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Rinnovare tutti i materiali con SottoSopra | Video e foto passo-passo

Il ciclo SottoSopra comprende una serie di prodotti studiati per il rinnovamento di qualsiasi superficie e oggetto. “Sotto” la base colorata, “Sopra” la finitura trasparente: li abbiamo usati nel nostro laboratorio con test severi e con risultati sorprendenti!

ciclo sottosopra, gapi paintsIl ciclo SottoSopra è una novità Gapi Paints che abbiamo testato con grande entusiasmo, date le peculiarità e le possibilità di impiego del prodotto, che permette di rinnovare qualsiasi superficie della casa: mobili, componenti come il bancone cucina o i sanitari, persino le piastrelle del bagno. Per “Sotto” si intende il colore di base, da applicare direttamente sulle superfici da rinnovare. La seconda fase è la stesura del “Sopra”, ovvero la finitura trasparente di protezione, che può essere opaca, satinata, lucida. Tutti i prodotti sono a basso impatto ambientale, privi di solventi, inodori e in fase di certificazione HACCP.

Guarda il video di applicazione del ciclo Sottosopra

L’epossidico all’acqua Colore per Interni satinato è la base di tutto il ciclo SottoSopra. Garantisce una perfetta adesione delle finiture, oltre che sui normali supporti, cemento, intonaco, cartongesso, gesso, legno, polistirolo anche su quelli considerati difficili come ceramica, acciaio inox, marmo, lamiera zincata, vetroresina, vetro e alluminio grezzo. Il prodotto è perfettamente lavabile, anche con detergenti e solventi, ma nel contempo garantisce una perfetta traspirabilità del supporto al vapore acqueo.

Le latte sono disponibili in tre confezioni: 0,25 – 0,5 – 2 litri. La resa è di 10 m2/l. Nel caso della scrivania di queste pagine abbiamo usato una latta da 0,25 l, che ci è bastata anche per il frontale della cassettiera e abbiamo ancora avanzato parecchio prodotto.
Per le colorazioni Gapi ha studiato un sistema con pigmenti in granuli, precisissimo per l’ottenimento della stessa tonalità anche in tempi successivi. I granuli sono infatti calibrati per le varie quantità di prodotto base (0,25 – 0,5 – 2 litri) e una chiara cartella colori mostra come vanno combinati i pigmenti e in quale quantità per ottenere le 210 diverse tinte della cartella colori Gapi.

L’idea di confezionare il pigmento in flaconi da 2, 4, 8, 16, 32 grammi è ciò che semplifica moltissimo la preparazione e la ripetizione della stessa tinta in tempi succesivi, in quanto il sistema prevede l’utilizzo di tutto il contenuto del flaconcino, con quantità esatte di base.

Per attribuire alla superficie un aspetto lucido e proteggerla ulteriormente rendendola lavabile anche con i detergenti, si applica il prodotto di finitura; in questo caso il “Sopra” è Pareti e Mobili, una resina di finitura poliuretanica bicomponente, trasparente, all’acqua; è inodore e disponibile nelle versioni lucida, satinata e opaca, non richiede alcuna diluizione.

SottoSopra – L’applicazione

  1. La realizzazione ha richiesto un barattolo di Colore per Interni da 0,25 l, 2 flaconi di pigmento (4 g di arancio, 2 g di nero), un barattolo di Resina di finitura all’acqua da 0,25 l
  2. All’interno dei barattoli ci sono i due componenti, A e B, e le istruzioni dettagliate e chiare, per non commettere errori.
  3. Non serve carteggiare o dare alcun primer sulla superficie da rinnovare, basta sgrassarla bene con alcool etilico.
  4. Si versa l’intero contenuto di pigmento nella vaschetta del componente B, il contenitore più piccolo, e si mescola sino a ottenere la totale uniformità.
  5. Si versano i due componenti nel barattolo vuoto: prima il contenuto del barattolo grande…
  6. … poi di quello piccolo.
  7. Si miscela sino a ottenere un impasto uniforme, raschiando bene fondo e pareti del barattolo. Il composto va fatto riposare per 5 minuti, dopodiché si aggiunge il quantitativo d’acqua indicato sul barattolo B, si torna a miscelare e il prodotto è pronto.
  8. A seconda del quantitativo di colore preparato, si sceglie una vaschetta per rullo più o meno grande, quindi si versa l’intero contenuto preparato.
  9. La stesura del prodotto è semplicissima perché copre molto, ha una densità perfetta, quindi non cola e non schizza.
  10. Nel tempo di “apertura” del prodotto bisogna portare a termine la stesura su tutta la superficie dell’oggetto, completando ovviamente anche i bordi e altre zone meno visibili.
  11. La procedura di preparazione della finitura trasparente è analoga alla base colorata, tranne per il pigmento che in questo caso non c’è. Asciutta al tatto in 3 ore, asciuga del tutto in 24 ore.

Maggiori info a questo Link

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Spostavasi fai da te in legno per piante | Progetto completo

Guida alla costruzione di un pratico spostavasi legno con ruote

La costruzione di uno spostavasi fai da te può risultare davvero utile per coloro che possiedono in giardino o in terrazza delle piante in vaso sensibili agli sbalzi climatici, come i classici alberelli di agrumi, perché durante la stagione invernale deve sicuramente spostarli in un luogo riparato dal freddo e, possibilmente, soleggiato.

Ma gli arbusti crescono, con il tempo si rendono necessari rinvasi in recipienti più grandi e gli spostamenti cominciano a diventare problematici. Il nostro lettore Aldo Trevet ha pensato di costruire uno spostavasi fai da te per sistemarvi la sua pianta di limone, rigogliosa e troppo cresciuta per essere trasportata a mano, e muoverla così senza sforzo.

Già che c’era, a questo sposta vasi fai da te in legno ha aggiunto un telaio per proteggere le piante dalla grandine, a cui purtroppo la sua zona va molto soggetta, con una rete apposita. Sullo stesso telaio si può applicare di volta in volta tessuto-non tessuto per riparare dal gelo, o reti di protezione contro insetti e uccelli. La struttura portante è costituita da due forcelle a cui sono collegate, tramite staffe metalliche, le ruote imperniate sull’asse di tondino, e su cui poggia il fondo del cassone squadrato, munito due impugnature orizzontali per il trasporto e dei quattro montanti reggirete.

spostavasi progetto

Cosa serve per costruire uno spostavasi fai da te

  • Gli utensili: Trapano con punte da legno e sega a tazza; sega; morsetti; seghetto alternativo; levigatrice; cacciavite o avvitatore; pennello.
  • I materiali: Pannelli in compensato o multistrato di recupero, spessi 15 mm; listelli sezione 30×40 mm; travetti sezione 40×80 mm; spezzone tondino diametro 40 mm; 2 cuscinetti a sfere; 2 staffe metalliche reggitubo; viti; colla; rete antigrandine; impregnante.
Il legname di partenza è tutto di recupero, ma robusto, e la lavorazione si effettua con le più comuni attrezzature da falegnameria, senza richiedere particolari abilità. Il risultato è una carriola dalla struttura essenziale e squadrata, ma pratica ed efficiente per il trasporto in zone diverse del giardino. Interessante e utile è il telaio di difesa antigrandine con rete, che può diventare supporto anche per altri tipi di protezione: antigelo, antivento, ombreggiante.

