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Come costruire un cancello in legno fai da te

Ecco come costruire un cancello in legno robusto, in sintonia con un paesaggio agreste, utilizzando solo legno d’abete.

Costruire un cancello in legno fai da te non è complicato, analizzando il progetto notiamo che la struttura delle due ante è suddivisa orizzontalmente in due parti. La parte cieca, posta nella metà inferiore, è composta da un telaio le cui finestrature sono chiuse da pannelli di compensato marino incorniciati su entrambe le facce con listelli tagliati a 45°; la parte superiore è delimitata in alto da una cornice intelaiata al cui interno sono disposti verticalmente listoni spaziati tra di loro per non appesantire troppo l’estetica del cancello.

I robusti piantoni in ferro sono rivestiti da spesse tavole e saldamente ancorati a un supporto in calcestruzzo; la struttura è realizzata interamente con tenoni e mortase.

Come costruire un cancello in legno fai da te – Cosa serve:

  • Per il rivestimento piantoni: 8 pezzi da 2000 mm listellare abete sez. 240×50 mm
  • Per la struttura: Listellare abete sez. 90×60 mm: 2 pezzi da 1950 mm, 4 da 570 mm, 2 da 1650 mm, 2 da 300mm
  • Per la parte inferiore: Listellare abete sez. 70×60 mm: 2 pezzi da 1500 mm Listellare abete sez. 50×50 mm: 8 pezzi da 380 mm, 4 da 1430 mm Compensato marino da 18 mm: 8 pezzi da 45×32 mm, 4 da 32×32 mm Listelli 10×25 mm: 8 pezzi da 45 mm, 24 da 32 mm Spine di legno ø 12 mm
  • Per la parte superiore: Tavole abete piallato 20×85 mm: 6 pezzi da 110 mm, 4 da 100 mm, 6 da 85 mm
  •  Materiale ferroso: Tubo quadro da 130x130x3 mm alto 1850 mm per i due piantoni, 2 piastre 250×250 mm per la base da fissare con barra filettata Ø 16×25 mm e dadi, 2 cardini a saldare, 2 cardini a sfera con piastra
  • Finiture Impregnanti e vernici all’acqua

Progettare un cancello in legno

disegno cancello legno

Assemblaggio anta cancello

Tempo richiesto: 8 ore

  1. Formare l’ossatura di supporto delle ante

    Dopo aver piallato tutti i pezzi, e aver ricavato i tenoni e le mortase, li mordenziamo e li posizioniamo a formare l’ossatura di supporto di un’anta, prima di eseguire gli incastri e procedere all’incollaggio.come costruire un cancello in legno fai da te

  2. Assemblare ed incollare

    Blocchiamo saldamente con strettoi (sergenti) l’intelaiatura della parte inferiore delle ante, assemblata con colla vinilica e spine. Poi procediamo con l’assemblaggio e l’incollaggio della parte superiore.come costruire un cancello in legno

  3. Utilizzare le spine di legno

    Per irrobustire la struttura pratichiamo dei fori in corrispondenza dei tenoni e vi inseriamo spine di legno con colla vinilica. I fori vanno poi sigillati con tappi di plastica o di legno.cancello in legno fai da te

  4. Realizzare i pannelli che chiudono le finestrature

    I pannelli che chiudono le finestrature nella parte inferiore dell’anta si devono incorniciare davanti e dietro con listelli tagliati a 45°, incollati alla struttura e assicurati con alcuni chiodini.cancellata in legno

  5. Montare i cardini del cancello

    I piantoni in ferro (che sono l’anima dei pilastri) richiedono un supporto di calcestruzzo compatto come base di appoggio. Per fissare i cardini tramite saldatura dobbiamo tenere conto dello spessore delle tavole che rivestono i piantoni in ferro.saldatura cardini

  6. Montare il cancello

    Il cancello va montato prima di rivestire completamente i piantoni in ferro, per fare le opportune ed eventuali regolazioni.come costruire un cancello in legno

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  • L'assemblaggio è facile
  • Cerniere e serrature non sono incluse.
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  • Si prega di notare che i prodotti sono forniti in pezzi
  • L'assemblaggio è facile. Nota: il legno è un prodotto naturale e può mostrare imperfezioni.

Stiferite RP per isolare dall’interno

STIFERITE RP, indicato per l’isolamento dall’interno di pareti e soffitti, è costituito da un pannello STIFERITE in schiuma polyiso accoppiato a una lastra in cartongesso. Le lastre hanno le dimensioni standard di 1200×3000 mm e sono disponibili negli spessori da 33 a 153 mm complessivi di poliuretano e cartongesso.

La posa a parete in aderenza

STIFERITE RP è composto da un pannello isolante in schiuma polyiso espansa rigida (PIR) e da una lastra di cartongesso. L’isolante ha un rivestimento gas impermeabile multistrato su entrambe le facce. Il rivestimento interno, tra schiuma e lastra in cartongesso, è completo di schermo al vapore; quello esterno è specifico per incollaggio a parete con collanti poliuretanici a bassa espansione o con collanti a base gessosa.

La stratigrafia della posa a parete in aderenza evidenzia intonaco esterno, muratura, intonaco interno, collante gassoso o poliuretanico a bassa espansione, STIFERITE RP, silicone, tasselli in funzione della natura e delle condizioni del supporto e di eventuali carichi applicabili al cartongesso, stucco, angolari e reti, primer e pittura di finitura. Nel caso della posa dei pannelli in aderenza è particolarmente importante verificare l’integrità della parete e rimuovere eventuali porzioni di pittura e/o intonaco che si distacchino dal supporto.

Occorre spolverare e trattare la parete con apposito primer/fissativo per evitare eventuali distacchi dovuti a polvere e/o allo sfogliamento di strati di pittura. In caso di distacchi di intonaco o avvallamenti presenti a parete di profondità superiore ai 20 mm si provveda al rinzaffo con malta al fine di pareggiare la superficie della parete; sono tollerati difetti di planarità della parete fino ad un massimo di ±10 mm.

