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L’ANTI-SCIVOLO SPRAY DI SARATOGA PER SUPERFICI CALPESTABILI

Saratoga presenta la sua ANTI-SCIVOLO VERNICE SPRAY, una vernice acrilica, trasparente e a rapida essiccazione, dotata di microsfere anti-sdrucciolo appositamente studiate per la presa e la tenuta su superfici scivolose in ambienti interni od esterni, anche umidi. 

ANTI-SCIVOLO VERNICE SPRAY crea sul materiale trattato una pellicola microruvida che ne aumenta sensibilmente il coefficiente di attrito e il grip, minimizzando il rischio di scivoloni, cadute e slittamenti.

Facilmente applicabile su superfici piane, tonde o ricurve, ha un’ottima resistenza alla luce, alle intemperie e agli ambienti aggressivi (presenza di acqua di mare, cloruri, gelo, …), non ingiallisce nel tempo ed è lavabile con i normali detergenti per pavimenti. 

ANTI-SCIVOLO VERNICE SPRAY aderisce a superfici in cemento, massetti edili, piastrelle in ceramica e in klinker, ABS, vetro, legno (purché non pretrattato con olii) e metalli trattati e non, come ferro, ottone e alluminio. 

Particolarmente indicato in luoghi soggetti ad umidità o scivolosi, trova la sua applicazione ideale non solo su scale, rampe, passerelle e pavimentazioni in genere ma anche su piatti doccia, bordi piscina, balconi e corrimani.

Disponibile in bomboletta da 400 ml l“ANTI-SCIVOLO VERNICE SPRAY è distribuito da Saratoga Int. Sforza S.p.A. Milano ed è in vendita nei migliori negozi di articoli tecnici, ferramenta, colorifici e nei reparti tecnici specializzati professionali e brico-professionali.

Le nuove rivettatrici a batteria Rivit: l’esperienza FERVI Group a servizio dei professionisti del fissaggio e della manutenzione

Rivit incrementa l’offerta con nuove rivettatrici a batteria dedicate a lattoneria e industria. Presso il punto vendita Mister Worker di Ozzano dell’Emilia è possibile provare le rivettatrici a batteria Serie 700 di Rivit insieme ai nuovi elettroutensili di FERVI.
 
Ozzano dell’Emilia (BO), 27 febbraio 2024 – In coerenza con le logiche del gruppo di appartenenza, Rivit potenzia l’offerta proponendo le rivettatrici a batteria della Serie 700. La nuova linea, abbinata alla ricca gamma di elettroutensili a batteria e a filo marchiati FERVI, completa l’offerta del FERVI Group per officine, lattonieri, artigiani e hobbisti esigenti.
Gli elettroutensili portatili proposti da Rivit – e dalle altre aziende del gruppo – sono dotati di potenti motori brushless, batterie a lunga durata e comoda valigetta per tutti gli utilizzi in mobilità, senza scendere a compromessi legati alla potenza, alla precisione e alla durata delle lavorazioni.
 
Il nostro obiettivo è di arrivare sul mercato sempre con prodotti nuovi e performanti che, insieme a mezzo secolo di know-how, consentono di affrontare una sfida stimolante. Le solide relazioni che abbiamo consolidato con diverse tipologie di cliente rappresentano il nostro asset competitivo: rivolgersi a Rivit significa entrare in contatto con una lunga e solida esperienza, costruita con i sistemi di fissaggio e, in virtù dell’ingresso dell’azienda nel FERVI Group, oggi arricchita da una serie di preziose sinergie anche per quanto riguarda i tools”, ha commentato Francesco Montanari, AD di Rivit.
 
Rivolgersi a Rivit significa quindi relazionarsi con una realtà solida, forte di 50 anni di storia nel settore dei sistemi di fissaggio e oggi pronta ad esplorare nuovi comparti di mercato grazie alle sinergie attivate all’interno del gruppo di appartenenza. Il FERVI Group di cui Rivit è entrata a fare parte nel 2021, porta in dote un catalogo quanto mai completo di utensileria per settori diversi, dall’officina meccanica all’officina auto-moto, spaziando per tutto il settore MRO (Maintenance, Repair and Operations) e il fai-da-te più evoluto, fino agli strumenti di precisione, oltre ad una capillare rete di rivenditori per incontrare le esigenze dei diversi territori.
 
L’offerta dell’azienda ozzanese, oggi quanto mai completa a livello di prodotto, si arricchisce dunque di elettroutensili per il fissaggio, con la possibilità di “toccare con mano” la qualità degli utensili e delle soluzioni proposte, anche direttamente presso il punto vendita Mister Worker, situato proprio nella sede dell’azienda a Ozzano dell’Emilia: punto di incontro tra l’ampia offerta del portale online Mister Worker e la competenza del personale Rivit.

Cornici fai da te con listelli modanati

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Realizziamo delle belle cornici fai da te, recuperando i listelli modanati delle porte.

Per realizzare cornici dall’aspetto elegante e durevole, è fondamentale selezionare attentamente il legno per cornici fai da te. Utilizzando legni specificamente scelti e adatti a questo scopo, potrai garantire non solo una resistenza nel tempo, ma anche un’estetica che valorizzerà le tue opere d’arte o le tue fotografie. Opta per tipologie di legno che si prestino bene alla lavorazione e che offrano una buona stabilità dimensionale. Con l’uso del legno giusto e lavorandolo con cura e precisione, potrai creare cornici su misura che si adattino perfettamente al tuo stile e conferiscano un tocco personale e unico ai tuoi spazi.

