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Stoccaggio fai da te EasyBox

EasyBox fornisce un servizio di Self Storage All-Inclusive flessibile e su misura: i problemi di spazio in casa, in ufficio e azienda sono solo un vecchio ricordo.

Cosa è il Self Storage? 

Tradotto letteralmente in italiano significa Stoccaggio fai da te: Si tratta di un servizio nato verso la fine degli anni ’50 negli Stati Uniti, per rispondere all’esigenza di privati e aziende nel liberare spazio all’interno delle proprie abitazioni – uffici, spostanto oggetti, mobili, vecchi archivi in locali in affitto.

Durante gli anni ’90 queste realtà si sono diffuse in tutto il mondo, articolando i servizi offerti e mettendo a disposizione locali dalla cubatura differenziata a seconda dell’esigenze. In Italia la pratica dello stoccaggio fai da te è diffusa nelle grandi città, ma forse non è ancora conosciuta al grande pubblico, in quale vorrebbe avere più spazio libero, ma non sa come fare.

Una delle più interessanti e organizzate realtà presenti nel nostro paese che offrono un servizio di stoccaggio fai da te è sicuramente EasyBox Self Storage. Questa azienda è specializzata in servizi di selfstorage all-inclusive: offre degli spazi privati (box) che consentono a chiunque di imballare e conservare in piena autonomia qualunque tipo di oggetto. Il concetto di “All-inclusive” risiede nel fatto che oltre al box, EasyBox fornisce il materiale per l’imballaggio e il trasporto/trasloco. EasyBox è presente in Italia con 7 centri, di cui 3 a Milano, due a Roma, uno a Genova e uno a Torino.

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Stoccaggio fai da te EasyBox per i privati

Supponiamo che si verifichi in una delle seguenti situazioni:

  1. Un trasloco da effettuare 
  2. Una ristrutturazione che richiede lo spostamento temporaneo di mobili e oggetti
  3. Riorganizzazione casalinga, ma senza buttare via molti vecchi ricordi
  4. La nascita di un bambino e la necessità di creare nuovo spazio
  5. Il garage e la cantina sono stracolmi di oggetti e occorre creare spazio

Con soli 1,50 € al giorno + iva è possibile affittare un piccolo box. Se ad un certo punto serve più spazio e per più tempo c’è la possibilità di aumentarne le dimensioni e prolungare l’affitto. Grazie al codice personale ed al lucchetto di proprietà, si può accedere allo spazio in qualsiasi giorno ed orario (24 ore su 24). L’ubicazione dei centri EasyBox, sempre vicina al centro, permette di raggiungere il box in breve tempo, trasformandolo in una depandance di casa o dell’ufficio. Il sofisticato sistema di sicurezza elettronico di accesso con codice personale e le telecamere a circuito chiuso proteggeranno gli oggetti 24 ore su 24.

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Stoccaggio fai da te EasyBox per le aziende

Quando l’azienda ha bisogno di spazio extra, i magazzini e depositi in affitto EasyBox rappresentano la soluzione ideale a, ad esempio, i seguenti problemi:

  1. quando è necessario ridurre i costi fissi, ad esempio in fase di Start Up
  2. in caso di eccesso temporaneo di stock di magazzino
  3. per gestire al meglio un archivio cartaceo che molte volte incide sullo spazio a disposizione del tuo ufficio
  4. come supporto logistico nel caso in cui la tua forza commerciale sia dislocata fuori o in più città
  5. per gli artigiani che vivono fuori città e devono riporre i propri strumenti di lavoro senza obbligo di portarli avanti e indietro

 

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Misura e costi dei box

Per sapere di quanto spazio si necessita è possibile utilizzare un comodo calcolatore online che permette di valutare la giusta metratura. Il costo di ogni spazio che Easybox affitta è proporzionale alla metratura del deposito scelto. Si parte da 1,50€ al giorno + iva per i box più piccoli, i contratti hanno durata minima di 30 giorni e si rinnovano di mese in mese. Per disdire e liberare lo spazio in qualsiasi momento è sufficiente dare un preavviso di 15 giorni e pagare quindi solo i giorni di effettivo utilizzo.  Nella tabella sottostante sono riportate le principali tipologie dei box EasyBox selfstorage.

