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Sega circolare portatile | Caratteristiche e come sceglierla

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La sega circolare portatile è l’elettroutensile indispensabile nel laboratorio fai da te per praticare tagli su tavole e pannelli in quanto esegue, sostanzialmente, le lavorazioni della sega da banco, senza presentare il medesimo ingombro e con maggiore versatilità d’impiego. È ideale per i lunghi tagli che esegue con rapidità e precisione.

Utensile multifunzione | Caratteristiche, utilizzo e scelta

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utensile multifunzione, o multiutensile, è una macchina portatile elettrica a filo o a batteria, molto utile in diverse occasioni. In base all’accessorio montato sulla testa motrice è in grado di levigare, tagliare, raschiare qualsiasi materiale e dà il meglio di sé nei tagli a filo delle superfici o nel pieno.

Carrello portabiancheria fai da te

Un cesto per riporre il bucato da lavare o stirare fa sempre comodo, meglio ancora se possiamo spostarlo con facilità e farlo sparire quando non serve. Questo carrello portabiancheria è montato su rotelle e possiede un telaio pieghevole. La colorazione e i materiali sono in tinta naturale e il sacco è smontabile e lavabile. Se vogliamo eliminare totalmente il metallo, anche dal sacco, sostituiamo gli occhielli con asole cucite. Il sacco lo realizziamo con cuciture diritte utilizzando la robusta tela da vela o altre stoffe grezze.

In alternativa possiamo riciclare un sacco, già pronto, aggiungendo eventualmente degli occhielli che applichiamo con l’occhiellatrice dotata di punta a fustella, la quale fora direttamente la stoffa. Lo stesso modello di telaio reggisacco, diminuendo in proporzione le dimensioni, si può proporre come portariviste o portaoggetti per la casa.

Cosa serve per realizzare un carrello portabiancheria

  • Listelli in rovere o faggio
  • Tondini di ramino da 20 mm
  • Tavoletta di rovere o iroko
  • Spine di legno
  • Tessuto di tela
  • Corda di nylon (o spago di fibra naturale);
  • Occhielli
  • O-ring Ø 60 mm;
  • Colla vinilica
  • Sega a dorso
  • Trapano
  • Martello

Come costruirlo

Tempo richiesto: 2 ore

  1. Realizzazione delle gambe

    Iniziamo con il realizzare le gambe del supporto: con la sega a dorso eseguiamo sui listelli il taglio a 60°, dopo aver preso le misure con l’aiuto del goniometro. Teniamo fermi i pezzi con uno strettoio.Realizzazione delle gambe

  2. Foratura delle gambe

    Effettuiamo sulle gambe i grossi fori per il tondino che deve unirle rendendo rigida e robusta la struttura. I fori vanno eseguiti con il trapano a colonna con una punta da 20 mm di diametro.Foratura delle gambe

  3. Inserimento della spina di legno

    Con la punta ø 6 mm, su cui abbiamo inserito il limitatore di profondità, foriamo i listelli in corrispondenza dei tondini per inserire la spina di legno che funge da fermo per i tondini stessi.Inserimento della spina di legno

  4. Foratura del blocchetto sagomato di scontro

    Il blocchetto sagomato di scontro di apertura dev’essere forato per l’inserimento delle spine. Per una maggiore precisione teniamolo in posizione e foriamolo contemporaneamente al listello.Foratura del blocchetto sagomato di scontro

  5. Inserimento delle ruote

    La ruota si inserisce sul mozzo sul quale abbiamo in precedenza effettuato un foro da 6 mm. Inseriamo la spina di blocco e calziamo l’O-ring sul profilo della ruota, come “battistrada”.Inserimento delle ruote

  6. Fissare la tela

    Applichiamo gli occhielli con la fustellatrice e il martello. Fustellando, si buca anche la stoffa, senza bisogno di altre lavorazioni.Fissare la tela

  7. Completamento con la cordicella

    Facendo passare la cordicella, leghiamo il sacco al telaio; due nodi, alle estremità e internamente al sacco, impediscono che si sfili.Carrello portabiancheria

Come costruire una fontanella da giardino

Vediamo come costruire una fontanella da giardino utilizzando mattoni pieni con finitura a vista. L’adduzione va collegata all’impianto idrico o a una pompa da pozzo. In entrambi i casi va collegata a un rubinetto a sfera di intercettazione, collocato in una posizione protetta dal gelo.

