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Come pulire il piano cottura: guida pratica per mantenerlo pulito e brillante

Sapere come pulire il piano cottura è essenziale per preservarne la bellezza, la funzionalità e la sicurezza

Mantenere il piano cottura pulito non è solo una questione estetica, ma anche di igiene e sicurezza in cucina. I residui di cibo, grasso e calcare possono accumularsi rapidamente, rendendo più difficile la pulizia quotidiana e aumentando il rischio di cattivi odori o macchie permanenti.

Con i metodi e gli accorgimenti giusti, è possibile riportare qualsiasi superficie a splendere, proteggendo i materiali e semplificando le operazioni future.

Scelta dei detergenti adatti

La scelta dei detergenti è fondamentale per evitare danni alle superfici del piano cottura. I prodotti commerciali specifici per vetroceramica, acciaio o induzione garantiscono risultati efficaci, ma è possibile ricorrere anche a soluzioni naturali, più delicate e sicure per l’ambiente. Tra i più comuni:

  • Aceto bianco, utile contro calcare e macchie di acqua
  • Bicarbonato, efficace per incrostazioni e residui bruciati
  • Limone, con proprietà sgrassanti e antibatteriche

È importante verificare sempre le istruzioni del produttore e testare il prodotto su una piccola area prima dell’uso su tutta la superficie.

come pulire piano cottura

Ora che abbiamo visto quali detergenti scegliere, vediamo nel dettaglio come pulire un piano cottura.

Pulizia quotidiana: semplici accorgimenti

Per mantenere il piano cottura in ordine, la pulizia quotidiana deve diventare un’abitudine. Eliminare immediatamente residui di cibo e schizzi di grasso previene l’accumulo di sporco ostinato e facilita le operazioni successive. Una spugna morbida, acqua calda e un detergente delicato sono spesso sufficienti per superfici in vetroceramica o acciaio.

Per superfici a gas, è consigliabile rimuovere le griglie e i bruciatori, lavandoli separatamente e lasciandoli asciugare prima di riposizionarli.

Come pulire piano cottura: rimozione delle incrostazioni più ostinate

Le incrostazioni bruciate rappresentano una sfida maggiore. In questi casi, si possono utilizzare rimedi mirati senza danneggiare il piano cottura:

  • Creare una pasta con bicarbonato e acqua, applicandola sulle macchie e lasciandola agire 15-20 minuti
  • Utilizzare una spatola in plastica per raschiare delicatamente residui bruciati, Preferibilmente dopo averli inumiditi con uno sgrassatore
  • Spruzzare aceto sulle zone interessate, lasciando agire per qualche minuto prima di passare la spugna

Questi metodi sono particolarmente efficaci su vetroceramica e acciaio inox, garantendo una pulizia profonda senza graffi.

Trucchi per la pulizia dei piani in vetroceramica

Il vetroceramica richiede cure specifiche. Evitare prodotti abrasivi e spugne ruvide è essenziale per mantenere la superficie liscia e brillante. L’utilizzo regolare di detergenti delicati e panni in microfibra permette di rimuovere aloni e macchie senza lasciare segni.

Inoltre, applicare periodicamente uno strato sottile di olio vegetale aiuta a proteggere il piano, riducendo l’adesione di sporco e facilitando le pulizie successive.

Accorgimenti per i piani a induzione

I piani a induzione sono sensibili a graffi e urti. La pulizia deve avvenire con panni morbidi e detergenti non abrasivi. In caso di schizzi di cibo bruciato, è consigliabile lasciarli ammorbidire con acqua calda prima di rimuoverli, evitando spatole metalliche che possono danneggiare la superficie.

Un’attenzione particolare va riservata ai bordi e alle fessure, dove possono accumularsi residui difficili da raggiungere. L’uso di spazzolini morbidi o cotton fioc può essere utile per intervenire in queste zone.

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Prevenire lo sporco: buone pratiche quotidiane

Per capire come pulire il piano cottura al meglio è bene sapere che prevenire lo sporco è spesso più semplice che rimuoverlo. Alcune buone pratiche includono:

  • Pulire immediatamente schizzi e residui di cibo
  • Utilizzare coperchi per pentole e padelle durante la cottura
  • Asciugare sempre la superficie dopo il lavaggio per evitare macchie di calcare
  • Evitare prodotti aggressivi o abrasivi che possono danneggiare la superficie

Questi accorgimenti riducono significativamente il lavoro di pulizia e mantengono il piano cottura in ottime condizioni per lungo tempo.

