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Paraspigoli per muro | Come si scelgono e come si installano

Da molto tempo vengono utilizzati dagli intonacatori professionisti spigoli in lamierino galvanizzato che vengono annegati nell’intonaco per irrobustire lo spigolo e anche per ottenere un allineamento preciso sulla verticale

Se lo spigolo manca di questa armatura si possono montare paraspigoli esterni di diversi materiali, dal legno all’alluminio alla plastica, che assorbano gli urti senza causare distacchi di intonaco. Il montaggio è affidato nella maggioranza dei casi a collanti che, per espletare al meglio la loro funzione, vanno posati direttamente sull’intonaco: uno strato di pittura è già sufficiente per rendere meno solida l’adesione.

I chiodi d’acciaio da tappezziere sono sconsigliati perché danneggiano il muro senza garantire la durata del montaggio; se invece si accetta un piccolo danno in cambio della massima robustezza vale la pena di utilizzare alcuni tasselli ad espansione forando esattamente il centro dello spigolo dopo averlo smussato con una martellata.

Vasta scelta di paraspigoli per muro

tipologie di paraspigolo

I paraspigoli muro in metallo smaltato, in alluminio, in ottone, paraspigoli in gomma, paraspigoli pvc, paraspigoli in legno, paraspigoli per cartongesso e in acciaio (gamma vastissima nei centri bricolage) con gli spigoli vivi proteggono perfettamente i muri, ma sono sconsigliati dove corrono bambini: in questi casi è meglio il legno arrotondato o uno paraspigolo per bambini specifico.

Come installare paraspigoli alluminio

La soluzione per proteggere gli spigoli più sollecitati è un robusto angolare metallico. L’incollaggio con adesivi strutturali o mastici da montaggio riduce notevolmente i tempi di lavoro ed evita l’utilizzo di utensili elettrici. Basta stendere un filo continuo di adesivo su entrambi i lati e premere con forza per la massima resistenza.
Dopo alcune ore si passa alla rifinitura che può consistere in una stuccatura poco estesa per eliminare lo scalino oppure, su muri esterni o grezzi, una vera intonacatura con malte da ricostruzione già pronte da stendere in strati molto sottili.

Paraspigoli muri in acciaio come si installano paraspigoli

  1. Per restaurare uno spigolo molto danneggiato si possono usare angolari in acciaio con i bordi in rete stirata. Una volta tagliati della giusta lunghezza si fissano con un impasto di adesivo in polvere e acqua.
  2. Stucchiamo lo spigolo rasando accuratamente in più passate per una distanza di almeno 30 cm dallo spigolo. A parete asciutta si carteggia per ottenere una superficie liscia pronta per la finitura (tinteggiatura, carta da parati…).

Profili in legno, come si applicano?

L’inserimento di battiscopa, cornici di finitura e profili protettivi coordinati, oltre a conferire un piacevole aspetto, si rivela utile per rinforzare gli spigoli, attutire gli urti durante la pulizia delle scale e fornire un’ideale protezione dei serramenti.
Per fissare saldamente gli angolari in legno a vista e far sì che non si stacchi, applichiamolo alla parete con viti e tasselli inseriti a 45° sullo spigolo. Per maggior sicurezza è preferibile che i bordi e lo spigolo del profilato siano smussati. La testa della vite va incassata grazie ad una svasatura del foro.
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Far da sé, medico e filosofo

Tratto da “Far da sé n.495 – Giugno 2019″

Autore: Nicla de Carolis

Su questa pagina, pensiero far da sé, in ogni numero cerchiamo di commentare notizie, innovazioni, fenomeni del quotidiano, con l’occhio di chi ha la passione del fare.
Questo mese diamo voce a considerazioni che ci hanno colpito per profondità e sintonia di pensiero, scritte da un nostro lettore far da sé per hobby e medico per professione. Il dottor Angelo Giangola (la sua scrivania con libreria è a pagina 88) si diletta nella realizzazione di cose utili per la casa traendone gratificazione pratica e argomenta il piacere del suo concreto fare con una filosofia di vita che è musica per le nostre orecchie.