La sezione del tubo dipende dalla pressione e dalla portata della fonte ma, salvo casi eccezionali, si usano tubi da 1/2” o 3/4” se sono in ferro, ø 16 o 18 mm se in rame, ø 20 o 25 mm se in plastica. Il tubo va interrato in uno scavo (profondo circa 30 cm) per ripararlo dal gelo. Per consentire un rapido deflusso dell’acqua la fontanella va dotata di un sistema di scarico, che inizia con una pigna completa di griglia e di sifone. Da questo parte un tubo di PVC che va verso lo scarico fognario oppure un lungo tubo forellato che disperde l’acqua nel terreno.

Cosa serve per costruire una fontanella in mattoni

  • Una cinquantina di mattoni pieni finiti a vista
  • Ghiaia, cemento, sabbia
  • Tubo idrico da 1/2”, rubinetto
  • Rubinetto a sfera di intercettazione
  • Piletta, griglia, sifone e tubazione di scarico in PVC
  • Attrezzi per muratura e idraulica

Tempo richiesto: 4 ore

  1. Realizzazione della base

    Se poggiamo la costruzione su una base solida realizziamo un primo strato con mattoni di costa. Se lavoriamo sul terreno dobbiamo realizzare una gettata profonda circa 15 cm, dotata di rete elettrosaldata.Realizzazione della base

  2. Collegamento del ramo verticale a quello orizzontale

    Il ramo verticale del tubo si installa prima di iniziare la costruzione della colonna. Prima di completare la parte muraria avvitiamo al tubo la curva da collegare al breve ramo orizzontaleCollegamento del ramo verticale a quello orizzontale

  3. Installazione del rubinetto

    Il ramo d’adduzione orizzontale si avvita solo quando la colonna è giunta alla sua altezza, facendo in modo che la posizione permetta di scavarne la sede in un solo mattone. Avvitiamo il rubinetto.Installazione del rubinetto

  4. Riempimento della cavità con la sabbia

    Completata la colonna, ne riempiamo la cavità interna per bloccare in posizione e isolare il tubo d’adduzione. Utilizziamo una sabbia fine che ben si compatta e si inserisce nelle cavità.Riempimento della cavità con la sabbia

  5. Chiusura della sommità

    Chiudiamo bene la sommità dell’apertura con un ultimo corso di mattoni e sigilliamo al centro con un mezzo mattone tagliato a misura. Esistono in commercio anche tettucci prefabbricati di cemento.Chiusura della sommità della fontanella in mattoni

  6. Sigillatura della sommità

    Sigilliamo la sommità applicando calcestruzzo nelle fughe tra i mattoni. Eventualmente potremmo tenere “aperto” quello centrale, per poter procedere a un’ispezione futura del tubo d’adduzione.sigillatura della fontanella in mattoni

Come cambiare le lampadine dell’auto

Il cambio lampadine auto è un’operazione necessaria qualora non funzionassero più oppure l’intensità luminosa non raggiunga il livello desiderato anche perché, il mancato funzionamento di una lampadina dell’auto può essere causa di una bella multa, oltre a costituire un pericolo più o meno accentuato a seconda del dispositivo ottico interessato dal guasto; è quindi importante saper sostituire le lampadine in auto in autonomia.

La lampadina può essere in ordine e non accendersi per l’ossido che si forma a causa dell’umidità oppure dipendere da un fusibile di protezione interrotto.

Ciascuna automobile richiede una modalità diversa per accedere ai contatti e il libretto di uso e manutenzione è un’ottima guida. In particolare nello smontaggio dei gruppi ottici posteriori, bisogna fare molta attenzione, perché oltre alle viti di fissaggio ci sono alette che garantiscono il perfetto incastro e si rompono facilmente cercando di forzare facendo leva con un cacciavite.

I fili dell’impianto elettrico terminano con i morsetti elettrici che si innestano su lamelle metalliche e anche queste vanno trattate con cura. Per approfondire consigliamo la lettura del nostro articolo sui controlli periodici da fare nell’auto.