Per maggiori informazioni è possibile richiedere un preventivo gratuito.

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Per maggiori informazioni è possibile contattare il NUMERO VERDE 800 202 662

Servizio Trasporto e Trasloco

EasyBox si affida a partner professionisti per fornire un servizio completo per il trasloco. I servizi offerti sono: sopralluogo e preventivo gratuiti, smontaggio e imballaggio di tutte le cose, trasloco, deposito nei box selfstorage di Easybox, montaggio nella nuova casa e smaltimento di vecchi mobili e oggetti.

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Guarda il video!

www.youtube.com/watch?v=xMZcR15AIZc 

 

 

Intonaci Knauf TP 65 XLITE – VELVET

Gli intonaci Knauf rappresentano la soluzione ottimale in funzione dell’ambiente in cui devono essere applicati

Lo strato di intonaco ha un ruolo fondamentale nella preparazione delle superfici edili: uniforma la muratura grezza, deve essere formulato in modo da permetterle di “respirare” per contrastare le formazioni di condensa, deve risultare omogeneo, compatto e fornire un supporto idoneo alla finitura. Con questi due nuovi intonaci Knauf mira a soddisfare i requisiti che maggiormente vengono richiesti a una finitura civile. La qualità dei materiali che compongono gli intonaci knauf e la cura posta nel processo produttivo sono i punti di forza dei due prodotti. TP65 XLITE è un intonaco alleggerito termoisolante a base di solfato di calcio, calce idrata fiore e perlite naturale sarda. La calce fiore (il nome stesso lo dice) è la parte più pura della calce idrata, totalmente priva delle impurità che possono essere invece presenti nel grassello. Lo si deve soprattutto ai diversi procedimenti utilizzati per “spegnere” la calce: per immersione nel caso del grassello, mentre il fiore si ottiene per aspersione. Questo assicura al prodotto plasticità e scorrevolezza superiori, garantendo finiture lisce. La base di Velvet è invece la pietra gesso naturale, selezionata in cava per l’elevato grado di bianco e cotta nei forni sotto stretto controllo dei parametri. L’aggiunta di polvere di marmo micronizzata, calce fiore purissima e additivi plastificanti e addensanti di origine naturale porta a ottenere un prodotto premiscelato idoneo per realizzare finiture di pregio a specchio, sia in orizzontale sia in verticale.
Le basi naturali di questi due nuovi intonaci permettono di classificarli come biocompatibili e assolutamente in linea con le esigenze della bioarchitettura.

Intonaci knauf TP 65 XLITE – VELVET

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La perlite è un altro componente fondamentale per TP65 XLITE: conferisce leggerezza al prodotto e ne migliora le caratteristiche isolanti termoacustiche; la struttura porosa dell’intonaco ne fa un supporto altamente traspirante al vapore. Nella preparazione della base per Velvet il gesso cotto viene macinato allo scopo di ottenere una granulometria finissima che avviene per selezione dei granuli tramite separatore a vento e vagliatura a ultrasuoni, un processo sofisticato che è di fondamentale importanza per il risultato qualitativo.

Rinnova tutto Smalti multisuperficie | Guida applicazione e video

Dare un tocco moderno a bagno e cucina è facile: con Rinnova Tutto non serve cambiare mobili, complementi e piastrelle!

Piastrelle, mobili, muri, piani di lavoro, radiatori: con i colori della gamma Rinnova Tutto Syntilor, all’acqua e pronti all’uso, possiamo portare l’allegria in casa senza ristrutturare o sostituire nulla! Si applicano su tutti i materiali a rullo o a pennello, sono inodori, asciugano rapidamente e durano a lungo. Se vogliamo in cucina superfici ancora più resistenti alla pulizia, al calore, ai graffi e all’abrasione, possiamo sovrapporre Rinnova Tutto Effetto Decorativo, un protettivo trasparente a effetto opaco o laccato. Si possono applicare su superfici vecchie o nuove e non è necessario, prima del trattamento, né sverniciare né trattare con primer. L’effetto finale è sorprendente già in una mano, ma con la seconda, su alcune superfici, otteniamo un risultato perfetto, anche senza essere esperti.

