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Taglierino o cutter | Strumento per il fai da te

Il taglierino è un coltello con lama molto affilata, quasi come un rasoio, con il profilo tagliente rettilineo e punta acuta sulla parte frontale

Una prerogativa importante del taglierino (anche detto cutter) è l’intercambiabilità della lama, che può essere fissa o mobile. In quest’ultimo caso è retrattile e regolabile per essere usata appena sporgente o del tutto estratta, aumentando la superficie di taglio esposta.

L’impugnatura deve essere piuttosto robusta perché spesso il cutter è utilizzato per incidere gomme dure e legni, sui quali occorre imprimere una certa forza.

Si usano di preferenza lame in acciaio ad alto tenore di carbonio, mentre l’impugnatura può essere in plastica, in acciaio, o in lega di zinco.

taglierino cutter

Lame taglierino

Quando la lama estraibile del cutter ha delle incisioni trasversali significa che si può rinnovare spezzando il primo segmento. Facciamo sporgere dalla guida del manico solo il segmento di lama da rimuovere e lo forziamo a spezzarsi lungo l’incisione. 

Per farlo possiamo usare l’apposito cappuccio, che quasi sempre è incastrato sul retro del manico del cutter, oppure un paio di pinze

lama cutter

In altri casi la lama è bifronte e quando è consumata da una parte si può girare. Il taglerino ha l’impugnatura apribile e separabile in due metà svitando la vite di assemblaggio. Così si gira la lama consumata o si sostituisce. 

Utilizzi

Con la riga

Usando una riga di metallo per guidare la lama, possiamo effettuare tagli diritti e perfetti su molti materiali. Il supporto sottostante deve essere un foglio di legno di scarto, perché la punta del cutter lo segna sicuramente.

taglierino

La misura giusta

Le dimensioni del cutter e della lama vanno scelti in funzione della durezza e dello spessore del materiale; un taglierino di precisione di piccole dimensioni, ma molto affilato, è in grado di tagliare stoffe anche spesse senza sfilacciarle.

Per lavori lunghi

Esistono cutter con impugnatura ergonomica e cambio lama automatico, che alloggiano molte lame a doppia punta in una cartuccia a tamburo. Due cursori ne comandano scorrimento e bloccaggio. 

cutter

Sul cartongesso

Per tagliare il cartongesso si incide una faccia senza che la lama passi da parte a parte. Poi si capovolge, si piega in due lungo l’incisione e nuovamente con il cutter si taglia il cartone sulla seconda faccia.

taglierino cartongesso

In laboratorio e in casa

La forma della lama, l’impugnatura ergonomica e la leggerezza dello strumento fanno del taglierino un utensile di grandissima versatilità, che non manca mai nella dotazione di qualsiasi laboratorio professionale, amatoriale e casalingo.

Il suo uso abbraccia tutti gli ambiti, dal più decorativo al più tecnico, passando per il settore del modellismo in cui probabilmente rappresenta lo strumento più importante.

cutter

Utilissimo anche in casa, alle prese con tappi, fotografie, matite da appuntire, apertura di blister, scatole ecc.

Linea M’AMO Della Fiore

La linea M’AMO dei F.lli Della Fiore comprende doccette (con filtri conici antisabbia e sistema anticalcare), minikit (doccette con flessibile), soffioni, saliscendi e accessori per la doccia. In ABS con finitura cromo, inox, ottone. Con accessori necessari al montaggio e riduttore di portata per ridurre il consumo di acqua fino al 50%. Nei migliori centri del fai da te in Italia. A partire da euro 5,00

Nuovo bagno con SottoSopra

Il ciclo SottoSopra che comprende la colorazione di fondo e la successiva finitura con trasparente, rende in modo eccezionale anche sulle piastrelle consentendo di trasformare il bagno.

Il ciclo sottosopra è una soluzione di prima coloritura o di rinnovamento delle superfici composta da due fasi: applicazione del colore di fondo, che aderisce senza pretrattamenti a qualsiasi superficie, e successiva finitura trasparente, che può essere opaca, satinata o lucida. La gamma di colori ottenibili è ricchissima, grazie all’utilizzo dei tanti pigmenti messi a disposizione, e quanto sia semplice il sistema di dosi che permette di ripetere, ogni volta identica, una stessa tinta. Sono disponibili anche diversi tipi di resina di fondo (Sotto), essendoci, in aggiunta alla resina standard, anche una varietà perlata e una metallizzata.

Oltre all’effetto reso, queste varianti, unite ai pigmenti, danno tonalità di colore particolari, che la ditta ben illustra su apposite cartelle colori: per esempio, in questo servizio abbiamo usato la base metallizzata che, essendo grigia, invece che bianca, fa assumere al composto finale un tono più scuro ed enfatico. Con il trattamento di finitura, bicomponente all’acqua, si ottiene una superficie estremamente resistente non solo all’umidità, ma anche ai detersivi e ai detergenti che si usano comunemente in bagno.

