Un portabottiglie fai da te costituito da moduli identici, ognuno fatto con quattro listelli incrociati a coppie e uniti con un segmento trasversale; ogni modulo si unisce a quello superiore con spine di faggio e a quello di fianco mediante una tessera
Questo mobile portabottiglie fai da te sembra un comune grigliato doppio, in realtà è costituito da singoli moduli di due coppie di listelli più uno di collegamento nel centro. Il vantaggio di questa soluzione è la grande versatilità di configurazione che permette di impilare e affiancare moduli, consentendo di realizzare un mobile basso e lungo, stretto e alto, largo e alto oppure con forma triangolare, a U ecc.
Ogni modulo costruttivo è formato da quattro listelli a sezione 33×33 mm con identica lunghezza ed estremità troncate a 45°. A coppie, i listelli si uniscono con angolo di 90° con incastro a mezzo legno, poi ogni coppia si unisce con un’altra tramite un listello fissato al centro dell’incrocio. Ogni modulo si può unire con un modulo messo sopra tramite 4 spine di faggio (una per ogni listello) messe verticali sulla faccia tagliata a 45°.
È evidente quanto sia banale la costruzione, che non presenta difficoltà, ma richiede grande precisione per ottenere moduli tutti identici, in modo che combacino gli incastri e le giunzioni dell’insieme.
Per questo è fondamentale realizzare una dima per tagliare in serie i segmenti di legno e segnare sempre nella stessa posizione lo scarico per l’incastro a mezzo legno.
Allo stesso modo, in serie si fanno i fori per le spine che devono combaciare ed essere perpendicolari alla superficie. Per questo si usa uno stratagemma improvvisando una dima di fianco al banco da lavoro.
Come completamento del mobile, è necessario un elemento superiore (top) che può essere un ripiano, ampio tanto da assecondare la conformazione scelta, oppure un vassoio che sia facilmente asportabile per servire in tavola vino e stuzzichini.
Portabottiglie vino fai da te – Costruzione passo passo
Il progetto
Dopo il primo taglio a 45°, si porta il listello di pino allo scontro nella dima e se ne esegue un altro, poi un altro, sino a ottenere il numero di pezzi necessari.
A metà di ogni pezzo, si realizza uno scarico per l’incastro a mezzo legno. Si fa una serie di tagli paralleli e si rimuove ciò che resta con uno scalpello.Per eseguire i fori perpendicolari alla faccia obliqua, si deve fissare un listello lungo al fianco del banco, con un’inclinazione di 45° (a) e, su questo, si fissa un riscontro (b) in modo che il pezzo da forare (c) abbia la faccia superiore (d) a filo del piano. Così si può usare un aggiuntivo a colonna per trapano.
Si uniscono due pezzi inclinati con un segmento trasversale spalmando le superfici con colla vinilica e applicando una vite al centro per parte.
La testa della vite va mandata sotto filo piano in modo da poter applicare su ogni lato un altro pezzo inclinato attuando un perfetto incastro a mezzo legno.
Avendo messo soltanto colla per l’incastro, è bene mettere subito in pressione i pezzi, garantendo così la massima tenuta dell’insieme.
Questo elemento, formato da quattro listelli incrociati a coppie, unite da un segmento traverso, è come un mattoncino che può essere affiancato o sovrapposto.
Fondamentali, per un assemblaggio sicuro e regolare, sono i fori Ø 8 mm eseguiti perpendicolarmente e in posizione corrispondente sulle facce piane di ogni listello, sopra e sotto, per poter applicare le spine di faggio.
Per legare due moduli affiancati si preparano delle tessere troncando un listello di sezione 33×5 mm; la larghezza deve essere la stessa dei listelli, mentre la lunghezza va calcolata in modo che possa coprire due facce affiancate.
Le tessere hanno fori di diametro 8 mm come le spine sulle quali devono calzare. I fori devono cadere nel punto giusto per avere il perfetto allineamento delle tessere con i moduli; per questo è necessaria molta precisione.
Il montaggio si sviluppa completando man mano ogni piano della costruzione. C’è immediatamente una grande sensazione di stabilità.
La profondità del modulo, quindi della costruzione, è determinata dal segmento che congiunge gli incroci frontali e quelli posteriori. In questo caso si tratta di allestire un portabottiglie fai da te, ma nulla vieta di valutare misure maggiori per un utilizzo differente del mobile, per esempio come libreria o portariviste.
Portabottiglie fai da te – Tante possibilità per un assemblaggio creativo e a misura di spazio
Muffe, annerimenti e depositi di calcare sono acerrimi nemici della doccia, che notoriamente è tra gli ambienti più difficili da mantenere puliti e belli nel tempo. Non si tratta esclusivamente di una questione estetica: un’area doccia salubre è un presupposto fondamentale per un bagno igienico e funzionale. Per proteggere adeguatamente questo particolare spazio, FILA Solutions propone FILASALVADOCCIA, il protettivo anti infiltrazione, idrorepellente e consolidante, a basso impatto ambientale per docce. Sviluppato nei laboratori di Ricerca e Sviluppo dell’Azienda, il prodotto si caratterizza per la formulazione a base acqua studiata per proteggere fughe, crepe e fessure dei rivestimenti doccia da muffe, alghe, annerimenti ed efflorescenze. Punto di forza del prodotto è la capacità di bloccare le infiltrazioni, proteggendo fino ad un 1 mm eventuali fessurazioni. Penetrando in profondità per consolidare i materiali e rallentarne l’invecchiamento, ne conserva al contempo la traspirabilità. Nelle docce “vissute” diventa quindi l’alleato perfetto per interventi di impermeabilizzazione in tempi rapidi, permettendo di riutilizzare la doccia dopo sole 24 ore dal trattamento. Su ambienti doccia nuovi svolge anche un’azione protettiva con un effetto barriera contro l’assorbimento dell’acqua. L’efficacia del prodotto fa sì che anche la manutenzione ordinaria del box doccia risulti più facile e veloce. L’applicazione è molto semplice: il prodotto, pronto all’uso, va steso su tutta la superficie pulita, impregnando bene le fughe e rimuovendo eventuali residui in eccesso con un panno. Si asciuga in 4 ore e la doccia può essere utilizzata già il giorno seguente.
FILA SALVADOCCIA risulta quindi ideale per l’impiego in ambienti domestici e professionali, dai centri spa alle palestre alle saune: è indicato per tutti i materiali con un effetto a lunga durata, senza alcun rischio di ingiallimenti. Può essere infatti utilizzato su fughe cementizie, gres, ceramica, mosaico, pietra naturale e ricostruita, agglomerati e cemento.
