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Come forare il vetro | Procedura fai da te guidata

Come forare il vetro? Ecco la guida dettagliata, spiegata passo passo

Così come il taglio o l’incisione, anche la foratura del vetro rappresenta un’operazione delicata per via della fragilità di questo materiale. Per questo motivo si consiglia di seguire le regole e i consigli di quest’articolo su come forare il vetro

La foratura è un’operazione molto delicata da realizzarsi con le punte a lancia,sagomate in modo da allargare progressivamente un foro puntiforme realizzato in uno spessore di pochi millimetri. La foratura va eseguita obbligatoriamente con un trapano a colonna e a velocità molto bassa e costante, quasi senza premere. Inoltre il pezzo di vetro deve essere ben fermo, perché minime vibrazioni o impuntamenti possono produrre irrimediabili venature o rotture.

punta a lancia
La punta a lancia

L’operazione è resa ancor più difficoltosa quando si deve forare una superficie non piana, per esempio una bottiglia o un barattolo; in questi oggetti lo spessore del vetro non è uniforme e di conseguenza anche le forze in gioco si ripercuotono in modo diverso sulla sua superficie.

Vediamo ora nella procedura guidata come bucare il vetro.

Come forare il vetro – La procedura

come forare il vetro
La punta a lancia è specifica per il vetro. Ha la parte attiva in widia o metallo duro ed è rettificata con la massima precisione. Va utilizzata a basso numero di giri, meglio lubrificando e raffreddando la zona con un po’ di petrolio.
bucare il vetro
Per grandi fori si utilizza un attrezzo molto simile a un compasso, costituito da una punta per centrare e una seconda che realizza l’incisione della circonferenza. Per grandi diametri, se il disco centrale va buttato, la sua rimozione è più facile realizzando più incisioni concentriche.

I compassi tagliavetro più semplici sono costituiti da una ventosa, da applicare alla lastra, alla quale è collegata un’asta graduata su cui scorre un tagliavetro munito di rotella di blocco alla misura desiderata. I modelli più sofisticati e precisi, per lo più utilizzati dai professionisti, dispongono di regolazioni di fino per tagli in serie non solo di cerchi, ma anche di ellissi, ovali e di forme a falce.

come forare il vetro
Compasso tagliavetro manuale
Dopo ogni taglio (circolare e non), i bordi risultano netti e taglienti, per cui occorre smussarli. Si può usare una comune pietra per affilatura (cote) che va bagnata e passata con delicatezza sugli angoli superiore e inferiore della lastra.

Come bucare una bottiglia di vetro

come bucare una bottiglia di vetro
Per forare vetro di oggetti di forma tonda e abbastanza voluminosi bisogna fare in modo che gli stessi siano immobilizzati in ogni senso sotto la punta del trapano.

Ufficio nascosto | Realizzazione fai da te

Una soluzione salvaspazio che, grazie a un’anta scorrevole, alcune mensole e un tavolino, consente di realizzare un ufficio nascosto

Un armadio che non occupa tutta la parete lascia uno spazio inutilizzato un po’… ibrido, in quanto non si sa bene come sfruttarlo e si traduce in spazio sprecato. Una bella idea consiste nell’impiegarlo come ufficio nascosto, attrezzando la parete con alcune mensole e inserendo un tavolo che riceva tastiera e PC.

Per occultare il tutto si può realizzare una paretina mobile che scorre su ruote ed è guidata in alto da un semplice binario, costituito da due angolari in alluminio fissati rispettivamente all’anta e al tetto dell’armadio.
L’anta, costruita con una larghezza appena abbondante rispetto a quella della nicchia e un’altezza poco superiore a quella dell’armadio, è costituita da un telaio rettangolare in listelloni mantenuti in squadra da una crociera metallica.

In alternativa possiamo utilizzare un’anima (telaio o “braghettone”) per porta interna che dotiamo di una traversa inferiore.

La luce dell’anta viene chiusa con un tessuto ben teso e fissato al telaio. In pratica il telo va ripiegato dietro i listelli che costituiscono l’ossatura e qui fissato saldamente con la graffatrice.

Il progetto

I quattro bordi del telaio vanno eventualmente rivestiti con altri listelli che creano una cornice di finitura e proteggono il telo. Tali listelli possono essere fissati con chiodini senza testa.

