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Tipi di rubinetto per la cucina

Il rubinetto (meglio se monocomando) montato direttamente a lavello offre il vantaggio che i tubi di adduzione sono nascosti dentro il mobile

Con un rubinetto montato direttamente a lavello è possibile, in caso di ristrutturazioni, effettuare lievi spostamenti del mobile, e decentramenti della rubinetteria mediante opportuni raccordi. Il lavello necessita di tre collegamenti: acqua fredda di mandata, che può provenire direttamente dall’acquedotto o da un serbatoio intermedio; acqua calda proveniente dalla caldaia o da un boiler; tubo di scarico collegato alla fognatura. Negli impianti moderni le acque di mandata passano per un collettore provvisto di valvole di intercettazione, che distribuisce le acque ai vari utilizzatori dell’appartamento.

Scopri come installare un miscelatore monocomando cucina con doccetta

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miscelatore monocomando a lavello con erogatore girevole e doccetta estensibile ed estraibile per facili pulizie.
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elegante miscelatore a muro con manopole ed erogatore orientabile, adatto per cucine tradizionali
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miscelatore monocomando a lavello con erogatore girevole e doccetta estensibile ed estraibile per facili pulizie.

Risparmio idrico in bagno | Come ridurre gli sprechi

Le regole del buonsenso per il risparmio idrico sono ormai note a tutti…ma è sempre bene ribadirle

Risparmio idrico, una parola che di fatto è un insieme d’azioni che rivestono un’importanza fondamentale nell’economia della nostra vita, della nostra terra e del nostro futuro. Un rubinetto che gocciola riversa inutilmente nello scarico centinaia di litri d’acqua senza rendersene conto, per non parlare di quando si lascia il rubinetto aperto mentre si lavano i denti. Ma è difficile modificare abitudini acquisite nel tempo, per questo forse conviene intervenire alla base, ricorrendo a rubinetterie e sistemi idraulici che provvedano direttamente a ridurre i consumi. Quasi tutta la rubinetteria in commercio impiega una speciale tecnologia per ridurre la portata d’acqua dai normali 13 a 5,2 litri al minuto. Un O-ring di precisione riduce l’apertura quando la pressione è alta e l’allarga quando è bassa, ma il volume d’acqua utilizzato rimane costante, viene semplicemente miscelato con aria per disporre di un getto più voluminoso.

Doccetta a risparmio idrico

miscelatore per doccia
Si trovano in commercio le doccette a risparmio idrico che utilizzano speciali tecnologie; miscelando acqua ed aria consumano soltanto 6 litri al minuto e generano un getto frizzante e più voluminoso che garantisce l’efficacia della doccia. In questo modo, essendo inferiore la quantità d’acqua da riscaldare, si ottiene anche un risparmio energetico. è caratterizzata da un’impugnatura corta ed una testa d’erogazione del diametro di 85 mm con getto normale.

Anche le cassette di risciacquo del WC si sono evolute per contenere i consumi idrici con getti convogliati in modo più equilibrato; dal comando unico privo di regolazione, a pulsante o a catena, si è passati al doppio comando e le cassette di risciacquo più recenti consentono un’ulteriore riduzione della quantità d’acqua espulsa ad ogni comando. C’è perfino qualche casa produttrice di sanitari che propone modelli in grado di utilizzare l’acqua di scarico del lavabo per rifornire la vaschetta del WC: uno speciale monoblocco, che incorpora lavabo e tazza, riduce i consumi del 25% e dispone di un sistema di pulizia automatico e antibatterico. Infine, la doccia va preferita rispetto alla vasca da bagno, anche se quest’ultima sembra offrire una maggiore tonificazione del corpo. Ormai anche le cabine doccia possono disporre di apparecchiature per idromassaggio, con consumi minori.

rubinetto grohe
Il volume d’acqua utilizzato rimane costante che la pressione sia alta o bassa grazie ad un O-ring che riduce l’apertura.
soffione grohe
Anche in presenza di un soffione di grande diametro il consumo d’acqua, se miscelata con aria, può essere ridotto

wc sospeso

Il wc sospeso può adottare un sistema di scarico che riduce il consumo a soli 3,5 litri con un risparmio del 40% rispetto ai sistemi tradizionali; esiste una versione equipaggiata con tasto risparmio che riduce l’erogazione di acqua a soli due litri.