«Gentile Redazione, sono un vostro assiduo lettore ed eterno debitore per la vostra preziosa rivista, fonte dalla quale, con crescente e mai doma avidità, ho attinto negli ultimi 15 anni competenza e praticità.
Posso, senza timore di essere smentito, osare sostituire il termine “competenza” con quello certamente più pregnante di “conoscenza”, dato che le capacità manuali di un “fai da te” sono parte integrante del bagaglio culturale di un uomo. Come occidentali, figli della Grecia di Platone e Aristotele, abbiamo relegato il termine “conoscenza” alla pura sfera intellettuale, guardando con distacco tutto ciò che riguardava la manualità, eppure il contatto sensoriale è la prima strada della conoscenza e lo stesso linguaggio ha una struttura semiotica, cioè fondata sui segni, a loro volta fondati sui sensi.
Inoltre in una società “liquida”, come afferma Baumann, dove i valori ormai non riescono più a cristallizzarsi, a consolidarsi, così come le idee, e dove la realtà si spinge sempre più verso un virtuale immateriale, eleggendolo a fondamento della propria struttura, la tangibilità del “far da sé” sembra opporsi ed allo stesso tempo proporsi come “solida” alternativa, per un recupero di una realtà e una società concreta e consistente. Certo di quanto affermato, insieme con mia moglie, stiamo cercando di orientare gli interessi dei tre nostri figli, verso la realtà del “far da sé”».

Da sempre scriviamo e pensiamo che la manualità sia un tassello importante nella formazione di una persona, tassello che, al di là dei positivi effetti pratici, aiuta ad affrontare con una visione più ampia e completa problemi di ogni genere. Un uomo o una donna che, pur svolgendo un’attività prettamente intellettuale, non si spaventano dovendo usare un trapano, segare un pezzo di legno, pitturare una parete ecc hanno sicuramente una marcia in più.
Pur apprezzando quasi tutto ciò che è virtuale e digitale (anche nel nostro lavoro non sapremmo più tornare ai tempi in cui c’era tanta manualità, non c’erano i computer e gli impaginati si facevano a mano ritagliando le immagini con le forbici e incollandole sul menabò con il cow gum), non consideriamo certo oggetto di vanto il non aver mai preso in mano un martello.
Chi esercita la manualità oggi appartiene a un’élite controcorrente con gli anticorpi per reagire al pensiero unico e ai poteri che ci vogliono non esseri pensanti ma semplicemente consumatori, tubi digerenti di beni materiali.
Le vostre tante testimonianze come quella di Giangola ci gratificano e ci rendono orgogliosi di avere un pubblico tanto sensibile e preparato.
Grazie a tutti voi.

Ciondoli in ardesia fai da te | Realizzazione passo passo

Questa pietra di origine sedimentaria è un materiale perfetto per la realizzazione di ciondoli in ardesia dalle diverse forme, abbelliti con incisioni originali fatte a mano

L’ardesia è una pietra sedimentaria che ha avuto origine da rocce argillose a seguito di lunghe trasformazioni (per questo si dice “metamorfica“). Si estrae da cave sotterranee che arrivano a una profondità di 900 metri. Essendosi formata in stratificazioni regolari, i suoi blocchi possono essere sfogliati in lastre perfettamente piane, addirittura spesse pochi millimetri.

Questa pietra è da sempre impiegata in edilizia, si pensi che già 2500 anni fa le lastre venivano utilizzate per la copertura dei tetti nel comune ligure di Lavagna (altro nome con cui viene comunemente chiamata l’ardesia) e nei territori limitrofi.

ciondolo in ardesia

Oltre all’impiego in ambito edilizio l’ardesia è utilizzata per realizzare i piani da gioco dei biliardi, le lapidi, le targhe commemorative e chiaramente le lavagne delle aule scolastiche.