Per la cucina

colori sybtilor

Rinnova Tutto è proposto nelle due soluzioni per Cucina e per Bagno in diverse tonalità dall’aspetto satinato. Rinnova Tutto Speciale Cucina Effetto Decorativo a finitura trasparente, opaca o laccata, può completare il trattamento rendendolo ancora più resistente ed elegante.

Per il bagno

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Il Rinnova Tutto Bagno è stato studiato specificatamente per applicazione in ambienti umidi e con sbalzi di temperatura. Ha un tempo di essiccazione leggermente superiore (6 ore). Per la successiva pulizia utilizzare dei detergenti neutri.

L’applicazione su un antina della cucina

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  1. La prima operazione consiste nel rendere leggermente scabra la superficie, utilizzando una levigartrice con carta abrasiva n° 120.
  2. Successivamente eliminiamo la polvere e sgrassiamo bene la superficie, con uno straccio imbevuto di acetone o altro solvente simile.
  3. Stendiamo Rinnova Tutto incrociando le passate, a rullo su superficie ampie, con pennello su quelle più piccole. Dopo 4 ore possiamo dare la seconda mano.

Applicazione in bagno

  1. Sgrassiamo a fondo le piastrelle da colorare con acetone, insistendo maggiormente nelle fughe. Non serve carteggiare, Rinnova Tutto aderisce perfettamente.
  2. Delimitiamo la zona con nastro per mascheratura per evitare sbavature di colore: curiamo l’adesione soprattutto negli avvallamenti delle fughe.
  3. Rovesciamo il colore in una vaschetta per rullatura, impregniamo il rullo e facciamolo scorrere sulle piastrelle e nelle fughe, con passate incrociate: l’unica attenzione che dobbiamo avere è di lasciare uno strato uniforme e coprente. Prima dell’asciugatura completa rimuoviamo il nastro.

Per maggiori informazioni visita il sito del prodotto Rinnova tutto 

Tavolino cantinetta coi mattoni

Materiali di recupero quali mattoni, abbinati a una lastra di vetro, danno origine ad un insolito tavolino cantinetta per i vini

Saper guardare i materiali più semplici con originalità e fantasia ci permette di creare oggetti interessanti e inusuali.
Vediamo un’idea per realizzare tavolini in cristallo con mattoni per uno scopo funzionale.
Senza regole precise, pochi suggerimenti per sbizzarrirci in un elegante, moderne ed economico complementi d’arredo per la nostra casa che all’occorrenza può ospitare le bottiglie di vino.

In questo tavolino cantinetta i laterizi sono tenuti insieme da un tubo di materiale plastico di piccolo diametro (ideale è quello che si usa per i filtri degli acquari).
Le estremità del tubo sono collegate con spinotti di legno (o plastica) che si inseriscono a pressione.
Il tubo di gomma funge anche da supporto morbido ed elemento di attrito per la lastra di cristallo in quanto non è opportuno appoggiarla direttamente sui laterizi. Alcuni feltrini adesivi posti sotto le basi ne consentono un dolce appoggio e proteggono il pavimento.

 

tavolino cantinetta mattone

I laterizi che costituiscono la base del tavolino presentano dei fori che diventano utili contenitori per bottiglie o giornali.

legare i mattoni
Si uniscono a coppie con un tubetto flessibile del tipo per acquari. Le estremità del tubo sono collegate per mezzo di uno spinotto di legno o plastica.

tavolino-fai-da-te
La parte di laterizio che va a contatto con il pavimento si dota di feltrini autoadesivi.

Tetto prefabbricato in legno BigMat Vass

Il tetto prefabbricato in legno viene realizzato in azienda anziché in cantiere, completo di tutti gli strati e di moduli funzionali per l’impiantistica; viene scomposto in moduli e montato direttamente sul luogo.

