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Sigillanti Pattex: versatili ed efficaci

Una nuova gamma caratterizzata dall’uso semplice orientata ai tre principali ambienti che richiedono interventi rapidi di riparazione e sigillatura

Una gamma che condivide la facilità di applicazione e la versatilità. Tre prodotti sigillanti, disponibili in cartuccia da 280 ml per pistola a estrusione e in tubo da 50 ml, per evitare qualsiasi spreco, specializzati nei tre ambienti della casa e del suo esterno, in cui più frequentemente sono richiesti lavori di riparazione, ripristino o montaggio.

 

  1. Bagni&Cucine

    Silicone acetico bianco, ideale per la sigillatura di elementi d’arredo nei locali umidi: per esempio di box doccia, lavabi, lavandini, top cucina e vasche da bagno. Resiste alle muffe, ai raggi UV, all’acqua e ai comuni detergenti.

  2. Interni Riempie&Ripara

    Prodotto acrilico ideale per la sigillatura di infissi (anche in adesione al muro), cassonetti ecc. Ottimo in presenza di crepe e fessurazioni, per ripararle riempiendole. Ideale per applicazioni in interni, è inodore e verniciabile.

  3. Esterni Riempie&Ripara

    Silicone acetico trasparente, ideale per sigillature di infissi, serramenti, bagni, box doccia, sanitari e cucine su materiali porosi e non porosi. Può essere utilizzato sia in interni sia in esterni; resiste alle muffe e ai raggi UV.

Migliaia di articoli per chi ama fare da sé

Nel nuovo sito si trovano tutti gli accessori per la costruzione di mobili e complementi d’arredo, dalle viti alle cerniere, dalle serrature agli scorrevoli per cassetti, più tantissimi altri prodotti: catalogo scaricabile di 1230 pagine

Sarà presto on-line il nuovo sito di SACAR DUE, azienda che produce e distribuisce un numero senza fine di articoli, i più rivolti al laboratorio e al fardasé. Il catalogo completo in forma cartacea conta 1230 pagine con categorie che includono minuteria, ferramenta mobili, reggimensole, serramentistica, sicurezza, maniglie, ruote, molle, macchinari, appendiabiti, cassette postali ecc.

Ampissima la disponibilità di minuteria di tutti i generi e di ferramenta mobili; per tutti gli articoli sono indicate le misure e, ove necessario, anche disegni tecnici con le quote per poter valutare a priori tutti gli importanti dettagli di ogni progetto. SACAR DUE è fornitore dei grandi centri di distribuzione fra cui i negozi fai da te più diffusi sul territorio, dove si possono acquistare i prodotti visti sul sito o sul catalogo.

Doccia in cartongesso

La nostra arma è il cartongesso che viene scelto per l’economicità e la praticità, dato che può essere messo in opera con pochi strumenti e poco tempo. Anche se l’uso del cartongesso in un bagno può causare perplessità, i produttori hanno sviluppato da anni lastre idrofughe che resistono nei luoghi umidi per anni senza deformarsi. Come ulteriore misura di sicurezza, sono consigliati trattamenti con liquidi impermeabilizzanti e piastrellature che rendono.

IL CONTROSOFFITTO DELLA DOCCIA IN CARTONGESSO

 

Doccia in cartongesso

Doccia in cartongesso

L’intelaiatura di sostegno delle lastre è ancorata al soffitto con alcuni tiranti che, tramite ganci a molla, permettono di regolare l’orditura all’altezza voluta.
Avvitati i pannelli all’intelaiatura si applica sui giunti un nastro di rete autoadesiva che assorbe le dilatazioni e impedisce che si formino screpolature, poi si stucca.
La stuccatura delle giunzioni e delle viti deve essere ripassata dopo circa un’ora per rasare perfettamente la superficie. Eventuali sbavature si carteggiano.

TELAIO E PARETI DELLA DOCCIA IN CARTONGESSO

Tutto il soffitto, compresa la zona sopra la doccia, viene controsoffittato con i pannelli di cartongesso. La parte più difficoltosa del montaggio è il sollevamento della lastra: se non ci sono aiutanti si possono usare appositi ganci da appendere ai profilati o un puntello a forma di T che sostiene il pannello fino a che non siano state inserite un po’ di viti nel perimetro.