Ma non è tutto, perché l’ardesia è anche un materiale che ben si presta alla realizzazione di oggetti d’artigianato artistico: infatti, pur non essendo una roccia idonea alla scultura, si lascia tagliare e incidere facilmente, garantendo ottimi risultati sia nella realizzazione di complementi d’arredo sia nella creazione di monili come i ciondoli in ardesia per l’appunto.

Inoltre la bellezza dei bassorilievi, realizzati per mezzo di incisione, regala belle tonalità di grigio, simili all’effetto di un’immagine al negativo.

Incisione manuale dell’ardesia

Il disegno dei ciondoli in ardesia si realizza con l’aiuto di una sagoma. Le incisioni vengono realizzate a mano con l’aiuto di uno scalpellino in widia.
ciondolo ardesia
Durante l’incisione è bene fare attenzione all’inclinazione della punta, in quanto, se troppo verticale, rischierebbe di impuntarsi, mentre se troppo orizzontale rischierebbe di scheggiare la pietra.
Il profilo del ciondolo va tagliato con molta attenzione e con l’ausilio di un tagliapiastrelle con lama a disco.
Per rifinire i profili del piccolo monile si utilizza carta abrasiva a grana media, così da eliminare le piccole imperfezioni e smussare gli angoli del ciondolo.
Con una punta per pietra di diametro molto ridotto si ricava un piccolo foro al vertice del ciondolo per fissarlo a una cordicina.
L’oggetto finale, prima di essere indossato, va passato sotto acqua corrente al fine di lavare via la polvere e i residui della lavorazione.

Leggi anche come realizzare un ciondolo fai da te con filo metallico.

Einhell Italia supera il chilometro di espositori

Sommando la lunghezza complessiva degli espositori Einhell presenti in tutta Italia, sarebbe possibile circondare circa dieci volte il Duomo di Milano

Milano, 24 Maggio 2019Einhell Italia diffonde i dati curiosi dell’ennesimo successo raggiunto in termini di vendita al dettaglio: se tutti gli scaffali dei rivenditori Einhell in Italia venissero affiancati l’uno vicino all’altro, si formerebbe una muraglia lunga esattamente 1,2 chilometri. Una distanza con cui è possibile circondare per quasi 10 volte la superficie esterna del Duomo di Milano, eguagliare la lunghezza di 4 navi da crociera o allestire una pista per far decollare un aereo di dimensioni contenute.

Una lunghezza importante, spalmata su una fitta rete di punti vendita in tutto il territorio italiano: un traguardo significativo per la filiale italiana della multinazionale, nata 25 anni fa e divenuta ormai una delle realtà di riferimento nella produzione e distribuzione di attrezzature per il fai da te in casa, giardino e in officina.

Questo nuovo dato conferma ulteriormente il successo e la crescita di Einhell in Italia. Sempre più consumatori e, in questo caso, negozianti hanno scelto di sposare la filosofia dell’azienda tedesca e di utilizzare prodotti dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.

Einhell è diventato negli anni sinonimo di libertà, semplicità, sicurezza e divertimento nella realizzazione di ogni progetto.

Fare innovazione con batteria 12 volt | Trapano avvitatore Black+Decker

Trapano avvitatore misurato nelle dimensioni e nei pesi, che si affida a una piattaforma di alimentazione al litio con batteria 12 volt, senza rinunciare a buone prestazioni e dotazioni tecniche

Le gamme di elettroutensili per il fai da te, soprattutto quelli a batteria, si evolvono per essere sempre più versatili e utili in frangenti talvolta diversi dal loro mero utilizzo. Ne è un esempio la nuova linea Black+Decker, caratterizzata da strumenti di dimensioni e pesi contenuti, basati su una moderna piattaforma a 12 V, potente e parca di energia. La gamma, di cui al momento fanno parte 2 trapani avvitatori (di cui uno con percussione), 1 seghetto alternativo, 1 levigatrice a delta, 1 pistola incollatrice, 1 torcia e 1 graffatrice, condivide una batteria in grado di fare anche da power bank con cui ricaricare i propri dispositivi mobili, per esempio il cellulare.

