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Martello perforatore Valex M-MPB-18 | Colpi robusti con batteria al litio

Con un motore brushless alimentato da batterie al litio 18 V, il martello perforatore Valex M-MPB-18 offre tutte le combinazioni di utilizzo possibili per forare e scalpellare con punte SDS plus

Quando si devono forare materiali lapidei particolarmente duri, come per esempio certe piastrelle di grès porcellanato, muri di pietra, pilastri di calcestruzzo ecc, un semplice trapano, seppure performante, mostra tutti i suoi limiti. Quello che ci vuole è un martello perforatore, il quale si differenzia dal primo per la diversa modalità percussiva, sostituendo le rapide vibrazioni con lenti e più efficaci colpi. Inoltre, nel martello perforatore si trova spesso anche la funzione di sola percussione, che permette di usarlo come demolitore, ovviamente per lavori di precisione e non molto estesi. Diamo resoconto della prova del martello perforatore Valex M-MPB-18, uno strumento con ottime caratteristiche: anzitutto è alimentato con batterie al litio da 18 V della famiglia Valex OneAll, grazie alle quali è garantita tutta la riserva di potenza che serve a uno strumento di questo tipo; il motore è brushless, con grandi vantaggi sotto il profilo delle prestazioni e della durata nel tempo; quattro le modalità operative: foratura con e senza percussione, sola percussione con e senza blocco della rotazione. L’attacco al mandrino è SDS Plus; i colpi sono da 2,2 joule.

Regolazioni, protezioni, impugnatura

 

  1. Scelta della modalità operativa

    La scelta della modalità operativa si effettua ruotando il selettore a quattro posizioni, situato lateralmente al corpo macchina.

  2. Installare l’impugnatura supplementare

    L’impugnatura supplementare può essere orientata in basso, a sinistra o a destra.

  3. Inserimento della punta

    Il cambio delle punte SDS avviene tirando indietro la ghiera del mandrino; rilasciandola, la punta inserita rimane bloccata in sede.

  4. Regolare l’asta di finecorsa

    L’asta di finecorsa si inserisce e si regola premendo il pulsante laterale alla sua sede.

  5. Servirsi della guarnizione in gomma per limitare la dispersione dei detriti

    Calzando sulla punta la guarnizione di gomma e tenendola premuta contro la parete durante la foratura, si limita la dispersione dei detriti.

  6. Accensione del led frontale

    Toccando il pulsante di avvio si accende la luce led, posizionata frontalmente, che punta il suo cono di luce sulla zona di lavoro.

Batteria e caricabatterie

La batteria ha una collocazione eccellente sulla macchina: resta posizionata in modo da mantenere lo strumento perfettamente bilanciato, qualsiasi batteria si applichi, dalla più piccola, meno durevole ma che, essendo leggera, offre la massima manegevolezza, alla più grande e pesante, utile per le sessioni di lavoro più impegnative e capace, aumentando la massa dell’elettroutensile, di attenuare i contraccolpi e le vibrazioni dati nella funzione di scalpellatura. Le batterie utilizzabili con il martello perforatore M-MPB-18 sono quelle della piattaforma OneAll di Valex, condivisibili con innumerevoli elettroutensili per il laboratorio, la casa, il garage e il giardino. Le capacità disponibili sono 1,5 Ah, 2 Ah, 3 Ah, 4 Ah e 5 Ah. Il martello perforatore M-MPB-18, senza caricabatteria e accumulatore, costa euro 149,90.

 

Guida di foratura per trapano Wolfcraft

Un set indispensabile quando si devono allargare grandi fori mantenendo la centratura esistente: si adatta a fori da 35 a 70 mm di diametro e permette di guidare le seghe a tazza come se si dovesse forare materiale pieno

Se capita di dover allargare un foro realizzato in precedenza con una sega a tazza ci si trova in difficoltà, perché non si può più contare sulla punta centrante che guida e stabilizza la lama nella fase iniziale del taglio. Può succedere, per esempio, se si vogliono sostituire i faretti alogeni con quelli a led per risparmiare energia: questi ultimi hanno infatti un diametro superiore, la sega a tazza non guidata facilmente scivola e rovina il controsoffitto o realizza un foro ellittico che non può ospitare il faretto. Ecco che ci viene in aiuto la guida di foratura per trapano Wolfcraft, che risolve brillantemente i problemi di questo genere.

Si tratta di una guida troncoconica che ha l’esterno filettato per poter essere avvitata nel foro esistente e serrata tramite una sorta di chiave che va inserita nella sede ricavata sulla boccola posteriore d’acciaio. La sede è calibrata anche per accogliere la punta di centraggio della sega a tazza e guidarla come se nello stesso punto non esistesse già una sede circolare più piccola, mantenendo la perfetta centratura. Il set, racchiuso in una valigetta di plastica robusta, si compone di tre guide adatte per allargare fori Ø 35-51 mm, Ø 46-62 mm e Ø 54-70 mm, da utilizzare rispettivamente con seghe a tazza di diametro minimo 60, 68 e 76 mm; tre boccole in acciaio per punte centranti Ø 6-10 mm; un supporto per avvitare la guida nel foro, per lavorare in sicurezza sia a soffitto sia a parete. Scarica la guida informativa.