Quella nata dalla collaborazione tra BigMat e Vass Technologies è una soluzione destinata a rivoluzionare il settore dei materiali hi-tech in legno: grazie a un sistema esclusivo e brevettato la costruzione del tetto prefabbricato avviene in azienda, con l’utilizzo di materiali di qualità e con garanzie di prestazioni ai massimi livelli, in quanto è possibile curare i dettagli e le funzionalità nei minimi particolari. La scomposizione del tetto in moduli che accorpano tutti gli strati di isolamento termoacustico e ventilazione permette di ricorrere ad accorgimenti tecnico-costruttivi (guaine, nastri sigillanti, guarnizioni autoespandenti) per garantire una copertura sigillata ed esente da ponti termici per un comfort abitativo ottimale. Ma l’innovazione non si ferma qui: grazie all’utilizzo di appositi moduli accessoriati, il tetto viene completato secondo il progetto con l’integrazione o la predisposizione per tutte le funzioni necessarie, interne ed esterne, quali finestre da tetto, illuminazione, prese, interruttori, impianto audio, antenne, linee vita, pannelli fotovoltaici, camini. Un’innovazione che non coinvolge solo il prodotto in sé, ma un intero sistema produttivo e costruttivo. La capacità distributiva del gruppo BigMat rende disponibile il sistema in ben 180 punti vendita in Italia, con la garanzia di seguire la realizzazione in tutte le sue fasi e di poter contare su un supporto in prossimità del cantiere al momento dell’assemblaggio dei moduli.

Maggiori informazioni sul sito BigMat e sul sito Vass Technologies

Tetto prefabbricato – fibra di legno + EPS

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La combinazione di due materiali isolanti, fibra di legno ed EPS, unita allo strato di ventilazione, isola sia dal freddo sia dal caldo; gli impianti, che solitamente sono realizzati dopo la posa, sono già inclusi nel pacchetto.

Tetto prefabbricato – Prima e Dopo

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La prefabbricazione in azienda, oltre allo snellimento della cantieristica, permette una maggior cura dei dettagli e delle finiture dal punto di vista estetico, escludendo la sopravvenienza di imprecisioni nei punti critici, come ad esempio in corrispondenza delle finestre da tetto e degli sfiati.

www.youtube.com/watch?v=9rDWYHA9QuA

 

 

 

 

Impermeabilizzazione muri controterra

Intervento di impermeabilizzazione muri controterra per impedire il costante degrado delle murature interne in mancanza di una barriera efficace contro le infiltrazioni

Le pareti controterra, se non viene realizzata una linea di separazione dal terreno, si impregnano e cercano di smaltire l’umidità come possono: l’unica via di fuga rimane quella sul lato opposto alla terra e, se questo si trova all’interno dell’abitazione, i problemi non tardano a manifestarsi.

Impermeabilizzazione muri controterra
Il meccanismo è semplice: le molecole d’acqua penetrano nel muro per capillarità, lo risalgono e, a un certo punto, questo flusso non riesce più a contrastare la forza di gravità, ma da dietro altre molecole d’acqua spingono: l’umidità si sposta perciò in orizzontale e affiora sull’altro lato del muro. Si formano macchie e, a contatto con l’aria, l’acqua evapora, ma i sali contenuti in essa cristallizzano e formano il famigerato salnitro. La cristallizzazione comporta un aumento di volume che genera pressione, fino a che la finitura e l’intonaco si spaccano. In assenza di piogge il terreno gradualmente asciuga, ma anche nella stagione calda questo avviene al massimo fino a una profondità di 30 cm: al di sotto di questa quota l’umidità permane ed entrano in gioco le caratteristiche dei materiali da costruzione, più o meno porosi, e la natura geologica del terreno, due fattori importanti che determinano la maggiore o minore entità dell’ammaloramento. Il caso in questione riguarda una scala esterna sotto la quale è stato ricavata una lavanderia direttamente controterra: in questo locale di servizio si manifestano i danni più evidenti dell’umidità. Purtroppo in situazioni come questa c’è soltanto un modo per rimediare: realizzare uno scavo fino alla base del muro, provvedere alla sua impermeabilizzazione rivestendolo con una guaina bituminosa di buono spessore e predisporre uno strato drenante che permetta lo smaltimento dell’acqua lontano dal muro, disperdendola attraverso gli strati profondi. Quando la muratura interna si sarà asciugata si potrà intervenire per ripristinare la finitura.

Impermeabilizzazione muri controterra

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Nel sottoscala, utilizzato come lavanderia, si evidenziano i danni dell’umidità che dal soffitto corre lungo le pareti minacciando i punti luce, anche se idonei all’installazione in ambienti umidi.

