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Sistemi di allarme casa: il miglior antifurto di Casasicura.it

La sicurezza dell’abitazione è una necessità imprescindibile per chiunque voglia proteggere persone e beni da intrusioni e tentativi di effrazione. L’aumento dei rischi legati alla criminalità ha reso fondamentale l’adozione di sistemi di allarme casa sempre più avanzati, capaci di rispondere con efficacia alle esigenze di sicurezza senza compromettere la vivibilità degli spazi. La tecnologia ha permesso di sviluppare antifurti casa in grado di offrire non solo protezione affidabile, ma anche un controllo intuitivo e una gestione flessibile, adattandosi alle abitudini quotidiane degli utenti.

Un sistema di allarme moderno deve garantire una difesa efficace senza risultare invasivo, evitando opere murarie complesse e consentendo un’installazione rapida e discreta. Allo stesso tempo, deve integrarsi con le tecnologie esistenti e offrire la possibilità di monitorare e gestire la sicurezza anche da remoto, tramite dispositivi smart. Questo approccio consente di migliorare il livello di protezione senza complicare la gestione del sistema, rendendolo accessibile sia a installatori professionisti che a utenti privati.

casasicura.it risponde a queste esigenze con due soluzioni antifurto all’avanguardia: Siqura Platinum e Siqura JX. Entrambe le opzioni garantiscono elevati standard di sicurezza senza necessità di interventi strutturali, offrendo un sistema di protezione efficace e semplice da installare.

Siqura Platinum: la centrale intelligente per ogni esigenza

Il sistema Siqura Platinum rappresenta il cuore dell’antifurto casa proposto da Casasicura.it. Questa centrale d’allarme avanzata è progettata per garantire protezione costante sia quando si è in casa sia quando si è fuori. Tra le sue caratteristiche principali troviamo:

  • Connessione flessibile: Siqura Platinum può collegarsi alla rete Wi-Fi di casa, utilizzare una SIM card o entrambe per garantire la continuità operativa.
  • Gestione semplice e intuitiva: Può essere controllata tramite telecomandi, tastierini dedicati o direttamente dall’app per smartphone.
  • Protezione multilivello: Include sensori di apertura e vibrazione tra i più discreti sul mercato, in grado di rilevare intrusioni prima che avvengano effettivamente.
  • Sirena interna integrata: Un potente avviso acustico in caso di tentata effrazione.
  • Espandibilità e personalizzazione: Il sistema può essere ampliato con ulteriori sensori, telecamere 4K e dispositivi di automazione domestica.

Grazie alla preconfigurazione fornita da Casasicura.it, l’installazione è estremamente semplice e non richiede competenze tecniche avanzate.

Siqura JX: la soluzione ideale per villette e spazi esterni

Per chi necessita di una protezione più ampia, il sistema Siqura JX rappresenta una scelta eccellente. Questo antifurto casa è particolarmente adatto per abitazioni indipendenti e ambienti con giardino, grazie alla possibilità di integrare dispositivi aggiuntivi per una sicurezza stratificata:

SIJURA JX
  • Sensori per tapparelle e infissi: Ideali per rilevare tentativi di forzatura prima che si verifichi un’intrusione.
  • Sensori di movimento da esterno: Perfetti per il monitoraggio del giardino e delle aree perimetrali.
  • Dispositivi di sicurezza ambientale: Sensori per fumo, gas e allagamento, per una protezione completa della casa.
  • Automazione avanzata: Grazie all’integrazione con l’app di gestione, è possibile controllare cancelli, illuminazione, climatizzazione e impianti di irrigazione direttamente dallo smartphone.

Anche in questo caso, l’installazione risulta intuitiva, con componenti completamente senza fili e configurabili senza necessità di interventi strutturali.

Perché scegliere gli antifurti Casasicura.it?

Optare per un antifurto casa di Casasicura.it significa affidarsi a un sistema che combina affidabilità, semplicità e tecnologia avanzata. Oltre alla facilità d’installazione, questi sistemi di allarme offrono:

  • Un impianto preconfigurato e pronto all’uso, che elimina la necessità di complicate configurazioni.
  • Un’ampia gamma di accessori personalizzabili, per adattare il sistema a qualsiasi esigenza abitativa.
  • Assistenza tecnica specializzata e consulenze gratuite, per garantire un supporto costante.
  • Garanzia RC prodotti fino a 3 milioni di euro, un valore aggiunto che offre ulteriore serenità agli utenti.

Inoltre, casasicura.it permette di usufruire delle agevolazioni fiscali per i sistemi di sicurezza, rendendo l’investimento ancora più conveniente.

Come isolare il sottotetto | Consigli pratici

Come isolare il sottotetto: una guida pratica per risparmiare energia, aumentare il comfort e migliorare l’aspetto della tua casa

Un sottotetto grezzo significa calore che entra ferocemente d’estate, spifferi e freddo d’inverno, con dispersione di energia termica, disagio e maggiori spese. Per evitare tutto questo, è fondamentale capire come isolare il sottotetto in modo efficace, migliorando il comfort abitativo e riducendo i consumi energetici.

Come isolare il sottotetto: consigli pratici

Proprio come è stato fatto nell’esempio riportato qui sotto, per il rivestimento si possono utilizzare perline d’abete grezzo 10×100 mm montate con chiodi e ganci su travetti da 100×150 mm. Il tutto dopo un buon trattamento antitarlo.

I travetti sono forati in più punti con foro passante, segnando dove forare in corrispondenza sul sottotetto, per poi introdurre un tassello di rete, iniettare con la pistola l’ancorante chimico, inserire uno spezzone di barra filettata da 10 mm lungo 190 mm.

Dopo pochi minuti si riposiziona il listone e si blocca con dadi e rondelle affondati a filo legno. Gli altri travetti si fissano a distanza tale da fare posto ai pannelli di isolante estruso larghi 600 mm. Completato il telaio si riveste con perline, inserendo via via nell’intercapedine i pannelli di isolante estruso, da 100 e da 50 mm per un totale di 150 mm più la perlina.

PRIMA

sottotetto prima

Il sottotetto non rifinito ha muri grezzi e intelaiatura di travetti e pignatte, a vista, con estrema dispersione termica.

DOPO

sottotetto-dopo

Fissati alla falda del tetto i travetti di sostegno di legno, si procede a un rivestimento di perline con coibentazione interna. Completata l’operazione, il risultato finale non solo migliora l’isolamento termico della casa, ma è anche piacevole esteticamente.