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Pulizia dei componenti removibili

I componenti removibili, come bruciatori, griglie e manopole, richiedono una cura separata. Lavaggi regolari in acqua calda e sapone neutro aiutano a eliminare residui di grasso e incrostazioni. Per griglie e bruciatori metallici, una spazzola morbida può rimuovere sporco ostinato senza danneggiare il materiale.

Per le manopole, è consigliabile rimuoverle periodicamente per pulire anche le parti interne del piano, spesso trascurate ma soggette ad accumulo di sporco.

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Come pulire piano cottura: prodotti naturali vs prodotti chimici

L’uso di prodotti naturali offre vantaggi in termini di sicurezza e rispetto ambientale. Aceto, bicarbonato e limone sono efficaci, delicati e facilmente reperibili. Tuttavia, in presenza di macchie particolarmente ostinate, i detergenti chimici specifici possono risultare più rapidi ed efficaci, purché utilizzati correttamente e con attenzione alle istruzioni del produttore.

Pulizia profonda periodica

Oltre alla manutenzione quotidiana, è consigliabile effettuare una pulizia profonda periodica. Questo tipo di intervento prevede:

  • Smontaggio di griglie, bruciatori e manopole
  • Lavaggio con detergenti specifici o soluzioni naturali concentrate
  • Rimozione di calcare, incrostazioni e macchie persistenti
  • Asciugatura completa di tutti i componenti prima del rimontaggio

Questa routine contribuisce a mantenere il piano cottura sempre igienizzato, funzionale e visivamente gradevole.

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Come già detto, sapere come pulire il piano cottura è essenziale per preservarne la bellezza, la funzionalità e la sicurezza. Abitudini quotidiane, accorgimenti specifici per i diversi materiali e interventi periodici più approfonditi permettono di ridurre lo sporco ostinato e facilitano le pulizie future. Mantenere il piano cottura pulito infatti, non solo migliora l’estetica della cucina, ma contribuisce anche a creare un ambiente più igienico e piacevole per cucinare.

Leggi anche: Come pulire il forno incrostato

Evoluzione Ho.Re.Ca. = vendere di più

Tratto da “Casastile n.438 – Novembre 2025″

Autore: Nicla de Carolis

Si tiene in questi giorni, a Milano, Host, l’importante fiera mondiale dell’Ho.Re.Ca. (acronimo di hotellerie-restaurant-café), il settore che offre servizi e prodotti legati all’ospitalità, alla ristorazione e al consumo di cibo e bevande fuori casa.
Un’occasione imperdibile per essere aggiornati su una realtà in costante evoluzione, con numeri in crescita e con un bel potenziale ancora inespresso grazie alle tante bellezze del nostro Paese, ma grazie anche agli eventi come i prossimi giochi olimpici Milano-Cortina 2026. Il dato saliente che interessa i negozi a cui questa rivista è indirizzata, è il moltiplicarsi di Bed&Breakfast, affittacamere, case vacanze, agriturismi, fenomeno che tutti possiamo toccare con mano, ognuno nella propria città/paese, vedendo il proliferare di targhe su muri e portoni. Meritano di essere citati i numeri dell’ospitalità in Italia che, secondo l’ISTAT, conta 32.194 esercizi alberghieri e 197.337 esercizi extralberghieri composti appunto dalle categorie sopra citate. In realtà i dati extralberghieri sembra siano decisamente più importanti se si considerano gli “affitti brevi condotti in forma non imprenditoriale” che sarebbero oltre 315mila; realtà nate perlopiù dalla richiesta di un turismo che vuole spendere meno ma anche desideroso di vivere a contatto con gli abitanti, con le usanze e le tradizioni tipiche del luogo. Quindi i tanti che si avventurano nella gestione di questo tipo di impresa, magari destinando una parte della casa o acquistando piccoli appartamenti, sono un ottimo bacino di clienti per un negozio specializzato, non avrebbe senso per loro andare da un grossista. Le camere che devono allestire sono 3/6 mediamente e il negozio di articoli per la casa può offrire una gamma completa di tutto quanto serve, dalla biancheria per il letto e per il bagno al necessario per la colazione, agli oggetti di arredo e alla profumazione per gli ambienti. Per approfittare di questi nuovi potenziali clienti, tratti gli spunti dalle tante novità del numero, da pagina 53, oltre che da una visita a Host, potrebbe avere un senso dedicare una parte del negozio all’Ho.Re.Ca. per mettere in evidenza un servizio in più, molto curato, dedicato a questo settore tanto effervescente.

Leggi la rivista

Come incollare compensato: tecniche e colle più adatte

Come incollare compensato per ottenere giunzioni resistenti e durature con i metodi fai da te più efficaci

Il compensato è un materiale molto diffuso nel fai da te e nella falegnameria, apprezzato per la leggerezza e la versatilità. Sapere come incollare il compensato in modo corretto permette di realizzare mobili, rivestimenti e piccole riparazioni con risultati solidi e affidabili.