I prodotti utilizzati

sottosopra

Sottosopra – La preparazione del “Sotto”

sottosopra

1. Anche sulle piastrelle la resina ha un potere aggrappante molto elevato e non tende a colare. Tuttavia, per essere sicuri di non sporcare, si applica il nastro maschera sul confine delle parti che non vanno colorate.

2. Le istruzioni per l’uso e i due componenti epossidici sono contenuti all’interno di un unico grande barattolo che serve anche per miscelare il composto.

3-4. Per ottenere la tinta scelta sulla cartella colori di sottosopra è possibile che vengano indicati anche due pigmenti da associare. I pigmenti vanno versati nel barattolo del componente B e rimescolati sino a ottenere un colore uniforme, cosa agevole perché non sono in polvere, ma in microgranuli.

5-6. Nel contenitore grande si versa prima il componente A (resina base metallizzata) e successivamente il componente B (induritore), premiscelato con il pigmento.

7. Come accade con tutti i composti bicomponente, nel momento in cui i due si uniscono, va presa l’ora per tener conto della cosiddetta “finestra di apertura” del prodotto, ovvero del tempo entro il quale è utilizzabile. In questo caso si tratta di circa 60 minuti, a decorrere da quando si è terminato di mescolare bene il composto.

8. Va tenuto conto che, finito di mescolare, il prodotto deve riposare per 5 minuti, poi va aggiunta una dose indicata di acqua e infine va uniformato nuovamente.

Sottosopra – Stesura del “Sotto” e la finitura con il “Sopra”

sottosopra

1-2. Per la stesura è indicato un piccolo rullo di spugna; si versa il prodotto in una vaschetta di piccole dimensioni e si impregna bene il rullo, sgrondandolo, per iniziare l’applicazione a dovere.

3. Il rullo va portato sempre in una direzione. Questa regola è ancor più ferrea, data la natura metallizzata della tinta. Tuttavia ci è concesso di ripassare su punti in cui è già stata data per tirarla ove ne sia rimasta in eccesso oppure risulti carente.

4. Nulla vieta di stendere una seconda mano di resina colorata, ma la prima, come dimostra la foto, risulta già molto coprente.

5. I dati tecnici della confezione usata (500 ml) indicano una resa di 5 m2. La superficie che abbiamo trattato è di circa 6 m2 e al termine è avanzato ancora un po’ di colore.

6. La finitura, anch’essa bicomponente all’acqua, si prepara in modo analogo al colore di fondo, unendo il contenuto dei due barattoli, prima l’A e poi il B, nel contenitore metallico che li confeziona.

7. La miscela va uniformata bene, si consiglia di rimescolare per almeno 3 minuti; il composto resta bianco lattiginoso.

8. La preparazione della finitura trasparente è più veloce di quella della resina colorata: non c’è la fase di aggiunta dei pigmenti e neppure quella dell’aggiunta d’acqua. Anche in questo caso la finestra d’apertura è di circa 60 minuti, pertanto, dopo aver fatto riposare i soliti 5 minuti il composto, lo si versa nella vaschetta per iniziare la stesura.

9. Per l’applicazione è indicato lo stesso tipo di rullo usato per la resina colorata. Per le zone d’angolo, dove convergono due pareti, pavimento e parete o giungendo al braghettone di una porta, sono molto efficaci i rulli di taglio ancora più piccolo, senza l’estremità arrotondata, ma diritta.

10. Stesa sulle pareti, la finitura rimane lattiginosa ancora per poco; in pochi minuti diviene completamente trasparente. Resina colorata e finitura sono “fuori polvere” in 3 ore, pronte per una seconda mano in 6 ore, sovraverniciabili in 24 ore. La riga biana di piastrelle, volutamente non trattata, sottolinea il contrasto cromatico ottenuto e fornisce un motivo di raccordo con il muretto di separazione, alleggerendo l’aspetto della grande parete vuota.

Maggiori informazioni a questo link

Guarda il video di sottosopra

Levigatrice da muro TC-DW 225 X con aspiratore | Einhell

Per lavori di levigatura e rinnovamento l’azione combinata della levigatrice da muro TC-DW 225 X con l’aspiratore TH-VC 2340 SAC è fondamentale per ottenere buoni risultati

Perfetto è l’abbinamento della levigatrice da muro TC-DW 225 X con l’aspiratore TH-VC 2340 SAC Einhell: la prima si rivela indispensabile quando occorra carteggiare grandi superfici come pareti e soffitti, lavoro che comporta disagi e fatica se non si utilizza una macchina con platorello di grande diametro, con un sistema di aspirazione molto efficace e un manico prolungabile ed ergonomico.

L’aspiratore è una macchina con dotazione ricca di accessori, funzionalità, capienza e potenza, a un prezzo contenuto.

Aspira anche i liquidi, ha buoni filtri, un contenitore da 40 litri in acciaio inox e la presa per il funzionamento sincrono con elettroutensili. Si tratta di due elettroutensili molto versatili.

