Poiché occupa gran parte delle nostre giornate, il lavoro non deve essere fonte di sofferenza e frustrazione; già nel 500 a.C. il filosofo Confucio, maestro di pensiero fino a nostri giorni, pare dicesse: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neanche un giorno della tua vita”. Intendeva dire che quando si fa un lavoro che piace, il tempo passa piacevolmente, non si è stressati, si ha voglia di imparare qualcosa di nuovo e di crescere.
Sarò di parte, ma mi sembra più facile che questa situazione idilliaca si verifichi più spesso quando c’è di mezzo la capacità manuale, nonchè l’attività fisica, e si possa godere subito del risultato del proprio lavoro: faccio fatica a pensare a persone inchiodate tutto il giorno al computer felici di starci… anche se i nerd mi smentirebbero.
Il fatto che mi ha colpito a questo proposito sono gli uomini che, appesi con imbragature e con caschetti, lavorano lungo le facciate dei palazzi rifacendo gli intonaci, sostituendo le mensole dei balconi, facendo le tracce per le guaine elettriche e tanti altri interventi; questi sono i nuovi muratori su fune di EDILIZIA ACROBATICA e nelle città se ne vedono spesso. L’idea è nata 28 anni fa quando il suo fondatore, lo skipper genovese Riccardo Iovino, capì che poteva utilizzare in edilizia il metodo che usava per salire gli alberi delle navi. Oggi questa specializzazione è in forte crescita perché evita l’utilizzo dei ponteggi il cui costo, soprattutto per piccoli lavori, incide molto, ma anche perché oggi, per la grande richiesta determinata dal bonus facciate, i ponteggi sono introvabili.
Questi muratori che hanno aggiunto alla loro abilità manuale la capacità di lavorare da “appesi”, nonostante le difficoltà che la particolare attività comporta, mi pare siano contenti, scherzano e sembra godano di questo stare sospesi in alto all’aria aperta.
È la sensazione che ho avuto vedendoli lavorare nel palazzo d’epoca vicino alla mia abitazione, la cui facciata è stata prima risanata, poi intonacata di bianco e infine è tornata del suo color rosa con decorazioni bianche per i soprafinestre e il portone.
Un capolavoro gratificante, opera di questi fantastici acrobati del saperfare, un po’ come i capolavori dei fardasé.
Le pareti con pietre a vista ricordano murature antiche e donano calore e personalità anche alla più anonima delle stanze: per ricreare quest’effetto, vediamo come installare pannelli finta pietra
Dovendo ristrutturare casa, può essere piacevole ricreare un aspetto rustico con dei pannelli finta pietra in uno o più ambienti, ma si tratta di lavori piuttosto lunghi che richiedono manodopera con particolare esperienza nella posa delle pareti in pietra per interni . Da pochi anni sono comparse sul mercato le “pietre ricostruite”, grazie alle quali si possono donare al muro le originali atmosfere del passato realizzando dei veri e propri rivestimenti in pietra per interni.
Si tratta di frammenti di pietra naturale (90% circa) che vengono amalgamati con leganti speciali come argilla, cemento e ossidi di ferro (10%) per dar vita a blocchetti singoli o assemblati a forma di pannello dove vengono riprodotti per diversi canoni di posa. Le pietre per interni hanno caratteristiche tecniche sorprendenti: sono impermeabili, ignifughe,antigelivi, sottili, facilmente lavorabili e colorate con tutta la gamma naturale.
Le pareti in pietra finta sono bellissime!
Rivestimento pareti finta pietra: facili da posare e anche fai da te
Ricorrendo alle pietre ricostruite (che si possono reperire anche nei centri bricolage) le difficoltà si riducono a poco più di quelle che comporta una piastrellatura, senza approvvigionamento di grandi volumi di materiale dal fornitore di laterizi. La leggerezza e gli spessori così bassi non comportano problemi di applicazione in qualsiasi situazione. Le pareti di una stanza di misure standard (4x4x3 m) rivestite con pietra naturale fanno perdere fino a 10 metri cubi di volume, mentre con le “pietre finte”, che possono arrivare a spessori estremamente ridotti, la perdita si traduce a poco più di un metro cubo! La posa è ulteriormente velocizzata se si utilizzano gli speciali pannelli che hanno la faccia a vista rifinita a pietre e quella posteriore piatta.
Spessori e pesi
La faccia non a vista è liscia e rende la posa simile a quella delle classiche piastrelle. Gli spessori sono quasi sempre inferiori ai 3 centimetri e si riducono anche ad un solo centimetro, con pesi compresi tra 15 e 40 kg/mq. Si applicano anche a tramezze di cartongesso o tamponature di legno, con il semplice accorgimento di inserire nello strato di malta una sottile rete metallica o, addirittura, con viti e tasselli per alcune varianti. Dal momento che la posa dei pannelli finta pietra è determinante per il risultato finale, si raccomanda di osservare con occhio critico il lavoro che sta procedendo; in corso d’opera sarà facile rimediare ad eventuali piccoli errori.