Tovaglia decorata trompe l’oeil

Dipingiamo sul tavolo da giardino una tovaglia decorata permanente, resistente alle intemperie perché dipinta sul piano del tavolo trattato con impregnante

Realizzare una tovaglia decorata non è difficile, utilizzando la tecnica del trompe l’oeil è piuttosto semplice

occorrente

  • impregnante per legno
  • cementite
  • nastro di carta
  • smalti acrilici
  • pennelli di varia grandezza
  • metro e riga per realizzare tracce precise

TOVAGLIA PERMANENTE: REALIZZAZIONE

nastro-di-carta

Il nastro di carta, steso sul ripiano di legno, delimita i quattro angoli che trattiamo con la pittura impregnante. Il nastro va steso in modo preciso per ottenere quattro angoli uguali.

 

stendere-impregnante

Stendiamo l’impregnante sul legno. Il nastro di carta, oltre a delimitare i quattro angoli, permette di non invadere la zona da trattare successivamente con la cementite.

 

bordi-tovaglia

Dopo aver tolto il nastro tracciamo i bordi della tovaglia con la cementite lavorando a mano libera: l’effetto deve essere quello di un bordo leggermente mosso.

 

tovaglia-permanente-decorata

Quando la cementite è asciutta, procediamo alla decorazione della tovaglia con righe azzurre, o di un altro colore a nostro piacimento. Dipingiamo le righe in modo che si incrocino sugli angoli usando smalti acrilici da diluire con un po’ d’acqua per renderli più fluidi. Le righe devono apparire leggermente sbiadite.

Casetta per uccelli di corteccia

Un casetta per uccelli, fatta con multistrato e rivestita con la corteccia, per la massima integrazione con l’ambiente naturale

CASETTA PER UCCELLI: COSTRUZIONE

occorrente

Per questa realizzazione servono: un foglio di multistrato sottile (possono essere anche più pezzi di scarto), un po’ di corteccia secca di una pianta di grande sezione, vari bastoni con corteccia, fra cui alcuni più corti, di diametro da 25 a 40 mm, e altri più lunghi, di diametro medio attorno ai 10 mm.

 

attrezzi

Fra gli attrezzi necessari ci sono: seghetto da traforo, segaccio diritto, guida tagliacornici, pistola per colla a caldo, righello, squadra, compasso, carta vetrata media; chi ne dispone, in alternativa al seghetto da traforo, può usare un seghetto alternativo e una sega a tazza per il foro di ingresso della casetta.

 

disegno

Si disegnano sul foglio di multistrato i pezzi da tagliare; per fare i due cuori ci si aiuta con il compasso che permette di raccordare i segmenti con archi di cerchio perfetti. Il cerchio più grande indica il foro da praticare solo sul pezzo frontale.

 

taglio-pezzi

Dopo aver tagliato i due rettangoli e i due cuori, usando il segaccio per i lati diritti e il seghetto da traforo nelle parti curve e nel foro, si tagliano anche due pezzi uguali di bastone, presi da quello di diametro maggiore. I pezzi devono essere lunghi circa 5 cm meno di quanto sono larghe le falde del tetto e vanno tagliati con la guida tagliacornici per essere sicuri della perpendicolarità. Si montano ponendo i due segmenti di bastone come distanziali fra i cuori, fissandoli in testa con la colla a caldo.

 

falde-tetto

Le falde del tetto, prima una e poi l’altra, si fissano con la colla a caldo distribuita lungo i profili rettilinei dei cuori.

 

rivestire-fondo

Rovesciando la casetta su una falda del tetto, si inizia a rivestire il fondo con una serie di segmenti tagliati dai bastoni di sezione più piccola. Anche questi si fissano con la colla a caldo, applicata a punti, sul profilo tondo del cuore.