Se ti stai chiedendo come isolare il sottotetto, questo metodo con coibentazione e rivestimento di perline rappresenta una soluzione pratica, efficace ed esteticamente apprezzabile.

I vantaggi di isolare il sottotetto

Una volta imparato come isolare il sottotetto, scopriamo i vantaggi che questa operazione comporta. Prima di tutto, riduce drasticamente la dispersione di calore nei mesi invernali e l’ingresso del calore nei mesi estivi.

Questo si traduce in un minor consumo di energia per il riscaldamento e il raffrescamento, portando a un risparmio economico significativo sulle bollette. Inoltre, migliora il comfort abitativo, eliminando gli sbalzi di temperatura e gli spifferi fastidiosi che compromettono la vivibilità degli spazi interni.

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Miglioramento dell’efficienza energetica

Isolare il sottotetto non è solo una questione di comfort: è anche un investimento nell’efficienza energetica della tua abitazione. Un sottotetto ben coibentato mantiene costante la temperatura interna, consentendo di utilizzare meno risorse per riscaldare o raffreddare l’ambiente.

Questo aspetto è particolarmente importante nelle case più vecchie, dove spesso la dispersione termica è molto elevata. L’isolamento contribuisce anche a ridurre l’impronta ecologica della casa, diminuendo il consumo di energia derivante da fonti fossili.

Valorizzazione estetica e funzionale

Durante i lavori di isolamento del sottotetto, spesso si pensa solo agli aspetti tecnici, ma non bisogna dimenticare il valore estetico di un intervento ben eseguito.

Rivestire il sottotetto con materiali come le perline di legno conferisce calore e bellezza agli ambienti, trasformando uno spazio inutilizzato in un’area accogliente. Inoltre, una buona coibentazione può aumentare il valore dell’immobile, rendendolo più appetibile sul mercato.

Come isolare il sottotetto

Un investimento sul futuro

Non tutti sanno come isolare il sottotetto in modo corretto, ma chi lo fa ottiene benefici a lungo termine. Una casa ben isolata si traduce in una riduzione delle spese energetiche e in una maggiore durata degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, che non devono più lavorare a pieno regime.

Questo tipo di intervento, inoltre, rientra spesso in programmi di incentivi fiscali, permettendo di ammortizzare il costo iniziale in pochi anni.

Pannelli termoriflettenti per termosifoni | Installazione e vantaggi

I pannelli termoriflettenti per termosifoni rappresentano una soluzione efficace, economica e facile da installare per migliorare l’efficienza del riscaldamento domestico

L’isolamento termico è un aspetto fondamentale per migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione e in quest’ottica i pannelli termoriflettenti per termosifoni rappresentano una soluzione semplice ed economica per ottimizzare la diffusione del calore all’interno degli ambienti.

Questi pannelli permettono infatti di ridurre le dispersioni termiche, aumentando il rendimento dei radiatori e contribuendo a un significativo risparmio sulla bolletta del riscaldamento.

Tipologie di pannelli termoriflettenti per termosifoni

Esistono diverse tipologie di pannelli progettati per migliorare la resa del riscaldamento domestico. I più comuni sono realizzati con un foglio di alluminio riflettente accoppiato a materiali isolanti come il polietilene espanso o il poliuretano. Alcuni modelli sono dotati di adesivo integrato, facilitando l’installazione senza la necessità di ulteriori supporti. Altre varianti prevedono una struttura rigida, che assicura una maggiore durata nel tempo e una migliore stabilità dietro il termosifone.

Un’opzione più avanzata è rappresentata dai pannelli magnetici, che possono essere rimossi facilmente per la pulizia o la manutenzione. Infine, vi sono modelli specificamente progettati per pareti umide, caratterizzati da una superficie impermeabile che previene la formazione di muffe e condense.

Un’ulteriore tipologia è costituita dai pannelli con doppio strato di alluminio e nucleo isolante in plastica con bolle d’aria, che offrono una buona capacità di riflessione del calore e un’efficace barriera termica contro le dispersioni. Sono al contempo tra i più economici.

Installazione

L’applicazione dei pannelli termoriflettenti per termosifoni è un’operazione semplice che non richiede particolari competenze tecniche. Il pannello deve essere tagliato secondo le dimensioni del termosifone e posizionato tra il radiatore e la parete, con il lato riflettente rivolto verso la fonte di calore.

Per una maggiore efficacia, è consigliabile lasciare uno spazio di qualche centimetro tra il pannello e il termosifone, in modo da permettere una corretta circolazione dell’aria. Prima dell’applicazione dei pannelli, è consigliabile effettuare una pulizia al fine di rimuovere la polvere in eccesso depositatasi sul retro del termosifone e sulla superficie della parete.

Nei modelli adesivi, è sufficiente rimuovere la pellicola protettiva e far aderire il pannello alla parete. Nel caso di pannelli senza adesivo, è possibile fissarli con nastro biadesivo.

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Vantaggi dell’applicazione dei pannelli termoriflettenti

L’uso di questi pannelli offre numerosi benefici, rendendoli una soluzione ideale per migliorare l’efficienza del riscaldamento domestico. Tra i principali vantaggi si possono elencare:

  • Riduzione delle dispersioni termiche: il calore generato dal termosifone viene riflesso nell’ambiente, anziché essere assorbito dalla parete.
  • Maggiore efficienza energetica: grazie alla riduzione delle perdite di calore, il termosifone lavora in modo più efficace, consentendo di mantenere una temperatura costante con un minor consumo di energia.
  • Abbattimento dei costi di riscaldamento: riducendo gli sprechi di calore, è possibile ottenere un risparmio economico sulla bolletta.
  • Facilità di installazione: non è necessario effettuare interventi invasivi; ciò rende questi pannelli adatti anche per appartamenti in affitto o edifici storici.
  • Miglioramento del comfort abitativo: il calore viene distribuito in modo più uniforme, evitando sbalzi di temperatura.

Costi dei pannelli termoriflettenti per termosifoni

Il prezzo dei pannelli termoriflettenti per termosifoni varia in base al materiale, alla dimensione e alle caratteristiche specifiche. I modelli più economici, realizzati in polietilene espanso con rivestimento in alluminio, hanno un costo che parte da 5-10 euro al metro quadrato. Le versioni più avanzate, come i pannelli rigidi o magnetici, possono arrivare a 20-30 euro al metro quadrato.