Cosa serve per il cambio lampadine auto

  • Kit di lampadine nuove
  • Cacciavite

Tempo richiesto: 1 ora

  1. Rimozione del connettore

    Per il cambio lampadine auto, dal gruppo ottico anteriore stacchiamo il relativo connettore che è innestato sulle lamelle terminali della lampadina. Tiriamolo indietro senza flettere le lamelle.Rimozione del connettore

  2. Rimozione della cuffia di gomma

    La cuffia di gomma protegge l’interno del bulbo da sporco e liquidi che potrebbero entrare attraverso il foro della lampadina. Questa è fissata al bulbo tramite una molla circolare con attacco a baionetta.Rimozione della cuffia di gomma

  3. Estrazione della lampadina

    Ora possiamo estrarre la lampadina e verificare che effettivamente il filamento sia rotto. In alcune auto una stessa lampadina svolge più funzioni (per esempio anabbagliante e di posizione).sostituzione lampadina auto

  4. Controllo della nuova lampadina

    Controlliamo che le caratteristiche della nuova lampadina corrispondano, alcune hanno la stessa forma, ma emettono luce diversa, (per esempio luci di posizione e luci di stop posteriori).sostituzione lampadina auto

  5. Rimozione della lampadina di cortesia

    Se si brucia una delle lampadine delle luci di cortesia interne, quella di ricambio potrebbe non essere inclusa nel kit di sostituzione. Smontiamo il gruppo in cui è incassata ed estraiamola, per portarla con noi al negozio di ricambi.Rimozione della lampadina di cortesia

  6. Reinstallazione del gruppo

    Prima di rimontare il gruppo, fissato a incastro nella sua sede, possiamo collegare la morsettiera al dorso della placca e testare il funzionamento della lampadina. Nel rimontaggio evitiamo urti che potrebbero danneggiarla.Reinstallazione del gruppo

Verificare i fusibili prima del cambio lampadine auto

Prima di procedere con la sostituzione delle lampadine in auto bisogna sapere che ogni elemento elettrico dell’auto è protetto da un fusibile, un sottile filo elettrico racchiuso in un corpo di plastica che si spezza in caso di sovraccarico o di un cortocircuito, evitando che si danneggi l’apparecchiatura protetta.

Ce ne sono alcuni a cui fanno capo più funzioni: se sul libretto di istruzioni è riportato, per esempio, che lo stesso fusibile a protezione della lampadina che non funziona assiste anche un’altra luce o comando, prima di aprire la scatola portafusibili proviamo ad azionare l’altra apparecchiatura, se neppure questa funziona vuol dire che la lampadina può essere intatta ed è il fusibile a dover essere sostituito.

Cosa non si può fare

La sostituzione dei fari anteriori è diventata un’operazione complessa che è meglio far eseguire da un’officina meccanica o da una carrozzeria. Una volta il faro era una sorta di bulbo fissato solitamente con tre viti a registro alla carrozzeria, le stesse che permettevano l’orientamento del fascio luminoso. Oggi la struttura complessiva è molto più sofisticata, soprattutto per le modalità di collegamento del gruppo, il cui smontaggio richiede spesso la rimozione di alcune parti dell’auto adiacenti a esso.

Pulizia degli interni dell’auto

La pulizia interni dell’auto comprende diverse operazioni: alcune di routine, altre con cadenze più lunghe o quando se ne presenta la necessità. La situazione può essere molto diversa a seconda dell’utilizzo che
si fa dell’auto, delle strade che si percorrono abitualmente o della stagione.

Si procede per approssimazioni successive, pulendo prima in generale (aspiratore e spazzola), poi insistendo sui punti più difficili e meno facilmente raggiungibili (per esempio sotto i sedili), senza tralasciare il vano portabagagli. Deodorare l’abitacolo è sempre necessario, soprattutto se si è fumatori o se si trasportano abitualmente animali da compagnia.

Granuli deodoranti da immettere nel portacenere, profumatori in varie essenze, contribuiscono a conferire all’abitacolo una piacevole respirabilità, soprattutto d’inverno, quando si aprono poco i finestrini e l’umidità di tappeti e rivestimenti sprigiona uno sgradevole odore.

Cosa occorre per la pulizia degli interni dell’auto

  • Aspiratore, spazzola
  • Prodotti vari per la pulizia degli interni
  • Deodoranti, profumatori
  • Lucidanti specifici
  • Pulitori per vetri

Tempo richiesto: 1 ora

  1. Pulizia tappetini

    Dopo aver spazzolato e lavato con acqua e sapone i copritappetini, asportiamo lo sporco più ostinato con un forte getto. Bisogna dare loro il tempo di asciugare prima di rimetterli a posto.pulizia tappetini

  2. Pulizia dei sedili

    Un detergente liquido per tessuti va nebulizzato in modo il più possibile uniforme sui sedili (rivestiti in tessuto) e distribuito subito dopo con una spugnetta umida. Infine asciughiamo accuratamente.pulizia interni auto

