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Purificatori d’aria TruSens | Respirare sano

L’aria di un ambiente chiuso può avere caratteristiche peggiori rispetto a quella dell’esterno: per questo è fondamentale l’uso dei purificatori d’aria

La crescente consapevolezza degli effetti dannosi dell’aria inquinata sulla salute sta portando all’adozione di purificatori d’aria avanzati, non solo in spazi commerciali come uffici, aeroporti, stazioni della metropolitana, ospedali, centri commerciali, hotel, industria ecc, ma anche nel settore residenziale dei paesi europei.

Il 92% della popolazione mondiale vive in luoghi in cui la qualità dell’aria PM 2,5 supera i livelli di sicurezza di 10 microgrammi per metro cubo e proprio per questo motivo le persone iniziano a essere più sensibili alla questione.

Anche il mondo del lavoro trae vantaggio dall’utilizzo dei purificatori: modesti miglioramenti della qualità dell’aria interna infatti possono avere un profondo impatto sul processo decisionale e sulle capacità cognitive dei lavoratori.

Purificatori TruSens

Si tratta di depuratori d’aria innovativi dotati di comodo display che informa sulla qualità dell’aria che si respira.

Esistono diverse tipologie di purificatore in base all’ampiezza della stanza:

  • Per ambienti piccoli (fino a 23 m²);
  • per ambienti medi (fino a  35 m²);
  • per ambienti grandi (fino a 70 m²).
purificatori d'aria

TruSens diffonde aria pulita ovunque, non solo vicino al purificatore. La maggior parte dei purificatori d’aria può lasciare delle zone morte nella stanza dove l’aria non circola. La tecnologia PureDirect garantisce due flussi d’aria separati per ridurre al minimo le zone morte.

Il flusso d’aria bidirezionale distribuisce l’aria purificata nella stanza con maggiore efficacia. Le prove effettuate sulle diverse configurazioni del flusso d’aria in un laboratorio indipendente confermano che due flussi separati distribuiscono l’aria in modo più diffuso e uniforme in tutta la stanza. 

SensorPod

Si tratta di un componente che monitora la qualità dell’aria dell’intero ambiente. Posizionato nella stanza, SensorPod misura gli inquinanti e comunica i risultati al purificatore. Questo assicura che l’intera stanza abbia aria più pulita.

Caratteristiche gamma TruSense

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Interruttore intelligente | Installazione fai da te

Questo interruttore intelligente permette di pilotare le luci con gli interruttori esistenti e nel contempo aggiunge le moderne funzioni domotiche

L’intervento rientra nella categoria della domotica, dato che può essere considerato un piccolo tassello di un progetto molto più ampio, volto a controllare luci e altri dispositivi distribuiti all’interno e all’esterno della casa. Tuttavia ha la particolarità di “tendere una mano” al normale impianto filare, presente nell’abitazione. Si tratta di un interruttore intelligente, d’ora in avanti smart switch, per chiarezza, ovvero un interruttore pilotabile tramite smartphone.

Fra i tanti tipi di questi dispositivi, ne abbiamo individuato uno che avesse due fondamentali caratteristiche: lasciare intatta la normale funzionalità dei frutti esistenti; avere dimensioni ridotte, tanto da potere essere collocato direttamente nella scatola del frutto o in una scatola di derivazione.

La prima è voluta per il desiderio di continuare a usare anche i normali interruttori, oltre a godere dei privilegi degli automatismi domotici: quindi poter accendere le luci di casa come si è sempre fatto (una sicurezza a cui non conviene rinunciare), ma in più accensione/spegnimento da smartphone oppure automatici con programmazioni varie o, ancora, richiamati da determinati eventi (ritorno a casa, rilevazione di presenza ecc).

Sono tanti gli smart switch che offrono le proprietà domotiche menzionate, ma sono ancora pochi quelli che permettono di usare, in combinazione, anche i normali interruttori; questo tipo particolare di interruttore intelligente ha un terminale capace di rilevare lo stato fisico della lampada, ovvero se sta ricevendo o meno il comando d’accensione dai normali interruttori.

La seconda caratteristica, ovvero la miniaturizzazione, è quella che permette di inserire lo smart switch nella scatola elettrica, dove si possono intercettare i conduttori utili alla sua corretta integrazione. È molto importante questo, perché lo spazio di solito è esiguo e lo smart switch deve trovare posto insieme ai frutti e ai vari conduttori già presenti.

Attenzione:

Le modifiche all’impianto elettrico non si possono effettuare in proprio a causa della normativa vigente, volta a salvaguardare l’incolumità di chi effettua l’intervento e delle persone che abitano la casa.

Tali modifiche, quindi, vanno affidate a personale qualificato. Ribadiamo che in questo articolo mostriamo la procedura in tutti i dettagli solo a scopo informativo, per mettere il lettore al corrente dei fatti e poter interloquire con i tecnici sapendo cosa si può chiedere e cosa è lecito ottenere.

