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Manutenzione auto, moto e bici

Il fai da te su auto moto e bici è attività diffusa, infatti non c’è come l’automobile, la motocicletta e la bici che necessitano di puntuali interventi di manutenzione fai da te finalizzati a mantenere efficienti i nostri “mezzi”. Basti pensare all’olio della catena di moto e bici, alla sostituzione del filtro dell’aria, al cambio degli pneumatici, al rabbocco dell’olio, sostituzione delle luci…. sono centinaia gli interventi fai da te che dobbiamo saper svolgere in completa autonomia.

Detergente per contatti ad Asciugatura rapida WD-40 Specialist

21 novembre 2016

  Il partner ideale per ogni tipologia di contatto elettrico… e non solo! Il detergente per contatti ad asciugatura rapida della linea WD40Specialist ha una formula che dissolve efficacemente l’unto, i depositi di grasso, i residui del flusso di saldatura e la condensa sulle apparecchiature elettriche o elettroniche, compresi i …

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Carrozzeria: effettuare un rattoppo

16 novembre 2016

I piccoli rattoppi di carrozzeria possono essere eseguiti fai da te con risultati più che soddisfacenti.   L’area sulla quale intervenire va ripulita accuratamente con acqua e detersivo per auto, quindi risciacquata ed asciugata. Strofinando a fondo con un panno imbevuto di decerante si elimina lo strato di cera …

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Auto Camperizzata

25 ottobre 2016

Per andare in vacanza liberi dai vincoli degli alberghi basta trasformare la monovolume che si utilizza ogni giorno con una serie di accessori autocostruiti. Scopriamo come realizzare un auto camperizzata. Siete una coppia dinamica che ama viaggiare il più possibile con il budget a disposizione, sfruttando al massimo le …

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Lucidatrice One+ R18B Ryobi

24 ottobre 2016

Grazie alla nuova Lucidatrice One+ R18B di Ryobi, lucidare l’auto non è mai stato così facile! La nuova lucidatrice ONE+ R18B Ryobi a batteria porta la pulitura dell’auto ad un nuovo livello di efficienza e flessibilità. Dimenticati dei cavi scomodi, non dovrai più nemmeno spostare l’auto durante la lucidatura. Con …

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Come montare il bauletto moto in 6 semplici passaggi

3 agosto 2016

Il bauletto moto montato sullo scooter o, appunto, sulla moto, estende e migliora la fruibilità del mezzo Il bauletto moto indispensabile a chi effettua lunghi viaggi, si rivela utilissimo anche per i brevi spostamenti di chi, per esempio, lavora e compie il tragitto in moto. Il montaggio si avvale dell’utilizzo …

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Come installare un interfono per casco

24 novembre 2015

Un interfono per casco serve per rimanere in contatto senza doversi distrarre dalla guida, sia con il proprio passeggero sia con gli altri centauri quando ci si muove in gruppo; ma si può anche ascoltare musica o farsi guidare dal GPS verso la meta… A lcuni tragitti, durante i …

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Spazzole tergicristallo: sostituzione

15 luglio 2015

Sostituire le spazzole tergicristallo è un intervento doveroso quando notiamo che l’efficienza pulente è diminuita. Il profilato di gomma inserito delle spazzole tergicristallo è la parte sottoposta maggiormente a usura. La gomma col tempo si indurisce, si screpola e non è più in grado di adattarsi alla forma del cristallo: il …

Come sostituire le casse per auto

16 giugno 2015

A volte basta sostituirle le casse per auto montate di serie sulla vettura con altre di qualità superiore per beneficiare di un suono più nitido mentre si è in viaggio. Le casse per auto sono una questione di passione. Non sempre le casse per auto di serie soddisfano gli appassionati …

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Legno truciolato | Caratteristiche e utilizzo nei dettagli

Il truciolato è un legno artificiale che si ottiene partendo da materie prime di basso costo per produrre pannelli economici, utilizzati in prevalenza come materiale per mobili su vasta scala.

Lo spessore dei pannelli di truciolato varia da 4 a 30 mm e, con additivi speciali, possono diventare ignifughi oppure idrofughi, con una resistenza maggiore nei confronti del fuoco e dell’umidità. Il tipo di collante utilizzato per tenere insieme i trucioli e la possibile presenza di particelle metalliche sfuggite alla cernita del materiale di riciclo, lo rendono piuttosto resistente al taglio, tant’è che una comune lama tende a perdere rapidamente il filo, per questo è preferibile utilizzare lame al widia. L’inserimento di viti vicino ai bordi va effettuato previa svasatura del foro, perché la testa della vite, avendo sezione conica, può agire da cuneo e causare la rottura del bordo stesso.

Legno truciolato – è utile sapere che

come si fa il truciolare
◆ Il truciolato viene formato a partire da un nucleo di frammenti di legno più grossolani e radi rivestito da due strati di polveri più fini e compatte poi pressati a caldo. I pannelli risultano così lisci, ma abbastanza leggeri.
◆ I residui di legno vengono sminuzzati finemente in un processo a umido. Una macchina comprime e cuoce la pasta su rulliere, nastri e griglie d’acciaio fino a ottenere sottili pannelli.

Legno truciolato – Le caratteristiche

lavorazione legno truciolato

  1. Taglio: occorrono attrezzi da taglio affilati e veloci per recidere le fibre senza staccarle dal conglomerato. L’ideale è la circolare con disco di widia oppure il seghetto alternativo con lama a denti fini, per metalli.
  2. Spinatura: è il metodo di unione più usata con il truciolare. Le forature devono essere molto precise nel posizionamento, le sedi delle spine devono essere larghe e profonde solo lo stretto indispensabile.
  3. Unione con lamelli: gli intagli  devono essere molto precisi se fatti in prossimità del bordo dei pannelli. La resistenza alle sollecitazioni viene affidata alla colla che satura la struttura porosa del truciolare.
  4. Finitura:  per uniformarne l’assorbimento, specie in corrispondenza dei tagli, è bene stendere, prima della pittura, una mano di cementite che funziona da aggrappante e uniforma le superfici.
  5. Avvitatura: l’unione del truciolare con viti deve essere eseguita con alcune accortezze. Per esempio è meglio forare e fresare la svasatura prima di inserire la vite, soprattutto in prossimità dei bordi per evitare che si comportino da cuneo rompendo il margine del pannello.
  6. Tenuta delle viti: varia in funzione della loro posizione, quelle inserite perpendicolarmente al piano offrono maggiore resistenza perché fanno presa nello strato superficiale più compatto, mentre quelle inserite nello spessore trovano fibre più grossolane e meno consistenti.