La scelta dell’adesivo, la preparazione delle superfici e la tecnica di incollaggio sono elementi fondamentali per un lavoro ben riuscito.

Tipi di colla da utilizzare

Le colle più adatte per incollare il compensato variano in base all’uso e alle condizioni ambientali:

  • Colla a contatto: permette un fissaggio immediato, utile per rivestimenti e pannelli sottili.
  • Colla vinilica: la soluzione più comune, economica e facile da applicare, perfetta per lavori interni.
  • Colla poliuretanica: offre maggiore resistenza meccanica e impermeabilità, indicata anche per ambienti umidi.
  • Colla epossidica: assicura incollaggi molto solidi, adatti a strutture che richiedono durata e stabilità.

Come incollare compensato: la preparazione delle superfici

Un incollaggio di qualità inizia con la corretta preparazione. Le superfici vanno pulite da polvere e grasso, carteggiate leggermente per aumentare l’adesione e controllate affinché non presentino umidità o deformazioni. Questo passaggio semplice garantisce una presa più forte e uniforme della colla.

Tecniche di incollaggio

A seconda del progetto si possono adottare diverse tecniche. L’incollaggio con morsetti è il metodo più usato: dopo aver steso la colla, i pannelli vengono uniti e compressi per ottenere una pressione uniforme.

Nei lavori di falegnameria professionale si ricorre spesso alla pressa, che distribuisce la pressione in maniera omogenea su grandi pannelli. In alternativa, quando serve rapidità, la colla a contatto consente un fissaggio immediato senza morsetti, ma richiede precisione assoluta nel posizionamento.

Come incollare compensato: errori da evitare

Alcuni errori frequenti possono compromettere il risultato finale:

  • applicare uno strato eccessivo di colla che riduce l’adesione
  • non esercitare pressione sufficiente durante l’asciugatura
  • incollare pannelli con superfici irregolari o non piane
  • scegliere un adesivo non adatto alle condizioni ambientali

Evitando queste situazioni si ottiene un incollaggio più solido e duraturo.

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Consigli pratici

Per rendere il lavoro più efficace è utile distribuire la colla in modo uniforme con un pennello o una spatola dentata, rimuovere l’eccesso subito dopo l’applicazione e rispettare i tempi di asciugatura indicati dal produttore. Nei pannelli più spessi si può rinforzare l’unione con qualche vite o chiodino, ottenendo una maggiore stabilità della struttura.

Al contrario, nelle piccole costruzioni è possibile utilizzare piccolissime quantità di colla ed eventualmente l’utilizzo di piccoli morsetti, o semplice spago per tenere insieme le diverse parti.

Ora che abbiamo visto come incollare il compensato, analizziamo i costi delle diverse colle.

Costi e convenienza delle colle per compensato

Le colle viniliche sono le più economiche, con flaconi a partire da pochi euro e una resa sufficiente per lavori di media grandezza. Le poliuretaniche ed epossidiche hanno un prezzo più alto, ma garantiscono resistenza e durata anche in condizioni impegnative, si pensi per esempio a una costruzione per il giardino, soggetta agli eventi atmosferici. La colla a contatto ha un costo intermedio e risulta molto pratica per rivestimenti o incollaggi rapidi. In generale, l’investimento rimane contenuto rispetto alla qualità del risultato che si può ottenere.

Sulla base di quanto detto, è chiaro che sapere come incollare il compensato in modo corretto consente di realizzare lavori di falegnameria e bricolage resistenti e ben rifiniti.

La scelta della colla, la preparazione delle superfici e l’applicazione con la giusta pressione sono passaggi fondamentali per evitare scollamenti o deformazioni. Con questi accorgimenti si possono ottenere risultati professionali anche in un contesto domestico.

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PULIZIA E MANUTENZIONE SENZA FATICA CON GLI ALLEATI HUSQVARNA PER IL CAMBIO STAGIONE

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L’azienda svedese propone due prodotti per la manutenzione del proprio giardino in vista dell’arrivo di Autunno e Inverno

Il passaggio dall’Estate all’Autunno (e, quindi, all’Inverno), per la manutenzione del proprio giardino, è un fattore da non sottovalutare. Mentre le piante cominciano il loro periodo di riposo, si può intervenire con opportune azioni.

Tagliare i rami secchi – che si sono seccati durante i mesi caldi e che potrebbero cedere, più avanti, sotto il peso della neve – ma anche il riordino delle siepi sempreverdi che, visti gli ultimi autunni in cui ha fatto caldo fino a Novembre, possono ancora essere potate: sono davvero tante le azioni che si possono fare in totale autonomia.