Una scelta ponderata

Chi in casa abbia già dispositivi come Alexa, Google Home o Apple HomeKit, deve cercare accessori domotici che rispettino lo standard in proprio possesso. È solo per questo motivo che in questo servizio è stato scelto uno smart switch compatibile con Apple HomeKit: nell’abitazione, infatti, è in funzione una Apple TV di 4a generazione che fa da Hub per coordinare le azioni domotiche fra vari accessori smart rispondenti a questo standard.

interruttore intelligente Single Switch Fibaro

L’interruttore intelligente Fibaro modello Single Switch non è fra i più economici (su Amazon costa circa 50 euro), ma presenta molti vantaggi: può essere configurato per interfacciarsi con interruttori standard o a pulsante; può memorizzare l’ultimo stato della luce e, in caso di mancanza di alimentazione, ripristinare lo stato precedente; effettua la misurazione del consumo istantaneo e tiene memoria del consumo totale ecc.

Per informazioni: Fibaro

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  • Il modulo multifunzione FIBARO è un dispositivo che funziona con la piattaforma Apple HomeKit, che funziona con la tecnologia Bluetooth
  • Il modulo funziona nell'ambito di temperature da 0 a 35 °C e consente di controllare l'illuminazione, accendere e spegnere la presa e gestire i dispositivi ad essa collegati, che utilizzano fino a 1840 W di potere, da remoto
  • FIBARO Single Switch è progettato per l'installazione in scatole di commutazione a muro standard o in qualsiasi altro luogo in cui sia necessario il controllo di dispositivi elettrici
  • Dimensioni del prodotto: 42.5 x 38 x 20.4 mm
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  • Controllare una lampada o un dispositivo elettrico
  • Modulo a spina che si integra direttamente tra una presa elettrica e il carico da controllare
  • Compatibile con qualsiasi controller z-wave
  • L'assunzione compatta del mercato, che evita il blocco delle catture adiacenti
  • Funzione on/ off per controllare lampade o dispositivi (nessuna variazione)
FIBARO FGR-223 Z-Wave Plus Modulo Per Tapparelle
  • Integrazione modulo radio a incasso per impianti esistenti (persiane, tende, porte di garage.) in una rete Z-Wave
  • Preciso motore posizionamento
  • Funziona con momentanea o interruttori a levetta interruttori di comando o da dedicato a rullo
  • Carico massimo: 4.2.A (resistivo), 1.7.A (induttivo)
  • Alimentazione: 110 – 240 vac, 50/60Hz
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FIBARO Interruttore relè a commutazione singola 2/Z-Wave Plus, trigger on/off wireless, FGS-213, nero
  • Compatibile con qualsiasi controller Z-Wave o Z-Wave+
  • Supporta la modalità protetta (modalità di sicurezza di rete Z-Wave) con crittografia AES-128
  • Controllo avanzato del microprocessore
  • Funzionalità di misurazione della potenza attiva e dell'energia
  • Funziona con vari tipi di interruttori: momentanei, commutabili

Installazione interruttore intelligente

Cosa deve esserci nel cassetto

Prima ancora dell’acquisto dello smart switch conviene fare il controllo della disponibilità dei cablaggi necessari, all’interno dei cassetti della stanza in cui va messo.

Il dispositivo, infatti, essendo attivo, ha bisogno di essere alimentato, quindi va messo in un cassetto in cui siano presenti i conduttori di fase e neutro, oltre a quelli riguardanti la circuitazione della lampada.

L’installazione di questo interruttore intelligente è fatta sulle lampade di un soggiorno che si accendono da un solo punto, ma è possibile installare lo smart switch anche se si accendono da due o più punti di comando.

Nel primo caso, per verificare, si apre la scatola elettrica dove c’è l’interruttore: vi si accede facendo leva lateralmente con un cacciavite a taglio…
interruttore intelligente
… e poi svitando le due viti che bloccano la mascherina portafrutti.
In questo caso, all’interno si trovano solo i due fili collegati all’interruttore; ci si accerta subito che a essere interrotta sia la fase. La prova va effettuata a luce spenta (quella pilotata dall’interruttore) usando un cacciavite cercafase, appoggiandolo sui terminali dell’interruttore stesso; il terminale che fa accendere la spia del cercafase indica il contatto caldo; lo si marca.
Nella situazione mostrata manca il neutro, che va recuperato nella scatola di derivazione più vicina, portandolo al cassetto dell’interruttore. In molti casi, per fortuna, il filo del neutro passa nella scatola dell’interruttore, diretto a una presa di corrente.

Tutti i collegamenti all’interruttore intelligente

Prima di affrontare questa fase del lavoro è assolutamente necessario staccare la corrente dal quadro generale dell’abitazione.