La levigatrice è sicuramente concepita per levigare grandi superfici, ma si scopre presto che il suo utilizzo è più frequente di quanto si possa immaginare: la testa attiva lavora anche da sola e ha la possibilità di applicare un’impugnatura regolabile sulla parte anteriore, sicché la si utilizza a mano libera con grande scioltezza, con o senza il tubo dell’aspiratore che rende molto più pulito il lavoro.

levigatrice da muro TC-DW 225 X

La disponibilità di dischi abrasivi, di gradazione varia e adatti ai diversi materiali, permette di utilizzare la macchina anche per la levigatura del legno, per esempio per uniformare il piano di un tavolo, la boiserie o un parquet massello, dopo la posa.

L’aspiratore, con la sua completa dotazione di accessori, è perfetto per un utilizzo universale in garage, in laboratorio, ma anche in casa.

Accessori in dotazione e valigetta

La levigatrice da muro TE-DW 225 X (per pareti e soffitti) è ideale per carteggiare grandi superfici dopo aver rasato e stuccato imperfezioni, crepe o linee di giunzione. Il tubo di alluminio (2) si snoda al centro e si piega in due per riporre la macchina nella valigetta (1). Il tubo è estensibile fino a una lunghezza totale di 1650 mm: la prolunga si inserisce nel manico principale. Si può bloccare in posizione acceso il pulsante di avviamento. Sulla macchina può essere montato un platorello circolare (3) o uno triangolare (4); il prodotto è fornito con 3 dischi abrasivi Ø 225 mm e 3 fogli abrasivi (5).

Aspiratore superaccessoriato

Il TH-VC 2340 SAC vanta una capienza del raccoglitore di 40 litri, quantitativo elevato, adatto per l’utilizzo in garage, giardino e laboratorio far da sé. Tutta la macchina dà la sensazione della robustezza: grandi ruote posteriori (quelle che servono per far salire i gradini delle scale alla macchina, senza fare fatica), un cavo di alimentazione di grossa sezione, il contenitore di acciaio inox, il lungo tubo flessibile.

Si aggiungono i numerosi accessori che la completano per un utilizzo versatile e professionale…
…e il filtro autopulente.
aspiratore TH-VC 2340 SAC e levigatrice da muro TC-DW 225 X
Prevedendo un utilizzo dell’aspiratore in abbinamento alla levigatrice da muro TC-DW 225 X e agli elettroutensili che producono polveri, è presente la presa comandata per la sincronizzazione del funzionamento dell’aspiratore con l’attrezzo utilizzato.

Cuccia per cani fai da te con giardino sul tetto | Costruzione passo-passo

Questa cuccia per cani fai da te è costruita in multistrato e dotata di quattro ruote pivotanti; può ospitare un animale di taglia piccola o media e l’aiuola sul tetto la rende un oggetto d’arredo

Per il nostro amico a quattro zampe realizziamo spesso cucce con ogni genere di comfort che assomigliano a piccoli chalet con pareti isolate, interni ispezionabili, pavimento estraibile e altre comodità; a maggior ragione quando l’animale è di grossa taglia e deve vivere fuori dal nostro spazio abitativo. In questo caso si tratta invece di una cuccia per cani fai da te minimale (quattro pareti, un fondo e un top in multistrato, semplicemente avvitati tra loro a comporre una scatola con un’apertura su un lato) perché il nostro cagnolino può vivere con noi o al più nello spazio protetto della veranda.

Due particolari rendono la costruzione di questa cuccia per cani in legno unica e originale: le quattro ruote pivotanti che consentono di spostarla con facilità dentro e fuori casa e il tetto trasformato in una rigogliosa aiuola per erbe aromatiche, fiori o altre piante dalla crescita limitata.

Quest’ultima parte della realizzazione richiede una certa cura affinché l’acqua per annaffiare le piantine non imbeva la struttura lignea della cuccia e non trasformi quello che vuole essere un nido per il nostro amico in un ambiente umido e malsano. 

Due sono i particolari costruttivi adottati: una vaschetta di plastica di misura del top con i bordi rialzati che contenga e supporti il peso della terra e un telo di plastica nera robusta con cui rivestire bordi della cuccia e vaschetta prima di immettere il terreno e le piantine; un tubetto di plastica attraversa telo, vaschetta e fianco per scaricare all’esterno l’umidità in eccesso. 

Vediamo ora come costruire una cuccia per cani fai da te nel dettaglio.

Occorrente

  • Multistrato da 19 mm: 4 pezzi 1000×1000 mm (lati), 2 pezzi 962×1000 mm (base e top);
  • 4 listelli 20×45 mm (2 lunghi 962 mm e 2 lunghi 956 mm) per supporti interni;
  • Viti Ø 4×45 mm e 4×30 mm;
  • 4 ruote piroettanti a piastra con viti;
  • Vaschetta di plastica per reggere la terra e le piante;
  • Telo di protezione.

