Home Blog Page 100

Incollare il ferro | Quali materiali si utilizzano?

Molti adesivi per incollare il ferro hanno una buona tenuta anche su parti lisce e non porose

L’utilizzo delle colle applicato ai metalli per incollare il ferro ha uno scopo limitato alla riparazione o a far aderire un particolare metallico a un supporto, della stessa natura o differente, per finalità decorative o, comunque, senza la pretesa di resistere a particolari sollecitazioni meccaniche. Alcuni esempi possono essere l’applicazione di una targhetta metallica su legno o muratura, oppure di un paraspigoli in alluminio o di un qualsiasi fregio.

Le colle a disposizione

I prodotti a disposizione per questo scopo sono veramente molti: colle cianoacriliche per incollaggi invisibili a livello di modellismo, adesivi strutturali in pasta, prodotti epossidici a due componenti da utilizzare quando i pezzi da unire o da ricostruire non sono perfettamente coincidenti, in quanto induriscono rapidamente e hanno un elevato potere riempitivo.

Le colle epossidiche, per loro natura, non possono essere trasparenti e consentire incollaggi quasi invisibili, perciò sono formulate in modo da avvicinarsi ad alcune tonalità dei metalli, pur risultando opache dopo l’essiccazione; altre risultano verniciabili. In alcuni casi alla colla è richiesta una tenuta buona, ma non definitiva: è il caso delle colle anaerobiche che, stese sulle filettature di viti o bulloni prima del serraggio, ne impediscono l’allentamento a causa di vibrazioni, pur restando removibili.

Come incollare il ferro

Ci sono prodotti epossidici costituiti da una resina di colore grigio metallo e un catalizzatore di colore bianco, da miscelare in parti uguali; dopo l’indurimento, l’incollaggio non si nota e ha una resistenza fino a 80 kg/cm2.
I prodotti epossidici in pasta modellabile hanno un notevole potere riempitivo e permettono di ricostruire anche parti mancanti; una volta essiccati possono essere carteggiati, lisciati e verniciati per nascondere la riparazione.
Le colle cianoacriliche realizzano una presa immediata per effetto dell’umidità dell’aria: proprio per questo motivo vanno applicate a gocce, una quantità eccessiva rende solo più difficoltoso e meno efficace l’incollaggio.
Pattex Power Epoxy Acciaio Liquido, colla epossidica bicomponente color metallo a base di resina epossidica, forte adesivo epossidico per metalli e altri materiali, 2x15g
  • Uso versatile – L’ adesivo bicomponente epossidico consente di incollare metalli con materiali come vetro, legno, ceramica, pietra, porcellana e molti tipi di plastica (NO PE, PP, PTFE)
  • Interni ed esterni – Questa colla bicomponente sopporta temperature da -20°C a 150°C, è indicata per ambienti esterni ed interni, ottimo ad esempio per riempire fessure
  • Asciugatura rapida – Già dopo ca. 15 min; la resina epossidica metallo sarà indurita al tatto mentre l’indurimento completo si ha dopo 4 h, quando potrà essere lavorata
  • Da trapanare e smerigliare – La miscelazione dei 2 componenti dura 4 min; Dopo l’indurimento, la colla salda metalli può essere trapanata, smerigliata e dura nel tempo
  • Contenuto – Pattex Power Epoxy Acciaio Liquido, adesivo resistente bicomponente a base epossidica, ottimo per riempire fessure, per metallo e altri materiali, 2 tubetti da 15g da miscelare in pari quantità con spatolina in dotazione
Haberdashery - 100 etichette personalizzate termoadesive con CERTIFICATO ECOLOGICO per marcare nomi da stirare con ferro sui vestiti per bambini, grembiuli, abbigliamento
  • 【100 NOMI PERSONALIZZATI】 Contiene 1 rotolo con 100 etichette con lo stesso nome che scrivi sul pulsante "personalizza ora". Tutte le etichette sono uguali. È possibile digitare tutti i caratteri e i numeri nel testo, ma non vengono stampati simboli. Etichette in tela bianca con testo nero. Ogni etichetta misura 6 cm di larghezza x 1 cm di altezza.
  • 【70% POLIESTERE / 30% COTONE】 Etichette eco-certificate. Il tessuto è stato approvato in laboratorio come privo di sostanze tossiche e lo rende adatto all'uso a contatto con la pelle sensibile.
  • 【RESISTENTE AI LAVAGGI】 Grazie ad un sofisticato sistema di trasferimento dell'inchiostro, garantiamo la durata della stampa senza cancellare il testo. Inoltre, le etichette hanno una colla sul retro in grado di resistere ai lavaggi fino a 60ºC e all'asciugatrice.
  • 【FACILE DA APPLICARE CON UN FERRO DA FERRO】 Per attaccare i vestiti, devono essere stirati con qualsiasi ferro da stiro. Modalità d'uso: 1) Tagliare l'etichetta. 2) Posizionare sopra l'indumento e proteggere con un panno fine. 3) Stirare alla massima temperatura senza vapore per 20 secondi. Non muovere il ferro. 4) Attendere 24 ore prima del primo lavaggio. Così facile!
  • 【IDEALI SCUOLE, ASILI NIDO E RESIDENZE】 Le etichette con nome personalizzate sono ideali per contrassegnare i vestiti sia dei più piccoli che dei nonni. Identifica tutti i loro vestiti con il loro nome e assicurati che non perdano nulla. È possibile aggiungere un numero di telefono. Adatte per marcare giacche, t-shirt, pantaloni, maglie, camici, sciarpe, asciugamani,... Le etichette termoadesive possono essere applicate su qualsiasi tipo di tessuto.
Offerta
Super Glue cyano Colle21, flacone di colla ciano da 21 gr. superglue cyanoacrylato Multi usaggio, Glue-forte per bricolage, colla per il fai da te
  • 🛠️ Super Glue Cyano Colle21 multiuso Colle21 aderisce istantaneamente a un’ampia gamma di materiali: pelle, legno, ceramica, gomma, ferro, metallo e alcune plastiche (escluse PE, PP, PTFE). Si adatta a qualsiasi situazione, dalle riparazioni domestiche agli assemblaggi complessi di modellini.
  • ⏱️ Asciugatura rapida ed efficace Grazie alla sua formula a presa rapida, la fissazione avviene in 5–10 secondi con una leggera pressione. Perfetta per riparazioni urgenti, consente di risparmiare tempo senza compromettere la qualità.
  • 💧 Adesione forte e duratura Colle21 resiste a sollecitazioni estreme, con una tenuta fino a 180 kg/cm² e temperature fino a 150°C. Ideale per incollaggi solidi, duraturi e affidabili nel tempo.
  • 🎯 Applicazione precisa e pulita con Super Glue Cyano Colle21 La cannuccia fine permette un dosaggio controllato, garantendo un incollaggio pulito anche nelle zone più difficili da raggiungere o di piccole dimensioni. Meno sprechi, maggiore precisione.
  • 🏆 Flacone ad alte prestazioni con tappo anti-essiccazione Progettato per durare nel tempo, il flacone è dotato di una punta metallica integrata nel tappo che impedisce l’ostruzione e prolunga la durata del prodotto.

