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Scaffale fai da te in lamiera

La costruzione passo-passo di un piccolo scaffale fai da te di lamiera mandorlata

Un prodotto o un materiale è fabbricato e utilizzato per scopi ben precisi. Sfruttarlo per fini diversi può dare risultati originali, se il progetto è ben strutturate.È il caso delle lamiere in alluminio “mandorlate” che vengono prodotte per essere utilizzate come pedane antiscivolo, piani di carico e scarico e così via. L’idea per un utilizzo alternativo consiste nel costruire, con questo materiale, uno scaffale fai da te porta CD e portaoggetti robusto, originale e di stile moderno. La struttura dello scaffale fai da te è costituita da quattro piani e tre schienali sagomati a C, uniti da barre filettate e bloccati con dadi e rondelle. Si tratta di un semplice lavoro di foratura, piegatura e avvitatura della lamiera. Gli spezzoni di lamiera necessari per la costruzione possono essere tagliati con il seghetto alternativo dotato di lama da ferro, ma è meglio farseli tagliare all’atto dell’acquisto.

Scaffale fai da te – cosa serve

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✓ 4 pezzi di lamiera mandorlata da 225x300x3 mm e 3 pezzi 355x300x3 mm per i dorsi
✓ 4 barre filettate (ø 8 mm)
✓ 32 dadi ø 8 mm (di cui 8 a cupola) e 32 rondelle
✓ Seghetto alternativo con lama per metalli, seghetto per ferro, mazzuolo con testa in plastica, chiavi a forchetta

Il progetto

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Struttura modulare: la struttura dello scaffale fai da te è modulare e si ripete piano dopo piano, per cui il numero dei piani realizzabili dipende dalla lunghezza delle barre filettate che abbiamo trovato in commercio. Naturalmente tutte le dimensioni (ampiezza dei piani e dei dorsi) sono modificabili a piacere. I piani sono semplicemente dei rettangoli mentre gli elementi che compongono lo schienale sono sagomati a forma di larga “C” in modo che le pieghe vengano a contatto una con l’altra e costituscano, quando i dadi vengono stretti, un rinforzo per garantire la rigidità dell’insieme.

Scaffale fai da te – la realizzazione

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  1. Tracciamo le linee di taglio con l’aiuto della squadra, blocchiamo la lamiera con morsetti e tagliamo gli spezzoni con il seghetto alternativo dotato di lama da ferro. Indossiamo sempre i guanti.
  2. Per piegare a 90° i pezzi che formeranno il dorso, serriamo la lamiera tra robusti listoni di legno duro e sagomiamo la parte che sporge con un mazzuolo. Rifiniamo poi i bordi con una lima.
  3. Pratichiamo i fori per le barre filettate a 35 mm dai bordi laterali con una punta da 10 mm. Per effettuare un lavoro preciso è conveniente montare il trapano sull’apposito supporto a colonna.
  4.  Dadi e rondelle vanno stretti ai piani per bloccarli ai dorsi. Servono due chiavi a forchetta che utilizziamo in coppia per il serraggio dei dadi. I quattro dadi inferiori devono essere a cupola.
  5. Seguitiamo a montare la struttura, posizionando i piani in modo da farli appoggiare alle pieghe di due dorsi accostati. Progressivamente inseriamo i dadi e le rondelle necessari al bloccaggio.
  6. Ad assemblaggio ultimato tagliamo via la parte superiore eccedente delle barre filettate utilizzando un seghetto da ferro e rifiniamo il taglio con la lima. Completiamo con altri quattro dadi a cupola.