Le due ruote, fissate lungo il listello di base, sorreggono l’anta di un paio di cm dal pavimento, per cui devono avere un diametro di almeno 100 mm. è bene utilizzare ruote di legno rivestite di gomma, ma anche altri tipi possono andare bene.

Ufficio nascosto
Il vano vuoto tra l’armadio e la parete va attrezzato con mensole e tavolino per creare un angolo computer.

Per realizzare il sistema di scorrimento superiore è necessaria una certa precisione. L’elemento da montare sull’armadio va fissato su un piano in MDF. Un angolare in alluminio e un listello di legno, avvitati sul pannello, lasciano una sottile fessura in cui scorre l’angolare avvitato sull’anta. Infine il pannello di MDF viene avvitato sul tetto del mobile.

Il vano dell’ufficio nascosto viene chiuso dall’anta mobile che scorre su ruote ed è guidata in alto da un binario.
Le ruote di legno, con battistrada rivestito in gomma, permettono un dolce scorrimento e costituiscono un saldo appoggio per l’anta mobile.

Anta scorrevole

Il telaio dell’anta va tenuto in forma per mezzo di una crociera costituita da tondini metallici avvitati sulla faccia posteriore del telaio stesso.
Il tessuto che chiude lo specchio dell’anta va avvolto ai listelli che la costituiscono, teso accuratamente e fissato con la graffettatrice.
Per inserire l’alberino delle ruote si fora la traversa inferiore dell’anta con l’ausilio di una guida per trapano che permette di praticare un foro perfettamente verticale.
La guida superiore viene applicata su un pannello in MDF da applicare sull’armadio. La guida è costituita da un angolare d’alluminio e un listellone.
ufficio nascosto
A – L’anta dell’ufficio nascosto è dotata di due ruote mentre lo specchio è chiuso da un telo teso e graffettato sul retro. B – Vista in sezione del binario superiore costituito da due angolari in alluminio di cui uno è fissato all’anta e l’altro ad un pannello avvitato al mobile. C – Le ruote sono inserite su perni collocati nella traversa inferiore del telaio.

Il vano ufficio nascosto

Lo spazio vuoto tra l’armadio e la parete laterale viene organizzato con alcuni ripiani e un tavolino per il computer per creare un vero e proprio ufficio nascosto. I ripiani, in questo caso, sono in MDF e sono sostenuti da coppie di mensole angolari fissate alla parete con tasselli ad espansione.
ufficio nascosto
Il tavolo per PC, il piano tastiera e lo sgabello sono costituiti da elementi in MDF a forma di U. Le loro misure sono tali da poter essere inserite una dentro l’altra ed occupare uno spazio minimo.
I tavolini e lo sgabello hanno la stessa forma, ma sono di dimensioni diverse. Possono essere realizzati con pannelli in MDF avvitati lungo le linee di giunzione e rinforzati con triangoli, sempre in MDF. Mentre per i tavolini bastano due triangoli, per il sedile bisogna installarne quattro.

Meccanica Industriale

MECCANICA INDUSTRIALE realizza componenti meccanici anche per gli hobbisti

MECCANICA INDUSTRIALE è un’azienda che esegue lavorazioni metalliche con 30 anni di esperienza, è attrezzata per tutte le lavorazioni, taglio di profilati e lamiere con seghe e laser, piegatura e profilatura, saldatura filo e tig di acciaio, acciaio inox e alluminio, tornitura e fresatura.

È in grado di fornire in pochi giorni profilati tagliati a misura, lavorati con fori pieghe e altre richieste del cliente.

L’idea di MECCANICA INDUSTRIALE è fornire anche all’hobbista la possibilità di ordinare comodamente da casa i componenti metallici realizzati su misura per il suo lavoro dal più semplice al più complesso.

Sara sufficiente per lui spedire una e-mail all’ufficio tecnico con la richiesta in qualsiasi formato, descrizione, foto di un disegno, PAINT, DWG ecc. L’ufficio tecnico provvederà ad analizzare la richiesta e inviare un’offerta. In pochi giorni il cliente riceverà a casa il materiale lavorato tramite corriere

Riparare uno spigolo del muro | Intervento fai da te

Riparare uno spigolo del muro è un’operazione abbastanza semplice, ma bisogna intervenire rapidamente prima che il danno si estenda

L’intonaco ha il compito di rifinire e proteggere il muro di mattoni; ma ha la tendenza a cedere in presenza di umidità o a causa di urti soprattutto negli spigoli e nelle giunzioni con i serramenti. È sempre consigliabile riparare uno spigolo del muro con tempestività per evitare che il danno si estenda.