Le cornici delle porte, ad esempio, sono realizzate con listelli modanati, a volte anche in modo ricercato, applicati sul braghettone fissato alla parete in modo da occludere la fessura intorno a questo e rifinire l’insieme. Se ci restano alcuni avanzi di questi profili, possiamo utilmente riciclarli per realizzare eleganti cornici fai da te. L’assemblaggio è quello classico che si utilizza per le cornici dei quadri, mentre l’inserimento dell’immagine è diverso in quanto i listelloni non hanno, sul retro, il ribasso fresato che crea la sede per la tela. Questa dev’essere fissata a un fondo in compensato graffettato sul retro della cornice, con nastro biadesivo o altri sistemi di bloccaggio. Se possediamo una fresatrice da banco possiamo ricavare la sede sia per il quadro sia per l’eventuale vetro, da fissare con una cornicetta incollata. Un’attaccaglia inchiodata sul retro permette di appendere il quadro.

Cornici fai da te – Cosa serve

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✓ Alcuni spezzoni di listello modanato per le cornici delle porte
✓ Un’immagine su pannello o su tela
✓ Colla vinilica, nastro biadesivo, smalto coloro oro, attaccaglia per quadri
✓ Tagliacornici, strettoio a nastro, graffatrice

La realizzazione

listelli per cornici fai da te
  1. I listelli per cornici fai da te vanno tagliati con le estremità a 45°. Allo scopo utilizziamo una guida tagliacornici con fessure che permettono di guidare la sega a dorso con la corretta angolazione.
  2. Posizioniamo gli elementi tagliati a formare la cornice e disponiamo uno strettoio a nastro intorno a essa. Iniziamo l’assemblaggio spalmando colla vinilica sulle parti da unire.
  3. Con una squadra verifichiamo l’esatta giunzione a 90°. Lo strettoio va mantenuto in tensione per almeno 24 ore. A incollaggio indurito rivoltiamo la cornice e rinforziamo le giunzioni con alcune graffette.
  4. Applichiamo ora il fondo costituito da un foglio di compensato leggermente più grande della luce della cornice. Fissiamo il fondo con alcune graffette. La cornice è ora pronta per la finitura.
  5. Trattiamo la cornice con smalto dorato, argentato o di altro tipo steso a pennello. Volendo possiamo creare delle “velature” che conferiscono un elegante aspetto antichizzato alla cornice.
  6. Sul retro della tela o del pannello con l’immagine applichiamo alcuni pezzetti di nastro biadesivo. Inseriamo l’immagine all’interno della cornice e premiamo nei punti dotati di nastro biadesivo.

La sospensione

attaccaglia metallica
Per appendere il quadro utilizziamo un’attaccaglia metallica. Si tratta di un elemento, variamente sagomato, da applicare sul retro di quadri, specchi e altri oggetti per poterli sospendere alla parete. Vi sono attaccaglie a occhiolo, a gancetto o a filo, a vista o invisibili, di varia forma, dimensione e robustezza, per ogni impiego. L’applicazione all’oggetto da appendere può essere fatta con chiodini, viti o colla.

Arredo giardino fai da te | Come costruire una panca e sedia in legno

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Un arredo giardino fai da te massiccio e resistente alle intemperie realizzato partendo da travetti di pino impregnato in autoclave tagliati a misura, sagomati e uniti per spinatura

panca e sedia di legno fai da te

Le panchine in legno (cosi come tutte le costruzioni in legno) esposte alle intemperie e ai raggi solari, specialmente se lasciate al naturale tendono a ingrigirsi e ad apparire vecchie, sciupate: non è sufficiente un’impregnazione data come finitura, la protezione superficiale dopo un po’ si screpola e apre la strada agli agenti che deteriorano il materiale.

Per realizzare un arredo giardino fai da te duraturo bisogna utilizzare essenze legno particolarmente indicate per applicazioni esterne, non propriamente economiche, ma buoni risultati si ottengono anche con legni comuni sottoposti a impregnazione in autoclave: le pressioni elevate a cui sono sottoposti durante i processi di impregnazione fanno penetrare i prodotti in profondità, per cui il legno risulta inattaccabile in tutta la sua massa.

La costruzione delle panchine in legno fai da te dona al tuo giardino un tocco personale e creativo. Utilizzando la stessa cura e attenzione impiegata per i tavoli, potrai creare panche in legno su misura che si integrino perfettamente con il resto dell’arredo. Scegliendo legni adatti all’uso esterno e applicando tecniche di trattamento idonee, le tue panche potranno resistere alle intemperie e conservare il loro aspetto originale nel tempo. Con un po’ di creatività e impegno, potrai trasformare il tuo giardino in uno spazio accogliente e funzionale, arricchito da pezzi unici realizzati con le tue mani.

Per la costruzione del nostro arredo giardino fai da te possiamo utilizzare legno di pino impregnato di prima scelta, privo di nodi, da verniciare a piacere con prodotti trasparenti o coprenti: ovviamente la finitura deve essere di buona qualità e durata.