Il trapano avvitatore con percussione, modello BDCHD12S1-QW, è contenuto all’interno di una borsa morbida, chiusa con cerniera, contenente anche il caricabatterie con adattatore da presa 220 V, un cavetto USB per la ricarica di vari dispositivi, un bit doppio, per viti impronta a croce e a taglio, e un coperchietto da applicare alla batteria per proteggere i contatti, quando non montata sul trapano. Le dimensioni dell’elettroutensile sono compatte, i materiali utilizzati per la costruzione sono ottimi e, impugnandolo, l’ergonomia è eccellente, anche in virtù di un peso proporzionalmente contenuto.

La macchina ha prestazioni e dotazioni operative molto versatili: oltre alle 10 posizioni per la regolazione della coppia di serraggio, più una posizione per la foratura, ne dispone anche di una per l’inserimento della percussione, per i fori nella muratura. Presente anche un selettore per impostare due diverse velocità di rotazione meccaniche che, tramite il pulsante d’avvio con controllo elettronico, permette di scegliere il numero di giri da 0 a 350 al minuto oppure da 0 a 1250 al minuto.

La percussione, se impostata, effettua 21.250 colpi al minuto; il mandrino è a doppia ghiera, non richiede l’utilizzo di chiavi per serrare gli accessori e riceve punte con codolo sino a 10 mm di diametro. Quando entra in funzione il motore, si accende un led bianco sulla base portabatteria che illumina la zona di lavoro. Nonostante i “soli” 12 V la coppia massima di serraggio dell’avvitatore arriva a 40 Nm, il diametro massimo di foratura nel legno è di 25 mm, nel ferro e nel muro è di 10 mm.

BDCHD12S1-QW – Componenti

Il trapano BDCHD12S1-QW di Black+Decker include la borsa morbida, 1 batteria litio da 12 V, 1 bit di avvitatura a doppia impronta, il caricabatteria, un cavo USB e il coperchietto per i contatti elettrici; costa euro 79,95.  

Batteria 12 volt innovativa

Abbiamo più volte sottolineato gli innegabili vantaggi degli elettroutensili che condividono un unico modello di batteria, così che si possa risparmiare sull’acquisto delle macchine e disporre di energia sempre pronta, semplicemente avendo almeno un paio di accumulatori nel complesso. Ma questa gamma di elettroutensili con batteria 12 volt vanta molta autonomia, nonostante i soli 1,5 Ah erogati e le dimensioni compatte.

Leggerezza e forma senza spigoli permettono di portare con sé la batteria, anche in tasca, e grazie alla presa USB usarla per caricare lo smartphone o altro dispositivo mobile.

Completo versatile e innovativo

Com’è consuetudine, la ghiera grande vicina al mandrino serve per impostare uno dei valori di coppia per l’avvitatura oppure per impostare la funzione di foratura senza o con percussione.
Contrastando la rotazione delle due ghiere del mandrino si attua il serraggio o il rilascio delle tre ganasce per bloccare o liberare il codolo dell’accessorio inserito.
L’impostazione della velocità massima di rotazione, tramite il cursore sul dorso della macchina, è meccanica. Con il pulsante di avvio, poi, si possono gestire tutte le velocità intermedie fra 0 giri e il valore massimo impostato (350 o 1250/min).
Premendo un pulsante sulla batteria, i quattro led messi al suo fianco indicano lo stato di carica dell’accumulatore.
Il led a luce bianca e intensa, posto alla base del supporto batteria nella macchina si accende contestualmente al motore e punta la sua luce direttamente nell’area di lavoro.
Su un lato della batteria si presentano due prese USB di taglio differente: la microUSB è adibita alla ricarica dell’accumulatore ed è quella in cui va inserito lo spinotto del caricatore presente nella confezione.