 

rivestimento-casetta

Tutte le parti della casetta fatte di multistrato vanno rivestite con la corteccia dell’albero. Se la corteccia è grande abbastanza, è possibile ritagliare i pezzi interi di ogni superficie, altrimenti va applicata a pezzi sulle pareti e a strisce sulle falde del tetto. Il fissaggio, ovviamente, è con colla a caldo.

 

casetta-per-uccelli-finita

Per concludere, alla base si incollano due pezzi di bastone un po’ più lunghi della profondità della casetta, per consentire un buon appoggio. All’apice del tetto si applica un pezzo di corteccia come colmo. Sul frontale si incollano due corti cilindri tagliati dal bastone più grande.

Come montare il gruppo vasca

Dopo un certo periodo d’uso il gruppo vasca può mostrare segni di malfunzionamento, soprattutto a causa delle incrostazioni di calcare nelle sedi delle guarnizioni, nella doccetta e nella bocca dell’erogatore

gruppo-vasca-disegno

Guarda come installare un miscelatore termostatico Grohe per vasca

Guarda come installare un miscelatore monocomando Grohe per vasca

SCOPRI LA GAMMA DI MISCELATORI PER VASCA-DOCCIA GROHE

Se il degrado avanzato non giustifica la manutenzione del gruppo vasca, possiamo decidere di installarne uno nuovo. Nei punti vendita specializzati ne troviamo di vari tipi. In genere sono completi di alcuni accessori: gli eccentrici per il collegamento con le tubazioni che affiorano dalla parete, le guarnizioni anulari, il tubo flessibile e la doccetta. Alcuni modelli sono dotati di saliscendi per installare la doccetta all’altezza desiderata lungo una parete laterale.

comando

Sul gruppo vasca è presente il comando (a pulsante o a levetta) che permette la deviazione del flusso verso la doccetta.

COSA SERVE

componenti

  • Gruppo vasca con accessori di montaggio
  • Pinze e chiavi

INSTALLARE UN NUOVO GRUPPO VASCA

controllare-interasse

Asportiamo il vecchio rubinetto e avvitiamo i raccordi eccentrici ai tubi a parete. L’interasse deve corrispondere a quello degli attacchi del rubinetto, i due attacchi devono risultare bene in bolla.

avvitare-rosoni

Avvitiamo a mano i due rosoni copriforo facendo in modo che il filetto rimanga scoperto per almeno 10 mm. Se i copriforo del nuovo gruppo sono troppo alti o troppo bassi conviene sostituirli.

avvitare-ghiere

Le due ghiere del rubinetto vengono inizialmente avvitate a mano sui filetti degli eccentrici con l’interposizione di due guarnizioni. Conviene sempre mettere guarnizioni nuove.

stringere-ghiere

Stringiamo a fondo le ghiere con una pinza a pappagallo. Conviene interporre uno straccio o della carta per non segnarle. In alternativa utilizziamo una chiave a forchetta di diametro adeguato.

installare-flessibile

Installiamo il flessibile della doccetta inserendo nella boccola filettata una guarnizione da 1/2” e serrando la ghiera con la pinza. Nello stesso modo colleghiamo la doccetta all’altra estremità.

pomelli

I rubinetti con regolazione automatica hanno un solo pomello (a sinistra), che regola la portata d’acqua, mentre quello di destra controlla la temperatura impostata per mezzo di una scala graduata.

Presepe di pasta di sale

Anziché comporre una serie di figure separate, possiamo plasmare il presepe di pasta di sale su un piatto ovale

Molto più economica di qualunque composto da modellare, la pasta di sale si prepara mescolando in una ciotola una tazza di farina, una di sale fino (macinato), una tazzina di acqua, un cucchiaino di olio di semi o di vaselina, un cucchiaino di colla da tappezziere in polvere o colla vinilica fino ad ottenere un composto facilmente plasmabile.

