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Pannolenci | Come realizzare decorazioni a forma di fiore

Scampoli e ritagli di pannolenci possono diventare allegre decorazioni a forma di fiore

Con il termine pannolenci ( o panno lenci) si intende una stoffa non tessuta che si ottiene per infeltrimento delle fibre, senza ordito e trame; inoltre non essendo intessuta non rischia di sfilacciarsi una volta tagliata. Un altro termine utilizzato per questo materiale è feltro.

Una volta il famoso “pannolenci” era uno degli elementi essenziali di tanti lavori decorativi, dalle guarnizioni ai pupazzi imbottiti. E ancora adesso ha motivo di essere apprezzato, perché è colorato, morbido e si presta a varie realizzazioni. Tra l’altro può essere un modo simpatico per avvicinare i bambini alla manualità e al cucito, mediante il gioco.

Infatti non occorrono né particolari utensili o lavorazioni, né molta esperienza per ottenere le prime creazioni. Questi fiori colorati possono essere un buon inizio.

Cosa occorre

Per realizzare i fiori di pannolenci sono sufficienti alcune pezze di stoffa di vari colori, (ovviamente verde per il tralcio o le foglie) e un po’ di ovatta o di cotone idrofilo per le imbottiture. Poi del cotone da ricamo o semplicemente un rotolo di grosso filo da imbastire, un ago e forbici da cucito.

Tutto si può trovare facilmente nelle mercerie, compresi ago e forbici.

Pannolenci – Procedura guidata

Per realizzare i fiori in pannolenci si inizia con le forme dei petali che possono essere arrotondati o a stella. Si disegnano i modelli su carta velina o cartoncino, si ritagliano e si usano per tracciare i profili sul panno lenci, con l’aiuto di una biro, cercando di non sbavare o calcare troppo.

Il bottone, di un colore contrastante con la corolla, si taglia invece a cerchio.

Nel panno verde si ricava un tralcio o un motivo a foglioline.

Una volta inserita l’imbottitura e cuciti separatamente bottone e corolla (rispettivamente con punti nascosti il primo, con un ricamo visibile a punto festone la seconda), si uniscono fra loro e si aggiunge il tralcio verde, cucendoli con due o tre punti invisibili.

Vediamo ora i vari passaggi illustrati.

pannolenci
Con una biro si riporta sul pannolenci il profilo del modello in carta del fiore.
pannolenci
Sovrapponendo due strati di colore uguale, si ritagliano le due metà del fiore, tenendo ben fermo il panno e facendo attenzione che il taglio sia preciso anche sulla pezza inferiore, in modo che i due semi-fiori risultino uguali.
pannolenci
Dopo aver interposto uno strato non troppo spesso di ovatta e fermato al centro con uno spillo, si cuciono fra loro le due metà, con un punto festone piuttosto largo, spingendo delicatamente l’imbottitura nell’interno man mano che si procede. La cucitura deve risultare visibile, con punti regolari e festoni tutti delle stesse dimensioni. Il punto festone è abbastanza facile da realizzare, si tratta di far passare il filo sotto, per creare un nodo, ad ogni gugliata.
pannolenci
Il bottone di ciascun fiore si ottiene da un cerchio ritagliato nel pannolenci, di dimensioni un po’ più ampie rispetto al centro della corolla, per poter essere piegato a sacchetto e imbottito di ovatta.
pannolenci
La piegatura per insaccare l’ovatta si ottiene creando con ago e filo una filza piuttosto morbida sull’orlo del cerchio di panno lenci. Una volta imbottito, si stringe il filo, proprio come i cordoni di un sacchetto, e si chiude con un’altra cucitura.

Questa lavorazione è un buon metodo per realizzare allegre decorazioni per salotto e camera da letto, ma anche per riciclare stoffa e ritagli di tessuto che ormai non si utilizzano più.