Fori perfetti con la guida di foratura per trapano, sia a soffitto sia a parete

Tempo richiesto: 5 minuti

 

  1. Perché allargare un foto

    La necessità di allargare i fori a soffitto per passare da luci alogene a luci a led è un caso tipico, ma può capitare di dover allargare anche i fori a parete per lo scarico dei sanitari.

  2. Posizionare la guida

    La guida allarga fori è di forma conica. Ha una filettatura esterna con cui viene avvitata nel foro esistente.

  3. Avvitare la guida e fissarla

    Viene fissata con il supporto per l’avvitamento, in modo che la guida si posizioni con sicurezza nel foro anche quando il lavoro da effettuare è a soffitto.

  4. Iniziare la preforatura

    La punta centrante della sega a tazza viene inserita nella boccola in acciaio del dispositivo di foratura. Ciò assicura alla sega a tazza la guida necessaria e il nuovo foro risulterà centrato e allineato con esattezza al foro esistente.

  5. Rimuovere la guida

    Dopo la preforatura, la guida allarga fori può essere rimossa. Tuttavia, può anche rimanere nel foro senza problemi ed essere rimossa in un secondo momento.

  6. Forare la parte incisa in precedenza

    Ora il foro esistente può essere allargato in maniera perfettamente centrata – il foro si trova esattamente dove dovrebbe essere.

Come usare la levigatrice a nastro Einhell TS-BS 8540 E

La levigatrice a nastro Einhell TS-BS 8540 è una macchina eccellente per svolgere in poco tempo importanti lavori di levigatura di superfici ampie, anche quando ci si trova a rimuovere diverse mani di vernice secca e stratificata nel tempo

La levigatrice a nastro Einhell TS-BS 8540 è il cosiddetto “carrarmato”: una levigatrice elettrica a nastro, utilizzabile a mano. Con la sorella da banco condivide il sistema di lavoro, cioè il trascinamento ad alta velocità di un nastro abrasivo ad anello. Sono entrambi strumenti molto potenti, capaci di svolgere in breve tempo grosse moli di lavoro, ma mentre in quella da banco “aspetta” che si appoggi il pezzo su di lei, la seconda va “portata” sul pezzo da lavorare. Di qui due necessità: innanzi tutto di bloccare molto bene il pezzo sul banco da lavoro e, in seconda battuta, di lavorare tenendo la macchina con entrambe le mani, ben aggrappate alle impugnature di cui dispone. Il carrarmato, infatti, ha la tendenza a correre in avanti, facendo una forte presa sulla superficie.

È importante contare su impugnature ben strutturate e regolabili, soprattutto nel caso di macchine potenti come la levigatrice a nastro Einhell TE-BS 8540 E che sviluppa una potenza di 850 W e spinge il nastro a una velocità regolabile sino a 400 metri/min. Il nastro utilizzabile è largo 75 mm e ha uno sviluppo di 553 mm in lunghezza. Con la macchina ne viene dato uno in dotazione con grana 80, ma ce ne sono disponibili di diverse gradazioni, da scegliere in base al lavoro da fare e alle caratteristiche della superficie. La riduzione dei tempi di levigatura con questa macchina è assicurata; per dominarla, bastano poche regole: mai avviarla quando è a contatto con la superficie, tenerla saldamente e non fare troppa pressione sul pezzo. Prezzo consigliato euro 79,95

Impugnature e pulsanti di controllo

L’impugnatura addizionale è regolabile nell’inclinazione, permettendo di essere posizionata nel modo più confortevole per il proprio modo di lavorare oppure di orientarla per fissare la macchina sul banco, con il nastro rivolto all’insù.
L’utile protezione frontale può essere ribaltata all’indietro, nel caso sia d’ingombro alla lavorazione del momento. Basta premere il pulsante laterale, per svincolarla.
Alla radice dell’impugnatura principale, in posizione rilevata, si trova la rotella per impostare la velocità dei giri del motore, che si ripercuote direttamente su quella di scorrimento del nastro.
Sulla sinistra, invece, vi è il pulsante che permette di bloccare l’avviamento della macchina in posizione inserito, in modo da non dover tenere costantemente tirato il grilletto, per tutta la durata del lavoro. Com’è consuetudine, quando si desidera spegnere basta premere e rilasciare il grilletto per mettere il pulsante laterale in posizione di riposo.

Levigatrice a nastro Einhell TS-BS 8540 E: sostituzione e regolazione del nastro

 

  1. Sbloccare il nastro abrasivo con l’apposita leva

    Fra i due tamburi di trazione si trova la leva di bloccaggio del nastro abrasivo, che avviene sollevandola e spingendola completamente verso l’anteriore.