Realizzazione cuccia cane fai da te

cuccia per cani fai da te
Per ricavare l’apertura della cuccia per cani fai da te nel pannello frontale realizziamo due tagli paralleli con la sega circolare munita di guida in battuta, distanti 200 mm dai lati verticali, per una profondità di 700 mm.
Con il seghetto alternativo colleghiamo i due tagli appena effettuati; otteniamo così un’apertura di 600×700 mm. Ora possiamo preforare i lati e svasare le sedi per le viti; avvitiamo i lati alla base e tra se stessi con viti Ø 4×45 mm, i fianchi vanno racchiusi tra i pannelli frontale e posteriore.
Dopo aver misurato e tracciato, adattiamo alle lunghezze necessarie i listelli interni per l’appoggio del top.
cuccia per cani fai da te legno
Realizziamo la cornice interna avvitando prima i listelli ai pannelli frontale e posteriore, con viti Ø 4×30 mm; il lato superiore della cornice deve rimanere a 106 mm dal filo superiore dei pannelli. Con le stesse viti fissiamo il top, ottenendo una sorta di vasca per le piante.
Levighiamo per eliminare le irregolarità e smussare gli spigoli.
Sul top viene posata la vaschetta di plastica destinata a contenere lo strato di terra. Pratichiamo sul fianco della cuccia un foro per uno spezzone di tubo che scarichi all’esterno l’acqua eccessiva.

Quattro ruote robuste 

Montiamo le ruote piroettanti fissando la piastra quadrata sotto la base della cuccia per cani fai da te, nei quattro angoli. 

In commercio esistono modelli in plastica, in poliuretano, in gomma piena, in poliammide, in elastomero termoplastico, con o senza cerchione in alluminio o plastica.

Per il fissaggio alla costruzione che si intende rendere mobile possono essere dotate di supporto a piastra o a perno; possono anche disporre anche di freno.

Il tetto

Prima di posare il telo per rivestire vaschetta e bordi della cuccia per cani fai da te, è meglio stendere un cordone di silicone lungo tutto il perimetro interno del top.

cuccia per cani fai da te

Il telo, che dev’essere di plastica robusta, si mette ben teso al centro facendolo aderire al fondo in prossimità dei lati; agli angoli, per poterlo risvoltare, occorre ripiegarlo senza tagliarlo. 

Il fissaggio avviene lungo il bordo della vasca di legno, tramite punti di graffatrice sparati con una buona frequenza.
Tendiamo il telo avanzato e rifiliamo l’eccedenza con il cutter restando lontani dalle graffette.

Disponiamo la terra, senza superare l’altezza dei bordi rialzati della vaschetta di plastica, e le piante (preferibile che siano aromatiche) che intendiamo crescere sul tetto della cuccia per cani fai da te.

Testiera del letto a scomparsa | Costruzione fai da te

La testiera del letto è un esempio del classico spazio “morto”, che si può recuperare in modo brillante, come testimonia questa libreria a scomparsa, scorrevole su ruote

Mediante una testiera del letto costruita su misura possiamo sfruttare lo spazio dietro il letto in vari modi: organizzandolo con ripiani e rendendo la struttura estraibile con un sistema di ruote scorrevoli, costruiamo un vero e proprio comodino-libreria, pratico e capiente che sostituisce il classico comodino. In un letto matrimoniale se ne potrebbero anche prevedere due, uno per lato.

Le misure dei pannelli sono in funzione delle dimensioni del letto; la profondità del vano può variare fra i 250 e i 350 mm. I pannelli possono essere rifiniti
con vernice trasparente o smaltati, magari creando piacevoli contrasti di colori.
La libreria chiusa crea solo un minimo di ingombro in più dietro al letto, ma in compenso il piano della testiera può essere sfruttato come mensola portaoggetti.

Per costruire la testiera del letto estraibile si tagliano su misura i vari pezzi di cui abbiamo bisogno da pannelli in MDF, stabile e semplice da smaltare, tranne il retro che può essere in compensato.

Per alloggiare lo scaffale estraibile la testiera deve essere costruita in modo adeguato: la otteniamo avvitando assieme, in squadra, un pannello verticale ed uno orizzontale; quest’ultimo è appoggiato su un listello orizzontale, fissato al muro con tasselli. Quello verticale fa corpo con la struttura del letto.

testiera del letto

Nella parte estraibile i due ripiani intermedi sono fissati al frontale e alla parete posteriore mediante spine e colla, mentre quelli superiore e inferiore prevedono anche viti per maggior robustezza.

Sotto il piano inferiore si fissano con viti i due listelli forati su cui si imperniano le ruote, mediante un asse costituito da un tubo metallico.

Alla struttura è incollato il retro in compensato, e sulla fiancata esterna si fissa anche, con viti, una comoda maniglia.

Il listello orizzontale è forato e fissato al muro mediante viti con tasselli a espansione.
Su di esso poggia la mensola, fermata con viti
a testa larga, a intervalli di circa 150 mm l’una dall’altra. Le teste delle viti sono nascoste

Cosa occorre

Ci serviranno alcuni utensili: seghetto, trapano con avvitatore, spinatrice, livella, morsetti, pennello, tornio.