Si preparano due spezzoni di filo spellati alle loro estremità.
Si collegano ai terminali dello smart switch: uno a S1 e uno alla seconda L.
interruttore intelligente
Rimossi i due fili originariamente collegati all’interruttore, vi si innestano i due appena applicati allo smart switch. È indifferente la loro posizione.
Si preparano i tre fili presenti nel cassetto, accorciandoli se necessario e spellandoli quel tanto che basta per l’inserimento nella morsettiera dello smart switch.
Il grigio (fase in questo caso) va nel morsetto L, il nero (linea di comando verso la lampada) va nel morsetto Q e il blu (neutro) nel morsetto N.
Si colloca lo smart switch dentro la scatola elettrica, mettendolo da un lato, per ingombrare il meno possibile; anche i fili a lui collegati si cerca di raccoglierli in modo ordinato all’interno.
Prima di chiudere la scatola si ripristina la corrente armando l’interruttore generale sul quadro e si testa il funzionamento dell’interruttore.

Al primo utilizzo va fatto l’abbinamento

Tutti i dispositivi “intelligenti” diventano tali dal momento in cui possono essere regolamentati. Di solito si usa un device come uno smartphone, un tablet, un computer o un’interfaccia come Alexa, Google Home ecc, con la complicità della rete wi-fi di casa. Tuttavia la presenza dello smartphone è quasi sempre necessaria, non fosse altro, per far riconoscere il nuovo interruttore intelligente al nostro “sistema casa” e configurarlo.

interruttore intelligente
Prima di chiudere la scatola si ripristina la corrente armando l’interruttore generale sul quadro e si testa il funzionamento dell’interruttore.

Come tutti gli altri, anche il Fibaro appena installato, richiede lo scaricamento sullo smartphone di un’App attraverso la quale effettuare, una tantum, l’abbinamento; l’azione è facilitata dall’App stessa che a un certo punto richiede di puntare la fotocamera del telefono verso il codice stampato sul libretto di istruzioni e il gioco è fatto.

Differenze fra uno o più punti di accensione della luce

La morsettiera di Fibaro Single Switch presenta sei contatti, anche se uno (S2) non è implementato. A prescindere dalle configurazioni possibili, alcune connessioni hanno una posizione obbligata: l’alimentazione dell’interruttore intelligente (su L la fase fissa, in questo caso tramite il conduttore grigio, e su N il neutro, conduttore blu) e la connessione che comanda la lampada, che va al terminale Q.

Questo disegno mostra come si devono effettuare gli altri collegamenti nel caso in cui la luce da “domotizzare” sia accesa da un unico interruttore tradizionale. Dal secondo terminale L (di fianco a L con il grigio) esce una fase da inviare all’interruttore; S1 è il contatto dello switch che resta in “ascolto” per rilevare se l’interruttore tradizionale è premuto per accendere le luci (presenza di corrente) o meno (assenza).
Quest’altro disegno mostra lo schema di un impianto dove la luce è accendibile da due punti, quindi con due deviatori: come differenza si nota che la seconda L non è utilizzata. Questo avviene perché lo switch va posizionato vicino al secondo deviatore, quello da cui parte il filo di comando per la lampada; questo conduttore va portato al terminale S1 dove lo switch può rilevare la presenza o meno di corrente (fase) data dal pilotaggio dei due deviatori; nel caso di accensione da tre punti, non cambia nulla, perché lo smart switch va sempre messo vicino al secondo deviatore: la presenza dell’invertitore messo nel mezzo, non modifica le cose. La fase fissa arriva al polo centrale del primo deviatore.

La lampada non si accende | Riparazione fai da te

Quando una lampada non si accende può essere la lampadina che va sostituita, ma se seguita a non funzionare il problema è l’alimentazione elettrica

Se una lampada non si accende può essere a causa dell’interruttore volante, inserito lungo il cavo di alimentazione, quindi soggetto a involontarie sollecitazioni che finiscono per produrre la rottura del conduttore. La mobilità dell’interruttore, inoltre, può ripercuotersi sull’innesto del cavo nella spina inserita a muro, soggetto a trazione ed esposto a danneggiamenti.

C’è poi il caso estremo in cui il cavo è diventato vecchio, manca di elasticità, l’isolante può essersi screpolato e causa interruzioni o cortocircuiti. Occorre valutare se sia necessaria la sostituzione totale del cavo e dei suoi annessi con materiali nuovi e più sicuri, dopo aver scollegato la lampada dalla rete.

Se la lampada non presenta parti metalliche, il cavo di terra è superfluo
in quanto non esiste possibilità di toccare parti sotto tensione.

Alcune lampade “della nonna”, pur avendo la carcassa o alcuni particolari di metallo, sono alimentate da piattine bipolari senza cavo di terra: un cavo
spellato può esporre a scariche elettriche da contatto.