  3. Pulizia del cruscotto

    Sul cruscotto, spolverato, spruzziamo l’apposito prodotto lucidante e pulente. Eventualmente insistiamo di più sulle parti che appaiono secche e opache, oppure che presentano abrasioni.pulizia interni auto

  4. Lucidatura degli interni

    Una semplice passata con un panno morbido completa la lucidatura. Lo spray per cruscotti può essere utilizzato anche per le parti in legno (come il pomolo di alcune leve del cambio) e in vinilpelle.lucidatura interni

  5. Pulizia dei vetri

    Puliamo l’interno di parabrezza, finestrini e lo specchietto retrovisore con un panno per vetri impregnato di una speciale sostanza detergente che non lascia aloni. Passiamo poi un panno asciutto.pulizia vetri

  6. Asciugatura della carrozzeria

    La carrozzeria si asciuga e si pulisce a fondo con le nuove ecopelli che possiedono uno straordinario potere assorbente. Per l’utilizzo ottimale prima inumidirla e strizzarla leggermente.asciugare carrozzeria

Cambiare l’olio motore

Mediamente ogni 15.000 km si dovrebbe cambiare l’olio motore oppure una volta l’anno, in­di­pen­den­te­men­te dal chi­lo­me­trag­gio ef­fet­tua­to. Rab­bocca­re l’olio quando scen­de di livello e procedere solo ra­ra­men­te a una so­sti­tu­zio­ne in­te­gra­le è un errore perché l’olio usato non ottiene be­ne­fi­ci dall’aggiunta di olio nuo­vo.

Ogni due cam­bi d’olio è con­si­glia­bi­le so­sti­tui­re an­che il fil­tro che, a quel punto, non riesce più a svolgere in modo perfetto il suo compito. La sostituzione è un lavoro che si fa a mo­to­re tiepido in mo­do che l’olio vecchio sia ben flui­do e de­flui­sca com­ple­ta­men­te. La tipologia di olio da utilizzare si ricava dal libretto.

Viscosità diverse

Gli oli lubrificanti hanno viscosità diversa e, nello stesso olio, questa varia a seconda della temperatura. La viscosità è indicata da un numero che va da 10 a 50, preceduto dalla sigla SAE (Society of Automotive Engineers): più alto è il numero maggiore è la viscosità. Sono molto diffusi gli oli “multigrado”, a viscosità variabile, che sono definiti da due numeri. Un multigrado classico è il SAE 20 W 50. La sigla indica che l’olio ha una bassa viscosità d’inverno, cioè come un SAE 20, mentre la sua viscosità sale ad alte temperature, come un SAE 50.

cambiare olio motore

Quando la temperatura del motore aumenta un olio tende a di­ventare più fluido e a perdere le sue capacità lubrificanti. Per questo un aumento di viscosità compensa la tendenza a diventare troppo fluido. È conveniente utilizzare un olio multigrado come un SAE 20 W 50 o un SAE 15 W 40 che sono adatti per la maggior parte delle temperature e delle condizioni d’impiego normali.

Cosa serve per cambiare l’olio motore

  • Olio per autotrazione
  • Chiave a catena
  • Filtro olio

Tempo richiesto: 1 ora

  1. Controllo del livello

    Per controllare con precisione il livello dell’olio dobbiamo prima pulire l’astina, rimetterla in posizione ed estrarla di nuovo; l’auto deve essere ferma da qualche minuto e parcheggiata in piano.Controllo del livello

  2. Svuotamento del serbatoio

    Per svuotare il serbatoio dell’olio svitiamo il tappo inferiore con una chiave adatta (evitando soluzioni di ripiego). Il tappo superiore va lasciato aperto e sotto il serbatoio mettiamo un recipiente largo e basso.cambiare olio motore

  3. Sostituzione della guarnizione di tenuta

    Prima di versare olio nuovo nel bocchettone superiore ricollochiamo il tappo a vite, serrandolo a fondo, ma senza esagerare. Ne approfittiamo anche per cambiare la guarnizione di tenuta.cambiare olio motore

  4. Eventuale sostituzione del filtro dell’olio

    In generale conviene cambiare il filtro dell’olio una volta l’anno. Utilizziamo prodotti originali e procuriamoci la chiave a catena (o a nastro metallico), indispensabile per questa operazione.sostituzione filtro olio