  2. Sfilare il nastro abrasivo

    La leva non fa altro che togliere il tensionamento al nastro avvicinando i due rulli; in questo modo l’abrasivo può essere rimosso sfilandolo lateralmente.

  3. Rispettare la direzione indicata sul nastro abrasivo

    Il nastro ha una precisa direzione di lavoro, segnalata in modo evidente all’interno della banda. Prima di mettere il ricambio si deve verificare la direzione indicata dalle frecce e controllare che sia rispettata, seguendo il riferimento in sovrimpressione sulla scocca attorno al rullo posteriore.

  4. Bloccare il nastro con la leva

    Messo in posizione il nastro, si riporta nella posizione di riposo la leva laterale per mettere in tensione il nastro. Non resta che accendere la macchina e regolare la centratura di scorrimento, ruotando la manopola apposita.

Come raccogliere la polvere

Il sistema di raffreddamento del motore elettrico, sviluppa parallelamente una convezione di aria che permette di catturare molta polvere prodotta durante il lavoro. Lo sbocco del flusso è collocato lateralmente all’impugnatura principale, in modo da non interferire con questa, e presenta un attacco a incastro, con sagoma rettangolare, sul quale si può innestare direttamente il cassettino di raccolta offerto in dotazione. Il coperchio di cui è dotato ne permette lo svuotamento dopo l’utilizzo.

In alternativa, sull’attacco rettangolare si può innestare un adattatore che permette il raccordo di un comune bidone aspiratutto. Il diametro di uscita del raccordo, infatti, è standard per i tubi flessibili degli aspiratori da garage e laboratorio.

Fini Siltek S/6 | Un compressore veramente silenzioso

Piccolo e leggero risulta facilmente trasportabile anche per la grossa maniglia sulla scocca. Il Fini Siltek S/6 ha un serbatoio da sei litri e la regolazione del pressostato che lo rendono uno strumento molto versatile. La bassissima emissione sonora è la sua arma vincente

Il compressore di queste pagine rientra nel campo di utilizzo sia casalingo sia professionale, essendo un elettroutensile innovativo che si distingue per avere un gruppo pompante oilless (senza olio) la cui peculiarità è di avere bassissime emissioni acustiche. Questo significa, da un lato, assenza di manutenzione, dall’altro, possibilità di utilizzo a distanza ravvicinata, senza cuffie di protezione, a qualsiasi ora del giorno o della notte. Completano il quadro le dimensioni e il peso, ridotti al minimo, in modo da poter portare facilmente il compressore ovunque, grazie anche alla maniglia posizionata in modo che lo strumento sia ben bilanciato per il trasporto. Il Fini Siltek S/6 si fa apprezzare nella piscina di casa per i gonfiabili, in cortile per gonfiare le gomme dell’auto, in giardino per verniciare a spruzzo una ringhiera, in mansarda per inchiodare le tavole del nuovo rivestimento, in laboratorio per gli utensili ad aria, in casa per colorare i modelli ad aerografo.

Concorre al raggiungimento di tanta versatilità la potenza del gruppo pompante che, con 1 HP di potenza (0,75 kW), assicura una portata d’aria di 105 litri al minuto, una pressione massima di 8 bar. Inoltre, in uscita c’è il regolatore di pressione che permette di calibrare in modo ideale il flusso per le varie necessità: massimo per gonfiare, a pressioni minori per graffatrici, sparachiodi e aerografo. Per questo è presente una grossa manopola in posizione frontale, fra i due manometri.

Siltek S/6: leggero da portare e versatile

Il compressore non è soltanto comodo da trasportare dove serve, in cortile, in casa, in laboratorio, è anche capace di rendere più gradevole il lavoro per il bassissimo rumore che emette quando è in funzione, ridotto a un semplice brusio. Prezzo consigliato al pubblico euro 169,50.

La grande maniglia posta superiormente alla scocca permette di bilanciare il peso della macchina, agevolandone il trasporto con una sola mano.
All’acquisto il Fini Siltek S/6 è interamente montato; sono da applicare solo un paio di elementi, inclusi nella confezione, da montare alla prima messa in funzione: sono il filtro dell’aria aspirata e l’attacco rapido all’uscita dell’aria compressa.

Operazioni per il primo utilizzo

  • Rimuovere il tappo che protegge il foro

    Per montare il filtro dell’aria si rimuove il tappo rosso che protegge il foro filettato. La posizione è sul retro della macchina.

  • Avvitare il filtro

    Il filtro è in materiale plastico; si avvita al foro senza necessità di guarnizioni o nastro di teflon. Va stretto a mano, non c’è bisogno di alcun utensile.

  • Posizionare il pezzo di tubo in dotazione

    Sul filtro c’è un foro laterale per l’inserimento di un pezzo di tubo che è incluso nella confezione. Lo si mette a pressione nella sua sede, poi si ruota il filtro avvitandolo di mezzo giro, per far rimanere il tubetto rivolto in basso.

