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Costruire serramenti fai da te di legno

Anche senza possedere costose macchine per la lavorazione del legno possiamo costruire serramenti fai da te ad anta per finestre di ampie dimensioni

Quando una finestra è molto ampia in larghezza, occorre un’articolazione in più, dato che dividere in due parti la luce di una rilevante estensione costringe a costruire ante pesanti e difficili da manovrare e con un peso notevole, che graverebbe sui cardini in fase di apertura.

I dettagli costruttivi dei serramenti fai da te sono illustrati nelle foto di questo articolo, ma spetta a noi valutare e quindi progettare, in base al caso specifico, il dimensionamento dei telai e la tipologia di rivestimento che conviene attribuire alle ante.

Cosa serve per costruire serramenti fai da te

  • Perline di listellare di pino
  • Listelli d’abete piallato
  • Viti 3,5×40 mm
  • Colla vinilica
  • Cementite
  • Smalto
  • Doppio sistema completo di chiusura a cremonese
  • 6 cerniere per cardini
  • Ferramenta varia
materiale per costruire serramenti

Come costruire serramenti fai da te

disegno finestra di legno

Tempo richiesto: 3 ore

  1. Preparare l’incastro

    Il telaio si assembla mediante incastri a mezzo legno. L’incastro si prepara tracciando una serie di linee parallele da incidere con la sega a dorso per una profondità non superiore al 50% dello spessore.Come costruire serramenti fai da te

  2. Preassemblamento per verificarne la corretta esecuzione

    Realizzati tutti gli incastri necessari a comporre un telaio, dobbiamo preassemblarlo “in bianco” per verificarne la corretta esecuzione. Gli incastri devono essere esattamente combacianti.Come costruire serramenti fai da te

  3. Comporre l’anta

    Le perline occorrenti a formare l’anta vanno incastrate una nell’altra. è improbabile che la misura finale coincida con un numero esatto di perline, per cui dovremo eseguire rifilature longitudinali.Come costruire serramenti fai da te

  4. Avvitiamo nei lati corti del telaio

    Blocchiamo l’insieme con morsetti e inseriamo le viti nei lati corti del telaio. Per un miglior risultato possiamo incollare le ante lungo gli incastri utilizzando colla alla caseina insensibile all’acqua.Come costruire serramenti fai da te

  5. Collochiamo i rinforzi diagonali

    All’interno dei due specchi risultanti collochiamo i rinforzi diagonali del telaio. Tali rinforzi contrastano efficacemente l’eventuale tendenza all’imbarcamento delle perline nel tempo.Come costruire serramenti fai da te

  6. Rifiniamo con lo smalto acrilico

    Trattiamo sia l’interno che l’esterno con due mani di smalto acrilico. È opportuno, prima di stendere  la seconda mano, effettuare una passata di carta vetrata a grana fine che elimina il “pelo”.Come costruire serramenti fai da te

Cerniere e cremonese per i serramenti fai da te

cerniere e cremonese
  1. Le cerniere a libro che uniscono le due ante ripiegabili vanno avvitate con i perni in sede (cerniere a perno), mantenendo le ante affiancate e in squadratura, per eseguire un perfetto assemblaggio.
  2. Nel montare la chiusura a cremonese dobbiamo controllare che la maniglia di apertura/chiusura sia a un’altezza facilmente raggiungibile. Fissiamola in posizione con viti autofilettanti.

Tanti elettroutensili Einhell, una sola batteria

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Una nuova fresatrice e una pistola per silicone a cartuccia arricchiscono la gamma Power X-Change di elettroutensili Einhell che possono utilizzare la stessa batteria intercambiabile

Sono tante le persone che amano impiegare il tempo libero cimentandosi in costruzioni di complementi utili per la casa o di interventi di manutenzione domestica e che, acquisendo esperienza sul campo, si rendono conto che bisogna dotarsi di attrezzature performanti e affidabili, durevoli e semplici nell’utilizzo, cercando tuttavia di contenere le spese.

La famiglia Power X-Change di Einhell è composta da oltre 250 prodotti tra elettroutensili per il bricolage, il giardinaggio, la cura della casa, oltre ad accessori utilizzabili anche nelle attività di svago, come torce e compressori portatili, venduti in versione “Solo”, ovvero senza caricabatteria e batteria.

Con il primo elettroutensile bisogna acquistare anche il kit di ricarica, ma sugli acquisti futuri si può risparmiare parecchio in virtù della totale intercambiabilità della batteria; inoltre, questa opzione fa risparmiare anche spazio, perché riduce notevolmente l’ingombro delle attrezzature. E la famiglia è in continua espansione, lo dimostrano questi due strumenti di lavoro che da poco sono entrati a farne parte.

Fresatrice verticale a batteria TP-RO 18 Li BL – Solo

Questa macchina che serve per realizzare scanalature, modanature, stondature e altre decorazioni che impreziosiscono i manufatti in legno, offre massima libertà durante i lavori, poiché è svincolata da qualsiasi cavo di alimentazione; il motore brushless (senza spazzole), rispetto ai motori tradizionali, garantisce maggiore durabilità e potenza alla macchina, la cui azione può essere adattata al materiale in lavorazione tramite la regolazione elettronica dei giri, massimizzando il lavoro eseguibile con una sola carica di batteria.