Occorrente

  • Cavo elettrico a due poli;
  • spina;
  • interruttore volante;
  • portalampada;
  • spellafili;
  • cacciavite;
  • forbici da elettricista.

Riparazione fai da te

Quando una lampada non si accende e abbiamo verificato che la causa non è una semplice lampadina bruciata bisogna intervenire sul cavo elettrico.

Prepariamo il filo all’inserimento dell’interruttore volante. Incidiamo la guaina tra i conduttori a circa 20 cm dalla base della lampada, separiamoli e tagliamone soltanto uno, spellandone le estremità.
Inseriamo il conduttore integro a un lato dei morsetti dell’interruttore in modo che non dia fastidio nella chiusura, mentre i due terminali dell’altro vanno inseriti e stretti nei rispettivi morsetti.
lampada non si accende
Chiudiamo l’interruttore e colleghiamo l’estremità del cavo a valle dell’interruttore alla spina, inserendo i terminali spellati nei morsetti laterali. Serriamo il cordone nel fermacavo e chiudiamo.
Il portalampada di metallo può non essere più affidabile, anche perché il cavo non è provvisto di terra (in passato non c’era molta attenzione per la sicurezza). Approfittiamone per sostituirlo con uno nuovo di plastica.
lampada non si accende
Facciamo passare il cavo nel corpo dell’abat-jour da sotto fino ad arrivare alla base del portalampada. Spelliamo nuovamente le estremità e stringiamo i terminali nei morsetti del portalampada, poi ricomponiamo i pezzi.
Con la lampada completamente smontata abbiamo l’occasione per eseguire una pulizia approfondita delle parti e della superficie interna del diffusore, così da sfruttare al massimo la luce emessa dalla lampadina.
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Lampada a parete non si accende

In alcuni casi la lampada che non si accende può essere di una tipologia fissata direttamente alla parete. L’alimentazione è fornita da conduttori che corrono sottotraccia fino al suo dorso, provenienti dalla più vicina scatola di derivazione. L’accensione avviene tramite un interruttore, anch’esso a parete (più raramente volante), nelle sue vicinanze.

lampada non si accende

Nel caso di una lampada a muro è ancor più importante togliere tensione prima di effettuare qualsiasi operazione, in quanto dobbiamo staccare il corpo della lampada dalla parete per agire sui cavi collegati direttamente alla linea elettrica.

Dato per scontato che l’impianto generale sia a posto, il guasto può interessare i cavi che dalla scatola di derivazione vanno all’interruttore e alla lampada.

Se anche qui tutto funziona, non resta che verificare i contatti del portalampada e gli spezzoni di conduttori all’interno dell’applique.

Come forare il vetro | Procedura fai da te guidata

Come forare il vetro? Ecco la guida dettagliata, spiegata passo passo

Così come il taglio o l’incisione, anche la foratura del vetro rappresenta un’operazione delicata per via della fragilità di questo materiale. Per questo motivo si consiglia di seguire le regole e i consigli di quest’articolo su come forare il vetro

La foratura è un’operazione molto delicata da realizzarsi con le punte a lancia,sagomate in modo da allargare progressivamente un foro puntiforme realizzato in uno spessore di pochi millimetri. La foratura va eseguita obbligatoriamente con un trapano a colonna e a velocità molto bassa e costante, quasi senza premere. Inoltre il pezzo di vetro deve essere ben fermo, perché minime vibrazioni o impuntamenti possono produrre irrimediabili venature o rotture.

punta a lancia
La punta a lancia

L’operazione è resa ancor più difficoltosa quando si deve forare una superficie non piana, per esempio una bottiglia o un barattolo; in questi oggetti lo spessore del vetro non è uniforme e di conseguenza anche le forze in gioco si ripercuotono in modo diverso sulla sua superficie.

Vediamo ora nella procedura guidata come bucare il vetro.

Come forare il vetro – La procedura

come forare il vetro
La punta a lancia è specifica per il vetro. Ha la parte attiva in widia o metallo duro ed è rettificata con la massima precisione. Va utilizzata a basso numero di giri, meglio lubrificando e raffreddando la zona con un po’ di petrolio.
bucare il vetro
Per grandi fori si utilizza un attrezzo molto simile a un compasso, costituito da una punta per centrare e una seconda che realizza l’incisione della circonferenza. Per grandi diametri, se il disco centrale va buttato, la sua rimozione è più facile realizzando più incisioni concentriche.

I compassi tagliavetro più semplici sono costituiti da una ventosa, da applicare alla lastra, alla quale è collegata un’asta graduata su cui scorre un tagliavetro munito di rotella di blocco alla misura desiderata. I modelli più sofisticati e precisi, per lo più utilizzati dai professionisti, dispongono di regolazioni di fino per tagli in serie non solo di cerchi, ma anche di ellissi, ovali e di forme a falce.

come forare il vetro
Compasso tagliavetro manuale
Dopo ogni taglio (circolare e non), i bordi risultano netti e taglienti, per cui occorre smussarli. Si può usare una comune pietra per affilatura (cote) che va bagnata e passata con delicatezza sugli angoli superiore e inferiore della lastra.