Affrontiamo la costruzione passo-passo dell’arredo giardino fai da te partendo dalla panchina, per poi analizzare la sedia

Costruzione delle panchina in legno fai da te

progetto panca di legno fai da te
taglio manuale del legno
dima di taglio
  1. Ciascuno può realizzare tutti i tagli diritti in base all’attrezzatura a disposizione, anche a mano: è sufficiente una cassetta tagliacornici per guidare senza errori la lama della sega manuale.
  2. I tagli inclinati, per esempio quello riguardante le estremità delle gambe posteriori (100°), si realizzano impostando la corretta angolazione, in base al disegno, con la falsa squadra su una faccia del travetto e prolungando, sulle due facce concorrenti, la linea perpendicolare che deve mantenere la lama.
  3. si esegue il taglio
  4. Le gambe anteriori, frontalmente, vanno sagomate nella parte superiore per ridurre lo spessore da 70 a 57 mm, realizzando uno smusso di raccordo nella zona di collegamento tra i due spessori. Anche per questa operazione il disegno in scala 1:1 si rivela indispensabile, in quanto permette di marcare sul legno i punti essenziali di riferimento della sagoma e di poterne successivamente verificare, sovrapponendo il listello al pannello, il corretto sviluppo. Con un seghetto alternativo che abbia un’escursione della lama superiore a 70 mm si abbozza rapidamente la sagomatura.
  5. Più difficile, se si fa riferimento soltanto al profilo riprodotto sul truciolare, è ricavare con precisione la concavità sulla faccia superiore dei braccioli e sui listelli laterali su cui appoggiano le doghe della seduta.
  6. Per questo motivo bisogna realizzare due dime su cartoncino, sempre in scala 1:1, da ritagliare e utilizzare come riscontro per tracciare le curvature sui listelli; si possono riprodurre allo scopo i disegni sottostanti, tenendo conto che ogni quadretto deve misurare 5 cm di lato.

Regolarizzare i profili della panca in legno fai da te e predisporre le giunzioni

profili panchina in legno
  1. Seguendo la linea tracciata con l’aiuto della dima su braccioli e traverse della seduta, si sega via il legno in eccesso e si regolarizza il taglio, come si è già fatto per le gambe anteriori. Per i 3 pezzi che supportano le doghe della seduta, l’estremità da collegare al longherone dello schienale (quella con i fori per le spine) dev’essere bisellata a 105°, in modo che, al momento dell’assemblaggio, ponendo questi in piano lo schienale rimanga un poco inclinato all’indietro.
  2. Tutte le asperità lasciate dal taglio devono essere eliminate fino a ottenere una concavità regolare, progressiva e liscia (specialmente per i braccioli). Anche in questo caso si può procedere manualmente, avvolgendo fogli di carta abrasiva, a grana via via più fine, su un tacco di legno squadrato. Ovviamente la disponibilità di una levigatrice fa risparmiare tempo e olio di gomito.
  3. Gli spigoli vivi sono già di per sé nemici dell’estetica, ma su alcune parti della panchina in legno fai da te vanno comunque eliminati anche per una questione di comfort di utilizzo. Ad alcuni elementi, come i braccioli e la doga anteriore del sedile, sullo spigolo rivolto all’esterno, devono essere smussati in modo consistente con una fresa a profilo concavo, in quanto sono le parti sporgenti con le quali viene più facilmente a contatto il corpo quando si è seduti. Inoltre, uno spigolo vivo evidenzia visivamente eventuali irregolarità nello sviluppo delle modanature curve, mentre una fresatura angolare tende a minimizzarle. Tuttavia, il concetto è applicabile anche a tutti gli altri elementi, per i quali è sufficiente rompere semplicemente l’angolo.
  4. Considerato che l’intera costruzione prevede l’utilizzo di travetti di due soli formati, la preparazione di gran parte delle sedi per le spine può essere facilitata utilizzando due tacchi di legno tagliati da un travetto 70×70 mm e da uno 70×45 mm. Praticando su entrambi fori passanti Ø 10 mm, ben centrati, si ottengono due maschere che, allineate sulle teste dei travetti corrispondenti e bloccate con morsetti, permettono di riprodurre i fori con precisione, senza dover ripetere alcuna tracciatura.
  5. Per riportare i punti da forare sui fianchi dei travetti concorrenti (montanti, longheroni, braccioli ecc) si utilizzano marcatori a cappellotto di pari diametro delle spine.
  6. Basta quindi accostare con precisione il pezzo con i cappellotti a quello concorrente e premere: i risalti appuntiti penetrano nel legno, marcando con precisione i punti in cui forare. Anche se in foto non si vede, l’accostamento dei due elementi va fatto utilizzando un listello diritto di riscontro per avere la certezza che i pezzi siano perfettamente allineati.
  7. Con un po’ di attenzione, i fori possono essere aperti anche usando il trapano a mano libera; indubbiamente un supporto a colonna e un limitatore di profondità fanno stare piu tranquilli.
  8. Con un compasso impostato su un raggio di 35 mm, puntato al centro della sezione dei braccioli, si traccia la stondatura.
  9. si ritagliano gli eccessi con il seghetto alternativo e si carteggiano gli elementi dell’arredo giardino fai da te.