Italiani vocati alla conversione ecologica

Editoriale tratto da Rifare Casa n.35 Settembre-Ottobre 2014

Autore: Nicla de Carolis

Legambiente, l’associazione che da trent’anni porta avanti un progetto in difesa dell’ambiente, nel suo rapporto annuale del 2014 dice che: “… L’Italia grazie ad una conversione ecologica “inconsapevole” supera la Germania per efficienza nell’uso di energia e risorse. Aumentano le rinnovabili e l’efficienza energetica, si riduce la produzione di rifiuti e le emissioni inquinanti, crescono le vendite di biciclette…”. Questo dato positivo non è frutto di scelte strategiche e lungimiranti politiche ambientali, per ora solo progetti sulla carta, ma è frutto del migliore utilizzo delle risorse determinato dai cambiamenti imposti dalla crisi. Consumi ridotti delle energie, produzione da fonti rinnovabili, riciclaggio dei rifiuti nell’industria e spostamento da parte delle famiglie verso i consumi immateriali. Insomma una conversione che può migliorare e diventare strutturale se sostenuta dalle giuste politiche. A supporto di questi dati un altro record Italiano è quello di Milano, sola città europea con più di un milione di abitanti che quest’anno ha raggiunto il 50% di raccolta differenziata. Questo grazie ad un impegno notevole da parte del Comune in termini di informazione/educazione dei cittadini; lo sa bene chi vive a Milano quanto sia difficile la vita per chi non rispetta le regole del differenziare carta, vetro, plastica, umido, ecc… fioccano multe e si cercano i responsabili. L’altra notizia fresca e interessante, parlando di ecologia, è quella di un gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino che, dopo quasi otto anni, è riuscito a mettere a punto un dispositivo che sfrutta la frequenza delle onde del Mediterraneo per generare energia (finora la sperimentazione si era fatta con sistemi in grado di sfruttare l’ampiezza delle onde degli oceani). Il sistema Iswec, installato per esempio a Pantelleria, potrà produrre 2,6 milioni di kWh all’anno, l’equivalente del fabbisogno energetico di circa 650 famiglie! In questi giorni proprio a Pantelleria ne verrà installato uno che farà funzionare un desalinizzatore per l’acqua, mentre l’anno prossimo se ne installerà un altro che verrà allacciato alla rete elettrica e darà energia all’isola. Anche in fatto di ristruttrazioni e di riqualificazione delle case gli interventi volti alla salvaguadia dell’ambiente sono tanti e cominciano ad essere “metabolizzati” e adottati da noi Italiani. Pareti, tetto e infissi ben isolati perché la prima fonte di energia è risparmiarla…, pannelli fotovoltaici, lampade a risparmio e via dicendo sono tutti investimenti iniziali costosi che però si ammortizzano nel tempo. In questo numero c’è un ampio servizio sui sistemi di riscaldamento più innovativi in grado di abbattere i costi fino al 60%: un’altra incredibile meraviglia fondamentale per la nostra “conversione ecologica”.

Affrettarsi ma adagio!

Editoriale tratto da “Far da Sé n.442 di Settembre 2014”

festina lente, far da se, far da sé
Il motto “festina lente” fu adottato anche da Aldo Manuzio, uomo di cultura oltre che tipografo, che cinquecento anni fa, assunta la tecnica inventata da Gutenberg, seppe svilupparla dando inizio all’editoria moderna. Oggi, in epoca di elettronica, Gutenberg ci fa sorridere, ma l’approccio che abbiamo a internet rispetta quel “lente”, oppure è un “festina, festina”?

Autore: Carlo De Benedetti . Sta finendo il periodo delle vacanze di massa anche se, in tempo di crisi, molti hanno preferito scegliere settimane meno affollate e quindi puntare su settembre, invece che su agosto. Si avvicina comunque il periodo del ritorno al lavoro a cui tutti guardano con ansia e preoccupazione: quando si vedrà la ripresa economica tanto attesa, quando si protranno percepire reali segnali che il vento sta cambiando? Abbiamo fretta di passare oltre quest’ultimo periodo davvero critico, immaginiamo semplicemente un ritorno ai periodi di vacche grasse in cui non non esistevano limitazioni o restrizioni a rendere grigie le nostre giornate, andiamo con lo sguardo avanti, magari troppo avanti, assumendo decisioni avventate e precipitose. è in questi momenti che alla velocità di reazione, alla flessibilità, alla fantasia, alla voglia di rischio bisogna coniugare una grande attenzione a tutti i segnali, una pazienza (virtù tutta da riscoprire) che ci fa non rinuciatari, ma prudenti, una sapiente riscoperta di quelle ragioni che vengono da lontano senza per questo essere obsolete. I Latini dicevano festina lente, affréttati adagio, e lo scrivevano addirittura sulle monete affiancando la frase all’immagine di un delfino (forte, agile, intelligente) che abbraccia un’ancora (pesante, che tiene fermi e stabili): può sembrare un paradosso, una frase misteriosa, ma dice l’esigenza di darci una mossa, di lanciarci con intraprendenza nel futuro, senza dimenticare da dove veniamo e quali sono le vere ragioni del successo di noi Italiani nella storia. Nel nostro piccolo, nel nostro mondo di far da sé, siamo abituati da sempre a “festinare lente”: il tempo non è per noi una condanna, ma una risorsa, ci mettiamo quello che ci vuole senza sentirci pressati da ragioni economiche o di altro genere, non rinunciamo a studiare, a imparare, a scoprire i segreti di chi sa fare, prima di metterci noi stessi all’opera. Ma poi, quando abbiamo deciso la strada, quando ci siamo “messi in moto”, maciniamo instancabili le ore necessarie per raggiungere il risultato che, ne siamo certi, arriderà alle nostre fatiche.