Proprio per questo motivo Husqvarna, il più grande produttore al mondo di attrezzature per la cura di Boschi, Parchi e Giardini, ha pensato al Soffiatore Aspire B8X-P4A (sistema a batteria Aspire™ 18V) e al Tagliasiepi 215iHD45 (sistema a batteria BLi-X 36V).

Il Soffiatore Husqvarna Aspire B8X-P4A è stato progettato per offrire alte prestazioni con un design compatto ed un rimessaggio intelligente. Grazie alle impostazioni di velocità regolabili in 3 fasi, è in grado di gestire qualsiasi attività, dalle delicate aiuole alle foglie bagnate sul prato. La comoda impugnatura morbida e il design leggero e ben bilanciato rendono il soffiatore facile da usare. Come tutti i prodotti della gamma Husqvarna Aspire™, presenta un elegante design nero completato da dettagli arancioni che guidano in modo intuitivo verso tutti i punti di interazione. Il rimessaggio in spazi limitati è facilitato dalle dimensioni compatte, dal gancio su misura incluso e dal tubo rimovibile.

Husqvarna 215iHD45 è un tagliasiepi a batteria doppia lama, ideale per qualsiasi tipo di siepe e dotato di una potenza sufficiente per gestire anche i rami più spessi. L’impugnatura ergonomica e il perfetto bilanciamento facilitano il passaggio dal taglio della parte superiore della siepe al lato della siepe. La facilità d’uso è garantita anche dall’interfaccia utente digitale, dai pulsanti con parte superiore rigida e dalla possibilità di utilizzare il prodotto con qualsiasi batteria Husqvarna da 36 V. Quando non è richiesta la massima potenza per l’attività corrente, è possibile utilizzare la modalità savE™ per aumentare la durata della batteria.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI E SPECIFICHE TECNICHE

Nuova apertura a Varese, in collaborazione con La Quattro s.r.l.

Brico io, la catena italiana leader nel settore del bricolage di prossimità, ha aperto oggi un nuovo punto vendita in franchising a Varese, il quinto realizzato in partnership con La Quattro s.r.l., segnando un’ulteriore tappa nella proficua collaborazione iniziata a febbraio 2022.
Con questa inaugurazione, la rete di Brico io raggiunge un totale di 122 punti vendita su tutto il territorio nazionale (42 in affiliazione e 80 a gestione diretta), confermando il suo impegno nella crescita e nell’espansione.
Siamo molto orgogliosi di intraprendere questa quinta avventura insieme alla famiglia Santelena,” ha dichiarato Lorenzo Bocchi, Responsabile Sviluppo Rete di Brico io S.p.A. “Anche in una metratura più contenuta rispetto ai nostri standard, siamo riusciti a creare un assortimento che soddisfa le esigenze sia del cliente occasionale che del ‘bricoleur’ esperto.

FOCUS SUL PUNTO VENDITA
Il nuovo negozio di Varese è strategicamente posizionato a due passi dal centro, su una strada di forte passaggio e facilmente raggiungibile. Si estende su una superficie di circa 800 mq, di cui 60 mq sono dedicati al reparto giardinaggio, e si propone come negozio di prossimità pensato per rispondere alle esigenze pratiche di chi vive e lavora in città.
A disposizione della clientela è presente un parcheggio dedicato.
L’edificio, un tempo sede di una storica concessionaria Lancia-Fiat, acquistato da Dario Fantinato circa vent’anni fa, oggi completamente rinnovato, porta con sé il segno del recupero e della valorizzazione degli spazi urbani.

La proposta merceologica: l’offerta merceologica comprende oltre 15.000 articoli distribuiti tra i vari reparti del “fai da te“, mette in primo piano la ferramenta, l’automotive e i prodotti per l’edilizia privata, tre settori chiave che rendono il punto vendita un partner affidabile tanto per i professionisti quanto per gli appassionati del fai da te. Non mancano, ovviamente, i classici reparti come Utensileria (elettrica e manuale), Elettricità, Idraulica, Bagno, Sistemazione, Legno e Vernici. A completare l’assortimento, un’ampia sezione è dedicata ai prodotti promozionali e stagionali..
In negozio è inoltre presente un corner AreaKasa di circa 50 mq, realizzato in collaborazione con Kasanova, che arricchisce l’esperienza d’acquisto con soluzioni e accessori per la casa.
Un mix tra tradizione e innovazione che fa di questo nuovo store un luogo pratico, funzionale e vicino alle persone: un punto di riferimento destinato a crescere insieme al territorio.