Truciolato nobilitato

truciolato nobilitato
Il truciolato “nudo” viene usato raramente nei mobilifici. Ha più successo quello rivestito (nobilitato) con fogli di piallaccio pregiato, spesso preverniciato e protetto con fogli adesivi, oppure con laminati plastici resistenti che riportano disegno e tinta delle venature del legno. I bordi si rifiniscono con nastri melamminici termofusibili.
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  • 100 CUORI IN LEGNO; Abbastanza da spargere sul tavolo come elementi decorativi o da usare in grandi progetti artigianali
  • ASPETTO RUSTICO; Ogni cuore è prodotto in legno sabbiato con finitura liscia. Forniti grezzi (non dipinti) per un aspetto semplice ed un tocco vintage
  • DIMENSIONE; 5 cm di diametro, larghi abbastanza per poterci scrivere sopra e abbastanza piccoli da poterli spargere
  • FATTI FURBO; Possono essere verniciati, colorati, decorati. Sono fantastici anche per lo scrapbooking, il decoupage, la creazione di cartoline e altre attività artigianali. Usa l’immaginazione!
  • ACCESSORIO PER MATRIMONIO; Spargili sul tavolo o consegnali ai tuoi ospiti cosicché possano scrivere il loro messaggio sul cuore o, alternativamente, sul libro degli ospiti

Misuratore laser Ryobi

Preciso, affidabile e ricco di funzioni, il misuratore laser Ryobi è ideale per il professionista e il far da sé che non vogliono sbagliare

Il Ryobi RP4010 è un misuratore laser di distanza, è uno strumento professionale e fa parte della famiglia di strumenti elettronici TEK4 cordless, quindi alimentato dalla batteria al litio da 4 V, identica agli altri della serie. Le funzioni dell’RP4010 vanno oltre la semplice misurazione; lo strumento è molto sofisticato ed estremamente preciso. Questo permette sia al professionista sia al far da sé di eseguire rilevamenti della massima efficacia, per esattezza e rapidità, calcolando anche aree, volumi, somme e sottrazioni di segmenti, distanza minima e massima, lunghezze di pareti non avvicinabili o non misurabili in modo diretto, riporto di distanze e suoi multipli ecc.

misurare-laser

Lo schermo LCD risulta ben leggibile anche in condizioni di luce forte, mentre per le condizioni di luce scarsa, è inclusa la retroilluminazione.
L’RP4010 visualizza le misure in metri, piedi o pollici e si può passare al volo da un’unità di misura all’altra. Le misure sono calcolate, per impostazione predefinita, dal retro dell’apparecchio, tuttavia è possibile spostare il punto di riferimento di misura alla parte anteriore dello strumento o alla fine della staffa di arresto, una piastrina metallica che si articola sul retro. Ciò consente di effettuare misurazioni da posizioni scomode o difficili da raggiungere.

L’RP4010 ha un certo numero di altre caratteristiche intelligenti, come l’autospegnimento del laser dopo un minuto di inattività e dello strumento dopo tre minuti di inattività. Altra caratteristica interessante è il timer integrato con possibilità di impostare da 0 a 60 secondi di ritardo sul rilevamento: ciò permette di effettuare da soli rilevamenti in cui non c’è una superficie di riscontro remoto (lunghezza di un edificio, di un pergolato, di una tettoia, di un tavolo ecc).

Le posizioni della linguetta

LE-POSIZIONI-DELLA-LINGUETTALa linguetta chiusa permette la misurazione con appoggio posteriore dello strumento.
Per esempio nel caso in cui si voglia misurare una stanza, si tiene il misuratore contro una parete e si punta il laser sulla parete frontale, badando che la livella inclusa segnali il corretto orientamento orizzontale

La linguetta posizionata a 90° si articola in modo da fornire uno scontro preciso (tenendo conto dello spessore del lamierino di metallo); si possono così misurare elementi e sporgenze “a partire da…”, ovvero dal loro bordo d’attacco. Tavole e travi si misurano applicando all’estremità opposta un rilievo che intercetti la proiezione del raggio laser.

La linguetta completamente ribaltata permette di misurare con grande precisione la diagonale di una stanza. Data la conformazione dei misuratori, infatti, normalmente è impossibile arrivare a toccare gli spigoli interni con il retro del dispositivo, cosa che la linguetta così orientata riesce a fare comodamente. Il misuratore, ovviamente, tiene conto di questa distanza aggiuntiva.

 

 

 

 

La Batteria

ILVANO-BATTERIA

Il vano batteria ha un coperchio a pressione che si apre premendo sul fondo e facendo leva verso il retro del misuratore.
La batteria ha un rilievo di lato, su tutta la sua estensione, che permette l’inserimento in un’unica posizione. In questo modo non c’è possibilità di errore e sono scongiurati tutti i possibili danneggiamenti per inversione delle polarità degli accumulatori. Richiudendo lo sportello si avverte una notevole solidità dei materiali usati e i bordi di battuta, molto ben conformati, fanno presagire un’ottima tenuta alla polvere e all’umidità, a tutto vantaggio della durata della batteria e dell’elettronica interna.

 

Misurazione a due punti

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E’ una delle misurazioni particolari che può effettuare l’apparecchio. Sfrutta la regola del teorema di Pitagora per calcolare un cateto, sulla base della misurazione dell’ipotenusa e dell’altro cateto di un triangolo rettangolo virtuale. Per esempio, facendo riferimento alla fotografia di apertura dell’articolo, in cui viene visualizzato il momento della prima misurazione (quella dell’ipotenusa), che si deve fare da terra, si riesce a calcolare l’altezza della parete interrotta da una tettoia, quindi non misurabile direttamente. Servono due misurazioni effettuate dalla stessa posizione: la prima già descritta rileva l’ipotenusa, la seconda è quella della foto qui a fianco, in cui si rileva la distanza orizzontale dalla parete. Il display mostra nell’ordine i due rilevamenti e il risultato, la misura della parete verticale.