Mensole ad angolo fai da te

Partendo da due spesse tavole di legno possiamo realizzare eleganti mensole ad angolo fai da te sulle quali appoggiare fotografie o altri soggetti incorniciati di varie dimensioni e leggermente sovrapposti.

Per impedire che le cornici possano scivolare in avanti, ma anche per dare un tocco di originalità e di consistenza alle mensole ad angolo, applichiamo frontalmente una doppia cornice decorativa che possiamo ottenere utilizzando listelli sagomati per cornici di legno o boiserie fai da te per applicazioni a parete. Il supporto per la cornice è fornito da strisce di compensato che devono avere la stessa altezza della doppia cornice. La colorazione finale uniforme delle mensole ad angolo nasconde il trucco. Se vogliamo utilizzare una modanatura di poliuretano o di polistirolo facciamo attenzione che la colla sia compatibile con questi materiali; i solventi contenuti in alcuni adesivi possono essere molto aggressivi, specialmente per il polistirolo. 

Cosa serve:
✓ 2 tavole di MDF o multistrato spesso 30 mm più 2 strisce alte 50 mm
✓ Bordini di finitura per pareti o cornici per quadri
✓ Strisce di compensato spesse 5 mm, alte quanto i bordini

Mensole ad angolo fai da te – Il progetto

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La realizzazione

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  1. Rivestiamo i profili a vista delle tavole con sottili tavolette di compensato, centrate su di essi, alte quanto la modanatura da applicare. Stendiamo un filo di colla e rinforziamo l’unione con viti.
  2. A filo del lato rivolto a parete, avvitiamo da sopra la tavoletta inferiore che servirà per il fissaggio a parete con tasselli a espansione. Anche in questo caso stendiamo prima un filo di colla.
  3. Per collegare ad angolo i due ripiani utilizziamo un rettangolino di compensato che applichiamo a ridosso della loro zona di contatto, sulla faccia inferiore, inserendo due viti per parte.
  4. Completata la struttura, incolliamo i bordini sulle strisce di compensato e stendiamo una mano di primer e una di smalto acrilico su tutte le superfici per ottenere una colorazione omogenea.
  5. La tavoletta inferiore va preforata prima di fissarla ai ripiani (si nota nella foto 2) in modo da poterla usare come maschera per marcare i fori per i tasselli. Possiamo utilizzare quelli a percussione per battiscopa, che si espandono velocemente con alcuni colpi di martello.

Fresare cornici

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Se possediamo una fresatrice possiamo realizzare in proprio le modanature partendo da listelli di buono spessore e lavorandoli con più frese in successione, per ottenere profili più complessi.

  1. fresa a raggio concavo a quarto di cerchio con perno di guida, serve per arrotondare gli spigoli e, aumentando la profondità di lavoro, si può ottenere il classico “ovolo” tipico dei bordi dei tavoli da pranzo.
  2. fresa per modanature a gola dritta o rovescia, ideale per la giunzione centrale delle ante di uno stipo.
  3. fresa a raggio convesso a quarto di cerchio e doppio gradino con guida a cuscinetto.

 

Appendiabiti fai da te

Il classicissimo porta-abiti mobile che tutti abbiamo in casa e che ci consente di riporre il vestiario in modo ordinato, è un’evoluzione della normale gruccia in quanto si autosostiene. Vediamo come costruire un’appendiabiti fai da te

Se in casa abbondano le grucce di legno, utilizziamone tre per realizzare un simpaticissimo appendiabiti fai da te: due grucce, incastrate una dentro l’altra, costituiscono la base d’appoggio, la terza è fissata nella parte superiore della struttura e svolge la sua funzione. Per i montanti e le traverse utilizziamo listelli piatti in ramin, molto robusti e poco flessibili, da tagliare nella lunghezza che riteniamo opportuna.