Come costruire uno spostavasi in legno

Il legname impiegato è tutto di recupero: pannelli, per esempio da imballaggi o vecchi mobili, e listelli e travetti dai soliti bancali. L’intera struttura in questo caso è alta 1900 mm, le dimensioni del cassone sono 600x600x500 mm, ma naturalmente ognuno può adattare le misure alle proprie esigenze, tenendo conto comunque che la carriola deve essere maneggevole, non troppo grande, poco pesante e non sbilanciata.

Con la sega tagliamo, nelle lunghezze che ci occorrono, i quattro travetti che costituiscono forcelle e impugnature e i quattro listelli come montanti della rete. Dai pannelli ricaviamo invece il fondo e le quattro pareti del cassone. Le ruote sono ottenute dagli stessi pannelli con il seghetto alternativo, possibilmente sovrapponendo due piani e fissandoli con morsetti per effettuare un unico taglio, per maggior precisione. Sono forate al centro per inserirvi il tondino che fa da asse e i cuscinetti, e sono rinforzate sul lato interno da due tavolette fissate con viti.

Listelli e travetti vanno levigati ed eventualmente piallati per eliminare irregolarità. Ripassiamo tutti i pezzi, specie i bordi di taglio, con la levigatrice orbitale. Sul fondo del cassone pratichiamo una serie di fori per impedire il ristagno dell’acqua piovana e di irrigazione.

L’assemblaggio del portavasi

Alle forcelle fissiamo contemporaneamente, con viti passanti infilate dal basso, il fondo e le pareti del cassone, che si uniscono poi anche fra loro sempre con viti. Il sistema asse più ruote è invece fissato sul lato anteriore delle forcelle mediante staffe metalliche di supporto avvitate dal basso. Aggiungiamo i quattro montanti avvitati sul cassone, e quindi i due travetti orizzontali sporgenti che costituiscono le impugnature. Rifiniamo con diverse mani di impregnante. La rete si mantiene ferma in posizione con spaghi, fil di ferro o laccetti.

Se non si ha tempo…

Se non si tempo di costruire uno spostavasi fai da te consigliamo la lettura del”articolo “come spostare vasi senza fatica

Manutenzione bicicletta | Sgrassaggio, lavaggio e lubrificazione

Guida completa per eseguire una manutenzione perfetta della bici

Quando si parla di “manutenzione bicicletta” si fa riferimento, in linea generale, alle attività ordinarie di pulizia e lubrificazione periodica, escludendo gli interventi specifici di natura meccanica (catena esclusa) che, sebbene debbano essere eseguiti anch’essi con discreta periodicità, rientrano nella manutenzione straordinaria (in funzione del tipo di bicicletta, e dell’utilizzo più o meno gravoso).

Manutenzione bicicletta: le fasi principali

  1. Sgrassamento e asportazione residui dalla catena
  2. Detergenza e lavaggio generale
  3. Lubrificazione catena e componenti per utilizzo in condizioni asciutte
  4. Lubrificazione catena e componenti per utilizzo in condizioni bagnate
  5. Lubrificazione catena e componenti per utilizzo in qualsiasi condizione

Le fasi sopraelencate, benché possano sembrare scontate, richiedono una buona conoscenza dei prodotti giusti e dei passaggi da eseguire per ottenere un ottimo risultato. Soprattutto gli ultimi tre punti inerenti la lubrificazione della catena, devono essere eseguiti tenendo conto delle condizioni ambientali (bagnato o asciutto) in cui andremo a utilizzare la bicicletta.

I prodotti giusti per la manutenzione bicicletta ordinaria

I prodotti della linea Wd-40 bike risultano particolarmente indicati per eseguire la manutenzione bicicletta ordinaria, essendo ideati appositamente per questo fine e testati dai migliori esperti di ciclismo con risultati ottimali. La gamma comprende 5 prodotti specifici:

  • Wd-40 bike detergente
  • Wd-40 bike sgrassante
  • Wd-40 bike lubrificante catena per ogni condizione
  • Wd-40 bike lubrificante catena per condizioni asciutte
  • Wd-40 bike lubrificante catena per condizioni bagnate

Manutenzione bicicletta: sgrassamento e asportazione residui dalla catena

Wd-40 Bike Sgrassante, a base di solventi, agisce rapidamente per rimuovere grasso, olio e sporco. Agisce al contatto senza lasciare residui e non necessita di risciacquo. Vantaggi del prodotto: Azione rapida –  Non lascia residui – Riduce l’usura.

Raccomandato per:

Catene, Cambi, Gruppo rapporti e Corone

Dopo aver appoggiato la bicicletta su un cavalletto spruzziamo generosamente Wd-40 Sgrassatore sul deragliatore e sulle pulegge.
Per rimuovere l’accumulo di sporco di ostinato agiamo con un spazzolino.
Lasciamo agire la soluzione qualche minuto. Il liquido inizia ad ammorbidire e sciogliere sporco grasso e olio per asportarli facilmente dal deragliatore.
Ultimiamo la lavorazione sciacquando le parti trattate con un getto d’acqua.

Manutenzione bicicletta: detergenza e lavaggio generale

Wd-40 Bike Detergente è stato concepito per rimuovere fango, polvere, catrame e lo sporco ostinato dalla bici, lasciandola perfettamente pulita. La formula polivalente lo rende sicuro su fibra di carbonio, titanio, alluminio, acciaio, cromo, gomma, plastica e superfici verniciate. Vantaggi del prodotto: Detergente polivalente – Compatibile con tutti i materiali – Facile da usare, spruzzare e risciacquare.

Raccomandato per:

Telai, Pedali, Manubri, Selle, Ruote, Raggi

Dopo aver posizionato la bicicletta sul cavalletto, sciacquiamola completamente con acqua pulita.
Applichiamo Wd-40 Detergente generosamente su tutta le bicicletta, lasciando agire il prodotto per alcuni minuti.
Per rimuovere lo sporco più ostinato e le incrostazioni utilizziamo un pennello a setole grosse, agendo ripetutamente sulle zone interessate. Il prodotto è studiato per rimuovere efficacemente e rapidamente sporco, fango, grasso e incrostazioni.
Sciacquiamo abbondantemente con un getto d’acqua per eliminare qualsiasi traccia di sporco e prodotto detergente.
Concludiamo passando uno straccio pulito per asciugare la bicicletta e renderla splendente.

Lubrificazione catena e componenti per utilizzo in condizioni asciutte

Wd-40 Bike Lubrificante Catena per condizioni asciutte è stato specificatamente ideato per l’utilizzo della bicicletta in condizioni polverose e asciutte. La sua formula contiene PTFE che penetra nelle maglie della catena e crea una fine pellicola lubrificante senza attirare polvere. Vantaggi del prodotto: Lubrificazione a lunga durata – Cambio morbido – Riduce l’attrito e l’usura della catena – Migliora l’efficienza della catena.