Con la fresatrice verticale il risultato è sempre preciso grazie alla guida a doppio tubo e viene garantita anche una profondità di fresatura a regolazione continua, con regolazione fine aggiuntiva. Con le due pinze di serraggio (6 e 8 mm) per diverse frese, il blocco del mandrino consente un facile cambio dell’utensile.

L’impugnatura ergonomica e Softgrip assicura comfort durante l’utilizzo, anche grazie alla protezione antitrucioli e alla luce LED integrata che permette una visibilità ottimale dell’area di lavoro. La generosa dotazione della fresatrice comprende una guida parallela, punta compasso, utensili e attacco di aspirazione adatto per aspirasolidi e liquidi Einhell. Prezzo consigliato 164,95 euro.

Pistola per silicone a batteria TE-SG 18/10 Li – Solo

Ideale per ogni tipo di riparazione o ristrutturazione in casa, è compatibile con tutte le comuni cartucce da 310 ml e si adatta a diverse necessità, grazie anche al peso di soli 1,8 kg e alla sua forma sottile che la rende molto versatile.

L’impugnatura è rivestita con materiale antiscivolo per una presa salda e sicura e la luce LED integrata assicura una visibilità ottimale anche negli ambienti più bui, mentre l’asta di spinta regola la fuoriuscita del materiale per un dosaggio preciso e senza alcun gocciolamento.

Grazie al portacartuccia girevole è inoltre possibile fissare la cartuccia in modo saldo per raggiungere qualsiasi fessura. Robusta e versatile, la pistola per silicone a batteria di Einhell può essere utilizzata anche frequentemente grazie al materiale resistente di cui è composta. Prezzo consigliato 99,95 euro.

Costruire una lanterna fai da te d’arredo | Guida passo-passo

Ecco come costruire una lanterna di legno come quella dei nostri nonni

La lanterna che proponiamo di costruire, se non svolgerà un “lavoro” come quello delle sue antenate, potrà comunque diventare un piacevole punto luce con funzione d’arredo.

Costruire una lanterna fai da te non è complicato, la sua struttura è interamente in legno. I quattro montanti sono costituiti da listelli di diversa sezione accoppiati per incollaggio, mentre le traverse sono spezzoni di listello, incollati ai montanti. 

Le quattro aperture possono essere chiuse con fogli di plastica alveolare che offrono una miglior diffusione della luce, oppure da reticelle metalliche. Sul fondo in compensato si poggia un lumino, mentre la lampada fai da te può essere collocata su un mobile oppure appesa grazie al manico in metallo.

Consigliamo anche la lettura della nostra guida su come abbellire una lanterna

Preparare i pezzi e assemblare delle lanterne fai da te in legno

Tempo di costruzione (compresa la morsettatura): 2 giorni

  1. Stendere la colla vinilica

    Lungo un listello da 30×15 mm stendiamo un cordone di colla vinilica.costruire una lanterna

  2. Bloccare con morsetti

    Sopra al cordone poggiamo il listello da 20×10 mm che blocchiamo con morsetti a molla per 24 ore.come fare una lanterna

  3. Tagliamo i montanti della lampada

    Quando la colla ha fatto presa tagliamo i quattro pezzi che costituiscono i montanti della nostra lampada. Per questo lavoro utilizziamo una guida di taglio e impieghiamo la sega a dorso. La lunghezza dei pezzi è in funzione dell’altezza finale della lampada che intendiamo realizzare. costruire una lanterna

  4. Applicare il mordente all’acqua

    Dopo aver tagliato anche gli 8 pezzi di distanziale dal listello da 20×10 mm, procediamo con l’applicazione di mordente all’acqua che, in questo caso, è di color lavanda.lanterna da giardino fai da te

  5. Assemblare le singole facce

    Con la colla vinilica assembliamo due facce opposte della lanterna unendole con gli spezzoni di listello da 20×10 mm. Mettiamo l’insieme in morsa e ve lo lasciamo per 24 ore.lanterne fai da te in legno

  6. Applicare il rivestimento alle facce

    All’interno delle facce della lampada applichiamo dei rettangoli di plastica alveolare per mezzo di alcuni punti metallici.lanterne fai da te

  7. Assemblare le due parti della lampada

    Assembliamo la struttura collegando le due facce con altri quattro listelli da 20×10 mm. Sul fondo della struttura creiamo una cornicetta con listello da 10×10 mm applicato con alcuni chiodini, su cui poggiamo il fondo in compensato. Poi prepariamo il manico che colleghiamo alla lanterna con due occhioli a vite.come fare una lanterna

  8. Possibilità di inserire una rete metallica

    Possiamo eventualmente scegliere di realizzare una versione con rete metallica al posto del foglio di plastica. Ecco realizzata la nostra lanterna da giardino fai da te.costruire una lanterna

UTENSILI
Morsetto, segaccio, lima, tagliacornici, strettoio. pennello, graffatrice

LIBRI DI RIFERIMENTO
Arredi da giardino
Oggetti belli reciclando
Fantasia di lampade

Bocca di lupo per i locali con poca luce | Come si installa

La bocca di lupo è una sorta di cassone a gomito con due aperture perpendicolari che permettono di fornire luce e aria ai locali interrati

La bocca di lupo si installa nei muri dei locali interrati o seminterrati adiacenti al terreno che manifestano quasi sempre ammaloramenti causati dall’umidità; in alcuni casi questi fenomeni possono estendersi per capillarità anche al piano superiore.