Tornio per legno e accessori | Approfondimento tecnico

Il tornio per legno è un macchinario che, attraverso un sistema di pulegge, attiva la rotazione di un pezzo di legno allo scopo di lavorarlo e rifinirlo

Il tornio per legno è una macchina utensile ad asportazione di truciolo che permette di realizzare superfici cilindriche, coniche o sferiche, liscie e sagomate. È costituito dalla testa motrice, dal portautensile, dalla testa mobile portante la contropunta e dal bancale.

La testa motrice porta l’asse rotante che mediante un opportuno mandrino tiene il legno e gli imprime il moto di rotazione. Essa è posta sulla parte sinistra della macchina e può essere costruita in ghisa o con una struttura in lamiera di acciaio scatolato in cui trova posto il cambio meccanico di velocità.

tornio per legno

L’asse rotante del tornio per legno poggia su coppie di cuscinetti a sfere assiali e radiali; i cuscinetti assiali hanno la funzione di ridurre al minimo l’attrito dovuto alla pressione che la contropunta esercita sul pezzo in lavorazione per tenerlo compresso sull’asse rotante. I cuscinetti radiali servono per assorbire la pressione trasversale dell’utensile sul pezzo.

In alcuni torni l’asse di rotazione è sostenuto da una coppia di cuscinetti a sfere a contatto obliquo che assorbono contemporaneamente sia la spinta assiale che quella radiale.

Diverse velocità

L’asse rotante riceve il moto dal motore mediante una coppia di pulegge a gradini collegate da una cinghia trapezoidale che formano il cambio di velocità.

Il cambio di velocità permette la rotazione dell’asse portapezzo a circa 750, 1400 e 2500 giri al minuto definite, rispettivamente: bassa, media e alta velocità. La bassa velocità si usa per sgrossare il pezzo, la media per la sagomatura e la alta per la finitura.

Esistono in commercio torni con più di tre velocità ma quelle indicate ora sono sufficienti per eseguire quasi tutti i lavori di tornitura legno.

Robusto basamento

Il tornio legno, che non produce vibrazioni, è perfettamente stabile su un basamento costituito da tubi quadrangolari dalle spesse pareti. La macchina si avvale di una trasmissione a cinghia che garantisce  un lavoro in totale assenza di rumore.

Mandrino e accessori del tornio per legno

accessori tornio

Il mandrino di precisione con ganasce divaricatrici è facilissimo da usare; si adatta a qualsiasi tipo di filettatura e ha bisogno di soli 5 mm di profondità per far presa salda e sicura sul pezzo di legno da tornire. 

Comprende il corpo principale, il dado di serraggio, il cono centrale, il mandrino a vite, tre ganasce divaricatrici, l’anello serrapezzi in tre parti, il dispositivo di serraggio e gli utensili di montaggio.

1: Ganascia della morsa di stringimento. 2: Mandrino a punta. 3: Mandrino autocentrante 19 mm. 4: Anello del disco. 5: Brida a due punte. 6: Brida conica.

Il portautensile

L’asse rotante porta all’estremità destra una filettatura alla quale si fissa il mandrino autocentrante, le punte di traino, il platorello e altri accessori; può avere un foro con cono Morse per il montaggio di accessori con attacco conico.

Il portautensile è formato da una base che sorregge la piastra poggiautensile. La base trasla sul bancale nello spazio disponibile fra testa motrice e contropunta per poter lavorare il legno in tutta la sua lunghezza e si fissa al bancale mediante una leva di serraggio.

La piastra poggiautensile, recante nella parte superiore uno schermo trasparente paraschegge, è collegata alla base mediante un asse verticale: può ruotare attorno a esso, essere spostata in altezza e bloccata in tutte le varie posizioni mediante una leva o vite di fermo.

La sua rotazione serve per utilizzare il poggiautensile nei lavori longitudinali e trasversali. L’altezza e la distanza della piastra si regolano in funzione del diametro del pezzo da tornire.

A differenza dei torni per la lavorazione dei metalli, in cui l’utensile è fissato ad una torretta e si muove con essa, per le lavorazioni al tornio da legno l’utensile è sostenuto dal poggiautensile ed è tenuto ben saldo e manovrato con entrambe le mani.

Utensili tornio ben impugnati

Se da un lato gli utensili da tornio possono essere manovrati con una maggiore libertà (in quanto possono essere spostato longitudinalmente sul poggiautensile e assumere posizioni perpendicolari o inclinate rispetto all’asse del pezzo in lavorazione), dall’altro c’è il pericolo che sfuggano se non sono tenuti ben saldi con entrambe le mani.

In pratica quindi, con una mano, in genere la sinistra, si deve far forza per tenere l’estremità tagliente dell’utensile appoggiato ben saldo sul poggiautensile, in modo da contrastare il moto del pezzo.