Gli interventi sono diversi a seconda che si tratti di una parete interna, rifinita con intonaco e stabilitura o di pareti esterne con solo intonaco (più rifinitura a vista), ma di tipo più resistente e spesso. Nel primo caso si tratta, di solito, di piccoli danni, che si rimediano rapidamente mentre nel secondo l’intervento è più complesso.

spigolo rotto

In entrambi i casi è molto importante saggiare con il martello la consistenza delle zone circostanti e rimuovere le parti che tendono a staccarsi, perché una riparazione che si congiunga con parti non ben ancorate è destinata a durare poco.

Per individuare le zone in cui l’intonaco non risulta più ancorato alla parete e che quindi va asportato, battiamovi sopra con le nocche della mano: il suono a “vuoto” rivela la situazione.

Occorrente per riparare uno spigolo

attrezzi riparazione muro
  • Martello e scalpello
  • Spatole di varie dimensioni
  • Raschietto
  • Cazzuola, frattazzo
  • Spugna per rasare
  • Assicella di legno e chiodi
  • Stucco pronto, malta di cemento
  • Angolare metallico

Stucco pronto

Per danni di piccola estensione utilizziamo lo stucco già pronto disponibile in barattoli di varia capacità. La pasta si preleva e si applica direttamente a parete senza particolari preparazioni.

riparare uno spigolo con stucco pronto

Stucco da muro

stucco da muro
Con lo stucco da muro è possibile riparare uno spigolo di pareti interne lesionato da continui urti. Lo stucco, però, non protegge a sufficienza, per cui utilizziamo gli angolari metallici.
riparare uno spigolo del muro
Dopo aver posizionato con precisione l’angolare metallico sullo spigolo, applichiamo lo stucco da muro che incorpora le ali a rete dell’angolare e le collega alla parete. Lisciamo bene con la spatola.
MaxMeyer Stucco in pasta per interni BIANCO 1 KG
  • Ottimo potere riempitivo; adatto su muro e legno in interno
  • Adatto per crepe e cavillature
  • Facile da livellare e da carteggiare; non screpola e non si ritira
Stucco Professionale Red Devil 500 ml Bianco
  • Made in USA.
  • Confezione da ml. 250 colore bianco.
STANLEY STHT0-05864 Spatola per Pareti, 150 mm
  • Impugnatura bi-material con testa in acciaio zincato
  • Lama flessibile in acciaio inox
  • Impugnatura forata
  • Larghezza mm 150
Ausonia - Frattazzo per stucco a bordi tondi FUSION INOX cm 28x12
  • Dimensione: Cm 27x11 Peso: 330 g Prodotto rigorosamente Made in Italy
  • Speciale trattamento elettrolitico per rendere la lama inattaccabile dagli agenti chimici
  • Lama trapezoidale a bordi arrotondati in acciaio inox di prima qualità
  • Forcella in lega di alluminio, Impugnatura ergonomica in polipropilene e gomma termoplastica antiscivolo
  • Ideale per lucidatura marmorino e spatolato veneziano

Paraspigoli

Per proteggere gli spigoli più sollecitati possiamo applicare un robusto paraspigoli metallico (o sintetico). L’incollaggio con adesivi di montaggio facilita il lavoro e indurisce notevolmente.

paraspigoli

Spigolo sbrecciato da ricostruire

Per riparare uno spigolo del muro in maniera duratura bisogna rimuovere, con la penna del martello o con mazzuolo e scalpello, le parti non più aderenti.

Usando chiodi d’acciaio applichiamo su un lato dello spigolo un’assicella di legno dai bordi ben diritti; l’assicella deve essere a piombo e ben fissata.
riparare uno spigolo del muro
Prepariamo malta di cemento che stendiamo e spianiamo con la cazzuola, avendo cura di farla penetrare a fondo anche sotto la tavola che delimita lo spigolo.
Pareggiamo con una tavoletta di legno. Una corta tavoletta di legno, appoggiata alla parte integra dell’intonaco e all’assicella di guida, ci permette di pareggiare lo strato di malta.
frattazzo
Con un frattazzo di legno, manovrato con movimenti circolari, spianiamo ulteriormente la zona interessata. Spostiamo l’assicella e lavoriamo l’altro lato dello spigolo nello stesso modo.
spugna
Per ottenere una finitura perfetta possiamo passare, a intonaco quasi completamente asciutto, una spugna per rimuovere i granelli di sabbia rimasti.