Misurazione a tre punti

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E’ un’evoluzione del sistema precedente, grazie alla quale viene applicato due volte il teorema di Pitagora, considerando l’accoppiamento di due triangoli rettangoli con un cateto in comune. Le misurazioni sono tre: ipotenusa del primo triangolo, cateto in comune, ipotenusa del secondo triangolo. Lo strumento restituisce la somma dei due cateti sconosciuti permettendo di misurare la lunghezza di pareti o spazi aperti cui non si riesce ad accedere per ostacoli, scavi, barriere, pilastri, terrazze ecc.
Per esempio in un grande locale con una tramezza di divisione, mettendosi in corrispondenza della tramezza, si effettuano in serie le tre misurazioni: la prima verso l’angolo estremo della parete da una parte, la seconda frontalmente e la terza verso l’angolo estremo dall’altra parte.

Misurazione differita

misurazione-differita

Quando si è da soli e si deve misurare la lunghezza di un pannello, di una trave, oppure di una tettoia, un pergolato, un edificio, si estrae la linguetta del misuratore a 90°, si seleziona la modalità corretta di rilevamento con riferimento al lato posteriore, poi si posiziona lo strumento e si sceglie la modalità di misurazione con timer.
In questo modo si può facilmente raggiungere l’estremità remota dell’oggetto da misurare e tenere contro il bordo un pannello qualsiasi per fermare il raggio laser e permettere il rilevamento preciso al millimetro. Il ritardo è regolable da 0 a 60 secondi.

Cambio del riferimento di misurazione

premendo-selct1. Premendo l’apposito pulsante sulla tastiera, si cambia alternativamente il riferimento di partenza della misurazione. Quando il misuratore è acceso, sul quadrante appare sempre l’icona che indica il riferimento selezionato.

 

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2. L’impostazione di base è sul riferimento posteriore, l’icona sul display mostra una freccia che origina a filo del retro del misuratore. La misurazione va fatta appoggiandolo direttamente con il suo lato posteriore oppure aprendo a 90° la linguetta e facendo scontro sull’oggetto da misurare.

impostazione23. Premendo una volta il pulsante in basso a sinistra si passa alla seconda impostazione; l’icona sul display mostra la freccia che origina dal bordo anteriore del dispositivo; per procedere, infatti, il dispositivo va appoggiato frontalmente: la distanza rilevata è da quel punto.
impostazione3

 

 

4. La terza impostazione ha l’icona con la freccia che inizia in posizione più arretrata; è quella che considera la distanza aggiunta anche dall’estensione all’indietro della linguetta, che si può mettere così facendole fare un piccolo scarto laterale.

Misurare aree…
Con la funzione Aree, effettuando la misurazione dei due lati di un rettangolo, che può essere un pavimento, una parete, un pannello, l’RP4010 calcola direttamente l’area della superficie e ne restituisce il valore in mq, visualizzandolo a caratteri grandi sul display. Subito sopra, i due rilevamenti appena fatti.
… e volumi
La funzione Volumi richiede tre misurazioni, ovvero i tre lati per esempio di un locale (lunghezza, larghezza, altezza). Eseguita l’ultima, il dispositivo calcola immediatamente la cubatura della stanza e ne restituisce il valore sul display, in metri cubi.

Esperto in multipli

esperto-inmulitpli
L’RP4010 ha anche un’interessante funzione che permette di individuare e replicare velocemente una distanza preselezionata. Si preme il tasto MODE sino a che sul display non risulta selezionata la funzione; ora il dispositivo accetta l’impostazione di una misura (per esempio 0,4 m).
Messo in posizione statica lo strumento, si sposta un oggetto di riferimento sulla linea del laser: il misuratore emette un suono intermittente acuto. Quando si verifica il riscontro della misura data, lo strumento ne dà segnalazione cambiando suono. La cosa bella è che, andando oltre la misura, le stesse indicazioni si ripetono per tutti i multipli del valore impostato (nel nostro caso 0,8 – 1,2 – 1,6 – 2,0 – 2,4 – 2,8 – 3,2 m e via dicendo).

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Piatto doccia | Come si monta facilmente in pochi passaggi

I nuovi moduli per piatto doccia sono disponibili anche nei centri bricolage

Il piatto doccia a filo pavimento si monta facilmente in qualsiasi situazione: ne esistono più versioni, anche per soluzioni ad angolo, e la possibilità di molteplici regolazioni in fase di montaggio li rende compatibili con qualsiasi tipo di rivestimento a pavimento ed a parete.
Piatto doccia rettangolare ultra sottile 70x120 in acrilico rinforzato I
  • Piatto doccia rettangolare 70x120x4 cm
  • Installabile anche a filo pavimento, Acrilico rinforzato in ABS, Scarico angolare
  • Accessori installazione esclusi
  • Garanzia italiana di 2 anni
  • Prodotto certificato CE
L’innovazione permette di collocare la zona doccia in qualsiasi punto del bagno, senza vincoli, facilitando inoltre la posa della rubinetteria e dello scarico. Il sistema si presta molto bene anche per gli interventi di ristrutturazione.

Piatto doccia a filo pavimento

  1. Il pannello va collocato su una superficie perfettamente piana dopo aver predisposto lo scarico.
  2. L’angolo tra pavimento e pareti va rifinito con una banda isolante.
  3. Sistemato il pannello, bisogna sigillare il perimetro con il set di tenuta a corredo e le superfici adiacenti con malta flessibile; in alternativa si può ricorrere ad un foglio d’isolamento sottile.
  4. Dopo la piastrellatura si inserisce la piletta del sifone, che rimane ispezionabile.

Membrana liquida per docce a filo pavimento

Speciali prodotti consentono di impermeabilizzare il supporto prima della posa delle piastrelle senza lunghi tempi di attesa.

Si tratta di una [amazon_textlink asin=’B00I8QPW8I’ text=’membrana elastica allo stato liquido’ template=’ProductLink’ store=’bricoportale-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5ba9e6d5-609e-11e7-a294-a19119e2e96d’], pronta all’uso, da applicare a rullo, pennello o spatola in due mani per uno spessore finale di 0,8 mm, lasciando passare circa un’ora tra una mano e l’altra.