La parete del box doccia è costruita su un profilato perimetrale largo 50 mm, incollato alle piastrelle del pavimento e della parete con un nastro biadesivo espanso che fa anche da isolante acustico. Sulla parte libera, l’unione viene effettuata con una pinza giuntatrice.

Con una robusta cesoia (questo e altri atgrezzi sono normalmente presenti in un laboratorio fai da te) si possono tagliare facilmente i profilati a “U” e a “C”. Per troncare la base, dopo aver tagliato le ali, si piega il profilato per fare posto alle lame della cesoia.

Per piegare a 90° i profilati a “U” si taglia lateralmente la lamiera lasciando i pezzi uniti per la base. Basta piegare il profilato con le mani per far incastrare insieme le ali sporgenti.

Anche la parte frontale alta della doccia viene chiusa con un pannello. Il perimetro è costruito con guide ad “U” mentre l’architrave è realizzata con un profilo a “C”. Nel caso specifico è stato utilizzato un pannello anche per chiudere la finestra posteriore.

I pannelli esposti maggiormente all’umidità sono di gesso rivestito di carta verde e impregnato, sottoposti a speciali procedimenti per limitare l’assorbimento di acqua.

LA PIASTRELLATURA

bordi dei pannelli vengono rifiniti con una raspa per togliere le asperità lasciate dal taglio e consentire al pannellino frontale di poter appoggiare direttamente sul metallo del montante.

Il cartongesso idrofugo può essere piastrellato senza difficoltà; prima di stendere la colla, però, è bene passare un apposito impermeabilizzante (come Knauf Flächendicht) con un pennello o un rullo e attenderne il completo asciugamento.

Il bordo del box doccia viene rifinito con paraspigoli arrotondati di plastica che sostituiscono i vecchi e fragili “jolly” ottenuti fresando a 45° il bordo della piastrella. L’ala traforata del paraspigoli viene fatta aderire all’adesivo e nascosta sotto la piastrella frontale.

Il rivestimento di piastrelle è posato a partire dal basso utilizzando un normale adesivo per rivestimenti. Per compensare le inevitabili irregolarità dimensionali delle piastrelle, ciascuna fila viene allineata spessorando le fughe con piccoli cunei di plastica che si rimuovono a collante asciutto.

I FARETTI

Il foro, in questo caso da 60 mm, per l’installazione del faretto, viene eseguito con la sega a tazza. La posizione va calcolata in modo da non interferire con i profilati.

La guaina proveniente dal centro soffitto, già fissata all’orditura prima di applicare il cartongesso, viene estratta dal foro insieme a quella che raggiunge gli altri punti luce.

I due conduttori che alimentavano l’unico punto luce del locale, vanno ora collegati in parallelo passando da una morsettiera all’altra di tutti i faretti previsti.

Battile e Battile Pro di Montolit | Adesione perfetta!

Due strumenti (Battile e Battile Pro) con platorello vibrante per espellere le bolle d’aria sotto le piastrelle più la funzione ventosa per sollevarle

Sotto le piastrelle l’uniformità della colla è garanzia di adesione nel tempo e di robustezza ai carichi. Per avere certezza che l’adesivo si distribuisca perfettamente, Montolit propone Battile e Battile Pro, due macchine a ventosa battente, adatte per piastrelle e lastre. Il platorello gommato ha doppia funzione: in primis quella vibrante, con la quale la piastrella si assesta in modo corretto mentre le bolle d’aria fuoriescono lateralmente; con la seconda si agevola il sollevamento, grazie alla depressione esercitata tramite leva. Entrambe le versioni sono funzionanti a batteria: una ha l’accumulatore integrato, mentre la versione Pro ha batterie intercambiabili.

Specifiche tecniche dei modelli

  • Elementi in dotazione

    Battile Pro (a sinistra) e Battile sono complete di alimentatori e valigetta di trasporto. Battile Pro ha in dotazione due batterie e una piastra in teflon per allargare la base d’appoggio.

  • Pulsante per l’azionamento

    L’azionamento avviene premendo il pulsante all’estremità dell’impugnatura.