I materiali occorrenti per realizzare la testiera del letto sono:

  • 1 asse legno duro stagionato 20x200x200 mm, da cui ricavare le quattro ruote tornite;
  • MDF spessore 19 mm;
  • 1 listello sezione 30x30mm;
  • 1 piano compensato spessore 10 mm;
  • 2 tubi in metallo con 4 ranelle;
  • 1 maniglia in acciaio con viti;
  • spine in legno, colla, viti coniche a testa larga con tappo coprivite, tasselli a espansione, impregnante per legno e smalto.

Le ruote tornite

Per tornire si usano legni duri, privi di nodi o fessure e piuttosto stagionati. La lavorazione delle ruotine non è molto elaborata: i dischi si ricavano segando quattro fette da un tronco il più possibile cilindrico, oppure si disegnano su un’asse, con venature parallele al diametro, quattro circonferenze di diametro leggermente maggiore di quello delle ruote e si tagliano.

La tornitura è di tipo trasversale, e i dischi sono fissati all’apposito platorello serrando con viti, appena appoggiate sul legno, e curando
la centratura mediante un segno con il compasso.

Rendiamo ciascun disco perfettamente cilindrico sgrossandolo con sgorbie, mentre con utensili sempre più fini arrotondiamo i bordi. Sulla faccia esterna della ruota tracciamo un incavo concentrico, con un piccolo bedano.

Rifiniamo con carta vetro sul pezzo in rotazione, senza premere troppo, e lavoriamo poi l’altra faccia, piallata in precedenza, che richiede solo un arrotondamento del bordo.

Le ruote sono poi forate al centro per lasciar passare l’asse mediante il quale sono collegate, a due a due, al carrello della testiera del letto.

testiera del letto

RAPIDSAN e SANIFAST | Prodotti per superfici sempre igienizzate

Il segreto per un’igienizzazione totale: ecco i nuovi prodotti RAPIDSAN e SANIFAST

Puliziaigienizzazione e sanificazione sono temi ai quali oggi siamo particolarmente sensibili. Mai come in questo periodo, la sola igienizzazione e/o disinfezione delle superfici, senza una precedente pulizia atta a rimuovere lo sporco accumulato, può rivelarsi insufficiente.

Qualsiasi superficie, senza una perfetta rimozione dello sporco di fondo, diventa ricettacolo di germi e batteri. Una corretta igiene passa prima di tutto e soprattutto attraverso un’efficace pulizia.

FILA, realtà imprenditoriale italiana leader internazionale nello sviluppo e produzione di prodotti specifici per la cura e il mantenimento delle superfici, è sempre stata attenta allo sviluppo di prodotti rispettosi dell’ambiente, della persona, non nocivi per gli animali domestici ma che rendessero le superfici pulite e protette. 

Dopo un’adeguata pulizia, effettuata con CLEANER PRO e PS87 PRO per eliminare lo sporco organico accumulato (caffè, olio, vino, grasso, ecc.) e DETERDEK PRO per eliminare i residui di sporco inorganico (cemento, stucco, polvere, calcare) unitamente all’azione meccanica della spugna o del panno si può procedere all’igienizzazione di una superficie o di un qualsiasi oggetto.

RAPIDSAN e SANIFAST sono i nuovi prodotti che FILA presenta, alleati ideali per avere delle superfici sempre igienizzate.

RAPIDSAN

RAPIDSAN è l’eco igienizzante spray che consente non solo di pulire, rispettando la superficie ma anche, grazie alla sua formula con alcol, di rimuovere sporco, germi e batteri.

Ideale per igienizzare superfici di cucina, bagno, mobili e laminati di ufficio, per i piani in marmo, granito, agglomerati in marmo e quarzo, RAPIDSAN è perfetto per tutte quelle superfici che vengono toccate spesso durante la giornata e che devono essere igienizzate con più frequenza (piani di lavoro in cucina, ante dei mobili, scrivanie e accessori vari come telefoni, tastiere, mouse).

Vantaggi:

  • Contiene Tea Tree Oil: essenza naturale ad alto potere sanificante.
  • Azione anti-odore: rinfresca e deodora l’ambiente.
  • Idoneo per ambienti in cui vivono animali domestici.Senza risciacquo.
  • Rapida asciugatura.
  • Pulizia senza aloni.
  • Rispetto di tutte le superfici, anche le più delicate.
  • Azione sgrassante.

SANIFAST

SANIFAST è il nuovo detergente ad azione rapida che rimuove sporco, germi e batteri che pulisce e igienizza a fondo, rispettando tutte le superfici degli ambienti domestici e pubblici come scuole, palestre, uffici, ed è anche pet friendly. Può essere impiegato anche per la manutenzione dei pavimenti trattati a cera e per i pavimenti esterni.