Preparate le superfici e tracciato il perimetro della parete con un puntatore laser, si tagliano i pannelli con altezza inferiore di 1 cm a quella della parete stessa, si applica il collante a plotti.
Si distribuisce il silicone sui bordi dei pannelli in corrispondenza delle giunzioni e si applicano i pannelli sulla parete collocandoli verticalmente in aderenza con una leggera pressione.
Prima che il collante solidifichi, si ancorano i pannelli alla parete con viti e tasselli (operazione non sempre necessaria). Infine, si applica la rete sulle giunzioni, si stucca e si rasa la parete.

La posa contro parete su intelaiatura metallica

Il pannello STIFERTE RP può essere installato a parete, oltre che in aderenza, su intelaiatura metallica, come un qualsiasi pannello di cartongesso: le sue già rilevanti prestazioni isolanti possono essere ulteriormente potenziate dall’inserimento di un altro strato di isolante negli spazi dell’intelaiatura.

Controparete su struttura per cartongesso

La stratigrafia della posa su controparete evidenzia intonaco esterno, muratura, intonaco interno, struttura per controparete con nastri antivibrazione, profili di partenza e montanti, STIFERITE RP, silicone, viti fosfatate o in acciaio inox, stucco, angolari, rete, primer e pittura di finitura.

Con l’ausilio di un puntatore laser o di una cordella battifilo, si traccia il perimetro della parete da realizzare; si montano i profili perimetrali, completi di nastro
di guarnizione in polietilene, ancorandoli con gli adeguati fissaggi meccanici. Sistemati i montanti, si fanno passare negli appositi fori eventuali impianti con tubi corrugati.
Si installano i pannelli STIFERITE RP, si applica la rete da stucco autoadesiva, si stuccano le giunzioni tra pannello e pannello e a cavallo del perimetro della parete; si procede con la posa del nastro di rinforzo e del secondo strato di stuccatura. Carteggiate le parti stuccate, si applica il fissativo e si tinteggia. Con una sega a tazza su trapano si fora il rivestimento per collocare le scatole di derivazione da cui escono i tubi corrugati e i conduttori elettrici.

Con isolante interposto

Lo spazio all’interno della struttura metallica che regge i pannelli resta vuoto; per un maggiore isolamento termico e acustico si possono inserire tra montante e montante i pannelli STIFERITE GT di spessore idoneo; sono larghi 600 mm, larghezza che corrisponde al passo dei montanti sicché, oltre all’azione di sostegno, si riduce lo sfrido dell’isolante. I pannelli sono messi a correre e non è necessario che le fughe collimino tra colonna e colonna di pannelli. In caso di presenza di impianti si tagliano i pannelli in modo da alloggiare tubi o corrugati in maniera adeguata alle scatole; in caso di porzioni di pannelli libere conviene fissarle a parete con un chiodo.

La posa contro soffitto

STIFERITE RP, oltre che sulle pareti, può essere installato anche a soffitto: in questo modo la stanza risulta perfettamente e integralmen- te isolata. è necessario montare prima di tutto l’intelaiatura metallica, come per un qualsiasi rivestimento con lastre in cartongesso, facendo uso delle opportune sospensioni per fissare i traversi a soffitto. Tra soffitto e pannello STIFERITE RP si può lasciare il vuoto o si può riempire lo spazio con un ulteriore strato di isolante.

Controsoffitto su struttura per cartongesso

La stratigrafia della posa a controsoffitto con struttura per cartongesso evidenzia: struttura in laterocemento, intonaco interno, tasselli, struttura per controsoffitto con profili di partenza e nastri antivibrazione, eventuali ganci di ancoraggio, profili per orditura metallica autoportante, STIFERITE RP, siliconatura dei giunti, viti fosfatate o in acciaio inox, stucco, rete, primer e pittura di finitura.

  1. Tracciare le linee di riferimento per la posa della struttura metallica

    Con l’ausilio di un puntatore laser o di una cordicella battifilo, si traccia il perimetro del controsoffitto e la linea di riferimento per la posa del perimetro della struttura metallica; si montano i profili perimetrali con nastro di guarnizione.

  2. Posare le sospensioni regolabili

    Si posano le sospensioni regolabili a supporto dei traversi. Se previsti, si posizionano gli impianti nella controsoffittatura; si posano i traversi ancorandoli sui profili perimetrali e sulle sospensioni; si piega il profilo in eccedenza delle sospensioni.

  3. Posare i pannelli e fissarli

    Si posano, ortogonalmente all’orditura dei traversi, i pannelli STIFERITE RP con cordone di silicone sui profili di giunzione; si fissano con viti a un interasse di 150 mm che, dotate di testa svasata, rientrino nello spessore del pannello.

  4. Stuccare le giunzioni tra pannello e pannello

    Si stuccano le giunzioni tra pannello e pannello e a cavallo del perimetro della parete e si procede con la posa del nastro di rinforzo e del secondo strato di stuccatura. Si carteggiano le parti stuccate, si applica il fissativo e si pittura.

Con isolante interposto

La posa è in tutto uguale a quella con struttura per cartongesso solo che tra due traversi contigui si incastra un pannello di STIFERITE GT; il profilo in eccedenza delle sospensioni viene piegato per bloccare in posizione i pannelli di isolante nell’attesa di chiudere la controsoffittatura con i pannelli STIFERITE RP.