L’investimento iniziale è contenuto e può essere rapidamente ammortizzato grazie al risparmio energetico ottenuto.

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Ulteriori considerazioni sull’efficienza dei pannelli

Oltre alla scelta del pannello giusto, alcuni accorgimenti possono ottimizzare il rendimento del riscaldamento. Ad esempio, mantenere i termosifoni privi di polvere e ostacoli migliora la diffusione del calore. L’uso di valvole termostatiche può ulteriormente ridurre gli sprechi, regolando la temperatura in base alle reali necessità di ogni ambiente.

Per un’efficacia maggiore, è utile combinare l’installazione dei pannelli con altre soluzioni di isolamento termico, come la coibentazione delle pareti o l’utilizzo di tapparelle isolanti durante la notte.

_______________

Grazie alla loro capacità di ridurre le dispersioni di calore, i pannelli termoriflettenti per termosifoni permettono di ottenere un notevole risparmio energetico e un aumento del comfort abitativo.

Considerando il costo contenuto e la semplicità di applicazione, rappresentano un’ottima scelta per chi desidera ottimizzare il sistema di riscaldamento senza affrontare interventi strutturali complessi.

… l’espressione “fai da te” sinonimo di pensiero fuori dal coro anche per certi intellettuali…

Tratto da “Far da sé n.541 – Febbraio/Marzo 2025″

Autore: Nicla de Carolis

Sentiamo spesso utilizzare fai da te in senso dispregiativo, per classificare una certa azione fatta male da dilettanti e l’accezione negativa, che viene data alla passione/stile di vita di chi legge questa questa rivista, non ci fa certo piacere. Ma pare che alcuni intellettuali adesso la utilizzino per definire azioni e pensieri controcorrente; dico questo perché qualche giorno fa ho partecipato a una trasmissione della radio Svizzera dal titolo “Pensiero fai-da-te. Idee fuori dal coro.” Gli ospiti della trasmissione culturale, che nulla avevano a che fare con il DIY, hanno citato come portatori di pensiero fai da te l’imprenditore Adriano Olivetti e la fondatrice dei FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, Giulia Maria Crespi; personaggi davvero importanti nel mondo dell’imprenditoria e del sociale, ciascuno con idee e progetti innovativi che hanno messo in pratica attraverso la ricerca del bene comune, la difesa della bellezza d’Italia, ma anche attraverso un concreto fare, la sperimentazione, gli errori.

Sia pur con realizzazioni molto più modeste, le analogie del procedere e del pensiero di questi grandi con quelle dei fardasé sono chiare: anche loro hanno rappresentato con il loro fare e il loro creare cultura un esempio di voci che contrasta un potente, ammaliante pensiero unico a cui è difficile sottrarsi. Da sempre il fardasé rifiuta una realtà che ci vorrebbe tutti consumatori acritici, passivi e obbedienti: curiosità e preparazione, indipendenza dalle mode e dai gusti degli altri, inventiva, naturale rispetto dell’ambiente e riutilizzo di oggetti e materiali grazie alla capacità manuale, sono solo alcune delle qualità che li caratterizzano.
Ogni numero di questa rivista è la concreta, inconfutabile testimonianza di tutto ciò: dal vassoio nato dall’idea della nostra lettrice Claudia Pasqualotto per portare bicchieri e bottiglia dell’aperitivo senza rischio farli cadere, al recupero del telaio di un tavolino da esterno, realizzato da Paolo Laino, che ha trovato nuova vita grazie al sapiente utilizzo di tavole di bancale. Solo da questi due piccoli esempi viene fuori l’essere fuori dal coro, un coro che avrebbe commentato dicendo “… ma non avresti fatto prima a comprarne uno nuovo?”
Molto gratificati dal fatto che intellettuali abbiano riconosciuto la valenza dello stile di vita dei lettori di questa rivista, facendola propria nel loro campo, rivendichiamo la paternità e il significato di “pensiero far da sé”.

Come illuminare una mansarda | Le possibili soluzioni

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Con una buona illuminazione, il sottotetto può diventare uno spazio abitativo privilegiato: ecco come illuminare una mansarda

Come illuminare una mansarda? Recuperando un sottotetto, trasformandolo in uno spazio abitabile, guadagnando un ampliamento importante dell’abitazione e quindi un innalzamento del valore commerciale della stessa: inoltre, la luce all’ultimo piano è più diretta e, se si installano finestre zenitali, non è influenzata dall’orientamento dell’edificio, per cui è godibile durante tutto l’arco della giornata, lontano da sguardi indiscreti, e illumina in profondità gli ambienti. A ciò si aggiunga che, per i centri abitati, essendo l’ultimo piano più lontano dalla strada, si può beneficiare di una maggiore tranquillità.

La sostituzione di una vecchia finestra da tetto con una a risparmio energetico (di pari dimensioni) rientra nel miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio, pertanto è soggetta alla detrazione del 50% per interventi eseguiti dal 1° gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2018 (prima era il 65%); l’IVA è agevolata al 10% sia sui materiali sia sulla manodopera. Fanno fede le date dei pagamenti, da effettuare con bonifico bancario o postale; l’agevolazione va inserita nella dichiarazione dei redditi con dati catastali e documenti di spesa, il rimborso viene equamente ripartito in 10 anni.

Le finestre da tetto sono gli elementi fondamentali per conseguire i massimi vantaggi in termini di comfort: una buona illuminazione permette di abbassare i consumi legati alla luce artificiale, non stanca la vista e consente una migliore percezione dei colori; l’ingresso della radiazione solare fornisce un contributo importante nell’apportare calore e limitare l’uso del riscaldamento, soprattutto nelle stagioni intermedie; la distribuzione delle finestre a diverse altezze favorisce la ventilazione naturale e il ricircolo dell’aria.

Illuminazione mansarda

L’irraggiamento solare, però, non è sempre fonte di comfort: le finestre da tetto devono disporre di sistemi di schermatura ancor più efficaci rispetto alle finestre verticali, per filtrare la radiazione solare nella stagione estiva; la ventilazione naturale integrata favorisce il raffrescamento degli ambienti.