Montaggio in sequenza

montaggio arredo giardino fai da te
  1. Si inizia componendo la T formata dal longherone superiore dello schienale e il montante centrale. Le coppie di spine si inseriscono su un lato del montante centrale e su di esse si imboccano appena le 5 stecche orizzontali di una metà dello schienale; si prepara quindi il montante laterale corrispondente con le spine inserite (una coppia in più per l’incastro con il longherone) e si impacchetta il tutto, serrando tra lunghi morsetti o cinghie tensionabili. In entrambi i casi, il legno va protetto dal contatto con l’elemento di serraggio interponendo un pezzo di materiale morbido o di compensato.
  2. Quando la colla ha fatto presa, si tolgono i morsetti e si completa l’altra metà con lo stesso procedimento.
  3. Se si utilizzano lunghi morsetti, bisogna tener conto che i montanti e il longherone superiore hanno la sommità arrotondata, perciò quando si deve incastrare e serrare il longherone inferiore alla struttura i morsetti non hanno modo di realizzare una presa efficace senza rischiare di scivolare. O si dispone di cinghie o bisogna sagomare allo scopo due o tre pezzi di legno di scarto.
  4. In ultimo, si incastra sulla struttura la E che costituisce il supporto delle doghe della seduta, già predisposta e stabilizzata a parte. Il montante centrale dello schienale deve essere forato per accogliere 5 travetti per parte, il che equivale a realizzare 20 forature per le spine (10 su un lato e 10 sull’altro). Dopo aver tracciato l’interasse corretto dei travetti e riportato i punti da forare su un lato, non occorre ripetere l’operazione sull’altro: se si dispone di un trapano a colonna o di un supporto affidabile, i fori si possono realizzare passanti, prevedendo di inserire in ognuno un’unica lunga spina che sporga da un lato e dall’altro. Con questo sistema si è certi che i travetti di ciascuna metà siano perfettamente allineati. In realtà, questo accorgimento è applicabile solo ai primi 4+4 travetti partendo dall’alto: la foratura passante va evitata per i due in basso in quanto è prevista la spinatura di testa con il longherone inferiore e il legno risulterebbe indebolito, per cui in questa zona la spinatura è cieca.

Gli arrotondamenti

stondare legno

Su tutti gli elementi che devono essere arrotondati di testa (braccioli e montanti schienale) o lungo il profilo (longherone superiore schienale) questa operazione si effettua dopo aver praticato i fori per le spinature e aver verificato la corrispondenza delle giunzioni: stondare i pezzi appena tagliati renderebbe più difficile avere riferimenti precisi sui bordi ed esporrebbe a disassamenti delle giunzioni.

Il pezzo più difficile da ottenere con un arrotondamento costante è il longherone, in quanto si deve operare su tutta la sua lunghezza: in questo caso si asporta il materiale per piallatura manuale, con molta attenzione.

Tasselli, colla e viti

unire il legno con spine
  1. Per stabilizzare le spinature dell’arredo giardino fai da te bisogna utilizzare un adesivo strutturale a base poliuretanica: in questa costruzione le giunzioni sono piuttosto fitte e la colla vinilica non garantisce sufficiente tenacia per applicazioni esposte agli sbalzi di temperatura dovuti all’insolazione e alle altre condizioni ambientali esterne. Lo stesso vale per le spine: il faggio soffre un po’ queste condizioni, perciò è meglio ricavare le spine da tondini di legno duro che non soffrano l’umidità. Eventuali fuoriuscite di adesivo vanno ripulite utilizzando un solvente, per esempio acetone.
  2. Può essere utile, in questo caso, inumidire le spine immergendole in acqua per pochi istanti, prima di inserirle. Gli adesivi poliuretanici polimerizzano per effetto dell’umidità e alzarne il tenore (ragionevolmente) può aiutare a realizzare un’unione tenace più rapidamente.
  3. Dopo aver spremuto un po’ di adesivo nei fori, si inseriscono le spine battendole un poco per farle penetrare a fondo. 4. L’adesivo va spremuto anche nei fori del pezzo concorrente prima di effettuare l’unione.
  4. Le unioni dei fianchi alla seduta e allo schienale vanno stabilizzate con l’inserzione di viti Ø 6×120 mm con rondella sotto testa.
  5. La sequenza costruttiva dei fianchi, il montaggio delle doghe della seduta e la finitura saranno affrontati più avanti, dove verranno fornite anche le dimensioni della sedia che segue lo stesso criterio costruttivo
panca fai da te in legno

Costruzione della sedia per l’arredo giardino fai da te

La sedia coordinata con la panchina dell’arredo giardino fai da te differisce da essa soltanto nella larghezza: ci risparmiamo il montante centrale dello schienale, per il quale bisogna aprire ben 24 sedi per le spine, la traversa centrale della seduta, ma per il resto il lavoro è identico. Non aspettiamoci quindi che con la panchina il più sia fatto: il tempo necessario per costruire la sedia-poltroncina è quasi lo stesso e siccome per avere un set completo ne serve almeno una coppia… buon lavoro. l Per questi motivi, la cosa migliore da fare è mettere in conto già in partenza la costruzione dei tre elementi, procurandosi il legname necessario e procedendo in sequenza con le operazioni che vedono coinvolti i diversi elettroutensili: prima tutti i tagli per ottenere i singoli pezzi, suddividendoli in tre gruppi, poi l’apertura per le sedi delle spine d’unione.

Sta poi allo spazio e al tempo disponibili vedere come procedere da qui in poi, soprattutto perché, volendo concentrare l’incollaggio dei pezzi dell’arredo giardino fai da te in un’unica fase, è necessario disporre di un gran numero di cinghie o morsetti lunghi e di uno spazio piuttosto grande da occupare fino a quando la colla non fa presa.

sedia da giardino fai da te
progetto sedia di legno

Cosa occorre:
Tutti i pezzi necessari si ricavano da travetti di pino impregnato con sezione 70×70 mm e 70×40 mm, reperibili in barre da 2-3-4 metri; servono inoltre tondini di legno (no faggio) da 10 mm per ricavare le spine e viti Ø 6×120 mm trattate per esterni.

travetti di pino
I pezzi necessari per comporre la sedia sono 25: 4+4 per i fianchi, 9 per lo schienale e altrettanti per il sedile; bisogna aprire una cinquantina di sedi per le spine dopo aver rettificato i pezzi in seguito al taglio, ma senza eseguire le modanature, da farsi dopo la predisposizione dei fori utilizzando le maschere autocostruite a misura delle sezioni dei travetti.