Raccomandato per:

Catene, Cambi, Pignoni, Leve, Gruppo rapporti

Dopo aver collocato la bicicletta su un cavalletto, applichiamo il prodotto direttamente sulla catena, girando lentamente i pedali in senso orario.
L’applicatore a goccia dev’essere posizionato a circa 5 cm dalla puleggia inferiore del deragliatore; distribuiamo il prodotto direttamente sulla superficie interna della catena per una lubrificazione in profondità.
L’olio penetra direttamente nelle maglie della catena prima di asciugarsi, lasciando una pellicola attiva molto sottile per una lubrificazione duratura. In prodotto previene l’accumulo di polvere o sporco e riduce la frizione e l’usura sulla catena.

Lubrificazione catena e componenti per utilizzo in condizioni umide

Wd-40 Bike Lubrificante Catena per condizioni umide. Questo prodotto è specificamente sviluppato per l’uso della bici in condizioni di umidità e fango. Penetra efficacemente all’interno della catena e fornisce un’eccellente lubrificazione respingendo l’umidità e proteggendo dalla corrosione.Vantaggi del prodotto: Lubrificazione a lunga durata – Riduce frizione e usura della catena – Cambio morbido – Protegge contro la ruggine.

Raccomandato per:

Catene, Cambi, Pignoni, Leve, Gruppo rapporti

Dopo aver collocato la bicicletta su un cavalletto, applichiamo il prodotto direttamente sulla catena, girando lentamente i pedali in senso orario. L’applicatore a goccia dev’essere posizionato a circa 5 cm dalla puleggia inferiore del deragliatore; distribuiamo il prodotto direttamente sulla superficie interna della catena per una lubrificazione in profondità.
L’olio penetra direttamente nella maglie della catena e l’aggiunta di PTFE aiuta a fornire protezione e lubrificazione duratura. Risulta molto resistente all’acqua e fornisce un’ottima protezione contro la ruggine assicurando un fluido scorrimento della catena per lungo tempo.

Lubrificazione catena e componenti per utilizzo in qualsiasi condizione

Wd-40 Lubrificante Catena al PTFE  è perfetto per ciclisti che amano stare all’aria aperta in tutte le condizioni atmosferiche. La sua formula al PTFE fornisce un’eccellente lubrificazione sia in condizione asciutte sia umide, riducendo l’attrito e l’usura della catena della bicicletta. Penetra nelle giunture della catena e, dopo l’asciugatura, lascia una pellicola protettiva duratura che aiuta a prevenire la corrosione. Vantaggi del prodotto: Eccellente lubrificazione in ogni condizione meteorologica – Rende il cambio più morbido – Previene usura e ruggine.

Raccomandato per:

Catene, Deragliatori, Punti di articolazione, Cavi, Cambi

Spruzziamo il prodotto a circa 5 cm dalla puleggia inferiore del deragliatore, applicandolo direttamente sulla superficie interna della catena, girando lentamente la ruota posteriore in senso orario.
L’olio penetra direttamente nella maglie della catena e la sua miscela unica con PTFE garantisce una lubrificazione duratura e una minore usura. Resistente all’acqua fornisce protezione contro, polvere, ruggine, sporco. Ideale tutto l’anno in condizioni umide e asciutte.

Infiltrazioni acqua | Come risolverle definitivamente in 10 passaggi

Le infiltrazioni di acqua sono una importante causa di degrado per la casa e vanno eliminate al più presto, procedendo prima di tutto ad un’accurata analisi della situazione per scoprire le cause dell’inconveniente e sconfiggerlo alla radice

Eliminare infiltrazioni acqua è abbastanza facile quando l’umidità che deturpa i muri proviene da rotture o crepe nelle quali si insinua l’acqua piovana: basta ad esempio una fessura alla base del camino per compromettere l’ermeticità del manto di copertura. Quest’ultimo, quindi, dovendo svolgere una funzione protettiva nei confronti di tutta la struttura muraria, va mantenuto in perfetta efficienza sia per quanto riguarda la tenuta complessiva sia per ciò che concerne i canali di gronda.

Come intervenire intorno al camino per annullare le infiltrazioni d’acqua

Il raccordo tra camino e tetto, se realizzato con malta cementizia, tende a fessurarsi per gli sbalzi di temperatura: la riparazione richiede un prodotto in pasta, da stendere in abbondanza con la spatola: anche qui sono opportune più mani.

Questi, se corrosi dal tempo e dall’ossido, vanno senz’altro sostituiti per eliminare infiltrazioni acqua ma, se l’operazione non può essere effettuata in tempi brevi, possono essere riparati con sostanze impermeabilizzanti; analogo discorso vale per le superfici orizzontali esposte alle intemperie, come balconi e terrazze.

Altre infiltrazioni acqua, certo meno importanti ma altrettanto dannose, possono verificarsi all’interno della casa, in locali (bagni, lavanderia, ecc) nei quali l’acqua scorre in abbondanza.

Come riparare una crepa per eliminare le infiltrazioni

La prima operazione da compiere nella riparazione di una screpolatura è, strano ma vero, allargarla in modo da raggiungere i mattoni: si evita così di lasciare dei vuoti nel riempimento e che lo strato di stucco sia tanto superficiale e poco ancorato alla muratura da saltar via alla prima occasione.
La tecnica dell’intonaco armato permette di colmare efficacemente le crepe un poco più estese. Un primo strato di malta antiritiro consente di incollare la reticella (simile a quella usata per giuntare i pannelli di cartongesso) mentre un’altra passata rifinisce la superficie.
Il tubo di stucco, acrilico o poliuretanico secondo il tipo di lesione da curare, si monta sulla pistola per silicone. Il beccuccio si taglia molto in punta per arrivare il più possibile in profondità. Lo stucco che fuoriesce si spiana con una spatola.

 

Come risolvere infiltrazioni acqua su muri, tetti e terrazzi

Essendo tra le superfici più esposte agli agenti atmosferici, tetti e terrazze sono naturalmente soggetti ad un certo degrado e, quando perdono la loro impermeabilità, sono causa di vistosi danni alla struttura dell’edificio. Intervenire con tempestività è, in questi casi quanto mai necessario: a volte basta sostituire le tegole danneggiate o rifare la sigillatura tra tetto e canna fumaria; altre volte, con tetti in fibrocemento o in lamiera, conviene stendere uno strato protettivo sull’intera superficie.

Una cura particolare richiedono le superfici piane o dotate di scarsissima pendenza, come nel caso delle terrazze: qui non si può contare sulla rapida evacuazione dell’acqua piovana e bisogna quindi realizzare una riparazione a regola d’arte; prima si rimuovono le parti danneggiate o poco aderenti, poi si trattano crepe e fessure con sigillante (se le crepe sono molto vistose conviene utilizzare anche una rete di armatura in tela di vetro, annegata tra due strati di impermeabilizzante). Il lavoro si completa con la pavimentazione, posata su uno strato continuo di impermeabilizzante (come ad esempio del silicone liquido).