Per completare la pulizia e proteggere tutte le superfici in vetro, rendendole idrofile, FILA propone NODROPS e l’acqua scivola via senza lasciare tracce di calcare. È facile da applicare e non necessita di risciacquo, perché non lascia aloni. È ecologico e può essere utilizzato per la manutenzione ordinaria di rubinetterie, elementi in acciaio, plexiglass e specchi.
Nel caso in cui la superficie da trattare presenti evidenti tracce di calcare, prima di applicare NODROPS, FILA consiglia di intervenire con l’apposito detergente DEEPCLEAN, che pulisce a fondo tutte le superfici del bagno, compresi i mosaici, togliendo il calcare e rendendo il tutto brillante, dai sanitari ai pavimenti. Facilissimo da usare, si spruzza e si passa… Purifica e sanifica.
FILA Solutions è un punto di riferimento internazionale nei sistemi per la protezione e manutenzione di tutte le superfici. La “Fabbrica Italiana di Lucidi e Affini” fondata nel 1943, grazie all’attuale Presidente Beniamino Pettenon ha evoluto il suo core business da prodotti per calzature, cere e detergenti domestici a prodotti per la cura delle superfici, con un fatturato 2023 che si attesta intorno ai 22 milioni di euro. Oggi i figli di Beniamino, Francesco ed Alessandra Pettenon, ricoprono la carica di Amministratori Delegati dell’Azienda: una realtà in continua espansione, che conta 103 collaboratori tra l’headquarter e l’Innovation Center di San Martino di Lupari (PD), il Centro di Sperimentazione a Fiorano Modenese nel cuore del Distretto ceramico di Sassuolo e un’organizzazione commerciale presente in Francia, Germania, Spagna, USA, Gran Bretagna e Emirati Arabi. Il tutto secondo una strategia che mette al centro la sostenibilità: tutti i prodotti sono realizzati con tecnologie a basso impatto, i detergenti contengono ingredienti biodegradabili fino al 98% mentre le formulazioni a base acqua rappresentano l’83% sul totale della produzione.
Installabile su lavabi e bidet con foro scarico da 45 mm è realizzata in polipropilene materiale caratterizzato da una elevata duttilità, ottima resistenza termica e alle sostanze chimiche, ed in ottone cromato. E’ corredata di tappo chiusura “No Problem”: un dispositivo manuale che permette la chiusura con una semplice pressione digitale e l’apertura mediante il sollevamento del tappo dalla particolare conformazione, evitando così fastidiosi problemi di inceppamento nelle fasi di apertura e chiusura. Inoltre, il tappo può essere facilmente rimosso per favorire le operazioni di pulizia. È disponibile in una ricca varietà di eleganti finiture: satinate, lucide e perlate nelle tinte PVD Chrome, Anthracite, Bronze, English Bronze, Copper, Iron, Nickel, Gold, Gold 24K e White Gold offrendo una possibile opzione di personalizzazione e una scelta estetica aggiuntiva consentendo ai consumatori di adattare il prodotto alle proprie preferenze di stile. Come tutti i prodotti LIRA è realizzata in Italia nello stabilimento di Valduggia, sede dell’azienda.
Tratto da “Far da sé n.539 – Ottobre/Novembre 2024″
Autore: Nicla de Carolis
Cinquanta anni di FAR DA SÉ, una cifra che da sola basta a farci riflettere su un percorso che non è stato solo il nostro ma quello di una comunità di appassionati, artigiani creativi del tempo libero. Oggi celebriamo non solo una rivista, ma un movimento, uno stile di vita basato su valori profondi, autentici, lungimiranti, che 50 anni fa erano derisi dai più perché in pochi si ponevano domande sulle conseguenze di un’economia lineare con il suo consumo sfrenato. Oggi la sostenibilità è diventata cavallo di battaglia universale e pare proprio che, perlomeno a parole, l’intenzione sia quella di invertire la rotta, operazione non certo facile e solo in piccola parte dipendente dall’azione dei singoli. Ma voi avete fatto la vostra parte, le vostre mani, sapienti e pazienti, hanno trasformato materiali apparentemente inutili in oggetti nuovi, pieni di vita e bellezza, ogni progetto è un segno tangibile di come la manualità possa ancora combattere l’obsolescenza programmata e le logiche di mercato, consentendo di mantenere un po’ di indipendenza avendo la forza di andare decisamente controcorrente. Sfogliando le raccolte di FAR DA SÉ, una copertina del 1977 recitava “come sfruttare l’energia dal sole” e l’articolo all’interno dava tutti i dettagli sui pannelli solari, i loro diversi funzionamenti, il valore in lire dell’energia prodotta e infine anche il passo-passo della costruzione o quello del montaggio di pannelli in kit; allora erano davvero in pochi a sapere qualcosa su questa materia. Questo solo un esempio di quanto la nicchia dei fardasé possa considerarsi a pieno titolo antesignana dei valori scoperti e sbandierati dal mondo solo oggi.
In questi cinquant’anni, la nostra rivista non è stata solo una guida, ma un punto di incontro, un laboratorio collettivo dove migliaia di lettori hanno condiviso idee, progetti, sogni. È da questo che abbiamo ricevuto la linfa vitale: ogni volta che abbiamo analizzato un vostro progetto accompagnato da foto e da una lettera in cui ci raccontavate qualcosa di voi, abbiamo avuto la conferma della potenza di questa passione per il fare, viva e pulsante, che ha trovato in voi la sua massima espressione. E poi, passatemi questo ultimo apprezzamento di sapore prettamente estetico: sono una sostenitrice/fruitrice delle meraviglie dell’intelligenza artificiale e dell’insostituibile mondo digitale, ma trovo molto più bella ed elegante la vista di una persona alle prese con una costruzione, opera in cui deve necessariamente coniugare intelligenza, tecnica e manualità, rispetto ad una che, seppur con grande competenza, passa la giornata ingobbita e risucchiata dal monitor di un computer… Per noi della redazione, celebrare questo anniversario, significa soprattutto ringraziarvi per averci accompagnato fino a qui in un cammino di cui andiamo fieri.
Al giorno d’oggi, avere un balcone o un terrazzo vuol dire dedicare molta attenzione all’arredamento. Questi spazi, come abbiamo avuto modo di comprendere durante la pandemia, sono importantissimi per la casa. Diamo allora un’occhiata ad alcune idee salvaspazio che permettono di trasformare il tuo balcone o il tuo terrazzo in un luogo confortevole.