La pasta colorata si ottiene aggiungendo all’impasto una piccola quantità di pigmenti acrilici o tempere ad acqua, mescolando poi il composto con le mani o con una spatola fino ad ottenere una tinta uniforme. Bisogna tener conto che il colore finale risulta sempre più scuro a causa dell’evaporazione dell’acqua. In alternativa si colorano le figurine in superficie dopo l’essiccamento in forno.

La pasta di sale, malgrado la presenza di colla vinilica e olio, teme molto l’umidità per cui è opportuno rivestire le figurine con vernice trasparente opaca per legno.

LA COTTURA DELLA PASTA

presepe-di-pasta-di-sale-infornato

Il miglior sistema per indurire la pasta consiste nel tenere le statuine nel forno di casa (ma non quello a microonde) per qualche ora a temperatura molto bassa, attorno ai 50 °C, dando il tempo alla pasta di perdere umidità senza screpolarsi.

Per mantenere il presepe nelle migliori condizioni bisogna conservarlo in un posto asciutto, per esempio sopra ad un radiatore.

Presepe di pasta di sale: le fasi

preparare-sfoglia

Usando un cilindro di cartone o un tubo si prepara una sfoglia sottile da adoperare per veli, vesti e capigliature.

 

sagomare-foglio

Con il coltello si sagoma il foglio eliminando le parti esterne (che possono essere reimpastate).

 

comporre-figurine

Le figurine sono ottenute unendo pezzi di pasta dalle forme semplici come cilindri e sferette. Non sono necessari i particolari delle gambe dato che le vesti le nascondono.

 

colorare-pasta

Qualche goccia di pigmento e una lunga manipolazione danno alla pasta il colore adatto per tutti i particolari del presepe.

 

incollare-parti

Cortecce, sfagno e legnetti aiutano nella costruzione della capanna. Tutte le parti solide vengono unite con colla a caldo.

 

verniciare-presepe

Ad essiccamento terminato si proteggono le superfici della pasta di sale con vernice trasparente opaca.

Presepe di mais

Col granoturco è possibile dar vita ad un presepe di mais: ogni parte si presta per simulare in modo realistico i corpi e il vestiario dei personaggi

figurina

Le brattee della pannocchia sono a volte tessuti preziosi o grigi stracci, il ciuffo degli stigmi è perfetto per creare capigliature o criniere, con il tutolo si preparano i corpi e le teste dei personaggi o le pecorelle e con la spiga si riesce a ottenere persino la coda della stella cometa.

Per dar forma ai personaggi servono solo alcune pannocchie complete e qualche utensile: coltelli, forbici e una pistola per la colla termofusibile. Una tazza d’acqua è utile per ammorbidire le brattee e le parti secche evitando che si spezzino mentre vengono modellate. Anche il resto del nostro presepe di mais può essere edificato con parti vegetali come la capanna, sostenuta da steli di saggina e decorata con brattee naturalmente bianche e arricciate.

sabbia

E la sabbia, per finire, non può essere fatta che con abbondante farina per la polenta.

PRESEPE DI MAIS – Procedimento

rimuovere-punta

Scegliamo una pannocchia con le brattee ancora attaccate e sgraniamo i semi. La punta del tutolo viene rimossa con le forbici o con un coltello affilato per regolare l’altezza del personaggio e ottenere una base piana.

 

incollare-base

Prepariamo una base quadrata di robusto cartoncino proporzionata all’altezza della figurina e incolliamo il tutolo con un’abbondante dose di termocolla. Una volta posizionata la statuetta nel presepe, il cartoncino può essere nascosto con sabbia.

 

presepe-di-mais-brattee

Inumidiamo le brattee superiori bagnando le mani in una ciotolina d’acqua: le operazioni di modellatura risultano agevolate e non si rischiano strappi. In più, una volta ritornate asciutte, le brattee rimagono fissate nella forma desiderata.

 

avvolgere-foglie

Avvolgendo ciascuna foglia attorno al gambo si modella il capo, o il velo e la veste, oppure ancora un cappello di forma conica o un turbante. Fili metallici o sottili spaghi aiutano a modellare il collo e il viso. Per il fissaggio definitivo utilizziamo una goccia di termocolla.