Non sempre è possibile realizzare un’intercapedine (in particolare se la costruzione è prospiciente un tratto di viabilità pubblica) o uno strato che permetta un drenaggio ottimale delle acque piovane; l’umidità attraversa i muri e sfoga sul lato interno, provocando distacchi di intonaco e macchie biancastre.

Le soluzioni hanno curiosamente nomi poco allegri: non potendo realizzare uno “scannafosso”, ovvero uno scavo di separazione e drenaggio, si può ricorrere alle bocche di lupo.

Come installare una bocca di lupo

La bocca di lupo viene installata in corrispondenza di finestrelle aperte nei locali da risanare; grazie a una griglia a maglie fitte, può avere funzione arieggiatrice, oppure essere completata da una vera finestra apribile di dimensioni ridotte.

  • Se serve solo dar luce al locale, la parte superiore calpestabile può essere ricoperta con piastrelle di vetrocemento, mentre per arieggiare il locale occorre una griglia zincata, come quella che chiude la finestrella, ma di tipo calpestabile o carrabile. Per una maggiore rapidità di montaggio, finestre e bocche di lupo sono fornite in abbinamento. Occorre prevedere uno scarico per smaltire l’acqua piovana che si riversa nel contenitore.
  • La soluzione più versatile e leggera vede l’utilizzo di una bocca di lupo di materiale plastico rinforzato con fibra di vetro, resistente alle spinte del terreno e inalterabile, di colore bianco per meglio diffondere la luce all’interno del locale; esistono anche bocche di lupo di calcestruzzo con fondo aperto o chiuso, ma quelle di plastica, oltre a essere facilmente lavabili, sono più rapide da montare e non necessitano di ulteriori finiture.
  • Nel caso di edifici di nuova costruzione l’utilizzo della bocca di lupo si rivela un’ottima scelta se associato a un’adeguata impermeabilizzazione e coibentazione dei muri e alla successiva realizzazione di un’intercapedine. Quando questo non è possibile, il loro utilizzo rappresenta comunque un miglioramento, anche se non risolutivo, e assicura quella circolazione d’aria che facilita lo smaltimento dell’umidità che continua però a formarsi.

Esempio di installazione di una bocca di lupo

bocca di lupo interrata
locale buio
Sotto la scala esterna è stato ricavato il locale lavanderia che però è senza finestre, soggetto alla formazione di muffa e condensa. Ma con l’installazione di una bocca di lupo, in combinazione con la finestra, nel muro della scala contro cui appoggia la terra del giardino, si è potuto dare all’ambiente luce e aria, che hanno contribuito a risolvere il problema. Stabilità, leggerezza e facilità di posa fanno di questa combinata finestra-bocca di lupo una soluzione vincente in molte situazioni.

Come installare le bocche di lupo

come installare le bocche di lupo

La gamma Pircher è composta da finestre complete di telaio di poliestere rinforzato con fibra di vetro, con apertura a vasistas (vetro di sicurezza da 5 mm o isolante da 24 mm) o ad anta vasistas (vetro isolante da 28 mm). Alle bocche di lupo nei modelli rinforzati, Titano e Maxi, si è aggiunto il modello Meamax®, regolabile in altezza. Durante il montaggio, infatti, la bocca può essere alzata di 25 cm e, con appositi rialzi, è possibile aumentarne l’altezza di ulteriori 35 cm. La griglia zincata pedonale è disponibile con diverse maglie; con struttura da 3×1 cm antitacco, con maglia stirata romboidale o con maglia quadrata 3×3 cm.Nei montaggi in serie il lavoro viene semplificato notevolmente; il telaio della finestra, già pronto per essere installato sulla cassaforma e corredato di controtelai di rinforzo, si posa in opera in 15 minuti; una bocca di lupo può essere montata da due persone in 30 minuti.

  1. Per il montaggio basta appoggiare al muro la parte inferiore della bocca di lupo, marcarne la posizione e forare per inserire tasselli con terminale a vite con testa esagonale.
  2. Senza avvitare a fondo, la cassa viene appesa ai tasselli, quindi si serrano le viti.
  3. La parte inferiore è perfettamente installata.
  4. Si inserisce la griglia sulla parte superiore della bocca di lupo e si monta il tutto su quella inferiore a un’altezza intermedia.
  5. Si procede in modo analogo per la parte superiore, segnando il punto dove forare e inserire i tasselli.
  6. Si inseriscono le manopole di regolazione e si avvita parzialmente; si trova la giusta altezza mediante la scala graduata (facendo scorrere la parte superiorequanto serve) e si provvede al serraggio definitivo.

Riempimento e carichi

griglia

Per il riempimento della zona circostante si utilizza magrone o terra, evitando sassi, ciottoli e detriti di grossa pezzatura; una guaina che avvolga muro e bocca di lupo dà ulteriori garanzie di isolamento. Contro la griglia di chiusura si può andare con qualsiasi tipo di pavimentazione. Se la bocca di lupo è installata in luoghi di grande traffico o a ridosso di scarpate che possono esercitare pressioni, conviene eseguire un riempimento protettivo in calcestruzzo di spessore sufficiente a sopportare le spinte dei carichi verticali e laterali; bisogna comunque evitare che ruspe o camion circolino nelle immediate vicinanze della bocca di lupo.

Come realizzare un impianto di messa a terra sicuro e a norma

I due principali fattori di sicurezza dell’impianto elettrico di casa sono rappresentati da un ben progettato impianto di messa a terra (massa) e dall’interruttore differenziale (salvavita).