Come bucare una bottiglia di vetro

come bucare una bottiglia di vetro
Per forare vetro di oggetti di forma tonda e abbastanza voluminosi bisogna fare in modo che gli stessi siano immobilizzati in ogni senso sotto la punta del trapano.

Ufficio nascosto | Realizzazione fai da te

Una soluzione salvaspazio che, grazie a un’anta scorrevole, alcune mensole e un tavolino, consente di realizzare un ufficio nascosto

Un armadio che non occupa tutta la parete lascia uno spazio inutilizzato un po’… ibrido, in quanto non si sa bene come sfruttarlo e si traduce in spazio sprecato. Una bella idea consiste nell’impiegarlo come ufficio nascosto, attrezzando la parete con alcune mensole e inserendo un tavolo che riceva tastiera e PC.

Per occultare il tutto si può realizzare una paretina mobile che scorre su ruote ed è guidata in alto da un semplice binario, costituito da due angolari in alluminio fissati rispettivamente all’anta e al tetto dell’armadio.
L’anta, costruita con una larghezza appena abbondante rispetto a quella della nicchia e un’altezza poco superiore a quella dell’armadio, è costituita da un telaio rettangolare in listelloni mantenuti in squadra da una crociera metallica.

In alternativa possiamo utilizzare un’anima (telaio o “braghettone”) per porta interna che dotiamo di una traversa inferiore.

La luce dell’anta viene chiusa con un tessuto ben teso e fissato al telaio. In pratica il telo va ripiegato dietro i listelli che costituiscono l’ossatura e qui fissato saldamente con la graffatrice.

Il progetto

I quattro bordi del telaio vanno eventualmente rivestiti con altri listelli che creano una cornice di finitura e proteggono il telo. Tali listelli possono essere fissati con chiodini senza testa.

Le due ruote, fissate lungo il listello di base, sorreggono l’anta di un paio di cm dal pavimento, per cui devono avere un diametro di almeno 100 mm. è bene utilizzare ruote di legno rivestite di gomma, ma anche altri tipi possono andare bene.

Ufficio nascosto
Il vano vuoto tra l’armadio e la parete va attrezzato con mensole e tavolino per creare un angolo computer.

Per realizzare il sistema di scorrimento superiore è necessaria una certa precisione. L’elemento da montare sull’armadio va fissato su un piano in MDF. Un angolare in alluminio e un listello di legno, avvitati sul pannello, lasciano una sottile fessura in cui scorre l’angolare avvitato sull’anta. Infine il pannello di MDF viene avvitato sul tetto del mobile.

Il vano dell’ufficio nascosto viene chiuso dall’anta mobile che scorre su ruote ed è guidata in alto da un binario.
Le ruote di legno, con battistrada rivestito in gomma, permettono un dolce scorrimento e costituiscono un saldo appoggio per l’anta mobile.

Anta scorrevole

Il telaio dell’anta va tenuto in forma per mezzo di una crociera costituita da tondini metallici avvitati sulla faccia posteriore del telaio stesso.
Il tessuto che chiude lo specchio dell’anta va avvolto ai listelli che la costituiscono, teso accuratamente e fissato con la graffettatrice.
Per inserire l’alberino delle ruote si fora la traversa inferiore dell’anta con l’ausilio di una guida per trapano che permette di praticare un foro perfettamente verticale.
La guida superiore viene applicata su un pannello in MDF da applicare sull’armadio. La guida è costituita da un angolare d’alluminio e un listellone.
ufficio nascosto
A – L’anta dell’ufficio nascosto è dotata di due ruote mentre lo specchio è chiuso da un telo teso e graffettato sul retro. B – Vista in sezione del binario superiore costituito da due angolari in alluminio di cui uno è fissato all’anta e l’altro ad un pannello avvitato al mobile. C – Le ruote sono inserite su perni collocati nella traversa inferiore del telaio.

Il vano ufficio nascosto

Lo spazio vuoto tra l’armadio e la parete laterale viene organizzato con alcuni ripiani e un tavolino per il computer per creare un vero e proprio ufficio nascosto. I ripiani, in questo caso, sono in MDF e sono sostenuti da coppie di mensole angolari fissate alla parete con tasselli ad espansione.
ufficio nascosto
Il tavolo per PC, il piano tastiera e lo sgabello sono costituiti da elementi in MDF a forma di U. Le loro misure sono tali da poter essere inserite una dentro l’altra ed occupare uno spazio minimo.
I tavolini e lo sgabello hanno la stessa forma, ma sono di dimensioni diverse. Possono essere realizzati con pannelli in MDF avvitati lungo le linee di giunzione e rinforzati con triangoli, sempre in MDF. Mentre per i tavolini bastano due triangoli, per il sedile bisogna installarne quattro.