Pannelli finta pietra a elementi singoli
La composizione a scaglie (1) chiamata anche “pietra di Scozia”, la roccia (2), il sasso di fiume (3) sono solo tre esempi di una varietà che può soddisfare ogni necessità stilistica e di gusto personale, per la casa in montagna, al mare e, perché no, anche in città.
Alcuni esempi di pannello effetto pietra che riproducono fedelmente colori e forme delle pietre naturali. Questi pannelli decorativi per pareti interne sono adattabili a tutti gli ambienti. (Foto Incana)
Come posare i mattoncini per interni
Tempo richiesto: 4 ore
Stesura della pietra in mattonelle singole
La stesura della pietra ricostruita in mattonelle singole avviene come una normale piastrellatura. A seconda della maggiore o minore regolarità di forma e spessore, si può decidere liberamente se stendere la colla sul muro con la manara dentata oppure metterla direttamente sulla mattonella finta pietra, per lasciare più spazio tra una e l’altra.
Premere con forza
Il pezzo viene posto sulla parete con forza perché deve aderire perfettamente ad essa.
Riempire le fughe con malta fluida
Al termine della posa, le fughe vanno riempite con malta fluida. L’uso di una malta di consistenza scorrevole è facilitato dall’utilizzo di una sacca conica che permette di estrudere il prodotto, simile a quelle utilizzate in pasticceria, e limita l’imbrattamento delle pietre.
Attendere l’indurimento della malta
Dopo aver “tirato” la malta con il ferro per le fughe, si attende un parziale indurimento della stessa.
Passare le giunzioni con una spazzola rigida
Si passano le giunzioni con una piccola spazzola rigida. A distanza di qualche giorno, è consigliabile proteggere la superficie con un impregnante siliconico che riduce l’assorbimento dello sporco.
Come si posano i pannelli decorativi per pareti interne
Montare i pannelli di pietra ricomposta è semplice e veloce: per il fissaggio è sufficiente un comune trapano, mentre per le finiture che prevedano tagli o sagomature è conveniente usare una smerigliatrice angolare o un seghetto alternativo.
Si posiziona il pannello finta pietra sulla parete.
Si fora il pannello nella fuga, proseguendo a penetrare anche il muro.
Si mettono le viti e tasselli.
Si coprono le viti con stucco siliconico specifico.
Si intinge una spugnetta ruvida e asciutta nella vaschetta di polvere fornita con i rivestimenti in finta pietra.
Si tampona con la spugnetta ruvida lo stucco siliconico affinché riproduca lo stesso effetto della pietra o della fuga a seconda dei casi.
Il risultato finale: le giunzioni sono perfettamente mimetizzate e l’insieme è armonico.
Decorazione suggestiva ✔ L'ottica in pietra è una vera alternativa per coloro che vogliono creare un effetto mediterraneo ed elegante. I pannelli coniugano funzionalità e design.
Grande qualità ✔ Il rivestimento in poliuretano espanso (PUR) rende perfettamente l'idea della pietra. Inoltre è ideale per essere inserito in hotel, locali, esercizi e ristoranti.
Facile da installare ✔ I pannelli dallo stile moderno sono adatti per rivestire le pareti interne e le facciate esterne. Si applicano direttamente sul muro con la colla adatta.
Eleganza e versatilità ✔ Il prodotto è resistente all'acqua e può essere anche utilizzato per l'isolamento termico. In più è disponibile come pezzo normale, angolo e pezzo finale.
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La pietra e il mattone antico a vista hanno caratterizzato le nostre abitazioni, dapprima per esigenze costruttive, ultimamente per estetica. La difficoltà di reperire materiale di forma e dimensioni omogenee in cave, fiumi e cantieri ha fatto nascere l’idea delle pietre e dei mattoni ricostruiti. Utilizzando materie prime naturali si è arrivati ad ottenere un prodotto da rivestimento con caratteristiche visive identiche alle pietre ed ai mattoni originali. La facilità di posa ne permette a tutti l’utilizzo senza l’ausilio di imprese o artigiani specializzati.
Esempio di posa in facciata di legno con cappotto esterno
Come i pannelli finta pietra per interni, anche la mattonella in finta pietra si può applicare su cemento, mattoni e pareti in gesso, sia all’esterno, per estetica architettonica, sia all’interno per rivestire archi, colonne e caminetti. Su superfici di legno o metallo è consigliabile rivestirle con rete per intonaci ben fissata per migliorare l’aderenza della colla. La posa dei muri in pietra per interni si effettua come se si trattasse di piastrelle, dato che il dorso delle geopietre è piano, e il consumo di colla è limitato. I tempi di posa sono, rispetto alla pietra naturale, molto contenuti: un professionista può realizzare fino a 25 metri quadri di rivestimento in un giorno, utilizzando i modelli più “facili”, e 8-10 mq nel caso di pietre dalla forma più complessa.