In questo articolo analizziamo come progettare un corretto impianto di messa a terra. Il filo di terra, il cui colore della guaina è giallo-verde, ha una funzione fondamentale: se un conduttore sotto tensione va a contatto con la carcassa metallica di un apparecchio elettrico, il conduttore di terra (a essa collegato) la scarica direttamente a terra attraverso una punta disperdente conficcata nel terreno.

In questo modo, se l’impianto di messa a terra è ben progettato, si riduce in gran parte il rischio di folgorazione, si tratta di uno dei punti fondamentali per la realizzazione di un impianto elettrico a norma, mettere la massa a terra è fondamentale. Qualunque apparecchio elettrico con carcassa metallica possiede un morsetto cui collegare il cavo di terra, che nella spina è connesso allo spinotto centrale.

Normativa per impianto di messa a terra

Da sapere: Di sicuro interesse e utilità è la consultazione normativa presente sul sito del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) per gli impianti di terra e il relativo dimensionamento impianto di terra.

  • Nelle prese elettriche l’alveolo centrale deve essere collegato a terra. Se abbiamo dubbi conviene controllare tutte le prese di casa per accertarci che la terra sia presente.
  • Se l’impianto non è installato, o è mal funzionante, anche l’interruttore salvavita potrebbe non svolgere correttamente il suo compito.

Cosa serve per realizzarlo

  • Cavo di terra con guaina giallo-verde
  • Punta disperdente con morsetteria necessaria
  • Mazza, cazzuola, chiave a forchetta
  • Mattoni, malta di cemento

Schema impianto di terra

schema impianto di terra

Realizzare un impianto di messa a terra

Tempo richiesto: 4 ore

  1. Effettuiamo uno scavo

    Fuori dall’abitazione effettuiamo uno scavo cui facciamo pervenire una canaletta con la trecciola di rame (Ø 16 mmq) del circuito di terra. Il punto di uscita dall’abitazione va segnalato con un cartellino.impianto di messa a terra

  2. Rivestiamo il pozzetto con mattoni pieni

    Scaviamo un pozzetto che va  rivestito con mattoni pieni in modo che il vano rimanga accessibile e ispezionabile. Come legante usiamo una malta povera, realizzata con sabbia e cemento.impianto di messa a terra

  3. Conficchiamo la punta disperdente nel terreno

    Bagniamo il terreno e conficchiamo la punta disperdente in profondità per mezzo di una mazza, lasciando fuori terra l’occhiello metallico cui va collegata la trecciola del circuito di terra.impianto di messa a terra

  4. Colleghiamo la trecciola alla punta disperdente

    Colleghiamo saldamente la trecciola alla punta disperdente serrando il relativo morsetto. Il pozzetto va chiuso con una lastra di metallo. Periodicamente lo si ispeziona e lo si pulisce.impianto di messa a terra

Punta disperdente o puntazza

dispersione elettrica

Se si deteriora la guaina di protezione di un filo di fase, questo può fare contatto con la carcassa di un elettrodomestico. Se l’elettrodomestico non ha un collegamento a terra, toccandolo la corrente attraversa il nostro corpo con conseguenze pericolose.

Con un impianto di messa a terra funzionante, il passaggio di corrente si innesca fra il filo di fase e la terra, in quanto la pelle oppone una certa resistenza al passaggio di corrente. Questa sceglie la strada più facile, evitando di attraversare il nostro corpo.

Controlli e manutenzione dell’impianto di messa a terra

La manutenzione dell’impianto di messa a terra è un elemento chiave per garantirne l’efficienza nel lungo periodo. È consigliabile eseguire controlli periodici, almeno una volta all’anno, per verificare la resistenza dell’impianto e garantire che non ci siano eventuali interruzioni o danni al cavo di terra. La resistenza dell’impianto non deve superare i limiti stabiliti dalle normative vigenti; in caso contrario, sarà necessario eseguire degli interventi di ripristino.

Durante il controllo, è importante verificare anche lo stato della punta disperdente, assicurandosi che non sia corrosa o danneggiata. Se ciò dovesse accadere, sarà necessario sostituirla con una nuova.

Infine, è essenziale controllare il collegamento tra il cavo di terra e tutti gli apparecchi elettrici presenti nell’edificio, assicurandosi che il collegamento sia stabile e sicuro.

Possibili problemi e soluzioni

È possibile che si verifichino vari problemi con l’impianto di messa a terra, tra cui l’alta resistenza del terreno, che può ridurre l’efficacia del sistema, o danni al cavo di terra, che possono compromettere la sicurezza dell’impianto.

In caso di alta resistenza del terreno, può essere necessario installare più punti disperdenti o utilizzare un additivo chimico che migliorerà la conduttività del terreno. Se il cavo di terra è danneggiato, dovrà essere riparato o sostituito.

Se l’impianto di messa a terra non è installato correttamente o non funziona come dovrebbe, è importante rivolgersi a un professionista. La sicurezza dell’impianto elettrico è fondamentale e non dovrebbe essere compromessa.

Ricordiamo che l’installazione di un impianto di messa a terra deve essere eseguita da un tecnico qualificato e deve rispettare le normative vigenti.