 

aggiungere-foglie

All’abbozzo della testa possono essere aggiunte ancora altre foglie di colore diverso per evidenziare l’incarnato o per simulare fazzoletti e fasce. Data la rusticità della costruzione evitiamo di aggiungere i particolari più minuti come occhi, nasi e bocche.

 

creare-capelli

I capelli sono resi magnificamente dal ciuffo degli stigmi (le “barbe”), con colori che vanno dal biondo al rosso scuro. Il prelievo dei fili dalla pianta va previsto con largo anticipo dato che il mais fiorisce intorno a luglio. Per averle pronte vanno prelevate e lasciate seccare all’ombra.

 

aggiungere-velo

Si coprono i capelli con un’ultima brattea a mò di fazzoletto o di velo incollando i margini della foglia con la termocolla.

 

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I particolari che ornano le statuine, come la scopa o l’aureola, sono ricavate da parti di altre piante come la saggina (quella che si usa per fare le scope) o brattee molto chiare prelevate dall’interno della pannocchia.

 

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Presepe di gasbeton

Realizzare un presepe di gasbeton è meno difficile di quanto si pensi. I teneri blocchi di questo materiale danno infatti ancor meno problemi di intaglio rispetto al legno, non avendo venature né nodi

Corrado Cacciaguerra ci mostra come fare.

I blocchi di cemento alveolare sono ormai molto diffusi e non ci sono troppi problemi a trovarne nelle rimanenze di cantiere o, alla peggio, comperarne qualcuno in un magazzino di edilizia ad un costo irrisorio. Gli utensili necessari alla lavorazione sono semplicissimi: una sega da legno con la lama già usata (dato che il gasbeton fa perdere rapidamente l’affilatura ai denti), qualche coltello, a punta e arrotondato e un flacone di colla vinilica per la finitura.

PREPARAZIONE

disegno-figura

Dopo aver deciso una misura per l’altezza dei personaggi tagliamo dal blocco di gasbeton un pezzo prismatico di dimensioni adeguate. Prendendo spunto da statue già esistenti o da immagini facilmente reperibili su libri e su internet, proporzioniamo la figura tracciando a matita la sagoma sul blocco.

 

sbozzare-statuina

Sbozziamo con il nostro segaccio la statuina togliendo le parti di scarto sia trasversalmente sia frontalmente. È preferibile usare una vecchia lama, capace comunque di incidere il tenero cemento alveolare, dato che l’attrito fa perdere rapidamente l’affilatura.

 

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Con i coltelli si asporta materiale fino a far emergere le forme desiderate. Il gasbeton è molto cedevole, per cui si può scolpire sia tagliando “fette”di materiale, sia raschiando la superficie per ottenere i particolari più minuti.

 

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Per stabilizzare la superficie della statuina ed impedire lo sbriciolamento del cemento durante la manipolazione, immergiamola in un bagno di fissaggio mescolando acqua e colla vinilica in parti uguali. Dopo un asciugamento di alcune ore il personaggio è pronto per popolare il nostro presepe.

CAPANNA DI SUGHERO E SABBIA

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Le statuine di questo presepe di gasbeton meritano una cornice ampia per poterle metterle in debito risalto: la grotta si amplia fino a inglobare l’intero presepe con tutti i personaggi.

La base è in multistrato da 10 mm mentre le pareti e la volta sono ricavate da un unico anello di scorza di sughero, aperto e rifilato in modo da poterlo incollare agevolmente alla base. Il fondale è invece realizzato con volute di schiuma isolante indurita e colorata con spray bianco, azzurro e dorato. Qualche spruzzata di colore dà movimento anche alle pareti lisce della corteccia.

sabbia

Il legno della base viene nascosto da uno strato di sabbia fine distribuito uniformemente e livellato con le mani.

Mente, mano… magia!