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  • Materiale: Legno di Faggio
  • Dimensioni: cm 43 x 33 x 105h
  • Con spalla sagomata e astina reggipantaloni
  • Made in Italy
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  • Appendiabiti da camera di lusso con molto spazio per riporre i vestiti facilmente e senza pieghe: giacche, pantaloni, camicie, cravatte; indossatore da camera molto bello per spazi da cambiarsi
  • Ha più funzioni: serve come servomuto appendiabiti, per pantaloni, cravatte e possiede un piccolo ripiano aggiuntivo in legno- perfetto sia per i bisogni di donne che per i bisogni degli uomini
  • Praticità e ordine nella vostra casa: stand servomuto cromato con la base sicura e robusta per maggiore sicurezza
  • Stand appendiabiti di alta qualità per vestiti realizzato in legno e cromo- robusta costruzione in acciaio con elementi di legno ben fatti
  • La consegna include: 1 x axentia servomuto appendiabiti cromato Godiva, di altezza di ca. 108 cm, pronto per l’uso in modo facile e veloce grazie al montaggio facile e semplice
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  • Ideale per giacche, pantaloni, camicie e cravatte
  • Vaschetta portaoggetti per orologio, anelli e chiavi
  • Struttura solida con piedi grandi e pesanti
  • Materiale: legno (MDF), colore bianco lucido, metallo
  • Dimensioni (L x A x P): 50 x 108 x 28 cm
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  • Dimensioni: cm 52 x 40 x 116 h
  • Stand appendiabiti elegante, perfetto per organizzare vestiti e accessori in camera da letto.
  • Design compatto e pieghevole, ideale per ottimizzare lo spazio.
  • Ganci superiori arrotondati per appendere giacche, camicie e cravatte senza pieghe.
  • Adattabilità per ogni stanza

L’appendiabiti fai da te dev’essere sufficientemente alto in modo che camicie o giacche non tocchino il pavimento. Dopo aver sagomato le estremità delle grucce e dei listelli per poterli accoppiare, assembliamo gli elementi dell’appendiabiti fai da te con colla e chiodini. Il legno di ramin utilizzato in questa realizzazione è un legno esotico, molto duro con tessitura fine e diritta. Con questo legno, lavorabile e tornibile, perché molto compatto, si realizzano tondini, cornici, listoni.

Appendiabiti fai da te – cosa serve

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✓ 3 grucce di legno tipo piatto
✓ Chiodini d’acciaio “a testa persa”
✓ Listelli di ramin 35×8 mm
✓ Seghetto
✓ Colla vinilica, cementite, smalto acrilico all’acqua
✓ Fondo turapori, carta vetrata

Il progetto

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La realizzazione

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  1. Con il seghetto a mano apriamo sui listelli un intaglio (a 1/2 di spessore), profondo come l’altezza della gruccia. Lavoriamo delicatamente per effettuare tagli precisi e privi di sbavature.
  2. Il medesimo lavoro di ribasso e taglio lo eseguiamo sulle due estremità della gruccia, in modo da ottenere due incastri (tipo mezzo legno) per poter unire le due grucce della base, asportando il gancio.
  3. Uniamo la gruccia superiore ai listelli di ramin con colla vinilica che applichiamo su una sola delle parti da unire. Non eccediamo nel quantitativo di colla, in modo da evitare fuoriuscite laterali.
  4. Dopo aver accostato con precisione la gruccia alla sede nei listelli applichiamo un morsetto sull’incollaggio. Lasciamo agire la colla vinilica per circa 24 ore, prima di togliere i morsetti.
  5. Una delle grucce che costituiscono il piede va incollata alla base dei due montanti (anch’essi sagomati con il seghetto). Alla base, gli incollaggi vanno rinforzati con un paio di chiodini senza testa.
  6. Trattiamo tutta la struttura con un fondo turapori che, quando è asciutto, levighiamo con carta vetrata fine (n. 320). In ultimo stendiamo lo smalto acrilico all’acqua  in un colore a piacere.
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Tipi di piastrelle

Esistono vari tip di piastrelle che possono suddividersi in smaltate e non, valorizzate da una vetrificazione le prime, sia nell’aspetto sia nella resistenza alle macchie, molto porose e dall’aspetto rustico e naturale le seconde.