  • Manopola per la regolazione dell’effetto vibrante

    La regolazione dell’effetto vibrante (da 5.000 a 18.000 vibrazioni al minuto) si effettua con l’apposita manopola.

  • Batteria ricaricabile

    La batteria è da 8,4 V – 2,6 Ah; è posizionata internamente e si ricarica in due ore.

  • Corretto funzionamento dell’azione vibrante

    Durante l’azione vibrante non deve essere attivata la ventosa, in modo che la macchina possa scivolare liberamente sulla piastrella.

  • Leva per attivare la ventosa

    Per attivare la ventosa nella versione Battile, basta tirare la leva situata sotto l’impugnatura principale. Anche le piastrelle in grès, con superficie materica, si riescono a sollevare bene grazie alla morbidezza della ventosa.

  • Possibilità di estendere la superficie di lavoro nella funzione vibrante

    La piastra fornita con la versione Pro è utile quando serve estendere la superficie di lavoro nella funzione vibrante. La piastra va bloccata con la ventosa.

Battile Pro con batteria esterna

Le batterie in dotazione con la versione Pro sono da 16 V – 2,0 Ah, agli ioni di Litio, e si ricaricano in 2 ore e mezza.
Premendo la macchina sulla piastrella e ribaltando la leva di suzione, si attiva la ventosa del platorello e si può sollevare il pezzo.
Con la leva della funzione ventosa ribaltata in avanti, si rileva lo spostamento verso l’interno del centro della membrana gommata, mentre il bordo aderisce alla piastrella. La depressione che si forma permette di sollevare piastrelle e lastre sino 25 kg di peso.

Battile costa euro 235,00.
Battile Pro con 2 batterie costa euro 393,00.

Supersalone del Mobile: makers VS fardasé

Tratto da “Far da sé n.520 – Ottobre 2021″

Autore: Nicla de Carolis

Si è appena chiuso a Milano il Salone del Mobile, evento molto atteso dopo la mancata edizione del 2020, realizzato in dimensioni decisamente minori: 4 padiglioni contro i 10 utilizzati nelle precedenti, minor numero di espositori e un allestimento continuo in aree non grandi, sviluppate in orizzontale e verticale, senza separazioni tra un’azienda e un’altra. All’interno della manifestazione era incluso “the makers show”, quello che poteva sembrare un evento dedicato ai makers. Di loro abbiamo parlato più volte,  gli artigiani digitali, per lo più giovani, che uniscono il bricolage alle tecnologie digitali. Rispetto a chi ha abilità manuale e conosce tecniche e materiali per realizzare oggetti, mobili, macchine utensili, i fardasé appunto, i makers possono avere anche competenze ingegneristiche che gli consentono di fare uso della robotica, delle apparecchiature a controllo numerico, dei dispositivi per la stampa 3D, il tutto condiviso con licenze libere secondo la cultura senza scopo di lucro che li contraddistingue e che vuole essere alla base di nuovi processi di innovazione tecnologica e produttiva a basso costo.

Naturalmente eravamo molto interessati a questa sezione per le novità e gli spunti che avrebbe potuto portare alla nostra materia; si leggeva: “… design, sperimentazione, nuove tecniche di produzione e ricerca dei materiali per sviluppare produzioni in proprio. Il loro contributo alla mostra rende ancora più esaustiva la diversità nel mondo della creatività dell’abitare, con l’obiettivo di fornire un’immagine collegiale dello stato dell’arte del design indipendente e della sua direzione…” 

I piccolissimi spazi dedicati alle realizzazioni dei makers, sparsi qua e là, anche se in linea con il nuovo format, erano difficili da individuare senza consultare la mappa della fiera e, a malincuore, dobbiamo dire che la delusione è stata grande; certo non possiamo stupirci di fronte a uno schienale di sedia in legno che per essere più comodo è stato leggermente curvato “laminandolo con due parti in legno, ognuna di 4 o 5 millimetri di spessore…”. O da un piccolo armadio realizzato con legni di scarto “…senza finitura laccata in modo da far esprimere completamente la struttura del legno…”, in esemplare unico. 

Sarò di parte ma realizzazioni, tecniche e scelte mi sono sembrate cose scontate per un fardasé, oggettivamente molte delle vostre realizzazioni sarebbero state più meritevoli di una ribalta come il SuperSalone.