Lo staff: un team di esperti è a disposizione dei clienti per offrire consulenze, consigli personalizzati e preventivi gratuiti..

Le offerte: in occasione dell’apertura, è stato realizzato un volantino speciale con una selezione di articoli a prezzi vantaggiosi, scelti per rappresentare al meglio l’offerta del negozio e le tendenze stagionali.

Brico io Varese – Viale Belforte, 99 – Tel. 0332.484734
Orario di apertura: dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 19.30 – domenica dalle 8.30 alle 19.00

Nasce a Milano il primo Showroom OBI: nuove esperienze tra design e consulenza

L’Intelligenza Manuale al centro di un nuovo progetto 
Presentati i dati della ricerca realizzata con GfK, che evidenziano come, nell’era della digitalizzazione, le abilità manuali continuino a rappresentare un patrimonio prezioso

OBI – azienda leader nel settore del Fai-da-te e del giardinaggio con 644 punti vendita in Europa, di cui 56 in Italia – apre oggi il suo primo Showroom a livello globale, situato nel cuore di Milano, in zona Dateo (viale Piceno 11), e pensato per offrire una consulenza personalizzata ai clienti, inclusi professionisti del design e dell’architettura.
In occasione dell’inaugurazione del nuovo spazio, l’azienda ha presentato i risultati della ricerca realizzata con GfK – An NIQ Company[1] come parte del progetto «Intelligenza Manuale», che ne esplora il significato e il ruolo delle competenze manuali nella creazione di valore, dalle singole relazioni umane al sistema Paese.
 
Lo showroom di Milano segna un passo importante nella nostra strategia in Italia: non è solo un punto vendita, ma uno spazio consulenziale, un luogo dove le progettualità prendono forma attraverso l’esperienza e la relazione con professionisti”, ha commentato Gabriele Gennai, Amministratore Delegato di OBI Italia. “Relazione è anche la parola chiave del progetto intrapreso sull’Intelligenza Manuale: secondo la ricerca realizzata con GfK, l’80% degli italiani ritiene che le attività manuali aiutino a sviluppare e rafforzare i rapporti sociali, ma è una ricchezza che stiamo perdendo nel tempo. Considerata la funzione che gli artigiani esercitano nel nostro Paese e il valore economico che ne deriva – basti pensare alle eccellenze italiane nel mondo della moda e del design – riteniamo fondamentale generare maggiore consapevolezza sull’Intelligenza Manuale e promuovere, anche in ambito formativo e professionale, un sostegno più deciso da parte di tutto l’ecosistema”.

Un nuovo spazio nel cuore di Milano
La scelta di Milano per il primo Showroom OBI riflette la volontà di rafforzare la presenza in un contesto urbano dinamico, introducendo un concept scalabile e agilmente replicabile anche in altri centri.
Sviluppato su una superficie di circa 450 metri quadrati, lo Showroom si configura come un luogo dedicato alla progettazione e un punto di connessione con l’ampia offerta dell’ecosistema OBI – che spazia dai prodotti per l’ambiente bagno a un’ampia selezione di serramenti, porte, superfici e rivestimenti di design, oltre a tutte le soluzioni di climatizzazione e domotica per la casa. Al cliente viene offerta un’esperienza immersiva e su misura, grazie anche a strumenti innovativi come la progettazione 3D con tecnologia VRAY, che permette di visualizzare in tempo reale il proprio progetto di casa.
Lo Showroom costituisce il primo investimento in Europa di questo genere da parte di OBI, a conferma della centralità strategica del mercato italiano per l’azienda, che proprio nel nostro Paese ha avviato la sua espansione internazionale nel 1991, con l’apertura del suo primo punto vendita al di fuori dei confini tedeschi.
Da allora, il Gruppo ha consolidato progressivamente la propria posizione nel Paese e oggi conta in Italia circa 2.500 collaboratori e 56 punti vendita, da quelli di dimensioni più contenute, con una superficie di circa 1.500 metri quadrati, fino a store più ampi e completi, con superfici che variano tra gli 8.000 e i 10.000 metri quadrati. Questa strategia modulare consente a OBI di adattarsi in maniera precisa alle specificità territoriali, rafforzando la riconoscibilità del brand e rendendo l’offerta sempre più rilevante.
Per il lancio dello Showroom OBI, è stata sviluppata una campagna in collaborazione con DLVBBDO, per la creatività, e Wavemaker (parte del gruppo WPP), sul fronte media planning e buying, che comprende affissioni OOH e DOOH nell’area di Milano e investimenti digital, rivolgendosi a due target distinti: da un lato il cliente finale – in particolare le persone che intendono effettuare lavori di ristrutturazione – e dall’altro tutti quei professionisti, come architetti e interior designer, che possono beneficiare dei servizi offerti dallo Showroom OBI nel proprio lavoro.