Per rendere idrorepellenti i muri costruiti con mattoni lavorati a vista esistono prodotti trasparenti che non modificano l’aspetto estetico e che consentono la naturale traspirazione: vanno applicati fino a completa saturazione del supporto.
Le lastre in fibrocemento danneggiate e corrose possono essere rinforzate con nastri di fibra in poliestere, incollati e ricoperti con mastice impermeabilizzante; esistono mastici che aderiscono a supporti umidi.
Le coperture in lamiera vanno spazzolate per rimuovre ogni traccia di ossido e rinforzate con tessuto di vetro nelle zone più corrose; un rivestimento in gomma liquida, di colore grigio o rosso, è da preferire rispetto ad un prodotto bituminoso.
Le crepe presenti in coperture realizzate con lastre di vetro naturale o sintetico possono essere riparate con un cordone di mastice trasparente al silicone, previa pulizia del supporto, che riempia completamente la fessura.
Per impermeabilizzare manti di tegole o di ardesia senza alterare il colore naturale del materiale sono disponibili prodotti idrorepellenti e trasparenti, utili soprattutto su tetti a forte pendenza o su superfici verticali.
Se la superficie della terrazza non è praticabile basta spesso un film continuo di gomma liquida, stesa in due passate. Sull’ultima mano ancora fresca si spande della sabbia asciutta per migliorare la resistenza ai raggi ultravioletti.

Distributore cibo gatti fai da te programmabile | Progetto dettagliato

Bellissimo progetto per costruire un distributore cibo gatti fai da te con temporizzatore

Destinato a tutti gli amici degli animali, questo distributore cibo gatti fai da te può essere utilizzato, con pochissime modifiche, a fornire una somministrazione periodica di cibo tanto ai gatti, ai quali lo hanno dedicato gli autori, quanto agli uccellini o agli scoiattoli, ai colombi e, insomma, a tutte le bestie che sono solite nutrirsi di cibo in piccole porzioni, dalle dimensioni, appunto, delle crocchette per gatti a quelle del miglio per i passeracei.

Il distributore cibo gatti fai da te risolve un problema che spesso tormenta chi ha preso l’abitudine di nutrire periodicamente gli amici pennuti o a quattro zampe che frequentano la casa di campagna: “Come faranno le povere bestie a campare quando dovrò tornare in città a lavorare e la casa resterà vuota per settimane e mesi?”

Questo distributore cibo gatti fai da te, infatti, è dotato di un programmatore che lo fa funzionare ad orari prefissati e di un temporizzatore che stabilisce la durata dell’erogazione (e quindi la quantità) del cibo. Una volta riempito e programmato, il dosatore fa tutto da solo e ben presto i destinatari del cibo impareranno, anche senza leggere le ore, a presentarsi compatti alla mensa.

Come costruire un distributore di cibo per gatti

A parte l’indiscutibile utilità della macchina (può essere utile anche ai superpigri che trovano faticoso uscire due o tre volte al giorno per nutrire i commensali), è veramente rimarchevole l’abilità con cui i nostri lettori sono riusciti a costruire il distributore cibo gatti fai da te solo con materiale di recupero combinando fra loro gli elementi più disparati ed apparentemente inconciliabili. Nell’apposito elenco i materiali sono indicati genericamente in quanto è poco probabile che qualche lettore si trovi ad avere in casa o trovi dal rottamaio le stesse identiche cose usate per il dosatore illustrato, ma qui è anche divertente descrivere in dettaglio le componenti usate.

Cosa serve per costruire un distributore automatico di cibo per gatti

  • Gli attrezzi: seghetto per metalli; cesoie da lamiera; trapano; rivettatrice.
  • I materiali: un tritacarne; un serbatoio a tenuta stagna; un imbuto con la bocca a misura del serbatoio; 2 motorini a basso numero di giri; un programmatore orario; un (eventuale) timer; un (eventuale) trasformatore raddrizzatore; profilati metallici per il supporto; fili o cavo elettrico; morsetti; spina per l’alimentazione.

Il serbatoio ermetico

Un dosatore che debba funzionare da solo, all’aperto seppure al coperto (qui in un capanno per gli attrezzi) erogando materiale organico che per sua natura teme l’umidità deve avere un serbatoio ermetico che è stato trovato nel contenitore da caffè per i bar (quello che si vede sopra il macinino accanto alla macchina per gli espressi). D’alluminio, leggero ed impermeabile, ha un tappo a tenuta stagna e può contenere fino a 6 o 7 chili di crocchette.

Gli si toglie il fondo e lo si incastra in un grosso imbuto. Il dosatore deve, per l’appunto, dosare cioè erogare di volta in volta quantitativi fissi di cibo. Problema di difficile soluzione fino a che non si è trovato l’uovo di Colombo: far scendere le crocchette dentro un tritacarne privato della tramoggia, tagliata a misura del collo dell’imbuto, della lama e dei dischi di uscita e ridotto quindi ad una semplice vite d’Archi-mede sulla quale cade il cibo e che, girando, lo spinge fuori.

serbatoio per crocchette
Il serbatoio, oltre ad essere molto capiente ha un tappo, a chiusura ermetica, abbastanza grande da consentire l’agevole introduzione degli alimenti. Nel tappo è calettato, folle, lo stelo di una paletta che gira dentro al mangime, comandata da un motorino da girarrosto che si inserisce sul suo capo.
Il motorino miscelatore è retto dallo stante del supporto che si alza dal cerchio sostenuto dal treppiede.
Il programmatore usato, elettromecccanico, ha un tempo minimo di funzionamento di 15 minuti. Se si vuole ridurre il tempo perché i commensali sono pochi o perché il cibo è in granella (per gli uccellini) occorre o un programmatore elettronico più sofisticato, o un timer collegato in serie fra programmatore e motori.
Il tritacarne è ridotto all’essenziale, in pratica alla sola vite di trasporto chiusa nell’alloggiamento.

La parte elettrica del dosatore di crocchette fai da te

Non dovendo più sopportare lo sforzo di tritare la carne, la vite gira assai più facilmente tanto che per farla muovere basta un motorino da girarrosto da forno domestico. Un motorino analogo fa girare dentro al contenitore una paletta, calettata nel coperchio, che smuove il mangime durante l’erogazione. Un programmatore orario recuperato da una caldaia, collegato ai due motori, permette di farli partire e fermare agli orari stabiliti. Un semplice, ma solido treppiede con uno stante, regge il tutto.