Mini ufficio decorato con paravento | Realizzazione fai da te

Per realizzare questo mini ufficio fai da te servono: una vecchia scrivania in legno, 3 pannelli di MDF e tutto il necessario per le decorazioni

Se non abbiamo una stanza da adibire a studio, possiamo ugualmente ritagliarci uno spazio attrezzato con mobili di recupero per realizzare un mini ufficio, magari decorato: vediamo come fare.

Materiali

mini ufficio fai da te

La scrivania

Asportiamo la vecchia finitura con carta vetrata: per le grandi superfici piane occorre un tampone.
Eliminato lo spolvero, stendiamo una mano di fondo per favorire l’adesione della finitura.
mini ufficio
Tutte le superfici in vista vanno smaltate, utilizzando il rullo sulle parti piane per un risultato uniforme e ricorrendo al pennello per gli spazi ridotti.

Paravento attrezzato

Ripetiamo le operazioni di preparazione e finitura anche sui pannelli.
mini ufficio
Quando lo smalto è asciutto, mascheriamo il perimetro sulle due facce di ogni pannello, lasciando scoperto il bordo.
Stendiamo il colore acrilico oro sui bordi con il rullo, per coprire in modo uniforme con una sola passata.
Sovrapponiamo due pannelli e tracciamo la posizione delle tre cerniere: le altre vanno sul lato opposto per collegare l’altro pannello.
Fissiamo le cerniere con le viti in dotazione.
mini ufficio
Dopo aver decorato i pannelli del mini ufficio, applichiamo le scatolette colorate nello stesso modo con il biadesivo MilleChiodi nella posizione preferita.

Lavagna per magneti

Le pitture magnetiche contengono particolari pigmenti metallici, grazie ai quali è possibile magnetizzare una superficie.

Il prodotto va mescolato per bene prima e durante l’uso, in quanto i pigmenti tendono a depositarsi sul fondo del barattolo; queste pitture vanno applicate in almeno 3 mani per ottenere un effetto magnetico sufficiente a mantenere aderenti piccoli particolari metallici.

Su questa finitura può anche esser sovrapposta la pittura lavagna, che permette di scrivere con gessetti e cancellare con un panno.

mini ufficio decorato
Con l’aiuto di una squadra, delimitiamo con il nastro per mascheratura una porzione di pannello, ad un’altezza opportuna rispetto a quella della scrivania.
Applichiamo la pittura magnetica lasciando asciugare bene tra una mano e l’altra, poi rimuoviamo le strisce di nastro.

Decorazione del mini ufficio

I tamponi decorativi di spugna li possiamo acquistare nei negozi di colori o nel reparto decorazione dei centri fai da te. Esistono in svariate forme e dimensioni: alcuni soggetti, per esempio quelli che riproducono sagome di animali, possono essere completati a mano dopo l’applicazione disegnando occhi e altri particolari del muso e del manto.

Quando lo smalto di fondo è completamente asciutto, versiamo in un piatto di carta una quantità modesta di colore acrilico (in questo caso oro, che risalta bene su fondo nero); spandiamolo in modo da non avere uno spessore eccessivo e appoggiamo il tampone alcune volte, per sporcarlo in modo uniforme.

Tamponiamo prima un paio di volte su un cartoncino per eliminare l’eccesso, poi decoriamo tutte le componenti del mini ufficio: la sedia, il paravento e la scrivania.

mini ufficio

Découpage su vetro

Ritagli di carta e un poco di colla per realizzare oggetti d’arte grazie alla tecnica del decoupage

Recuperiamo un vecchio fiasco da vino e con ritagli di carta (illustrata e colorata) creiamo un collage d’arte secondo la tecnica del decoupage su vetro.