Con questa procedura si possono creare tantissimi altri oggetti decorativi; si pensi a cuscini, ma anche puntaspilli, presine e portachiavi in pannolenci.

Affilare coltelli e altri utensili | Con mola, pietra e vetro

Affilare coltelli e altre lame è fondamentale per mantenere i propri utensili sempre funzionali e pronti all’uso

In casa è frequente l’esigenza di affilare coltelli e vari utensili d’uso comune come le forbici; inoltre anche in laboratorio capita spesso di dover rifare il filo agli utensili da lavoro. Ma come si affilano le lame dei questi oggetti?

L’attrezzo ideale è la mola a pietra bagnata che asporta il materiale con delicatezza e non riscalda il pezzo. Esistono tuttavia anche versioni di mola a pietra non bagnata, ma in tal caso è possibile raffreddare la lama in un contenitore d’acqua da tenere a portata di mano.

mola a pietra
Mola a pietra

È utile sapere che, nei coltelli, così come nelle accette e altri utensili simili, il taglio è procurato da una lama il cui bordo è molato in modo da essere affilato a sezione acuta (filo), in modo da penetrare facilmente in materiali più morbidi, separandoli. Questi attrezzi sono tanto più affilati quanto più acuto e regolare è il filo.

Altri utensili (forbici, cesoie ecc.) non hanno le lame particolarmente affilate, ma le angolazioni delle singole ganasce sono tali che, quando vengono portate a contatto, si crea una notevole forza tranciante.

Vediamo ora come affilare un coltello e altri diversi tipi di lama.

Affilare coltelli

In generale la lama deve essere poggiata con l’affilatura verso l’alto e inclinata pochissimo rispetto alla pietra. Durante l’affilatura si fa compiere alla lama un movimento destra-sinistra in modo che tutta la parte da affilare venga a contatto con la pietra. 

Non premiamo la lama sulla pietra e ogni tanto va saggiato, col pollice, lo stato di affilatura.

affilare coltelli
L’arrotatura della lama parte dal tallone (la parte più prossima all’impugnatura). La ruota scorre sulla lama fino alla punta con passate intervallate da frequenti raffreddamenti in acqua.
affilare accetta
Stesso principio e stessa procedura si applicano ad altri utensili con lame simili, come per esempio le accette.

Scalpelli

affilare scalpello
La lama degli scalpelli si affila sulla mola a pietra bagnata poggiandola con la giusta inclinazione che segua la bisellatura della punta. L’appoggio deve essere molto lieve.
affilare scalpello
Finitura della lama: su scalpelli e sgorbie da scultura, possiamo rifinire la molatura passando la punta sulla pietra al carborundum bagnata, facendo un percorso a “8”.

Affilare le lame della pialla

Innanzitutto si procede allo smontaggio della lama della pialla, dopodiché si inizia l’operazione di affilatura

affilare pialla
L’affilatura si esegue manualmente con una specifica mola da banco, con movimenti regolari e leggeri. Dopo alcune passate si controlla che il tagliente si consumi in maniera uniforme. Per evitare che il riscaldamento prodotto dallo sfregamento continuo della mola rovini la tempra, si raffredda la lama introducendola con regolarità in acqua. L’acciaio non deve mai assumere colorazioni durante l’affilatura. Per tutta la larghezza del tagliente deve comparire una sottile bava, segno di un’affilatura omogenea ed efficace. Per eliminarla è sufficiente un’ultima passata su una pietra ad olio, appoggiando l’utensile esattamente in piano.

Alcuni utensili da taglio, come in questo caso, necessitano di una prima sgrossatura a macchina e successivamente di un’affilatura manuale.

Affilare le forbici sul vetro

Oltre ad affilare le forbici con l’ausilio della mola esiste un altro trucco. Un metodo per ripristinare l’affilatura delle forbici infatti, consiste nel fare l’atto di tagliare il collo di una bottiglia di vetro. Si utilizza una bottiglia che si ritiene “inutile”, in quanto durante l’operazione il vetro potrebbe danneggiarsi.