Ci sono poi alcuni accorgimenti che possono ulteriormente incrementare la funzione delle finestre da tetto: per esempio, se la muratura che ospita la finestra ha uno spessore superiore a 30 cm, è importante che le pareti dell’imbotte risultino inclinate (divaricate) per non ostacolare la distribuzione della luce; qualora non fosse possibile installare finestre zenitali, gli ambienti più profondi possono essere illuminati tramite tunnel solari; la scelta di tonalità chiare e con un indice di riflessione elevato per le superfici interne e per gli arredi aumenta ulteriormente la luminosità negli ambienti.

Come illuminare una mansarda: l’installazione sul tetto

L’ingombro della finestra, rilevato all’interno nel punto prestabilito per l’installazione, va riportato poi sulla copertura prendendo come riferimento le teste delle travi sporgenti all’esterno; occorre riportare anche la distanza tra l’estremità inferiore della falda e il lato inferiore della finestra per rimuovere nella zona di installazione gli strati di copertura.
Si inizia la rimozione delle tegole sfilandole strato per strato portando via dal tetto quelle che non serviranno più.
Il varco dev’essere maggiore del necessario, per consentire, a lavoro ultimato, il ripristino degli strati di copertura. Le tegole necessarie a questo scopo possono essere accatastate sul tetto lontano dalla zona di intervento.
come illuminare una mansarda
Si tagliano con una sega circolare i travetti reggitegola per accedere allo strato sottostante di materiale isolante. Si incide con un cutter la parte di pannelli da togliere.
I pannelli da rimuovere possono essere in strato unico o doppio: vanno rimossi per poi tagliare anche i travetti perpendicolari che supportavano quelli reggitegola. Con un cutter si effettua il taglio della guaina impermeabilizzante.
come illuminare una mansarda
Sul tavolato si riporta il profilo del controtelaio e si apre con la sega circolare il varco vero e proprio che comunica con il locale sottostante. Se necessario, si rifinisce il perimetro del foro con un segaccio manuale.
Il controtelaio viene disposto in sede con gli accorgimenti del caso, su un rialzo di tavole che consenta il ripristino dello spessore di isolante sottocopertura; va ben allineato e fissato con i sistemi a corredo, guaina e isolante vanno sagomati per adattarli alla nuova situazione.
Seguendo le istruzioni di posa, si rifinisce il perimetro del foro finestra con le scossaline e i canali che devono consentire lo sgrondo laterale dell’acqua, da far defluire sopra la parte di copertura a valle della finestra. Anche per le tegole possono rivelarsi necessari tagli di adattamento.
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Le finestre… come illuminare una mansarda moderna

Le finestre Velux sono realizzate con legno di pino proveniente da foreste certificate e sottoposto a severi controlli di qualità per garantire un’estetica ottimale e le migliori prestazioni. L’anima di legno è comune a tutte le finestre, anche quelle rivestite esternamente di poliuretano bianco; per la finitura legno a vista vengono applicati due strati di vernice acrilica ad acqua, intervallate da levigatura.
Il rivestimento di poliuretano è ottenuto per stampaggio in un unico pezzo, senza giunture, e verniciato di bianco; questo particolare, unito alle linee arrotondate, costituisce un importante vantaggio non solo estetico, ma anche per la facilità di pulizia della finestra, che può essere installata senza restrizioni in ambienti umidi come bagni e cucine.
Il sensore di pioggia di cui dispongono le finestre elettriche e solari Velux ne comanda la chiusura automatica in caso di maltempo. In particolare, quello montato sulle finestre “Integra” solari è molto sensibile alla vibrazione sonora, perciò reagisce anche in presenza di forti rumori o vibrazioni provenienti dall’ambiente circostante e offre un livello di protezione superiore.
Le attività umane, anche la semplice respirazione, generano umidità che rende l’aria interna più densa di quella esterna. Un ricambio d’aria in più momenti della giornata è importante, per questo le finestre Velux hanno un’aletta di ventilazione, protetta da un filtro rimovibile, che al primo scatto permette il ricambio completo dell’aria anche a finestra chiusa; con un ulteriore scatto si attua l’apertura della finestra.

Confronto tra diverse tipologie di finestre per tetti

Ogni tipologia di finestra per tetti offre un diverso grado di illuminazione. La scelta della finestra giusta dipende dall’orientamento del tetto, dalla pendenza e dal tipo di luce desiderata.

Tipo di finestraQuantità di luce naturaleVantaggiSvantaggi
VasistasAltaOttima ventilazione e buona diffusione della luceRichiede spazio per l’apertura interna
BilicoMediaFacile da pulire e distribuzione uniforme della luceVista parziale verso l’esterno
AbbainoMolto altaMassima luminosità e impatto esteticoRichiede un intervento strutturale più complesso
LucernarioAltaInstallazione semplice e buona luce dall’altoNon sempre apribile, meno ventilazione

Se l’obiettivo è massimizzare la luce naturale, una finestra abbaino rappresenta la soluzione migliore. Per chi cerca una soluzione funzionale e meno invasiva, una finestra a bilico o un lucernario possono garantire una buona illuminazione senza alterare la struttura del tetto.

L’installazione di finestre per tetti consente dunque di massimizzare l’ingresso della luce naturale, migliorando il comfort abitativo e riducendo il consumo energetico legato all’illuminazione artificiale.

Come illuminare una mansarda: le soluzioni flessibili per il tetto

Ogni tipologia di tetto si presenta in modo differente, come struttura e come interasse tra gli elementi di sottocopertura. Il primo rilievo da effettuare riguarda proprio lo spazio tra i travetti, per scegliere la finestra conforme a questa misurazione; si possono inserire più finestre affiancate o sovrapposte per migliorare la distribuzione della luce, oppure valutare l’eliminazione di un travetto per aumentare la luminosità con un’unica grande finestra piuttosto che due affiancate. In base all’altezza d’installazione è da valutare anche il tipo di apertura più idoneo.

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Tre finestre incolonnate.
Apertura nel muro perimetrale.
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Apertura nel muro perimetrale e tre finestre tra quattro travetti.
Apertura nel muro perimetrale e grande finestra.

Perché l’illuminazione naturale è fondamentale

Le mansarde, per loro natura, sono ambienti posti direttamente sotto il tetto, spesso caratterizzati da soffitti inclinati e pareti basse. Senza un’adeguata illuminazione naturale, possono risultare spazi bui e poco vivibili.

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Soluzioni artificiali complementari

L’installazione di una finestra per tetti è la soluzione principale per illuminare una mansarda in modo naturale, ma ci sono momenti della giornata in cui la luce del sole non è sufficiente. Per garantire un’illuminazione ottimale anche di sera o nelle giornate nuvolose, è possibile integrare soluzioni artificiali che si combinano armoniosamente con la luce naturale.