Scaffali in metallo
Una soluzione pratica e versatile per ottimizzare lo spazio sul balcone o terrazzo sono gli scaffali in metallo di Bricocenter. Questi scaffali offrono non solo una grande capacità di stoccaggio, ma anche una resistenza e una durabilità notevoli, perfetti per l’utilizzo all’aperto. Possono essere utilizzati per organizzare attrezzi da giardino, vasi di fiori, o anche per creare un mini-orto verticale. Grazie alla loro struttura modulare, gli scaffali in metallo possono essere adattati facilmente a qualsiasi spazio e necessità.
Tavoli e tavolini a scomparsa
I tavoli e i tavolini a scomparsa possono essere collocati sia a ridosso delle pareti, sia lungo la ringhiera. In vendita si trovano soluzioni per tutti i gusti e di tutti gli stili.
I vantaggi pratici sono numerosi comprendono, per esempio, la possibilità di vivere giornate di smart working all’aria aperta.
Mensole? Sì, grazie!
Negli spazi outdoor come in quelli indoor, è fondamentale, nel momento in cui si punta a ottimizzare gli spazi, orientarsi verso le mensole. Semplici, comode e disponibili con diverse peculiarità stilistiche, sono dei passepartout salvaspazio che permettono anche di arredare con originalità.
Nessuno vieta, infatti, di usarle anche per soprammobili e cornici con foto speciali. Da un paio d’anni a questa parte, quando si parla dell’arredamento degli spazi outdoor si inquadrano dei contesti che, se possibile, dovrebbero essere allestiti cercando un’armonia generale con la zona giorno indoor.
Madie
La madia è un mobile che ha letteralmente rivoluzionato la storia dell’arredamento. La sua nascita risale a secoli e secoli fa, nei contesti rurali, dove veniva utilizzata per ospitare i corredi delle spose.
Nel corso degli anni, la sua estetica si è evoluta e, grazie alle dimensioni compatte, il suo ruolo è diventato centrale nell’ambito dei living arredati con stile moderno, dove ha, di fatto, sostituito la credenza.
La vediamo, sempre nell’ottica della scelta di una generale continuità tra living e balconi/terrazzi, anche negli spazi outdoor, dove può essere usata per riporre attrezzi da giardino, ma anche per ospitare biancheria da tavola e suppellettili.
Carrellino
Il carrellino è un elemento d’arredo multifunzione oggettivamente comodissimo. Può essere usato, durante le cene, per spostare, tra i vari commensali, le portate, ma anche per posizionare vasi con piante grasse.
Quest’ultima opzione è particolarmente apprezzata da chi, senza far fatica e senza occupare troppo spazio con attrezzi e vasi da spostare ha intenzione, ogni tanto, di cambiare il volto del proprio balcone.
Il gioco dell’illuminazione
L’illuminazione si può definire, a ragione, come un gioco a dir poco affascinante. Permette, nel momento in cui la si studia, di cambiare radicalmente il volto di un determinato ambiente.
La si può considerare un valido punto di riferimento anche quando l’obiettivo è l’ottimizzazione dello spazio in un piccolo balcone o terrazzo.
In questi frangenti, si può puntare, per esempio, su opzioni come i fili luminosi. Da adagiare sui rami delle piante, sono una soluzione economica e dall’effetto suggestivo che permette di risparmiare metri quadri per terra.
Lo stesso si può dire per le applique a muro, che possono essere sistemate sulla parete vicino al tavolo da pranzo.
Un’altra opzione che si può prendere in considerazione è quella delle plafoniere a muro, soluzioni di illuminazione compatte e disponibili in commercio, al giorno d’oggi, con design super creativi.
Sedie e tavolini pieghevoli
Le sedie e i tavolini pieghevoli sono grandi classici che hanno sempre il loro perché quando si parla di soluzioni salvaspazio in terrazzo o in balcone. Disponibili in diversi materiali, dal legno trattato al metallo, sono quel tocco di stile che incanta in qualsiasi spazio outdoor.
Stucco leggero riempitivo, in tubetto con spatola integrata, per coprire fori e crepe, finitura liscia, colore bianco. Pronto all’uso, indurisce senza ritiro (singoli strati di spessore fino a 12 mm), carteggiabile e verniciabile Si può applicare all’interno e all’esterno. Senza odore, solventi, isocianato e silicone. Riutilizzabile Perfetto su muratura, calcestruzzo, intonaco, cartongesso, legno. Prezzo al pubblico € 6,50 un tubetto
fischer Lubrificante multifunzione FTC-F7
7 problemi 1 soluzione: lubrifica, sblocca gli accoppiamenti, anti-corrosione, anti-cigolio, anti-umidità, pulisce e scrosta Riduce gli attriti e elimina i cigolii grazie all‘alto potere lubrificante. Penetra in profondità ed elimina ogni traccia di umidità anche dalle fessure più inaccessibili. Sblocca accoppiamenti meccanici, anche ossidati, e li preserva dalla corrosione. Rimuove incrostazioni e sporco quali grasso, morchie e catrame lasciando un impalpabile velo protettivo Non intacca metalli ne vernici; non danneggia gli O-ring nè la maggior parte dei materiali in gomma o in plastica. Propellente CO2 non infiammabile Adatto per la manutenzione di utensili, ingranaggi, cardini e cerniere, serrature, O-ring, finestre scorrevoli. In applicazioni fai da te: biciclette, accessori per il giardinaggio, giocattoli, chiusure lampo Prezzo al pubblico circa € 6,00 una bomboletta
Il fil di ferro è un materiale creativo per eccellenza in quanto si può sagomare, piegare e curvare in piano o in tre dimensioni per ottenere composizioni di varia forma e colore limitate solo dalla nostra fantasia: utilizziamolo per creare delle decorazioni natalizie con fil di ferro. Realizzando alcune sagome e dotandole di perline colorate, creiamo spettacolari addobbi. Ci serve del filo di ferro dello spessore di 1 millimetro abbastanza robusto ma sufficientemente malleabile da poter essere modellato facilmente con le mani o con le pinze. Le perline si acquistano in merceria o nei negozi di bigiotteria: sono disponibili in molte versioni, dimensioni e colori.
FARE UNA DIMA Inizialmente disegniamo le forme che desideriamo eseguire: stelle, casette, anelli, greche. Poi per poterle creare è necessario costruire una dima su cui sagomare il filo di ferro. La realizziamo con una tavoletta di legno su cui riportiamo la forma da eseguire. In corrispondenza di ogni spigolo del disegno piantiamo sulla tavoletta un chiodo che lasciamo sporgere di circa due terzi della sua lunghezza. Infine con un tronchesino tagliamo la testa ai chiodi e la dima è pronta. Fissiamo un’estremità del filo di ferro ad un chiodo, e “percorriamo” con il filo tutti i lati del perimetro mentre infiliamo le perline (completando ogni tratto prima di arrivare al chiodo successivo). Possiamo realizzare le decorazioni anche senza l’uso della dima ma aiutandoci con un paio di pinze con i rebbi lunghi e sottili con cui eseguiamo le pieghe.