Si impugnano le forbici e ci si comporta come se si dovesse tagliare la bottiglia, senza premere eccessivamente, sfruttando tutta la lunghezza delle lame e ripetendo l’operazione più volte.

Pittura effetto legno | Come si realizza

La pittura effetto legno, una tecnica decorativa per migliorare l’aspetto di oggetti anonimi o pareti fredde e ordinarie

La pittura effetto legno, è una tecnica di finitura per la decorazione di mobili, porte e pareti. Questo stile di pittura prevede l’utilizzo di smalto, che attraverso l’ausilio di un particolare strumento conferisce all’oggetto in questione l’aspetto del legno.

Questo stile di pittura è molto semplice e può essere realizzato con mezzi poco costosi e alla portata di tutti.

In questo articolo si spiega come realizzare la tecnica di pittura effetto legno.

Occorrente

Occorrente: pennello; primer; cartavetro; smalto all’acqua bianco e nero; spatolina sagomata che permette di realizzare le venature simulando la superficie del legno.

Pittura effetto legno – Procedura

pittura
Tutta la superficie va trattata con il primer e poi va carteggiata
pittura
Di seguito si applica una mano di smalto bianco.
pittura
Quando lo smalto bianco è asciutto si applica lo smalto di colore nero.
pittura effetto legno
La finitura simula le venature del legno e si ottiene utilizzando una spatolina sagomata.
Prima che lo smalto nero si asciughi completamente passare la spatolina sagomata in modo che lo asporti parzialmente.

Questa tecnica molto originale può essere utilizzata per decorare tavoli pareti, o per dare nuovo lustro a vecchie porte o mobili in tinta unita.

Fermalibri fai da te in legno | Costruirlo scolpendo il legno

Un fermalibri fai da te realizzato con due sculture intagliate nel legno massello, perfetto per tenere in ordine i libri

Questo fermalibri fai da te rappresenta un vero e proprio lavoro di scultura; a tener fermi i libri, infatti, sono due personaggi intenti a leggere, scolpiti con precisione.

In questo fermalibri in legno ogni “lettore” è solidamente fissato (con colla e viti dal retro e dal basso) su una L formata da due tavolette di legno duro spesse circa 15 mm. La sua posizione è studiata in modo che la figura umana serva anche da elemento strutturale per mantenere in squadra le due tavolette.

Per evitare che i fermalibri scivolino sui ripiani è opportuno incollare sotto la loro base un foglio di gomma morbida o, in caso di ripiani metallici, incastrare sotto la base una o più calamite.

Lo sbozzato (il blocco di legno grossolano), che non prevede sottosquadri, si ottiene con lavoro di sega a nastro con lama stretta o con sega da traforo elettrica; in mancanza di queste macchine bisogna usare (con santa pazienza) una sega a dorso a denti fini.

Vediamo ora nel dettaglio come realizzare questo originale fermalibri fai da te.