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MECCANICA INDUSTRIALE realizza componenti meccanici anche per gli hobbisti

MECCANICA INDUSTRIALE è un’azienda che esegue lavorazioni metalliche con 30 anni di esperienza, è attrezzata per tutte le lavorazioni, taglio di profilati e lamiere con seghe e laser, piegatura e profilatura, saldatura filo e tig di acciaio, acciaio inox e alluminio, tornitura e fresatura.

È in grado di fornire in pochi giorni profilati tagliati a misura, lavorati con fori pieghe e altre richieste del cliente.

L’idea di MECCANICA INDUSTRIALE è fornire anche all’hobbista la possibilità di ordinare comodamente da casa i componenti metallici realizzati su misura per il suo lavoro dal più semplice al più complesso.

Sara sufficiente per lui spedire una e-mail all’ufficio tecnico con la richiesta in qualsiasi formato, descrizione, foto di un disegno, PAINT, DWG ecc. L’ufficio tecnico provvederà ad analizzare la richiesta e inviare un’offerta. In pochi giorni il cliente riceverà a casa il materiale lavorato tramite corriere

Riparare uno spigolo del muro | Intervento fai da te

Riparare uno spigolo del muro è un’operazione abbastanza semplice, ma bisogna intervenire rapidamente prima che il danno si estenda

L’intonaco ha il compito di rifinire e proteggere il muro di mattoni; ma ha la tendenza a cedere in presenza di umidità o a causa di urti soprattutto negli spigoli e nelle giunzioni con i serramenti. È sempre consigliabile riparare uno spigolo del muro con tempestività per evitare che il danno si estenda.

Gli interventi sono diversi a seconda che si tratti di una parete interna, rifinita con intonaco e stabilitura o di pareti esterne con solo intonaco (più rifinitura a vista), ma di tipo più resistente e spesso. Nel primo caso si tratta, di solito, di piccoli danni, che si rimediano rapidamente mentre nel secondo l’intervento è più complesso.

spigolo rotto

In entrambi i casi è molto importante saggiare con il martello la consistenza delle zone circostanti e rimuovere le parti che tendono a staccarsi, perché una riparazione che si congiunga con parti non ben ancorate è destinata a durare poco.

Per individuare le zone in cui l’intonaco non risulta più ancorato alla parete e che quindi va asportato, battiamovi sopra con le nocche della mano: il suono a “vuoto” rivela la situazione.

Occorrente per riparare uno spigolo

attrezzi riparazione muro
  • Martello e scalpello
  • Spatole di varie dimensioni
  • Raschietto
  • Cazzuola, frattazzo
  • Spugna per rasare
  • Assicella di legno e chiodi
  • Stucco pronto, malta di cemento
  • Angolare metallico

Stucco pronto

Per danni di piccola estensione utilizziamo lo stucco già pronto disponibile in barattoli di varia capacità. La pasta si preleva e si applica direttamente a parete senza particolari preparazioni.

riparare uno spigolo con stucco pronto

Stucco da muro

stucco da muro
Con lo stucco da muro è possibile riparare uno spigolo di pareti interne lesionato da continui urti. Lo stucco, però, non protegge a sufficienza, per cui utilizziamo gli angolari metallici.
riparare uno spigolo del muro
Dopo aver posizionato con precisione l’angolare metallico sullo spigolo, applichiamo lo stucco da muro che incorpora le ali a rete dell’angolare e le collega alla parete. Lisciamo bene con la spatola.
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  • Forcella in lega di alluminio, Impugnatura ergonomica in polipropilene e gomma termoplastica antiscivolo
  • Ideale per lucidatura marmorino e spatolato veneziano

Paraspigoli

Per proteggere gli spigoli più sollecitati possiamo applicare un robusto paraspigoli metallico (o sintetico). L’incollaggio con adesivi di montaggio facilita il lavoro e indurisce notevolmente.

paraspigoli

Spigolo sbrecciato da ricostruire

Per riparare uno spigolo del muro in maniera duratura bisogna rimuovere, con la penna del martello o con mazzuolo e scalpello, le parti non più aderenti.

Usando chiodi d’acciaio applichiamo su un lato dello spigolo un’assicella di legno dai bordi ben diritti; l’assicella deve essere a piombo e ben fissata.
riparare uno spigolo del muro
Prepariamo malta di cemento che stendiamo e spianiamo con la cazzuola, avendo cura di farla penetrare a fondo anche sotto la tavola che delimita lo spigolo.
Pareggiamo con una tavoletta di legno. Una corta tavoletta di legno, appoggiata alla parte integra dell’intonaco e all’assicella di guida, ci permette di pareggiare lo strato di malta.
frattazzo
Con un frattazzo di legno, manovrato con movimenti circolari, spianiamo ulteriormente la zona interessata. Spostiamo l’assicella e lavoriamo l’altro lato dello spigolo nello stesso modo.
spugna
Per ottenere una finitura perfetta possiamo passare, a intonaco quasi completamente asciutto, una spugna per rimuovere i granelli di sabbia rimasti.