I tipi di piastrelle smaltate si ottengono attraverso due diversi procedimenti, la monocottura e la bicottura. Nella monocottura la pasta e lo smalto vengono cotti simultaneamente e si ottiene un prodotto molto robusto, idoneo per le pavimentazioni. La bicottura avviene in due fasi ben distinte, conferisce un maggior pregio alla piastrella che però è più delicata e adatta solo per i rivestimenti. La pasta di partenza può essere bianca o rossa. Per le ceramiche quest’ultima, più ricca di ferro, è meno usata perché la pasta bianca favorisce una resa cromatica migliore degli smalti. I prodotti sono più o meno resistenti a gelo e salsedine a seconda del tipo di argilla utilizzata.

Tipi di piastrelle – Legenda (sagoma foto di scena)

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1: mosaico stone
2-4: piastrella di finto mosaico
3: ceramica smaltata
5-19-20: grès porcellanato
6: piastrella smaltata decorata
7-8-17: decori colorati a mano
9: mosaico ceramica smaltata
10-15-16: cotto fatto a mano
11-13: pezzi speciali finitura
12: cotto smaltato
14-27: ceramica lappata
18: mosaico di vetro
21: cotto arrotato
22-23: ceramica
24: ceramica vetrosa
25-26-27-28: mosaico

Tipi di piastrelle

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  1. Ceramica: facile da pulire, igienica e duratura, esiste anche il tipo “tecnico” che riproduce l’aspetto di altri materiali, quali seminati, radiche, mattoni e altre pietre, perfino pelle e cuoio. Può essere di mono o bicottura, smaltata e non.
  2. Cotto: assolutamente naturale, ottenuto da una miscela di acqua e argilla posta in stampi e cotta a temperature elevate. è poroso, perciò assorbente, e va sottoposto a trattamenti impermeabilizzanti dopo la cottura o dopo la posa.
  3. Grés porcellanato: ha grande durezza, è compatto e colorato, superficie e massa non sono distinguibili come nelle ceramiche smaltate in quanto lo smalto viene apposto a secco e pressato insieme all’argilla.
  4. Marmo: leader delle superfici lapidee per le colorazioni e le venature determinate dalle impurità imprigionate nella pietra originale. Essendo un materiale poroso necessita di trattamenti che ne limitino l’assorbimento di liquidi.
  5. Mosaico: piccole tessere di pasta di vetro o ceramica vengono premontate su un supporto di fibra di vetro o di carta che rende la posa molto simile a quella di una piastrellatura. Ideale per supporti curvi o sagomati. 
  6. Klinker: è il più tenace tra i materiali ceramici, ottenuto da argille ceramiche pure cotte a 1200 °C per 8-10 ore. Le finiture sono molte, grezze o smaltate, lisce o rugose, queste ultime utilizzate per camminamenti esterni antiscivolo.

Esistono, inoltre, tipi di piastrelle sottili di grès porcellanato che hanno spessore ridotto a soli 3 mm, disponibili anche in grandi formati e in lastre da 3×1 m. Queste caratteristiche si apprezzano particolarmente nelle ristrutturazioni, in quanto le lastre possono essere incollate al rivestimento esistente senza smantellarlo e senza dover apportare modifiche ai serramenti, sia su pareti sia su pavimenti. I grandi formati, posati con fugatura ridotta, hanno l’effetto di un rivestimento continuo.

Fontanot

Scale Fontanot: innovazione al servizio dei clienti

L’azienda Fontanot, già conosciuta come Albini & Fontanot, dal 1970 costruisce scale prefabbricate con un processo industriale tecnologicamente avanzato.

Le scale a chiocciola e a giorno Fontanot si caratterizzano da sempre per la ricercatezza del design e la componente ingegneristica all´avanguardia. La ricerca di nuove soluzioni ha permesso la realizzazione di prodotti innovativi come Xnodo, prima scala modulare e Techne, prima scala in tecnopolimero in concorso al Compasso d’Oro 2011.

Nel 2011 Fontanot propone un nuovo prodotto che cambia il modo di progettare le scale a chiocciola, il sistema di gradini alternati 2:Easy Fontanot che aumenta lo spazio disponibile per appoggiare il piede, rendendo le scale a chiocciola comode e sicure.