Lettino Montessori fai da te

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Una valida idea: realizzare un lettino Montessori fai da te da un semplice lettino, un luogo desiderabile in cui trovare rifugio e giocare, non solo il posto dove si è “costretti” ad andare a dormire

A volte non serve la casetta sull’albero; basta trasformare un normale lettino in un lettino Montessori fai da te, uno spazio esclusivo per il bimbo per farlo sentire protetto, ma anche libero di fantasticare e giocare, così che non lo veda solo come il posto in cui viene relegato per dormire. È così che Corrado Bartolucci ha intrapreso questo semplice ma efficace progetto, per il quale si è dovuto procurare soltanto alcuni listelli piallati di abete 40×20 mm, che ha unito a forma di casetta avvitandoli in sovrapposizione alle gambe del lettino della nipotina.

La costruzione è molto semplice, ma è necessario curare molto la finitura, arrotondando tutti gli spigoli in modo che nel lettino Montessori fai da te non ci siano parti che possano ferire la bambina. Non si tratta solo di fresare i bordi dei listelli, ma anche di carteggiare le superfici, dare un paio di mani di impregnante trasparente all’acqua, inframmezzate da ulteriore carteggiatura.

I fissaggi fra i listelli che formano la casetta del lettino Montessori fai da te, sono fatti semplicemente incollando insieme i pezzi che formano angoli di 120° e mettendo viti per il fissaggio dei listelli longherone che si collegano ai vertici di ogni angolo.

Per ogni angolo ci sono due viti e sono applicate in modo da rendere assolutamente salda la giunzione dei due listelli ad angolo, fatta soltanto con adesivo vinilico.

I listelli di abete, acquistati già piallati, sono di sezione 40×20 mm. Avendo gli spigoli vivi, la prima cosa da fare è passarli alla fresatrice per arrotondarli. Lo si fa con la macchina messa in posizione statica, applicata sotto un banchetto. I listelli si fanno a misura di progetto con la troncatrice, tenendo conto che le estremità devono essere tagliate con un angolo di 60°, per consentire ai listelli di formarne, fra loro, uno di 120°.

Si regola il truschino per marcare una certa distanza dal bordo (circa 15 mm), quindi si traccia una linea parallela a ogni estremità con taglio inclinato.

Si fanno due fori in una fetta di listello, facendola diventare una dima per definire correttamente, in tutte le giunzioni, la posizione in cui vanno fatti i fori per il passaggio delle viti di fissaggio del terzo listello. La posizione corretta è prevedibile perché bisogna fare in modo che il terzo listello risulti di taglio rispetto alla verticale, ovvero rispetto al montante.

Spalmata colla vinilica sulle superfici di contatto, si mettono in giunzione le estremità dei listelli e si bloccano con strettoi. Per una buona adesione, i listelli devono risultare in piano, quindi gli strettoi vanno messi anche alle due estremità dei listelli che nella foto non si vedono.

Fatti i fori passanti sui listelli uniti con la colla, si monta il terzo listello, mettendo adesivo e applicando le viti che bloccano lui e l’intera giunzione in modo saldo. Nell’operazione, il listello va rigorosamente tenuto di taglio rispetto al montante: aver fatto i fori in posizione corretta è solo un primo passaggio, cui deve seguire accuratezza anche nel fissaggio.

Progetto di Corrado Bartolucci

Einhell TE-VC 2340 SAC | Aspiratutto con pulizia del filtro

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Un sistema di aspirazione polveri e liquidi ricco di accessori e dotazioni innovative, con un capiente serbatoio e un potente motore che lavora in abbinamento con tanti elettroutensili. Ecco Einhell TE-VC 2340 SAC

Anche nel comparto dei dispositivi di aspirazione solidi e liquidi c’è effervescenza, soprattutto se guardiamo la gamma offerta da Einhell. Abbiamo fatto appena in tempo a testare un ottimo aspiratore dalle caratteristiche innovative, che lo stesso ha subito un upgrade, solo per aggiungere una specifica di filtraggio legata alle nuove normative europee e la regolazione della potenza di aspirazione. Parliamo dell’aspiratutto Einhell TE-VC 2340 SAC e del nuovo modello “SACL”.

Ovviamente i due modelli sono abbinabili a innumerevoli elettroutensili e sono utilissimi in laboratorio. Hanno entrambi serbatoio in acciaio inox da 40 litri, presa per alimentare elettroutensili, tappo di svuotamento dei liquidi, funzione di soffiaggio e una nutrita serie di accessori fra bocchette, raccordi, e filtri. Fra le novità, presenti in entrambe le macchine, una guarnizione da mettere sul bordo del fusto, atta a migliorare l’aspirazione dei liquidi, e il “filtro di ingresso” che permette di ripulire un filtro Hepa intasato, azionando il Filter Cleaning System.

Il nuovo aspiratutto TE-VC 2340 SACL ha un prezzo consigliato al pubblico di euro 249,95, ma sugli scaffali si trova ancora il modello precedente (SAC), non è escluso, a prezzo conveniente.

Per la normale funzione di aspirazione il tubo spiralato si avvita nel bocchettone anteriore; per la funzione di soffiaggio, lo stesso tubo si sposta sul retro avvitandolo sul bocchettone di uscita dell’aria.
Alla base del fusto d’acciaio inox il tappo di svuotamento liquidi ha dimensioni ampie, in modo da accelerare l’operazione, ma vanta un’eccellente tenuta per impedire qualsiasi fuoriuscita.
Tramite la presa di alimentazione per elettroutensili l’aspiratutto avverte l’avvio della macchina collegata e accende subito l’aspirazione. Spento l’elettroutensile, l’aspirazione lavora ancora alcuni secondi per poi spegnersi a sua volta. Il carico massimo dell’elettroutensile è di 2200 W.