Dalla ricerca “Intelligenza Manuale”, nasce un progetto per valorizzare il “saper fare”
La ricerca dedicata all’Intelligenza Manuale ha messo in luce come, nell’era della digitalizzazione e dell’automazione, le abilità manuali continuino a rappresentare un patrimonio prezioso per l’Italia, capace di dialogare con l’innovazione tecnologica.
Il 91% degli italiani ritiene infatti fondamentale per la vita quotidiana una qualche dimestichezza nei lavori manuali, ma il ruolo della manualità va ben oltre gli aspetti funzionali: per l’80% degli intervistati, tali attività sono anche un potente strumento relazionale, capace di rafforzare i legami sociali, favorire la collaborazione e generare momenti di condivisione autentica.
Al tempo stesso, il 62% percepisce una diminuzione delle capacità manuali rispetto a dieci anni fa, segno di una progressiva perdita di familiarità con un “saper fare” che ha storicamente caratterizzato la cultura italiana.
Una tradizione che continua invece a riflettersi nella percezione delle professioni artigiane, ritenute di grande rispetto dal 77% degli italiani, oltre che meritevoli di maggiore considerazione e di un sostegno concreto da parte delle istituzioni, secondo la metà del campione. Burocrazia e pressione fiscale sono infatti indicati tra le principali barriere che ostacolano la crescita delle professioni manuali, insieme alla percezione di scarso prestigio e tutela e alla carenza di percorsi formativi adeguati.
In questo scenario, la tecnologia non è vista come una minaccia, ma come un’opportunità: il 74% degli italiani si dichiara ottimista rispetto all’integrazione tra Intelligenza Artificiale e Intelligenza Manuale, immaginando un futuro in cui strumenti digitali e competenze pratiche si rafforzano reciprocamente. Tra i benefici attesi, spiccano la riduzione degli errori, il supporto alla progettazione e la capacità di affrontare problemi inattesi.
Partendo da queste evidenze, OBI realizzerà una serie di workshop in partnership con The Offline Club per aiutare le persone a “disconnettersi” dal mondo digitale e “riconnettersi” con se stesse e con gli altri, creando una community che valorizza esperienze autentiche e genuine. Gli eventi si svolgeranno presso una selezione di punti vendita a partire da questo autunno, coinvolgendo clienti e appassionati di fai-da-te (ma anche semplici curiosi) in laboratori legati ad attività manuali e creative.
A supporto del progetto strategico “Intelligenza Manuale” ideato da Havas PR, verrà sviluppata da DLVBBDO la campagna «Mi dai una mano?», che prenderà vita all’interno dei negozi OBI e verrà veicolata tramite i media locali e i canali social di OBI Italia.

Claber premiata con il Premio Speciale per la sostenibilità agli European Carton Excellence Award 2025

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Il nuovo packaging della pistola a spruzzo Claber Lancia Pro 8535, sviluppato da Lucaprint con cartoncino Stora Enso, ha ottenuto il Premio Speciale per la Sostenibilità agli European Carton Excellence Award 2025.

La soluzione sostituisce il tradizionale formato a materiali misti con un blister monomateriale in cartoncino riciclabile, eliminando completamente la plastica. Questo inoltre permette di ridurre del 50% il volume dell’imballo, con vantaggi concreti per logistica, stoccaggio e trasporto, oltre a semplificare le operazioni di smaltimento per l’utente finale.

Il materiale impiegato per la produzione del packaging è accompagnato dalla certificazione FSC® che, acronimo di Forest Stewardship Council®, identifica il legno e la carta provenienti da foreste gestite in modo sostenibile, garantendo la tutela delle specie vegetali e animali e assicurando il rispetto delle esigenze sociali, economiche ed ecologiche delle generazioni presenti e future.

Il sistema di chiusura, integrato direttamente nel cartoncino e sviluppato su misura per ogni prodotto, garantisce massima protezione e stabilità senza inserti plastici, mantenendo però una piena visibilità del prodotto. L’intera linea assume così un aspetto coerente e compatto, che unisce impatto estetico e valore ambientale.

La giuria ha premiato il progetto per la sua innovazione strutturale, che rappresenta una vera alternativa al packaging tradizionale: elimina la plastica senza compromettere l’esperienza dell’utente finale o la riconoscibilità del prodotto a scaffale. L’uso di fustellature precise e di una costruzione robusta riduce gli sprechi di materiale, dimostrando come sia possibile coniugare design, funzionalità e sostenibilità.