Trasformazione in POWERBANK

Il coperchietto che ripara i contatti elettrici della batteria 12 volt serve per poterla mettere liberamente in tasca o dentro una borsa in cui eventuali oggetti metallici potrebbero causare cortocircuiti.
La presa standard USB permette di alimentare qualsiasi dispositivo elettronico compatibile, per esempio il telefono cellulare.

Gomma liquida, impermeabilità duratura

Un vero e proprio prodotto jolly da giocarsi nelle situazioni d’emergenza, ma capace di essere protagonista anche negli allestimenti e nei montaggi in fase costruttiva: la gomma liquida impermeabilizzante

Quando la missione è quella di impermeabilizzare, sigillare o riparare, anche in presenza di umidità, il prodotto giusto è ­Bostik Gomma Liquida.

Si tratta di un rivestimento a base di gomma, utilizzabile su tutte le superfici, adatto per applicazioni in interni e in esterni, che risulta 100% impermeabile all’aria e all’acqua e mantiene perennemente la sua elasticità

Ideale per la base delle docce, i giunti dei pavimenti, le grondaie, le tubature, i serramenti delle finestre, i giunti dei lucernari, gli oggetti a contatto con acqua e pioggia battente

È idoneo come strato isolante antiscivolo, come protezione e rivestimento di metalli e legni non trattati; buona l’adesione su PP/PE. Resiste ai raggi UV e agli agenti atmosferici; è a base acqua, privo di solventi e atossico. Bostik Gomma Liquida è nero, ma è verniciabile con tutti i tipi di vernice.

Diversi formati

La gomma liquida Bostik è disponibile in vari formati:

Il tubo da 250 g (euro 7,99)
Il barattolo da 750 ml (euro 15,99)
Il nastro largo 75 mm e lungo 5 metri (euro 13,99).
Il nastro è immediatamente impermeabile ed è perfetto per applicazioni d’emergenza. 
Nel 2019 Bostik lancia anche la nuova cartuccia di Bostik Gomma Liquida per pistola a estrusione.

Tovaglie “facili” in cotone resinato

Veloci e semplici da pulire; prodotte in Italia solo con materiali sicuri e di qualità certificata

Da oggi pulire le macchie sul tavolo è un gioco da ragazzi grazie alle tovaglie antimacchia in cotone resinato di Tavola&co.

Queste tovaglie, realizzate in cotone 100%, sono sottoposte a un trattamento di resinatura delle fibre che conferisce impermeabilità e resistenza alle macchie, pur mantenendo inalterate alla vista e al tatto le caratteristiche del tessuto in cotone.

Grazie a queste peculiarità è sufficiente una spugna umida per rimuovere all’istante le macchie difficili di sughi e bevande. Lavabili in lavatrice a 30°C e facilmente stirabili sul retro a basse temperature.

Certificate OEKO-TEX®

Le Tovaglie Antimacchia Tavola&co sono un prodotto dagli elevati standard qualitativi e di sicurezza. Sono certificate e garantite da OEKO-TEX® Standard100, sistema di controllo e certificazione indipendente che valuta la sicurezza e attesta l’assenza di sostanze nocive in materie prime, semilavorati e prodotti finiti del settore tessile.

Tovaglie in cotone resinato – Collezione sempre rinnovata

Nonostante il doppio trattamento di resinatura delle fibre, queste tovaglie in cotone resinato rimangono morbide come un normale tessuto in cotone.

Un prodotto ideale per decorare il tavolo della sala da pranzo, anche grazie alle belle trame e alle fantasie originali ed eleganti della collezione.