Fermalibri fai da te – Procedura guidata

fermalibri
Il legno usato per le figure umane è cirmolo. Sul blocco si disegna la sagoma di profilo.
fermalibri
Con la sega a nastro si segue il tracciato del profilo.
fermalibri
Con la sgorbia iniziare a eliminare le porzioni di legno più grossolane dalla sagoma.
fermalibri
Seguire la sagoma con un attento e cauto lavoro di scalpello e sgorbia.
fermalibri
Una volta sagomato il lettore grezzo da rifinire, si comincia con il lavoro di raspa a taglio dolce per eliminare gli spigoli e meglio definire le forme della figura. Questa è una fase particolarmente delicata, in quanto con il progressivo lavoro di scavo scompaiono le tracce della sagoma, per cui si lavora ad occhio.
fermalibri
I particolari più delicati richiedono l’uso di lime e molette montate su miniutensili. Con queste si evidenziano i lineamenti del volto, si approfondiscono e regolarizzano i solchi fra braccia e libro e quelli della piega della gamba.
fermalibri
Una levigatrice a delta, con carta di grana 120 e 180, è l’attrezzo più indicato per lisciare una figura così complessa e ricca di parti curve anche di dimensioni molto piccole.
fermalibri
Rifinita al meglio la figura la si può staccare dal pezzo di base che ne aveva permesso il fissaggio al cavalletto da scultore o alla morsa del banco da lavoro.
fermalibri
Con una matita abbastanza tenera si segnano tutte le divisioni esistenti sulla figura (la giacca, le scarpe, i capelli, ecc.) e queste tracce si seguono col pirografo, il cui percorso viene facilitato e reso più preciso dalle tracce di grafite.
fermalibri
Si procede con la colorazione usando mordenti di varie tonalità (noce, frassino, palissandro, mogano). Nulla, ovviamente, vieta di usare mordenti di altri colori che il cirmolo accetta senza problemi. Ricordarsi sempre di aspettare che una zona sia perfettamente asciutta prima di passare a quella vicina.
fermalibri
Il tocco finale, a colorazione perfettamente asciutta, è dato da una passata di cera per mobili.

MULTIMEDIALE molto più che digitale!

Tratto da “Fai da te Multimediale n.1 – Febbraio/Marzo 2019″

Autore: Nicla de Carolis

Amiamo le tradizionali pubblicazioni di carta e probabilmente non le abbandoneremo mai. Ma qui, nella nostra redazione, man mano che venivano fuori le potenzialità di questo nuovo mezzo, una rivista multimediale appunto, nulla a che vedere con una semplice copia di rivista cartacea trasformata in PDF e messa on line, l’entusiasmo è salito alle stelle.

Abbiamo tutti contribuito a creare questo media innovativo dove la cosa stupefacente è poter inserire, oltre ai contenuti fatti di immagini e testi scritti da veri esperti, anche quelli possibili solo con l’interattività propria del WEB.

È così che all’interno della rivista troverete approfondimenti con video, spiegazioni parlate, rimandi a informazioni specifiche su altri siti, informazioni su prodotti e materiali che si possono anche acquistare senza uscire dalla rivista. Il tutto godibile e condivisibile sempre, gratuitamente, da computer, tablet o smartphone. Una comunicazione senza alcun vincolo di periodicità e di diffusione che potrà raggiungere un numero enorme di persone.

Non mi rimane che invitarvi a scoprire le meraviglie della multimedialità di fai da te e augurarvi buona lettura, buon ascolto, buona visione, buoni acquisti, buon bricolage ecc…

Scopri Fai da te Multimediale

Scopri la multimedialità

Gioielli fai da te | Orecchini e bracciali

I gioielli fai da te sono un’ottima soluzione per realizzare e indossare monili originali

Realizzare gioielli fai da te, se non si hanno esigenze stravaganti, è meno complesso di quanto ci si possa immaginare: ci vuole un po’ di pazienza, ma si può imparare attraverso questa guida passo passo.

Innanzitutto è bene farsi un’idea a monte di come disporre i diversi componenti affinché l’oggetto risulti grazioso e ben realizzato. Solo in seguito si può procedere alla creazione di questi gioielli fai da te.

A seguire la procedura dettagliata su come creare gioielli come orecchini, bracciali o girocollo.

Materiale

materiale-orecchini
Attrezzatura: pennellino piatto, pellicola termoformabile, forbicine, candela, bulino, tappetino in lattice, vernice trasparente, ago, orecchini ad anello.
orecchini materiale
1. Carta riso/fibra di seta 2. Filo metallico di ottone, Ø 0,25 mm, in rocchetto. 3. Colla per découpage, opaca e a base acqua, con alta resistenza alla fiamma. 4. Perline metalliche, color oro, diametro circa 6 mm, foro Ø 1 mm. 5. Glitter, colore argento. 6. Collante per bigiotteria, ideale per fissare pietrine, catenine e nastri nelle chiusure. 7. Perline sfaccettate di vetro, misure 6×4 mm circa, foro Ø 1 mm, colore blu.