LA DIMA CHE AIUTA
Con l’aiuto della dima possiamo progettare decorazioni diverse, dalle più semplici a quelle più complesse. L’importante è tendere il fil di ferro tra un chiodo e l’altro, seguendo il contorno della figura. In corrispondenza di ogni chiodo il filo di ferro va ritorto a occhiello, dopo avervi inserito le perline necessarie. Per realizzare decorazioni tonde usiamo come dima un elemento cilindrico. Il lavoro si presenta più delicato in quanto i chiodi che fanno da guida sono in numero più ridotto rispetto alle altre forme e occorre più pratica per dare al filo di ferro la giusta piegatura. Per questo lavoro è preferibile acquistare fil di ferro robusto ma duttile.
Una tavoletta dello spessore di 20 mm è la base su cui realizzare la dima. Su ogni spigolo del disegno tracciato sulla tavoletta conficchiamo un chiodo lungo 30 mm che lasciamo leggermente sporgere. Per poter estrarre la decorazione ultimata senza dover scomporre la dima asportiamo con un tronchesino le teste a tutti i chiodi.
FISSAGGIO E ALTRE DECORAZIONI
decorazioni natalizie con fil di ferro
Dopo aver eseguito la sagoma e infilate le perline, togliamo la decorazione dalla dima che è pronta a ricevere un altro filo da sagomare. Se vogliamo possiamo fissare stabilmente le perline sul filo di ferro incollandole in posizione con una goccia di adesivo universale oppure con colla cianoacrilica che ha una grande rapidità di presa.
Possiamo realizzare forme diverse, anche senza l’impiego della dima, usando pinze con i rebbi lunghi. Accertiamoci, prima di ogni piega, che le perline siano distribuite in giusto numero lungo il tracciato ed eventualmente regolarizziamo la forma geometrica. Abbiamo creato così originali decorazioni natalizie con fil di ferro che tutti ci invideranno!
Husqvarna, il più grande produttore al mondo di attrezzature per la cura di boschi, parchi e giardini, dopo aver introdotto la forbice per erba Aspire™, ha presentato una nuova motosega agile e potente. Il prodotto, così, va ad ampliare un già “corposo” set di attrezzature per il taglio e la cura del verde rivolto agli hobbisti che necessitano di strumenti facili ed efficienti per il mantenimento di giardini di dimensioni contenute.
Con la nuova motosega della linea Aspire™ Husqvarna continua a investire nel segmento delle batterie. Questa novità è stata sviluppata per un’ampia gamma di lavori domestici: dalla potatura all’abbattimento di piccoli alberi fino a progetti di falegnameria fai da te. La macchina è facile da usare grazie al suo design leggero e compatto e all’interfaccia utente intuitiva. Inoltre, in quanto parte del sistema di batterie Power for All Alliance 18V, questa motosega consente di utilizzare la stessa batteria e lo stesso caricabatterie per più marche e prodotti.
La nuova motosega Husqvarna Aspire™ C15X-P4A è stata progettata specificatamente con l’obiettivo di fornire attrezzi da giardino facili da maneggiare e da riporrre. È una motosega potente, versatile e leggera, in grado di affrontare la maggior parte dei lavori che un privato potrebbe aver bisogno di fare. Dalla potatura e pulizia del giardino al piccolo abbattimento di alberi, ma è anche perfetta per i falegnami che eseguono lavori di falegnameria, in quanto garantisce risultati precisi e una superficie di taglio pulita grazie alla catena fine, all’elevata velocità di taglio e alla barra di precisione.
“Siamo felici di ampliare la famiglia Aspire™ con un’agile motosega a batteria molto potente per le sue dimensioni compatte. Molti clienti sono alla ricerca di una motosega più piccola che permetta loro di occuparsi di più attività con un risultato di taglio perfetto” afferma Martin Knöchel, Product Specialist di Husqvarna.
La motosega Aspire™ è dotata di molteplici funzioni intelligenti che ne facilitano l’uso. È possibile, ad esempio, accendere e spegnere il prodotto facilmente con la sola pressione di un pulsante, grazie all’interfaccia utente digitale. È possibile altresì vedere la carica residua della batteria direttamente sul display dell’interfaccia.
La motosega viene consegnata con barra e catena preassemblate e viene fornita con un flacone di olio per catena. È compatibile con il sistema di stoccaggio compatto della gamma Aspire™ e viene fornita con un gancio per essere appesa a parete. Completano la linea Aspire™: forbici per erba, bordatore, tagliasiepi, soffiatore, robot tagliaerba, tosaerba e due tipologie di potatori, oltre ad un innovativo sistema di stoccaggio, per ciascun prodotto, che consente di ottimizzare gli spazi.
Specifiche tecniche della motosega Husqvarna Aspire™ C15X-P4A
Batteria: 18 V Velocità della catena: 15 m/s Peso (senza batteria): 2,18 kg Lunghezza barra: 10” Dotazione catena: SP11G Passo catena: 1/4″ mini Modalità tensionamento della catena: Tool-less – senza uso di attrezzi Tipo di motore: Brushless Soft Grip: Si Interfaccia utente digitale: Si Spegnimento automatico: Si Sistema a batteria Multi-Marchio: Si
Guida alla costruzione di 8 testiere letto fai da te per letti matrimoniali e singoli
Alla ricerca di idee testate letto? Costruire una testiera letto fai da te non è difficile, infatti servono pochi elettroutensili e limitate conoscenze dei materiali per realizzare testate letto davvero originali e funzionali. La parte più visibile del letto è la sua testiera, che ne definisce lo stile e funge da elemento di raccordo con le pareti e l’arredo.
Proviamo ad immaginare testiere letto matrimoniale e singoli sperimentando arditi accostamenti di forme e materiali. I risultati sono sempre interessanti e indubbiamente molto personali. Se non abbiamo tempo sicuramente possiamo optare per le testiere letto ikea (scoprile qui), ma realizzarle fai da te è tutt’altra soddisfazione.
Testiera letto in legno grigliato
Con pochi tagli ed un rapido lavoro di assemblaggio, un grigliato prefinito assume la forma e la dimensione desiderate per diventare una testata letto particolarmente “leggera” alla vista, grazie alle numerose aperture che lasciano intravedere la parete. I grigliati prefiniti sono disponibili in svariate tipologie, forme e dimensioni presso centri di bricolage e si acquistano con una spesa contenuta.