Sgorbia: 5 ferri per usi diversi

Cinque lame tra cui scegliere, in base alle nostre necessità, per lavorare al tornio

tipi-di-sgorbie

Il campo dei ferri da tornio è vastissimo: si caratterizzano per il lungo manico da usare con entrambe le mani, una per spingere il tagliente contro il pezzo e l’altra per muoverlo lateralmente. I ferri da tornio si differenziano secondo l’uso; sgrossatura, tornitura rettilinea (C), profilatura (B), scavo (D), finitura (A), taglio (E), ma l’esperienza insegna ad ottenere dai ferri anche più di quanto indicato nelle istruzioni per l’uso.

 

solco

Solchi decorativi richiedono lame più o meno strette, ma sempre appuntite come la sgorbia A, che si usa tanto di piatto quanto di coltello.

 

ferro-punta-tonda

Ferri a punta tonda come il B, ovviamente, scavano solchi col fondo concavo. Meglio usarli dopo aver già sbozzato il pezzo con scalpelli a taglio dritto e angolato.

 

tagliente-sbieco

Un tagliente più o meno sbieco (C) esegue uno scavo a fondo piatto; si marca la larghezza tracciando due solchi e poi, lavorando sia di punta sia di taglio, si elimina il legno fra i due solchi.

 

sgrossatura

La sgorbia D si usa per la prima sgrossatura del pezzo di cui elimina gli spigoli (taglio piuttosto largo e curva poco profonda) e, variandone larghezza e curvatura del tagliente, per scavi a fondo curvo.

 

sgorbia-e

Anche lo scalpello di tipo E si usa tanto di piatto quanto di coltello. Di piatto per marcare solchi e scavarne il fondo; di coltello, specie quelli sottili, per tagliare i pezzi.

Nuove maniglie per porte facili e veloci | Sacar

Passo-passo la procedura di montaggio di una nuova maniglia su porta interna

La scelta delle maniglie per porte interne è una questione del tutto soggettiva, a parte la necessità di restare in armonia con l’arredo esistente o previsto, nel caso di nuova costruzione.

Sostanzialmente possiamo distinguere due tipologie: quella in cui la maniglia è inserita in una placca rettangolare che incorpora anche la sede per la chiave e quella in cui maniglia e ghiera di copertura della toppa sono due elementi separati, come nel caso della porta che abbiamo preso ad esempio.

L’importante è puntare sulla qualità dei componenti che non significa solo solidità e affidabilità del meccanismo, ma anche qualità della finitura e sua durata nel tempo.

A queste importanti caratteristiche, Sacar unisce la semplicità dell’applicazione, con piccoli accorgimenti, come la dimensione delle ghiere, che agevolano anche la sostituzione delle vecchie maniglie esistenti.

Il kit

Le maniglie per porte interne sono confezionate a coppie e nella scatola sono incluse anche le ghiere per la toppa della chiave, il quadrello e le viti per il fissaggio, fra cui 2 grani e relativa chiave a brugola.

maniglie per porte

Le due maniglie differiscono una dall’altra, talvolta anche la forma, ma quanto meno per la posizione del grano di fissaggio al quadrello, che deve sempre rimanere sotto, in posizione non visibile.

Sono disponibili presso i centri OBI e nei migliori negozi di bricolage.

La ghiera della toppa

Si smontano dalla porta tutti elementi esterni (maniglia e corona). Resta al suo posto la serratura montata sullo spessore del serramento.
Si svita la corona di finitura che fa presa sul bordo filettato della ghiera.
Si centra la ghiera sul foro della chiave, con l’asola in posizione verticale. Si applicano le tre viti facendo prima un po’ di invito con un punteruolo.
Si riavvita nella sua sede la corona di finitura.

Sostituire le maniglie per porte

Il montaggio inizia inserendo il quadrello in una delle due maniglie per porte; notare che il grano è già stato imboccato (basta un giro).
Con riferimento allo spessore della porta, si manda più o meno in profondità il quadrello nella maniglia, in modo che ne rimanga più o meno la stessa quantità anche per l’altra. Quindi si stringe il grano usando la chiave a brugola in dotazione.
maniglie per porte
Si inserisce il quadrello con attaccata la prima maniglia nel foro della porta e si blocca a questa con tre viti.
Tenendo in posizione il quadrello, si inserisce la seconda maniglia mandandola allo scontro.
Si fissa la ghiera con le viti, si stringe il grano…
maniglie per porte
…e si applica la corona di finitura.