La geopietra resiste ottimamente agli agenti atmosferici ed è garantita per trent’anni dall’acquisto; ambienti con alte concentrazioni di cloro e sali possono sbiadire i colori della pietra ricostruita: non è indicata quindi per bordi di piscine o in presenza dei sali utilizzati per cospargere le strade durante l’inverno . Conviene lasciare uno spazio di 5 cm tra le pietre e il piano di calpestio in modo che l’umidità ed i sali da essa veicolati non vengano assorbiti.
Arreda all’esterno e in casa
Anzichè demolire un muro o una colonna per ricostruire una rustica superficie di pietre si possono rivestire le superfici esistenti con la pietra ricostruita anche con piastrelle finta pietra che permette lavori sulle opere esistenti e sul nuovo sia all’interno che all’esterno senza problemi di sovraccarico delle strutture portanti né di aumenti esorbitanti di spessore delle murature.
La posa dei pannelli finta pietra con colla e boiacca
durante la posa la colla è perfettamente in grado di sostenere il peso delle pietre, anche se applicate sopratesta, fino a indurimento avvenuto.
la preparazione si fa con miscelatori elettrici.
l’apposito sacco per stuccare simile ad un sac-a-poche da pasticcere, rende semplicissimo riempire le fughe senza sporcare troppo le pietre.
possono essere così pulite in breve tempo con l’ausilio di un pennello.
Forme, spessori e colori delle mattonelle in pietra
Esistono molti modelli di pietra, con differenti forme e misure caratterizzate da una forma tipica ispirata da stili tradizionali presenti realmente nelle architetture locali sia italiane che estere. Ogni modello è formato da una serie di stampi, ricavati individualmente da pietre naturali, tutti diversi tra loro. I toni di colore, scelti per resistere quanto quelli delle pietre reali, sono ottenuti dalla lavorazione di ossidi di ferro naturali miscelati al cemento portland.
Pietra ricostruita prezzi
I prezzi dei pannelli finta pietra nel 2017, variano dai 20 ai 60 euro a metro quadrato, con punte superiori anche ai 100 euro.
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L’argilla per realizzare oggetti si può acquistare nei negozi specializzati sottoforma di pani protetti da un sacchetto di plastica: vediamo quali sono le fasi fondamentali per la lavorazione argilla
Per la lavorazione argilla non occorrono molti utensili, serve un coltello per tagliarla in strisce, una tavoletta di legno o plastica come base d’appoggio, un mattarello per stenderla fino a ottenere una sfoglia. Per lavorare l’argilla servono inoltre, le classiche “mirette”, attrezzi con uno stelo centrale di legno e alle estremità profilati di ferro di varia sagomatura, e qualche spatola piana. Si può stendere la sfoglia in stampi, oppure si può effettuare la lavorazione argilla su un tornio piano per ottenere vasi di varia forma. Per la cottura dell’argilla servono forni specifici che raggiungono alte temperature.
Lavorazione argilla – è utile sapere che
◆ Per saldare tra loro elementi di argilla si usa la barbottina, una colla che si ottiene aggiungendo molta più acqua del necessario all’impasto per modellare o che si prepara appositamente facendo una poltiglia con argilla sbriciolata e acqua. Occorre conservarne una certa quantità chiusa in barattoli di vetro a chiusura ermetica. ◆ Durante la lavorazione è bene avere nelle vicinanze una presa d’acqua comoda, evitando il lavandino di casa perché i residui d’argilla possono causare tenaci intasamenti dello scarico. ◆ Se all’impasto abbiamo aggiunto troppa acqua, basta versarlo su una lastra di gesso, in modo che questa assorba la quantità di acqua in eccesso.
Come lavorare l’argilla
Per tagliare il pane di argilla in modo netto e preciso possiamo utilizzare un pezzo di filo robusto anziché il coltello. Richiudiamo bene la confezione per evitare che l’argilla non utilizzata asciughi.
L’argilla va lavorata a lungo con le mani in modo da ottenere una massa omogenea e plastica prima di sistemarla sul tornio, in quanto deve resistere anche alla forza centrifuga.
Raggiunta la giusta consistenza poniamo il pane di argilla al centro del disco e moduliamone la velocità di rotazione con il pedale mentre plasmiamo la forma del vaso dal basso verso l’alto.
Con una spatola da carrozziere tenuta in verticale accompagniamo e appianiamo il profilo. Le mani e il pezzo vanno sempre tenuti bagnati, altrimenti l’effetto ventosa strappa l’argilla.
Prima di restringere il collo assorbiamo con una spugna l’acqua rimasta all’interno che altrimenti ammolla il fondo. La spatola tenuta in orizzontale ci permette di ottenere solchi netti e sottili perfettamente circolari.
Per staccare il pezzo finito dal piatto (operazione un po’ delicata) possiamo utilizzare nuovamente un pezzo di filo. Il vaso va ora messo in forno per ceramica, tanto la cottura quanto il raffreddamento devono avvenire molto lentamente.