Per il nostro scopo ne serve uno di pino grezzo. Per fissare la testiera letto fai da te utilizziamo alcuni listelli che assicuriamo alla parete mediante viti e tasselli a espansione; la testiera letto matrimoniale è collegata ai due travetti per mezzo di quattro piattine metalliche avvitate. I semilavorati sono venduti allo stato grezzo. Dopo l’assemblaggio delle testate letto matrimoniale possiamo finirli con una mano di turapori seguita, a piacere, da una verniciatura trasparente, da lucidatura a cera, o smaltatura nella tonalità preferita.
Cosa serve per costruire una spalliera letto in legno
Grigliato semilavorato grezzo da 1920×620 mm;
aste di legno sagomate ad U con scanalatura larga quanto lo spessore del grigliato;
Con la troncatrice radiale tagliamo con precisione, con un’inclinazione di 45°, le estremità delle aste con scanalatura.
Applichiamo l’asta sopra il grigliato: sarà più semplice applicare i montanti verticali, tagliati a 45° solo sull’estremità superiore.
Fissiamo anche le aste laterali al grigliato con colla vinilica, morsettando per 24 ore in modo da garantire un fissaggio perfetto.
In corrispondenza del listello inferiore del grigliato applichiamo su ogni lato del profilo una vite autofilettante.
Le aste sagomate contornano il grigliato sul lato superiore e sui fianchi, arrivando fino a pavimento. Appena sotto il grigliato avvitiamo la tavola larga 115 mm che irrobustisce e blocca l’intera testiera.
Testiera letto fai da te con parati e legno MDF
Le testiere letto si dividono in due grandi categorie
quelle che, insieme alla pediera, sono parte integrante del letto stesso
quelle che, essendo svincolate dal corpo del letto, sono semplicemente elementi decorativi applicati a parete.
La testiera letto fai da te qui rappresentata fa parte della seconda categoria: questa testiera letto singolo è infatti composta da quattro pannelli di MDF applicati a parete e rivestiti con carta da parati. Alla funzione estetica aggiungono la proprietà di distanziare i cuscini dalla parete . I pannelli di MDF devono essere trattati con un primer consolidante, prima della stesura della colla per parati, in modo da sigillare la superficie e rendere il fissaggio della carta uniforme e permanente.
Cosa serve per costruire una testata letto fai da te con carta parati
4 pannelli di MDF 2000×600 mm;
rotolo di tappezzeria con motivi a nostra scelta;
colla specifica;
cutter,
trapano (o avvitatore a batteria)
Come applicare la carta ai pannelli MDF
Per rendere uniforme la capacità d’assorbimento della colla da parati, trattiamo i pannelli con primer sigillante e consolidante.
Stendiamo con il pennello uno strato uniforme di colla e applichiamo la parati dall’alto verso il basso, evitando la formazione di bolle d’aria.
Asportiamo le eccedenze di carta da parati lasciandone una porzione sufficiente a rivestire i profili laterali.
Lavoriamo con precisione utilizzando un cutter.
Sulla superficie non a vista del pannello di MDF (nella parte alta) apriamo una coppia di fori ciechi utilizzando una punta Forstner.
Il fissaggio del pannello alla parete avviene per sospensione, inserendo la testa di una vite sporgente (tassellata a parete) all’interno delle cavità realizzate.
Testiera letto matrimoniale con tampone e foglia oro
Abbandoniamo momentaneamente trapani, legno e viti ed immergiamoci nella pura decorazione artistica, per realizzare una testiera del letto fai da te, di grande impatto estetico. Utilizziamo lunghe porzioni di di carta come supporto su cui realizzare alcune decorazioni a tampone, utilizzando gli smalti acrilici e le foglie d’oro. Il tampone utilizzato è di tipo pretagliato (con motivi decorativi predefiniti o personalizzabili), di grande dimensione, reperibile presso i negozi di belle arti.
La foglia d’oro è applicata, utilizzando l’apposita missione all’acqua, sui fogli di carta di riso con il tampone pretagliato, in modo da definire la porzione d’adesione della foglia uguale a quella del decoro del tampone. I fogli decorati vengono fissati a parete utilizzando un listello fatto passare all’interno di un orlo alla sommità dei fogli. Un lungo listello di legno viene fatto passare all’interno dell’orlo realizzato alla sommità dei fogli di carta di riso. In questo modo possiamo fissare la testiera del letto a parete, assicurando il listello a muro con tasselli e viti.
Cosa serve
Tampone pretagliato per decorazioni murali;
rotolo di carta di riso;
liquido adesivo per il fissaggio della foglia (missione);
foglia d’oro;
smalto acrilico
Come eseguire il tampone e la doratura
Intingiamo leggermente il tampone nello smalto acrilico. Effettuiamo quest’operazione delicatamente, in modo da non sgocciolare eventuale smalto in eccesso.
Riportiamo il tampone sul foglio in modo da trasferire lo smalto. Possiamo riportare i decori in ordine casuale oppure secondo uno schema preordinato.
Puliamo accuratamente il tampone e riutilizziamolo per riportare la missione: in questo modo possiamo posizionare la foglia d’oro assicurandoci l’adesione solo delle porzioni definite dalla forma del tampone.
Aspettiamo 5-10 minuti in modo da far agire la missione e, successivamente, lavorando con un panno morbido, passiamo ripetutamente sulla foglia d’oro, in modo da asportare le porzioni non incollate. Ripetiamo l’operazione per le altre foglie d’oro.
Per ottenere ulteriore “movimento” nei fogli , realizziamo la frastagliatura dei bordi laterali strappandone una piccola porzione. Utilizziamo un piccolo pennello inumidito con acqua per definire la linea di rottura della carta.
Alla sommità dei fogli realizziamo un orlo per l’inserimento del listello di legno che consentirà il fissaggio a parete. Ripieghiamo semplicemente un lembo di carta sulla parte posteriore del foglio ed assicuriamolo con nastro adesivo trasparente.
Testiera letto imbottita fai da te con tessuto patchwork
Se vogliamo modificare periodicamente l’aspetto della testiera ecco l’idea (simile ad un modello di testiera letto ikea): realizzare testate letto imbottite con una struttura a reticolo all’interno della quale fissare (tramite velcro) pannelli di multistrato foderati con gommapiuma e rivestiti con tessuto decorativo. La struttura portante di questa testata letto imbottita è costituita da un doppio telaio di ramin, all’interno del quale viene realizzata una struttura a celle rettangolari, in grado di ricevere i pannelli. Questi, rivestiti con tessuto, possono dunque essere spostati a piacimento all’interno della struttura, per avere sempre una visione d’insieme differente.