Alcune opzioni efficaci includono:

  • Faretti da incasso o a binario: ideali per tetti inclinati, permettono di distribuire la luce in modo uniforme senza ingombrare lo spazio.
  • Strisce LED lungo le travi: creano un effetto diffuso che esalta l’architettura della mansarda e valorizza la luce naturale proveniente dalle finestre.
  • Lampade a sospensione per soffitti alti: quando la mansarda ha soffitti alti, una lampada a sospensione ben posizionata può migliorare la luminosità generale senza compromettere lo stile dell’ambiente.
  • Luci smart con regolazione di intensità: permettono di adattare la luminosità in base alla quantità di luce naturale presente, ottimizzando i consumi energetici.

Consiglio pratico: se la finestra per tetto è posizionata in modo da creare zone d’ombra in alcune parti della stanza, una soluzione efficace è collocare faretti direzionabili che bilancino la luminosità senza alterare l’effetto naturale della luce solare.

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I vantaggi di una mansarda ben illuminata

Una volta visto come illuminare una mansarda, è utile evidenziare i principali vantaggi che una buona illuminazione può offrire.

  • Risparmio energetico: una mansarda ben illuminata con luce naturale riduce il consumo di energia elettrica, abbassando i costi della bolletta.
  • Miglior comfort abitativo: una corretta illuminazione influisce positivamente sul benessere psicofisico, migliorando la qualità della vita all’interno della mansarda.
  • Valorizzazione estetica: la luce naturale esalta i materiali e i dettagli architettonici della mansarda, rendendo l’ambiente più accogliente e armonioso.
  • Maggior sfruttamento dello spazio: un ambiente luminoso appare più grande e vivibile, permettendo di utilizzare al meglio la mansarda per diverse funzioni, come studio, area relax o camera da letto.

Inoltre, se la mansarda è utilizzata per attività lavorative o ricreative, una buona illuminazione migliora anche la produttività e il comfort visivo, riducendo l’affaticamento degli occhi.

Leggi anche: Come isolare il sottotetto

Carrello bar fai da te | Costruzione passo passo

Un carrello bar fai da te è un progetto perfetto per unire creatività e praticità, donando un tocco di stile agli spazi domestici

Chi non possiede molte attrezzature e neppure un garage/laboratorio in cui utilizzarle, può tranquillamente affrontare la costruzione di questo carrello bar fai da te, procurandosi i materiali in un brico center in cui farsi tagliare a misura i pezzi. A quel punto il lavoro è fattibile anche in appartamento, con utensili di uso comune.

I fardasé attrezzati, invece, possono divertirsi a fare gli anelli con varie tecniche, nonché tagliare i pannelli di multistrato e il foglio di rame per la finitura metallica delle superfici. A tal proposito, va detto che la scelta del rame è puramente casuale: in alternativa si possono usare lamiera d’alluminio, acciaio, fogli melaminici, piallacci ecc, a seconda delle preferenze.

C’è una sola insidia nella costruzione: per ragioni estetiche, i due ripiani devono risultare paralleli sia nella vista laterale sia frontale. La cosa non è banale perché richiede la massima precisione nel tracciare e poi eseguire i fori negli anelli di legno e i prefori nei pannelli dei ripiani per l’applicazione delle viti di fissaggio.

Va attentamente calcolato anche lo sviluppo dell’anello che, nella sua parte bassa, finisce per lambire il pavimento. Guai se finisse per sporgere troppo…

Occorrente

Per realizzare il carrello bar fai da te è necessario munirsi dei seguente materiali e attrezzature:

carrello bar fai da te

Pannelli di legno multistrato spessore 18 mm:

  • 3 pezzi da 400×100 mm (A)
  • 2 pezzi da 400×600 mm (B)

Lamiera di rame spessore 1 mm (C):

  • 1 pezzo da 582×400 mm
  • 1 pezzo da 600×400 mm
  • 3 pezzi da 120×400 mm
  • 1 pezzo da 100×400 mm

Altro materiale:

  • 2 anelli di legno spessore 10 mm, diametro 700 mm (D)
  • 4 rotelle pivotanti Ø 40 mm con perno Ø 10 mm (E)
  • Viti truciolari 4×50 mm (F)
  • 8 viti in rame per lattoneria 4,5×60 mm con rondelle (G)
  • Smalto spray nero opaco (H)

Attrezzatura:

  • nastro maschera
  • riga
  • matita
  • punte per foratura
  • legno (Ø 3, 4 e 10 mm)
  • miniaspiratore a batteria con tubo flessibile
  • trapano avvitatore a batteria
  • levigatrice palmare a batteria
  • serie di bit di avvitatura
  • strettoi
  • squadra
  • adesivo di montaggio.

Preparazione al fissaggio e finitura dei due anelli

carrello bar fai da te
Per ovviare alle difficoltà di una marcatura corretta dei fori per i ripiani, procediamo nel modo seguente: sovrapponiamo il pannello di multistrato a uno dei due anelli di legno, mettendo gli angoli del lato corto a filo della circonferenza esterna. Sulla faccia dell’anello, tracciamo a matita quattro linee (una per ogni angolo del multistrato) lungo il bordo dei lati lunghi del pannello.
Rispetto alle marcature appena fatte sulla faccia dell’anello di legno segniamo con precisione il punto in cui effettuare i fori per le viti; posizionando provvisoriamente un ripiano, messo in costa, si rileva che per centrarlo rispetto alla sua lunghezza, i fori vanno eseguiti circa 10 mm più internamente. Per questa modifica della marcatura ci aiutiamo con la squadra facendoli anche ricadere in posizione centrata sulla faccia dell’anello.
carrello bar fai da te
Non c’è bisogno di ripetere le marcature sul secondo anello; basta sovrapporre con precisione i due e bloccarli insieme con un paio di strettoi. Poi eseguiamo i quattro fori con trapano avvitatore e punta per legno di diametro 4 mm.
Uno per volta, mettiamo i due anelli su un foglio di cartone e li coloriamo con smalto spray all’acqua, finitura satinata. Per colorare l’altro lato attendiamo che la vernice sia essiccata completamente. Nell’attesa coloriamo anche le parti metalliche delle rotelle pivotanti, dopo aver protetto con nastro maschera le parti in gomma e in plastica.
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Montaggio dei ripiani e finiture carrello bar fai da te