Impermeabilizzazione muri controterra – Fasi preliminari e scavo

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  1. per preservare le piante messe a dimora nelle vicinanze del muro si scopre l’apparato radicale; poi, una a una, vanno imbragate e sollevate sfruttando il braccio della ruspa. Vanno sistemate in buche scavate in altre zone del giardino, meglio evitare di ripiantarle lungo il muro a fine lavoro per non correre il rischio che le radici aggrediscano lo strato impermeabilizzante.
  2. bisogna inoltre rimuovere le copertine di cemento che preservano e rifiniscono la sommità del muro, così da poter risvoltare la guaina sulla superficie piana; con un po’ di attenzione, si staccano facilmente e possono essere riposizionate a fine lavoro.
  3. le operazioni di scavo vanno condotte sempre con la massima cautela. Qui in prossimità del muro sono annegate nel terreno diverse tubazioni: il tubo di sezione maggiore è lo scarico dell’acqua piovana proveniente dal calpestio esterno antistante l’ingresso dell’abitazione, poi si notano le tubazioni di adduzione dell’acqua, quella del gas (proveniente da un bombolone interrato) e varie linee elettriche che alimentano in particolare l’illuminazione esterna, il cancello e il citofono.
  4. Dopo aver ripulito il muro bisogna attendere che asciughi, quindi si applica la guaina catramata in rotoli stendendola a strisce verticali, lunghe quanto basta da risvoltarle sul muro e sul fondo dello scavo. Si saldano a fiamma alla muratura e tra se stesse, sovrapponendo le giunzioni; sul lembo inferiore si stende un tubo drenante a doppia sezione e microforato che assorbe l’acqua del terreno e la scarica “a perdere” lontano dalla muratura.

Impermeabilizzazione muri controterra – La protezione e il ripristino

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La guaina utilizzata ha uno spessore di 4 mm; il rivestimento continuo che si ottiene va tuttavia protetto da sassi e altri detriti che potrebbero causare abrasioni e tagli. Allo scopo qui viene utilizzato un telo bugnato che va semplicemente disteso e appoggiato sulla guaina: il peso della terra ricollocata gradualmente nello scavo è sufficiente a mantenerlo in posizione. In alto viene tagliato al livello a cui dovrà arrivare il prato e la parte emergente del muro dev’essere rivestita con una speciale malta rasante, da rinforzare con l’annegamento di una sottile rete di fibra di vetro. Ripristinata la tubazione di smaltimento dell’acqua piovana, si getta sul fondo dello scavo uno strato di ghiaia alto circa 70-80 centimetri, la cui funzione è quella di drenare l’acqua assorbita dal terreno e permetterne la raccolta e lo smaltimento da parte del tubo microforato, impedendo che la terra otturi i suoi minuscoli fori. Ai tubi degli impianti viene fatto seguire il percorso più consono mentre si procede con il riempimento, ricompattando la terra rimossa in precedenza; il livello rimane momentaneamente superiore a quello iniziale, ma si abbasserà spontaneamente dopo l’assestamento. Fino a quel momento il telo protettivo rimarrà affiorante dal terreno, poi potrà essere rifilato per procedere alla rasatura del muro e al riposizionamento delle copertine di cemento, nonché al ripristino del verde seminando l’erba e mettendo a dimora piante a portamento strisciante o tappezzanti, purché caratterizzate da uno sviluppo radicale limitato.

 

 

Serramenti Domal

E’ possibile fruire di una piscina riscaldata in veranda solo se adeguatamente protetta: i serramenti Domal rappresentano un’ottima soluzione per garantire elevati standard di isolamento termico e resistenza agli agenti atmosferici.