Orecchini fai da te – Procedura

colla
Con un pennellino piatto si stende uno strato uniforme di colla per decoupage sulla pellicola termoformabile; si può comunque usare la comune colla vinilica.
carta riso
Si appoggia la carta di riso sullo strato di colla, si preme bene evitando grinze e si lascia asciugare.
ritaglio
A colla asciutta, si disegnano sulla carta di riso alcuni dischetti delle dimensioni necessarie e si ritagliano i soggetti con le forbicine.
petali
Per ottenere i petali bisogna dividere il dischetto a spicchi, alternando grandi e piccoli: quelli grandi, vanno incisi senza arrivare al centro, per renderli mobili; quelli piccoli, a triangolo, vanno asportati per formare la corolla.
fiamma
Si accende la candelina e si avvicina la faccia posteriore del soggetto alla fiamma (non troppo): il calore ammorbidisce il supporto termoformabile e lo rende modellabile.
modellare
Utilizzando un tappetino in lattice come base d’appoggio, ci si aiuta con il bulino per premere al centro, questa volta sulla faccia anteriore e far sì che il fiore mantenga la sua forma raffreddandosi. L’operazione si completa in più riprese, rialzando i petali con le dita e riavvicinando il fiore alla fiamma.
forare
Dopo aver riscaldato la punta di un ago, lo si utilizza per praticare due fori in linea al centro della corolla, sempre dalla faccia posteriore. Poi si passa la vernice trasparente e si lascia asciugare; volendo, prima dell’asciugatura, si può far aderire alla vernice una spolverata di glitter.
filo
Si può cominciare a inserire sul filo metallico varie perline di metallo e vetro, alternandole ai fiori, secondo i propri gusti. Prima di continuare, si lega un capo del filo metallico all’orecchino.
orecchino fai da te
I fiori vanno inseriti facendo passare il filo in uno dei due fori, poi si inserisce una perlina e si passa il filo nel secondo foro; una goccia di colla stabilizza la perlina al centro. Attorcigliare il filo all’anello, mantenendolo ben aderente e ravvicinando i soggetti, bloccando ogni particolare al filo con una goccia di colla all’inizio e alla fine dell’infilata.
orecchini fai da te
L’orecchino terminato e indossato

Questo oggetto di bigiotteria fai da te può essere utilizzato in diversi modi, variando il diametro dell’anello infatti si può trasformare in un braccialetto o in un girocollo.

Vedi altre idee per realizzare orecchini fai da te

Lampade con bottiglie in vetro | La guida dettagliata

Le lampade con bottiglie sono una soluzione pratica per riciclare le belle bottiglie dall’aspetto particolare

Capita spesso di trovarsi tra le mani bottiglie vuote e dall’aspetto interessante che ci dispiace gettare via: un’ottima soluzione è realizzare delle lampade con bottiglie. Ma come fare?

Per creare una lampada fai da te utilizzando una bottiglia di vetro è necessario praticare un foro alla base della stessa per farvi passare il filo elettrico. In seguito si fissa il portalampada alla sommità della bottiglia, utilizzando il tappo originale come alloggiamento.

diamanti
Diamanti in plastica

Per nascondere il cavo all’interno si può riempire la bottiglia con piccoli oggetti decorativi come diamanti di plastica, perline o cocchi di vetro levigato. Infine si aggiunge un bel paralume all’estremità superiore.

Di seguito la guida passo passo per realizzare questa lampada con bottiglia.