UMEI 6litre Alimentatore Automatico per Cani e Gatti Timing Quantitativo Distributori Automatici di Cibo
  • Il giocattolo da masticare ha una ventosa super forte che si attacca a qualsiasi superficie pulita e piana, così il tuo cane può tirare, tirare e masticare quanto vuole, ma senza perdere la presa. Ideale per pavimenti in legno, piastrelle e finestre ed è facile da piegare per portarlo sempre con te.
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LESHP Distributore Cibo Automatico per Gatti e Cani Pet Feeder Automatico con LCD Display, Registra Voce, 5,5L, Bianco
  • 🐶【Funzione di registrazione dei messaggi vocali】 In caso di breve viaggio o di lavoro, il nostro alimentatore automatico per animali domestici può ricordare la voce e richiamare l'attenzione del vostro animale domestico quando è ora di mangiare, come se fosse ancora a casa. Suonerà automaticamente tre volte al raggiungimento del tempo preimpostato. Oltre a ricordare la tua voce, puoi anche impostare la musica che suonerà per attirare il tuo animale a mangiare cibo ascoltando il suono familiare.
  • 🍖【5,5 l di capacità e conservare alimenti freschi】 La tramoggia può contenere circa 5,5 libbre (12 tazze) di cibo secco, circa 7-13 giorni per il vostro animale domestico (a seconda delle dimensioni dell'animale), il materiale della tramoggia è ABS , sigillato abbastanza bene da poter mantenere il cibo secco e fresco. Non preoccuparti per il deterioramento del cibo a causa del suo lungo tempo di prenotazione. E l'hopper è trasparente in modo da sapere quando è necessario aggiungere cibo.
  • 😸【Ampio schermo LCD】 Lo schermo consente di impostare varie funzioni, organizzare l'orario del pasto dell'animale domestico (mattina / pomeriggio / ora specifica), impostare la componente alimentare (mezza tazza / quarto / una tazza), Impostare il numero di mangimi (una volta al giorno / due volte al giorno / 3 volte al giorno, ecc.); ed è facile vedere quante tazze ha lasciato il tuo animale domestico e quante volte può mangiare, così da poter aggiungere cibi più tempestivi.
  • 💰【Il più redditizio】 Non esitare! La qualità del prodotto vale sicuramente il prezzo. Ha le migliori prestazioni di costo. Il nostro alimentatore automatico per animali domestici può prendersi cura dei tuoi animali domestici in modo da poter fare un viaggio di 7-12 giorni con la massima tranquillità. L'impostazione del cibo è particolarmente adatta per animali diabetici, così come per cuccioli e gattini che hanno bisogno di piccoli alimenti per evitare l'eccesso di cibo e l'obesità.
  • ❤️🐱【Facile da usare e da pulire】 Spegnere l'unità prima di pulirla, pulirla con un panno morbido, magari inumidita con acqua calda e sapone, ma non bagnarla o gocciolare.
Homgrace Cibo Distributore Automatico per Cani Gatti, Alimentatore Programmabile con Intelligente Registrazione Vocale e Timer, 5L Pet Feeder con LCD Display per Animale Domestico
  • 🐱 🐶【Cibo Distritbutore Intelligente】Il programma timer ti consente di gestire la routine di alimentazione del tuo animale domestico in modo mogliore. Il registratore vocale è in grado di ricordare al tuo animale quando è ora di mangiare, facendolo sentire come se fossi a casa. Con grande LCD display, facile da leggere.
  • 🐱 🐶【Dieta & Conveniente】La programmazione è facile e perfetta per l'uso quotidiano per gli animali domestici che hanno bisogno della perdita di peso e il controllo delle porzioni, o per qualcuno che bisogna di alimentare gli animali domestici quando non è in casa. L'alimentatore automatico facilita l'alimentazione per la salute alimentare degli animali domestici.
  • 🐱 🐶【Grande Capacità e Facile da Pulire】La sua grande capacità può contenere alimenti secchi fino a 5L, sufficiente per 1-3 pasti di un giorno, distribuisce 1-12 porzioni ai pasti selezionati, che può soddisfare tutti gli animali domestici di taglia media e taglia piccola. Questo cibo distributore è realizzato in plastico ABS, materiale ecologico, resistente al sole e agli urti. Vassoio rimovibile per una facile pulizia.
  • 🐱 🐶【Alimentazione Doppia】Supporta batteria e alimentazione elettrica, che possono eliminare i tempi di inattività quando la fonte di alimentazione principale viene interrotta. La batteria potente può continuare a funzionare per 3-5 mesi.
  • 🐱 🐶【Semplice da Usare e Garanzia】Cibo distributore intelligente, molto facile da impostare, dotato di istruzioni d'uso (italiano, inglese, detesco, spagnolo e francese). Se ha qualsiasi problema, si rpega di contattarci subito, offremo una soluzione entro 24 ore(giorni lavorativi).
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Forno solare fai da te per alimenti | Progetto dettagliato

Costruzione originale di un forno solare fai da te con cui cuocere i nostri cibi

Aspettando che il progresso tecnico riduca il costo ed aumenti l’efficienza delle celle fotovoltaiche l’energia solare, pulita e gratuita, può essere abbastanza facilmente utilizzata nella sua frazione termica. Così ha fatto il nostro lettore Giulio Pozzoli, con questo suo forno solare fai da te in grado di cuocere anche il pane basato sulla combinazione di un concentratore solare e dell’effetto serra largamente usato nei pannelli termici.

forno solare progetto

Cosa serve per costruire un forno solare fai da te

  • Gli attrezzi: Sega per tagli diritti; seghetto da metalli; cesoia per lamiera; trapano; avvitatore; tagliavetro.
  • I materiali (misure puramente indicative in mm) Compensato da 6 mm: 4 pezzi 430×430, 1 da 430x circa 180 (cassetta interna), 4 da 450×450, 1 da 450x circa 200 (cassetta esterna). Listello sezione 20×30: 2 pezzi da circa 480, 8 da 430, 2 da circa 180. Listello sezione 20×50: 8 pezzi da 430, 2 da circa 180: Listello sezione 20×40: 4 pezzi da 455, 4 da circa 500.
  • Alluminio verniciabile: 4 pezzi 430×430, 1 da 430x circa 180.
  • 2 cerniere a nastro 20+20×150;
  • 1 maniglia atermica;
  • 1 vetro 393x circa 438;
  • 4 specchi 450×450;
  • 4 specchi a triangolo isoscele con base 200 ed altezza 438;
  • eventuale materiale di supporto ed irrigidimento degli specchi;
  • alloggiamento per la tramoggia;
  • 1 supporto per regolare l’inclinazione;
  • 1 termometro a coppia metallica;
  • 1 gnomone;
  • adesivi adeguati ai materiali;
  • materiale di finitura

 La serra del forno solare fai da te

Per ottenere un forno solare fai da te si tratta di costruire due cassette di compensato da 6 mm che entrino una nell’altra. I fianchi delle cassette sono due trapezi rettangoli con un lato inclinato di tanto quant’è la latitudine locale (dai 47° del Brennero ai 36°,50’ di Pachino). I cinque pannelli della cassetta interna vanno rivestiti di alluminio verniciabile (qui materiale di recupero da stampa offset). Per farne una scatola i pannelli si uniscono fra loro fissandoli a 8 coppie di listelli sezione 20×30 e 20×50 mm, fissati il primo a filo del bordo di un pannello e l’altro sporgente di 20 mm rispetto al bordo del pannello coincidente.

La sporgenza dei listelli larghi si avvita, a filo esterno, a quelli stretti creando una gabbia di traverse e montanti di sezione ad L fra i quali inserire cinque pannelli di lana di roccia. Alla sommità dei pannelli si fissano listelli 20×30 mm. Contro la gabbia di listelli si avvitano i 5 pannelli della cassetta esterna. Sul bordo superiore della cassetta completa si fissa, a filo con le pareti interne, una cornice di listelli 20×40 mm.

Il concentratore solare fai da te è una cassetta a doppia parete e doppio fondo, internamente rivestita di lamiera nera e con l’intercapedine riempita di lana di roccia. L’inclinazione della bocca va rapportata alla latitudine (massima altezza del sole all’equinozio) così da ridurre l’ampiezza dello spostamento angolare regolato da un supporto. La tramoggia riflettente (alluminio, acciaio inox o specchi) si monta attorno alla bocca del forno in modo da poter essere facilmente smontata. Qui si incastra su staffe metalliche avvitate alle pareti in corrispondenza dei listelli.