Livelle laser Bosch | 3 modelli per esigenze crescenti

Una gamma composta da tre modelli che si affidano alla nuova tecnologia di emissione del raggio per ottenere una visibilità sino a 4 volte maggiore rispetto a quello di colore rosso. Le livelle laser Bosch rispondono alle diverse esigenze degli utilizzatori fardasé, da quello che fa lavoretti occasionali al più esperto

Da qualche tempo, fra gli strumenti di misura professionali, si è diffuso un raggio laser (light amplification by stimulated emission of radiation) di un colore diverso dal canonico rosso. Nelle varie evoluzioni che questa tecnologia ha subìto fin dalla sua scoperta, oggi si è giunti alla variazione della lunghezza d’onda emessa, non per questioni estetiche, ma perché risulta maggiormente visibile dall’occhio umano, soprattutto in ambienti maggiormente luminosi. Come sempre accade, a seguito della sua affermazione, una nuova tecnologia riesce a farsi largo anche nel mondo consumer, a beneficio dei comuni utilizzatori, come dimostra l’ampliamento del catalogo Bosch che ha introdotto ben tre diverse livelle laser a raggio verde. Stiamo parlando della gamma DIY della casa tedesca, ma non ci si stupisca: le livelle laser Bosch sono strumenti ormai entrati nella dotazione di tutti i fardasé, anche quelli occasionali.

La livella laser, infatti, è fondamentale tanto per il muratore che deve erigere una tramezza, aprire una porta in un muro, fare una scala, quanto per la giovane coppia che vuole arredarsi l’appartamento mettendo quadri, mensole, scaffalature e mobili pensili. Con la livella laser a emissione verde, il raggio risulta molto visibile anche in ambienti luminosi e su pareti maggiormente esposte alla luce. La gamma copre ogni esigenza: tutti i modelli sono autolivellanti e, nelle prove, si sono dimostrati semplici e immediati nell’utilizzo, come sono del resto anche quelli a raggio rosso, alcuni dei quali riproposti nelle due versioni.

Livelle laser Bosch: i modelli

 

  • Quigo Green

    Massima semplicità: basta far scorrere verso l’alto la finestrella frontale per attivare l’emissione di due raggi (uno che disegna un piano verticale e uno orizzontale) che si incrociano a metà. L’emissione è soltanto frontale, con un’ampiezza di 85°.

  • UniversalLevel 360

    I raggi hanno due diversi punti di emissione: quello superiore è in una posizione che gli permette di generare una linea orizzontale a 360°. Mettendo la livella in una stanza, in una volta si può tracciare la quota su tutte le pareti perimetrali. Il secondo raggio, quello verticale, ha un’ampiezza di emissione di 120°.

  • AdvancedLevel 360

    AdvancedLevel 360 ha una analoga proiezione a 360°, rispetto alla precedente, ma differisce per la presenza di due raggi verticali, uno frontale e uno laterale a 90° esatti, che si incrociano allo zenit. A questo si unisce la corrispondente proiezione a pavimento di un raggio puntiforme per il rilevamento del piombo.

Universal level 360

La livella ha fondo piatto, in modo che possa essere appoggiata su tutte le superfici che siano più o meno piane; il suo sistema di autolivellamento può compensare piani d’appoggio inclinati sino a ±4°. Nella parte sotto è comunque presente la classica filettatura per treppiede con attacco da 1/4″, per poterla piazzare su cavalletto.

Il sistema di autolivellamento è escludibile quando sia necessario installare o appendere oggetti allineati lungo un piano inclinato. Per questa funzione è quasi sempre meglio affidarsi al sostegno di un treppiede, che permette di posizionare la livella nel punto idoneo e agire sulle regolazioni della testa per far combaciare il raggio laser con la linea inclinata di riferimento, per esempio per applicare luci o quadri sulla parete a lato di una scala.

Advanced level 360

Lo schema delle proiezioni del modello Advanced parla chiaro: come la UniversalLevel 360, si avvale di una proiezione orizzontale a 360° e di una proiezione verticale frontale, ma a queste due ne aggiunge una verticale laterale, quindi a 90° rispetto alla precedente, e un raggio puntiforme diretto al pavimento.

I raggi laser verticali sono orientati in modo da incrociarsi sulla verticale della livella; la funzione è molto utile per fare allineamenti di oggetti da montare o fissare a soffitto, per esempio per fare i fori nel cartongesso per installare i faretti. I due raggi, sommati a quello inferiore, forniscono una funzione determinante quando si debba erigere una tramezza, per compartimentare una grande stanza, o costruire un box lungo una parete, tipo cabina armadi, perché l’incrocio allo zenit e il punto a pavimento (nadir) risultano perfettamente allineati.

Caricabatterie auto fai da te nella valigetta

Partendo da un vecchio trasformatore di recupero, si costruisce all’interno di una valigetta portattrezzi di plastica un caricabatterie auto fai da te con tensione regolabile, capace di caricare batterie da 6 a 24 volt

Gli alimentatori per batterie auto, moto ecc sono dispositivi tutto sommato semplici e si prestano all’autocostruzione. Il caricabatterie auto fai da te nella valigetta è estremamente efficace: è leggero, ha una maniglia sul coperchio che ne facilita il trasporto, è facile da forare anche per aprire una finestrella quadrata per l’applicazione del display, ha due comparti chiudibili nel coperchio dove alloggiare separatamente i cavi della batteria e dell’alimentazione, quando il caricatore non è utilizzato. Con un po’ di conoscenza, si possono realizzare dispositivi funzionali e prestazionali, al pari dei più moderni prodotti di produzione e con una spesa assolutamente contenuta.

Una volta che si hanno a disposizione tutti i pezzi, inclusi quelli acquistati on line, si procede con la costruzione che, in vero, è un mero montaggio. A parte il dimensionamento della tavoletta di multistrato, infatti, si tratta soltanto di eseguire alcuni fori, nella tavoletta e nella valigia di plastica, per effettuare i fissaggi e alloggiare display, portafusibili, interruttore di accensione e far passare i conduttori. Con gli elementi ben fissati all’interno del contenitore, si procede con i collegamenti elettrici e il caricabatterie è pronto a funzionare.