Cosa serve per costruire testiera letto con tessuto
4 listelli di ramin 30×15 mm e lunghezza adeguata per la realizzazione del telaio esterno;
listelli di ramin 30×5 mm per il telaio interno;
tavolette rettangolari di multistrato;
fogli di gommapiuma da 15 mm;
graffatrice elettrica,
cutter elettrico,
piattine e squadrette metalliche;
tessuti decorati per il rivestimento (cuscini testate letto)
velcro
Come costruire il telaio della testiera letto con tessuto
Prepariamo il telaio esterno unendo i 4 listelli da 30×15 mm con squadrette metalliche ad L fissate con viti autofilettanti. Questo telaio di supporto riceve al suo interno un ulteriore telaio di listelli da 30×5 mm, uniti a filo della faccia posteriore del supporto tramite graffettatura.
Suddividiamo la porzione interna della struttura ottenuta in 20 porzioni rettangolari (5 in lunghezza e 4 in altezza) utilizzando i listelli di ramin da 30×5 mm. Anche in questo caso ricorriamo alla graffatrice elettrica per fissare i listelli tra loro e alla struttura di supporto. Lungo i perimetri assicuriamo spezzoni di velcro che ci serviranno per il fissaggio delle tavolette di multistrato foderate.
Presentiamo la struttura a parete e controlliamone l’orizzontalità con la livella a bolla. Con una matita grassa segniamo i punti esatti in cui eseguire i fori per l’inserimento dei tasselli.
Pratichiamo i fori d’invito per i tasselli utilizzando il trapano impostato sulla funzione “battente”.
Puliamo accuratamente i fori ed inseriamo i tasselli, aiutandoci eventualmente con leggeri colpi di martello di gomma.
Fissiamo definitivamente il telaio a parete serrando le viti all’interno dei tasselli.
Rivestimento dei pannelli testiera letto fai da te con tessuto
Presentiamo i pannelli di multistrato sul foglio di gommapiuma in modo da poter rifilare quest’ultimo a misura. Per quest’operazione utilizziamo il cutter elettrico.
Ripetiamo l’operazione anche per il tessuto di rivestimento: è opportuno lasciare almeno 25 mm di abbondanza in modo da effettuare una foderatura a regola d’arte.
Fissiamo il foglio di gommapiuma e il tessuto di rivestimento al pannello di multistrato con punti metallici, assicurati con la pistola graffatrice.
Lungo i bordi laterali posteriori dei pannelli di multistrato fissiamo strisce di velcro…
…che ci consentiranno il fissaggio alla struttura di supporto.
A questo punto possiamo fissare i pannelli rivestiti alla struttura di sostegno:
essendo staccabili, è possibile realizzare differenti composizioni, in modo da ottenere sempre testiere letto differenti.
✅ Rivestito in lino naturale di alta qualità.; ✅ Struttura in legno di alta qualità della nostra fabbrica.
132,90 EUR
Testiera in legno con gommapiuma
Una morbida testiera letto fai da te fissata al muro, anziché al letto, offre vantaggi di ordine sia pratico sia estetico; se il letto è montato su ruote, la testata letto staccata facilita gli spostamenti e, di conseguenza, le pulizie, specialmente nei casi in cui il pavimento sia coperto con una moquette. La testiera è formata da un pannello di legno, la cui faccia esterna è imbottita di gommapiuma o altro materiale simile, ricoperto di stoffa e ancorato a parete con tasselli ad espansione con gancio e piastrina.
I tagli a 45° per le giunzioni del piano si possono far eseguire al momento dell’acquisto del legno.
Per una stabile unione possiamo utilizzare gli inserti a lamello. Le sedi si aprono con l’apposita fresa.
Le pastiglie di lamello vanno bagnate nella colla prima di essere inserite: l’unione risulta salda e precisa.
Unione tramite spinatura del legno
Rinunciando all’eleganza della giunzione a 45° possiamo assemblare le spondine del ripiano appoggiandole sul pannello di base e fissandole con una coppia di spine inserite in fori corrispondenti. Approfondisci la tecnica della spinatura del legno
Come realizzare il rivestimento e l’ancoraggio
Sul piano di multistrato stendiamo uno o più feltri, poi la gommapiuma, poi il tessuto di rivestimento.
Rivoltiamo il pannello e con la graffatrice fissiamo sia l’imbottitura che la stoffa di rivestimento dopo averla ripiegata sul retro e rifinita con una passamaneria.
Per l’ancoraggio a parete servono un paio di staffe da avvitare sul retro del pannello.
Le staffe per l’ancoraggio a muro vanno incassate a filo aprendo un incavo per il gancio del tassello.
Testiera letto fai da te recuperando vecchie porte in legno
Testiera e pediera possono nascere anche da un paio di vecchie porte di recupero. La logica della trasformazione è semplice: due porte, opportunamente restaurate, vengono elaborate con l’aggiunta di finiture di legno che conferiscono ad esse la nuova funzione. Le porte devono essere di larghezze (che per il letto diventano altezze) diverse in modo che la testiera sia più alta. Le due facce “interne” di questi elementi principali vanno ulteriormente elaborate per ricevere i due longheroni laterali del letto e il supporto centrale, disposti ad una distanza tale che sia possibile inserire nella loro luce una rete per letto a due piazze I due longheroni laterali vengono montati utilizzando le apposite piastrine con doppio foro da applicare sulle facce delle porte. I longheroni, a loro volta, sono dotati all’estremità di elementi sagomati a gancio che si incastrano nelle piastrine.
Progettare una testiera letto fai da te recuperando delle porte
Come trasformare le porte
La porta destinata a diventare pediera viene arricchita con riporti sagomati di legno che simulano la presenza di due colonnine laterali e di un capitello aggettante sulla parte superiore. Anteriormente la porta riceve due lunghi listelli frontali, mentre due tavolette fungono da piede d’appoggio.
Vista dell’elaborato profilo superiore della testiera realizzato per sovrapposizione di listelli rifiniti con bordini sagomati.
La testiera, costituita da una porta di maggiore larghezza, viene ulteriormente prolungata in altezza con l’applicazione, nella parte inferiore, di un listello alto alcuni centimetri e spesso come la porta.
Dopo aver montato le piastrine forate ed i ganci sui longheroni, le porte vanno carteggiate prima di applicare un fondo turapori. Infine si applicano due mani successive di smalto acrilico bianco di tipo satinato.