Due realizzazioni dei Makers in esposizione al SuperSalone 2021:
Chair in scrapwood e Classic cupboard di Piet Hein Eek.

Posare il parquet incollato

Il parquet incollato può essere applicato sia su un supporto in calcestruzzo sia sul pavimento piastrellato.
La pavimentazione di legno duro offre una grande scelta di essenze: quercia, teck, faggio, sapelli, mogano, acero, noce.
Si tratta anche di una superficie durevole, robusta, di facile pulizia e manutenzione.
Occorre sempre “condizionare” il materiale del nuovo pavimento; acquistiamolo almeno una settimana prima della posa, togliamolo dall’imballaggio e lasciamolo nel locale in cui intendiamo posarlo.
Mettiamolo in modo che l’aria possa liberamente circolare attorno ad ogni listone.
parquet incollato
Conviene sempre cominciare la posa del parquet incollato lungo il lato più lungo della stanza.
L’adesivo va applicato sul pavimento in modo da coprire una superficie lievemente più ampia dell’elemento da posare e, quindi, possiamo sistemare in posizione il pezzo con molta cura. Quando si arriva in prossimità della parete opposta bisogna tagliare longitudinalmente i listoni dell’ultima striscia. Il taglio dev’essere fatto con una sega a denti fini. Nel caso si debba seguire una forma particolarmente complicata come, ad esempio, la base dello stipite di una porta o il contorno di un sanitario, è opportuno fare una maschera dell’area controllandone il profilo prima di riportarne la sagoma sul legno da tagliare.

È meglio dover rifare una maschera imprecisa che sprecare materiale tagliandolo nella forma sbagliata. Possiamo ricorrere a strisce di sughero per riempire gli spazi previsti per l’espansione del legno lungo il perimetro del locale. Attorno alla base scanalata dello stipite della porta, per esempio, possiamo tagliare l’elemento del pavimento semplicemente come se fosse rettangolare e riempire, poi, gli immancabili vuoti con le strisce flessibili di sughero. Forza…al lavoro fai da te!

PARQUET INCOLLATO: APPLICAZIONE DEI LISTONI

L’adesivo si stende sul fondo con l’apposita manara dentata che crea cordoni di colla intervallati da vuoti. Questo strato facilita l’espulsione dell’aria durante la posa e consente un posizionamento iniziale in perfetta orizzontale.

Lungo il perimetro è necessario lasciare una luce di 6-8 mm per consentire un’eventuale dilatazione del parquet. Per manterere l’insieme ben compatto si usano provvisoriamente dei cunei. Lo spazio verrà poi occultato dal battiscopa.

In prossimità di sagome rientranti o irregolari si traccia con cura ogni elemento di parquet e lo si taglia con la sega.

RIFINITURE E TRUCCHI DEL PARQUET INCOLLATO

Sempre per ciò che riguarda le sagome rientranti o irregolari,  nei casi più difficili è bene realizzare una sagoma di cartone e riportarne la forma sui listoni da posare.

Nei raccordi tra pavimento a parquet e piastrelle è necessario applicare una lista fermaparquet

Questa lista ha un duplice compito. In primo luogo crea un passaggio inclinato tra i due livelli e, in secondo, blocca le teste (o il bordo) dei listoni di parquet.
Le liste sono disponibili nelle versioni da fissare a pavimento con tasselli o autoadesive, in diversi materiali.

Un semplice trucco: se la parete non è perfettamente parallela con quella di fronte si può partire diritti tagliando alcuni pezzi di parquet in larghezza diversa che fungono da riscontro.
Al termine si rifinisce lo spazio con listoni opportunamente sagomati.