Incidere il vetro
Puliamo il fiasco asportando ogni residuo sulla superficie e asciughiamo bene. Con l’incisore per vetri incidiamo profondamente, fino a tagliarlo, il collo del fiasco. Facciamo una selezione delle immagini da vecchie riviste e le ritagliamo con le forbici. Per applicarle iniziamo da quelle più grandi che fissiamo sul vetro utilizzando colla liquida o Vinavil diluito.  Per adattarle alla forma curva del recipiente pratichiamo, sui bordi, tanti piccoli tagli formando delle frange. Stendiamo la colla sulla carta, asportando eventuali eccessi con uno straccio. Lasciamo asciugare la colla e, per rendere più lucente la superficie, applichiamo una mano di smalto trasparente

Decoupage vetro – I materiali

decoupage su vetro
Per la creazione della “palla”servono: un fiasco di recupero, immagini su carta ritagliate da riviste varie, colla liquida per carta, incisore per vetro, forbici, matita, pennello, vernice trasparente.

Come fare decoupage su vetro – La procedura

Tempo richiesto: 20 minuti

  1. Tagliare il collo del fiasco

    Con l’incisore per vetro lavoriamo profondamente, passando ripetutamente, la base del collo, fino a tagliarlo. Eliminiamo eventuali asperità con carta vetro molto fine. incisione vetro

  2. Ritagliare le immagini su carta

    Selezioniamo e ritagliamo con piccole forbici le immagini su carta (meglio se un po’ spessa), recuperate da vecchie riviste. Cerchiamo di visualizzare una possibile composizione.  decoupage su vetro

  3. Praticare piccoli tagli paralleli sulla carta

    Con le forbici pratichiamo sul bordo della carta tanti piccoli tagli paralleli. Questo sistema consente di adattarli facilmente e senza formare pieghe alla superficie curva del fiasco. tecnica decoupage su vetro

  4. Stendere la colla liquida

    Stendiamo un velo di colla liquida sul retro delle immagini da applicare. Non abbondiamo troppo con la colla, eventualmente togliamo l’eccesso con uno straccio. decoupage sul vetro

  5. Fare aderire le immagini alla superficie

    Facciamo aderire con le mani, sulla superficie, la carta dotata di colla. Premiamo delicatamente lasciando alla colla il tempo di ammorbidire la carta. 

  6. Rivestiamo il bordo del fiasco

    Rivestiamo il bordo del fiasco ripiegando all’interno le strisce di carta, che abbiamo precedentemente tagliato con una certa abbondanza, ed eliminiamo le eccedenze.

Colla per pavimenti | Tipologie e caratteristiche

La colla per pavimenti è un composto fondamentale per la posa di parquet, linoleum, sughero, vinilici, PVC e moquette

Nei negozi specializzati o nei grandi magazzini di bricolage possiamo trovare un’ampia gamma di colla per pavimenti con soluzioni ideali per ogni tipo di esigenza. Moquette, parquet tradizionali e prefiniti, linoleum, PVC, ogni materiale esige un adesivo adeguato in modo da essere posato con la garanzia di un lavoro ben fatto che duri nel tempo.

I prodotti a base di resine acriliche sono ideali per pavimenti vinilici, linoleum, PVC, moquette, gomma e sughero. Quelli in resine viniliche sono adatti per pavimentazioni in legno. I prodotti bicomponenti in resine speciali sono validi per ogni tipo di pavimento e supporto, anche in esterno.

Quando si procede all’acquisto di un adesivo per coperture continue o parquet è bene valutare con buona approssimazione la quantità necessaria. Molte colle per pavimenti, infatti, quando sono state aperte e parzialmente utilizzate, induriscono o si degradano in vario modo e risultano non più utilizzabili.

Occorrente colla per pavimenti

  • Adesivi per coperture diverse
  • Spatola, spatola dentata

Adesivi acrilici

Gli adesivi a base di resine acriliche in dispersione acquosa sono specifici per applicare pavimentazioni viniliche, linoleum, PVC, moquette, gomma, sughero.

Garantiscono ottimi risultati per le applicazioni sia in orizzontale sia in verticale e possono perciò essere utilizzati anche per rivestimenti murali tessili o in PVC. Non essendovi solventi sono facili da pulire, non inquinano l’aria e non rilasciano esalazioni.

colla per pavimenti

Adesivi vinilici

Perfetti come colla per pavimenti in legno di ogni tipo o formato, dal listone di parquet al prefinito, dalla lisca di pesce al mosaico.