  • Utilizzare la valvola per spurgare l’umidità

    Sotto il serbatoio è situata la valvola per spurgare l’umidità che si raccoglie durante il funzionamento; l’operazione è da fare con una frequenza proporzionale all’utilizzo del compressore: basta aprire il rubinetto, far uscire l’acqua e richiuderlo.

  • Un compressore davvero silenzioso

    A buon titolo, sul serbatoio del compressore campeggia la grafica che segnala 59 dB(A) di rumore emesso: è un rumore inferiore a quello che fanno due persone che parlano tra loro.

  • Avvitare l’attacco rapido per la tenuta dell’aria

    Sul filetto dell’attacco rapido è già presente il quantitativo giusto di nastro al teflon necessario per la tenuta dell’aria. Per avvitarlo si usa una chiave a forchetta da 19 mm. Va bene stringere, ma non si deve esagerare e, soprattutto, dopo avere stretto, non bisogna mai tornare indietro, svitando seppure di pochissimo il raccordo (questo lo richiede il teflon).

  • Innestare il tubo dell’aria

    Messo l’attacco rapido, il compressore è pronto per funzionare. Basta innestare il tubo dell’aria nell’attacco e inserire all’altro capo l’utensile ad aria che serve per il lavoro da effettuare.

  • Regolare la pressione a seconda dell’utilizzo

    Montando un utensile che richiede una specifica pressione, per esempio la graffatrice ad aria, prima di usarla si regola la pressione in uscita ruotando la manopola del regolatore (di pressione): il manometro di destra indica subito il valore che si sta impostando.

  • Possibilità di inserire utensili

    Inserendo un utensile, in questo caso una pistola di soffiaggio, l’aria è subito disponibile e il compressore si carica velocemente; sui due manometri si può controllare la pressione del serbatoio (manometro di sinistra) e quella all’utensile (manometro di destra).

Idropulitrice Annovi Reverberi 3.0 Dual Speed | Completa ed efficente

L’idropulitrice Annovi Reverberi 3.0 Dual Speed è una macchina potente e versatile, grazie alla doppia modalità di erogazione e con una dotazione completa di accessori

Auto, moto, e-bike, si usano regolarmente su strada e in qualche caso nei percorsi sterrati, accumulando smog oleoso, polvere e fango. Per pulire i veicoli senza faticare, arrivando anche nei punti più difficili, ideale è l’idropulitrice; tuttavia, se in alcuni punti e determinate condizioni il suo getto d’acqua ad alta pressione deve sviluppare la massima potenza, in altri è necessaria una certa moderazione, perché le superfici sono delicate oppure perché c’è il pericolo che l’acqua riesca a penetrare dove non deve. Con l’idropulitrice Annovi Reverberi 3.0 Dual Speed si dispone di tutto ciò che serve per la pulizia dei veicoli e degli spazi esterni come terrazze, patii, marciapiedi, bordi piscina ecc.

La dotazione è completa perché comprende tre testine (una regolabile, una oscillante e una con contenitore per il detergente), la spazzola puliscipavimenti con getti rotanti, l’avvolgitore per il tubo ad alta pressione. Inoltre ha 2 modalità di erogazione del getto: una alla massima potenza (18 MPa), una al 70% della potenza, con un consumo energetico del 30% rispetto al valore massimo. Costa euro 229,90.

Dotazione completa e funzionale

 

  1. Accessori da applicare alla macchina

    All’acquisto ci sono alcuni accessori che vanno applicati alla macchina, fra cui le ruote, la staffa di contenimento della pistola e la manovella per ruotare la bobina, che si inserisce a scatto.

  2. Bloccaggio della rotazione della bobina

    Il tubo ad alta pressione è molto morbido e si riesce ad avvolgere con facilità; al termine si blocca la rotazione della bobina premendo lateralmente la manovella. Questo evita che il tubo si possa srotolare inavvertitamente.

  3. Filtro per le impurità in dotazione

    L’attacco di ingresso dell’acqua è situato posteriormente alla macchina; il raccordo rapido per collegare un comune tubo da irrigazione è trasparente e contiene un filtro per le impurità, che protegge la pompa ad alta pressione dai granelli solidi che potrebbero essere portati dentro dall’acqua. Il filtro è rimovibile per essere periodicamente pulito.

  4. Due diverse modalità di erogazione

    Dalla posizione 0 la manopola d’accensione può essere portata sulla 1 (eco) che porta un risparmio del 30% di energia e porta la potenza al 70%; sulla posizione 2 (max) c’è la massima performance.

  5. Inserire il tubo ad alta pressione nella pistola

    Il tubo ad alta pressione si inserisce a pressione nella pistola; per la rimozione si preme il pulsante laterale.