Cosa occorre

Per realizzare questo caricabatterie auto fai da te in valigetta servono sostanzialmente una buona dose di materiali di recupero e qualche altro piccolo strumento acquistabile tranquillamente su Amazon.

Materiali di recupero:

  • 1 valigetta portattrezzi di plastica;
  • 1 trasformatore 220-26 VAC;
  • 1 pannellino di compensato;
  • 2 portafusibili;
  • 1 interruttore, 1 spina e un cavo per l’alimentazione;
  • 1 cavo e 2 morsetti per il collegamento con la batteria;
  • morsetti e conduttori per i collegamenti interni;
  • viti e ferramenta.

Materiali acquistati (Amazon):

  • 1 modulo scheda raddrizzatore da 5-34 VAC a 7-50 VDC (euro 18,99);
  • 1 modulo regolatore di tensione step-down da 4-40 volt DC a 1,25-36 volt DC (euro 8,99);
  • 1 voltmetro amperometro digitale con display led DSN-VC288 (euro 3,50).

Realizzazione del caricabatterie auto fai da te in valigetta

Tempo richiesto: 4 ore

  1. Fissare sul fondo della valigetta la tavoletta di multistrato

    Dato il peso del trasformatore, si usa la tavoletta di multistrato, opportunamente dimensionata, per alloggiarvi, fissandoli con viti, i componenti elettronici: trasformatore, modulo raddrizzatore e modulo regolatore di tensione. Applicando sei distanziali, si fissa l’insieme al fondo della valigetta, mediante altrettante viti, dadi e il doppio delle rondelle.Caricabatterie auto fai da te

  2. Aprire una finestrella su misura e inserire il voltmetro/amperometro digitale

    Il voltmetro/amperometro digitale da pannello va inserito in una finestrella di misura, aperta sul fianco della valigetta; sullo stesso lato si praticano anche i due fori in cui alloggiare i portafusibili da pannello.

  3. Forare i due comparti a lato della maniglia

    Il coperchio della valigetta ha due comparti, a lato della maniglia, dotati di loro sportello di chiusura. Il fondo di entrambi va forato per far passare i conduttori: in uno quelli che portano corrente alla batteria da caricare, nell’altro i cavi di alimentazione. In questo modo i cavi possono essere raccolti nei comparti, quando lo strumento non è utilizzato, quindi tutto sta dentro la valigetta.Caricabatterie auto fai da te

  4. Stendere i conduttori all’interno del contenitore

    Si procede con la stesura dei conduttori all’interno del contenitore, facendo progressivamente i collegamenti elettrici fra i componenti del dispositivo, seguendo lo schema predisposto in fase progettuale.Caricabatterie auto fai da te

  5. Disporre l’interruttore on/off

    Sul fondo del contenitore destro, presente nel coperchio, è situato il comando di accensione, un interruttore a pulsante on/off da pannello.

  6. Possibilità di ricaricare diverse batterie

    Il cavo di uscita verso la batteria è interrotto da un connettore volante impermeabile per auto 50 VCC 10A che permette di realizzare un paio di cavi terminati in modo differente (morsetti grandi o coccodrilli), per avere la possibilità di ricaricare i vari tipi di batterie.

Progetto di Romeo Bolzonella

Strumenti di misura digitali Bosch | Panoramica completa

I rilevamenti di distanze e angoli possono contare oggi su famiglie di strumenti di misura digitali sempre più precisi e semplici da usare. Taluni sono anche capaci di dialogare con smartphone e tablet, per memorizzare le misure dei progetti

Oggi sono a disposizione strumenti di misura digitali con cui lunghezze, altezze, distanze, inclinazioni e angoli si possono misurare con grande precisione. Gli ambiti di utilizzo sono i più disparati, pertanto ci sono strumenti di misura digitali essenziali, che puntano alla semplicità e all’immediatezza della lettura, e altri più sofisticati con funzioni specifiche per il calcolo di superfici, volumi ecc, che evitano di scrivere le cifre su fogli di carta, comporre formule e infine affidarsi alla calcolatrice, digitando un’altra volta la serie di numeri.

Le performance degli Strumenti di misura digitali

I più performanti non sostituiscono solo metro e calcolatrice, ma anche carta e matita per memorizzare i dati finali, che possono essere trasferiti alla memoria di uno smartphone o un tablet e qui archiviati oppure condivisi come PDF allegato a una email.

Funzioni avanzate permettono di sommare e sottrarre i valori di misurazione; si possono calcolare quanti litri di vernice, quanti metri di carta da parati o quanti metri quadrati di rivestimento occorrono, o se, all’interno del locale, la distanza fra due finestre sia sufficiente per sistemare un oggetto; o ancora, rilevare l’effettiva lunghezza e larghezza di un locale, anche laddove siano presenti mobili di fronte all’una o all’altra parete (misurazioni indirette).

Quando la misurazione non contempla distanze, ma angoli, in particolare per il taglio di listoni per pavimento o cornici per soffitti, è necessaria la precisione di strumenti di misura digitali  come il goniometro digitale che permette di trasferire l’angolo rilevato alla troncatrice e tagliare esattamente ogni pezzo con l’angolo corretto.

Tecnologia adatta a tutti i contesti, professionali e non

1. Immediatezza e semplicità in tutte le operazioni di misurazione: rilevare la distanza fra pavimento e soffitto per conoscere l’altezza di una parete, anche nella necessità di estrapolare valori medi in presenza di soffitti articolati su più livelli oppure mansardati, diviene operazione istantanea e della massima precisione.

2. Gli step di crescita dei piccoli di casa si fanno sempre tenendo il classico libro sulla testa del ragazzo, ma l’altra mano è più che sufficiente per impugnare il misuratore laser e premere il pulsante di memorizzazione della lettura.

