modo da rendere assolutamente salda la giunzione dei due listelli ad angolo, fatta soltanto con adesivo vinilico.

I listelli di abete, acquistati già piallati, sono di sezione 40×20 mm. Avendo gli spigoli vivi, la prima cosa da fare è passarli alla fresatrice per arrotondarli. Lo si fa con la macchina messa in posizione statica, applicata sotto un banchetto. I listelli si fanno a misura di progetto con la troncatrice, tenendo conto che le estremità devono essere tagliate con un angolo di 60°, per consentire ai listelli di formarne, fra loro, uno di 120°.

Si regola il truschino per marcare una certa distanza dal bordo (circa 15 mm), quindi si traccia una linea parallela a ogni estremità con taglio inclinato.

Si fanno due fori in una fetta di listello, facendola diventare una dima per definire correttamente, in tutte le giunzioni, la posizione in cui vanno fatti i fori per il passaggio delle viti di fissaggio del terzo listello. La posizione corretta è prevedibile perché bisogna fare in modo che il terzo listello risulti di taglio rispetto alla verticale, ovvero rispetto al montante.

Spalmata colla vinilica sulle superfici di contatto, si mettono in giunzione le estremità dei listelli e si bloccano con strettoi. Per una buona adesione, i listelli devono risultare in piano, quindi gli strettoi vanno messi anche alle due estremità dei listelli che nella foto non si vedono.

Fatti i fori passanti sui listelli uniti con la colla, si monta il terzo listello, mettendo adesivo e applicando le viti che bloccano lui e l’intera giunzione in modo saldo. Nell’operazione, il listello va rigorosamente tenuto di taglio rispetto al montante: aver fatto i fori in posizione corretta è solo un primo passaggio, cui deve seguire accuratezza anche nel fissaggio.

Progetto di Corrado Bartolucci

Einhell TE-VC 2340 SAC | Aspiratutto con pulizia del filtro

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Un sistema di aspirazione polveri e liquidi ricco di accessori e dotazioni innovative, con un capiente serbatoio e un potente motore che lavora in abbinamento con tanti elettroutensili. Ecco Einhell TE-VC 2340 SAC

Anche nel comparto dei dispositivi di aspirazione solidi e liquidi c’è effervescenza, soprattutto se guardiamo la gamma offerta da Einhell. Abbiamo fatto appena in tempo a testare un ottimo aspiratore dalle caratteristiche innovative, che lo stesso ha subito un upgrade, solo per aggiungere una specifica di filtraggio legata alle nuove normative europee e la regolazione della potenza di aspirazione. Parliamo dell’aspiratutto Einhell TE-VC 2340 SAC e del nuovo modello “SACL”.

Ovviamente i due modelli sono abbinabili a innumerevoli elettroutensili e sono utilissimi in laboratorio. Hanno entrambi serbatoio in acciaio inox da 40 litri, presa per alimentare elettroutensili, tappo di svuotamento dei liquidi, funzione di soffiaggio e una nutrita serie di accessori fra bocchette, raccordi, e filtri. Fra le novità, presenti in entrambe le macchine, una guarnizione da mettere sul bordo del fusto, atta a migliorare l’aspirazione dei liquidi, e il “filtro di ingresso” che permette di ripulire un filtro Hepa intasato, azionando il Filter Cleaning System.

Il nuovo aspiratutto TE-VC 2340 SACL ha un prezzo consigliato al pubblico di euro 249,95, ma sugli scaffali si trova ancora il modello precedente (SAC), non è escluso, a prezzo conveniente.

Per la normale funzione di aspirazione il tubo spiralato si avvita nel bocchettone anteriore; per la funzione di soffiaggio, lo stesso tubo si sposta sul retro avvitandolo sul bocchettone di uscita dell’aria.
Alla base del fusto d’acciaio inox il tappo di svuotamento liquidi ha dimensioni ampie, in modo da accelerare l’operazione, ma vanta un’eccellente tenuta per impedire qualsiasi fuoriuscita.
Tramite la presa di alimentazione per elettroutensili l’aspiratutto avverte l’avvio della macchina collegata e accende subito l’aspirazione. Spento l’elettroutensile, l’aspirazione lavora ancora alcuni secondi per poi spegnersi a sua volta. Il carico massimo dell’elettroutensile è di 2200 W.

Gli accessori in dotazione con Einhell TE-VC 2340 SAC

In dotazione con l’aspiratutto si trova il tubo flessibile lungo 3 metri (b), un tubo di prolunga rigido estensibile Ø 36 mm (i), un tubo di prolunga curvo Ø 36 mm (g), filtro a pieghe Hepa (a), filtro di carta (d), filtro per aspirazione liquidi (f), filtro di ingresso (e), guarnizione per aspirazione liquidi (c), raccordo per elettroutensili (o), bocchetta per pavimenti e moquette (h), spazzola (m), beccuccio stretto (n) e bocchetta per polvere da foratura (l).

La modalità di pulizia del filtro Hepa

Quando il filtro Hepa appare intasato dalla polvere, si interviene con il Filter Cleaning System, applicando innanzi tutto il filtro di ingresso sul bordo del fusto.

Cosa c’è in più sul modello nuovo

Sul modello TE-VC 2340 SACL (foto di apertura con la levigatrice per pareti) c’è in più la regolazione continua della potenza di aspirazione, mediante la manopola sul motore, e la certificazione secondo Euronorma di cattura particelle di polvere (AGW >1 mg/m³) e classe polvere L.

Il modello da noi testato: Einhell TE-VC 2340 SAC