Infatti, specie nell’operazione di sgrossatura, esso, con la sua rotazione, tende a inflettere l’estremità dell’utensile verso il basso e contemporaneamente a sollevare l’estremità della impugnatura verso l’alto: ciò può far sfuggire l’utensile dalla presa con pericolose conseguenze.

Con l’altra mano si sostiene l’utensile all’impugnatura e si spinge adeguatamente contro il pezzo in modo da alimentare il taglio.

Alcuni torni hanno in dotazione, fra gli accessori, un poggiautensile con piano d’appoggio prolungato che consente la lavorazione in tutto lo spazio disponibile fra le punte senza spostare la base.

tornio legno

Due diversi tipi di tornitura

La tornitura è longitudinale se il legno è disposto nel senso della lunghezza, tra punta e contropunta. Invece è trasversale se il legno viene lavorato in direzione perpendicolare all’asse di rotazione.

La testa mobile

È posta sulla parte destra della macchina e può essere costruita in ghisa o in struttura d’acciaio scatolata; essa è scorrevole longitudinalmente sulle guide parallele del bancale ed è dotata di una leva per il bloccaggio.

La testa mobile porta nella parte superiore un canotto la cui corsa è comandata da una vite azionata da un volantino. 

All’estremità sinistra del canotto vi è una sede conica per alloggiarvi la contropunta. Il canotto si blocca con una vite di fermo. 

La contropunta 

Può essere fissa o rotante. Quella fissa ha il vantaggio di costare poco, ma a causa della pressione che essa esercita sul pezzo con il conseguente surriscaldamento dello stesso. Allarga la sede di alloggio nel legno e periodicamente, durante la lavorazione, la si deve serrare per evitare che l’allargamento della sede faccia vibrare pericolosamente il pezzo in lavorazione.

La contropunta ruotante è da preferire perché è munita di un cuscinetto assiale che la fa ruotare solidale col pezzo. Una volta serrata, si evitano gli svantaggi dell’allargamento della sede del legno ed il conseguente continuo serraggio del pezzo.

Il bancale

Il bancale è la struttura portante di tutte le parti che formano il tornio: testa motrice, supporto poggiautensile e contropunta; esso può essere costruito in ghisa, con le guide parallele opportunamente lavorate o in lamiera d’acciaio sagomata. 

È sostenuto da appoggi, di piccola dimensione, se il tornio è un modello da tavolo, o da una base di appoggio a terra, se è di maggiore portata. 

È opportuno infatti fissare saldamente il tornio per evitare che l’azione esercitata dall’operatore sull’utensile, per incidere il legno, sposti la macchina con inconvenienti pericolosi. 

Tipologie tornio per legno

Nel corso della storia questa macchina utensile ha attraversato una vera e propria evoluzione. Dall’antico tornio a pedale, a puleggia, a pertica e idaulico si è passati ai torni più moderni, motorizzati ed elettronici. Tra questi il tornio con copiatore, con torretta, con trapano a colonna e con variatore.

In commercio sono due le tipologie di tornio per legno più vendute: il tornio da banco e quello stazionario.

Tornio per legno prezzi

I prezzi dei torni per legno si aggirano da un minimo di 110-130 euro per i modelli più economici, sino ai 300-400 euro per i modelli più costosi.

Trapano BLACK+DECKER BEH710 | Recensione completa

Il trapano black+decker BEH710 ha prestazioni elevate anche per i lavori su muratura e calcestruzzo grazie all’azione a percussione da 0-47.600 colpi al minuto

Il trapano Black+Decker BEH710K di Black+Decker, che si presenta, grazie al design compatto, maneggevole e versatile.

valigetta BEH550 black+decker

Caratteristiche importanti

Fornisce prestazioni eccellenti grazie ai 710 W di potenza: è alimentato a filo (lunghezza 3 m), con voltaggio spina 230 V e interruttore di accensione bloccabile per un maggiore comfort e stabilità.

Con 47.600 percussioni al minuto e una velocità a vuoto regolabile con il pulsante di azionamento da 0 a 2.800 giri al minuto, è adatto a forare materiali diversi come il calcestruzzo e il legno. Un cursore a slitta consente di inserire la funzione di percussione, a seconda delle esigenze di foratura nei materiali edili.

Il blocco dell’alberino facilita la sostituzione dell’accessorio, che in questo modo si può sostituire senza l’utilizzo di chiavi, mentre l’impugnatura laterale migliora il controllo del trapano in occasione dei lavori più impegnativi e lunghi.

Compatto e leggero

Si tratta un elettroutensile compatto (29,5x10x29 cm) e leggero (2,48 kg), con impugnatura morbida che consente il massimo comfort durante l’utilizzo. Il diametro massimo di foratura varia in base al materiale: 25 mm per il legno, 13 mm per l’acciaio e la muratura. Fanno parte della dotazione la valigetta rigida, l’impugnatura supplementare laterale e le quattro punte per muratura e metallo.Black+Decker

Multifunzione, pratico e sicuro

Il trapano BEH710K di Black+Decker è venduto con una comoda valigetta, ideale per trasportarlo ovunque. I componenti compresi sono l’impugnatura supplementare e quattro punte.

  1. 4 punte comprese

    Il trapano è dotato di mandrino autoserrante con ghiera in metallo; può ricevere codoli sino 13 mm di diametro. Tra i componenti troviamo le 4 punte: due per muratura da 6 e 8 mm; due per metallo sempre da 6 e 8 mm. Il blocco dell’albero semplifica notevolmente la sostituzione delle stesse.trapano black+decker

  2. Possibilità di inserire o disinserire la percussione

    Nella parte superiore dell’elettroutensile, un comando a slitta permette di inserire o disinserire la percussione, a seconda del tipo di supporto che si intende forare.

  3. Possibilità di modificare il senso di rotazione

    È possibile modificare il senso di rotazione del mandrino grazie al tasto in corrispondenza dell’impugnatura che consente di passare dal senso orario all’antiorario e viceversa.