Vantaggi:

  • Ideale per l’igiene giornaliera di tutta la casa.
  • Agisce rapidamente rimuovendo germi e batteri.
  • Formula concentrata anti-odore: elimina gli odori donando un profumo fresco all’ambiente.
  • Rispetta tutte le superfici, anche le più delicate.
  • È gradevolmente profumato all’essenza di limone.
  • Pet Friendly: idoneo per ambienti in cui vivono animali domestici.
  • Senza risciacquo, quando usato alla diluzione 1:100.

I processi di pulizia e sanificazione saranno ancora più efficaci se i materiali, dopo un accurato lavaggio di fondo, verranno protetti con idrorepellenti o oleorepellenti. La protezione eviterà infatti che le macchie possano penetrare nella superficie impedendo allo sporco di aderire.

Pollo al barbecue con aglio e limone | Ricetta Weber

Il pollo al barbecue è una preparazione che può essere realizzata in tanti modi diversi; questa ricetta prevede l’aggiunta di aglio arrostito e limone

Per questa deliziosa ricetta di pollo al barbecue iniziamo pulendo il pollo: rimuoviamo le interiora, il collo, il grasso in eccesso e sciacquiamolo con acqua fredda per poi tamponarlo con un panno. 

Spalmiamo metà dell’impasto a base di aglio e limone (preparazione a pagina seguente) sotto la pelle del petto, sino a coprirne la carne. Condiamo l’interno del pollo con sale, pepe, rametti di rosmarino, un cucchiaio di succo di limone e il vino; leghiamo il pollo con lacci di cotone. 

Massaggiandone la pelle ricopriamo la superficie esterna del pollo con l’altra metà dell’impasto. Infine procediamo con la cottura. Weber

Ingredienti pollo al barbecue

  • 1 pollo intero (1,8 – 2,3 kg)
  • 1 cucchiaino di olio extravergine 
  • scorza grattugiata di 2 limoni 
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 1 ½ cucchiaino di rosmarino fresco tritato sottile
  • 1 testa di aglio
  • 1 cucchiaino di sale 
  • pepe nero macinato fresco 
  • 4 rametti di rosmarino fresco
  • ¼ tazza di vino bianco secco
  • pepe nero macinato fresco 

Occorrente

  • barbecue a gas
  • supporto pollame
barbecue

Come preparare l’aglio arrostito

Rimuoviamo la buccia della testa d’aglio e asportiamo circa 15 mm della parte superiore, per scoprire gli spicchi. Posizioniamo la testa su un foglio di carta stagnola, versiamo l’olio sugli spicchi e ripieghiamo i lati della stagnola a formare un pacchetto, ma senza stringere troppo.

aglio

Mettiamo a cuocere per 30-45 minuti sulla griglia a fuoco medio non diretto (180°-230°C) tenendo chiuso il coperchio.

Quando gli spicchi sono appassiti togliamoli dalla griglia e lasciamoli raffreddare. Spremiamoli in una terrina, uniamo la scorza di limone, 1 cucchiaio di succo di limone, il rosmarino tritato, il sale, il pepe e amalgamiamo bene il tutto.

aglio arrostito

Cottura del pollo al barbecue

Il pollo alla griglia va cotto a fuoco medio con il petto rivolto verso l’alto per un’ora e mezza circa, cercando di mantenere il coperchio del barbecue il più chiuso possibile. Per una carne più succulenta è consigliabile utilizzare il pratico supporto per pollame che permette di raccogliere i succhi di cottura, ma anche di cucinare in contemporanea il contorno.

pollo ai ferri

Per una cottura perfetta è fondamentale l’utilizzo di Weber iGrill3, un termometro con connessione App che permette di monitorare la cottura della carne direttamente dallo smartphone. Nel caso della nostra ricetta, per esempio, il pollo è pronto quando la temperatura interna raggiunge gli 80 ºC in corrispondenza del petto e 83 ºC nella parte più spessa della coscia.

pollo al barbecue

I nuovi barbecue Genesis II

La gamma dei barbecue a gas Genesis® II rappresenta un connubio di eleganza, tecnologia e qualità. Il coperchio in acciaio inox garantisce il mantenimento del calore e il termometro in esso integrato permette di controllare la temperatura senza interrompere la cottura. Il pratico ripiano ribaltabile in acciaio inossidabile consente di appoggiare condimenti e accessori per averli sempre a portata di mano, mentre il comodo fornello laterale è perfetto per preparare salse o verdure di contorno. 

pollo al barbecue Genesis® II

I barbecue Genesis® II sono dotati di bruciatori ad alte prestazioni in grado di erogare un flusso costante di calore; inoltre le barre “flavorizer” conferiscono al cibo il sapore di brace tipico dei barbecue a legna. Il sistema di raccolta del grasso semplifica notevolmente le operazioni di pulizia.

Accessori utili

affumicatura
Con il panetto da affumicatura in cedro è possibile aggiungere un lieve aroma di affumicato a carne, pesce e formaggi.
pizza al barbecue
Cuocere la pizza in un barbecue? Da oggi è possibile grazie alla pietra per pizza Gourmet BBQ System.
wok
Il wok Gourmet BBQ System con coperchio e griglia per cottura a vapore unisce il barbecue ai sapori d’Oriente.