Cottura in forno dell’argilla
L’argilla è color grigio scuro da umida, diventa chiara seccando e durante la cottura assume la tinta rossiccia dei mattoni (1). Il colore definitivo, con smalti per ceramiche, per lo più a base di ossidi, e applicato sopra la maiolicatura bianca, richiede una seconda cottura (2).
La manutenzione del drone prevede diversi step dedicati alle varie parti che lo compongono essendo quest’ultimo un apparecchio molto delicato sia sotto l’aspetto meccanico sia elettronico.
Le eliche e il guscio
Prima e dopo l’utilizzo del drone è necessario verificare che eliche e relativi adattatori non presentino graffi, crepe o deformazioni. Dopo l’utilizzo, il controllo va eseguito dopo la regolare pulizia da farsi con un panno in microfibra leggermente inumidito; nei punti più difficili si applica WD-40 Multifunzione, agendo eventualmente con un pennellino. Terminata la pulizia delle eliche, si passa un panno in microfibra sul guscio del drone, insistendo anche in questo caso con il pennellino negli anfratti in cui è difficile arrivare e negli snodi dei bracci.
Motori e alberini in movimento
Dopo le parti mobili, il controllo e la manutenzione vanno effettuati sul motore per evitare che insetti, polvere e altri accumuli possano sviluppare attriti, rotazioni fuori asse o impedire la rotazione dei cuscinetti. In tante situazioni i droni entrano in contatto con umidità e acqua e, al fine di evitare la formazione di ossidazioni e concrezioni calcaree nelle zone di maggiore accumulo, si deve procedere innanzitutto con l’asciugatura delle parti bagnate, per poi intervenire con un trattamento con il lubrificante WD-40 Multifunzione, per una maggiore protezione e prevenzione.
Manutenzione delle batterie e contatti elettrici del drone
Il collegamento fra batterie ed elettronica è fondamentale per il regolare rientro del drone al punto di decollo. Sono pericolosissime, infatti, le ossidazioni nei contatti, capaci di provocare resistenze che limitano l’efficacia delle batterie o, peggio, di interrompere il transito dell’energia al drone. Per evitare problemi, basta applicare periodicamente WD-40 Specialist Detergente Contatti Asciugatura Rapida, compatibile con plastiche, gomme e metalli, è in grado di rimuovere olio, depositi di grasso, polvere e sporco. Penetra rapidamente agendo sulle parti e asciuga con altrettanta velocità, senza lasciare residui.
Intonacare una parete è un’operazione fondamentale nei lavori di muratura: per effettuarla al meglio occorre conoscerne tutte le caratteristiche
Capita… prima o poi capita di chiedersi come intonacare una parete? Per intonacare una parete l’applicazione dell’intonaco va steso a zone verticali ben delimitate e di uguale spessore. Per farlo si possono utilizzare assicelle di legno da inchiodare verticalmente al muro oppure riferimenti di intonaco, ossia fasce realizzate con il medesimo impasto e lasciate essiccare.
Le fasce per intonacare una parete sono, in pratica, guide che permettono di applicare lo strato di intonaco con lo spessore richiesto e ne consentono il livellamento con un listello. Le fasce vanno dal soffitto al suolo e, per determinarne lo spessore, è possibile usare blocchetti di legno murati. La distanza tra questi riferimenti può variare a seconda dell’abilità nell’applicare l’intonaco ma, per i principianti, è consigliabile che lo spazio tra due fasce contigue non superi il metro.
Come preparare l’impasto dell’intonaco
Per preparare la malta di cemento giusta per l’intonaco bisogna usare sabbia di fiume molto fine ed esente da granelli o pietruzze che potrebbero segnare la superficie finita. L’impasto si ottiene mescolando una parte di calce con 1,5 parti di sabbia, in volume.
L’acqua viene aggiunta a poco a poco per ottenere un impasto morbido e pastoso, ma non troppo liquido. Per realizzare una fascia si bagna un poco il muro e si preleva, dall’impasto, una porzione di malta con la cazzuola e la si posa sul vassoio, o il frattazzo, tenuti in orizzontale.
Quindi si trasferisce la malta sul dorso della cazzuola. Ora è possibile applicare l’impasto al muro, iniziando a formare un cordone verticale dello spessore desiderato. Si appoggia il listello sulla fascia, tenendolo in verticale, muovendolo alternativamente, premendo leggermente. In tal modo la superficie della fascia viene lisciata alla perfezione e resa piatta, indipendentemente dallo stato della parete.
Impasto e attrezzi per intonacare una parete
La malta adatta per intonaco può essere preparata miscelando calce a sabbia e acqua, oppure utilizzando le malte già pronte o la calce idraulica miscelate nelle giuste proporzioni, a cui va solamente aggiunta l’acqua.
Per intonacare una parete occorre utilizzare i giusti attrezzi:
manara metallica per lisciare malte.
frattazzo dotato di superficie spugnosa, ideale per stendere e lisciare materiali di finitura, intonaco, stabilitura, ecc.
frattazzo generico, utilizzato prevalentemente per lisciare l’intonaco.
l’intonaco classico viene steso utilizzando la cazzuola (meglio se non di eccessive dimensioni).