  4. Impugnatura ergonomica

    L’impugnatura morbida consente una presa comoda oltre che salda; ciò garantisce un’ottima maneggevolezza del trapano, anche in virtù delle dimensioni ridotte e del peso contenuto.

  5. Predisposizione al montaggio di aggiuntivi universali

    L’impugnatura laterale si blocca con un sistema a collare; rimuovendola, la macchina si predispone al montaggio di aggiuntivi universali come guide e colonne per trapano.

Penne in legno fai da te | Realizzazione al tornio

Le penne in legno artigianali sono oggetti eleganti e molto belli; si possono realizzare tramite tornitura, lavorazione che offre grandi possibilità nella fase creativa e nella scelta delle essenze

In questo articolo parliamo di come realizzare le penne in legno, mettendo in evidenza qual è il valore aggiunto che si può apportare con la creatività e quali sono le accortezze per portare a termine un lavoro di tornitura non proprio semplice.   

Innanzi tutto va detto che per realizzare le penne artigianali ci si devono procurare gli elementi normalmente presenti in tutte le più comuni penne di bachelite, che includono: il puntale, la testina con ilfermaglio, la ghiera terminale del cappuccio, il movimento a scatto, il refill e i due tubetti di ottone importanti per il montaggio del meccanismo e, nel caso della tornitura, di aiuto come riferimento per le lunghezze dei pezzi da tornire.

La parte essenziale, che sostanzialmente fa della penna in legno un pezzo unico e irripetibile, è la realizzazione del fusto e del cappuccio (chiamato così anche se in queste penne resta fisso in posizione). Questi due componenti si ricavano da magnifiche essenze di legno stagionato, facendone dapprima un listello a sezione quadrata, forandolo assialmente per inserire il tubetto di ottone e infine tornendolo a dovere. 

Per poter tornire un pezzo di così piccole dimensioni, ottenendo la stabilità necessaria e nel contempo avere tutti i necessari riferimenti per i diametri da ottenere, si deve utilizzare una speciale dima formata da un’asta da far passare all’interno dei listelli da tornire.

I pezzi messi in sequenza corretta sono due, il fusto e il cappuccio, e vanno inframmezzati da boccole del diametro corrispondente alle sezioni di accoppiamento con gli accessori metallici. In questo modo il riferimento della sezione da ottenere è sicuro, si tratta solo di avere abilità e mano ferma per arrivare alla misura dando uno sviluppo armonico alla bombatura di ogni elemento. 

Quando le penne in legno hanno acquisito la forma, non si rimuovono i pezzi dal tornio, anzi si approfitta della possibilità di rotazione anche per le fasi di finitura: prima con una passata di carta vetrata fine, poi con la stesura della cera e la lucidatura. 

Penne fai da te – Quale legno scegliere

Per la precisione richiesta negli incastri e per la resistenza che la penna deve offrire scontrando casualmente qualche oggetto, l’essenza da utilizzare deve essere di legno duro

La scelta deve ricadere su pezzi ben stagionati e liberi da imperfezioni e nodi. Ideali sono quelli con fibrature evidenti e regolari.

legno per penne

Per fortuna, le piccole dimensioni dell’oggetto da ricavare permettono di procurarsi senza grossi oneri i pezzi necessari. Con gli scarti si possono poi comporre nuovi listelli di grande effetto cromatico.

legno per penne

Si possono impiegare per esempio il legno di ciliegio, castagno, faggio, ebano, ecc.

Fasi preliminari 

Con riferimento il tubetto di ottone, si marca la lunghezza del pezzo da tornire…
…e si tronca il listello.
Il pezzo ottenuto si blocca nella morsa del trapano a colonna e si effettua al centro un foro passante del diametro del tubo di ottone.
Si carteggia il tubetto per irruvidirne la superficie…
…lo scopo è agevolare la presa dell’adesivo che si mette nel foro prima del tubetto, per il fissaggio.
Si spianano le estremità di ogni blocchetto con il rasatore.
Il rasatore pulisce anche l’interno del tubo dai residui di colla.
La speciale dima ha da una parte l’attacco conico per la testa del tornio, mentre dall’altra estremità si inserisce nella sede della contropunta.
I due blocchetti si inseriscono nella dima inframmezzati dalle boccole di diametro prestabilito, corrispondente alle sezioni di accoppiamento della penna.
La dima così allestita si mette sul tornio.

Tornitura penne in legno

Data la sezione quadrata del pezzo inserito, per la sgrossatura bisogna avvicinare il ferro con grande accortezza, per evitare impuntamenti. Solo quando la forma è ormai rotonda si procede con maggiore tranquillità. Il primo pezzo è il fusto della penna, il cui diametro agli estremi deve corrispondere a quello dei cilindretti della dima.
Si rileva il diametro esterno della ghiera terminale dorata.
Dopo la sgrossatura, si procede con l’assottigliamento del cappuccio sino alla misura rilevata, mantenendo un minimo di abbondanza.
penne fatte a mano
A un’estremità del cappuccio bisogna ricavare la sede per la ghiera terminale; qui la precisione richiesta è molta, quindi si procede controllando il diametro diverse volte.
Pur essendoci sempre come riferimento il barilotto metallico della dima, la tornitura in questo punto risulta molto delicata perché il diametro della sezione deve essere corretto e costante in tutta l’estensione. Ma non è tutto: la larghezza della sezione in gioco deve essere quella prevista, due millimetri meno della larghezza della ghiera terminale dorata. La ghiera deve calzare sino in fondo, ma il suo bordo libero deve debordare rispetto al legno.