Sul piano che va in sormonto tracciamo una linea a 90 mm dal bordo, lungo la quale facciamo tre fori con punta per legno da 4 mm di diametro. Quando si eseguono fori passanti è bene tenere pressato il pannello su un pezzo di scarto, così la punta, uscendo, non rovina la superficie inferiore.
Presi gli esatti riferimenti dei punti in cui ricadono le viti, nello spessore del pannello sormontato, si effettuano i prefori con punta di Ø 2,5 mm, per una profondità di 25 mm circa.
carrello bar fai da te
Uniamo i pannelli con un filo di adesivo vinilico e le viti truciolari da 4×50 mm. Se per avvitarle usiamo un trapano avvitatore, impostiamo una coppia di serraggio molto bassa, per evitare di spaccare il legno mettendole in trazione troppo forte. Un piccolo avvitatore è più che sufficiente per l’uso.
Nello spessore dei due pannelli che scendono sotto il ripiano inferiore del carrello bar fai da te dobbiamo fare i fori per l’innesto dei perni delle rotelle pivotanti. I fori devono essere equidistanti dal bordo esterno e centrati nello spessore di ogni pannello. Inoltre è bene che siano in asse rispetto al pannello stesso; quindi, tenuto fermo a gambe in sù il ripiano, mentre li eseguiamo dobbiamo tenere la punta del trapano perpendicolare.
carrello bar fai da te
Per rimuovere le imperfezioni dai bordi e dagli spigoli usiamo una levigatrice a delta con carta abrasiva fine; se la macchina ha raccordo di aspirazione, possiamo collegarla a un aspiratore ed evitare che la polvere si sparga ovunque.
Distribuiamo un cordone di adesivo di montaggio sulla superficie inferiore dei fogli di rame o altro metallo; prima di applicarli stendiamo l’adesivo con un pennello sino vicino ai bordi. È bene mettere in pressione le parti dopo l’unione.
Uno per volta fissiamo i due anelli sui fianchi dei due ripiani, usando le viti in rame e le loro rondelle. Anche in questo caso raccomandiamo la massima accortezza nel serraggio delle viti.
carrello bar fai da te
L’inserimento delle rotelle pivotanti conclude la costruzione. Il carrello bar fai da te per il soggiorno può essere messo in piedi.

Cos’è il PVC | Caratteristiche, utilizzi e vantaggi

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Tutti ne sentiamo parlare spesso, ma nel dettaglio cos’è il PVC? Si tratta di un materiale estremamente versatile, ideale per numerose applicazioni in ambito edilizio e non solo

Il PVC, o polivinilcloruro, è un materiale plastico ampiamente utilizzato in diversi settori grazie alla sua versatilità e resistenza. Derivato da materie prime come il cloro e l’etilene, il PVC si distingue per essere economico, durevole e adattabile a molteplici applicazioni.

Questo materiale ha trovato un ruolo di rilievo nella produzione di infissi, pavimenti, persiane e tapparelle, offrendo un’alternativa pratica e performante ad altri materiali tradizionali come legno e alluminio.

Cos’è il PVC: le caratteristiche

Il PVC si presenta come un materiale termoplastico, ovvero in grado di essere modellato e lavorato a diverse temperature. È particolarmente apprezzato per la sua resistenza agli agenti atmosferici, all’acqua e ai prodotti chimici. È disponibile in versioni rigide e flessibili, adattabili a diversi tipi di prodotti. La rigidità e la leggerezza lo rendono ideale per l’uso edilizio, mentre la flessibilità consente applicazioni in ambiti come i rivestimenti e le tubazioni.

Questo materiale si caratterizza anche per le sue proprietà ignifughe e isolanti, rendendolo sicuro e adatto sia per ambienti interni che esterni. Inoltre, è completamente riciclabile, contribuendo alla sostenibilità ambientale.

Principali utilizzi del PVC

Dopo aver visto che cos’è il PVC, vediamo quali sono i suoi principali utilizzi.

Infissi e finestre

Il PVC è uno dei materiali più utilizzati per la realizzazione di infissi e finestre. Le sue proprietà isolanti, sia termiche che acustiche, garantiscono un comfort abitativo elevato. Inoltre, richiede una manutenzione minima rispetto a materiali come il legno, risultando resistente all’umidità e all’usura del tempo.

Pavimenti in PVC

Il PVC viene spesso utilizzato per i pavimenti grazie alla sua resistenza e alla facilità di installazione. I pavimenti in PVC sono disponibili in un’ampia gamma di colori e finiture, tra cui l’effetto legno o pietra. Si tratta di una soluzione ideale per ambienti domestici e commerciali, in quanto facile da pulire, impermeabile e resistente a graffi e urti.

cos'è il PVC

Persiane e tapparelle

Le persiane e le tapparelle in PVC rappresentano un’alternativa leggera e resistente rispetto a quelle in metallo o legno. Sono in grado di sopportare gli agenti atmosferici senza subire deformazioni o danni significativi. Inoltre, offrono un ottimo isolamento termico, contribuendo a migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Altri utilizzi del PVC

Il PVC trova applicazione anche nella produzione di tubazioni, rivestimenti murali, porte interne e complementi d’arredo. La sua versatilità lo rende adatto sia per soluzioni estetiche che funzionali.

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Vantaggi del PVC

Capire che cos’è il PVC significa anche individuare i vantaggi che lo contraddistinguono. A conti fatti i punti di forza sono numerosi. Innanzitutto, è un materiale estremamente resistente, che non si deforma con il tempo e richiede pochissima manutenzione. La sua capacità di isolamento termico e acustico lo rende ideale per migliorare il comfort abitativo. Essendo impermeabile, è perfetto per ambienti umidi, come bagni e cucine.

Un altro grande vantaggio è il rapporto qualità-prezzo. Rispetto ad altri materiali come il legno o l’alluminio, il PVC è decisamente più economico senza compromettere la qualità. La vasta gamma di colori e finiture disponibili lo rende adatto a qualsiasi stile architettonico.

Dal punto di vista ecologico, il PVC è riciclabile e può essere riutilizzato per la produzione di nuovi prodotti, riducendo l’impatto ambientale.