Costruire i fianchi e unirli a seduta e schienale

come costruire una sedia da giardino
  1. Le sedi per le spine, come si è detto per la panchina, vanno aperte prima di realizzare le modanature e lo smusso degli spigoli, in modo che le dime costruite a misura dei due travetti utilizzati (70×70 e 70×40 mm) possano essere centrate con precisione. Osservando i pezzi che compongono ciascun fianco disposti a “esploso” si notano due spinature che meritano attenzione: quella che unisce la gamba posteriore al bracciolo e quella tra la stessa gamba e la traversa. In entrambi i casi, le forature di testa della gamba e della traversa vanno realizzate inclinate, perpendicolari al piano già ottenuto con la bisellatura. Si può fare anche il contrario: aprire i fori perpendicolari alle teste prima di bisellarle e realizzare di conseguenza i fori inclinati nel bracciolo e sul fianco della gamba posteriore.
  2. Tutte le spine si ricavano da tondini di legno duro Ø 10 mm; dopo il taglio le estremità vanno leggermente stondate per facilitarne l’inserimento nei fori.
  3. Dopo aver verificato la corrispondenza delle spinature, si può procedere al montaggio definitivo introducendo nei fori la colla poliuretanica e mettendo in morsa. Successivamente si possono aprire, rispettando le quote, i fori per il fissaggio di schienale e seduta all’interno dei fianchi: un listello spesso in cui si pratica un foro passante di pari diametro sul trapano a colonna funge da guida per una perfetta perpendicolarità.
  4. Fatti tutti e 6 i fori, si inseriscono i marcatori a cappellotto.
  5. A parte si effettua il montaggio in bianco, senza colla, delle due cornici di seduta e schienale, accoppiandole.
  6. L’insieme viene presentato sulla faccia interna del fianco per trovare la giusta collocazione, ma senza appoggiarlo sui marcatori: allo scopo si utilizzano piastrine metalliche come spessore per fare scivolare l’insieme e fare i dovuti aggiustamenti: solo quando le due cornici sono in linea con i fori si tolgono gli spessori e con una pressione decisa con il palmo della mano si fanno penetrare le punte dei marcatori nel legno.
  7. Si assembla definitivamente lo schienale (con le doghe interne) e la cornice della seduta con viti Ø 6×120 mm. Per facilitare il montaggio delle doghe della seduta si pianta, vicino ai prefori aperti nel supporto sagomato, un sottile chiodino d’acciaio, facendolo affondare pochi millimetri.
  8. Con un tronchesino si fa saltare la testa del chiodo e una parte di gambo, lasciandone affiorare dal legno 3-4 mm.
  9. Mettendo in posizione la doga e premendola con forza, i chiodini (uno per parte) penetrano in essa e la tengono in posizione mentre la vite si fa il passo nel legno. Per mantenere il corretto interasse tra le doghe è bene preparare una coppia di spessori calibrati da inserire tra la doga fissata in precedenza e quella successiva.

Finitura a più mani della arredo giardino fai da te

finitura del legno
  1. Per chi preferisce stendere sull’arredo giardino fai da te una finitura colorata, il procedimento corretto da seguire si articola in tre fasi.
  2. Anche se il legno è già pretrattato industrialmente, è bene stendere una mano di impregnante trasparente prima di applicare il primer vero e proprio; dopo il primer si carteggia a grana fine per lisciare la superficie e, solo a questo punto, si può passare alla finitura vera e propria, da applicare in due mani. Ovviamente è preferibile, anche se occorre spazio, effettuare queste operazioni prima di procedere all’assemblaggio, così si possono proteggere le parti non raggiungibili a struttura montata. Le sedi per le spine vanno chiuse provvisoriamente con carta appallottolata.
  3. Se si vuole lasciare il legno dell’arredo giardino fai da te al naturale, la prima applicazione di impregnante va fatta comunque a struttura smontata, per poi stendere, anche dopo l’assemblaggio, una finitura cerata, trasparente o colorata, compatibile con la precedente.

Ristrutturazioni belle e per tutti i gusti

Tratto da “Rifare Casa n.92 – Marzo/Aprile 2024″

Autore: Nicla de Carolis

L’architettura è un fatto d’arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi”. Questa citazione di Le Corbusier suona perfetta scorrendo i progetti degli architetti pubblicati in questo numero e tutti quelli che arrivano numerosissimi dai professionisti che ci seguono: è chiaro che l’architetto, soprattutto oggi, deve avere una formazione che va ben al di là della semplice progettazione in termini di spazi.
Il suo è un lavoro che sempre più spesso include anche le competenze dell’interior design, con il risultato di consegnare ai committenti un appartamento completo di tutto. Alla base di tutto ciò vi è un lungo percorso di amore per l’arte e per il bello, la conoscenza profonda degli stili, dei materiali, degli arredi, la capacità di rendere armoniosi anche abbinamenti estremi e originali per emozionare e far esclamare a chi entra per la prima volta negli ambienti di sua creazione l’inflazionato “WOW!”