Un esempio concreto di come Claber, insieme ai suoi partner, continui a costruire un futuro in cui innovazione e responsabilità ambientale vanno di pari passo.

Come riparare una piastrella rotta: tecniche pratiche e soluzioni efficaci

Ecco come riparare una piastrella rotta senza rifare il rivestimento: guida a metodi, strumenti e consigli per un risultato durevole

Le piastrelle, che siano posate a pavimento o a rivestimento, sono resistenti nel tempo ma non immuni a danni. Una caduta accidentale, un urto con un oggetto pesante o un difetto di posa possono provocare crepe o fratture visibili. In questi casi, sapere come riparare una piastrella rotta permette di mantenere l’estetica dell’ambiente senza ricorrere a interventi costosi e invasivi.

Perché una piastrella si rompe

Una piastrella può danneggiarsi per diversi motivi. In alcuni casi si tratta di eventi improvvisi, come la caduta di un utensile pesante in cucina o in garage; in altri il problema è più strutturale e riguarda difetti di posa o assestamenti del massetto. Anche le variazioni termiche contribuiscono a creare piccole tensioni che, con il tempo, possono trasformarsi in crepe.

Capire la causa del danno è fondamentale: se si tratta di una rottura isolata, la riparazione è semplice, mentre in presenza di più fessure distribuite sulla superficie potrebbe essere necessario un intervento più ampio.

Vediamo ora nel dettaglio alcune tecniche pratiche su come riparare una piastrella rotta.

Riparazioni superficiali con resine epossidiche

Quando la piastrella presenta solo una piccola crepa e la sua stabilità non è compromessa, è possibile intervenire senza sostituirla. Una soluzione molto diffusa è l’utilizzo di resine epossidiche trasparenti o colorate.

Il procedimento è semplice: dopo aver pulito bene la superficie con alcool, si applica la resina lungo la fessura con una spatolina sottile. Una volta indurita, la parte trattata può essere leggermente levigata con carta abrasiva fine per uniformare la superficie. Il vantaggio di questo metodo è la rapidità: in meno di un’ora la piastrella torna a presentarsi integra, con un risultato estetico soddisfacente soprattutto se la crepa è minima.

come riparare una piastrella rotta con resina epossidica

Sostituzione di una piastrella danneggiata

Se la piastrella è fratturata in più punti, la soluzione più efficace è la sostituzione. In questo caso occorre un po’ più di manualità, ma il risultato sarà duraturo e perfettamente integrato con il resto del rivestimento.

I passaggi principali sono:

  • rimuovere lo stucco che circonda la piastrella rotta;
  • praticare un foro centrale con una punta da trapano per facilitare la rimozione;
  • spaccare la piastrella con un martello e asportarne i frammenti;
  • pulire accuratamente il fondo eliminando residui di colla;
  • stendere un nuovo strato di adesivo e posizionare la piastrella di ricambio;
  • completare con la stuccatura delle fughe.

Questa tecnica richiede precisione: un allineamento errato o una quantità eccessiva di colla possono compromettere l’uniformità della superficie.

come riparare una piastrella rotta

Come riparare una piastrella rotta: strumenti e materiali necessari

Per svolgere l’intervento in modo corretto risulta utile avere a disposizione una serie di attrezzi di base. Oltre alla piastrella di ricambio, servono martello e scalpello, trapano con punta per ceramica, spatola, colla per piastrelle e stucco per fughe. A seconda della situazione può essere utile anche una resina epossidica, se si sceglie la riparazione senza sostituzione (vedi sopra).

Disporre del giusto equipaggiamento riduce i tempi di lavoro e limita il rischio di danneggiare le piastrelle adiacenti.

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Errori da evitare durante la riparazione

Un intervento mal eseguito può peggiorare la situazione invece di migliorarla. Tra gli errori più comuni da evitare ci sono:

  • forzare eccessivamente i frammenti, col rischio di scheggiare le piastrelle vicine;
  • trascurare la rimozione della vecchia colla, che impedisce una buona adesione;
  • applicare troppo stucco, creando antiestetici rilievi sulla superficie.

Prestare attenzione a questi dettagli è ciò che fa la differenza tra un lavoro approssimativo e una riparazione ben riuscita.

Costi e considerazioni pratiche

Uno dei vantaggi di imparare come riparare una piastrella rotta è la convenienza economica. I materiali necessari hanno costi contenuti: una confezione di resina epossidica può variare tra i 5 e i 15 euro, mentre lo stucco per fughe si trova facilmente a circa 10 euro. Le piastrelle di ricambio hanno prezzi variabili a seconda del modello, generalmente da 2 a 15 euro l’una.