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Svantaggi del PVC

Nonostante i numerosi vantaggi, il PVC presenta alcuni limiti. Ad esempio, pur essendo resistente, può subire danni se esposto a temperature estremamente elevate. Inoltre, la qualità estetica potrebbe risultare inferiore rispetto a materiali naturali come il legno, soprattutto per chi cerca un effetto più autentico.

In alcune applicazioni, come gli infissi per edifici di pregio storico, il PVC potrebbe non essere considerato adeguato per motivi estetici o regolamentari. Infine, il processo produttivo del PVC, se non gestito correttamente, può avere un impatto sull’ambiente a causa dell’uso di cloro e altri prodotti chimici.

Manutenzione

Una delle caratteristiche più apprezzate del PVC è la sua facilità di manutenzione. Per pulire superfici in PVC è sufficiente utilizzare acqua tiepida e un detergente neutro. È importante evitare l’uso di solventi aggressivi o spugne abrasive, che potrebbero danneggiare la superficie.

In caso di macchie ostinate, si possono utilizzare prodotti specifici per la pulizia del PVC, facilmente reperibili in commercio. Una manutenzione regolare garantisce che il materiale rimanga in ottime condizioni per anni.

Costi del PVC

Chiarito che cos’è il PVC, è il momento di scoprire quali sono i prezzi di questo materiale. Iniziamo col dire che il PVC è noto per essere un materiale conveniente. Il costo varia in base all’applicazione e alla qualità del prodotto. Gli infissi in PVC, ad esempio, sono generalmente più economici rispetto a quelli in legno o alluminio, con prezzi che partono da circa 150 euro al metro quadrato.

I pavimenti in PVC, invece, possono costare tra i 10 e i 40 euro al metro quadrato, a seconda dello spessore e della finitura scelta. In ogni caso, il PVC rappresenta un ottimo investimento grazie alla sua durabilità e ai costi di manutenzione ridotti.

Dalle finestre ai pavimenti, passando per tapparelle e persiane, il PVC offre soluzioni pratiche, resistenti e convenienti. Con una manutenzione minima e un costo accessibile, il PVC si conferma una scelta intelligente per chi cerca funzionalità e durabilità. Tuttavia, è importante valutare attentamente le esigenze specifiche per scegliere il prodotto più adatto.

FILA Solutions diventa Società Benefit: un impegno per un futuro sostenibile

FILA Solutions, Azienda leader, punto di riferimento internazionale nei sistemi per la protezione e manutenzione di tutte le superfici, annuncia un importante passo verso un modello di business più sostenibile e responsabile: la trasformazione in Società Benefit. Questa scelta strategica sottolinea l’impegno dell’Azienda nel creare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale.

“Diventare Società Benefit per noi non è né un traguardo né un punto di partenza ma la formalizzazione di un impegno verso la sostenibilità aziendale che è sempre stato nel DNA di FILA”, dichiara Alessandra Pettenon, AD di FILA Solutions. “Crediamo fermamente che un’azienda possa generare profitto aumentando il benessere delle persone, tutelando al tempo stesso il proprio territorio e l’ambiente. Con questa trasformazione, formalizziamo il nostro impegno a operare in modo responsabile, integrando i nostri obiettivi strategici di business con quelli di sostenibilità”.

Le Società Benefit rappresentano una nuova generazione di imprese che, oltre al perseguimento del profitto, si impegnano a creare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Questo modello di business integra nel proprio oggetto sociale obiettivi specifici di beneficio comune, come ad esempio:
• Sostenibilità ambientale: riduzione dell’impatto ambientale, promozione dell’economia circolare, utilizzo di energie rinnovabili.
• Responsabilità sociale: tutela dei diritti dei lavoratori, promozione della diversità e dell’inclusione, sostegno alle comunità locali.
• Governance trasparente: coinvolgimento degli stakeholder, rendicontazione degli impatti sociali e ambientali.
Questi obiettivi specifici vengono definiti nello statuto sociale dell’azienda. In questo modo, la creazione di valore economico diventa un mezzo per raggiungere un fine più ampio: migliorare la qualità della vita delle persone e proteggere l’ambiente.

Con la trasformazione in Società Benefit, FILA Solutions si impegna a rafforzare ulteriormente queste azioni e a definire nuovi obiettivi di sostenibilità misurabili e verificabili, dimostrando che è possibile creare valore economico senza compromettere il benessere delle persone e dell’ambiente.

Come pulire le grondaie in modo efficace

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Sapere come pulire le grondaie in modo efficace e programmare una manutenzione periodica garantisce, non solo risparmi economici, ma anche maggiore comfort e sicurezza per la tua abitazione

Una visita periodica alla fine dell’autunno per eliminare foglie e detriti dalle grondaie è fondamentale per evitare intasamenti e prevenire possibili macchie sul cornicione. Le grondaie, spesso trascurate per la loro posizione scomoda, diventano un problema solo quando si riempiono di foglie e l’acqua piovana inizia a tracimare.

In questo articolo vediamo come pulire le grondaie, i vantaggi di questa pratica e i consigli per una buona manutenzione.

grondaie-disegno

Per rimediare, spesso è sufficiente un pezzo di filo d’acciaio piegato a gancio per liberare la parte alta della tubazione.

 

come pulire le grondaie

Un forte getto d’acqua può essere utilizzato per eliminare i frammenti di sporco rimasti. Se la grondaia non si libera completamente, può essere necessario smontare il pluviale, soprattutto nei punti in cui ci sono gomiti.

gabbietta-metallica

Per proteggere il pluviale dagli ingressi indesiderati, è possibile installare gabbiette di filo metallico all’uscita della grondaia. Queste gabbiette impediscono che foglie e detriti entrino nella tubazione, ma richiedono una pulizia regolare per mantenere il sistema efficiente.