In questo numero la parata di ristrutturazioni fornisce un esempio di come si può intervenire con risultati davvero speciali in appartamenti di ogni genere. Abbiamo la casa ottocentesca di un centro storico con soffitti alti quattro metri, ampie volte e testate a crociera. Priorità imprescindibile del progetto non poteva essere altro che conservare gli elementi d’epoca valorizzandoli: tra le altre cose l’inserimento in alcune volte di profilati atti ad accogliere una fonte di illuminazione che desse il giusto risalto al capolavoro in alto.
E poi la palazzina Liberty che, dopo il necessario consolidamento/risanamento, ha mantenuto negli esterni le caratteristiche dell’edificio originario con tutti i ripristini del caso, ma all’interno è stata totalmente sventrata: a causa dei molteplici interventi negli anni, non c’era nulla da salvare. Il risultato sono degli ambienti moderni e molto originali, arricchiti da opere d’arte, mobili e illuminazioni di assoluto buon gusto.
Ma il miracolo e l’effetto “WOW” si può ottenere anche nell’appartamento di un condominio degli anni ’80, periodo non certo noto per avere prodotto edifici di pregio: qui si evidenzia l’importanza della sintonia che deve crearsi tra committente e professionista per avere un risultato che soddisfi pienamente le esigenze di chi ci dovrà abitare. Il progetto, davvero ricco di colori, di materiali diversi e di abbinamenti estrosi, è stato realizzato esattamente su misura intorno alle passioni e alla personalità del proprietario.

Tanti altri gli esempi ben riusciti di case rimesse a nuovo, proposti in questo numero, rappresentano una miniera di spunti e suggerimenti da condividere con il vostro architetto o da utilizzare voi stessi, se siete gli orgogliosi progettisti della ristrutturazione.

Sifone Spazio 1NT Evolution: l’ultrapiatto in cucina

Dall’esperienza del sifone LIRA Spazio 1NT nasce il nuovo EVOLUTION.
Ancora più compatto nelle sue dimensioni ( 65 mm di spessore) unite ad una forma più dinamica, il Sifone Spazio 1NT EVOLUTION conferma la collaudata esperienza e affidabilità della famiglia dei sifoni Spazio NT.
Grazie alla sua particolare conformazione aderisce alla parete di fondo, liberando maggior spazio nel sottolavello, che diventa così utilizzabile come “ripostiglio” per riporre in modo ordinato e funzionale detersivi e similari. Il suo nuovo design con una forma disassata rispetto al suo asse frontale permette al sifone di compensare eventuali problemi di installazione.
L’ispezionabilità, caratteristica dei Sifoni Spazio NT, consente di rimuovere i residui accumulati nello scarico causa principale di fastidiosi ingorghi che compromettono notevolmente il deflusso dell’acqua, semplicemente svitando il tappo posto nella parte anteriore.
Composto da elementi, facilmente assemblabili tra di loro, garantisce una sorprendente rapidita e facilità di montaggio inoltre tutti i componenti sono forniti di una lunghezza compatibile con qualsiasi applicazione ed è possibile tagliarli agevolmente con un tagliatubi o con tradizionale seghetto.
Realizzato in polipropilene, è disponibile in versione bianco, nero e grigio metallizzato.
L’arancio, colore storico e distintivo del marchio Lira – Made in Italy è garanzia di autenticità ed elevata qualità dei prodotti Lira.

Alla scoperta di fischer. La nuova campagna con Jürgen Klopp

“Incredibile, fischer ha un servizio completo per ogni necessità in cantiere! Dai tunnel più profondi agli stadi di calcio, quando vedi una costruzione importante, sai che fischer c’è!” Jürgen Klopp

Il calcio funziona un pò come la vita in cui, molto spesso, sono le persone a fare la differenza. E un grande lavoro di squadra porta sempre a grandi risultati. Nessuno lo sa meglio di Jürgen Klopp, premiato due volte come migliore allenatore FIFA dell’anno. Un uomo, e uno sportivo, che sa formare con successo grandi squadre vincenti, attraverso la giusta motivazione e una straordinaria forza di volontà e ambizione. Valori fondamentali che il Gruppo fischer condivide pienamente.

In fischer infatti ci si impegna quotidianamente per ottenere risultati eccellenti attraverso il miglioramento continuo, convinti del principio che “Se ognuno dà il massimo, tutti insieme possiamo solo migliorare”. E dunque ecco i nuovi spot in cui il famoso allenatore Jürgen Klopp mette alla prova i prodotti fischer, la cui qualità è raggiunta anche attraverso il lavoro di squadra.

Gli spot – da febbraio sui canali social, web e sul più diffuso quotidiano sportivo nazionale – vedranno Jürgen Klopp cimentarsi e testare i nuovi prodotti fischer: le nuove Viti fischer PowerFast II, i Sistemi per il solare e, infine, tutta la gamma dei Servizi a 360° per il progettista, l’installatore e l’impresa.

Jürgen Klopp dal 1° gennaio 2023 è Brand Ambassador del Gruppo fischer a cui è legato dalle proprie radici. L’allenatore del Liverpool è considerato tra i migliori nel mondo del calcio, vincendo molti titoli nazionali e internazionali con Liverpool, Borussia Dortmund e Magonza. Il ruolo di Brand Ambassador di fischer è per Jürgen Klopp una sorta di ritorno a casa. E’ nato in Foresta Nera e cresciuto non lontano da Waldachtal, dove ha sede il Gruppo fischer e dove suo padre ha lavorato per quasi 35 anni. La nuova collaborazione ha quindi per Jürgen Klopp un significato particolare.

“La partnership con fischer non è una collaborazione convenzionale, è una questione che mi sta a cuore” ha detto l’allenatore ai giornalisti. Il Gruppo fischer ha avuto un ruolo importante nella vita di Klopp fin dall’infanzia, con il padre Norbert che ha lavorato nel servizio tecnico di fischer fino al 1998. 

“È un grande piacere e un onore per noi avere come ambasciatore del marchio uno dei migliori allenatori di calcio al mondo e una delle personalità più popolari”– ha detto Klaus Fischer, Titolare e Presidente Gruppo. “Con il suo modo di pensare, i suoi valori e la sua professionalità Jürgen Klopp si inserisce perfettamente nella nostra squadra e nella famiglia fischer”.