Dopo un’ora è in grado di resistere all’acqua piovana e dopo sole 4 ore si può procedere con la posa del rivestimento finale. è a base di resine sintetiche in dispersione acquosa, totalmente priva di solventi.
Mapei

Piatto doccia con la resina

Una doccia a filo impermeabilizzata correttamente non comporta alcun rischio di infiltrazione quale che sia il rivestimento scelto. Scegliendo la resina si dispone di un rivestimento continuo altamente personalizzabile con il vantaggio che, non essendoci fughe, si elimina la possibilità di annerimenti dovuti a formazioni di muffa ed anche la superficie stessa è totalmente impermeabile.
Teknai

Piatto doccia a filo pavimento in kit con pedana

Vi sono diversi set completi per l’installazione di una doccia a filo pavimento: un tipo è preassemblato in fabbrica già con pozzetto di scarico Ø 100 mm ed uscita di ABS Ø 50 mm, griglia di metallo cromata 110×110 mm e foglio isolante di PVC. Due le misure della pedana di teak: quadrata da 900×900 mm (isolante 1200×1200 mm) oppure rettangolare da 1200×900 mm (isolante 1800×1200 mm).
Omp-Tea

Come isolare il solaio con Mappy

Camminare su un solaio privo di isolamento adeguato genera vibrazioni, quindi onde sonore che possono essere ulteriormente amplificate dalle pareti: per questo il pavimento deve “galleggiare”. Vediamo come isolare il solaio con Mappy Italia

Il pavimento galleggiante è la soluzione più diffusa nella pratica edilizia per ridurre i rumori da calpestio. Consiste nel posare un materassino elastico sul primo getto di copertura degli impianti, rivestendo anche la base delle pareti con strisce isolanti per ottenere una sorta di “vasca” sulla quale si getta successivamente il massetto di supporto alla pavimentazione; la tipologia di questo materassino dipende da diversi fattori, quali la massa del solaio, la sua rigidità, la comprimibilità del prodotto e la natura del massetto finale. Mappy Italia ha sviluppato una consistente famiglia di prodotti per l’isolamento acustico in grado di risolvere efficacemente qualsiasi problematica in questo campo, nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni; sono costituiti da materiali rigenerati e riciclabili (dal riutilizzo di bottiglie di plastica) con prestazioni elevate e invariate nel tempo, con caratteristiche migliorative anche dell’isolamento termico e con un’ottima reazione al fuoco. Sono traspiranti, non sono irritanti (niente guanti e mascherine durante la posa), non temono umidità e tarme e presentano basse emissioni di CO2 nei trasporti, essendo disponibili sul territorio. La loro efficacia è testimoniata dalle numerose referenze accumulate in 40 anni di attività nel settore acustico. Mappy Italia

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Polistik/M Underspecial HQ

Polistik/M Underspecial HQ

È il prodotto top di gamma per la risoluzione dei problemi da calpestio: si tratta di un materassino battentato composto da uno strato di polietilene espanso reticolato accoppiato a uno strato in fibra di poliestere dal peso di 300-350 g/mq, per uno spessore complessivo di 6 mm; viene fornito in rotoli da 1,5×50 metri e ha il lato in polietilene rivestito da un supporto protettivo antilacerazione. Nella posa, la fibra di poliestere va rivolta verso il basso; le battentature vanno sigillate con MappyTape adesivo senza lasciare fessure. Lungo il perimetro, nell’angolo tra pareti e tappeto anticalpestio, va stesa la Fascia Perimetrale Mappy Italia, una guarnizione di polietilene espanso a cellule chiuse con un lato adesivo, indispensabile per fare in modo che il massetto di pavimentazione risulti galleggiante, ossia totalmente disconnesso dalle pareti.

Mappysilent PLT 10

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Ideale per le basse frequenze, è un materassino anticalpestio composto da una guaina elastomerica caricata di massa superficiale pari a 4 kg/mq accoppiata a uno strato di polietilene fisico reticolato, per uno spessore complessivo di 10 mm. La guaina ad alta densità costituisce una barriera fonoisolante flessibile; lo strato di polietilene deve essere rivolto verso il basso e vale l’utilizzo dei prodotti complementari (MappyTape e Fascia Perimetrale). Il prodotto è fornito in rotoli da 6×1 metri facilmente tagliabili con un taglierino, su richiesta è possibile avere combinazioni differenti di spessori tra i vari componenti. Entrambi i prodotti sono stati utilizzati per l’isolamento dal rumore da calpestio nella costruzione dell’edificio residenziale Colle Loreto (Lugano, Svizzera) ad alto contenuto tecnologico.

Referenze Mappy Italia

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Alcune tra le referenze più prestigiose di Mappy Italia:

  1. Al Jalila Children Hospital (Dubai,UAE)
  2. Residenza Colle Loreto (Lugano, Svizzera)
  3. Residenza Nuova Urgnano (BG), complesso in classe A+ di 4 palazzine da 14 appartamenti ciascuna
  4. Residenza sul Mera a Chiavenna (SO), riqualificazione in classe A di un edificio dell’800 ex cotonificio e birrificio.

 

Da vasca a doccia con Grandform

In sole 8 ore una squadra di tecnici specializzati rimuove la vecchia vasca e installa un nuovo piatto doccia Grandform completo di box e accessori

Alla scoperta di Grandform
Gli stili di vita cambiano continuamente, in virtù di nuove esigenze che si ripercuotono sulle normali attività quotidiane e sovvertono le preferenze: oggi sempre più persone preferiscono la doccia alla vasca, per praticità e consumo idrico. Così, spesso, il sanitario diventa ibrido, una vasca-doccia chiusa da una tenda o da un box posticcio e con in aggiunta un saliscendi, pensando che altrimenti ci sia da rifare il bagno intero.

Grazie a una modalità di intervento nuova e meno invasiva, adesso il passaggio da vasca a doccia avviene nell’arco della giornata, lo stesso tempo che occorre per tinteggiare una stanza. Con il programma G-magic Grandform si può scegliere tra due differenti linee di prodotto che propongono diversi piatti doccia in base allo spazio disponibile. Per questa installazione è stata scelta la versione più completa di una delle due gamme, quella che prevede la sostituzione della rubinetteria con un nuovo gruppo termostatico e il montaggio di un saliscendi completo di doccetta e soffione. La versione base, invece, contempla il mantenimento della rubinetteria esistente e la sola installazione del saliscendi per la doccetta. In entrambe le situazioni la parte non piastrellata viene rivestita con pannelli di poliuretano laminato, il piatto è in acrilico con rinforzo poliuretanico e i cristalli sono da 8 mm con trattamento anticalcare sui due lati, mentre la struttura del box è di alluminio con finitura cromo. Non occorre in alcun modo intervenire per raccordare la piastrellatura o la pavimentazione con la nuova installazione, tutto avviene come se si trattasse di un montaggio ex novo.