Gli accessori in dotazione con Einhell TE-VC 2340 SAC

In dotazione con l’aspiratutto si trova il tubo flessibile lungo 3 metri (b), un tubo di prolunga rigido estensibile Ø 36 mm (i), un tubo di prolunga curvo Ø 36 mm (g), filtro a pieghe Hepa (a), filtro di carta (d), filtro per aspirazione liquidi (f), filtro di ingresso (e), guarnizione per aspirazione liquidi (c), raccordo per elettroutensili (o), bocchetta per pavimenti e moquette (h), spazzola (m), beccuccio stretto (n) e bocchetta per polvere da foratura (l).

La modalità di pulizia del filtro Hepa

Quando il filtro Hepa appare intasato dalla polvere, si interviene con il Filter Cleaning System, applicando innanzi tutto il filtro di ingresso sul bordo del fusto.

Cosa c’è in più sul modello nuovo

Sul modello TE-VC 2340 SACL (foto di apertura con la levigatrice per pareti) c’è in più la regolazione continua della potenza di aspirazione, mediante la manopola sul motore, e la certificazione secondo Euronorma di cattura particelle di polvere (AGW >1 mg/m³) e classe polvere L.

Il modello da noi testato: Einhell TE-VC 2340 SAC

Un piccolo scrigno fai da te per le prime cose preziose

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Costruito tagliando i pezzi da un foglio di MDF spesso 16 mm, questo scrigno fai da te ha i lati uniti con viti a testa svasata, mandate sotto filo piano per poi essere nascoste con stuccatura. Una mano di primer e la successiva finitura le rendono completamente invisibili

Da chiuso ha la forma di un parallelepipedo ma, come nei veri forzieri, il contenitore ha un coperchio che si apre a scrigno, articolato posteriormente con una cerniera a libro lunga quanto tutto il lato. Nel progettare lo scrigno fai da te, per stabilire le dimensioni dei pezzi, bisogna tenere conto dei sormonti e dello spessore del legno utilizzato, in questo caso MDF spesso 16 mm: il fondo e il top sormontano le pareti, mentre i pezzi frontali e i dorsi sormontano i pezzi laterali. Quindi risultano di uguali misure fra loro: il top e il fondo; il frontale basso e il dorso basso; il frontale alto e il dorso alto; i due fianchi bassi e, infine, i due fianchi alti. I frontali e i dorsi sono tutti larghi quanto il lato lungo del top e del fondo; mentre tutti i laterali sono larghi quanto il lato corto del top e del fondo meno il loro spessore preso due volte.

Servono 32 viti truciolari 3,5x 35 mm a testa svasata, con filetto parziale, per fissare fra loro i vari pezzi di MDF, e 18 viti truciolari 3×16 mm a testa svasata per fissare la cerniera a libro (14) e la chiusura a leva (4) del coperchio. Le nicchie che restano in corrispondenza delle teste delle viti che fissano fra loro i pannelli devono essere colmate con stucco che si stende con una spatolina.

Il colore di base dello scrigno fai da te è un rosa brillante da dare con bomboletta spray su una mano di primer steso a rullo. Quando il colore è perfettamente asciutto si completa la decorazione con disegni di pietre preziose stilizzate, finti angolari disegnati come quelli dei forzieri e altri fregi che possono impreziosire il manufatto.

Montaggio forziere fai da te e accessori, poi applicazione finitura

Tempo richiesto: 4 ore

  1. Tagliare i pezzi di MDF e marcarli

    Dopo aver tagliato i pezzi di MDF per realizzare lo scrigno fai da te, marchiamo i pezzi per identificarli e determinarne l’orientamento, in modo da non confonderli nelle successive lavorazioni.
    forziere fai da te

  2. Praticare i fori e posizionare le viti di giunzione

    Tiriamo una linea su cui posizionare le viti di giunzione. La linea va tirata a una distanza dal bordo pari alla metà dello spessore del pannello. Facciamo i fori per le viti e svasiamone la sede.

  3. Iniziare il montaggio dello scrigno fai da te

    Dopo aver fatto un piccolo preforo sul pannello sottostante, iniziamo il montaggio del contenitore applicando viti per legno truciolare, a testa svasata, parzialmente filettate. Le loro teste devono finire sotto filo piano.

  4. Applicare la cerniera

    Per applicare la cerniera dobbiamo posizionare il coperchio di fianco al contenitore, in posizione aperta; fra i due elementi dobbiamo mettere uno spessore di un paio di millimetri e tenere fermo il tutto con strettoi mentre inseriamo le viti.
    scrigno fai da te

  5. Fissare la chiusura a scatto

    Individuato il centro del lato frontale della scatola, fissiamo prima la parte superiore della chiusura a scatto; poi, per quella inferiore, marchiamo la posizione dei fori con la leva chiusa, quindi la apriamo e mettiamo le due viti inferiori.

  6. Stuccare le teste delle viti

    Per stuccare le teste delle viti basta caricare un poco di stucco sulla spatolina e farci due passate secche sopra: una la tiriamo in un senso e la seconda al traverso rispetto la prima. Per esempio: una da su a giù e una da destra a sinistra.

  7. Rimuovere l’eventuale eccedenza

    Quando lo stucco è secco, l’eventuale eccedenza o imperfezione (anche le classiche righe che possono rimanere dopo aver dato lo stucco) la rimuoviamo facilmente usando una levigatrice orbitale mouse, con carta abrasiva a grana medio-fine.