  6. Utilizzare la fibbia per raccogliere il cavo d’alimentazione

    Sul retro c’è una pratica fibbia per tenere raccolto il cavo d’alimentazione, le sedi per una testina e una lancia, una nicchia in cui trova alloggiamento la lancia con contenitore per lo shampoo.

Spazzola con getti rotanti

La spazzola puliscipavimenti è un aggiuntivo molto efficace: due getti girano vorticosamente, spinti dalla pressione dell’acqua che spruzzano, vincolati alle estremità di un tubo ad alta pressione libero di girare in tondo; il tutto si svolge sotto una “campana” che sulla circonferenza ha una spazzola che aiuta a smuovere la sporcizia entrando anche negli anfratti e nelle irregolarità delle superfici. Si utilizza con efficacia nelle pavimentazioni, ma anche sulle pareti esterne. La spazzola rotante si innesta sulla lancia ad alta pressione, al posto della testina; si applica a pressione e si rimuove premendo il pulsante laterale.

Einhell TC-MC 355 | Un disco per troncare i metalli

La troncatrice TC-MC 355 è un ottimo strumento per tagliare con precisione e rapidità i profilati d’acciaio, capace di un’elevata potenza per troncare senza indugi pezzi di dimensioni sino a 100 millimetri per lato

Fra gli strumenti che permettono di tagliare i metalli, la troncatrice a disco Einhell TC-MC 355 è sicuramente uno dei più adatti quando serve precisione e rapidità. In effetti si tratta di un elettroutensile molto versatile e comodo perché, messo in una sua postazione in laboratorio, è immediatamente disponibile per tagliare i profilati per una costruzione o una riparazione e consente di replicare con un ottima precisione più pezzi uguali, sia in lunghezza, sia come angolo di taglio.

La troncatrice per metalli Einhell TC-MC 355 ha un disco per taglio acciaio Ø 355 mm che permette notevoli dimensioni del pezzo da troncare: con taglio a 90° si arriva a un massimo di 100×100 mm, con taglio a 45° sino a un massimo di 90×90 mm. La superficie d’appoggio è di 460×260 mm e ha una morsa di serraggio del pezzo che permette un’ampiezza massima di 230 mm. Il riscontro fisso della morsa si può collocare in diverse sedi ed è regolabile per un’inclinazione da -15 a 45°. La potenza assorbita dal motore è di 2300 W e la velocità di rotazione a vuoto è di 4000 giri/min. La macchina pesa 16,7 kg e ha un prezzo consigliato al pubblico di euro 149,95.

Regolazioni, protezioni, impugnatura della troncatrice TC-MC 355

 

  1. Posizione di riposo e sicurezza

    La testa della troncatrice, che porta motore, lama e impugnatura, ha una posizione di riposo e sicurezza, nella quale si blocca lo snodo, mandando a fondo l’apposito perno laterale.

  2. Protezione dalle schegge e dalle scintille in uscita

    Al termine del piano d’appoggio del pezzo, posizionata dietro la lama, c’è una validissima protezione che impedisce la pericolosa “sparata” di schegge e scintille in quella direzione, durante le operazioni di troncatura.

  3. Sostituire la lama

    Per la sostituzione della lama, si usa la chiave a brugola in dotazione, innestandola nella vite posta al centro del disco. Per impedire la rotazione della lama, quando si svita e poi si riavvita la vite, si tiene premuta una levetta situata sotto l’impugnatura.

  4. Sede della chiave a brugola

    La chiave a brugola ha una sua sede nella base d’appoggio della macchina così da non essere smarrita.

  5. Regolare l’escursione della lama

    Al centro dello snodo della testa, vi è una vite che fa da scontro alla discesa della testa stessa: regolandola si impedisce la completa escursione della lama, utile quando si deve incidere un pezzo sino a una profondità precisa, senza troncarlo.

  6. Impugnatura e maniglia di trasporto

    L’impugnatura per l’azionamento della troncatrice, mediante il pulsante di avvio, si sviluppa verso l’operatore, mentre sopra il motore vi è la maniglia di trasporto che permette di sollevare la macchina comodamente, essendo in un punto di perfetto bilanciamento dei pesi.

Troncare il pezzo a 90 gradi

Regolata la superficie di fissaggio sull’angolo di 0°, per fare spazio al pezzo da troncare sul piano d’appoggio, si tira indietro la manovella della morsa sollevando la metà superiore del dado.

Si porta avanti la manovella, portando la superficie di fissaggio mobile contro il pezzo, poi lo si immobilizza avvitandola.

Troncare con angolo da -15° a 45°

Con la chiave in dotazione si rilasciano le due viti che bloccano la superficie di fissaggio; così la superficie può essere inclinata regolandola sull’angolo di taglio desiderato, compreso fra -15° e 45°. Al termine le viti vanno nuovamente serrate.

Sulla base d’appoggio ci sono altre due sedi per le viti che tengono la superficie di fissaggio fissa: a seconda delle dimensioni del pezzo, la superficie di fissaggio può essere spostata sulle posizioni retrostanti.