I profili metallici hanno uno spessore minimo e anche la maniglia è ridotta a un anello per lasciare una visione a tutto vetro e una bassa invasività anche nei bagni piccoli; tutti i particolari si presentano cromati, per completare il risultato estetico e facilitare le operazioni di pulizia. Grandform

 ds

 

grandform, g magic, sfa, easy plus, da vasca a doccia
Nella versione rappresentata i pannelli sono leggermente a sbalzo per nascondere i flessibili di collegamento della nuova rubinetteria termostatica. L’altra versione si presenta invece con pannelli piani di rivestimento a parete e prevede il mantenimento della rubinetteria esistente.

Grandform – Via la vasca

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Le superfici circostanti vengono rivestite con teli protettivi prima di iniziare la demolizione: questa operazione è rapida e con minima produzione di polvere, in quanto il perimetro della vasca è solitamente di mattoni forati, facile da smantellare. Lo smaltimento della vasca e di parte dei detriti è a carico degli installatori; l’altra parte di detriti viene utilizzata per formare un letto abbastanza piano e livellato per il nuovo piatto, riempiendo la porzione di pavimento non rivestito. Dopo aver realizzato la tubazione di collegamento della nuova piletta allo scarico, l’area destinata al piatto viene cosparsa di schiuma poliuretanica.

Grandform – L’installazione

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  1. Sullo strato di allettamento si posa il piatto con il corretto allineamento alle pareti, si collega la piletta e si posiziona la griglia; quindi, si verifica che il piatto risulti in bolla in ogni senso. Si fissano i montanti del box a parete, in quanto servono come riferimento per il taglio a misura dei pannelli.
  2. Agli attacchi del vecchio rubinetto si collegano i flessibili di alimentazione del nuovo gruppo termostatico, poi si passa il montaggio dei pannelli di rivestimento, fissandoli ai profilati di supporto, da montare a parete e alla base del piatto doccia. Il montaggio si completa con bordini di finitura e ogni giunzione, durante le varie fasi del montaggio, va sigillata con silicone.
  3. Nel pannello lungo si apre l’intaglio necessario a far pervenire i flessibili alla rubinetteria; la parte inferiore della scatola che contiene i collegamenti idraulici si fissa su di esso con viti e guarnizioni.
  4. Si collegano i flessibili ai raccordi termostatici e si fissa il coperchio: le viti a vista verranno nascoste da tappi cromati.
  5. Il saliscendi completo di soffione si fissa a parete in posizione idonea con tasselli a espansione, montando in successione i vari componenti.
  6. Al saliscendi si collega la doccetta e, con un secondo flessibile, questa al gruppo erogatore; si conclude con la siliconatura di tutti i profili esposti all’acqua.

Grandform – box con porta scorrevole

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La sequenza prevede, nell’ordine, il montaggio del cristallo fisso anteriore, di quello laterale e, dopo averli collegati con la traversa superiore, della porta scorrevole. Su questa vanno preventivamente montati la guarnizione sul lato inferiore e i carrelli sul lato superiore. Il montaggio dei vetri fissi si completa con le relative guarnizioni e le sigillature dei montanti.

La porta scorrevole viene posizionata con i carrelli appoggiati sulla traversa superiore, che funge da binario: si montano i finecorsa in apertura e chiusura e si verifica il corretto scorrimento. Il lavoro si conclude con il fissaggio al piatto del profilo cromato alla base dell’apertura, l’inserimento delle ultime guarnizioni e le sigillature finali.

Max system color | Cambiar colore senza macchia

Fare bene, presto e senza sporcare! Questo è garantito dal kit Max System Color, un’attrezzatura completa per dipingere pareti e soffitti in cui ogni dettaglio è attentamente studiato per risultati eccellenti senza schizzi, colature e gocciolamenti

Pitturare a rullo è semplice, rapido, persino divertente. Ridando il colore alle pareti, l’ambiente si rinnova profondamente, restituendo subito una grande sensazione di pulizia e di “nuovo”; ancor maggiore è l’effetto se si cambiano radicalmente le tinte, cosa capace di incidere positivamente anche sull’umore e la dinamica di vita dei residenti. L’unica stonatura con tutta questa positività è il pericolo (quasi certezza) di sporcare i pavimenti e i mobili, solitamente accatastati a centro stanza, con schizzi e sgocciolamenti.

Il kit Max System Color è un set completo di attrezzi capaci di semplificare ulteriormente la stesura a rullo del colore adatto sia per chi è già capace sia per il neofita. Gli elementi che compongono il kit Max System Color sono coordinati e apportano ognuno un vantaggio nell’utilizzo: il sistema a doppio rullo garantisce una resa perfetta e uniforme della stesura, mentre la scocca che lo racchiude impedisce macchie e sgocciolamenti. Analogo principio è applicato sull’altro doppio rullo, espressamente conformato per trattare gli angoli.

Il contenitore della pittura ha una valvola dosatrice brevettata che permette di erogare volta per volta la giusta quantità di colore; la vaschetta è fatta in modo da permettere che si impregni solo il rullo anteriore e nel modo corretto. Come risultato si ha la bassa probabilità di sporcare, quindi si può coprire il pavimento in modo sommario, senza minuziose e pedanti sessioni di mascheratura.

kit max system color

Il kit Max System Color, costituito da sistema a doppio rullo per pareti e soffitti, secchio con valvola dosatrice, vaschetta di impregnazione, costa euro 55,00. Max System Corner, sistema a doppio rullo per angoli, opzionale, costa euro 35,00

Il kit Max system color è rapido ed efficace

pitturare a rullo

  1. premendo con l’attrezzo la valvola dosatrice del secchio, la pittura entra nella vaschetta e il rullo anteriore si imbeve bene. Si inizia sempre a colorare gli angoli: il rullo anteriore cede molto prodotto, mentre quello posteriore, meno intriso, distribuisce e raccoglie l’eccedenza del primo.
  2. anche nella doppia rulliera larga i due elementi contenuti sono diversi, ma in questo caso hanno stessa larghezza e differente diametro. Quello anteriore è più grosso e ha capacità di raccogliere molto colore. La vaschetta è conformata appositamente per dare appoggio laterale alla scocca della rulliera; dato il diverso diametro dei due rulli, scorrendo avanti e indietro, solo quello grande raccoglie la pittura, mentre il secondo non arriva a lambirla. Al passaggio sulle pareti, il rullo grosso cede colore mentre quello piccolo raccoglie l’eccedenza e uniforma la stesura, limitando le possibili colature.