Colla cianoacrilica | Cosa è e come funziona

La colla cianoacrilica è nota come “istantanea” in quanto realizza la tenuta nel giro di pochi secondi

La colla cianoacrilica (o più comunemente la cianoacrilica) è disponibile in confezioni da pochi grammi (da 3 a 20) e a fronte del costo elevato ha il vantaggio che si utilizza a gocce, una quantità eccessiva di prodotto non farebbe altro che rendere difficoltoso l’incollaggio, l’adesivo indurirebbe solo in superficie e non in profondità.

La confezione più comune è provvista di un lungo beccuccio preinciso all’estremità per rivelare un foro di uscita piccolissimo, nel quale è preferibile inserire uno spillo dopo l’uso per evitare che si occluda.

Il cianoacrilato è completamente trasparente, reagisce con l’umidità dell’aria e, se utilizzato con attenzione, realizza incollaggi invisibili e impermeabili su svariati materiali, per alcuni dei quali (come il vetro) esistono formulazioni specifiche.

Le riparazioni resistono anche ai detersivi e al lavaggio in lavastoviglie. Una volta aperta, la confezione di adesivo cianoacrilato va collocata ben dritta in un luogo fresco e asciutto, dove si può conservare fino a 6 mesi; un trucco per prolungarne la durata fino a 4 volte è quello di riporla in frigorifero, avendo l’accortezza di sigillarla contro l’umidità e di riportarla a temperatura ambiente per utilizzarla.

Si tratta di un’eccellente colla per modellismo. Tra le più famose ricordiamo la colla attack (la famosa superattack), la colla neck e la colla Bostik istantanea

Leggi questo articolo per approfondire come funziona una colla

Utilizzi specifici e vari della colla istantanea

Se i pezzi sono coincidenti si può usare la cianoacrilica normale, se ci sono piccoli vuoti meglio quella in gel.

Il minuscolo foro all’estremità del beccuccio permette di erogare una minima quantità di colla e distribuirla anche su spessori ridotti. Nel caso delle plastiche bisogna accertarsi che siano compatibili con la colla ed evitare colature che “brucerebbero” il materiale formando aloni opachi sulla superficie.

Se possibile, è bene che uno dei pezzi da unire venga stabilizzato già prima di procedere all’incollaggio, per non sollecitare la giunzione finché risulta precaria.

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  • Applicatore anti-intasamento per un facile utilizzo e riduzione degli sprechi

Piccole dosi per una presa immediata

Per rendere più facile e senza sprechi l’uso della colla cianoacrilica Bostik propone una confezione con tre tubetti da 1 grammo, praticamente una confezione monouso.

Le colle cianoacriliche polimerizzano (cioè passano dallo stato liquido a quello solido) attraverso quattro fasi: la colla contenuta nel flacone rimane liquida perché lo stabilizzatore acido (rosso), impedisce alle molecole (gialle) di reagire. Quando viene utilizzata, l’umidità superficiale (blu) neutralizza lo stabilizzatore e inizia la polimerizzazione.

Progressivamente, si formano numerose catene che sviluppano l’incollaggio.

Se le superfici non sono ben pulite, l’adesivo polimerizza, ma non si lega al supporto e l’incollaggio risulta poco tenace o inesistente.

Su plastiche difficili la molecola di colla “galleggia” e aderisce in minima parte: con la stesura di un primer adeguato si distende e la situazione cambia radicalmente.

L’adesivo va applicato su una sola delle parti, nella quantità appena sufficiente.

Dopo aver portato a contatto i pezzi bisogna tenerli premuti per circa 30 secondi per far diventare solida la giunzione.