Le fasce a listelli
Data l’irregolarità delle superfici dei mattoni è necessario preparare, prima dell’intonacatura, dei riferimenti di spessore con listelli perfettamente a piombo su cui si fa scorrere il listello di livellamento. Gli spigoli si preparano fissando una tavola perfettamente a piombo che sporge circa 2 cm oltre i mattoni. L’incavo che viene a formarsi va riempito con malta cementizia.
Fasce con intonaco
le fasce verticali si possono realizzare applicando strisce di malta. Possono distare 1-1,3 metri una dall’altra.
la fascia è costituita da un cordone largo e piatto di impasto che percorre tutta l’altezza della parete, con uno spessore medio di 1,5-2 centimetri.
Intonacatura della parete
Quando le fasce sono completate e sono indurite è possibile passare all’intonacatura. L’operazione va eseguita applicando l’impasto fino a riempire la zona compresa tra due fasce consecutive.
Si preleva un moderato quantitativo di impasto (circa metà cazzuola) e lo si getta contro la parete in modo che vi aderisca. L’impasto si stacca dalla cazzuola, si spande leggermente e colpisce il muro, aderendovi. Si inizia dal pavimento e si prosegue verso il soffitto applicando un intonaco spesso almeno quanto le fasce.
Quando una zona è completata, si passa alla lisciatura da effettuare con un lungo listello posto in orizzontale. Questo dev’essere appoggiato a due fasce contigue che fanno da riferimento per poi muoverlo verso destra e sinistra. In questo modo il listello asporta l’eccedenza di impasto e la trascina in modo da riempire eventuali mancanze.
Il lavoro deve proseguire fin quando la zona ha tutta il medesimo spessore intonaco interno e le fasce sono completamente inglobate nell’intonaco stesso.
Intonacare muro
Tempo richiesto: 2 ore
Gettare la malta sulla parete
L’intonaco si applica sulle zone di muro comprese tra due fasce verticali. La malta si getta con un colpo deciso contro la parete. L’eventuale impasto che cade si raccoglie e si reimpasta.
Pareggiare lo strato di malta
Si pareggia lo strato di malta con un listello poggiato sulle fasce con leggere oscillazioni laterali. Eventuali mancanze si riempiono con altra calce idraulica fino ad ottenere una superficie uniforme.
Eliminare le piccole irregolarità
Dopo che la malta ha tirato, cioè si è indurita a causa della perdita d’acqua, si passa il frattazzo di legno o di plastica per eliminare le piccole irregolarità e preparare la superficie per lo strato finale di stabilitura fine.
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Recipiente con capienza 20 litri, scala di misurazione dei litri interna. Misura 38xH28 cm.
Realizzato in plastica resistente e manico per il trasporto in metallo con impugnatura ergonomica, per una presa comoda e salda.
Colore nero.
Il paraspigoli
si appoggia un listello lungo lo spigolo del muro in modo da costeggiare lo spigolo. Si fissa con chiodini.
con l’intonaco si riempie la cavità formata dai bordi della sbrecciatura e dal listello.
con un listello di legno si spiana accuratamente l’intonaco asportandone l’eccesso.
dopo un paio di giorni, si toglie il listello e lo si fissa sul bordo opposto dello spigolo.
con l’intonaco si riempie la parte rimanente della sbrecciatura usando come sponda il listello di legno. Con la cazzuola va eseguita una prima spianatura.
con un frattazzo o con una tavoletta di legno piuttosto liscia si spiana l’intonaco facendo attenzione a non premerlo eccessivamente.
La lisciatura L’ultima operazione da compiere è la lisciatura, da effettuare col frattazzo. Iniziando dalla sommità, col frattazzo bagnato, si effettuano numerosi passaggi circolari senza premere, ma insistendo se si sente che la superfice non è piatta. Continuando nel lavoro l’intonaco, a poco a poco, si regolarizza alla perfezione.
Come rasare un muro
Il trattamento di una parete con l’impasto di gesso fornisce superfici estremamente lisce e regolari che valorizzano in modo particolare le tinteggiature e gli elementi architettonici. L’impasto di gesso per rasare muro si prepara mescolandolo con acqua nelle proporzioni di 1 kg di gesso per 0,7 kg di acqua
La superficie da trattare per rasare un muro deve essere preventivamente lisciata e regolarizzata con stabilitura, altrimenti ogni piccola discontinuità risulterebbe visibile a lavoro finito. L’impasto, bene mescolato e di consistenza cremosa, va raccolto sulla manara e con questa applicato alla parete eseguendo lunghe e regolari passate per cedere un sottile strato continuo. Con la manara bagnata si passa successivamente sulla superficie per lisciarla.
una volta indurito, il gesso va carteggiato fino a completo spianamento raccordandolo con la superficie della parete confinante.