Lampade con bottiglie – Procedura

foratura
La bottiglia va forata sul fianco, in posizione molto vicina alla base. Il foro va effettuato con una punta per vetro, la cosiddetta punta a lancia, di misura 8 mm.
cavo
Il foro è sufficiente a far passare il filo dell’alimentazione elettrica che si fa scorrere in abbondanza per poter fare i collegamenti col portalampada comodamente.
taglio
Il collo della bottiglia va accorciato tagliandone un breve tratto iniziale, utilizzando un minitrapano con disco diamantato. Questa operazione serve per evitare che il collo della bottiglia interferisca con il portalampada.
lampada con bottiglie
Il portalampada va inserito nel tappo della bottiglia dopo averlo forato e poi avvitato sul collo della bottiglia.
lampada fai da te
Con l’inserimento dei diamanti di plastica all’interno (per nascondere il cavo) e l’aggiunta del paralume, la lampada fai da te è ultimata e pronta per arredare casa.

Si consiglia di realizzare questo oggetto di arredamento scegliendo bottiglie dall’aspetto particolare, sinuoso, anche colorate o con incisioni; in questo modo si potrà conferire alle proprie stanze un aspetto unico e originale.

Portatovaglioli fai da te in legno | Come costruirlo

Realizzare un portatovaglioli fai da te recuperando porzioni di legno inutilizzate

Realizzare un portatovaglioli fai da te a tema o personalizzato è molto semplice ed è possibile farlo utilizzando materiale di scarto recuperato da altre lavorazioni. L’occorrente oltre alle tavolette di legno sono un seghetto, colla e vernice spray. 

Si parte da una tavoletta di base lunga qualche millimetro più del lato dei tovaglioli e larga qualcosa di più rispetto allo spessore del loro pacchetto. 

Contro i capi della tavoletta si incollano i due blocchetti di testa, lunghi quanto la larghezza della tavoletta più lo spessore delle guance di compensato, anch’esse incollate alla tavoletta di base.

La finitura richiede vernice spray con colori atossici.

Vediamo ora nel dettaglio la procedura per realizzare questo portatovaglioli in legno fai da te.

Portatovaglioli fai da te – Procedura

portatovaglioli
Il materiale è tutto legno di recupero: utilizziamo scarti ed avanzi di compensato e legno impiegati per altri lavori.
portatovaglioli
Utilizzare il seghetto da traforo per ritagliare il legno e per realizzare le finiture interne
portatovaglioli
Effettuare la verniciatura con uno spray atossico, indispensabile trattandosi di oggetti per la tavola.
Portatovaglioli-fai-da-te
Infine incollare i due blocchetti di testa e le guance alla tavoletta di base.

Una seconda versione

Di seguito si propone una seconda versione del portatovaglioli in legno più elegante e decorato a pirografo.

Portatovaglioli
Le due guance vanno sagomate a traforo e decorate a pirografo con disegni di fiori presi da veline da découpage. Infine vanno scartavetrate ed arricchite da due controguance sagomate con lo stesso stile. La finitura è va realizzata con stearina, stesa a caldo e lucidata con un panno di lana.

Cerniere per ante | Quali modelli scegliere e come si installano

Esistono diverse tipologie di cerniere per ante: capire quali installare per le proprie necessità non è sempre immediato…

Quasi tutte le ante degli armadietti (i pensili della cucina o del bagno) sono installate con l’uso di cerniere per ante da montare in una cavità praticata nello spessore dell’antina con una fresa Forstner del diametro di 26 o 35 mm.

Tutte le regolazioni delle cerniere per mobili di posizione sui tre assi sono concentrate sulla basetta della cerniera per anta che si àncora all’interno dell’armadietto con una coppia di viti. Una slitta permette l’aggiustamento della posizione sia in senso parallelo che ortogonale all’antina.

Quale rotazione?

I meccanismi di apertura delle cerniere per ante più semplici prevedono una rotazione di 90°, ma esistono leveraggi più complessi che operano una traslazione verso l’esterno permettendo allo sportello di aprirsi di quasi 180° senza urtare gli elementi adiacenti.