Rifinitura e montaggio finale

Quando la forma dei pezzi e il calibro alle loro estremità sono come desiderato, si effettua una leggera passata di carta vetrata fine, per uniformare del tutto la bombatura. Attenzione a non passare sullo spigolo vivo che verrebbe immediatamente arrotondato.
Per pulire i pezzi dalla fine limatura di legno si passa un panno dalla fibra robusta come il jeans; oltre a detergere, l’effetto che si ottiene è quello di una prima lucidatura della superficie.
Considerando il magnifico colore dell’essenza, la finitura prescelta è quella a cera (mix 70% carnauba, 30% di api). Lo stick di cera naturale si appoggia direttamente sul pezzo in rotazione per distribuirne una giusta quantità su tutta l’estensione.
Ancora una passata con il tessuto di jeans tira la cera e lucida perfettamente i pezzi, che poi si possono smontare dalla dima.
Gli accessori per comporre la penna: i due tubi di ottone sono quelli usati come anima del cappuccio e del fusto.
Il puntale si incastra sul fusto…
…mentre sul cappuccio si applica la ghiera terminale su un lato e la testina col fermaglio sull’altro.
penne di legno
Il meccanismo a scatto si inserisce nel fusto, segue il refill e la penna si può chiudere.
penne legno
Un campionario di penne legno fatte a mano. Si notino le variazioni cromatiche ottenute con l’utilizzo di diverse essenze, anche accoppiandole a strati diritti e inclinati per formare i variopinti blocchi di legno da tornire.

Guardaroba a vista fai da te | Costruirlo con due scale in legno

Questo guardaroba a vista è una struttura ariosa e originale che si realizza con poco lavoro e poca spesa, ideale per un piccolo appartamento o per la camera dei ragazzi; il montaggio richiede solo 14 viti 

Le due scale a pioli dalle quali si sviluppa la costruzione di questo guardaroba a vista possono essere benissimo di recupero, l’importante è che l’altezza non sia inferiore a 1,8 metri; si trovano comunque in commercio modelli simili, in legno, a partire da 30 euro, anche se i più bravi non avranno difficoltà a costruirle, nel caso, con listelli e travetti.

È inutile precisare che la struttura finita non è idonea a custodire capi pesanti, tuttavia il bastone superiore può tollerare un discreto assortimento di camicie, t-shirt o abiti leggeri e alle sporgenze laterali possono essere appese sciarpe o borse (svuotate del contenuto). 

I ripiani del guardaroba a vista vanno avvitati ai pioli inferiori. Sono utilizzabili per maglie ben piegate, scatole portabiancheria e scarpe; queste ultime possono anche essere riposte a terra sotto i ripiani, rimanendo comunque in uno spazio circoscritto e coerente. La larghezza dei ripiani è circa 2/3 di quella dei rispettivi pioli e sono sfalsati in profondità: quello inferiore è accostato ai montanti anteriori, l’altro a quelli posteriori.

Anche in questo caso, se le tavole e il tondino devono essere acquistati si spendono poco più di 30 euro e, utilizzando il servizio di taglio legno gratuito fornito da molti centri ci si risparmia una parte del lavoro. 

Materiali, attrezzature e protezioni

Per realizzare questo guardaroba a giorno, oltre alle due scalette, occorre un pannello di multistrato da 20 mm (diciamo 1200×600 mm), un tondino Ø 30×1500 mm, una striscia lunga 250 mm di nastro metallico preforato, 8 viti 3×30 mm, 6 viti lunghe 15 mm (diametro in funzione dei fori del nastro) e pittura colorata.

Oltre ad alcuni utensili manuali e ai dispositivi di protezione, gli elettroutensili Bosch utili per questo lavoro sono: seghetto a catena EasyCut 50; trapano EasyDrill 12; cacciavite a batteria Ixo; levigatrice a batteria PSM 18 Li; sistema a spruzzo PFS 1000.

Guardaroba a vista – Realizzazione

Il pannello va tagliato a metà per ottenere due tavole da 1200×300 mm; una di questa va ridotta a 1150 mm.
Con la levigatrice munita di fogli abrasivi a grana 120 si rifiniscono e si smussano i bordi; conviene dare una passata veloce anche sulle facce delle tavole.
La polvere che non viene raccolta dal sistema di aspirazione della levigatrice può essere recuperata con l’aspiratore a batteria EasyVac 12.
guardaroba a vista
Si dispongono a terra le due scalette, una di fronte all’altra e leggermente divaricate. Accostato a filo esterno dei pioli inferiori il pannello più lungo, lo si fissa con due viti Ø 3×30 mm per parte. Si capovolge la struttura e si fissa allo stesso modo l’altro pannello ai due pioli successivi, ma sfalsato rispetto a quello precedente.
guardaroba a vista
Sui pioli più alti si segna il centro; in questi punti, con due morsetti bloccati ai pioli per disporre di un appoggio, si posiziona il tondino in modo che sporga ugualmente ai lati dei pioli. Prima da un lato e poi dall’altro, lo si avvolge con un pezzo di nastro metallico preforato conformato a omega; attraverso i fori si prefora il legno con il trapano (due fori nel piolo e uno nel tondino), poi si inseriscono le viti da 15 mm con il cacciavite a batteria.

La scala

Scale di legno per realizzare questo guardaroba a vista se ne trovano on-line di tutti i tipi e prezzi; tuttavia, essendo l’elemento “cardine” di un complemento d’arredo da mettere in camera, è consigliabile procurarsene un paio che siano all’”altezza“, esteticamente parlando.

Su internet, per esempio, abbiamo trovato la scala della foto: è in legno, del tipo a forbice con doppia salita, alta 1900 mm, larga 500 mm. Si trovano anche singole, ma dato che per la realizzazione servono due scale identiche, può andare bene anche doppia, separando le due salite. Costa euro 140,00. Scabis

Scaffale in metallo con PC per dipinti a rilievo | Costruzione fai da te

Uno scaffale in metallo, attrezzato con molte mensole, in grado di contenere centinaia di colori acrilici, paste modellabili, decine di pennelli e spatole, oltre a una consolle attrezzata con computer

Chi si occupa di dipinti a rilievo può recuperare spazio in casa realizzando uno scaffale in metallo come quello che presentiamo di seguito. È attrezzato in modo da poter riunire e accogliere ordinatamente gli innumerevoli vasetti di colori, paste modellabili, pennelli, fissativi e materiali più svariati oltre ai diversi e numerosissimi attrezzi per modellare, sagomare, disegnare, dipingere, e amalgamare gli impasti.