A base di resine viniliche in dispersione acquosa, possono essere utilizzati esclusivamente su superfici orizzontali con fondi assorbenti e in ambienti interni. Durano praticamente in eterno e sono esenti da solventi dannosi.

colla per pavimenti

Adesivi bicomponenti

Gli speciali adesivi bicomponenti, in secchiello, contengono anche il flacone dell’indurente che va miscelato con la resina per ottenere un adesivo dalle prestazioni superiori, ideale per ogni pavimentazione e su ogni supporto, assorbente o non assorbente.

Le elevate prestazioni meccaniche li rendono ideali per posa sia in interno sia in esterno, garantendo resistenza ad acqua e gelo.

Pulizia con il rimuovicolla

Sostituendo una moquette o altra copertura, dobbiamo eliminare le tracce della vecchia colla per pavimenti che non sempre vengono via facilmente. Utilizziamo un preparato che la rimuova.

rimuovere colla per pavimenti

Ha la consistenza di un gel e può essere applicato sia in orizzontale, sia in verticale. Va steso, lasciato agire e poi rimosso con una spatola o una spazzola o uno straccio.

Studio sottoscala in legno | Realizzazione fai da te

Facile ed economico da costruire questo studio sottoscala utilizza il vano libero con un mobile/scrivania

Costruiamo uno studio sottoscala, recuperando il vano sottoscala che si trasforma in un “micro-ufficio” inserendovi un mobile alto 720 mm utilizzabile anche come scrivania.

Il mobile si compone di un telaio, in multistrato da 20 mm, formato da 5 diaframmi verticali e da un piano orizzontale che li collega in alto; alla base, i diaframmi sono collegati da una tavola la cui altezza e il cui spessore dipendono da quelli delle ante del mobile, disponibili prefinite e in varie misure nei centri bricolage.

Sopra il piano avvitiamo da sotto un top in lamellare, che sporge di 50 mm. Per i collegamenti occorrono viti e cerniere. Ogni anta è incernierata sul bordo di un diaframma e chiude con precisione lo spazio tra il piano superiore e la tavola di base; l’anta batte solo sul lato inferiore.

Il progetto fai da te

Montare le ante del mobile

La tavola frontale è avvitata al bordo di ogni diaframma; controlliamo la perpendicolarità degli elementi, per ottenere una perfetta chiusura dell’anta.
Le cerniere sono incassate a filo legno in una scanalatura ottenuta con uno scalpello affilato; ad anta chiusa si vede solo il perno.

Unire i metalli senza saldare | Soluzioni fai da te

Anche senza saldatura è possibile unire i metalli con rivettatrice, bussolotti, adesivi e mastici

Quando le saldatrici non erano ancora state inventate per unire i metalli si usavano rivetti, chiodature, aggraffature e ribattini. Se aggiungiamo i moderni collanti strutturali, i mastici e i rivetti a strappo possiamo unire ogni oggetto metallico senza saldature.

Rivetti e collanti uniscono senza difficoltà materiali assai diversi come metalli e plastiche, mentre con le aggraffature si ottengono rapidamente canali e tubazioni in lunghi pezzi senza forare e senza deformazioni causate dal calore di saldatura.

L’incollatura può apparire una soluzione di scarsa resistenza meccanica, ma gli adesivi strutturali permettono perfino il montaggio di carrozzerie di auto di fascia alta. Unico neo è l’impossibilità di smontare i pezzi senza difficoltà.

I rivetti a strappo permettono di unire tra loro, con la massima comodità, materiali diversi e “ostici” come alluminio, rame e acciaio.

unire i metalli
La pinza a becchi piatti è lo strumento specifico per l’unione di lamiere sottili tramite aggraffatura, sistema usato solitamente dai lattonieri per formare un vincolo meccanico tra i due lembi prima di saldarli a stagno o di rivettarli.

La rivettatura discende direttamente dalla chiodatura con ribattini, rispetto alla quale ha il vantaggio di poter essere usata anche se solo uno dei lati è accessibile. La rivettatrice esiste anche in versione pneumatica, come accessorio per il compressore.