Avvalendosi di prodotti e soluzioni di qualità , è possibile realizzare progetti che all’apparenza sembrerebbero azzardati: è il caso di quest’abitazione unifamiliare che sorge su un terreno di 729 m2, all’interno di un ex complesso agricolo recuperato. L’edificio, realizzato in legno mineralizzato e con finiture in muratura in sassi, alternate ad intonaco a coccio pesto, delle tonalità naturali dell’ocra e dell’avorio, si ispira alle linee essenziali del paesaggio circostante, che invita all’adozione di geometrie pure, per raggiungere un perfetto equilibrio tra natura e architettura. Uno dei tratti distintivi dell’intervento, curato dallo Studio di Progettazione Scognamiglio Solenghi è la presenza di uno specchio d’acqua nel giardino, protetto da serramenti Domal. Più in specifico, la Committenza ha richiesto di poter disporre di una piscina riscaldata e di un locale relax, fruibili tutto l’anno. In tal senso, i serramenti Domal delle serie Garden, Slide e Mirror, si sono rivelati la scelta ideale per assicurare un elevato isolamento termico ed un’ottima resistenza agli agenti atmosferici. Un’ulteriore elemento degno di nota è il tetto della veranda, realizzato con sezioni trasparenti e cieche, appositamente inclinato di 22 gradi per accogliere pannelli fotovoltaici, di ultima generazione.

 

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La chiusura perimetrale della veranda è stata realizzata con le porte-finestre a libro Domal Garden TB 75 e lo scorrevole Domal Slide Pa80 con guide incassate e la copertura con Domal Mirror. Inoltre, i serramenti Domal, oltre a distinguersi per la loro estrema versatilità applicativa, assicurano un’elevata efficacia contro gli accessi indesiderati, a favore di una maggior sicurezza ed una migliore qualità della vita. Nessun compromesso anche per quanto riguarda l’estetica: Domal Garden TB 75 e Slide Pa80 permettono di progettare passaggi trasparenti, che creano un dialogo visivo tra l’interno e l’esterno, per valorizzare lo spazio abitativo.

 

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Queste soluzioni hanno dato vita ad ampie superfici vetrate a tutta parete, che scorrendo o ripiegandosi su se stesse, garantiscono un accesso in piena libertà alla piscina, dal giardino. In aggiunta, in ogni periodo dell’anno, Domal Garden TB 75 trasforma la veranda in uno spazio indoor, dall’elevato comfort. Composto da due gusci in alluminio, collegati meccanicamente e divisi termicamente attraverso listelli separatori in poliammide rinforzato con fibra di vetro e caratterizzati da un basso valore di conduttività, favoriscono una riduzione dello scambio termico tra le masse metalliche, per un ambiente più caldo d’inverno e fresco d’estate, senza scendere a compromessi in temini di efficienza energetica. Infatti, Domal Garden TB 75 è in grado di assicurare valori di trasmittanza minimi, grazie anche al sistema di tenuta a tre guarnizioni.

 

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Infine, Domal Mirror a montanti e traversi con cartellina, è stata ideale anche in fase di installazione per poter modificare i traversi terminali in gronda, alfine di non interrompere la lastra vetrata della copertura e garantire, al contempo, l’allontanamento delle acque meteoriche, nonostante la sua inclinazione molto ridotta.

 

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Installare il tritarifiuti dissipatore

La cucina fa un salto di qualità se il lavello viene dotato di un nuovo apparecchio: il tritarifiuti.

Il tritarifiuti è detto anche dissipatore, viene montato al posto della piletta di scarico del lavello, per cui, durante il lavaggio di piatti e stoviglie, riceve gli avanzi di cibo. Il suo meccanismo interno li trita finemente e provvede a inviare il tutto nello scarico. Il suo funzionamento è comandato da un pulsante a pompetta che si posiziona a fianco del lavello o sul top della cucina: quando si preme il pulsante il dissipatore entra in azione. Per un funzionamento ottimale è necessario immettere solo rifiuti alimentari evitando scarti troppo grossi. Una buona pulizia settimanale da eseguire con prodotti biologici elimina intasamenti e cattivi odori.

Tritarifiuti – L’installazione

tritarifiuti-4

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  1. si inserisce, sotto lo scarico, l’apposita flangia-collarino a cui va collegato il dissipatore.
  2. 2: si inserisce il dissipatore sulla flangia-collarino tramite l’attacco rapido a baionetta.
  3. 3: si attacca il tubo di scarico al tritarifiuti. Si collega l’altro ingresso a quello di troppopieno del lavello.
  4. 4: si inserisce nella sua sede il tubetto dell’interruttore pneumatico e si eseguono i necessari collegamenti elettrici.

Per maggiori informazioni visitare il sito Ink Sink Erator Italy 

Contatore Enel e Quadro elettrico

L’energia elettrica che giunge alle nostre case viene fornita dall’Enel (o da enti locali) che devono misurare, tramite il contatore Enel la quantità consumata per farcela pagare.