La stabilitura Sull’intonaco, indurito e asciutto, va poi steso uno strato di stabilitura, detta anche “malta fine”, che liscia la parete e la prepara a finiture diverse come la rasatura a gesso, la tinteggiatura, ecc. La stabilitura può essere una finitura completa come l’impasto ad “arenino” ed altri tipi di rasanti.
Intonacare una parete con stabilitura ad arenino
L’arenino è un impasto composito di leganti e inerti molto fini. Applicato sulla parete lascia una superficie rugosa e granulosa che ben si adatta ad ambienti informali, rustici, montani. La sua granulosità fa sì che durante la tinteggiatura si carichi molto bene di pittura, per cui non richiede un frequente intervento di ritinteggiatura. Inoltre forma uno strato di spessore maggiore di quello del gesso e di grande durezza che ripara la parete da piccoli urti, scheggiature, ecc.
l’impasto (se non si acquista il tipo già semiliquido) va preparato con la punta miscelatrice in quanto è piuttosto consistente.
si preleva una quantità opportuna di impasto e la si deposita sulla manara. Inizialmente conviene applicare poco materiale e aumentare la quantità man mano che si acquisisce esperienza.
l’impasto si trasferisce sulla parete con passate successive della manara che lo regolarizzano e lo stendono in modo uniforme.
Kit stucco 4 pezzi 3 spatole + 1 misurino in plastica da 3 litri.
Peso: 0 44 kg.
Come intonacare un muro esterno
Finitura tipica delle case di campagna, il rustico si armonizza con ogni ambientazione, formando un rivestimento assai duro, ma traspirante. Si può adattare tanto agli intonaci interni che alle facciate. Il rustico può essere di tipo cementizio oppure di tipo plastico; in commercio vi sono intonaci già preparati, colorabili, che si danno direttamente col rullo o si spruzzano e che, grazie alla loro composizione, proteggono la parete dall’umidità. I sistemi di applicazione sono vari, in funzione dell’effetto che si intende ottenere.
agevole è l’utilizzo della chiocciola di lamiera zincata: contiene circa un chilo di malta. Può essere riempita con la cazzuola o immergendola dentro la malta e il materiale si applica girando la manovella. Stesso effetto si ottiene “lanciando” con la cazzuola l’intonaco contro il muro ma, per avere un andamento regolare, lo può fare solo chi ha una buona esperienza.
con la spatola da decoratore si pressa irregolarmente sulla parete ancora fresca, ottenendo effetti diversi.
onde e cerchi in rilievo sono realizzati con il pennello passato sulla parete trattata a stucco con un movimento rotatorio. Usando invece il bordo del frattazzo, premendolo in modo regolare sulla superficie fresca, si ottengono losanghe a rilievo. Il frattazzo d’acciaio tenuto in posizione piatta liscia perfettamente le superfici.
la spatola dentata produce linee parallele e, se mossa in tondo, disegna grandi “ventagli”.
La catena leader nel “fai da te” partner del campionato di Serie C dai playoff 2021/22 e per tutta la stagione 2022/23
Brico io, la famosa catena di negozi specializzata nel “fai da te”, entra nel mondo della Lega Pro diventando partner del campionato di Serie C dai playoff 2021/22 e per tutta la stagione 2022/23. Il marchio ‘Brico io’ è presente in Italia con oltre 100 punti vendita che seguono tutti i segmenti del bricolage: hobby, piccola edilizia, manutenzione e decorazione della casa e del giardino.
“La collaborazione con Brico io, catena leader in Italia radicata su tutto il territorio nazionale, è il segnale di un forte avvicinamento alla realtà del nostro calcio, quello dei Comuni, della formazione dei talenti, che fa bene al Paese” afferma il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. “Il fatto che un attore rilevante sul mercato nazionale incroci il nostro cammino, e ne condivida l’impostazione soprattutto valoriale, è la dimostrazione che stiamo andando nella giusta direzione. Abbiamo lavorato molto sul nostro brand e sul suo posizionamento, oggi iniziamo a coglierne i frutti”, conclude Ghirelli.
“Nella stagione 2021/22 abbiamo fatto la nostra prima esperienza con il calcio sponsorizzando i campi di alcune squadre del campionato di Serie A, attività che ci ha dato sicuramente visibilità a livello nazionale. Il passo successivo abbiamo deciso di farlo con la Lega Pro, con l’obiettivo di essere visibili e più vicini ai nostri punti vendita che coprono tutto il territorio nazionale – dichiara Paolo Micolucci Consigliere Delegato di Brico io S.p.A. – La realtà di Brico io è composta da tanti negozi di provincia, la nostra volontà, con questa collaborazione, è proprio quella di essere presenti nella vita della comunità, interagendo con le persone e con le famiglie che vivono quello specifico territorio e partecipando alle cose per loro più importanti, come le scuole calcio giovanili per i ragazzi e le loro famiglie che si avvicinano a questo sport per la prima volta. Questa partnership è in linea con la nostra mission: essere vicini ai nostri clienti che ogni giorno fanno fronte alla manutenzione e decorazione della loro casa e del loro giardino”.