L’efficienza del fornello solare

L’efficienza della cucina solare dipende dal suo esatto orientamento in direzione del sole la cui altezza sull’orizzonte varia (più a Bolzano che a Lampedusa) dall’inverno all’estate, muovendosi da est ad ovest.

Il coperchio del forno solare fai da te

Il coperchio di dimensioni identiche a quelle della cornice superiore anche questo è una cornice di listelli, da unire a mezzo legno o con ugnatura, nei cui bordi interni va aperta una scanalatura larga 5 mm più dello spessore della lastra di vetro e profonda quanto basti a lasciare alla lastra un gioco laterale di un millimetro, indispensabile a consentirne la dilatazione quando la temperatura interna del forno supera i 100 C°. Il coperchio si completa con due cerniere a nastro che lo uniscono alla cassetta ed una maniglia atermica che ne permetta l’apertura anche quando è caldo.

Come tenere orientato il forno solare autocostruito

supporto per forno solare

Un supporto a scaletta di legno o multistrato, montato a squadra su una stabile base permette di tenere la bocca del forno perpendicolare ai raggi solari nelle diverse stagioni e nelle diverse ore (si potrebbe usare anche un cric a pantografo o altro del genere o un supporto come quelli usati per orientare i monitor dei PC).  Prima di aprire il forno, per evitare di ustionarsi anche seriamente, bisogna spostarlo lateralmente così da “spegnere” il fuoco concentrato dagli specchi e comunque proteggere con occhiali scuri e guanti imbottiti gli occhi e le mani.

L’inclinazione esatta si ha quando lo gnomone, un’asticella fissata a squadra alla cornice del coperchio (ancora mancante sulla foto), non proietta ombra. La temperatura interna del forno viene segnalata da un termometro digitale a sonda con scala fino a 250 C° inserito in una parete.

Se il forno va inclinato a seguire il sole, al suo interno le pentole o le teglie debbono restare orizzontali per uniformare la cottura ed evitare che il contenuto scivoli fuori. Una griglia, recuperata da un vecchio forno, dotata di alette (3) da imperniare alle pareti interne risolve il problema.

L’acchiappasole

Al forno solare fai da te non manca più che il concentratore dell’energia termica, una tramoggia con le pareti interne a specchio che, orientata verso il sole, ne riflette i raggi in un unico punto focale dove la temperatura può facilmente raggiungere e superare i 200 C°. Qui è realizzata con lastre d’alluminio a specchio, quattro quadrate di 450 mm di lato, incollate su laminato tipo formica e quattro a triangolo isoscele collegate alle precedenti con bindelle di velcro. Prima del montaggio tutti i pezzi si trattano con impregnante antiumido. L’interno del forno solare fai da te va verniciato di nero con un prodotto ad acqua atossico e la cornice fissa con vernice ignifuga. L’esterno a smalto o flatting.

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  • ▷Portatile: design autonomo che ti permette di trasportare tutto senza dover acquistare una borsa per il trasporto. Cucinare in qualsiasi stagione dell'anno, purché la luce solare sia disponibile, è possibile utilizzare questo forno.
  • ▷ Veloce e affidabile: cucina un pasto in soli 20 minuti, raggiungendo temperature fino a 550° F (290° C) in pieno sole. Nuvole chiare sul radar? Nessun problema! Puoi cucinare!
  • ▷ Nessun pericolo di incendio. La camera di cottura del tubo a vuoto solare della stufa fornisce uno strato quasi perfetto di isolamento, mantenendo il calore e il freddo.
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  • 1.FUEL FREE e ZERO POLLUTION: Cuocere senza propano, gas, fuoco o energia elettrica. La classica stufa solare sfrutta la potenza del sole riflettendo e intensificando i suoi raggi verso le tue pentole. I polimeri autorigeneranti avanzati massimizzano gli effetti del sole e garantiscono la durata degli specchi.
  • 2. EFFICIENZA ALTA: non solo questo fornello raggiunge temperature paragonabili ai forni da cucina, ma raggiunge anche quelle temperature 6-7 volte più veloci di una griglia a carbone. Inoltre, puoi controllare il calore regolando i riflettori per carni perfettamente grigliate con quegli interni esterni saporiti e teneri e cotti lentamente.
  • 3. SICURO E FACILE DA PULIRE: cucinare con l'energia solare significa che non c'è fumo tossico che soffia nel tuo viso mentre stai preparando i pasti. Inoltre, non otterrai la fuliggine o la cenere nel tuo cibo come con le griglie a carbone. Non ti preoccupare di dover lavare gli specchi. Tutto ciò di cui hai bisogno è acqua saponata e un panno per rimuovere il grasso dalla cottura di SolSource Classic. Asciugare l'acqua con un asciugamano morbido ed è pronto per il prossimo utilizzo.
  • 4. Se è un caldo giorno d'estate o un soleggiato pomeriggio d'inverno, il fornello solare può essere utilizzato ogni volta che il sole è visibile. Il fornello pesa 37 libbre, quindi può essere spostato nel patio in base alle necessità per guardare i bambini giocare, creare più spazio per accogliere gli ospiti o trovare una luce solare ottimale.
  • 5.A causa della lunga distanza di trasporto delle merci, è inevitabile colpire la strada, e la superficie della merce sarà leggermente graffiata, ma non influenzerà l'uso. L'effetto della raccolta della luce solare è molto buono. Puoi guardare il video nel link per vedere l'effetto: https://drive.google .com / open? Id = 1BNF7dfa90ic5WsreK79kTBhcGEwnBqeF
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  • Inquinamento zero e senza carburante - Non c'è bisogno di combustibili ed energia. Fino a quando c'è il sole, si può cucinare piatti deliziosi. No fiamma o il fumo di cui preoccuparsi, quindi è sicuro per essere utilizzato in occasioni come balcone, parco, spiaggia e campo.
  • Mani libere - Con camera di cottura tubo a vuoto, il cibo viene riscaldato in modo uniforme. Non preoccuparti cocente. Sale il cibo in anticipo, metterli nel vassoio di cibo. È possibile impostare il tempo di promemoria sul tuo cellulare, poi andare a giocare. Solo godere il vostro tempo libero!
  • Alta efficienza - I riflettori flessibili potrebbero utilizzare luce solare efficacemente con circa il 96% riflettività. In estate soleggiato, temperatura di esercizio potrebbe raggiungere fino a (270 ° C) 530 ° C circa. Può funzionare anche in inverno.
  • Sicuro e facile da pulire - Il tubo a vuoto fornisce isolamento per mantenere il calore dentro e raffreddare. E 'così possibile toccare che i bambini possono gustare la cucina pure. Ogni parte può essere lavato con acqua.
  • La confezione include - un fornello solare, una borsa, un insieme di stampo di cottura, diversi stracci compressi e un manuale d'uso.