Prefazione del libro “Cosa farò da grande – Alla scoperta della manualità”

Autore: Nicla de Carolis

Avete mai pensato che la maggior parte delle cose belle e buone di cui godiamo ogni giorno sono frutto dell’intelligenza dell’uomo e anche della sua abilità manuale? Questo libro nasce proprio per mettere in evidenza agli occhi dei più giovani quel che si può fare con le mani e con il cervello… ovviamente. Molti bambini che vivono in città a volte credono che la frutta nasca direttamente sugli scaffali del supermercato: un tempo c’erano più occasioni per vedere in casa o in paese come si faceva il pane, come si coltivava la frutta e la verdura, come si costruiva un tavolo e così via; oggi questo viene a mancare, in compenso tutti, fin da piccoli, sono abilissimi nell’usare le mani per digitare su una tastiera o sullo screen di un telefono. La cultura dominante ha relegato le attività manuali in posizioni di serie B ed è stato così che l’orientamento di genitori e ragazzi, troppo spesso, ha portato a scegliere scuole per professioni inflazionate. Recentemente, grazie alle trasmissioni in Tv, è nato l’innamoramento per il lavoro del cuoco, con l’escalation di iscrizioni negli istituti specializzati, e sembra che qualcosa si stia muovendo verso la riscoperta del valore dei lavori artigianali.

Ma, oltre al cuoco, quante altre attività, che uniscono alla preparazione teorica la manualità, la creatività e il senso estetico, ci sono ancora? Sono tantissime e tutte affascinanti, soprattutto nel nostro Paese dove il fatto a mano-made in Italy è, in ogni settore, all’apice delle classifiche mondiali. Bambini e ragazzi, sotto la guida di genitori e insegnanti, potranno trarre da queste pagine informazioni, stimoli e curiosità, godersi le belle sequenze fotografiche che documentano il saper fare dei professionisti all’opera e provare a divertirsi realizzando loro stessi qualcosa di semplice, un ghiacciolo di frutta fresca, un costume per carnevale, un piccolo gioiello da regalare alla mamma, un paio di infradito, ecc. In più potranno ampliare i propri orizzonti in vista di un lavoro futuro originale e gratificante in tutti i sensi. E dunque, buona scoperta della manualità!

Presepe in legno

Un semplice presepe in legno può essere un piccolo capolavoro grazie ai particolari delle statuine

Proviamo a fare un presepe in legno come hanno fatto Maria Primolan e Gregorio Balestra nel loro studio. Una visione stilizzata, semplice, facile da intagliare e ottima base per colori e ombreggiature. Ma non sono da disprezzare le tavole recuperate dai bancali, se non sono troppo macchiate.

Partiamo da una capanna composta da semplici blocchetti di legno incollati tra di loro su una tavola di base e con un’altra semplice tavola come tetto. Ciascuna figurina è ridotta all’essenziale, ma mantiene un carattere che la distingue, come il velo per Maria, la barba per Giuseppe, le ali per gli angeli e le corone dorate per i Re Magi.

PICCOLE SCULTURE BICOLORI

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Partiamo da una sagoma di compensato, in questo esempio una raffigurazione della Madonna, e trasferiamola sul blocchetto di legno ben levigato con una matita.

 

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Con la sega a nastro o con il seghetto da traforo scontorniamo la figura senza lasciare gradini.

 

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Usando un coltello o un taglierino affilato si cominciano ad arrotondare gli spigoli della figurina togliendo piccoli trucioli e cercando di appoggiare il pezzo ad un sostegno solido, in modo da ridurre il rischio di tagliarsi.

 

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I margini delle vesti e del volto vengono tracciati sommariamente con la matita, facile da rimuovere con una passata di carta vetrata nel caso non si fosse soddisfatti del risultato.

 

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Il tratto a matita viene ripassato con un pirografo o un saldatore a stagno con punta sottile. Il segno deve essere continuo e abbastanza profondo da non essere rimosso durante la rifinitura.

 

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Si leviga la statuetta con raspa e tela abrasiva fino ad ottenere una superficie liscia, ma senza asportare completamente i segni del pirografo. Le vesti si colorano con tinte come la rolla di noce, lasciando l’incarnato e le parti chiare del colore naturale del legno.