Sgabelli in legno fai da te salvaspazio

Ecco tre simpatici e comodi sgabelli in legno autocostruiti di facile e rapida realizzazione

Destinata ai lettori non ancora superattrezzati e, diciamolo pure, alle prime armi, questa realizzazione di sgabelli in legno fai da te è comunque di quelle che si fanno notare per l’utilità e la comodità.

I due sgabelli a ponte e quello a scatola si ricavano da una tavola di 2000×600 mm di legno lamellare di pino spesso 38 mm, spessore scelto per assicurare una maggiore stabilità. Le misure date nell’elenco dei materiali fanno sì che fra i tre pezzi rimanga un gioco di 15 mm comodo per poterli movimentare anche singolarmente.

Taglio su misura

L’unico problema degli sgabelli in legno fai da te quindi è quello del taglio a misura, facilmente risolvibile rivolgendosi al servizio taglio del negozio di vendita che lo fa gratis o con un aggravio minimo. Oggi ci sono macchine tagliapannelli a controllo numerico in grado di lavorare con una precisione al decimo di millimetro per cui non vale la pena di risparmiare pochi euro o addirittura nulla rischiando di compromettere il risultato per la più volte lamentata insufficiente precisione delle macchine amatoriali.

Quando si sia superato il problema del taglio tutto quanto resta da fare per realizzare gli sgabelli in legno fai da te è l’unione dei pezzi fra loro: tre per gli sgabelli a ponte, cinque per quello a scatola. Nel servizio è illustrata l’unione a spinatura cieca, ma è ovvio che si può ricorrere, secondo attrezzatura ed abilità, ai tasselli piatti, alla linguetta riportata o agli altri tipi di incastro più volte illustrati (tenone e mortasa su tutti).

Che cosa serve per costruire gli sgabelli in legno

sgabello fai da te progetto

  • Trapano;
  • guida a tuffo;
  • levigatrice;
  • strettoi;
  • Lamellare di pino da 38 mm (prima misura lungo vena): 2 gambe 358×290 mm; 1 piano 502×290 mm; 2 gambe 305×290 mm; 1 piano 396 x290 mm; 2 pareti 252×290 mm; 2 pareti 252×214 mm; 1 piano 290×290 mm;
  • Spine faggio Ø 8×60 mm;
  • colla vinilica;
  • materiale di finitura

Il legno lamellare

legno lamellareE’ stata l’invenzione di adesivi particolarmente efficaci quella che ha portato alla realizzazione del legno lamellare, un prodotto che ha tutte le buone doti del legno massiccio senza averne gli inevitabili difetti dimensionali (lunatura, imbarcatura, svergolatura ecc). Realizzato, inoltre, con listelli di sezione relativamente ridotta permette, soprattutto nel lamellare a lista corta, di usare con grande risparmio quelli che un tempo sarebbero stati scarti di lavorazione.

Anche se nei magazzini per chi fa da sé lo si trova quasi soltanto di abete, pino o faggio negli spessori di 18 e 28 mm, il lamellare è realizzato anche con legni di pregio e in tavole più o meno spesse utilizzate per costruire mobili di un certo tono (disponibili presso i fornitori degli artigiani). Unico difetto è l’impossibilità di usarlo all’aperto esposto alle intemperie.

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  • Sgabello in legno massello con seduta quadrata in paglia in tinta noce scuro con piedi dritti
  • Altezza da terra alla seduta 70cm
  • Dimensioni seduta 30cm x 30cm
  • Prodotto in italia da maestri artigiani
  • Nuovo gia montato e pronto all'uso
OKAFFAREFATTO MADDALONI Sgabello h 67cm da Terra alla Seduta Noce Scuro Seduta in Legno massello Nuovo già Montato
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  • Prodotto di qualità

Come costruire gli sgabelli fai da te

Tagliati a misura tutti gli undici pezzi, si aprono nella faccia inferiore dei tre ripiani orizzontali i fori ciechi per le spine, centrandoli a 19 mm dai bordi.

Nei fori si inseriscono (se non si dispone di altri tipi di guide di foratura) i marcatori.

Su questi si appoggiano, con molta attenzione e guidandole con l’aiuto di listelli, le pareti ottenendo la posizione per i fori.

Stringendo la tavola da forare fra due listelli così da ottenere un solido appoggio per la guida a tuffo si aprono anche nelle pareti i fori per le spine.

Nell’unire fra loro i vari pezzi ne va curata la perfetta squadratura.

Se abbiamo lavorato bene, il tetto dello sgabello a scatola si accoppierà alle pareti senza difficoltà.

I tagli di testa vengono trattati con turapori e poi levigati con fogli di grana crescente fino alla 240.

La finitura, qui con lacca acrilica incolore, dipende dai gusti.

Uova di legno fai da te | Realizzazione al tornio

Queste uova di legno fai da te sono il classico esempio di tornitura a sbalzo; si possono lavorare in serie e staccare una a una dal platorello

Decisamente “indigeste”, queste uova di legno fai da te le proponiamo come simbolico addobbo per la tavola di Pasqua.