Vista poi la necessità di disporre del computer, elemento fondamentale per chi si occupa di dipinti a rilievo, si è strutturato uno scaffale in metallo con un apposito ripiano.

Altra esigenza è stata quella di rendere spostabile il carrello. Per la realizzazione, si sono usati angolari a L in acciaio, con i quali è stata costruita la base portante con ruote girevoli, e angolari per scaffalature per i montanti che sostengono la consolle per il PC, il pianetto del mouse e due scaffali laterali chiudibili verso il modulo centrale.

Costruzione con angolari metallici

Quattro pezzi di angolare in ferro a elle formano la base portante di dimensioni 700×500 mm circa; le estremità dei profili corti vanno scantonate per serbare solo il lato verticale
Sul telaio di base, si saldano quattro angolari per scaffali con gli angoli rivolti all’interno; i due montanti posteriori vanno distanziati dal retro e su questi si saldano undici mensole dello stesso angolare lasciando uno spazio aperto al centro per la consolle.
Ai lati della torre si affiancano altri due montanti con molteplici traverse angolari saldate che formano le mensole degli scaffali; tre grosse cerniere saldate su ciascuna “anta” permettono di chiuderle verso il corpo centrale compattando il carrello in modo da poter essere mosso anche in ascensore.

Piani per il pc e il mouse

Anche la mensola che regge il PC si realizza con un pezzo di angolare per scaffalature sulle cui estremità vanno saldati due tondi lisci in ferro Ø 8 mm piegati a elle con angolo di 90°, i cui lati lunghi vanno saldati all’interno delle due estremità.
I due tondi, dopo la saldatura, vanno inseriti alla stessa altezza della consolle nei fori stampati dei montanti anteriori, che ne permettono l’estrazione a cassetto fino alla battuta dei tondi piegati ricadenti all’interno dei montanti.
Un secondo tondo liscio, in ferro Ø 8 mm, va sagomato a forma di C con un lato estremo ulteriormente piegato a 90° per il sostegno.
La parte del tondo a forma di C va fissata con alcune reggette in alluminio su un pannellino in compensato con la piega verticale rivolta in senso opposto al fondo “scantonato” e una squadretta di fissaggio.
Per usare il PC riposto sulla mensola centrale, si estrae la mensola mobile fino alla battuta dei tondi e si posiziona il portatile sull’angolo interno dell’angolare.
Scaffale in metallo
Il pianetto del mouse si posiziona infilando il perno di sostegno su occhielli fissati di fianco alla consolle; lo scasso sull’angolo ne evita la rotazione.
Scaffale in metallo
Scaffale in metallo ultimato.

Casetta per gatti fai da te | Ecco come costruirla

Una casetta per gatti con divanetto e comparti chiusi consente ai gattini di giocare, nascondersi, riposare e farsi le unghie sul palo tiragraffi. La casetta è dotata anche di torretta con diversi piani

Adottare dei felini comporta riservare loro i giusti spazi e i complementari per le loro necessità: realizzare una casetta per gatti come questa è un’ottima idea per farli sentire a loro agio.

In questo caso è stato necessario realizzare dapprima una sorta di gabbia con rete apposita tenuta in tensione da un telaio in listelli di legno impregnato, accostato in linea con la balaustra tra pavimento e solaio che impedisse ai due mici di poter fare salti azzardati verso la sottostante strada alquanto trafficata.

È stata poi realizzata una sorta di torre attrezzata con due comparti chiusi incorporati nella base, ma dotati di cardini di apertura, per eseguire le pulizie della lettiera, e del vano di accesso tramite gattaiola

casetta per gatti

In questa casetta per gatti da esterno ci sono diversi ripiani intermedi che culminano sul più alto con un divanetto realizzato con corde per tapparelle intrecciate a forma di rete, tutti raggiungibili tramite un palo tiragraffi rivestito di corda in canapa. 

La torre consente di far riposare e giocare i gattini in sicurezza, con la libertà di scegliere in piena autonomia se stare in casa o all’aperto, grazie anche a un varco realizzato appositamente sulla parete esterna dotato di passaggio con doppia gattaiola disposta in modo che le aperture si possano varcare una alla volta in modo da creare una sorta di zona filtro che limita le dispersioni di calore durante la stagione invernale e il passaggio di insetti.

Realizzazione illustrata

Gattaiola attraverso la parete

Si acquistano due gattaiole basculanti con oblò trasparente.
Il foro di passaggio sulla parete portante va rinforzato con un telaio tubolare in ferro con dimensioni frontali come la gattaiola e profondità come lo spessore del muro.
Si apre lo squarcio sulla parete iniziando a filo pavimento e si inserisce il telaio che occorre fissare con malta cementizia; il battiscopa interno rimane come barriera.
Si rifinisce la parete e si avvitano le gattaiole da ambo i lati.

Protezione e costruzione piano su piano 

Tre listelli bloccati tra solaio e pavimento e due correnti orizzontali, avvitati sulle estremità, tendono una rete protettiva a maglia 30×30 mm con rinforzo metallico resistente ai raggi UV e alle intemperie.
Il telaio della torre si realizza con listelli impregnati 45×45 mm per i montanti e 95×20 mm per i ripiani; si preparano tutte le giunzioni prima di assemblare sul posto gli elementi con piastrine e viti truciolari man mano che…
… si completa il piano di fondo e il soppalco del settore chiuso che presenta una botola di ispezione per le pulizie all’interno del comparto accessibile dalla gattaiola.
casetta per gatti
Si completano i ripiani intermedi e quello più alto; si montano le due porte frontali e la botola di passaggio tra il secondo e il terzo ripiano, tutti apribili mediante cardini corredati di ganci di fermo per il blocco in apertura durante le pulizie.
casetta per gatti
Con un palo Ø 80 mm rivestito con corda in canapa si realizza il tiragraffi che viene montato in posizione inclinata tra il soppalco della lettiera e il secondo ripiano per consentire ai gattini di arrampicarsi fino al piano terrazzo da cui spiccare il salto verso il salottino.
I gattini familiarizzano e si divertono con la nuova struttura.