Già, hanno proprio 40.000 anni le immagini molto elementari o astratte, segni, cerchi, spirali, impronte di mani, rinvenute sulle pareti di una caverna; qualche migliaio di anni dopo fu il mondo animale il primo, vero soggetto pittorico affrontato dagli artisti dell’epoca, i cacciatori paleolitici, che dipinsero bisonti, bovini, cavalli e cervi, perfino rinoceronti. Ora non si può sostenere con certezza che i nostri antenati volessero con questi disegni decorare le caverne per renderle più belle ma di sicuro aprirono la strada verso questo concetto che andò avanti nei secoli e divenne il piacere di rendere più godibili gli ambienti domestici.
Basti pensare al gusto artistico di Livia Drusilla, moglie dell’imperatore Ottaviano Augusto, manifestato all’interno della sua casa a Prima Porta con gli eleganti e raffinati affreschi (databili tra il 40 e il 20 a.C.) che decoravano le stanze della residenza e che, per essere meglio conservati, nel 1951, furono staccati e trasferiti nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme, dove ancora oggi si possono ammirare. Pitture di rara bellezza, una minuziosa rappresentazione delle specie vegetali sta su uno sfondo vago e verde che si incontra con il cielo turchese. E poi, saltando decisamente più avanti, al 1700, epoca barocca, vediamo che le decorazioni delle pareti dei palazzi nobiliari si arricchiscono in maniera particolare: specchi per creare giochi di luce, stucchi ricoperti di patine dorate e lacche, tessuti colorati, pannelli dipinti e lignei con cornici in cui si intrecciano riccioli, arabeschi e volute.
Tutte cose di cui possiamo godere visitando le meravigliose residenze storiche del nostro Paese ma che oggi non sono nei desiderata dei più benestanti della terra, se si escludono alcuni oligarchi russi, dal gusto discutibile, le cui dimore a volte si ispirano a questi fasti del passato.
Le pareti decorate, in maniera decisamente meno impegnativa, sono tornate di moda (vedi dossier da pagina 48) con soluzioni innovative e di effetto: dalle carte da parati utilizzabili addirittura per rivestire il vano doccia, alle grandi lastre in grès con decori floreali, ai pannelli in vetro stratificato con texture dei più pregiati minerali, ai rivestimenti continui spatolati dai molteplici effetti e addirittura a quello che in soli 2 mm di spessore crea un realistico/superminimalistico effetto cemento faccia a vista… chissà cosa avrebbero detto di questa finitura gli architetti/decoratori del ’700?
Un nuovo riconoscimento per FILA Solutions, che si aggiudica il prestigioso Premio Mediastars: l’Azienda di San Martino di Lupari (PD) è 1a Classificata nella Categoria Restyling Social per la strategia creata in collaborazione con l’agenzia KF ADV.
Premiata la campagna “Because we care”, che veicola la comunicazione del brand e i contenuti legati alla sostenibilità e alla responsabilità sociale di impresa, l’ideazione di una materioteca su Instagram con soluzioni rapide per ogni materiale e l’intuizione di declinare ogni messaggio del brand come una micro-campagna.
https://www.youtube.com/watch?v=7U1upiQjOHk
“Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento” commenta Davide Carpin, Head of Digital & E-commerce di FILA Solutions. “La strategia di comunicazione progettata con KF ADV ci ha permesso di veicolare in modo efficace e puntuale i messaggi e coinvolgere gli utenti su tutti i touchpoint. I risultati in termine di engagement parlano da soli: oltre 22 milioni di impressions, con una reach complessiva di 12 milioni di utenti e 250 mila atterraggi sul sito FILA”.
“Abbiamo accolto la sfida lanciata da FILA Solutions di riposizionare la comunicazione social ideando una strategia basata in primis sul centralizzare la comunicazione nei canali ufficiali” aggiunge Francesco Gobbato, CEO & Creative Director di KF ADV. “In seconda battuta abbiamo attivato campagne “Always on” sui principali Paesi europei e veicolato anche una campagna creativa per sottolineare la forte predisposizione alla sostenibilità dell’azienda. Il premio assegnato è la conferma che le competenze sono la base del risultato”.
L’approccio globale alla comunicazione social ha convinto la giuria, composta da oltre un centinaio di qualificati professionisti del settore designati dalle associazioni di categoria, da esponenti delle riviste specializzate, tecnici e delegati di agenzie di comunicazione. Mediastars si conferma come l’organizzazione più rappresentativa del settore sul territorio nazionale. Ogni anno premia la migliore creatività e professionalità di quanti operano in Italia nello sviluppo di Adv, Corporate Design e Comunicazione Multimediale. FILA e KF ADV hanno ritirato il premio durante il gala di premiazione che si è tenuto presso Casa degli Artisti a Milano il 16 giugno 2022.
Per un trapano in grado di svolgere sempre al meglio qualsiasi applicazione ci si deve abituare a una regolare lubrificazione delle parti soggette a movimento e usura. Il prodotto più indicato in questo frangente è WD-40 Multifunzione, da applicare sui meccanismi come il mandrino, lato ganasce, ma anche sul sistema di serraggio e all’innesto con il corpo macchina.