Fatte le debite regolazioni, anche con il taglio angolato si deve immobilizzare il pezzo in lavorazione: stringendo la manovella della morsa, la superficie di fissaggio mobile si adatta automaticamente all’angolo di taglio impostato.

Poly Max ha ottenuto la certificazione EMI CODE

VOC: definizione e rischi

La classe VOC (Volatile Organic Compounds) o COV (Composti Organici Volativi) comprende diversi composti chimici accomunati dal fatto di avere una elevata volatilità (punto di ebollizione <250°C). La presenza di VOC in un prodotto comporta:

  • Inquinamento indoor: malattie allergiche, asma e disturbi respiratori nell’infanzia, infezioni respiratorie
  • Disturbi per la salute umana: effetti a breve termine, come ad esempio forti mal di testa, nausea, irritazione cutanea e ad occhi o vie respiratorie; effetti a lungo termine e ben più preoccupanti come cancro o danni al sistema nervoso

Importanza Ddell’EMICODE®

La certificazione GEV EMICODE® viene rilasciata a prodotti a basse emissioni e che possono essere impiegati nell’edilizia verde.

I prodotti con queste certificazioni generano anche minori costi di gestione dei magazzini per i clienti e rivenditori.
EMICODE EC1 PLUS certifica: Prodotti sicuri per la salute umana ed ecosostenibili.
Tutte le referenze Bostik Poly Max sono certificate.

 

Come riparare i faretti led

Il mancato funzionamento può essere causato dalla sezione di alimentazione oppure proprio dal modulo LED. In entrambi i casi il pezzo in avaria va sostituito, ma l’intervento non è difficile

Dall’avvento della tecnologia led nel campo dell’illuminazione, i tecnici e le aziende produttrici hanno più volte sottolineato (l’abbiamo fatto anche noi su queste pagine) la proverbiale durata del diodo emettitore; questo sarebbe anche vero, se non fosse che per ottenere più elevate quantità di luce, spesso questi diodi siano spinti oltre i limiti delle loro possibilità. Pertanto le 25-50.000 ore di lavoro promesse si rivelano del tutto fittizie. Resta il fatto che il faretto led, nella sua interezza, rimane un oggetto piuttosto costoso, soprattutto se l’involucro ha specifiche di tenuta alle intemperie di grado elevato (IP 64, IP 65 ecc).

Di fronte all’ennesimo faretto led “fulminato” si può cercare di scoprirne la causa. Ovviamente l’esercizio, non è puramente sterile, perché rilevando le specifiche dell’elemento rotto lo si può reperire come ricambio, peraltro piuttosto economico, e provvedere alla sostituzione, ripristinando completamente la funzionalità del faro.

Si consiglia di annotare sempre la data dell’installazione e della riparazione degli elettrodomestici e dei dispositivi come le lampadine, insieme ad altri dati importanti come il fornitore dell’oggetto o dei ricambi. In primo luogo, questo consente di conoscere la durata di un dispositivo, fare valutazioni obiettive sulla resa di una marca rispetto a un’altra ed effettuare successivamente acquisti più convenienti per le proprie tasche. In seconda battuta, tenendo traccia dei fornitori si può ricorrere ai resi, visto che tutte le aziende serie offrono agli acquirenti una tutela di garanzia, soprattutto nel caso in cui la durata del bene non sia congrua con quanto dichiarato nelle specifiche.

Le riparazioni che mostriamo in questo articolo sono molto semplici e alla portata di tutti quelli che abbiano un minimo di dimestichezza con i collegamenti delle circuiterie elettriche. Tuttavia va detto che con la corrente elettrica non si scherza. Durante lo svolgimento di quasi tutte le operazioni il dispositivo su cui si interviene deve essere staccato da qualsiasi forma di alimentazione. Vi è soltanto il momento in cui si verifica la funzionalità dell’alimentatore del led che richiede di dare corrente al circuito per testare i valori sui conduttori in uscita. Questo è il momento più delicato: la tensione in uscita è tendenzialmente bassa, sotto i 50 V, ma può essere ugualmente pericolosa, come lo sono anche altre parti del circuito che nel momento della prova sono inevitabilmente senza protezioni, perché la lampada è completamente smontata.

Il contenitore dei faretti led è importante

A seconda del grado di isolamento alle intemperie, i faretti led possono avere sistemi di chiusura differenti, ma importanti sotto il profilo qualitativo.

In questo caso si nota la presenza di 4 viti agli angoli del bordo esterno; poi, in posizione rilevata, vi è un vano più piccolo chiuso da un suo coperchio con altre 4 viti. Questo secondo vano contiene l’alimentatore.

Nel secondo esempio si ha un’unico coperchio grande con un numero maggiore di viti: ce n’è una in ogni angolo e una al centro di ogni tratta diritta. Alimentatore e led sono entrambi ben protetti dalle infiltrazioni d’acqua da un unico coperchio che mostra una valida alettatura di dissipazione del calore.