3. Applicare chiodi e tasselli a espansione alla parete per appendere una serie di quadri, mantenendo fra loro sempre la medesima distanza, non è mai stato così semplice e immediato. Questo grazie soprattutto alla funzione di rilevazione continua del misuratore.

4. Diviene un’operazione banale e rapidissima persino misurare l’inclinazione della ringhiera della scala per riportare la stessa pendenza sulla parete, per il corretto fissaggio del mancorrente. Si elimininano le procedure rese approssimative dai tanti punti di riferimento, spesso non coerenti.

La gamma Bosch

 

  1. PLR 30 C

    Il rilevatore di distanze con raggio laser misura fino a 30 metri con un’esattezza di 2 mm; basandosi sulle misurazioni, lo strumento calcola automaticamente superfici e volumi. Ciò risulta utile quando occorre sapere quanta vernice sia necessaria per pareti e soffitti, oppure la stoffa necessaria per i tendaggi o la carta da parati da acquistare. Il PLR 30 C dispone della connessione Bluetooth per interfacciarsi con i dispositivi mobili e sfruttare la potenza dell’app “measure&go” per memorizzare i dati e condividerli tramite email. Costa Euro 99,95strumenti di misura digitali

  2. PLR 50 C

    Il distanziometro laser PLR 50 C Bosch oltre a lunghezze, altezze e distanze misura anche le inclinazioni. Dispone di Bluetooth, touchscreen a colori e funzione Guida. Il touchscreen a colori da 2,4 pollici rende molto agevole la navigazione nel menu, con un semplice tocco delle dita. Il sensore di inclinazione è utilizzabile, per esempio, per calcolare l’inclinazione di ringhiere o tetti, senza limiti di angolo (range compreso fra 0 e 360°, con precisione di 0,2°), quindi lo strumento può anche trasformarsi in inclinometro. Al tempo stesso, è anche una livella a bolla digitale, utilizzabile perfino su entrambi gli assi. La piastra di riscontro, apribile di 90 o 180°, consente di collocare con precisione lo strumento anche sugli spigoli e negli angoli. Effettua il calcolo di superfici e volumi, con possibilità di somma e sottrazioni degli stessi. Costa Euro 149,95strumenti di misura digitali

  3. PLR 30 ZAMO

    Questo strumento, estremamente compatto (misura solamente 10×3,6×2,3 cm), consente di misurare in pochi secondi distanze fino a 20 m con una precisione di ±3 mm. È sufficiente premere una volta il tasto e l’esatta distanza verrà visualizzata sull’ampio display, retroilluminato per consentire un’agevole lettura dei dati. Zamo rileva e visualizza continuamente la distanza attuale tra il bordo di riferimento dello strumento stesso e la superficie colpita dal raggio laser. Premendo nuovamente il pulsante si spegne il laser e sul display rimane visualizzata l’ultima misurazione. Costa Euro 59,95strumenti di misura digitali

  4. PAM 220

    Oltre alle distanze, è possibile anche misurare esattamente gli angoli: il goniometro digitale PAM 220 determina rapidamente ogni angolo con una precisione di misurazione di ± 0,2°. A rendere ancora più semplice il lavoro ci sono le funzioni di calcolo per angoli d’inclinazione e complementari, la prolunga laterale, il display illuminato e la possibilità di livellamento manuale. Costa Euro 99,95

Scopri la gamma di strumenti digitali Bosch

Cosa dicono le icone degli strumenti digitali Bosch

  1. Range operativo del misuratore.
  2. Presenza della connessione Bluetooth per l’interfacciamento con i dispositivi mobili (smartphone e tablet) compatibili.
  3. La modalità di lavoro del misuratore si affida alla tecnologia laser. Sul retro del dispositivo è dichiarata la classe laser di appartenenza.
  4. Presenza della piastra di riscontro che agevola le letture in posizione di spigolo e angolo.
  5. Capacità del dispositivo di misurare gli angoli e/o le inclinazioni. 6. Indicazione sul display dell’esatto punto di origine della misurazione.

Come lavorano gli Strumenti di misura digitali con tablet e smartphone

I misuratori che dispongono di collegamento Bluetooth possono interfacciarsi con smartphone e tablet con sistemi operativi iOS (Apple) e Android, previa installazione dell’app gratuita Bosch “measure&go”. Tramite l’app è possibile trasferire sul proprio dispositivo mobile, in tempo reale, le varie misurazioni relative a un progetto, effettuare calcoli sulle superfici e memorizzare il progetto intero, con possibilità di condivisione, mediante email, di un documento PDF completo di immagini e misurazioni rilevate sul campo. Sul sito Bosch la lista dei dispositivi compatibili.

3WD Revolution | La nuova generazione della famiglia Flash Line di Montolit

Le novità tecniche di Flash Line 3, con la nuova testa 3WD Revolution, la rendono una macchina indispensabile per il taglio delle lastre di grande formato

Si alza ulteriormente l’asticella fra le macchine di riferimento per il taglio di piastrelle di grande formato in grès porcellanato. La famiglia Flash Line giunge alla terza generazione facendo un notevole balzo in avanti, quando sembrava impossibile fare meglio della generazione precedente. Il merito va principalmente alla nuova testa di cui si fregia il carrello incisore della Flash Line 3: si tratta del 3WD Revolution, un appellativo che fa subito intuire la presenza di tre rotelle e della possibilità di passare rapidamente da una a un’altra.