UTENSILI
Sega a denti fini, manara dentata

Riduttivo chiamarlo cartongesso

Tratto da “Rifare Casa n.77 – Settembre/Ottobre 2021″

Autore: Nicla de Carolis

.. infatti con la parola cartongesso si usa chiamare, professionisti compresi, un sistema di costruzione, ma soprattutto di ristrutturazione, a secco che ha portato nel mondo dell’edilizia parecchi vantaggi e, incredibile, senza essere particolarmente impattante sull’ambiente; infatti, il cartongesso da demolizioni, rifiuto speciale non pericoloso, viene riciclato recuperando il gesso di scarto e rimesso nel ciclo produttivo. L’innovazione portata in edilizia da questo materiale ci viene dagli Stati Uniti, Paese, da un punto di vista architettonico, molto diverso da buona parte dell’Europa, perché non ha una storia millenaria di preziosi edifici da salvaguardare e da guardare per imparare tecniche, materiali, progettazioni fatte per durare… non che da noi, ahimè, da un certo punto in poi, in nome della fretta e del ricostruire, non si siano edificati obbrobri. 

Quindi proprio negli Stati Uniti, nella seconda metà del 1800, Augustine Sackett e Fred Kane ebbero l’idea di creare un pannello di gesso, paglia, catrame e carta; progettarono una macchina per fabbricarlo e svilupparono una lastra denominata “Sackett Board” ottenuta comprimendo i materiali sopra elencati: la prima lastra per muro a secco. Ma la vera svolta avvenne a causa della Seconda guerra mondiale, sempre negli Stati Uniti, quando si creò l’esigenza di costruire rapidamente, con meno manodopera, con meno competenze: con questo materiale i tempi erano ridotti ad una frazione rispetto alle tecniche tradizionali,

In Italia il cartongesso arrivò negli anni ‘60 e ci sono voluti comunque anni per elevarlo dalla bassa reputazione che deteneva ed essere riconosciuto a tutti gli effetti come indispensabile soprattutto nelle ristrutturazioni. Il suo successo di oggi è determinato, oltre che dalla rapidità e comodità della posa, dalla sua leggerezza e facilità di gestione, dalle sue innovative e varie declinazioni (resistente all’acqua, al fuoco e ai grandi carichi, flessibile), anche dal suo sistema costruttivo arricchito di tanti accessori che lo hanno reso utilizzabile per ogni intervento: un soffitto non liscio si migliora con molto meno lavoro rispetto a una nuova rasatura livellante; la costruzione di una tramezza si realizza rapidamente senza trasporto di mattoni e malta e senza dover poi intonacare; si possono realizzare arredi, velette, abbassamenti dei soffitti con luci incassate, pareti curve e qualsiasi idea originale partorita dai progettisti… solo per fare qualche esempio. 

Meraviglioso, direi, l’unica cosa è che una parete in cartongesso non potrà mai avere né il fascino né la durata di una parete in pietra o in mattoni pieni, tipica delle belle case d’epoca costruite senza fretta, che ancora oggi ci lustrano gli occhi.

Bosch PTD 1 e UniversalTemp | Pistole termiche per temperature e ponti termici

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Le pistole termiche Bosch PTD 1 e UniversalTemp sono precisi strumenti di misurazione della temperatura di superfici della casa, con rilevazione di eventuali punti deboli nell’isolamento e zone a rischio muffa

Per risparmiare energia e vivere in un ambiente assolutamente sano, si deve ricorrere a tecnologie sofisticate, che per fortuna oggi sono alla portata di tutti. La pistola termica Bosch PTD 1 è uno strumento innovativo, versatile e preciso che, puntato verso una superficie, permette di misurarne la temperatura, rilevare l’umidità ambientale e la presenza di ponti termici. Ma non solo. Il PTD 1 è anche in grado di interpretare i dati relativi al contesto e offrire un responso sull’eventuale rischio di formazione muffe, dando possibilità di anticipare l’intervento, prevenendone la formazione, piuttosto che correre ai ripari tardivamente.

La pistola emette un cerchio laser che demarca l’area di misurazione. Le modalità sono tre: rilievo temperatura superficiale, rilievo ponti termici, rilievo rischio muffe. A seconda della modalità di lavoro impostata, con indicatori a semaforo (verde, arancio e rosso) il display mostra la possibilità di rischio basso, medio o elevato. Il range di misurazione della temperatura è da -20 a 200 °C, con precisione di ±1 °C.

Quattro punti forti

  • L’emissione di un cerchio laser fornisce una precisa indicazione della zona in cui avviene il rilevamento.
  • La modalità di misurazione di superficie permette di conoscere la precisa temperatura di un’area senza entrarvi in contatto.
  • Nella modalità Ponte termico, la pistola segnala la presenza di punti con differenze di temperatura.
  • La modalità Rischio muffa combina i dati di temperatura e umidità rilevate e fornisce una stima sul possibile verificarsi.