Guarda il video di max system color

Installazione di una lampada fotovoltaica

Installare una lampada fotovoltaica senza bisogno di improvvisarsi elettricisti richiede un paio d’ore di lavoro e si ha la certezza di avere la luce quando serve, senza costi aggiuntivi.

Può capitare infatti, dopo il tramonto, di aver bisogno di rovistare nel capanno degli attrezzi fai da te alla ricerca di un utensile o di varia minuteria. Significa partire con una torcia elettrica ed essere comunque limitati nel compito, con una mano già impegnata… se la batteria non ci lascia al buio.

FACILE, EFFICACE, RISOLUTIVO
Il kit illustrato della lampada fotovoltaica è funzionale per piccole strutture (300×300 cm) ed assicura un’ora di autonomia luminosa ad ogni ricarica, ma se ne trovano nei centri bricolage anche per strutture medio-grandi, come gazebo e carport, con doppie luci e 6 ore di autonomia. Dopo il montaggio della lampada fotovoltaica e del pannello solare, anche se la batteria dispone di un minimo di carica, non si deve accendere la luce per 24 ore. La lampada fotovoltaica a basso consumo da 7 W fornisce una luce pari ad una comune lampadina ad incandescenza da 45 W.

installazione cassetta per lampada fotovoltaica

    1. Tolto il coperchio che chiude la centralina si scollega la batteria per estrarla e si appoggia il contenitore a parete per copiare la posizione dei fori di fissaggio.
    2. I cavi non possono essere prolungati, pertanto occorre verificare che la posizione scelta permetta il collegamento alla lampada ed al pannello fotovoltaico.
    3. In base alla natura del supporto si fissa la centralina con viti o tasselli; l’interruttore è già montato al corpo del contenitore che racchiude la batteria.
    4. I cavi elettrici sono provvisti di connettori isolati: è importante che il cavo bianco (o rosso) vada inserito sul positivo della batteria e quello marrone (o nero) sul negativo.
    5. Terminato il fissaggio si richiude la centralina montando il coperchio; l’interruttore deve sempre rimanere in OFF per consentire alla batteria di ricaricarsi.
    6. La plafoniera è gia collegata elettricamente all’interruttore. Valutando la lunghezza del cavo ed il percorso da seguire, la si fissa con viti in posizione opportuna

 

IL POSIZIONAMENTO DEL PANNELLO

pannello lampada fotovoltaicaposizionamento del pannello lampada fotovoltaica

Il pannello va collegato nel punto ben raggiunto dalla luce solare, orientato a Sud ed inclinato di circa 30°, tenendo conto di eventuali ostacoli che possono creare zone d’ombra durante la giornata. Il cavo d’ingresso della centralina va collegato al pannello fotovoltaico che, captando i raggi solari, carica la batteria

Come costruire un violino | Dossier completo passo-passo con illustrazioni

La costruzione di un violino rappresenta la più alta rappresentazione delle lavorazione del legno, cui ci sia arriva solo attraverso una vita dedicata ad essa

Perché mai ci si dovrebbe porre la domanda di come costruire un violino? Beh… è semplice, perché dietro a tale quesito nella maggior parte dei casi non si cela un bisogno reale, ma più realisticamente l’interesse per scoprire e ammirare le varie fasi di lavorazione del legno che portano alla creazione di un oggetto straordinario, unico, inimitabile. Quindi il quesito di come costruire un violino risponde essenzialmente a un desiderio di curiosità, di interesse per uno strumento per cui l’Italia è famosa in tutto il mondo.

Il violino nella tradizione artigiana italiana

La più alta tradizione artigiana italiana, quella che ha visto i laboratori di liutai di Cremona come Antonio Stradivari, Andrea Amati e Giuseppe Guarneri sfiorare le eccellenze artistiche delle botteghe dei pittori e degli scultori di prima grandezza, viene perpetuata oggi da nuove generazioni di liutai e da scuole che insegnano come costruire un violino, la manualità e le competenze di una volta, necessarie per produrre strumenti a corda di fattura superlativa che nessuna macchina moderna sa fare

La liutera: vera forma d’arte

La costruzione di un violino, così come per tutti gli di strumenti a corda è uno dei lavori più specializzati cui si possa dedicare l’amante del legno; è una vera e propria arte con un suo nome particolare: liuteria. Un’arte che unisce diverse difficoltà, dato che richiede alti livelli di competenza tecnica, conoscenza dei legni, capacità manuali, lunga esperienza, amore viscerale per il lavoro che si svolge e, non ultimo, che il prodotto finito non sia solo perfetto a vedersi, ma sia dotato anche di ottima intonazione, suonabilità e magnifica emissione sonora.

L’eccellenza italiana nella costruzione dei violini

L’Italia, manco a dirlo, è uno dei Paesi di più alta tradizione nella storia di come costruire un violino; i motivi sono storici e hanno radice nella grandezza toccata dalla nostra terra, feconda di artigiani fuoriclasse nel periodo tra il XVI e il XVIII secolo; veri e propri artisti, perché i loro prodotti sono diventati capolavori. I nomi Amati, Stradivari, Guarneri del Gesù (Cremona) oppure Gasparo da Salò e Giovanni Paolo Maggini (Brescia) sono famosi in tutto il mondo. Nonostante oggi sia una realtà la costruzione di strumenti di liuteria alla catena di montaggio della grande industria, con il notevole risparmio sui costi della produzione seriale, la liuteria rimane una delle poche arti a preservare la tradizionale lavorazione manuale per la produzione di strumenti di alto livello.