  5. Liberare il filtro dall’alloggiamento

    Dobbiamo sollevare l’auto quanto necessario per lavorare comodamente. Afferriamo il filtro con la chiave a catena (che agisce lungo tutta la circonferenza) ruotandolo fino a liberarlo.sostituzione filtro olio

  6. Inserimento filtro

    Puliamo le sede del filtro e ungiamo la testa di questo con olio nuovo prima di inserirlo, lo posizioniamo in sede e poi lo blocchiamo, sempre utilizzando la chiave a catena e senza forzare.pulizia filtro olio

Lavorare la porcellana

È possibile lavorare la porcellana utilizzando i composti reperibili nei negozi di belle arti, possiamo provare a creare semplici oggetti in porcellana, come per esempio una bambola. Di seguito è illustrato come realizzare la testa.

Preparato un modello di plastilina (un po’ più grande, circa il 14% dell’oggetto che si vuole ottenere) gli si cola attorno del gesso, ottenendo due semistampi con un foro nel quale si cola l’impasto semiliquido di porcellana fino a riempire la cavità interna. Si può ottenere una testa “piena” oppure una testa “cava”.

Nel primo caso gli occhi si disegnano con lo smalto, nel secondo caso si possono inserire nelle cavità gli occhi di vetro per bambole. A porcellana asciutta, prima dell’inserimento in forno, si fanno gli eventuali ritocchi. La cottura richiede una temperatura molto elevata, seguita da un periodo di raffreddamento. Si conclude con la colorazione, seguita dalla ricottura di fissaggio.

È utile sapere che:

  • La porcellana è un particolare tipo di ceramica i cui componenti sono il caolino al 50%, il quarzo al 25% e il feldspato al 25%.
  • Nei negozi specializzati si trovano, già pronti, stampi di vario tipo per la realizzazione di oggetti diversi.

Cosa serve per lavorare la porcellana

  • Stampo in plastilina, gesso
  • Impasto per porcellana
  • Forno elettrico per ceramica e terracotta
  • Cutter, pennelli, smalti per ceramica
  • Occhi di vetro, parrucca, colla a contatto

Tempo richiesto: 15 ore

  1. Versare la porcellana liquida nello stampo

    Chiuso lo stampo, versiamovi dentro la porcellana liquida, impasto di caolino e additivi, fino a livello e lasciamo riposare. Il tempo d’attesa dipende dalla temperatura e dall’umidità.Versare la porcellana liquida nello stampo

  2. Svuotiamo l’eccesso di liquido

    Svuotiamo lo stampo facendo colare l’impasto dal foro. Una piccola parte dell’impasto rimane all’interno, solidificato in uno strato sottile che riveste le pareti dello stampo. Otteniamo una “testa cava”.Svuotiamo l'eccesso di liquido

  3. Rimozione dell’oggetto dallo stampo

    Quando siamo sicuri che lo strato interno di porcellana si è perfettamente asciugato e indurito, apriamo molto delicatamente lo stampo ed estraiamo l’oggetto, che ha assunto la forma voluta.Rimozione dell'oggetto dallo stampo

  4. Cottura dell’oggetto

    Introduciamo la testa nel forno elettrico per ceramiche. La cottura richiede una temperatura molto elevata, attorno ai 1200 °C, seguita da un periodo di raffreddamento. In tutto circa 10-12 ore.Cottura dell'oggetto

  5. Colorazione dell’oggetto

    La cottura rende la porcellana pronta a ricevere l’eventuale colorazione, a tampone o a pennello, con smalti che poi vanno ricotti, ma a temperatura meno elevata (circa 800 °C).Colorazione dell'oggetto

  6. Eventuale inserimento di dettagli

    Se è previsto l’inserimento di occhi mobili, da incollare all’interno della testa bisogna aprire sul capo un foro che permetta di introdurli.Eventuale inserimento di dettagli

  7. Completamento

    La parrucca, accuratamente divisa da una scriminatura e lavorata a trecce “alla paesana”, viene incollata sulla testa della bambola.completamento lavorare la porcellana

Per ottenere colorazioni di ceramiche e porcellane più particolari rimandiamo all’articolo Colorare porcellana e ceramica.

Lampione da giardino: come installarlo

Al calare delle prime ombre della sera, anche il giardino più bello può diventare un luogo tetro e ostile se lo si deve attraversare in assenza di una fonte luminosa che illumina il percorso; inoltre un giardino illuminato scoraggia i malintenzionati. Installare un lampione da giardino non è complicato, ma dobbiamo portare l’alimentazione elettrica fino alla sua base.