La capacità di anticipare i tempi e offrire prodotti e servizi in linea con le moderne esigenze di progettisti e utenti finali ha fatto di Fontanot una delle migliori aziende del settore, come dimostrano gli importanti riconoscimenti ottenuti negli anni:

  • Primo premio al concorso “Premio Saiedue” di Bologna;
  • Primo premio al concorso “Diploma Biennal of Industrial Design Bio10” di Lubiana;
  • Primo premio al concorso “International contempory forniture” di New York;
  • Primo premio al concorso “Tecnologia e Forma” International Design Management di Milano.

Gradini 2:Easy Fontanot: state comodi e sicuriLa forma ergonomica dei gradini 2:Easy Fontanot risolve due punti critici delle scale a chiocciola: diminuisce l´altezza dell´alzata, facendo diventare meno faticosa la salita, e aumenta lo spazio calpestabile del gradino nella zona più vicina al palo, rendendo la scala più sicura in discesa.

I gradini 2:Easy Fontanot, coperti da Brevetto d´Invenzione, sono pensati per essere utilizzati da persone di ogni età, dai bambini agli anziani. Con la particolare forma del sistema di gradini 2:Easy Fontanot le scale a chiocciola diventano meno faticose per gli anziani e più sicure per i bambini.

Grazie all’ergonomia dei gradini 2:Easy Fontanot, infatti, si aumenta lo spazio utile vicino al palo della chiocciola, permettendo di appoggiare comodamente il piede anche nella zona del gradino dove nella chiocciola tradizionale c’è meno spazio.

Fontanot Project: servizio completo per i progettistiNel corso della sua lunga esperienza l´azienda Fontanot ha messo a disposizione di architetti, progettisti e addetti ai lavori prodotti e strumenti capaci di assecondare qualunque esigenza.

Per offrire una consulenza completa e integrata ai professionisti che decidono di collaborare con l’azienda, Fontanot lancia Project, il servizio che permette di avere l’azienda Fontanot come unico interlocutore per la fornitura di tutto ciò che concerne la realizzazione di scale su misura per grandi progetti. Fontanot gestisce e organizza per il proprio cliente tutte le fasi del lavoro: dalla stesura del progetto all´allestimento finale.

Innovazione tecnologica: scale di qualità consegnate in tempi recordTutti i prodotti Fontanot nascono da un’esigenza del mercato recepita dall’azienda che la elabora secondo processi automatizzati e certificati per garantire il miglior risultato possibile. Le materie prime certificate, l’alta automatizzazione e il design inconfondibile fanno dei prodotti Fontanot l´unione perfetta tra la qualità artigianale e la precisione industriale. Gli alti standard raggiunti dai processi produttivi permettono all´azienda di consegnare i prodotti in tempi certi che vanno, in base alla tipologia di prodotto, dai 5 ai 20 giorni lavorativi.

Certificazioni. La costante ricerca della qualità nei prodotti e nei processi aziendali per Fontanot è un elemento fondamentale. La qualità finale del prodotto è ricercata sin dalla scelta dei materiali migliori, con standard superiori a quelli indicati dalle normative vigenti.

I processi di progettazione e produzione sono ottimizzati rispetto a criteri di efficacia ed efficienza, come attestato dalle certificazioni IQNet e più precisamente CISQ-CSQ negli standard ISO 9001:2008.

Del Conca Fast – Posa e prezzi

A colpo d’occhio sembra un parquet classico, ma in realtà si tratta di un pavimento di grès porcellanato Del Conca Fast.

I formati disponibili sono due, 20×120 e 15×120 cm, spessi 12 mm e abbinabili tra loro, in quattro tonalità (noce, grigio, bianco, beige); le piastrelle vanno composte su un tappetino fonoassorbente spesso 1-2 mm. Può essere applicato sopra vecchi pavimenti e si ottiene una superficie stabile, continua, senza fughe e immediatamente calpestabile. Resiste a urti o graffi, ai raggi solari e non cambia tonalità con il tempo. Il sistema a incastro ricorda quello dei listoni prefiniti da parquet: in questo caso però interessa solo i lati lunghi, entrambi scanalati “femmina”.

Del Conca Fast – La posa

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Si inizia posando la prima fila di doghe lungo una parete, distanziandola da essa con piccoli cunei; nelle scanalature si inseriscono i listelli di plastica compresi nel kit e la fila successiva, che va posata sfalsata rispetto alla precedente, viene incastrata sulla parte sporgente dei listelli, utilizzando un martello e un tacco di legno, fino a farla collimare con la precedente. Si ripete il sistema per le file successive. I tagli a misura si effettuano senza difficoltà utilizzando una comune tagliapiastrelle.