Unire i metalli con la rivettatrice

Sulle rivettatrici è di solito montato un set di testine intercambiabili tra le quali scegliere quella più adatta al gambo del rivetto. Per il montaggio della testina serve una chiave esagonale, in dotazione.
unire i metalli
La spina viene a trovarsi serrata tra due ganasce zigrinate azionate dai manici dell’attrezzo. Il movimento mette in trazione la spina del rivetto fino a che, una volta formata la testina, si spezza.
Il moncone di spina può essere estratto per gravità dalla parte posteriore della pistola semplicemente forzando in apertura le impugnature che provocano l’allentamento delle ganasce.

Unire con i bussolotti

Il montaggio dei bussolotti richiede una foratura precisa con una tolleranza massima sul diametro di 0,2 mm, per ottenere un incastro solido del gambo del bussolotto, leggermente conico.
Inseriamo il bussolotto a mano, poi portiamolo a filo piano con qualche colpo di martello, non troppo energico. Se il foro è leggermente fresato possiamo eliminare la sporgenza della battuta.
La deformazione del bussolotto avviene nel momento in cui si serrano i dadi sul pezzo da montare. Il sistema è molto adatto per unire i metalli in forma di scatolati o profilati, nei quali risulta impossibile usare rondella e controdado.

Adesivi e mastici

Spalmiamo entrambi i pezzi, ben puliti e sgrassati, con la miscela di adesivo e catalizzatore; poi li uniamo e attendiamo l’indurimento.

unire i metalli

Alcuni mastici epossidici sono disponibili in cilindretti pastosi con all’esterno l’adesivo e all’interno un’anima di catalizzatore. I due prodotti iniziano a miscelarsi quando li impastiamo con le mani (indossando guanti monouso).

Raggiunta una consistenza omogenea, possiamo utilizzare la pasta per unire i metalli, ricostruzioni e occlusioni.

Ombrellone fai da te in legno | Costruzione nel dettaglio

La costruzione dello snodo di questo ombrellone fai da te è decisamente impegnativa, ma può essere realizzata con semplici utensili manuali

La costruzione di questo ombrellone fai da te in legno è abbastanza facile ed economica, ma la tecnica è identica anche per ombrelloni con diverso numero di stecche: per quelli a otto, poi, si trova già pronto il materiale per le bussole, gli assi in legno per le tapparelle; ombrelli rettangolari od ovali richiedono solo di allungare metà delle stecche flessibili e di modificare in proporzione le dimensioni degli spicchi del rivestimento.

L’ombrellone è composto da asta, bussola terminale, bussola scorrevole, sei stecche lunghe, sei corte, base e rivestimento.

A parte il rivestimento, tessile, e poche minuterie metalliche, è interamente realizzato in legno: va usato solo legno duro almeno per l’ombrello vero e proprio (faggio, carpino, noce, acacia e simili per le bussole, frassino o acacia per le stecche lunghe, faggio o ramin per l’asta e le stecche corte) mentre la base può essere anche in legno dolce trattato con prodotti idrofughi e antimuffa.

Vediamo ora nel dettaglio come costruire un ombrellone fai da te.

Le bussole

L’asta in ramin, lunga un paio di metri, deve avere, per comodità, un diametro corrispondente a quello della sega a tazza usata per forare per il lungo le bussole.

La bussola terminale va incastrata su un’estremità dell’asta e bloccata in posizione da una spina passante (legno o metallo) che ne impedisca la rotazione; dalla superficie esterna della bussola sporgono, uniformemente spaziati, i supporti su cui si imperniano le stecche lunghe, realizzabili anche con piastrine metalliche sezione 5×15 mm piegate ad U (40+15+40 mm).
La bussola scorrevole è il pezzo più complicato, ma la sua costruzione è dettagliatamente descritta nella sequenza fotografica che segue.

L’articolazione delle stecche corte può essere fatta anche, come negli ombrelloni industriali, con un filo metallico del diametro di 2 o 2,5 mm che passi nei fori delle stecche e penetri in una gola praticata nella bussola.