La maggior parte delle cerniere per antine è costruita in zamak, una lega a base di zinco, alluminio e magnesio, rifinita con nichelatura e munita di particolari in acciaio inox.

Incasso con la Forstner

cerniere per mobili

Le cerniere per mobili sono studiate per incastrarsi in un foro cieco praticato nell’anta sulle cui pareti scaricano la maggior parte degli sforzi a cui sono sottoposte. Le due viti laterali hanno il solo scopo di trattenere la parte cilindrica nella sua sede.

L’esecuzione di una cavità a fondo piatto adatta allo scopo è possibile grazie ad una speciale fresa, la Forstner, che permette di ottenere forature estremamente precise anche su laminati e truciolari. I diametri più utilizzati sono 26 e 35 mm con profondità che non superano i 13 mm.

Avvitare a batteria

come fissare cerniere per ante

L’avvitatore accelera le operazioni di montaggio delle cerniere per ante, ma deve essere utilizzato con la frizione per evitare di danneggiare le teste delle viti. Per le regolazioni del posizionamento delle cerniere per armadi è opportuno procurarsi un inserto a croce con il gambo lungo per poter passare agevolmente attraverso le strette feritoie che danno accesso alle viti.

Cerniere da incasso o a scatto?

Invisibili da incasso

Si utilizzano soprattutto per le ante dei mobiletti e consentono un angolo di apertura di 180°. Vengono montate in fori praticati sulla costa dell’anta e non sono visibili ad anta chiusa. Una vite causa l’espansione e il bloccaggio dei cilindretti.

Con apertura a scatto

cerniere per ante

Un meccanismo telescopico provoca, durante la rotazione, lo spostamento in avanti dell’anta permettendo una rotazione di circa 170°. Un sistema a molla facilita la chiusura automatica quando l’antina è vicina alla battuta.

Ante interne, esterne e gemellari

Le cerniere degli sportelli delle cucine componibili sono studiate per ruotare l’anta senza che questa interferisca con gli elementi contigui. Si tratta di un piccolo, ma complesso, meccanismo a più fulcri che fa spostare il centro di rotazione dell’anta mano a mano che questa cambia posizione.

Anta esterna

  • A – fuga
  • D – copertura anta sul fianco
  • G- caratteristica cerniera
  • H – altezza base montaggio
  • K – distanza esterno anta da foro cerniera
  • L – distanza interno anta da esterno fianco
  • S – spessore fianco
  • T – spessore anta

Lo studio di una cerniera prevede complessi calcoli per ottenere un percorso dello spigolo dell’anta durante il quale non ci sia mai interferenza con la parte fissa del mobiletto, cioè dove i valori “A” e “L” non siano ridotti a zero.

Anta interna

Nel caso di sportelli incassati nella struttura del mobiletto il problema della rotazione si complica ulteriormente, dato che bisogna tenere in considerazione anche gli eventuali spessori dovuti a cornici e modanature.

Anta gemellare

è il caso in cui due sportelli adiacenti condividano la battuta su di un unico montante. Qui gli spostamenti laterali devono essere dimezzati per evitare che le porte si tocchino.

A una o due basi?

cerniera a due basi

Base tradizionale simmetrica per cerniere con ancoraggio a croce. Costruite per il montaggio su forature con interasse di 32 mm.

cerniera a una base

Base per cerniera con meccanismo di innesto rapido e ancoraggio con viti o tasselli in plastica su foratura orizzontale.

Per profili metallici

cerniera ante

Esistono particolari cerniere per le antine costruite con profili metallici che si ancorano con speciali eccentrici in una scanalatura ricavata nell’alluminio.

La struttura dell’antina è costituita da profili in alluminio assemblati con squadrette d’acciaio poste in ciascun angolo, fissate con un meccanismo ad eccentrico.