Entrambe le lampade hanno un fermacavo in ingresso con serraggio a tenuta stagna. Se fosse necessaria la sostituzione del cavo, bisogna allentare il dado di tenuta prima di sfilarlo e si deve usare un cavo con guaina isolante di sezione simile.

Con sole quattro viti agli angoli e uno schermo di vetro di tali dimensioni, anche se c’è la guarnizione, le infiltrazioni di acqua sono possibili.

Sotto il vetro si presenta il diffusore cromato tenuto da 4 viti agli angoli che vanno rimosse per mettere a nudo il led.

Ripare i faretti led sostituendo l’elemento illuminante

Tempo richiesto: 15 ore

 

  1. Occorrente per sostituire il led

    Per sostituire il led fulminato bastano pochi attrezzi che quasi tutti abbiamo nella dotazione di casa: un saldatore a stagno, un cacciavite a croce, una pinza con i becchi lunghi. Oltre al led nuovo, compatibile con quello presente all’interno del faretto, ci si deve procurare un po’ di pasta termoconduttiva, un prodotto che si usa anche nel montaggio dei processori sulle schede madri dei pc e si trova facilmente on-line in confezioni di piccolo taglio.

  2. Staccare i conduttori del led

    Per la sostituzione, va rimosso il led vecchio e, come prima cosa, si staccano i due conduttori che lo alimentano. Si scioglie lo stagno della saldatura tirando con delicatezza il filo, tenendolo con le pinze, per allontanarlo.

  3. Svitare le viti che bloccano il led

    Ai quattro lati, la piastrina del led ha viti che la bloccano al supporto del portalampada. Si svitano e la si stacca facendo leva sotto.smontare faretto led

  4. Rimuovere la vecchia pasta per la dissipazione del calore

    A trattenerla in sede era la vecchia pasta per la dissipazione del calore che, per quanto possibile, va rimossa dalla sede di posizionamento del led.

  5. Spalmare la nuova pasta

    Si spalma sul retro del led nuovo un po’ pasta fresca, prima di metterlo in sede, avvitandolo ai quattro lati.

  6. Saldare i terminali alla piastrina led

    Si ravviva lo stagno sui terminali dei due fili da collegare, aggiungendone un pochettino, e si saldano alle piastrine del led.saldare led

Controllo dell’alimentatore

Come abbiamo detto a proposito del contenitore, l’alimentatore può stare in un vano separato oppure risiedere in quello del led.

Per verificare il funzionamento dell’alimentatore è necessario dissaldare i due fili che arrivano al diodo. Il tester va impostato per misurare la tensione in corrente continua.

I puntali devono essere collegati in modo coerente con la polarità di uscita dell’alimentatore (rosso con il + e nero con il -). Se non si hanno i puntali a coccodrillo, si possono inserire, come nella foto, tra rame e guaina. Fatte queste operazioni si alimenta la lampada per leggere il valore di uscita dell’alimentatore che essere fra i 25 e i 45 V.

Lavorazione e foto di Romeo Bolzonella.

Paranco elettrico Einhell TC-EH 500-18

Un argano elettrico fatto per un utilizzo domestico, per sollevare mobili e oggetti pesanti per trasferirli da un piano all’altro, ma anche per l’utilizzo in garage, cantina e in laboratorio

Perché fare tanta fatica, tutte le volte che si vuole portare da un piano all’altro, magari in solaio, un mobile, un baule o una cassa piena di oggetti? Oppure sollevare i grandi vasi del giardino per il ricovero invernale o, ancora, provvedere al rimessaggio della barca ecc. Con un argano elettrico, del tutto analogo a quelli di cui i muratori non possono fare a meno, si può fare tutto questo, e altro ancora, dal solaio alla cantina, in garage e in giardino. Il paranco elettrico Einhell TC-EH 500-18 non è uno strumento professionale, ma è realizzato con concetti costruttivi analoghi a quelli usati dai professionisti, con gli stessi riguardi verso la sicurezza nel funzionamento.

Il motore elettrico, con potenza di assorbimento di 1000 W, ha il rotore solidale con il rocchetto su cui è avvolto un cavo d’acciaio con sezione di 4 mm, che permette il sollevamento sino a un’altezza di 18 metri. La velocità di alzata è di 8 m/min. Il motore è pilotato via cavo da un telecomando con il quale si avvia il sollevamento oppure l’abbassamento del carico sospeso. In dotazione viene data una carrucola di rinvio con gancio aggiuntivo per usare il paranco con bozzello, la modalità che permette di raddoppiare la potenza di sollevamento: il carico nominale passa così da 250 kg a 500 kg. Il paranco elettrico Einhell TC-EH 500-18 costa euro 139,95.