Punte per foratura
Le punte per legno o altri materiali di natura morbida vanno solo lubrificate per la loro migliore conservazione; quelle per i materiali ferrosi o acciaio inox, invece, perdono facilmente l’affilatura. Durante il ripristino di una punta per metallo con l’affilatore, si applica qualche goccia di WD-40 Specialist Olio da Taglio per ridurre l’attrito e, di conseguenza, l’accumulo di calore sul metallo.
Al termine si applica il Lubrificante Multifunzione. Se la punta ha attacco SDS, prima di ogni utilizzo bisogna controllare e semmai intervenire nelle scanalature del codolo con WD-40 Specialist Grasso Bianco al Litio, per una lubrificazione di lunga durata e il funzionamento senza usura delle parti metalliche in movimento.
A proposito, ricorda che è sempre importante avere punte per trapano ben affilate. Se non sai come fare, consulta la nostra guida dettagliata su come affilare le punte per trapano.
Accessori da taglio
Nel caso di seghe a tazza per legno e seghe a corona per muratura con taglienti intercambiabili bisogna pulire accuratamente le scanalature del supporto affinché sia possibile inserire i taglienti circolari con precisione, bloccandoli saldamente. Al termine della pulizia, applicare ogni volta il Lubrificante Multifunzione.
Aggiuntivi
Nei rinvii a 90° con mandrino, come anche nei mandrini con flessibile, in cui vi sono varie parti in movimento, la pulizia deve essere effettuata con spazzole a setole morbide e, al termine, spruzzare il Lubrificante al PTFE ad Alte Prestazioni per lubrificare al meglio le parti soggette a movimento. Per tutti gli aggiuntivi è consigliata l’applicazione generica del Lubrificante al Silicone Applicazione Pulita della linea WD-40 Specialist per proteggerli dall’ossidazione e assicurare la loro funzionalità.
Squadra che vince non si cambia: anche quest’anno il pilota Michael Ruben Rinaldi correrà nel campionato Superbike affiancato da FERVI, già sponsor tecnico del team Aruba.it Racing – Ducati
FERVI, l’azienda di utensili e arredo da officina eccellenza della motor valley emiliana, prende parte alla stagione 2022 di Superbike. Oltre a curare l’arredo dei box del team Aruba.it Racing – Ducati, FERVI rinnova il sostegno al pilota riminese Michael Ruben Rinaldi che gareggia in sella alla Panigale V4 R numero 21 con cui la scorsa stagione ha chiuso il campionato mondiale al quinto posto.
Il Campionato di Superbike 2022 si giocherà in dodici tappe internazionali durante le quali scenderà in pista una sintesi dell’eccellenza della Regione Emilia-Romagna e del Made in Italy per quanto riguarda i motori e la passione per le gare, grazie alla collaborazione tra le città coinvolte in questa sponsorship: Vignola (MO) sede di FERVI, Rimini che è città di Rinaldi, e Bologna (Borgo Panigale) dove da sempre c’è la Ducati.
A chiudere il cerchio, sottolineando la stretta relazione fra utensili di alta qualità e le potenti due-ruote da pista, FERVI ha scelto allestire i box di scuderia marchiando gli arredi e la tuta del pilota riminese con il logotipo aziendale sulla manica sinistra. La collaudata collaborazione tra FERVI e Rinaldi nasce da un interesse comune verso il mondo della meccanica e dei motori, e vedrà la partecipazione del pilota ad eventi promozionali e campagne di comunicazione sia digitali che tradizionali volte a rinforzare il brand FERVI a 360°.
“La mia personale passione per la meccanica e per la manutenzione delle moto mi fa sentire particolarmente vicino a FERVI con cui, già in passato, abbiamo lavorato molto bene. Sono quindi molto contento di ricevere il loro supporto anche per la stagione 2022 in cui ci siamo mostrati competitivi fin da subito. Il feeling con la moto è buono e dobbiamo continuare a lavorare così per le prossime gare, in particolare quella di Misano dove non vedo l’ora di correre, spinto dall’entusiasmo dei tifosi del circuito di casa” ha riferito Michael Ruben Rinaldi, pilota del team Aruba.it Racing – Ducati.
“La nostra collaborazione con Michael e con il team Aruba.it Racing – Ducati in Superbike, ci rende particolarmente orgogliosi perché ci permette entrare a far parte di un campionato ricco di adrenalina affiancando altre eccellenze del nostro territorio. Crediamo molto nel progetto di far crescere il talento di un pilota italiano che ha dimostrato di avere le carte in regola per ottenere ottimi risultati. Quest’anno puntiamo a fare ancora meglio dell’anno scorso e siamo fiduciosi che il mix di affidabilità, competenza e potenza dei marchi coinvolti, insieme all’abilità di Michael, non passeranno inosservati”, ha commentato Ermanno Lucci, direttore marketing FERVI Group.