La spesa complessiva rimane quindi limitata, soprattutto se si dispone già degli strumenti di base. L’unico vero ostacolo può essere il reperimento della piastrella identica, in particolare per pavimenti installati molti anni fa.

come riparare una piastrella rotta

Concludendo, intervenire correttamente su una piastrella danneggiata è un’operazione alla portata di chiunque abbia un minimo di manualità e gli strumenti adatti.

Le tecniche variano in base al tipo di danno: le piccole crepe possono essere trattate con resine, mentre le fratture estese richiedono la sostituzione della piastrella.

Sapere come riparare una piastrella rotta permette di preservare l’estetica degli ambienti e di allungare la vita del rivestimento, evitando costi elevati e lavori invasivi.

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L’idropulitrice fa notizia… se usata da un sindaco

Tratto da “Far da sé n.545 – Ottobre/Novembre 2025″

Autore: Nicla de Carolis

Arnaldo Pitton, sindaco di Meduna di Livenza (TV), armato di idropulitrice e tuta da lavoro, ha pulito la facciata e il piazzale del municipio; non c’erano operatori disponibili per svolgere il compito e i divieti di assumere nuovo personale gli impedivano di risolvere il problema in altro modo. “Mancano operai, serve meno burocrazia”, ha detto Pitton al lavoro mentre era filmato; il suo gesto ha ottenuto ampia eco mediatica perché finito sui social, passando poi anche in TV e sulle pagine dei quotidiani. Un Pitton stupito e contentissimo perché con questo suo concreto fare ha lanciato una lezione di senso civico e amore per il territorio, recepita soprattutto dai giovani che l’hanno fatta diventare una notizia virale.
E su questa scia, con piacere, leggiamo anche del primo cittadino di Macerata Feltria, Massimiliano Gorgolini, 51 anni, che si rimbocca le maniche e, a bordo della pulitrice automatica della Regione, percorre in lungo e in largo le vie del paese nei giorni festivi, di prima mattina, quando i suoi concittadini dormono, e pulisce il centro abitato.
Notizie che suscitano ammirazione e fanno scalpore perché, secondo il pensar comune, sembra inconcepibile che un burocrate, un amministratore, un politico, come chi riveste la carica di sindaco, possa utilizzare le mani per adoperare un’idropulitrice o per guidare un furgoncino con le spazzole per ripulire le strade. Esempi rari che ci auguriamo possano servire a indirizzare i singoli cittadini al mantenimento del decoro della città in cui vivono, proprio come se quanto è fuori della porta di casa fosse al pari di loro proprietà.
Per chi è fardasé, l’utilizzo di un’idropulitrice non è un evento di cui parlare e neanche il saperla usare, vista la competenza maturata per tanti altri lavori; competenza frutto della teoria, dell’esperienza, della manualità e della mente che ha messo insieme tutti gli elementi di questo saper fare che non fa notizia, pur se decisamente più complesso dell’operato di Pitton e Gorgolini. A Franco Gasparini che ha realizzato il tavolino pieghevole con piedini che si infilano sotto il divano bassissimo, con pezzi di recupero, saldati e adeguatamente rifiniti (pag 82), a Daniele Brugnara che ha costruito il mobile da bagno con telaio in tubolari metallo, tamponamenti e ripiani in multistrato e piano di appoggio dei due lavabi in legno massiccio (pag 78) e a tutti voi va il nostro il nostro “BRAVI!” al pari dei complimenti ai due sindaci, che non hanno disdegnato la manualità.

Einhell stabilisce un record mondiale: una batteria per oltre 300 utensili

Una sola batteria per oltre 300 utensili diversi: dai trapani avvitatori a percussione agli aspirapolvere, dai tosaerba ai compressori. Con questo riconoscimento ufficiale GUINNESS WORLD RECORDS, Einhell, azienda di riferimento a livello mondiale nella produzione di utensili, ha fornito una prova spettacolare della compatibilità e della performance del suo sistema di batterie Power X-Change. Durante il tentativo di record mondiale, una “catena di persone” si è passata di mano in mano una sola batteria da 18 V in un tempo record. Ciascuno dei partecipanti ha dovuto inserire la batteria, accendere l’utensile, rimuovere la batteria e passarla alla persona successiva in meno di 20 secondi. Nella sfida sono stati utilizzati più di 300 utensili da officina, da giardino, per la casa e per la pulizia. La batteria Power X-Change SEALED ha superato senza sforzo questo stress test con una sola carica. Il titolo GUINNESS WORLD RECORDS è la prova evidente che Power X-Change soddisfa i requisiti dell’utilizzatore moderno: libertà senza fili, versatilità di utilizzo e qualità di progettazione.