Le stecche

Quelle lunghe debbono essere abbastanza flessibili da adattarsi alla tensione del rivestimento. I bordi superiori vanno arrotondati per non lacerare la stoffa e pure arrotondate debbono essere le estremità che si imperniano nella bussola terminale; l’altra estremità va lavorata nel modo più opportuno per il tipo di fissaggio scelto per il rivestimento (forate se si usano lacci, a punta d’amo se si usano elastici, e così via).

ombrellone fai da te

Le stecche lunghe vanno forate a metà lunghezza per i perni d’articolazione. Quelle corte, invece, debbono essere rigide e con entrambe le estremità arrotondate e forate per i perni d’articolazione. La loro lunghezza dev’essere pari a circa il 60% di quelle lunghe (se fossero più corte non eserciterebbero abbastanza spinta e, più lunghe, creerebbero troppo ingombro ad ombrello aperto).

La base

La base dell’ombrellone fai da te è formata da una raggiera di listelli di robusta sezione incastrati in una bussola verticale alta circa 200 mm, forata per il lungo per circa 100 mm. Tutti i pezzi di legno, dopo un montaggio provvisorio per controllare lo scorrevole funzionamento e individuare le eventuali piccole correzioni necessarie, vanno accuratamente levigati, trattati con impregnanti contro le intemperie e i raggi UV e poi verniciati con flatting per esterni.

Il rivestimento è formato da tanti spicchi a triangolo isoscele quante sono le stecche dell’ombrello con i lati maggiori lunghi quanto le stecche lunghe ed il lato minore del 5% circa più corto della distanza fra le loro estremità libere.

Se il tessuto usato è soggetto a restringersi, va lavato due o tre volte prima di tagliarlo.

Una fettuccia cucita al suo interno serve a fissare il rivestimento tessile, che ha la forma di un grande esagono, a un foro della stecca.

Realizzazione ombrellone fai da te

Lo scheletro

ombrellone fai da te
Due o tre fori praticati nell’asta in corrispondenza di una spina di fermo che attraversa la bussola scorrevole permettono di variarne a piacere l’apertura.
Le parti che compongono l’ombrellone: la raggiera di base, l’asta, la raggiera scorrevole e quella di supporto del tessuto.

Le bussole

Le tre bussole esagonali (base, scorrevole e culmine) hanno uguale sezione, facilmente tracciabile con una dima su una faccia, tagliata a squadra, del pezzo.
Ottenuto il prisma esagonale, si tracciano le linee di taglio per le sedi delle stecche corte.
Col pezzo ben fissato nella morsa ed una sega affilata si seguono le linee di taglio.
Una sega a tazza di diametro appena maggiore di quello dell’asta (meglio però se montata su colonna) apre nella bussola il foro di scorrimento.
Pochi colpi di scalpello, prima dall’esterno e poi dall’interno, creano le sedi per le stecche.
Precise passate sulla circolare segnano le modanature della bussola prima di traverso alla fibra e poi lungo questa per ottenere il tracciato grezzo.
ombrellone fai da te
Ottenuto il grezzo, lo si porta a misura esatta con lavoro di raspa e carta vetrata. La bussola si completa con un foro Ø5 mm per la spina di fissaggio che attraversa la fascia e con sei fori per l’articolazione delle stecche da fare perpendicolari alle facce interne delle sedi, quindi con un angolo di 60° rispetto alle facce della bussola.

Stecche e bussola terminale

Diciotto stecche, un’asta e tre snodi esagonali per questa costruzione di grande effetto ma non difficile da realizzare.

Il lavoro più complesso è quello relativo alle bussole e in particolare a quella scorrevole. Il rivestimento dell’ombrellone fai da te è un grande e robusto esagono di tela.

È importante che la bussola scorrevole lo sia veramente, ma senza gioco eccessivo: legno duro e paraffina o stearina permettono un risultato preciso.
ombrellone fai da te
Le stecche corte si imperniano su viti, perni o spine lisce che debbono attraversare a squadra le pareti delle cave; se non si ha la possibilità di forare pezzi con l’angolo di 60° si può ricorrere al sistema degli ombrellai: una cava perimetrale in cui passa il fil di ferro che attraversa i capi delle stecche.
Nella bussola terminale le stecche si articolano su perni fissati nelle alette; queste potrebbero essere sostituite da staffette ad U fissate con viti ed attraversate da una copiglia di ferro.
ombrellone fai da te
La bussola terminale dell’ombrellone fai da te è fatta con lo stesso sistema di quella scorrevole, ma il foro longitudinale è cieco e negli incastri si fissano solidamente, con colla e chiodi o spine, le alette sulle quali si imperniano le stecche lunghe.