Per effettuare la misurazione l’ente erogatore fornisce all’utente un apposito contatore Enel che conteggia l’assorbimento orario di potenza elettrica. Nel contatore Enel di vecchio tipo è presente un disco metallico che ruota solo quando c’è passaggio (cioè consumo) di corrente. Sul contatore c’è scritto, oltre al voltaggio e al massimo carico in ampere, a quanti giri del dischetto corrisponde l’assorbimento di 1 kW in modo da poter valutare quanta corrente si sta consumando. Più il dischetto gira veloce, più è alto il consumo di corrente. Da tempo l’Enel ha avviato la sostituzione dei vecchi contatori con altri di tipo elettronico, con lettura dei dati su display .

Usare correttamente il Contatore Enel
Un’avvertenza importante a proposito di carichi: bisogna evitare di attaccare ad un contatore Enel un complesso di apparecchi elettrici che assorbano più del massimo erogabile, perché si sovraccarica l’impianto e l’interruttore magnetotermico (spiegato di seguito) interviene interrompendo l’erogazione. Occorre ricordare che il contatore è sempre di proprietà dell’ente distributore e che qualunque manomissione o guasto da parte dell’utente possono essere puniti a termini di legge perché costituiscono un tentativo di frode. I contatori, specialmente nei grossi palazzi in città, sono raccolti in un apposito locale a piano terra.

Contatore Enel – Unità di musura

• Intensità di corrente (I): ampere (A)
• Tensione elettrica (V): volt (V);
• Potenza (P): watt (W);
• Carica elettrica (q): coulomb (C);
• Resistenza elettrica (R): ohm (Ω);
• Capacità elettrica (C): farad (F);
• Per ciò che concerne la lettura del contatore viene utilizzata come unità di misura il kilowatt/ora (kWh), ovvero il numero di kilowatt consumati ogni ora.

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La lettura contatore Enel è molto semplice: in quelli di vecchio tipo i numeri in grande indicano i kWh che abbiamo consumato da quando il contatore è stato installato. I contatori di nuova installazione, a funzionamento elettronico anziché elettromeccanico, consentono la lettura a distanza, direttamente dalla centrale dell’ente erogatore. L’utente può comunque leggere tutti i parametri sul display premendo ripetutamente il pulsante a fianco. Il contatore elettronico consente di prelevare, per un tempo illimitato, una potenza fino al 10% in più di quella contrattuale. Ad esempio, per un contratto da 3 kW è possibile prelevare senza limiti di tempo fino a 3,3 kW. Se si superano i 3,3 kW, viene data la possibilità di prelevare fino a 4 kW per almeno 3 ore. Se si preleva una potenza superiore ai 4 kW, l’interruttore scatta dopo due minuti.

Il quadro principale
Appena dopo il contatoreEnel ha inizio l’impianto dell’utente. Esso comprende l’interruttore generale con protezione magnetotermica automatica dai cortocircuiti e l’interruttore differenziale (salvavita) contro il pericolo di contatti accidentali. Un buon impianto deve avere, a valle degli interruttori principali, altri interruttori automatici, uno per ogni linea in partenza. Tutti questi dispositivi di sicurezza e controllo vengono raggruppati nel quadro elettrico che si presenta come un “armadietto” di plastica fissato a parete in un punto della casa sufficientemente protetto. In commercio ne esistono di varia capacità e dimensione: da quelli con due soli dispositivi fino a quadri con decine di essi. Sono già previsti spazi per inserire altri dispositivi così da consentire il collegamento di circuiti aggiuntivi. 

Dentro il quadro elettrico

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Nel quadro elettrico si possono inserire gli interruttori ed altri apparecchi che ci permettono di comandare tutte le funzioni della casa da un solo punto. Dato il numero elevato di cavi occorre organizzare il quadro con razionalità, rispettando scrupolosamente i colori dei cavi: marrone o nero per la fase, azzurro per il neutro, giallo/verde per la terra. è vantaggioso, anziché usare i morsetti a cappuccio, installare sulle rotaie del quadro tre barre di ripartizione metalliche, una per ogni polarità (fase, neutro, terra); ogni barra è provvista di circa dieci fori in cui si inseriscono tutti i conduttori del medesimo colore, che da lì fanno capo ai rispettivi interruttori differenziali. Per convenzione l’ingresso della corrente negli interruttori differenziali avviene sui morsetti in alto, mentre l’uscita è in basso.