Come installare i longheroni ed effettuare il montaggio finale
Sulle facce interne delle due porte vanno tracciate le posizioni delle piastrine sagomate destinate a sorreggere i longheroni. Con lo scalpello si sagoma il ribasso necessario al loro posizionamento.
Avvitate in posizione le piastrine, si fissano sulle teste dei longheroni i supporti con ganci che andranno ad incastrarvisi formando la struttura del letto.
Si assembla il letto incastrando i longheroni (con i listelli di supporto interni) nelle sedi preparate allo scopo. Il telaio deve risultare perfettamente rettangolare.
Al centro di testiera e pediera avvitiamo due supporti metallici ad L perfettamente affacciati uno all’altro. Inseriamo almeno 4 viti autofilettanti per supporto.
Nei supporti incastriamo il sostegno centrale il cui bordo superiore deve risultare a livello dei supporti interni dei longheroni (costituiti da due listelloni) per ricevere le reti o le doghe di legno.
Applicazione di doghe salvaschiena
Per ottenere il sostegno del materasso adottiamo una semplice tecnica “fai da te”. Utilizziamo una serie di listelli di faggio larghi circa 50-60 mm e spessi 1 cm. La loro lunghezza deve essere uguale a quella che intercorre tra la faccia interna dei longheroni e la mezzeria del sostegno centrale. Applichiamo una serie di questi listelli avvitandone l’estremità sia sul sostegno centrale sia sui supporti fissati sulle facce interne dei longheroni. Questo sistema garantirà un appoggio piatto, ma elastico, su cui collocare il materasso (anche a due piazze).
Testiera letto fai da te in finto rame
Prendendo spunto da un’opera di design realizzata in rame battuto, costruiamo questa bellissima testiera fai da te sostituendo al metallo il più economico MDF. L’utilizzo dei curvilinee permette di tracciare qualsiasi tipo di curva, in modo da poter realizzare una sagoma a nostro piacimento. Il seghetto alternativo risulta indispensabile per effettuare i tagli seguendo la traccia, mentre un’accurata finitura completa la realizzazione
Sagoma quadrettata
La testiera prende forma da una sagoma ricavata da una fotografia dell’originale, ingrandita e riportata su un grande foglio per essere riprodotta su un pannello di MDF che misura 1800x1300x18 mm.
Disegnare e tagliare la sagoma
Dopo aver disegnato la testiera su di un foglio quadrettato, riproduciamola a grandezza naturale su di un foglio grande, suddividendolo in tanti quadrati quanti sono quelli del disegno.
Fissiamo il foglio al pannello di MDF con nastro per mascheratura ed alcune puntine nelle zone centrali. Con un cutter ritagliamo la sagoma: la lama incide anche la superficie del legno e otteniamo la traccia per il seghetto alternativo.
Ripassiamo la traccia ripetutamente con un gessetto. Spolverando il pannello, nei solchi lasciati dal cutter rimane una traccia bianca, più facile da seguire.
Il pannello va rialzato con più spessori di uguale altezza, tali da permettere l’escursione della lama durante il taglio. Con il procedere del lavoro le zone già lavorate sono soggette a flessioni e gli spessori vanno spostati in modo da evitare che il pannello ondeggi o fletta mentre lavoriamo con il seghetto la parte rimanente. Per ritagliare le sagome chiuse occorre praticare un foro al loro interno, in prossimità della traccia, per far entrare la lama del seghetto, mentre per seguire le curve più accentuate bisogna completare il taglio in diverse riprese.
Il fissaggio a parete della testiera lo realizziamo praticando due fori lungo la mezzeria orizzontale, in vicinanza dei bordi. Presentiamo la testiera a parete, e pratichiamo su quest’ultima due fori ø 8 mm in cui inseriamo i tasselli. Fissiamo quindi la testiera a parete, avvitando le viti nei tasselli. Le sedi dei fori vanno svasate affinché le teste affondino nell’MDF. Un ritocco con stucco per legno e la successiva smaltatura nascondono i fissaggi.
Finitura della testiera letto
L’MDF è molto compatto e si presta ad essere levigato e utilizzabile per le testate letto in legno facilmente per eliminare le irregolarità dovute al taglio ed ottenere bordi perfettamente lisci. Dopo aver spolverato la superficie, stendiamo una mano di cementite, preferibilmente a rullo per coprire il legno in modo uniforme, compresi i bordi, che è meglio trattare per primi con un pennello.
Dopo una leggera carteggiatura per lisciare la testiera, per conferirle l’aspetto del rame stendiamo uno smalto all’acqua di colore rosso che fa da sottofondo alla finitura vera e propria, da farsi con uno smalto acrilico di consistenza piuttosto pastosa. L’applicazione si fa con un pennello a punta tonda picchettando la superficie, in modo da ottenere un effetto martellato che assomiglia ad una lamina di rame, senza coprire completamente il fondo rosso che forma ombre più o meno accentuate nelle diverse zone.
Spalliere letto in canne di bambù
Bisogna affiancarle dopo averle tagliate ad altezze diverse e comporre la pannellatura su una struttura di base, provvista di piedi, per poi legarle con spago una all’altra. Poco sotto l’estremità superiore delle canne più corte si colloca un listello trasversale di rinforzo, anch’esso unito alla struttura con lo stesso spago. Il tutto si fissa a parete con tasselli.
Preparazione canne e base
Tagliamo le canne in lunghezze diverse, secondo uno schema prestabilito a nostro piacere, inserendole nella guida tagliacornici. Utilizziamo una sega a dorso con lama rigida.
Colleghiamo i piedi, tagliati ad altezza adeguata, ad una tavola di abete. Per una migliore stabilità applichiamo anche un cordone di colla vinilica sulla superficie di contatto.
Infine fissiamo alla base, sempre con colla e viti, un listello di sezione sufficiente a costituire un appoggio per le canne ed evitare movimenti durante e dopo la legatura.
Come realizzare la testiera letto con bambù
Pareggiamo le canne alla base prima di legarle una all’altra.
Collochiamo un listello sul retro, poco sotto l’estremità delle canne corte, e iniziamo a legarle una all’altra.
Incrociamo i passaggi e inglobiamo nella legatura il listello, fino a completare la testiera. Dopo aver tolto la base ripetiamo la legatura nella parte inferiore; qui non occorre incrociare lo spago perché non c’è il listello di tenuta.
Il legno va protetto con impregnante, mentre le canne possono essere lasciate al naturale. Ricollochiamo la testiera nella base, appoggiamola al muro e, all’altezza del listello centrale, tracciamo i punti in cui praticare due fori laterali a parete per inserire i tasselli a gancio che hanno la funzione di mantenere la testiera aderente al muro.