Abbellimenti e comodità

Tra il comparto lettiera e quello di ingresso è stato inserito un pannello separatore di legno sul quale i piccoli di casa possono realizzare disegni colorati per rendere l’ambiente più amabile e personalizzato.
Il quarto piano della torre, prevede una parte fissa in legno e un appoggio morbido realizzato con corde da tapparella intrecciate a scacchiera con spazi aperti aggraffati su ciascuna estremità sulla parte sottostante il telaio.

Nuove idropulitrici e aspiratori multiuso | Linea Kärcher

Da Kärcher una linea completa per ogni esigenza di pulizia. Al via la grande iniziativa “Fai il pieno con Kärcher”: per ogni 100 euro di spesa su questi prodotti, 20 euro in buoni carburante da spendere presso IP e Q8

Idropulitrici

La nuova gamma di idropulitrici Kärcher Full Control è composta da 5 modelli, K2, K3, K4, K5, K7, utili in modo progressivo per lavare con acqua fredda ad alta pressione bici, auto, attrezzi da giardino, fuoristrada, scalinate, muri in pietra, facciate di villette, camper, piscine e tanto altro ancora. Nelle variabili Premium e Home, le idropulitrici Kärcher Full Control offrono in aggiunta accessori quali T-Racer, per il lavaggio di verande o patii; detergenti specifici per ogni intervento e avvolgitubo manuale integrato.

Una fra le principali innovazioni delle idropulitrici Kärcher Full Control è la nuova idropistola che include un display elettronico che visualizza all’istante il livello di pressione impostato: basso, medio, alto. Innovazione anche sul versante del design: in un’idropulitrice Kärcher Full Control la lancia è posizionata al centro della macchina, per essere facilmente presa e riposta indipendentemente dalla posizione in cui si trova l’operatore. La pistola stessa è più lunga di 13 cm rispetto al passato, ciò evita all’utente di piegarsi oltre al necessario per impugnarla.

Il manico telescopico, proprio come in un trolley, consente di spostare la macchina con grande facilità. Il motore di tutte le Kärcher Full Control è a induzione ed è raffreddato ad acqua per la massima silenziosità e affidabilità.

Aspiratori

La gamma di aspiratori solidi/liquidi Kärcher è composta da 5 modelli – WD 2, 3, 4, 5, 6 – e dalle rispettive versioni Premium per soddisfare tutte le esigenze. WD 5 Premium è un aspiratore multiuso che si posiziona ai vertici della gamma Kärcher WD. Dotato di un serbatoio da 25 litri in acciaio inossidabile e di una presa con interruttore automatico on/off, colpisce per la sua forza di aspirazione. Dispone di una tecnologia brevettata che permette la rimozione del filtro senza entrare in contatto con lo sporco.

aspiratori Kärcher
Aspiratore Multiuso Kärcher WD2: euro 65

Un’altra caratteristica unica è la tecnologia di pulizia del filtro stesso, tramite forti impulsi di aria che lo liberano dallo sporco, assicurando prestazioni di aspirazione costanti. WD 5 P Premium viene fornito con maniglia rimovibile, posizione di parcheggio per il tubo di aspirazione e ugello pavimento.

Fai il pieno con Kärcher

Acquistando una idropulitrice Full Control e un aspiratore WD, accessori compresi, è possibile accedere alla promo “Fai il pieno con Kärcher” attiva fino al 30/06: per ogni 100 euro di spesa il cliente potrà ricevere buoni carburante del valore di 20 euro utilizzabili presso i distributori IP e Q8.

Vetrinetta fai da te per esposizione bicchieri | Realizzazione passo-passo

Un mobiletto pensile realizzato con pannelli in abete lamellare, si trasforma in una vetrinetta con anta e ripiani in vetro sintetico per esporre una collezione di bicchieri

Collezionare oggetti potrebbe sembrare un vizio, poiché non sempre le collezioni riguardano oggetti belli o costosi, ma è una passione che coinvolge molte persone che si dedicano alla raccolta e conservazione di un infinità di oggetti belli o brutti, di valore o inutili come sassi, scatole, fiammiferi, oppure  francobolli o monete e l’elenco potrebbe continuare all’infinito proprio perché gli appassionati di tale arte collezionano di tutto a prescindere dal valore degli oggetti che li appassiona. Ma è importante per i collezionisti disporre di adeguati contenitori, come una vetrinetta, in cui custodire e catalogare le proprie raccolte e quando queste riguardano anche oggetti belli da vedere vale la pena conservarli in bella mostra. 

Per organizzare la collezione di bicchieri abbiamo realizzato una vetrinetta per soggiorno dedicata che, inserita in una rientranza di un tramezzo al di sopra di un calorifero, contribuisce, oltre che ad arredare uno spazio vuoto, anche a conservare in bella mostra tutta la raccolta di bicchieri originari da tutto il mondo.  

La vetrinetta ha la struttura in abete lamellare a forma rettangolare (schienale da 1020x400x10 mm assemblato ai fianchi verticali da 1000x160x10 mm) con ripiani realizzati in plexiglas da 390x150x5 mm fissati su reggimensole in listelli di legno spaziati a quote differenti in funzione delle varie altezze dei bicchierini; l’antina di chiusura, anch’essa in vetro sintetico trasparente, consente la visione totale del contenuto.     

Anta e ripiani in plexiglas 

Lo schienale si assembla sui fianchi con viti passanti dal lato posteriore.
Fondo e top si chiudono con pannelli 410x160x10 mm sempre con viti passanti.
Sui fianchi interni si ordinano i reggimensola realizzati con listelli 10x10x155 mm.
Si danno due mani di impregnante colorato e si fissano i ripiani con gommini tenuti fermi da strettoi.
In testa al primo reggimensola si incolla una piccola calamita che blocca l’anta vetrata dotata di contro piastrina quando è chiusa.
Vetrinetta
L’anta è incernierata dal lato interno con 4 piccole cerniere fissate con viti Ø 2 mm accorciate per non sfondare la lastra.