Fontana zen fai da te in acciaio inox per giardino

Riutilizzando una serie di vaschette inox, realizzate anni prima per altri scopi, il nostro lettore Leonardo si costruisce una fontana zen fai da te con acqua che cade a cascata da un contenitore all’altro sino alla base dove una pompa da lavatrice la spinge nuovamente all’erogatore e… il ciclo continua

Il nostro lettore Leonardo Telesca è abituato a fare il massimo anche nelle cose semplici: anni or sono, volendo realizzare in proprio alcuni contenitori per la cattura dell’umidità con il metodo dei sali, ha scelto di farli in acciaio inox AISI 316. La sigla, per chi non lo sapesse, indica una notazione, divenuta internazionale, dell’American Iron and Steel Institute che, tramite un numero di tre cifre, classifica il tipo di acciaio inox a seconda delle percentuali dei metalli componenti (316 = austenitico, composto da cromo, nichel e molibdeno) che ne determinano le caratteristiche tecniche. Con il cambio di abitazione le vaschette non sono più servite allo scopo ma, quando la vecchia lavatrice ha esalato il suo ultimo respiro, ecco scattare l’idea di un nuovo impiego, sfruttando la pompa dell’acqua dell’elettrodomestico: la realizzazione di una fontana zen fai da te da collocare nel padiglione in giardino. L’operazione, sebbene semplificata dalla presenza di quattro vaschette fatte benissimo, richiede una piccola modifica delle stesse per imporre il loro svuotamento in una direzione, la realizzazione della struttura di sostegno e di una base d’appoggio contenente la pompa e un quinto contenitore/serbatoio per il ricircolo dell’acqua.

fontana con acqua
La vista dall’alto della fontanella montata (e sotto in funzione) mette in evidenza la qualità del lavoro svolto: non è banale riuscire a unire con saldatura le vaschette ai supporti, mantenendo l’ottimo allineamento geometrico, incluse le bocche si sversamento, tutte uguali, che ricadono nella medesima posizione.

Vasche d’acciaio e motore recuperato per la fontana zen fai da te

materiali per fontana zen

L’insieme dei componenti necessari alla realizzazione (1), in parte già elaborati e modificati come l’asta di sostegno, ricavata da un tubolare quadro cui è stata aggiunta una piccola base a tronco di piramide per aumentarne la stabilità del fissaggio e una finestrella quasi all’estremità superiore, atta al passaggio del tubo di mandata dell’acqua. Le 4 vaschette sono numerate in quanto ne è già stata attribuita la posizione definitiva, ma mancano ancora degli scarichi laterali (marcati in rosso) necessari per lo sversamento dell’acqua in direzione obbligata. Oltre alla pompa e al tubo di mandata, nella foto si notano anche le corte sezioni di tubolare da utilizzare come distanziali nel fissaggio delle vaschette al sostegno. L’elemento più articolato e ingombrante è la grande base con ruote pivotanti (1 e 2), strutturata in compartimenti di cui uno è devoluto alla raccolta dell’acqua proveniente in cascata dalle vaschette. Lo si nota per lo spezzone di tubo saldato lateralmente calcolato nel diametro e nella lunghezza per adattarsi al meglio con il raccordo di gomma dell’ingresso di presa della pompa da lavatrice (3). Quest’ultima prende posto al di sotto della base dove viene fatta appoggiare su un piano saldato appositamente e collegata da una parte allo scarico della vaschetta appena menzionata e dall’altro al tubo corrugato di cacciata, tipico degli scarichi delle lavatrici. Sia l’uno sia l’altro devono essere necessariamente bloccati con collari metallici (4).

Tagli e saldature precise

fontana zen da giardino

  1. Per la realizzazione del becco di scarico delle quattro vaschette appese al sostegno si procede eseguendo su ognuna due tagli leggermente convergenti e lunghi uguali; il lembo di lamiera ivi compreso va piegato verso l’esterno, portandolo in posizione ortogonale alla parete, stringendolo con un mordiglione in mezzo a due spezzoni di robusto angolare che impongono la piega lineare ed esattamente nel punto voluto.
  2. Lateralmente al lembo si saldano due tasselli di lamiera inox, tagliati a misura di forma a ventaglio, per concludere la costruzione del becco di scarico. Sul fianco, trovata la posizione corretta facendo una prova di accoppiamento, si saldano due distanziali di tubolare utili al successivo fissaggio (sempre mediante saldatura) al sostegno centrale.
  3. Il terminale del sostegno costituisce l’erogatore della fontanella;
  4. Dal raccordo con il tubo corrugato si sviluppa il percorso del tubolare che porta l’acqua a cadere nella prima vaschetta.
  5. Trattandosi di giunzioni mediante saldatura, bisogna usare molta perizia per far rimanere tutte le vaschette orizzontali e parallele alle facce del sostegno centrale; la saldatura, infatti, produce trazioni fra i lembi che vanno contrastate. Sulla quinta vaschetta, quella della base, va posizionata una griglia di metallo inox atta a impedire a foglie e detriti di cadere nell’acqua ed essere risucchiati dalla pompa, intasandola.

Guarda il video della fontana zen

Smalto per bagno Gapi | Come rinnovare un locale in 12 mosse (Video e foto)

Utilizzando uno smalto per bagno specifico, come Facile e Veloce di Gapi possiamo rinnovare i colori del bagno con pochi passaggi

Occorre subito dire che C’è smalto per bagno… e Smalto per Bagno, non tutti i prodotti sono sempre all’altezza delle nostre aspettative. Se per cambiare volto alle stanze della propria casa basta applicare una pittura murale di tinta diversa, beh, ora è altrettanto semplice farlo in locali critici come la cucina e il bagno dove i rivestimenti in piastrelle impongono di utilizzare smalti speciali.

Guarda il video per imparare a rinnovare il colore del bagno in pochi passaggi

Smalto per bagno Facile e Veloce Gapi Paints

Con lo smalto per bagno Facile e Veloce si utilizza un prodotto professionale, ma superando tutte le difficoltà di stesura di questa categoria di vernici. Facile e Veloce è un prodotto all’acqua ed è monocomponente; tuttavia, la speciale formulazione garantisce un potere aggrappante eccezionale, che permette l’applicazione diretta sulle superfici, anche quelle difficili, senza particolari pretrattamenti o bisogno di stendere prima alcun tipo di primer. Lo smalto per bagno è disponibile come base bianca e media, entrambe pigmentabili per ottenere la gamma di tinte della cartella colori. (Gapi Paints)

Operazioni preliminari all’applicazione dello smalto per bagno

bagno bianco

sgrassare la doccia

1 – Il pretrattamento delle superfici prevede soltanto la rimozione di ogni traccia di olio, grasso o cera, pulendole con alcool etilico; in caso di residui resistenti e incrostazioni, si passa una spugna abrasiva.

mascheratura delle pareti

2 – Con l’intenzione di colorare la parete esterna della doccia e solo una riga di piastrelle nella parete a fianco, si delimita la superficie in oggetto con il nastro maschera.