Sicurezza e raddoppio della forza

Sull’impugnatura di controllo c’è in piena evidenza il pulsante dell’arresto di sicurezza che interrompe immediatamente l’alimentazione al motore. Si aziona premendolo, mentre per ripristinare il regolare funzionamento del paranco, il pulsante va ruotato in senso orario.
Nella confezione del paranco TC-EH 500-18 ci sono le due staffe a omega per il fissaggio dell’elettroutensile a un sistema di sostegno; sono complete di bulloni e rondelle. Inclusi, ci sono anche due utilissimi accessori che permettono l’utilizzo del paranco in funzione con bozzello. Sono una carrucola di rinvio e un gancio aggiutivo, necessari per questa modalità che permette il raddoppio del peso sollevato.
Le staffe di fissaggio del paranco hanno larghezza e profondità interne di circa 45 mm. Sono fatte per abbracciare un braccio orizzontale di sezione adeguata, cui il paranco va fissato usando i bulloni in dotazione. Le rondelle spaccate hanno funzione di antiallentamento, cioè impediscono il possibile svitamento causato delle vibrazioni durante il funzionamento.

Utilizzo del paranco elettrico Einhell con bozzello

 

  1. Smontare il gancio aggiuntivo dalla puleggia

    Per applicare la puleggia di rinvio è necessario smontare da questa il gancio aggiuntivo, che la casa madre fornisce già montato per mostrare la posizione corretta di gommini e rondelle. Servono due chiavi a forchetta da 17 mm, una da 10 mm e un cacciavite a taglio.

  2. Rimuovere il gancio aggiuntivo

    La rimozione del gancio aggiuntivo è necessaria per far passare il cavo d’acciaio all’interno della cassetta del rinvio, in modo che possa lavorare correttamente nella scanalatura della puleggia.

  3. Tenere in posizione il cavo con le viti

    Si inseriscono e serrano le due viti passanti che tengono in posizione il cavo.

  4. Applicare gli elementi di fissaggio del gancio

    Uno per volta si applicano gli elementi di fissaggio del gancio: imboccato il bullone nel rinvio, per qualche millimetro, si mette subito un gommino, poi il gancio e il secondo gommino.

  5. Fissare il bullone

    Facendo sbucare il bullone sull’altro lato del rinvio, si mette la rondella e il dado di serraggio.

  6. Tirare con moderazione il dado

    Il dado va tirato con moderazione, consentendo al gancio di ruotare rispetto al rinvio.

  7. Agganciare il gancio principale sul carter del paranco

    Quello che normalmente è il gancio principale va agganciato nell’asola sul carter del paranco, mentre quello aggiuntivo diviene il nuovo gancio di sollevamento con doppia potenzialità.

Come predisporre un impianto aria compressa fai da te

Installare un impianto aria compressa fai da te è molto utile in laboratorio, in modo da avere a portata di mano il getto dell’aria, vicino a dove si lavora, senza dover spostare il compressore.

La realizzazione dell’impianto non è difficile e consiste nel canalizzare l’aria compressa attraverso un’opportuno percorso (in funzione delle nostre esigenze) utilizzando tubi specifici in PVC. Vediamo in dettaglio come procedere.

Come fare un impianto aria compressa

Tempo richiesto: 1 giorno

  1. Materiale da usare

    Due diametri di tubo e sette figure di raccordi sono sufficienti alla realizzazione dell’impianto aria compressa fai da te fisso.

  2. Tagliare i tubi

    Il taglio dei tubi si può eseguire con un tagliatubo o anche con la smerigliatrice con disco da taglio sottile.tagliare tubi

  3. Sbavare le estremità del tubo

    Prima di inserire i raccordi, le estremità del tubo vanno sbavate sia internamente sia esternamente con un utensile appropriato.

  4. Ancorare alle pareti perimetrali

    Per lo staffaggio dei tubi si usano collari isolanti in gomma che non marcano il tubo. La tubazione aerea va ancorata perimetralmente alle pareti del locale sotto altri aggetti, in modo che si possano realizzare le discese senza impedimenti. Per evitare spanciamenti l’interasse tra le staffe deve essere inferiore ai due metri.

  5. Equipaggiare con accessori

    Ogni discesa dell’impianto aria compressa fai da te, a seconda delle proprie esigenze, può essere equipaggiata di accessori come il regolatore di pressione con manometro e presa per attacco rapido oppure presa diretta o filtro regolatore/lubrificatore.come fare un impianto aria compressa

  6. Posizionamento del compressore e alimentazione elettrica

    Il compressore posizionato in locale adiacente o distante dal laboratorio evita la trasmissione del rumore. Il collegamento aria si realizza con un breve tratto di tubo, flessibile o spiralato, direttamente su una discesa di servizio che, se ubicata in garage, è utile equipaggiare anche di attacco rapido per collegare altri dispositivi come la pistola di gonfiaggio.
    L’alimentazione elettrica può essere asservita a una presa Smart pilotabile con APP tramite telefono, in modo da gestire le accensioni del compressore da remoto solo nei giorni e nelle ore di utilizzo.impianto aria compressa fai da te

Progetto di Sergio Mosca