Il motivo delle tre rotelle sta nel loro differente diametro (8, 12 e 20 mm); ciò permette di avere sempre la dimensione corretta per il tipo di piastrella da tagliare. Con la rotella più piccola si taglia il vetro e il grès porcellanato, con quella media sempre il grès e la ceramica, con quella grande i materiali con superficie meno liscia. Il tutto con spessori di grès porcellanato sino a 10 mm. Altro elemento di rilievo è la dotazione dell’eccellente pinza separatore per lo spacco della piastrella, molto robusta ed efficace grazie alla doppia modalità di lavoro. Il sistema componibile di binari in dotazione raggiunge la lunghezza di 3600 mm. Flash Line 3 costa euro 534,00.

La testa 3WD Revolution è un componente avanzato in cui dominano materiali nobili come il titanio delle tre rotelle e l’assenza di tolleranze: ne derivano elevata durata dell’insieme e massima precisione del lavoro.
Le grandi lastre, quelle che hanno una misura superiore agli 800 mm sono in grès porcellanato e possono arrivare sino a 1600×3200 mm e più; anche gli spessori sono variabili, di solito inferiori per le più ampie.

Pronti a lavorare in un flash

  1. Contenuto della sacca

    La sacca in cordura della Flash Line 3 di Montolit contiene tutto l’occorrente per eseguire il lavoro di taglio: i tre segmenti da 1200 mm per comporre il binario, il carrello incisore e la pinza per lo spacco.

  2. Stessa sacca, ma separate

    Per non rovinarsi, strisciando uno contro l’altro, i segmenti del binario stanno in tasche separate nella sacca. Stessa sistemazione per carrello d’incisione e pinza per lo spacco.

  3. Tre diverse rotelle di incisione

    Per scegliere una rotella di incisione di diametro differente, fra le tre disponibili sul carrello, basta una moneta.

  4. Ruotare la 3WD Revolution

    Svitata completamente la vite, che non può andare persa avendo un blocco posteriore, si ruota la testa 3WD Revolution. Poi si riavvita.

  5. Comporre il binario

    Il binario si compone inserendo i perni di un segmento nell’alloggiamento di un secondo e bloccando la giunzione con l’aggancio elastico rapido. Stessa cosa per il terzo segmento.

  6. Prendere le misure

    La rotella d’incisione corre a 10 mm esatti di distanza dal binario: facile prendere le misure.

Dopo l’incisione… lo spacco

La pinza separatore ha due modalità di lavoro: per azionarla in un modo, si regola l’apertura delle ganasce sullo spessore della piastrella, si posizionano i riferimenti della pinza sulla linea di incisione, poi si agisce premendo l’impugnatura; la seconda modalità si attua posizionando correttamente la pinza sulla linea d’incisione, avvitando la manopola per portare il tampone a contatto e continuando a ruotarla sino a provocare lo spacco. I tamponi di teflon sono posizionati ad hoc per forzare sul pezzo senza danneggiarne la superficie; infatti ce ne sono due messi anche a fare scontro laterale sul bordo della piastrella. L’allineamento della pinza con l’incisione è facilitato dai vari riferimenti sul corpo d’acciaio dello strumento.

Livella laser AdvancedLevel 360 di Bosch | Per fronteggiare ogni lavoro

Una livella laser, con raggio verde ad alta visibilità e autolivellante, mette a disposizione una serie completa di proiezioni fra linee orizzontali, verticali e punti, che rendono semplici tantissimi lavori di fai da te effettuabili in casa

Con l’esperienza si cresce e si alza sempre più il livello della qualità e della difficoltà dei lavori che si affrontano, anche nei progetti fai da te. La tecnologia oggi mette a disposizione dell’utilizzatore DIY strumenti molto sofisticati che sino a poco tempo fa erano appannaggio dei soli professionisti. La livella laser AdvancedLevel 360 è uno di questi. Innanzi tutto va detto che questa nuovissima livella lavora emettendo raggi laser verdi la cui visibilità è 4 volte maggiore rispetto al classico raggio rosso. Inoltre i raggi sono autolivellanti con una tempistica inferiore ai 4 secondi.

Le configurazioni di emissione sono molteplici e fanno della AdvancedLevel 360 di Bosch una livella molto versatile: linea orizzontale a 360°, 2 linee verticali a 90° una rispetto all’altra e il punto a piombo. Il raggio ha una visibilità sino a 12 metri dal dispositivo (diametro 24 m) e ha la funzione di blocco dell’autolivellamento, per cui è possibile lavorare anche con la testa inclinata per eseguire tracciature che seguono pendenze. I raggi verticali hanno un’ampiezza di 120°. Con un unico tasto funzione, la livella laser risulta molto semplice da utilizzare.

Tutte le opzioni possibili

La proiezione delle linee in squadro, per esempio, è utile per collocare esattamente centrato sotto le lampade a soffitto un oggetto come una televisione a schermo piatto, ma anche un quadro, una libreria a giorno, una consolle, una mensola ecc.
livella laser
Altra utilissima applicazione dello squadro è quella di individuare il centro di convergenza a soffitto: possono essere presi come riferimento oggetti presenti nel locale, ma più frequentemente si usa per individuare esattamente il centro del soffitto.
La proiezione della croce frontale, abbinata al raggio orizzontale a 360° permette di allineare velocemente oggetti su una parete, alla medesima altezza di altri situati su un’altra parete, anche se quella opposta.
livella laser
La possibilità di bloccare l’autolivellamento dei raggi consente di inclinare a piacimento la testa della livella mantenendo accesa la proiezione laser, in tutte le sue configurazioni. In questo modo si esegue la tracciatura lungo piani inclinati, per esempio per l’installazione dell’illuminazione o il corrimano lungo una scala, ma anche per la posa inclinata di piastrelle a parete o per mettere una serie di quadri con andamento degradante.

La livella laser AdvancedLevel 360 è molto compatta e leggera: pesa solo 500 g. Sotto la base ha un attacco filettato da 1/4”, come quello presente sulle macchine fotografiche, per cui è possibile fissarla su uno stativo qualsiasi, oppure utilizzare il treppiedi Bosch TT 150 in dotazione con la versione Set della livella. AdvancedLevel 360 versione base euro 189,95 versione Set euro 209,95.