Testiera letto fai da te artistica
La struttura portante della testiera letto fai da te è realizzata con un pannello di lamellare d’abete da 18 mm, la cui sagomatura non prevede difficoltà. Dovremo, invece, porre attenzione alla decorazione della testiera letto fai da te, per la quale si esige una certa abilità.
Servono: Un pannello di lamellare d’abete da 2000x1200x18 mm, impiallacciato di MDF; carta da pacco; smalti acrilici vari; pennelli piatti e tondi di varie misure; curvilinee, metro, levigatrice orbitale, seghetto alternativo, tamponi.
Testiera letto fai da te – Tracciatura e ricalco
Aiutandoci con i curvilinee tracciamo il profilo della sagomatura superiore. Non è necessaria la tracciatura completa, ma solo della metà: l’altra si ottiene per simmetria.
Il foglio con la traccia va deposto sul pannello di lamellare impiallacciato, interponendo alcuni fogli di carta carbone (almeno in corrispondenza della traccia).
Ripassiamo con una matita dura sulla traccia in modo da trasferirne l’andamento sul pannello grazie alla carta carbone.
Ribaltiamo il foglio sul pannello e ripetiamo la medesima operazione con la carta a carbone (la traccia si vede anche in trasparenza sul foglio).
La sagoma
Taglio e sagomatura
Con il seghetto alternativo, fornito di lama stretta, si taglia il pannello seguendo le tracce.
Con una raspa si rifinisce il taglio, smussandone le irregolarità, arrotondando le curve e rendendo regolari le anse intagliate.
Tutta la superficie di MDF va carteggiata con la levigatrice orbitale. Questo trattamento serve per far aggrappare meglio la pittura.
Con carta vetrata si rifinisce ulteriormente il bordo del rivestimento di MDF.
Gli angoli interni vengono resi più precisi e senza scalini agendo con uno scalpello piatto sulle due parti convergenti.
Una mano di fondo acrilico prepara il pannello alle operazioni di finitura. Quando il fondo è asciutto si passa una carta abrasiva fine (n° 280-320).
Decorazioni con varie tecniche
Con la matita eseguiamo (a mano libera o con i curvilinee) le sagome delle decorazioni da realizzare sul pannello.
Utilizzando smalti acrilici all’acqua si stendono dapprima i fondi più scuri come quello lungo il bordo superiore.
Utilizzando smalti acrilici all’acqua si stendono dapprima i fondi più scuri come quello lungo il bordo superiore.
Il tampone
Impiegando un tampone per decorazione tipo “veneziana” applichiamo prima un colore di fondo più chiaro e poi uno più scuro, la discontinuità dell’applicazione forma interessanti chiaroscuri.
Laddove il nostro letto è già dotato di testiera, ma questa non corrisponde a pieno ai nostri canoni estetici, è possibile intervenire con una soluzione semplice; si ricopre la testiera con un’apposita copritestiera.
In commercio si trovano diverse tipologie di copri testiera, ma in alternativa possiamo realizzarla a mano con stoffa, ago e filo.
Inoltre possiamo applicare alla testiera esistente un poggiatesta letto, di norma realizzato con cuscini o materiali morbidi, ideali per aumentare il comfort.
Considerata il cuore della casa, la cucina è una delle stanze su cui viene investito più budget nell’arredamento: scelta con cura, dura molti anni e dà modo di ottimizzare l’investimento. Per poterla progettare attentamente, bisogna prendere in considerazione l’area a disposizione, lo stile e qualche elemento in più così da ottenere il massimo.
Tra le tante tendenze e opzioni disponibili spiccano le cucine componibili: un sistema che lavora tramite alcuni “moduli” di dimensione standard da mixare però in modo personalizzato nell’ordine e nella disposizione. Il risultato? Un arredo quasi su misura, ma davvero competitivo nei prezzi.
Si tratta di uno degli spazi più vissuti dell’abitazione, dove ci ritroviamo per preparare pasti, condividere momenti e, spesso, persino rilassarci. Ecco perché è fondamentale avere un ambiente funzionale, accogliente e su misura per le vostre esigenze. Le cucine componibili regalano proprio questo: un’armonia perfetta tra praticità, personalizzazione e design… ma quali sono i vantaggi delle cucine componibili? Scopriamoli insieme.
Riflette il vostro stile
Vi siete mai trovati di fronte a un catalogo di strutture già assemblate e avete pensato: “Sì, è bella, ma manca qualcosa”? Con una cucina componibile, non correrete più questo rischio. Avete modo di scegliere ogni dettaglio, dai materiali ai colori, dalla disposizione dei moduli fino agli elettrodomestici: ogni elemento può essere scelto secondo il vostro gusto, garantendovi uno spazio che rispecchi pienamente la vostra personalità.
Il vantaggio principale è che potete mixare stili diversi e creare combinazioni uniche, senza dovervi accontentare di una soluzione preconfezionata. Siete amanti dello stile moderno e minimalista o preferite un ambiente classico e caldo? Avrete quindi la libertà di creare un connubio perfetto tra estetica e funzionalità. È vostra, perché non dovrebbe essere un riflesso del vostro modo di essere?
Sfruttare al massimo lo spazio
Le proposte tradizionali spesso non si adattano perfettamente a certi ambienti, lasciando angoli inutilizzati o zone poco funzionali. Le cucine componibili, invece, vi permettono di sfruttare ogni centimetro disponibile, grazie alla loro flessibilità.
Che abbiate uno spazio ampio o una stanza più piccola, la modularità supporta nell’adattare i mobili alla conformazione dell’ambiente. Potete optare per soluzioni angolari, sfruttare pareti lunghe o progettare una penisola: non ci sono limiti, se non quelli dettati dalla creatività.
Si risparmia
Spesso si pensa che per avere un arredo di qualità sia necessario spendere una fortuna. Le cucine componibili si caratterizzano per un eccellente rapporto qualità-prezzo. Se il risultato si avvicina concretamente a quello di un “su misura” i costi sono molto più contenuti e competitivi.
Montaggio facile e rapido
Sembrerà un dettaglio da poco ma sapere di poter contare su un’installazione agevole e facile è un benefit che non andrebbe trascurato: le modulari e componibili hanno proprio questa caratteristica, si montano rapidamente tanto che molti scelgono persino la posa fai da te.
Ora che avete scoperto tutti i vantaggi delle cucine componibili, non vi resta che chiedervi: perché non scegliere una soluzione che unisca bellezza, funzionalità e personalizzazione? Riuscirete a creare un angolo cottura che rispecchi il vostro stile, che sia flessibile e il tutto senza dover rinunciare alla qualità e a un prezzo competitivo.