In tinta unita, rifinite con vernici trasparenti o laccate; la fantasia del realizzatore può decorarle a strisce dorate o con stelline, felci o quant’altro gli salti in mente.

Le coppaie

La lunghezza della coppaia, o per meglio dire del suo grezzo, dipende dal tipo di attacco alla testa motrice del tornio, crescendo secondo che si disponga di mandrino (che afferra la base del pezzo dall’esterno, senza spreco), platorello (al quale il pezzo va fissato con viti più o meno lunghe della cui lunghezza va tenuto conto nello scavo) o coda di porco (che penetra profondamente nell’asse della coppaia).

Qui abbiamo due coppaie, di tenuta e d’appoggio. La prima si tornisce da legno tenero e possibilmente elastico (ideale il frassino). Montando il grezzo tra le punte se ne crea un cilindro col diametro di circa 10/15 mm superiore a quello del pezzo da inserirvi.

Allontanata la contropunta, si apre nel capo libero una cava di diametro identico al codolo del pezzo da tornire (cui, se siamo bravi, abbiamo dato una conicità di circa un ventesimo). Le pareti della cava, tanto più profonda quanto maggiori sono peso e lunghezza del pezzo che deve entrarvi, si aprono con due tagli in croce a creare una specie di pinza che un robusto elastico stringe attorno al codolo con forza sufficiente a non farlo vibrare e scappare durante la tornitura (la coppaia, comunque, serve solo per trattenere pezzi già resi cilindrici; non reggerebbe al tormento della sgrossatura).

La coppaia d’appoggio può farsi di qualsiasi legno, pieno o composito, e la cava dev’essere il perfetto negativo del pezzo in lavorazione (qui la base delle uova di legno) che vi si fissa con pezzetti di nastro biadesivo o un filo di colla termofusibile.

Avvertenza importante: se vogliamo riutilizzare le coppaie e queste non sono fissate alla testa motrice con la coda di porco, che di per sé costituisce un esatto punto di riferimento, dobbiamo marcarne in modo chiaro e permanente i riferimenti al platorello o al mandrino che le reggevano durante la loro creazione.

Uova di legno – Realizzazione

Come materiale si può usare qualunque legno, anche tenero come il pioppo, perché la forma compatta dell’uovo non crea problemi di indebolimento.

È chiaro che i legni teneri, difficili da pulire a specchio, devono essere poi trattati con turapori e smalti colorati, mentre quelli duri, dall’ulivo al palissandro, risplendono già di per sé alla prima levigatura e possono essere trattati a cera o a stoppino mettendo in valore colore e venature.

Le dimensioni delle uova dipendono solo dal legno di cui disponiamo e dalla potenza del nostro tornio; possiamo fare uova di legno di ogni dimensione, da quelle di quaglia a quelle di struzzo.

Smussare il cilindro

Si comincia sgrossando fra le punte il listello grezzo, creandogli un codolo alla misura della o delle coppaie che ci siamo fatte o di quella eventualmente acquistata o in dotazione al tornio.
Reso cilindrico il pezzo, allontaniamo la contropunta e marchiamo con la matita la circonferenza maggiore dell’uovo.
Partendo da destra verso sinistra cominciamo col tornire la parte grossa del primo uovo (il codolo chiuso dalla coppaia viene completamente eliminato a fine lavoro). Col pezzo in rotazione apriamo nella calotta un forellino che può servire tanto per avvitarvi un occhiello per appendere l’uovo o per unirlo in ghirlanda ad altri, quanto per inserirvi un supporto che faciliti la successiva verniciatura.
uova di legno fai da te
Con uno scalpello a taglio obliquo approfondiamo poi la tornitura a creare la parte appuntita del primo uovo.

Uova di legno a catena

Senza staccarlo, cominciamo, sempre dalla parte grossa, a tornire il secondo ed il terzo.
uova di legno
Ripetiamo le fasi di foratura e levigatura della base per ogni altro uovo del listello fino a quello più vicino alla testa motrice.
Tornito il pezzo per tutta la sua lunghezza, ritorniamo al primo uovo, ne levighiamo la base aperta dal forellino e, lavorando con molta delicatezza con lo scalpello a taglio obliquo prima e con quello a lancia poi, lo stacchiamo dalla matrice, trattenendolo fra le dita.
Finite tutte le uova di legno di uguale dimensione, togliamo dal tornio la coppaia di tenuta e montiamo quella d’appoggio. Blocchiamo la parte grossa dell’uovo nella coppaia e ne levighiamo quella minore smussandone la punta troppo acuta lasciata dalla tornitura. Non serve lo scalpello, basta solo carta abrasiva di grana crescente mossa avanti e indietro perché la punta è praticamente ferma.

Colori atossici

Per smaltare le uova di legno vanno usati colori atossici. Un sottile chiodo senza testa piantato in un listello le regge permettendo di verniciarle da ogni lato.

uova di legno colorate