Da un interruttore, oppure comando crepuscolare, collegato alla più vicina cassetta di derivazione, facciamo partire un cavo per esterni e interriamolo, all’interno di un tubo corrugato, fino a farlo affiorare nel punto prestabilito. Lasciamo una certa abbondanza che taglieremo in seguito. Attorno al cavo elettrico allarghiamo lo scavo e prepariamo il basamento su cui installare il lampioncino. Colleghiamo i conduttori e ricopriamo la gettata con zolle di terra entro le quali ricrescerà l’erba.

lampione da giardino
I lampioni da giardino sono forniti in kit corredati dell’occorrente, compresi
i tasselli per il fissaggio al basamento, ma senza lampadina.

Step di installazione del lampione da giardino

Tempo richiesto: 2 ore

  1. Preparazione della cassaforma

    Dopo aver deciso le dimensioni del basamento, occorre assemblare quattro tavolette di legno per costruire un telaio dentro cui, dopo aver fatto arrivare il cavo elettrico proveniente dalla rete, verrà colato il cemento. Le tavolette vanno assemblate “a correre”, ovvero con la larghezza della prima tavola che appoggia contro la testa della seconda e così via. Una coppia di chiodi attraversa le facce di una tavoletta e penetra nello spessore di quella successiva, l’unione è stabile quanto basta e, al termine del lavoro, le tavolette si scompongono con facilità inserendo uno scalpello nelle fessure e facendo leva.Preparazione della cassaforma

  2. Preparazione della buca

    Prepariamo una buca squadrata e inseriamo la cassaforma di legno per contenere la gettata. Coliamo un po’ di cemento all’interno e controlliamo la planarità sui quattro lati, spessorando all’occorrenza.Preparazione della buca

  3. Riempimento della cassaforma

    Riempiamo l’interno della cassaforma con l’impasto, facendo attenzione a mantenere la guaina con il filo elettrico al centro del basamento, per non ritrovarci con il lampioncino decentrato.Riempimento della cassaforma

  4. Pulizia del cemento in eccesso

    Verso la fine del lavoro lisciamo la superficie, asportando il cemento in eccesso con una tavoletta che raschia sui bordi del telaio e riempiendo le zone mancanti, specialmente negli angoli.Pulizia del cemento in eccesso

  5. Foratura del basamento

    Usiamo la base del lampioncino come maschera per riportare la posizione dei fori sul cemento con il trapano. Accertiamoci che il basamento sia asciutto in profondità e consenta l’apertura dei fori per i tasselli.Foratura del basamento

  6. Inserimento dei tasselli

    I tasselli di nylon devono rimanere a filo della superficie. Tagliamo lo spezzone eccedente di guaina e di cavo, lasciandone quanto basta per poter fare i collegamenti.Inserimento dei tasselli

  7. Installazione del lampione da giardino

    Il cilindretto di plastica, in dotazione, serve per contenere il collegamento della fase e del neutro ai fili che vanno al portalampada; il filo di terra si avvita all’interno della base metallica.Installazione del lampione da giardino

Far da sé: la faccia positiva della chiusura totale

Tratto da “Far da sé n.508 – Settembre 2020″

Autore: Nicla de Carolis

In copertina di questo numero speciale c’è una magnifica coppia di lettori seduta su una panca, realizzata con bancali durante il periodo di confinamento. Daniele e Giulia sono belli e sono bravi e meritano a pieno titolo di rappresentare il popolo dei far da sé, una “specie” che anche nel difficile frangente della pandemia ha saputo reagire mettendo a frutto la creatività, unita alla competenza tecnica e alla manualità. Inutile dire che la valanga di vostri progetti messi in cantiere durante la chiusura totale e arrivati in redazione ci ha molto gratificato, ci ha stupito per l’inventiva e la varietà e ci ha messo in difficoltà perché li avremmo voluti pubblicare tutti, selezionarli è stato davvero difficile.
È così che abbiamo deciso di dedicare il numero di settembre 2020 a voi lettori per rendere possibile la condivisione dei risultati positivi di un momento negativo per tanti altri versi.


Da parte mia e della redazione un vivo ringraziamento e complimenti a voi tutti, anche a chi, per motivi di spazio, non è presente su queste pagine.


P.S.: i progetti, pubblicati e non, saranno premiati con utensili e materiali utili per arricchire la dotazione di laboratorio.