Come preparare lo smalto per bagno Facile e Veloce Gapi Paints

facile e veloce Gapi Paints

1 – La latta di Facile e Veloce ha una capienza di 0,625 l di prodotto che garantisce una resa di 7 m2 di superficie. I pigmenti in microgranuli, disponibili in boccette a grammatura calibrata (grammi 2, 4, 8 ecc), permettono di ripetere esattamente il colore scelto, anche in successive stesure.

pigmento colorato per smalto

2 – Si versa il quantitativo necessario di pigmento, seguendo le indicazioni della cartella colori Gapi, e si mescola sino a completa dissoluzione dei granuli (minimo 3 minuti).

plafoncino

3 – Il prodotto è subito pronto per la stesura; solo con supporti più grezzi può essere diluito con un 5-10% di acqua.

rullo per applicazione smalto

4 – Facile e Veloce va steso con rulli di spugna fine bianca (moltoprene).

applicazione smalto per bagno all'acqua

5 – Il prodotto aderisce molto bene al rullo e al sottofondo; quindi, non cola e non schizza durante l’applicazione. Questo permette di ridurre al minimo le operazioni di mascheratura e non è necessario proteggere i mobili presenti, i sanitari o il pavimento.

smaltare il bagno

6 –   In caso di fughe “profonde” conviene prima passarle per un certo tratto con la parte curva del rullo.

7 – …e poi riempire la campitura uniformando il colore con il rullo passato in senso verticale, dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto.

Come applicare la finitura trasparente

smalto bicomponente

8 – Per la massima resistenza al graffio, in particolare per pavimenti in cemento o superfici soggette a pulizie con detergenti, Facile e Veloce è sopraverniciabile con una delle finiture trasparenti bicomponenti all’acqua “Pareti Mobili Pavimenti” o “Pavimenti Interni” della serie SottoSopra. La preparazione è semplice: basta mescolare il componente A e il componente B contenuti nella confezione.

9 – Il prodotto ha aspetto lattiginoso, ma essiccando diviene totalmente trasparente.

10 – Con la rimozione del nastro di mascheratura il lavoro è concluso.

Mobile sottolavello fai da te in ferro battuto | Guida alla realizzazione

La struttura di questo mobile sottolavello fai da te in ferro battuto è realizzata a misura dello spazio per il lavello, le volute sono sagomate senza utilizzare dime di piegatura, anche le fascette e i piedi sono artigianali

Il lavello doveva essere posizionato su una base in muratura, ma il muratore continuava a rimandare il lavoro, finché il nostro lettore Giuseppe Miloscio ha deciso di arrangiarsi in altro modo, costruendo un mobile sottolavello in ferro fai da te.

adduzione idrica cucina

Artigiano del ferro per passione e non per lucro, si è messo all’opera per comporre un’incastellatura su cui il lavello calzasse alla perfezione, robusta a sufficienza da reggerne il peso e, già che c’era, in uno stile analogo a quello di un tavolo da pranzo costruito tempo prima.

Cosa serve per costruire un mobile sottolavello fai da te in ferro

Le gambe e le traverse del mobile sottolavello in ferro battuto inferiori sono realizzate in ferro pieno da 30×30 mm, condizione necessaria a garantire robustezza alla struttura. La cornice su cui appoggia il lavello è rifinita con ferro piatto 40×8 mm sagomato attorno alla cornice superiore, in modo da contenere il lavello che appoggia su di essa.

Le volute frontali si realizzano a partire da tondo Ø 14 mm che viene curvato a caldo senza l’ausilio di dime di piegatura del ferro, “a occhio”, un’operazione che solo chi sa il fatto suo è in grado di compiere con la necessaria regolarità, facendo risultare solo le impercettibili differenze tipiche del fatto a mano; anche le fascette sono ricavate da piattina 12×3 mm piegata a caldo e bloccata alle volute con un piccolo punto di saldatura ad arco.

Saldature ad arco e sagomature col cannello

1 – Le torciture a caldo che arricchiscono le gambe in ferro sono evidenziate dalla tipica colorazione azzurra che assume il ferro dopo essere stato arroventato e raffreddato; ideale è l’uso della fucina ma, dato che la zona da torcere è molto limitata, si può usare anche solo il cannello a gas.

saldatura ad arco

2 – Preparati tutti i pezzi che compongono lo scheletro del supporto, si provvede a unirli per saldatura, in questo caso ad arco.

3 – L’esperienza porta a realizzare saldature ben distribuite, uniformi e poco evidenti; nonostante ciò, una passata con la smerigliatrice è necessaria per eliminare l’eccesso e lisciare la superficie, in modo che, con l’applicazione della finitura, la giunzione rimanga impercettibile.

4 – Il piatto applicato esternamente per formare la sede del lavello (appoggiato poi su un cordone di silicone) si curva attorno agli angoli a martellate, assicurandolo man mano che si avanza con la saldatura. Anche le volute, come le gambe, vengono ritorte in alcuni tratti; i piedi sono ricavati da 4 piatti sagomati; l’intera struttura viene verniciata nero opaco, mentre alcuni particolari vengono evidenziati con una colorazione dorata.

sottolavello in ferro

Portalegna fai da te con seduta | Come realizzarlo e foderarlo

Guida alla costruzione di un portalegna che può essere utilizzato anche come comoda seduta

Realizzare un portalegna fai da te non è operazione difficile, sicuramente una valida palestra per prendere confidenza con la lavorazione del legno.

La fiamma ardente di un caminetto a legna e lo scoppiettio dei ciocchi creano un’atmosfera rilassante nelle serate invernali: bisogna però avere una minima scorta di combustibile a portata di mano per non fare avanti e indietro tra la legnaia e il focolare, specialmente se questa è fuori dall’abitazione.

Perché costruire un portalegna fai da te

Per evitare di lasciare la legna in vista e spargere detriti attorno al caminetto, il nostro lettore Gabriele Rosi ha costruito una cassa con dimensioni che fossero il giusto compromesso tra capienza e ingombro, utilizzando tavole di abete lamellare che ha incollato e avvitato in modo che risultasse solida e affidabile anche a pieno carico.  Terminata la costruzione, la forma squadrata gli ha suggerito che poteva utilizzare la cassa anche come seduta e, siccome non aveva ancora deciso la finitura, ha pensato di imbottirla esternamente e rivestirla con un tessuto; un robusto telo di iuta si è rivelato provvidenziale.

Come costruire un portalegna

baule portalegna

1 – quando non utilizzato il portalegna fai da te può essere rimessato, ad esempio, sotto la scala.

portalegna attrezzato

2 – Sulla faccia interna del coperchio si fissano strisce di velcro per poter riporre il necessario per attizzare il fuoco e pulire il caminetto.

portalegna con rotelle

3 –  Il fondo del baule è rialzato rispetto ai pannelli perimetrali; in questo modo si possono applicare rotelle nascoste e spostarlo con facilità.

4 – Su tutte le facce perimetrali del baule si incollano riquadri di gommapiuma di dimensioni un poco inferiori, in modo che rimangano circa 10 mm tutt’attorno a ogni faccia.

5 –  I riquadri di iuta del rivestimento esterno devono avere invece dimensioni maggiori, in modo da ricoprire anche lo spessore della gommapiuma e poter essere incollati e graffettati sul bordo di legno, mantenendoli tesi e senza formare pieghe.

6 –  Le giunzioni tra superfici perpendicolari si ricoprono con strisce di pelle scura con impuntura in filo giallo; agli spigoli formati dall’incontro di tre superfici si applicano ritagli sagomati della stessa pelle.

7 –  La porzione di iuta recante i dati identificativi della partita di caffè si riserva al rivestimento del coperchio e va ritagliata in modo da poterla centrare esattamente su di esso.