  8. Stendere il primer

    Per la migliore resa dello smalto, consigliamo caldamente di stendere sulla scatola il cosiddetto primer, che chiude i pori del legno e permette la corretta adesione del prodotto di finitura, facendolo rimanere uniforme e luminoso.

  9. Verniciare lo scrigno fai da te

    Per verniciare lo scrigno fai da te mettiamolo su un grosso foglio di cartone. Teniamo la bomboletta a una distanza di 25-30 cm dalla superficie e, avviato lo spruzzo, non teniamolo mai fermo in un punto: muoviamo sempre lo spray in modo oscillatorio cercando di stendere uno strato uniforme.
    scrigno fai da te

Una perfetta erogazione e risparmio idrico con i prodotti Sodifer

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Il catalogo Sodifer mette a disposizione una vasta gamma di accessori per l’idraulica differenziati per un utilizzo casalingo, volto alla comodità e al risparmio idrico, e per l’impiego tecnico negli impianti

L’utilizzo dell’acqua in casa, in particolar modo erogata nei lavandini, lavabi, bidet, docce e vasche, è condizionato dal fattore comodità, cioè gestione del flusso, direzionabilità, limitazione degli schizzi ecc, e da un fattore di importanza crescente, ovvero la necessità di ridurre il quantitativo erogato: in poche parole, lo spreco.

Sodifer, leader nella fornitura di articoli per la grande distribuzione, presente in tantissimi centri fai da te sul territorio nazionale, dedica molte energie al comparto idraulico, sia quello professionale sia quello casalingo, con particolare attenzione alla migliore fruizione e utilizzo dell’acqua sanitaria.

Le soluzioni volte alla comodità d’uso sono la speciale conformazione dell’erogatore, la qualità e la presenza di eventuali prolunghe o snodi; i vari dispositivi a catalogo ne sono permeati. In risposta al risparmio idrico, ci sono gli aeratori, accessori applicabili nei terminali di erogazione in cucina, bagno, lavanderia, garage e anche in esterni.

Gli aeratori funzionano mescolando aria all’acqua, aumentandone il volume; in questo modo si ottiene la fuoriuscita di un getto importante anche con una bassa emissione di liquido. Inoltre, con questo sistema è possibile gestire l’erogazione in modo che i litri d’acqua al minuto siano predefiniti, semplicemente cambiando il tipo di aeratore nel terminale del rubinetto o nel raccordo.

Saliscendi, doccette e tubi flessibili

Nella foto, solo alcuni esempi di doccette, tubi flessibili di ricambio e un saliscendi (a). Quest’ultimo è fornito in kit di montaggio con asta lunga 69 cm, flessibile lungo 150 cm in acciaio inox cromato con doppia aggraffatura, doccetta in ABS cromato con erogatore in gomma anticalcare e attacco da 1/2” in ottone. La doccetta fornisce tre scelte per l’erogazione: massaggio, massaggio/pioggia, pioggia. Il kit include la minuteria per il montaggio.

Doccetta monogetto (b) ad alto risparmio idrico. È fatta in ABS cromato, con erogatori in silicone anticalcare.
Molte doccette hanno funzione Acqua/Stop che permette di arrestare il flusso d’acqua dall’impugnatura, con un semplice click.
La doccetta a 6 LED (c) si attiva con il semplice flusso dell’acqua e ne indica la temperatura: il verde indica che l’acqua è sotto i 32 °C; blu, acqua fra i 32 e i 42 °C; rosso, acqua sopra i 43 °C.

Aeratori e rompigetto

I terminali dei rubinetti possono avere innumerevoli conformazioni, con e senza attacco a vite. Inoltre, gli attacchi a vite possono essere maschio o femmina e per giunta avere svariati diametri. Sul catalogo e sul sito Sodifer si trova sempre l’accessorio adatto alle proprie necessità, essendo veramente ampia la disponibilità di aeratori e rompigetto di tipo a innesto diretto oppure con tubo flessibile. Ma non solo: si trovano anche raccordi di adattamento che includono i limitatori di portata e aeratori all’interno di innesti rapidi, con attacco filettato maschio o femmina.

Filtri di ricambio (f) con diversi livelli di riduzione di portata; a ogni colore corrisponde una specifica portata.
Il kit contenente 1 riduttore di flusso per docce e soffioni, 2 aeratori (1 con filetto femmina e 1 maschio), più pinza svita/avvita ha un prezzo al pubblico di euro 9,90.
Rompigetto 150 mm (g) con vite stringitubo
Flessibile per doccia in ottone cromato, lunghezza 120 cm.
Doccetta anticalcare a 3 getti (d) con erogatore in silicone.
Kit saliscendi (a) con doccetta a 3 getti, asta e flessibile in acciaio inox.

Tutto il necessario per gli impianti

Vastissima la gamma di prodotti per le installazioni di impianti idrotermosanitari. Sfogliando il catalogo Sodifer o andando nel sito www.sodifer.com, nella sezione “idraulica”, si trova tutto ciò che può essere necessario per realizzare un progetto nuovo, per una riparazione o per la manutenzione dell’impianto. Attrezzi e accessori per l’idraulica in interni e in esterni, per gli impianti nei locali tecnici, per la stesura sottotraccia, per i sanitari, per il gas, per gli elettrodomestici e il condizionamento. I tubi sono disponibili in acciaio zincato con estremità filettate, in polipropilene verde, in polietilene, multistrato, in polipropilene grigio (acque scure).