UniversalTemp: ampia misurazione

UniversalTemp è una pistola di misurazione termica molto semplice nell’utilizzo, quanto potente per quel che riguarda l’estensione di rilevamento, che va da -30 a 500 °C. Funziona con una tecnologia laser a infrarossi e dispone di tre modalità di misurazione per risultati più precisi, in base al tipo di materiale che si sta misurando. Si può scegliere se effettuare una misurazione singola oppure in modo continuo. Si possono visualizzare anche le misurazioni precedenti, oltre a quella attuale, per una rapida valutazione rispetto a valori di riferimento. Il display è a segmenti invertiti, con retroilluminazione.

PTD 1 e UniversalTemp: caratteristiche tecniche a confronto

 
 
  PTD 1 UniversalTemp
Alimentazione 2 batterie AA da 1,5 V 2 batterie AA da 1,5 V
Rilevazioni effettuate Temperatura, ponti termici, punti con potenziale formazione muffa Temperatura da -30 a 500 °C
Identificazione zona di rilevamento Tramite un cerchio di punti laser Tramite punto laser
Impostazione tipo di materiale
Display retroilluminato
Impugnatura Softgrip
Segnalazione con LED a 3 colori
Dotazione 2 batterie AA da 1,5 V
custodia protettiva
2 batterie AA da 1,5 V, volantino informativo sul grado di emissione dei materiali più comuni
Prezzo consigliato Euro 129,95 Euro 44,95

HB Construct di Soudal | Adesivo MS polimero D4 per tutti i materiali

Nelle costruzioni e nei montaggi destinati all’esposizione agli agenti atmosferici in tutte le stagioni dell’anno, serve un adesivo MS polimero ibrido in classe D4 come HB Construct di Soudal, applicabile nelle giunzioni e sigillature fra molti materiali per edilizia e costruzione come: legno, alluminio, acciaio, materie plastiche, piastrelle, cemento, mattoni ecc. Le superfici possono essere umide; l’importante è che siano pulite, prive di polvere, grasso, olio e ruggine. Almeno una delle superfici deve essere porosa e, per una perfetta adesione, le stesse vanno leggermente irruvidite.

Specifiche dell’adesivo

HB Construct è un adesivo di costruzione esclusivo, su base MS polimero ibrido, impermeabile in categoria D4, non schiumogeno, molto resistente, privo di isocianato. È adatto per l’utilizzo in esterni e in interni, non patisce le variazioni di temperatura, una volta essiccato resiste a temperature comprese fra -30 e 100 °C, con una resistenza finale di 110 kg per cm2.

Polimerizza in presenza di umidità, quindi si può dare e utilizzare anche su supporti non completamente asciutti. Non ritira, non forma schiuma, è autolivellante; questa caratteristica impone maggiori attenzioni nell’applicazione su superfici verticali. Ha un tempo di apertura di 6 minuti, indurimento alla pressione in 60 minuti e indurimento definitivo di 1 mm/24 h. La confezione è in cartuccia da 290 ml, disponibile nei colori marrone, bianco e nero.

Tempo richiesto: 2 giorni

Per testare HB Construct abbiamo deciso di costruire un tavolo da mettere sotto la pergola realizzata con i prodotti FixALL; la pergola non offre alcun riparo, quindi anche il tavolo è destinato a essere esposto agli agenti atmosferici per tutto l’anno.

  1. Elenco dei pezzi

    I pezzi pronti per il montaggio sono: 4 tavole per il piano, 5 traverse superiori e 2 per le gambe, 2 longheroni, 4 gambe.

  2. Stendere l’adesivo

    Si stendono cordoni di adesivo sulle superfici di contatto fra gambe e longheroni.
    HB Construct

  3. Applicare l’adesivo volta per volta

    In virtù dei 6 minuti di apertura, è meglio applicare volta per volta HB Construct ai pezzi che si stanno per unire.
    HB Construct

  4. Applicare uno strettoio

    Accoppiati i due pezzi, si mette uno strettoio. Con l’adesivo HB Construct, strettoi e morsetti non sono rigorosamente necessari, ma nel caso di questa costruzione sono utili per tenere in posizione i pezzi durante il montaggio.