Del Conca Fast prezzi

I prezzi del sistema Del Conca Fast, serie Montenapoleone, sono di euro 62,80/mq per le piastrelle corredate di listelli, cui vanno aggiunti euro 2,10/mq di materassino fonoassorbente.

Scopri tutti i prodotti Del Conca

Guarda il video di montaggio Del Conca Fast

www.youtube.com/watch?v=LDbZiSD1thQ

Detrazione fiscale 65 % Velux

Fino al 31/12/2014 la sostituzione delle vecchie finestre per tetti con nuovi modelli a risparmio energetico permette di usufruire della detrazione fiscale 65 % sia sul prezzo della finestra sia sulla manodopera per l’installazione.

La detrazione fiscale 65 % ovviamente non tiene conto dei benefici in termini di comfort che si possono ottenere, specialmente adottando una finestra Velux Integra. Ad accompagnare le linee moderne ed essenziali di queste finestre, elettriche o solari, ci sono le prestazioni energetiche dovute essenzialmente alla superficie vetrata più ampia a parità di ingombro e all’applicazione della Thermo Technology™, ovvero l’inserimento di materiale isolante e legno termotrattato nel battente della finestra. Un’ulteriore innovazione è data dal “control pad touch screen” grazie al quale è possibile azionare a distanza finestre, tende interne, tende esterne e tapparelle oppure programmarne le funzioni in base alle proprie esigenze, scegliendo tra 8 programmi predefiniti. Con un solo tocco si chiudono tutte le finestre prima di uscire e, al rientro, si trovano gli ambienti ventilati e alla giusta temperatura, perché le finestre azionano da sé i dispositivi in base alla programmazione; mentre si è in casa, con un solo gesto si avvia la ventilazione per cambiare l’aria, anche più volte al giorno. In caso di pioggia, il sensore di serie provvede alla loro chiusura; inoltre, uno speciale kit permette di trasformare una finestra manuale in elettrica o solare. In quest’ultimo caso senza effettuare opere murarie per creare la predisposizione elettrica. I modelli Integra sono disponibili in legno (GGL) e in legno rivestito di poliuretano bianco (GGU). 

Detrazione fiscale 65 % Velux

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Oltre ai programmi preimpostati, tra cui quello che simula la presenza di persone in casa anche se si è in vacanza, se ne possono aggiungere di nuovi con la massima libertà di personalizzazione. Velux 

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Riforma condominio

La nuova riforma condominio prevede cambiamenti a livello dei consumi energetici, della convivenza con gli animali domestici e molti altri aspetti innovativi.

Il 18 giugno 2013 è entrata in vigore la nuova normativa che regola gli edifici condominiali: la legge di riferimento è la 220/12 ed è composta da 32 articoli, di seguito sono sintetizzati alcuni degli aspetti più interessanti.

  • Gli impianti a energia rinnovabile installati sulle parti comuni non avranno bisogno dell’approvazione dell’assemblea, che potrà comunque mettere ai voti i vincoli architettonici.
  • Sarà più facile staccarsi dal riscaldamento centralizzato, continuando però a partecipare ad eventuali manutenzioni straordinarie dello stesso.
  • Scale e ascensori saranno equiparati per quanto concerne manutenzione e sostituzione: i condomini contribuiranno alle spese per metà in base all’altezza del piano e per metà in base ai millesimi.
  • Non ci sono più limitazioni o divieti al possesso di animali domestici, anche ove questi fossero in precedenza inscritti nei regolamenti condominiali; se, però, il singolo locatore ne fa divieto nel contratto d’affitto, la clausola diventa vincolante per il locatario.
  • Vengono ampliate le parti comuni, nelle quali ora rientrano anche i sottotetti e le antenne, e sarà possibile modificarne la destinazione d’uso con il favore di almeno l’80% dei condomini (in millesimi).
  • Il condominio dovrà obbligatoriamente avere un conto corrente sul quale far transitare tutte le entrate e le uscite, accessibile ai singoli condomini per estrapolare copie di rendiconti.
  • Molte altre novità riguardano il quorum necessario per le delibere dell’assemblea, la possibilità di avere un sito web condominiale, la costituzione di un fondo per fronteggiare le manutenzioni straordinarie.
riforma condominio
D’ora in poi non ci potranno più essere divieti legati al possesso di animali domestici.

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