Mini ufficio decorato con paravento | Realizzazione fai da te

Per realizzare questo mini ufficio fai da te servono: una vecchia scrivania in legno, 3 pannelli di MDF e tutto il necessario per le decorazioni

Se non abbiamo una stanza da adibire a studio, possiamo ugualmente ritagliarci uno spazio attrezzato con mobili di recupero per realizzare un mini ufficio, magari decorato: vediamo come fare.

Materiali

mini ufficio fai da te

La scrivania

Asportiamo la vecchia finitura con carta vetrata: per le grandi superfici piane occorre un tampone.
Eliminato lo spolvero, stendiamo una mano di fondo per favorire l’adesione della finitura.
mini ufficio
Tutte le superfici in vista vanno smaltate, utilizzando il rullo sulle parti piane per un risultato uniforme e ricorrendo al pennello per gli spazi ridotti.

Paravento attrezzato

Ripetiamo le operazioni di preparazione e finitura anche sui pannelli.
mini ufficio
Quando lo smalto è asciutto, mascheriamo il perimetro sulle due facce di ogni pannello, lasciando scoperto il bordo.
Stendiamo il colore acrilico oro sui bordi con il rullo, per coprire in modo uniforme con una sola passata.
Sovrapponiamo due pannelli e tracciamo la posizione delle tre cerniere: le altre vanno sul lato opposto per collegare l’altro pannello.
Fissiamo le cerniere con le viti in dotazione.
mini ufficio
Dopo aver decorato i pannelli del mini ufficio, applichiamo le scatolette colorate nello stesso modo con il biadesivo MilleChiodi nella posizione preferita.

Lavagna per magneti

Le pitture magnetiche contengono particolari pigmenti metallici, grazie ai quali è possibile magnetizzare una superficie.

Il prodotto va mescolato per bene prima e durante l’uso, in quanto i pigmenti tendono a depositarsi sul fondo del barattolo; queste pitture vanno applicate in almeno 3 mani per ottenere un effetto magnetico sufficiente a mantenere aderenti piccoli particolari metallici.

Su questa finitura può anche esser sovrapposta la pittura lavagna, che permette di scrivere con gessetti e cancellare con un panno.

mini ufficio decorato
Con l’aiuto di una squadra, delimitiamo con il nastro per mascheratura una porzione di pannello, ad un’altezza opportuna rispetto a quella della scrivania.
Applichiamo la pittura magnetica lasciando asciugare bene tra una mano e l’altra, poi rimuoviamo le strisce di nastro.

Decorazione del mini ufficio

I tamponi decorativi di spugna li possiamo acquistare nei negozi di colori o nel reparto decorazione dei centri fai da te. Esistono in svariate forme e dimensioni: alcuni soggetti, per esempio quelli che riproducono sagome di animali, possono essere completati a mano dopo l’applicazione disegnando occhi e altri particolari del muso e del manto.

Quando lo smalto di fondo è completamente asciutto, versiamo in un piatto di carta una quantità modesta di colore acrilico (in questo caso oro, che risalta bene su fondo nero); spandiamolo in modo da non avere uno spessore eccessivo e appoggiamo il tampone alcune volte, per sporcarlo in modo uniforme.

Tamponiamo prima un paio di volte su un cartoncino per eliminare l’eccesso, poi decoriamo tutte le componenti del mini ufficio: la sedia, il paravento e la scrivania.

mini ufficio

Découpage su vetro

Ritagli di carta e un poco di colla per realizzare oggetti d’arte grazie alla tecnica del decoupage

Recuperiamo un vecchio fiasco da vino e con ritagli di carta (illustrata e colorata) creiamo un collage d’arte secondo la tecnica del decoupage su vetro.

Incidere il vetro
Puliamo il fiasco asportando ogni residuo sulla superficie e asciughiamo bene. Con l’incisore per vetri incidiamo profondamente, fino a tagliarlo, il collo del fiasco. Facciamo una selezione delle immagini da vecchie riviste e le ritagliamo con le forbici. Per applicarle iniziamo da quelle più grandi che fissiamo sul vetro utilizzando colla liquida o Vinavil diluito.  Per adattarle alla forma curva del recipiente pratichiamo, sui bordi, tanti piccoli tagli formando delle frange. Stendiamo la colla sulla carta, asportando eventuali eccessi con uno straccio. Lasciamo asciugare la colla e, per rendere più lucente la superficie, applichiamo una mano di smalto trasparente

Decoupage vetro – I materiali

decoupage su vetro
Per la creazione della “palla”servono: un fiasco di recupero, immagini su carta ritagliate da riviste varie, colla liquida per carta, incisore per vetro, forbici, matita, pennello, vernice trasparente.