  5. Stendere nuovamente l’adesivo

    I logheroni sono fissati alle gambe; si stende altro adesivo sulle superfici di contatto in cui vanno applicate le traverse alte.
    HB Construct

  6. Unire la traversa con le gambe e i longheroni

    La traversa si unisce con le gambe e con i longheroni, negli incastri profondi 10 mm fatti solo per avere certezza delle posizioni, non tanto per la tenuta.

  7. Pulire eventuali colature di adesivo

    I morsetti mantengono la geometria del tavolo mentre si procede con gli altri fissaggi. Le eventuali colature di adesivo vanno pulite subito usando un panno oppure si rimuovono meccanicamente, una volta essiccata la colla.

  8. Applicare la colla

    Quando l’adesivo del sostegno è completamente essiccato, si tolgono i morsetti e si applica la colla per fissare le tavole del piano.

  9. Mettere in posizione le tavole

    Una per volta, le tavole si mettono in posizione e si bloccano alla base con strettoi. HB Construct è stato distribuito a settori per rispettare il tempo di apertura del prodotto, ottenendo la massima efficacia nell’aderenza.

  10. Rifinitura del tavolo

    Rifinire il tavolo con impregnante effetto cera.

Proprietà e applicazione

HB Construct dimostra elevata efficacia anche nell’incollaggio di materiali di natura differente: per esempio legno-metallo, cemento-mattoni, metallo-pietra ecc. Importante è che una delle due superfici sia porosa. L’adesivo polimerizza in presenza di umidità, quindi è applicabile anche sulle superfici non completamente asciutte.

Il prodotto mantiene inalterate le sue caratteristiche nelle temperature comprese fra i -30 e i 100 °C. Per l’applicazione la temperatura dev’essere compresa fra i 5 e i 35 °C.
Tagliando per lungo un tronco d’albero si fa la seduta per una panchina da mettere lungo il vialetto. I due sostegni sono fatti cementando 4 mattoni pieni, uno sull’altro; al termine si fissa la trave usando HB Construct.
Il prodotto fa parte della linea professionale di SOUDAL; un impiego analogo al precedente, ma applicato in serie, permette la realizzazione delle panchine destinate all’utilizzo nei luoghi pubblici, sempre con esposizione all’aperto.
 

La versatilità offerta da HB Construct nell’unire definitivamente materiali di natura differente rende l’adesivo ideale non solo nei lavori di costruzione, ma anche negli interventi di riparazione in manufatti e strutture esposte agli eventi atmosferici. Oltre a resistere all’acqua, una volta essiccato, l’adesivo ha il vantaggio di polimerizzare in presenza di umidità, quindi con superfici da unire non perfettamente asciutte; una condizione che si presenta frequentemente nelle riparazioni in esterni.

La classe D4 identifica adesivi capaci di incollare stabilmente oggetti fortemente influenzati da condizioni climatiche variabili (acqua e umidità); per esempio la costruzione/riparazione di manufatti per esterni (porte, finestre, settore nautico) o interni (piscine, cabine doccia, saune). D4 è il livello più elevato nella classificazione della norma DIN EN 204 (che va da D1 a D4, appunto), elaborata dall’Istituto Tedesco per la Standardizzazione (Deutsches Institut für Normung – DIN). 7 giorni in clima normale (23° ± 2° C ; 50% ± 5% U. R.) + 6 ore in acqua bollente + 2 ore in acqua fredda (20° ± 2° C) + 7 giorni in clima normale ( 23° ± 2° C ; 50% ± 5% U. R.)

WD-40 | Nuovo look, stesse prestazioni!

Cambiano le livree dei prodotti della gamma WD-40 Specialist®, che ora include anche i prodotti Moto e Bike

Alla base non l’idea di un semplice rinnovamento grafico, ma l’intenzione di semplificare al massimo l’identificazione e la scelta del prodotto da parte dell’utilizzatore: chiara evidenza del nome, contraddistinto da una specifica colorazione; icona rappresentativa della famiglia di appartenenza e dell’utilizzo del contenuto; le proprietà e le caratteristiche del prodotto sono elencate e ben leggibili sulla bomboletta, con testo nero su campo chiaro.