Einhell TE-CD 18/45 3x Li | Avvitare sempre anche dov’è arduo

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Einhell TE-CD 18/45 3x Li è un trapano avvitatore innovativo a batteria con possibilità di sostituzione del mandrino con una testina ad angolo e una eccentrica; è proposto in valigetta completo di tutti gli accessori necessari: due batterie, stazione di ricarica e una scatola contenente 22 accessori fra punte per legno e bit di avvitatura

Una novità molto interessante arricchisce l’offerta Einhell nel comparto dei trapani avvitatori. Si tratta del modello TE-CD 18/45 3x Li, un trapano avvitatore alimentato con batterie al litio da 18 V della famiglia Power X-Change, che viene fornito in valigetta rigida completo di 2 batterie da 2 Ah, stazione di carica, una scatola con 22 accessori fra punte e bit di avvitatura.

Quello che caratterizza questo trapano avvitatore è la presenza di un efficace sistema di sgancio rapido del mandrino che è quindi rimovibile. Al suo posto si possono applicare due accessori alternativi: una testina angolare e una testina eccentrica, entrambe fornite nella dotazione della valigetta. Tolto il mandrino, resta scoperta la presa di forza del motore, che presenta un sistema d’attacco di metallo, con sfere. La testina angolare trasmette la forza del motore con un attacco in posizione ortogonale, con possibilità di inserire direttamente qualsiasi bit di avvitatura oppure di innestarvi il mandrino.

La testina eccentrica ha lo scopo di disassare la presa di forza del motore, portandola a lavorare nella periferia della sagoma del trapano: il vantaggio è di poter avvitare e svitare fissaggi situati vicino a un angolo, con una superficie laterale che impedisce di manovrare liberamente il trapano. Tutto questo avviene su una macchina che vanta ottime prestazioni in termini di potenza: la coppia di serraggio di 45 Nm, per esempio, è più che sufficiente per la maggior parte della applicazioni di avvitatura.

Dotazioni e peculiarità del trapano avvitatore TE-CD 18/45 3x Li

  • Due le velocità del motore

    Due le velocità del motore: con la prima il range va da 0 a 450 giri/min, con la seconda da 0 a 1600 giri/min.

  • Ventuno regolazioni della coppia torcente

    Ventuno regolazioni della coppia torcente (il cui valore massimo è 45 Nm) più la posizione foratura.

  • Dotazione

    Nella dotazione c’è il trapano TE-CD 18/45 3x Li con mandrino da 13 mm, 2 batterie 18 V da 2,0 Ah, caricabatterie, testina angolare, testina eccentrica, set con 22 accessori.

  • LED alla base dell’impugnatura

    Alla base dell’impugnatura ci sono il LED che si accende premendo il pulsante di avviamento e il gancio per appendere il trapano alla cintola.

  • Contenuto del set

    Il set contiene: 5 punte per legno misure 3, 4, 5, 6, 8 mm; 1 portabit; 3 inserti a impronta esagonale misure 6, 8, 10 mm; 1 punta svasatrice; 1 serie di bit corti PZ2, PH2, T15, T20, 2 T25; 1 serie bit lunghi PZ2, PH2, T15, 2 T20 e T25.

  • 4 bit sempre a disposizione

    Sempre alla base dell’impugnatura, ma sull’altro lato, c’è un utile supporto di gomma con le sedi per avere sempre a disposizione i 4 bit che si utilizzano più frequentemente. Le sedi di gomma trattengono bene i bit; non c’è pericolo che saltino via con i sobbalzi.

Cambio rapido delle testine

Per la sostituzione del mandrino con gli altri attacchi, basta tirare verso la punta l’anello di ritenzione. Lo sgancio avviene senza alcuna difficoltà. Anche al reinserimento va tirato l’anello, in modo da agevolare il corretto aggancio. Al termine l’anello deve tornare nella posizione di bloccaggio.

Tutto all’insegna della versatilità

Lo speciale attacco che consente la regolare trasmissione della forza del motore e nel contempo lo sgancio/aggancio rapido del mandrino, è fatto di metallo. Utilissima, all’estremità, la cava esagonale che permette di inserire direttamente i bit, senza usare il madrino.
La testina angolare si innesta, orientandola in una delle posizioni possibili, tirando indietro l’anello di ritenzione. Notare che la testina offre un attacco uguale a quello del corpo macchina, ovvero con una cava esagonale, in cui si possono inserire direttamente i bit, e la conformazione esterna atta al montaggio di un’ulteriore testina.
Le posizioni in cui si possono mettere le testine sono otto: otto angolazioni che permettono grande versatilità, perché quando lo spazio scarseggia quasi sempre è necessario combinare l’orientamento dell’accessorio innestato con l’ingombro del corpo del trapano.
Stessa procedura per l’inserimento e la rimozione della testina eccentrica, anche questa con possibilità di inserimento in diverse posizioni. Il suo attacco, tuttavia, è una semplice cava per inserimento bit, senza possibilità di ulteriori aggiunte di altre testine.

Lavorare in situazioni più che difficili!

Messa la testina angolare, se necessario, su questa si può montare ancora il mandrino del trapano. In questo modo si possono montare le punte per forare svariati materiali (legno, metalli, plastiche ecc) anche in situazioni di spazio ridotto, ovvero in cui l’insieme del trapano con la punta innestata risulti troppo lungo.