Dispositivi modulari

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Oltre agli interruttori e al salvavita, altri dispositivi (quali la suoneria, il ronzatore, il temporizzatore, il relé, il crepuscolare) sono installabili nel quadro elettrico. Si tratta di componenti modulari, provvisti sul retro di una scanalatura e di un dispositivo a molla per essere montati su uno stesso tipo di rotaia metallica, semplicemente a pressione. Per rimuoverli e riposizionarli è sufficiente far scattare con la punta di un cacciavite il gancio a molla. Le viti che serrano i cavi nei rispettivi alloggiamenti sono posizionate sul fronte, in modo da poter effettuare le connessioni con i dispositivi ben fermi nella loro posizione.

Collegamenti ai servizi

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Dal quadro generale escono le canaline o le guaine sottotraccia che portano corrente a tutti gli utilizzatori, divisi in categorie: alle due suddivisioni classiche (luci e prese) oggi si aggiungono altre categorie, sia per sicurezza, sia per praticità in caso di guasti e conseguenti riparazioni su singole zone dell’impianto, sezionabili dal resto. Oggi si alimentano in modo separato lavatrice, caldaia, luci esterne, campanello e, se possibile, utilizzatori delicati come centralini, computer, sistemi d’allarme e videosorveglianza, che possono anche essere coperti da gruppi di continuità. 

 

 

 

 

Pomodori secchi ripieni

Tra i vari utilizzi dei pomodori secchi, vi proponiamo una ricetta davvero gustosa: pomodori secchi ripieni di tonno e capperi

Per la ricetta dei pomodori secchi ripieni servono: 

  • 500 g di pomodori secchi,
  • 500 g di tonno in scatola sott’olio,
  • 20 g di timo,
  • un cucchiaino di origano secco,
  • 100 g di pinoli,
  • 20 g di capperini sotto sale,
  • un limone non trattato,
  • 5-6 foglie di alloro fresco,
  • un litro di aceto di vino bianco,
  • olio extravergine di oliva

Ingredienti pomodori secchi ripieni
Ingredienti pomodori secchi ripieni

 

Preparazione della ricetta

essiccare-pomodori
Sciacquiamo i pomodori secchi in acqua tiepida, portiamo l’aceto ad ebollizione, uniamo i pomodori scolati e li lasciamo cuocere per 2-3 minuti. Li scoliamo, li stendiamo ad asciugare su un canovaccio da cucina pulitissimo, copriamo con un secondo canovaccio e premiamo per asciugarli bene. Li lasciamo poi all’aria per circa 2 ore.

grattuggia-limone
Mettiamo a mollo i capperini in acqua tiepida. Stacchiamo le foglioline di timo dal gambo, le tritiamo finemente e le mescoliamo con l’origano. Laviamo ed asciughiamo il limone e ne grattugiamo la scorza utilizzando una grattugia rivestita con un foglio di carta da forno in modo da utilizzare tutta la scorza presente, senza sprechi.

ripieno-pomodori
Sgoccioliamo con cura il tonno dall’olio di conservazione, lo tritiamo nel mixer con i pinoli, i capperi sciacquati ed asciugati, la scorza di limone, l’origano ed il timo,  e, con il composto ottenuto formiamo delle polpettine della grandezza di una noce.
pomodori-secchi-conservazione

Disponiamo una polpettina di tonno in ogni pomodoro e premiamo leggermente. Trasferiamo i pomodori in 2 vasi da 500 ml sterilizzati  e alterniamo di tanto in tanto con qualche foglia di alloro.  

pomodori-secchi-barattolo

Riempiamo i vasi con l’olio fino ad arrivare ad un centimetro dal bordo, li battiamo sul piano di lavoro per far uscire tutta l’aria, li chiudiamo ermeticamente, li mettiamo in una pentola coperti con acqua fredda  e li sterilizziamo per 30 minuti dall’inizio dell’ebollizione.

I pomodori secchi ripieni si conservano in luogo fresco per 10 mesi.