Le cerniere possono scorrere in una scanalatura ed essere bloccate in qualsiasi punto della superficie interna del profilo per una regolazione continua dell’altezza.

cerniera anta

Un rivestimento di copertura interno con bloccaggio a scatto rifinisce l’antina nascondendo anche la base della cerniera.

Cerniere per ante di vetro

cerniere per ante di vetro

Le ante di vetro senza cornice sono sostenute direttamente da cerniere poste negli angoli e fissate con una comune base al mobiletto. I sostegni sono uniti ai vetri per mezzo di un sistema di serraggio a vite con interposte guarnizioni plastiche, più raramente con perni che si impegnano in un foro praticato nel vetro, oppure utilizzando adesivi molto tenaci.

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Come fissare le cerniere per ante?

Le cerniere vengono montate praticando un piccolo scasso nel materiale con lo scalpello, questo servirà ad appoggiare la prima aletta. Non rimane che segnare i fori da applicare e fare lo stesso nel secondo sportello.

Come scegliere le cerniere per ante?

Sostanzialmente la scelta deve tenere conto del tipo di apertura desiderata (nell’articolo ci sono diversi esempi) e del tipo di supporto su cui andrà applicata la cerniera.

Fioriera con pallets | Guida alla costruzione

Fioriera con pallets, l’idea perfetta per la realizzazione di un oggetto utile e dall’aspetto rustico

Costruire una fioriera con pallets è un lavoro abbastanza semplice, che coniuga l’attività manuale al recupero dei bancali ormai in disuso.

Si tratta di una fioriera fai da te rustica, che non necessita di attrezzature particolari; ma ciò chiaramente non rende la sua realizzazione meno utile.
Il primo passo per realizzare una fioriera con pallet è il recupero dei travetti e delle tavole in condizioni migliori, smontando i bancali e liberando i pezzi scelti dai chiodi.

bancale
Materiale: Travetto sezione 30×50 mm (8 pezzi da 380 mm; 2 da 390 mm); listello sezione 20×80 mm (8 pezzi da 1000 mm); listello sezione 20×100 mm (6 pezzi da 350 mm); listello sezione 20×65 mm (6 pezzi da 900 mm); chiodi; viti 6×30 mm; colla per esterni; stucco; mordente all’acqua color noce; vernice lucida trasparente alla nitro; diluente alla nitro.

Il legno si taglia su misura con il segaccio: gli otto travetti per i montanti devono essere più lunghi rispetto ai fianchi del cassone, in quanto fungono anche da piedi d’appoggio. Poi si procede con il taglio delle liste che compongono i vari lati, questa volta utilizzando un seghetto per avere i bordi meno ruvidi.

Fioriera
Le imperfezioni dei vari pezzi si stuccano e si carteggiano con la levigatrice.
Fioriera
Si inizia con l’unire le varie parti. I morsetti sono indispensabili per favorire l’incollaggio: nel caso dei lati del cassone, devono pressare i pezzi fra loro e tenere il tutto in posizione, evitando che le tavole si imbarchino. Questo si ottiene disponendoli in modo corretto, in numero sufficiente e in posizioni simmetriche, sfruttando spezzoni di legno sia per evitare che le ganasce danneggino la superficie, sia per favorire la “messa in forma”.
Fioriera
In seguito si assemblano le diverse parti incollandole di costa. I montanti, che fungono anche da rinforzo, sono fissati con chiodi dall’esterno (per una questione estetica) e con viti dall’interno. I lati si assemblano a due a due a L e poi insieme, mediante colla e viti. Per ultimo si aggiunge il fondo e si rifiniscono i vari pannelli assemblati con la levigatrice orbitale.
fioriera
Fioriera
Una volta arrotondati gli spigoli (a mano o con la levigatrice), si rifinisce con mordente e vernice, dopodiché la fioriera in pallet è terminata e pronta per accogliere bellissimi fiori colorati.