Cremona nella storia del violino

A Cremona c’è un’alta concentrazione di laboratori di liuteria ed esistono scuole dove si segue un rigoroso percorso didattico per imparare l’arte liutaia con approccio artigiano. Se un tempo nella bottega del liutaio si entrava da garzoni e si imparava il mestiere nel corso degli anni, oggi si tende a concentrare in un periodo più contenuto l’apprendimento per poi raggiungere l’eccellenza con il lavoro in bottega e la passione. Famoso in tutto il mondo il museo del violino Cremona.

Parti del violino

parti del violino

Nel caso dei violini sono molto utilizzate forme che riprendono i modelli storici di Stradivari, Guarneri e Amati. Ogni liutaio si costruisce e conserva le speciali dime da cui partire per dare forma agli strumenti.

Come costruire un violino – La costruzione della cassa

1 – Per capire come costruire un violino si inizia dalla fascia perimetrale, formata da 6 strisce di legno spesse da 1 a 1,5 mm, della stessa essenza del fondo. Queste strisce, nel punto in cui si congiungono, vanno rinforzate con altrettanti blocchetti di legno dolce, detti zocchetti, che, per prima cosa, vanno fissati alla dima con adesivo che permetta poi di staccarli agevolmente.

sgorbia costruzione violino

2 – Gli zocchetti vanno conformati per riprodurre la forma del modello in quello specifico punto. Questi elementi non sono orientati a caso: dato che al termine lo zocchetto va staccato della dima, mentre dovrà mantenere la massima adesione con le fasce, il suo orientamento è valutato dal liutaio in modo che verso le fasce sia esposta la fibratura più favorevole alla tenuta della colla.

3 –  La fase più delicata è la piegatura delle fasce che devono formare la C. Si usa la piegatura a caldo adattando il pezzo al modello scelto per l’occasione.

4 –  La fascia piegata si mette in posizione sulla dima e si incolla alle facce dei due zocchetti di riferimento. Per bloccarla si usano anelli di acciaio armonico che fanno da strettoi, esercitando forza sugli zocchetti e su altri blocchetti di legno dolce conformati appositamente.

come si costruisce un violino

5 – Completato tutto il perimetro unendo le fasce, si aggiungono le controfasce, listelli di legno, anch’essi piegati a caldo, che vanno incollati sui bordi delle fasce per rinforzarle e per aumentare la superficie di incollaggio con il fondo e con il top dello strumento.

6 –  Di solito, il fondo è costituito dall’unione di due tavole ricavate dallo stesso pezzo tagliato lungo lo spessore e incollate in testa a vena invertita. Centrando sul pannello ottenuto la dima con le fasce montate precedentemente, si traccia il perimetro corretto del fondo, per il taglio.

7 –  Il fondo si taglia con una sega ad arco qualunque che permetta di seguire con una certa precisione la tracciatura, ma stando leggermente abbondanti, esternamente alla linea.

bombatura fondo violino

8 –  Il pannello di legno del fondo è spesso perché se ne deve ricavare la classica bombatura rimuovendo materiale in eccesso su un lato e sull’altro (stessa cosa avviene per il top). Si inizia con la sgorbia, sgrossando la parte che resterà all’esterno, ovvero quella convessa, poi si passa a quella interna, concava.

9 –  La rasiera permette di uniformare i solchi fatti con la sgorbia uniformando la superficie e poi di “calibrare” lo spessore nel modo più progressivo, perché può asportare anche spessori sottilissimi a ogni passaggio.

10 – Completato il fondo, si procede allo stesso modo per il top. Su quest’ultimo vanno realizzate le aperture a “f”, la cui forma è caratteristica per ogni liutaio; per il posizionamento e per tracciarne i contorni, anche in questo caso si usano particolari dime.

11 –  Le aperture si tagliano con un seghetto da traforo, ma i bordi si rifiniscono con coltelli affilatissimi.

12 –  All’interno del top si incolla la “catena”, un listello di legno messo in posizione leggermente disassata, verso le corde di maggior spessore.

13 – Fondo, fascia perimetrale e top si incollano e si mettono in pressione fra loro con una serie di morsetti fatti apposta per applicare la forza dove serve in questo caso.

14 – Per inserire il filetto decorativo si deve fare prima uno scavo parallelo al bordo, usando un apposito truschino che, invece di marcare, incide. Incollato il filetto, si rimuove l’eccedenza lasciando nel contempo che il bordo dello strumento risulti in rilievo.

15 – L’arrotondamento del bordo è fatto con estrema cura usando anche lime rotonde molto fini.

Come realizzare le volute del riccio di un violino

1 – Anche per iniziare la realizzazione del riccio o chiocciola, che fa un tutt’uno con il manico, si segue lo schema preciso di una dima con la quale si traccia la sagoma su un blocco unico di acero. I fori presenti sulla dima indicano i rilevi delle volute a spirale che caratterizzano la testa del riccio.

come fare riccio violino

2 – Dopo le operazioni di taglio si passa alla sgrossatura con la quale riccio e manico iniziano a prendere forma; man mano che si procede si devono usare strumenti da taglio sempre più leggeri e aumenta la cura dei dettagli. Notare che per fare forza il pezzo è tenuto saldamente sul bancone, ma sotto c’è un morbido e pulitissimo panno.

3 – Fatta la cassetta per i piroli e completata la lisciatura delle volute del riccio con piccole rasiere, si incolla la tastiera sul manico. La tastiera solitamente è un pezzo d’ebano, come tutte le altre parti del violino sottoposte a maggior usura (cordiera, piroli, mentoniera).

4 – La sede dei piroli nella cassetta va perfezionata con uno strumento apposito, che allarga la coppia di fori, in cui va a fare tenuta un singolo pirolo, con una conicità corrispondente a quella dei piroli stessi. Due si inseriscono da un lato e due dall’altro in modo che le chiavi non vadano a interferire fra loro girandole per tendere le corde e accordare lo strumento.

Rifiniture e verniciatura del violino

1 – La finitura dello strumento inizia con la stesura di un fondo di metasilicato sodico o potassico, che “inossa” il legno rendendolo più duro.

verniciatura violino

2 – Seguono vari passaggi: per la verniciatura di un violino si possono fare anche 40 passate consecutive di gommalacca preparata con resine vegetali e animali sciolte in alcool etilico e colorate con pigmenti naturali. Ogni passata va intercalata da una levigatura leggera, a vernice perfettamente asciutta. L’ultima mano va levigata con un tampone imbevuto d’olio paglierino e intriso di polvere abrasiva finissima.