Jürgen Klopp e Klaus Fischer non si sono mai persi di vista nel corso degli anni e una maglia da calcio, incorniciata e autografata con la dedica “Per Klaus da Kloppo” con uno smile disegnato a mano, fa bella mostra nell’ufficio del Titolare e Presidente del Gruppo.

È un po’ come tornare a casa per me“, ha detto Jürgen Klopp. E la storia di famiglia continua.

ECLISSE celebra il 35º anniversario con il restyle dello showroom di Milano

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ECLISSE, azienda leader nel settore delle soluzioni per porte a scomparsa e sistemi di chiusura, festeggia i 35 anni di attività con un’importante operazione di restyling dello spazio espositivo di Via Molino delle Armi. Questo significativo rinnovamento offre ai visitatori un’esperienza ancora più coinvolgente, mettendo in risalto le ultime collezioni ed innovazioni in un ambiente completamente rinnovato

In occasione di questo anniversario, ECLISSE ribadisce il proprio impegno a sperimentare nuove frontiere dove funzionalità e design si incontrano. Le soluzioni esposte all’interno rappresentano non solo l’eccellenza tecnica, ma anche la ricerca estetica, frutto di proficue collaborazioni con aziende partner dell’arredamento.

I visitatori potranno vedere i prodotti in un ambiente realistico, simile a una casa vera e propria. Questo spazio permetterà loro di avere una visione più concreta e stimolante, rendendo più facile immaginare i prodotti all’interno della propria abitazione. Lo showroom è progettato per accogliere sia i clienti privati che gli interior designer che vogliono ottenere il massimo dal loro progetto. Chiunque sia alla ricerca di idee e suggerimenti troverà qui una fonte di ispirazione e di scoperta.

Dal 1989 ECLISSE vuole continuare ad essere sinonimo di innovazione ed eccellenza, ma dall’originaria specializzazione nei sistemi per porta a scomparsa, ora si propone con un’offerta completa di soluzioni all’avanguardia per ogni tipo di chiusura, inclusi vani d’arredo, sportelli e cabine armadio. Prodotti diversi ma sempre coordinati nella gamma di colori e finiture da combinare a propria scelta. Non solo il vano porta, ma anche lo stesso battiscopa è offerto nelle stesse finiture, così come le maniglie per porte scorrevoli e a battente.

Le nuove collezioni di prodotti per porte, nicchie e accessori sono presentate in un ambiente suggestivo, progettato per incontrare i gusti dell’abitare contemporaneo. Lo showroom diventa così il palcoscenico ideale per anticipare le ultime tendenze e offrire ispirazione oltre ad una vera e propria consulenza di professionisti ed esperti.

ECLISSE Syntesis Areo permette di chiudere vani come cabine armadio, ripostigli, nicchie, oppure separare e nascondere una piccola cucina o uno studio in casa per l’home office. Grazie al suo design senza soluzione di continuità con il muro, questa soluzione crea l’illusione di un ambiente più grande e sempre ben organizzato. Dotato di aperture push-pull invisibili per un uso pratico quotidiano, ECLISSE Syntesis Areo si adatta sia alle pareti in muratura che in cartongesso e offre diverse configurazioni e dimensioni su misura, garantendo flessibilità e funzionalità. Disponibile in diverse opzioni di apertura laterale, a ribalta o a libro, e possibilità di personalizzazione ogni 10 mm in larghezza ed altezza. Nella versione a libro permette di affiancare fino a otto ante per oltre 5 metri di larghezza.

ECLISSE 40 Collection, esclusiva di mercato, trasforma il telaio da elemento invisibile a protagonista che definisce il volume della soglia. Ispirato alla tecnica della strombatura, il telaio inclinato a 40 gradi conferisce alla porta un aspetto unico e minimale, quasi come una cornice. Disponibile in quattro finiture a cui si aggiunge una versione predisposta per esser pitturata o rivestita con carta da parati per mimetizzarsi con la parete. ECLISSE 40 Collection si abbina anche alla linea di porte in vetro, creando un risultato esteticamente elegante ed armonioso. Anche il pannello porta in vetro può essere personalizzato in diversi colori, per offrire una soluzione elegante e raffinata che valorizza gli ambienti. ECLISSE Syntesis Line offre una soluzione elegante e minimale, grazie ad un controtelaio per porte a scomparsa senza finiture esterne che si fonde perfettamente con la parete. La struttura, progettata per evitare deformazioni, assicura durabilità e resa nel tempo. Un modello che ridisegna lo spazio, perfetto per le zone giorno che le camere da letto. In abbinamento ad una porta scorrevole in vetro, crea un ambiente elegante e sofisticato dal sicuro impatto estetico. Disponibile anche nella versione ECLISSE Syntesis Luce per permettere il posizionamento dei punti luce direttamente sulla parete dove si installa il controtelaio per avere a portata di mano interruttori e punti luce vicino al foro porta.

Einhell TE-SM 36/210 Li | Tronca e “squadra” con 2 batterie 18 V

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Con 36 V totali c’è esuberanza di potenza che consente di affrontare i tagli impegnativi senza alcun indugio; nel contempo, con batterie da 4,0 Ah sono garantite anche le lunghe sessioni di lavoro

La troncatrice radiale è la sega circolare più versatile non solo perché può fare tagli a 90°, tagli angolati su un lato o sull’altro e biselli (taglio con testa inclinata), ma fornisce anche la funzione radiale, con lo scorrimento della testa lungo la linea di taglio. Questo permette di sezionare pezzi di larghezza maggiore rispetto a quanto concede il diametro della lama. La macchina che abbiamo in prova è la Einhell TE-SM 36/210 Li, che si distingue per essere alimentata con due batterie al litio 18 V, grazie alle quali dispone di potenza, autonomia e libertà di lavoro.