Come fare decoupage su vetro – La procedura

Tempo richiesto: 20 minuti

  1. Tagliare il collo del fiasco

    Con l’incisore per vetro lavoriamo profondamente, passando ripetutamente, la base del collo, fino a tagliarlo. Eliminiamo eventuali asperità con carta vetro molto fine. incisione vetro

  2. Ritagliare le immagini su carta

    Selezioniamo e ritagliamo con piccole forbici le immagini su carta (meglio se un po’ spessa), recuperate da vecchie riviste. Cerchiamo di visualizzare una possibile composizione.  decoupage su vetro

  3. Praticare piccoli tagli paralleli sulla carta

    Con le forbici pratichiamo sul bordo della carta tanti piccoli tagli paralleli. Questo sistema consente di adattarli facilmente e senza formare pieghe alla superficie curva del fiasco. tecnica decoupage su vetro

  4. Stendere la colla liquida

    Stendiamo un velo di colla liquida sul retro delle immagini da applicare. Non abbondiamo troppo con la colla, eventualmente togliamo l’eccesso con uno straccio. decoupage sul vetro

  5. Fare aderire le immagini alla superficie

    Facciamo aderire con le mani, sulla superficie, la carta dotata di colla. Premiamo delicatamente lasciando alla colla il tempo di ammorbidire la carta. 

  6. Rivestiamo il bordo del fiasco

    Rivestiamo il bordo del fiasco ripiegando all’interno le strisce di carta, che abbiamo precedentemente tagliato con una certa abbondanza, ed eliminiamo le eccedenze.

Colla per pavimenti | Tipologie e caratteristiche

La colla per pavimenti è un composto fondamentale per la posa di parquet, linoleum, sughero, vinilici, PVC e moquette

Nei negozi specializzati o nei grandi magazzini di bricolage possiamo trovare un’ampia gamma di colla per pavimenti con soluzioni ideali per ogni tipo di esigenza. Moquette, parquet tradizionali e prefiniti, linoleum, PVC, ogni materiale esige un adesivo adeguato in modo da essere posato con la garanzia di un lavoro ben fatto che duri nel tempo.

I prodotti a base di resine acriliche sono ideali per pavimenti vinilici, linoleum, PVC, moquette, gomma e sughero. Quelli in resine viniliche sono adatti per pavimentazioni in legno. I prodotti bicomponenti in resine speciali sono validi per ogni tipo di pavimento e supporto, anche in esterno.

Quando si procede all’acquisto di un adesivo per coperture continue o parquet è bene valutare con buona approssimazione la quantità necessaria. Molte colle per pavimenti, infatti, quando sono state aperte e parzialmente utilizzate, induriscono o si degradano in vario modo e risultano non più utilizzabili.

Occorrente colla per pavimenti

  • Adesivi per coperture diverse
  • Spatola, spatola dentata

Adesivi acrilici

Gli adesivi a base di resine acriliche in dispersione acquosa sono specifici per applicare pavimentazioni viniliche, linoleum, PVC, moquette, gomma, sughero.

Garantiscono ottimi risultati per le applicazioni sia in orizzontale sia in verticale e possono perciò essere utilizzati anche per rivestimenti murali tessili o in PVC. Non essendovi solventi sono facili da pulire, non inquinano l’aria e non rilasciano esalazioni.

colla per pavimenti

Adesivi vinilici

Perfetti come colla per pavimenti in legno di ogni tipo o formato, dal listone di parquet al prefinito, dalla lisca di pesce al mosaico.

A base di resine viniliche in dispersione acquosa, possono essere utilizzati esclusivamente su superfici orizzontali con fondi assorbenti e in ambienti interni. Durano praticamente in eterno e sono esenti da solventi dannosi.

colla per pavimenti

Adesivi bicomponenti

Gli speciali adesivi bicomponenti, in secchiello, contengono anche il flacone dell’indurente che va miscelato con la resina per ottenere un adesivo dalle prestazioni superiori, ideale per ogni pavimentazione e su ogni supporto, assorbente o non assorbente.

Le elevate prestazioni meccaniche li rendono ideali per posa sia in interno sia in esterno, garantendo resistenza ad acqua e gelo.

Pulizia con il rimuovicolla

Sostituendo una moquette o altra copertura, dobbiamo eliminare le tracce della vecchia colla per pavimenti che non sempre vengono via facilmente. Utilizziamo un preparato che la rimuova.

rimuovere colla per pavimenti

Ha la consistenza di un gel e può essere applicato sia in orizzontale, sia in verticale. Va steso, lasciato agire e poi rimosso con una spatola o una spazzola o uno straccio.