3 – Per la coloritura delle zone difficili si usano piccoli artifici come i tamponcini fissati su steli, con i quali si lavora anche nei punti quasi inaccessibili.

4 – Ci sono particolari che i liutai, oggi, non costruiscono più personalmente, come per esempio la cordiera di ebano (che può anche essere di bosso o di palissandro) e il ponticello di acero. Quest’ultimo, però, necessita di un adattamento per assumere con precisione la curvatura impressa dal liutaio al top dello strumento, cui il ponticello deve aderire perfettamente.

come accordare il violino

5 – Con il montaggio delle corde e l’accordatura del violino lo strumento diventa finalmente “sonoro” e si può ascoltare la sua voce, rendendosi conto del risultato, frutto di tanto lavoro (circa 220 ore di mani esperte). Per ottenere il risultato voluto e determinati standard qualitativi, l’esperienza vuol dire molto, ma va anche considerato che ogni strumento debba essere unico e irripetibile, sia nell’aspetto sia nella sonorità.

Alcuni link utili per capire meglio il “mondo” del violino

Consigli per l’acquisto di un violino a basso prezzo per imparare a suonare

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Morsa da banco fai da te in acciaio | Come costruirla con materiale di recupero

La morsa da banco è uno dei più comuni e indispensabili utensili da lavoro. Ecco come costruito da zero con avanzi di altri lavori utilizzando solo una mola con disco da taglio, una saldatrice a filo continuo e un trapano

La morsa da banco, in tutte le sue interpretazioni, è uno strumento fondamentale per qualsiasi lavoro che richieda di mantenere saldamente bloccato un pezzo durante le più svariate lavorazioni: più il lavoro è “pesante”, più la morsa deve essere strutturata in modo da garantire forza di serraggio e resistenza alle sollecitazioni. Naturalmente, anche il sistema di fissaggio al supporto e il supporto stesso devono essere commisurati al suo utilizzo.

Come progettare una morsa da banco fai da te

progetto morsa da banco

Avendo a disposizione diversi avanzi di semilavorati in ferro e acciaio, il nostro lettore Aureo Graca Machado ha pensato di costruirne una morsa da banco fai da te per i suoi lavori: un modello simile di tipo commerciale ha indubbiamente costo superiore alla maggior parte delle morse per uso hobbistico. Progettare una morsa da banco fai da te di questo tipo è meno semplice di quanto sembra: ogni pezzo che lo compone deve essere dimensionato e collegato agli altri in modo da garantire resistenza a forze di diverso genere, ma il nostro lettore sembra conoscere bene la materia ed essere a suo agio anche nella saldatura a filo continuo.

Come costruire una morsa da banco

cosa serve per costruire una morsa da banco

1 – Tutti i pezzi che compongono la morsa sono ricavati da materiale di recupero. Il manubrio è costituito da un tondino di acciaio inox Ø 16×240 mm con alle estremità dadi da 20 mm; gli stessi sono utilizzati anche per la testa della vite di manovra, rappresentata da una barra filettata Ø 20×340 mm.

morsa da banco fai da te

2 – Per dare un’idea delle proporzioni, la piastra di fissaggio al banco è realizzata a partire da una piastra da 210x110x8 mm a cui vengono asportati agli angoli frontali due pezzi profondi 30 mm e larghi 20 mm; le ganasce e il cannotto su cui è fissata la ganascia mobile sono ricavati da tubolare 60×60 mm con lunghezze rispettivamente di 350 e 160 mm.

saldare a filo continuo

3 –  Alla piastra di base si saldano due piastrine laterali, frontalmente, in cui sono aperti i fori per il fissaggio al banco; altri due fori vengono praticati lungo il lato posteriore.

Consigli per l’acquisto di una morsa da banco

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STANLEY, Morsa da Banco MaxSteel® - Uso Leggero 1-83-065
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Mannesmann - M 713-050 – Morsa, 50 mm, versione robusta
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  • Larghezza delle ganasce 50 mm
  • Apertura 55 mm
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Brüder Mannesmann - M 712-100 – Morsa industriale 100 mm
  • Con grande incudine
  • Apertura massima 100mm
  • Peso: 5 kg
Proxxon 24260 morsa da banco
  • Morsa da banco
  • Adatta per lavori delicati e di precisione, in combinazione con il MICRO fresatrice MF 70
  • In acciaio fresato
  • Larghezza becchi/ganasce: 46 mm; apertura: 30 mm; lunghezza 70 mm
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STANLEY, MORSA DA BANCO MULTIANGOLO 70MM. 1-83-069
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  • POTENZA PORTATILE: Leggera e compatta, questa morsa è facile da trasportare e può viaggiare con te, così sarai pronto ad affrontare i compiti ovunque il lavoro ti porti.
  • PRESA SICURA: I filetti delle viti garantiscono un fissaggio sicuro su qualsiasi superficie e un facile riposizionamento per comodità.
  • PROTEZIONE DEL MATERIALE: I cuscinetti in gomma rimovibili proteggono i tuoi materiali, prevenendo segni e garantendo una finitura impeccabile.
  • COSTRUITO PER DURARE: Questa robusta morsa in alluminio e acciaio è progettata per resistenza e longevità, garantendo prestazioni affidabili in una vasta gamma di applicazioni.
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Stanley 1-83-066 Morsa Da Banco Maxsteel, 100 Mm, Grigio
  • Corpo in ghisa cromato anti corrosione
  • Profondità 85 mm
  • Apertura 100 mm
  • Pressione di serraggio 1400 kg
Silverline VC17 Morsa Multi-Angolare, 70 mm
  • Fusioni in lega
  • Ganasce in gomma da 70 mm con una capacità di apertura di 50 mm
  • Testa girevole di 360 ° e può essere inclinato di 45 °
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MAURER 2320030 Tornillo Banco Acero 150 mm, Cranberry
  • Medida: 150 mm.
  • Medida: 150 mm
  • Ideale per lavori industriali
  • Fatto di acciaio
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