Vantaggi della pulizia delle grondaie

Pulire regolarmente le grondaie offre numerosi benefici, sia per la casa che per l’ambiente circostante:

  • Prevenzione degli intasamenti: La rimozione di foglie e detriti garantisce un flusso regolare dell’acqua piovana, evitando ristagni e tracimazioni.
  • Protezione delle strutture: Le grondaie pulite impediscono infiltrazioni e macchie sulle pareti e sul cornicione, preservando l’integrità dell’edificio.
  • Risparmio economico: Una manutenzione regolare riduce la necessità di riparazioni costose dovute a danni causati dall’acqua.
  • Conservazione dell’ambiente: Un corretto smaltimento dell’acqua piovana previene l’erosione del terreno attorno alla casa e limita i danni al giardino.
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  • Parafoglie adatto per canali di gronda e pluviali
  • Si applica facilmente all’imboccatura superiore degli…
  • Impedisce che i canali della grondaia si otturino
  • Trattiene foglie e detriti
  • Si consiglia la pulizia periodica
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  • Accorciabile: la rete di protezione di 6 m in plastica è…
  • Drenaggio sicuro: la rete protegge la grondaia dalle foglie…
  • Griglia resistente: pratica protezione per grondaie -…
  • Montaggio semplice: con 15 ganci di fissaggio in plastica…
  • Protezione: striscia nera con piccole maglie per catturare…

Problemi causati dalla mancata pulizia delle grondaie

Ignorare la corretta procedura di come pulire le grondaie può portare a conseguenze negative per la casa e la sicurezza:

  • Danni strutturali: Gli intasamenti possono causare infiltrazioni d’acqua, con il rischio di danneggiare le pareti, il tetto e le fondamenta.
  • Rischio di umidità e muffe: L’acqua stagnante può favorire la formazione di muffe e compromettere la qualità dell’aria all’interno della casa.
  • Accumulo di ghiaccio in inverno: In climi freddi, le grondaie intasate possono trasformare l’acqua stagnante in ghiaccio, aumentando il peso sulla struttura e causando potenziali cedimenti.
  • Attrazione di insetti e animali: I ristagni d’acqua diventano un terreno fertile per zanzare e altri insetti, oltre a rappresentare un rifugio per piccoli animali.

Consigli pratici su come pulire le grondaie

Per chi si chiede come pulire le grondaie in modo sicuro ed efficace, ecco alcuni suggerimenti:

  1. Attrezzatura necessaria: Usa guanti resistenti, una scala stabile e un gancio in filo d’acciaio per rimuovere i detriti. Avere un secchio a portata di mano è utile per raccogliere le foglie.
  2. Pulizia con il getto d’acqua: Dopo aver rimosso i detriti più grandi, utilizza una canna dell’acqua con ugello regolabile per sciacquare e verificare il corretto flusso.
  3. Manutenzione preventiva: Installa gabbiette protettive all’imbocco del pluviale per evitare che foglie e detriti ostruiscano le tubazioni.
  4. Verifica delle condizioni: Controlla periodicamente che le grondaie siano ben fissate e prive di crepe o danni.
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Quando affidarsi a un professionista

Non sempre è possibile eseguire la pulizia delle grondaie in autonomia, specialmente per edifici con tetti alti o accessi difficili. In questi casi, rivolgersi a un professionista garantisce un lavoro sicuro ed efficace. Inoltre, i professionisti dispongono di attrezzature specifiche, come sistemi di aspirazione e telecamere per ispezionare le tubazioni.

Domande frequenti su come pulire le grondaie

  • Ogni quanto bisogna pulire le grondaie? Idealmente, due volte l’anno: alla fine dell’autunno e all’inizio della primavera.
  • Posso evitare la pulizia installando una rete protettiva? Le reti protettive riducono il lavoro, ma è comunque necessario verificarne l’efficacia e rimuovere eventuali accumuli.
  • Quanto costa far pulire le grondaie da un professionista? Il costo dipende dalla lunghezza delle grondaie e dall’accessibilità, ma generalmente varia tra 3 e 6 euro al metro lineare.

Check-list per la pulizia delle grondaie

  1. Controlla la stabilità della scala prima di iniziare.
  2. Rimuovi foglie e detriti con un gancio in filo d’acciaio.
  3. Risciacqua le grondaie con un getto d’acqua.
  4. Installa gabbiette protettive per prevenire ostruzioni future.
  5. Programma una verifica periodica per garantire la massima efficienza.

Pulire le grondaie regolarmente è un’operazione fondamentale per mantenere la casa protetta da infiltrazioni, danni strutturali e problemi legati all’umidità. Con poche semplici azioni, come la rimozione di foglie e detriti e l’utilizzo di gabbiette protettive, è possibile assicurarsi che il sistema di drenaggio funzioni sempre al meglio.

Leggi anche: Come riparare la grondaia

Progetti al femminile: un perfetto mix di funzionalità ed estetica

Tratto da “Come ristrutturare la casa n.1 – Gennaio/Febbraio 2025”

Autore: Nicla de Carolis

Il numero è interamente dedicato a progetti di donne architetto e la cosa è nata per caso, senza una selezione a monte in base al genere. L’obiettivo della redazione era dare una panoramica più ampia possibile in fatto di diversi stili, di soluzioni funzionali, di scelta dei colori, di spunti originali da copiare. La selezione fatta tra centinaia di progetti, è risultata essere tutta frutto di lavori di professioniste, il che ci ha piacevolmente stupito a conferma che in questi ultimi anni il numero di iscritte all’albo è decisamente cresciuto. Non che siano mancate nel tempo le archistar donne, da Gae Aulenti a Zaha Hadid solo per citarne un paio di fama internazionale, ma i lavori di qualità e gran varietà presentati in questo numero mettono in luce una particolare sensibilità nella gestione degli spazi e nella cura dei dettagli.
Questa capacità può derivare non solo dalle competenze tecniche acquisite, ma anche da una naturale predisposizione all’ascolto e alla comprensione delle necessità quotidiane dei commitenti dei lavori di ristrutturazione; il tutto con una visione globale e concreta che riesce a bilanciare estetica e funzionalità. Notevole anche l’attitudine alla selezione di arredi e finiture, abbinando con buon gusto elementi di design moderno con pezzi d’epoca o disegnati su richiesta, con risultati originali che rispecchiano e rispettano
la personalità e le esigenze di chi vive la casa.
Dalla limonaia a doppia altezza con soppalco ed enormi superfici vetrate, resa comunque calda e accogliente grazie ad abbondante uso di legno naturale per i pavimenti e gli arredi (da pagina 102), all’appartamento in casa d’epoca su due piani (da pagina 70) dove si sono mantenute le divisioni originarie, un’apertura ad arco e i meravigliosi voltini in mattoni e solo lavorando su materiali, luci, colori, sapiente abbinamento di mobili molto diversi tra loro, si è ottenuto un risultato che appaga l’occhio all’istante.
Non vogliamo certo discriminare per genere, quindi non ce ne vogliano i nostri amati architetti uomini, ma scorrendo la rivista non possiamo che apprezzare l’infinita varietà di questi lavori arricchiti di una grazia tutta femminile..