Trapano avvitatore M-TAP B 18 K1 Valex | Recensione e utilizzo

Si suol dire che piccolo è bello, ma in questo caso dobbiamo dire funzionale, comodo, versatile e potente: dal test sul campo il trapano avvitatore M-TAP B 18 K1 ne è uscito promosso a pieni voti

Durante il montaggio di una piccola tettoia abbiamo avuto modo di testare sul campo un trapano avvitatore M-TAP B 18 K1 Valex, prima ancora di fare i canonici test in laboratorio. Di solito avviene il contrario, perché nelle installazioni, in cui si deve fare presto e bene, non si vuole avere alcun tipo di sorpresa. La deroga alla regola è stata frutto delle frequenti prove di altri apparecchi a batteria Valex, che hanno sempre mostrato un comportamento rispondente ai dati di targa, e della presenza nella confezione in valigetta di 2 batterie e relativa stazione di carica.

Il trapano avvitatore M-TAP B 18 K1 fa parte della serie Pro di Valex ed è alimentato con batterie al litio da 18 V della famiglia One All, compatibili con un nutrito numero di utensili cordless. Le batterie da 2,0 Ah, in dotazione, non sono quelle con la più alta capacità offerta dalla gamma, ma con il caricatore fornito hanno un tempo di ricarica di un’ora soltanto. Altro fattore che ci ha fatto apprezzare le batterie di questa capacità è la loro leggerezza; questo vantaggio si somma alle dimensioni molto contenute della macchina e al suo peso ridotto.

La giornata di lavoro, ricca di forature e avvitature nel legno, non ha pesato minimamente sui polsi e sulle braccia. Va sottolineato come, a fronte delle dimensioni assolutamente ridotte, il motore abbia dimostrato tutti i suoi 62 Nm in fase di avvitatura, mentre la presenza della percussione rende questo trapano uno strumento generoso e versatile, un vero tuttofare, progettato per avere una lunga durata nel tempo grazie alla trasmissione con ingranaggi in acciaio. In più, il motore con tecnologia brushless garantisce elevata affidabilità e capacità di sostenere prestazioni eccellenti, anche per un uso intensivo dello strumento. Il trapano avvitatore M-TAP B 18 K1 ha un prezzo consigliato al pubblico di euro 179,90.

Piattaforma One All

La piattaforma One All Valex condivide un unico sistema di alimentazione a 18 V fra un nutrito numero di elettroutensili, per il laboratorio e per il giardino. Ne fanno parte batterie di diversa capacità (1,5 Ah, 2 Ah, 3 Ah, 4 Ah e 5 Ah) e alcuni caricabatterie, anch’essi differenti per caratteristiche e modalità di lavoro. In tutto sono 3 stazioni di carica, di cui due a una posizione (rispettivamente con erogazione di 1,7 A e 2,4 A) e una a due posizioni, capace di erogare 2,4 + 2,4 Ah.

Trapano avvitatore M-TAP B 18 K1: tutti i principali controlli

  • Velocità di rotazione

    Due le velocità di rotazione impostabili mediante lo scorrimento del pulsante sul corpo macchina. Nella posizione 1 la velocità massima è di 500 giri/minuto, mentre nella posizione 2 sale a 2000 giri/minuto.

  • Led per il livello di carica residuo

    Sul retro della batteria ci sono tre led di diverso colore e un pulsante, premendo il quale si controlla il livello di carica dell’accumulatore.

  • Comodità nell’uso a una mano

    Il trapano avvitatore M-TAP B 18 ha un ottimo mandrino monoghiera in robusto metallo, che si riesce a stringere bene con una mano, senza alcun utensile. Il diametro massimo di apertura è di 13 mm.

  • Selettore delle tre funzioni

    Le impostazioni delle tre funzioni (foratura normale, foratura con percussione e avvitatura) si effettuano, com’è consuetudine, ruotando il selettore più vicino al corpo macchina.

  • Scelta dell’entità della coppia di serraggio

    Selezionando la funzione di avvitatura, con la ghiera successiva si imposta l’entità della coppia di serraggio, con 21 gradi di potenza crescente.

  • Illuminazione sull’area di lavoro

    Sotto l’impugnatura, nel piede di supporto della batteria, è incastonato un diodo luminoso che si attiva simultaneamente al motore del trapano avvitatore. La posizione è ottima per fare luce nell’area di lavoro, spesso scarsamente illuminata.

Poltroncine in legno fai da te

Il sedile delle poltroncine in legno fai da te si trova ad altezze diverse a seconda che vengano utilizzate diritte o capovolte, per risultare comode a bambini di età diverse; ruotandole diventano sgabelli o tavolini

Sono a misura di bambino, come vuole il metodo Montessori, comode per alzarsi e sedersi in autonomia a diverse età, mantenendo una postura corretta in appoggio sui braccioli, allo schienale e senza le gambe a penzoloni. Per costruire una di queste poltroncine in legno fai da te servono solo quattro pannelli di multistrato da 15 mm: due da 300×350 mm (fianchi), uno da 320×350 mm (schienale) e uno da 320×280 mm (sedile), tutti pezzi che facilmente si trovano tra le rimanenze di laboratorio. In alternativa, si ricavano facilmente da un pannello da 700×620 mm o da 350×1200 mm, con una differenza millimetrica nelle dimensioni a causa del materiale eroso dalla lama utilizzata per effettuare i tagli.