La compattezza e il peso contenuto consentono un’agevole movimentazione della macchina, che può essere rapidamente messa in funzione nei luoghi più comodi per operare, anche se non è vicina una presa di corrente. Questa troncatrice radiale monta una lama di diametro 210 mm e, grazie all’escursione del carro, può tagliare pezzi sino a 310×65 mm (90°), 210×65 mm (45°), 210×35 mm (45° di rotazione con 45° di inclinazione).

Le batterie utilizzate rientrano nella gamma Einhell Power X-Change 18 V litio. Non sono fornite nella confezione. Le batterie vanno messe nei loro alloggiamenti, posti dietro l’impugnatura (per la prova della macchina ne abbiamo montate due da 4,0 Ah). La troncatrice radiale a batteria TE-SM 36/210 Li – Solo costa euro 279,95.

Regolazioni comode e rapide

Inserite nella loro sede le due superfici d’appoggio laterali, ribaltiamo la macchina per mostrare il semplice ma efficace sistema di regolazione, azionato con una leva posta al di sotto.
L’intera testa della macchina (lama, motore e barre di scorrimento) può essere inclinata a sinistra sino a un angolo di 45°.
Nella parte posteriore del basamento si allenta una vite con leva e si accompagna la testa regolandone l’inclinazione.
Quando si lavora con la testa inclinata, così come quando si effettuano tagli con il piano ruotato ±45°, gli scontri laterali scorrevoli devono essere portati verso l’esterno, in modo che non possano interferire con il movimento della lama.
Il piano girevole può ruotare a sinistra o a destra allentando la manopola di serraggio e premendo la leva all’estremità della guida.
La scala graduata mostra che l’estensione raggiungibile supera i 45° in entrambe le direzioni (a destra si va oltre i 50°, seppure di poco). In prossimità dei valori salienti, la guida scatta favorendo il centraggio sul numero.

Mix di tecnologia con soluzioni semplici per l’uso e la sicurezza

Il raggio laser, che si accende con il pulsante destro sull’impugnatura, proietta sul piano di lavoro la linea di taglio della lama; per l’esattezza, il suo bordo sinistro.
Sull’impugnatura c’è anche il pulsante per accendere una potente luce led, situata dietro la lama, in posizione tale da illuminare pienamente tutta la zona di lavoro.
Per tagliare un pezzo di una data lunghezza, si solleva il risalto pieghevole (a) in modo che faccia da scontro laterale; quindi, premendo la leva, si estrae la superficie estensibile di sinistra (b), sino a quando il laser segna sul metro (c) il valore richiesto.
Messo il pezzo sul piano di lavoro lo si taglia alla lunghezza prevista.
Con le batterie inserite la macchina è sempre pronta per funzionare; per sicurezza, il pulsante d’accensione va sbloccato premendo contestualmente la levetta di consenso posta sopra.
Ogni battuta d’appoggio (a) ha un’estensione mobile (b). Nel caso di tagli a 90° le due estensioni possono stare in posizione chiusa, mentre con i tagli con testa inclinata o angolata, vanno aperte, anche se non completamente, come mostrato nella foto sopra.

Brianza Plastica

Brianza Plastica: una realtà produttiva di eccellenza nel settore delle coperture e dell’isolamento industriale e civile

Brianza Plastica S.p.A., con sede a Carate Brianza, nasce nel 1962, con la produzione di laminati traslucidi in vetroresina destinati ai settori commerciale ed industriale.

Negli anni a seguire la produzione viene implementata, introducendo nuovi prodotti per rispondere efficacemente alla più variegate esigenze di copertura. L’azienda ha sviluppato i suoi prodotti seguendo altissimi standard qualitativi e una innovazione tecnologica costante; ciò le ha permesso di ottenere le più prestigiose certificazioni, naturale riconoscimento del valore e della serietà dei suoi prodotti. 

Negli anni Ottanta l’azienda si affaccia al mercato dei sistemi per l’isolamento termico in ambito residenziale ed industriale: risale infatti al 1984 la nascita del sistema ISOTEC®, innovativo pannello termoisolante sottotegola in poliuretano. Nel corso degli anni, Brianza Plastica ha sviluppato ed implementato il sistema ISOTEC®,fino a creare una famiglia completa di soluzioni per l’isolamento termico dell’involucro.

Il gruppo Brianza Plastica crede fortemente nel valore della ricerca continua, dell’innovazione tecnologica e della qualità, una mission che porta ad una perfetta rispondenza dei prodotti offerti alle richieste specifiche e alle tendenze del mercato, nel rispetto delle normative vigenti e dei più evoluti protocolli in tema di edilizia sostenibile.

Molteplici i settori di applicazione dei prodotti dell’azienda, che spaziano dall’edilizia, nel settore delle coperture e degli isolanti termici, ai laminati plastici e metallici, all’agricoltura con pannelli e lastre per la realizzazione di serre ed allevamenti, fino ai laminati di alta qualità per utilizzo in veicoli ricreativi (camper/caravan) e camion. La gamma dei prodotti Brianza Plastica è in continua evoluzione, per fornire materiali all’avanguardia, in grado di rispondere a tutte le esigenze costruttive e di isolamento, ottenere la massima resa e affidabilità, con un occhio di riguardo alle tematiche del risparmio energetico e delle sostenibilità ambientale.

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