Porta rototraslante ad apertura ellittica | Caratteristiche e montaggio

La porta rototraslante è una soluzione pratica ed elegante per recuperare spazio; funziona girando e spostandosi a ridosso del montante

A prima vista una porta rototraslante sembra una qualsiasi porta a battente, ma aprendola ci si rende conto della grande opportunità offerta dal sistema di movimentazione: avanza, poi retrocede e si sposta di lato a ridosso dello stipite, dimezzando il suo ingombro.

La rotazione di una normale porta a battente richiede uno spazio che, specialmente se permette l’accesso a un piccolo locale (bagno di servizio, dispensa ecc), può limitare molto nella disposizione degli arredi e dei complementi.

Invertire il sistema di apertura della porta (a tirare anziché a spingere) non è certo il massimo e va contro una delle regole fondamentali; d’altro canto, installare una porta con un differente sistema di apertura (scorrevole o a libro) vuol dire ritrovarsi con una porta completamente diversa dalle altre, il che sa di compromesso ed esteticamente può non essere gradito.

porta rototraslante
Porta Strato, frassino laccato
poro aperto, finitura perla.

La soluzione è installare una porta rototraslante, identica alle altre, ma con un sistema di apertura ibrido tra una porta a bilico verticale e una normale porta a battente. Il movimento di apertura descrive un’ellisse ribassata e l’ingombro della porta in apertura viene diviso tra i due locali messi in comunicazione; questa opzione è resa possibile dal kit Ergon®, brevettato e applicabile a qualsiasi tipologia di porta, anche vetrata.

Non servono opere murarie, solo anta e telaio devono essere realizzati rispettando alcune specifiche tecniche, in primis con profili piani e privi di battute se si vuole che la porta possa aprirsi in entrambi i sensi; diversamente esiste anche una versione per porte a battuta, con un unico senso di apertura.

Perché scegliere la porta rototraslante

L’apertura di una classica porta a battente è limitata dal mobile del lavabo: non sempre esistono le condizioni per l’installazione di una porta scorrevole interno muro e montare la porta “a tirare” complicherebbe comunque l’accesso al bagno.
Una porta analoga, ma provvista di sistema rototraslante, si dispone a ridosso del montante laterale, centrata sotto il traverso, con un ingombro del 50%; l’assenza di battuta permette l’apertura in entrambi i sensi, a spingere e a tirare.

Come si collega la porta al telaio

Dopo aver fissato il telaio al falso telaio, il montaggio dell’anta con tutti i componenti premontati avviene facendola entrare inclinata e perpendicolare alla luce di passaggio. Si ruota il carrello in modo che risulti in linea con il binario e lo si fa entrare in esso raddrizzando l’anta. Al termine si monterà il profilo copribinario.

Terminata la regolazione della porta bisogna ricordarsi di serrare tutte le viti di bloccaggio dei meccanismi.

Il kit Ergon di Celegon è utilizzato da molti produttori di porte che offrono questo sistema di apertura come opzione sulle loro collezioni, ma è anche acquistabile singolarmente per applicazione su qualsiasi tipo di porta.

Montaggio di binario e telaio

Il binario in cui scorre il carrello va assemblato sotto il traverso del telaio porta: il kit è utilizzato da diversi produttori di porte che, a loro volta, adattano i profili superiori e inferiori dell’anta e le scanalature del telaio per favorire il montaggio del meccanismo rototraslante. Sui due pezzi vanno avvitati 3 tiranti: uno, più lungo, nel traverso (previo inserimento di boccola filettata), gli altri due alla base del binario.
Le asole presenti alle estremità dei tiranti vanno rivolte verso il montante; sui tiranti si calza la piastrina che rinforza il collegamento al montante.
Nel kit sono presenti tutti i componenti necessari per l’installazione su porte a spingere sinistre o destre: per ciascuno dei due casi ci sono sottili differenze nel montaggio dei componenti. Inseriti i tiranti anche sull’altro lato del traverso, questo va incastrato nei fori corrispondenti già predisposti in testa ai montanti.
Sul lato esterno dei montanti (quello rivolto verso il falso telaio) ci sono le tre sedi in cui vanno inseriti i grani che fanno presa nelle asole dei tiranti e stabilizzano la costruzione del telaio.

Piastre, carrello e braccetti

La barra di traslazione è collegata al telaio della porta e, nella parte superiore, all’estremità opposta della piastra che ospita il carrello.
In una fresatura nel profilo superiore dell’anta viene annegata la piastra di supporto con il relativo carrello, imperniato su un perno folle che permette lo scorrimento laterale mentre l’anta compie il movimento traslante.
Dettaglio della piastra traslante con il braccetto, annegata nel profilo inferiore della porta: si notano la particolare sagomatura e le due guarnizioni premontate sui lati lunghi dell’anta che hanno il compito di sigillarla quando è in chiusura.

Fissaggio al falso telaio e cornici

Il telaio va inserito nella luce della porta e collocato perfettamente a piombo e in bolla con l’aiuto di cunei inseriti provvisoriamente tra telaio e falso telaio. Si eseguono poi i fori passanti che permettono il fissaggio al falso telaio (questa foto è scattata dall’interno del bagno).
Si registra il movimento dell’anta fino a quando avviene correttamente, poi si spruzza un po’ di schiuma autoespandente negli angoli superiori, tra telaio e falso telaio.
Le cornici coprifilo che rifiniscono il telaio da entrambi i lati sono concepite per il montaggio a incastro; sulla faccia posteriore si spruzza un cordone di schiuma autoespandente e si provvede al loro montaggio.
La scanalatura presente sul lato esterno del traverso è troppo sottile per ospitare la schiuma, perciò vi si estrude un cordone di sigillante siliconico.
Con il montaggio dell’ultimo spezzone di cornice l’installazione è completata.
Qualche chiodino inserito in zone non visibili stabilizza ulteriormente la cornice.
porta rototraslante