Per rendere le poltroncine in legno fai da te più leggere e più coerenti alle forme tradizionali si praticano doppie aperture nello schienale e nei fianchi: sottili e speculari le prime, arrotondate alle estremità, rettangolari e asimmetriche le seconde. Tutti i profili vanno smussati e gli spigoli vanno arrotondati, mentre l’unione dei pezzi prevede l’utilizzo di spine di faggio per non avere elementi visibili. Il sedile va montato spostato di 25 mm rispetto alla mezzeria dei fianchi: così facendo, quando la poltroncina è posizionata in un modo il sedile è a 150 mm da terra, capovolgendola si ottiene una versione simmetrica con il sedile a 200 mm da terra. Ruotandola con lo schienale in alto può essere utilizzata come sgabello o tavolino.

Tagli a misura, nel pieno e assemblaggio

Tempo richiesto: 4 ore

  1. Tracciare e tagliare i pezzi

    Se si utilizza la circolare da banco i pezzi vanno tracciati e tagliati singolarmente: la lama, infatti, ha uno spessore di circa 3 mm e, tagliando in sequenza, ci si ritroverebbe con larghezze diverse rispetto alle misure iniziali.

  2. Forare lo schienale

    Per avere le estremità delle feritoie dello schienale di per sé arrotondate si marcano quattro punti a circa 70 mm dai lati verticali e 50 mm da quelli orizzontali, poi si fora passante con una punta Forstner da 25 mm.poltroncine fai da te

  3. Completare il taglio delle feritoie

    Aperti tutti i fori, si tracciano le coppie di linee parallele ai lati superiore e inferiore, tangenti alle circonferenze, e si completa il taglio delle feritoie con il seghetto alternativo.

  4. Possibilità di eseguire tagli senza forare con i multiutensili a vibrazione

    Con un multiutensile a vibrazione è ancora più facile realizzare le aperture: si possono eseguire tagli nel pieno senza dover aprire i fori di ingresso per la lama.

  5. Tracciare le sagome rettangolari sul legno e forare

    Le aperture rettangolari delle poltroncine in legno fai da te sono distanziate 50 mm dai lati dei fianchi: una è alta circa 50 mm, l’altra circa 100 mm. Tracciate le sagome rettangolari sul legno, si fora passante negli angoli di entrambe per ottenere sia l’arrotondamento sia l’ingresso della lama dell’alternativo che completa l’apertura. Al termine si regolarizzano i bordi con raspa e carta vetrata.

  6. Procedere alla spinatura

    Nei bordi verticali dello schienale e in quelli destro e sinistro del sedile si aprono i fori per la spinatura, a interassi regolari; si inseriscono in questi i marcatori a cappellotto e si portano i suddetti pannelli a contatto con le facce interne dei fianchi, allineandoli correttamente, per segnare i punti corrispondenti in cui praticare i fori ciechi. Si inseriscono le spine cosparse di colla e si collegano i pezzi, lasciando in morsa per 24 ore.poltroncine in legno fai da te

Progetto di Giovanni Pasqualotto

Sanitrit | Come riorganizzare gli spazi della propria casa senza grandi opere murarie

Per soddisfare nuove esigenze abitative, può essere necessario riorganizzare gli spazi della propria casa aggiungendo ad esempio dei sanitari o un nuovo bagno. I prodotti Sanitrit permettono di realizzare questi progetti, facilmente e senza opere murarie invasive. Se il bagno si trova in una zona della casa lontana dalla colonna di scarico principale, in soffitta o nel seminterrato, è necessario intervenire per fare sì che le acque reflue confluiscano nella colonna principale e Sanitrit ha sempre la soluzione più adatta.

Oltre a una gamma completa di prodotti che permettono la gestione delle acque chiare e scure, Sanitrit ha una rete capillare di Centri Assistenza su tutto il territorio che garantisce un intervento rapido e professionale a domicilio. Oggi Sanitrit ha competenze progettuali e produttive in 4 principali aree sinergiche:

  • Apparecchiature e soluzioni per il trattamento dell’acqua in ambito domestico
  • Pompe e stazioni di pompaggio per progetti industriali
  • Apparecchiature per docce, vasche idromassaggio e spa
  • Trattamento delle acque

Di seguito alcuni esempi dei prodotti Sanitrit con cui è possibile gestire le acque chiare o scure. 

La linea SANICOMPACT si compone di wc con trituratore integrato particolarmente silenziosi. Confortevoli, affidabili e con un design moderno, questa linea è la soluzione ideale per bagni dalle dimensioni ridotte o per chi desidera gestire al meglio la riorganizzazione degli spazi domestici.
Sanishower PLUS⁺ è la pompa per acqua chiare adatta per installare una doccia dove prima non era possibile.
Sanivite PLUS⁺ è la pompa per lo smaltimento delle acque chiare particolarmente adatta al mondo della cucina.
Sanicondens Clim Mini New Silence (novità 2021) è la pompa progettata per espellere la condensa dalle unità di condizionamento dell’aria. Le sue piccole dimensioni le permettono di integrarsi facilmente in un climatizzatore a muro.
Sanicondens Pro (novità 2021) è la pompa specificamente progettata per lo smaltimento di concentrati acidi da caldaie a gas e altre apparecchiature come banchi refrigeranti, climatizzatori, cassette aria condizionata e deumidificatori.
Sanipack Pro UP è l’unico trituratore ad incasso che, grazie a uno spessore di soli 17 cm, sparisce in un muretto, permettendo la realizzazione di un bagno bello esteticamente e funzionale.
Le stazioni di sollevamento permettono di realizzare progetti diversi: smaltimento di acque chiare e scure, acque pluviali. Scegliere di installare una stazione di sollevamento, in un locale tecnico o una cantina, riduce i costi di installazione e permette una grande facilità di accesso e manutenzione.
Sanifos è la gamma di stazioni di sollevamento automatiche che permettono la gestione delle acque chiare e delle acque scure. Dotate di un sistema di triturazione SFA, che consente lo smaltimento delle acque reflue di più unità abitative o commerciali, risolvono numerosi problemi di progettazione.