Connessioni sempre efficienti

Detergente Contatti Asciugatura Rapida dissolve efficacemente l’unto, i depositi di grasso, la sporcizia, la polvere, i residui del flusso di saldatura e la condensa sulle apparecchiature elettriche o elettroniche senza lasciare alcun residuo ove applicato. È una soluzione per i professionisti, ma che non può mancare nella dotazione di chi desideri sempre la massima efficienza di circuitazioni, connessioni e comandi elettrici di ogni tipo, in casa, garage, giardino e laboratorio.

Scorrevolezza senza termine

Grasso Spray a Lunga Durata, nato dalla combinazione della formula di WD-40 con grassi e additivi a elevate prestazioni. È perfetto per le situazioni più critiche perché assicura durata e massima protezione dalla corrosione. Grazie all’eccellente aderenza alle superfici e alle proprietà sigillanti che lo caratterizzano, non cola e resiste all’acqua anche se applicato su superfici verticali. Resiste alle alte temperature (fino a +115 °C), è indicato per cardini, viti, serrande, guide, rulli, nastri trasportatori, ingranaggi, cuscinetti e argani.

Lubrificazione pulita

Lubrificante al Silicone Applicazione Pulita è caratterizzato da una formula altamente lubrificante che non attira lo sporco. È compatibile con innumerevoli materiali: metalli, plastiche, gomme e legno, con i quali evita le frizioni e gli inceppamenti anche in caso di forti pressioni. Resiste a temperature da -35 a +200 °C ed è consigliato per effettuare manutenzione su finestre in PVC, serrature per porte, guide di portoni garage, mulinelli da pesca e guarnizioni di finestre e portiere delle auto.

Alta penetrazione per ammorbidire

Super Sbloccante ad Azione Rapida è la soluzione professionale perfetta, in quanto penetra rapidamente e libera i pezzi con estrema efficacia. Particolarmente indicato anche nei casi difficili di grippaggio e ossidazione, anche se utilizzato su apparecchiature esposte ad acqua e umidità. Ideale per le applicazioni su metalli e sulla maggior parte delle vernici di superficie. Resiste a temperature da –20 a +90 °C ed è raccomandato per sbloccare bulloni, chiavistelli, catene e cuscinetti, pulegge e condutture, nastri trasportatori, assi e utensili.

Efficienza e superfici lucenti

WD-40 Specialist® prodotti MOTO. Una linea interamente dedicata alle moto che comprende: il Pulitore Freni, che elimina sporco, olio e grasso dai dischi rendendo più efficace la frenata; il Pulitore Catena per la corretta manutenzione del sistema di trasmissione dal pignone alla corona; il Lubrificante Catena, indicato per condizioni asciutte; il Grasso Catena, indicato per condizioni umide; il Detergente Universale, che elimina sporco e unto dalle parti meccaniche e dalla carrozzeria, inclusi i componenti in fibra di carbonio; la Cera Lucidante, che rende lucenti e brillanti le parti della moto verniciate, cromate e di alluminio, senza lasciare tracce; il Lucidante al Silicone, che rende perfette le superfici della moto in gomma, plastica, metallo, fibra di carbonio.

Pulizia e lubrificazione mirata

WD-40 Specialist® prodotti BIKE. Una linea dedicata al mondo della bicicletta, concepita e testata dal team Ricerca&Sviluppo WD-40® con il contributo di rivenditori, meccanici professionisti e ciclisti. Si compone di: Sgrassante Bike, per rimuovere grasso, olio e sporco da catena, cambio e gruppo rapporti, agendo al contatto senza lasciare residui e senza necessità di risciacquo; Detergente Bike, per rimuovere fango, catrame e sporco ostinato, sicuro su fibra di carbonio, alluminio, gomma, plastica e superfici verniciate; tre diversi Lubrificanti Catena Bike, il primo per tutte le condizioni, in bomboletta spray, poi una versione specifica per condizioni asciutte e una dedicata alle condizioni di umidità e fango, tutti ideali per la catena, il cambio e le leve.