La vernice per cemento è un prodotto che, steso su un fondo perfettamente asciutto e pulito, lo rende liscio, resistente, impermeabile
Prima di spiegare in dettaglio cosa è la vernice per cemento è necessario sottolineare che la superficie di un pavimento in calcestruzzo, lasciata allo stato naturale, oltre ad essere poco pratica da pulire e pronta ad assorbire ogni genere di liquido, col tempo inizia a sgretolarsi rendendo l’ambiente sempre più polveroso.
Cosa è la pittura per cemento?
Per porre al problema menzionato, bastano poche mani di vernice per pavimenti in cemento: si tratta di una vernice pavimento composta di resine poliuretaniche disciolte in base acquosa, inodore, non infiammabile, innocuo ed ecologico che si trova in commercio in molte tinte miscelabili fra loro.
Come si applica la pittura per pavimenti in cemento
La vernice per cemento si stende, a rullo o a pennello, in 2-3 mani, e consente di ottenere, con poca spesa e fatica modesta, una superficie liscia, impermeabile, resistente all’abrasione e facile da pulire e lavare. pulizia all’acetone.
Le vernici per cemento si applicano su una superficie asciutta; nel caso di cementi nuovi occorre attendere qualche settimana. Se il pavimento è vecchio si elimina ogni traccia di grasso con acetone e si lava con shampoo per cemento strofinando con una spazzola dura. Si sciacqua abbondantemente e si lascia asciugare prima di stendere la prima mano.
Tempo richiesto: 2 ore
Stuccare le crepe se presenti
Si usa malta di cemento a pronta presa per stuccare le crepe e si rasa la superficie con la cazzuola.
Pulire accuratamente il pavimento
Si provvede ad una completa pulizia del pavimento eliminando polvere e tracce di grasso; si spazzola energicamente usando un detergente per cemento.
Delimitare le zone
Si stende il nastro maschera sulle zone da delimitare, comprese eventuali demarcazioni relative a parcheggio o altro.
Stendere la vernice
Risulta conveniente passare una prima mano diluendo la vernice per cemento il prodotto con un 5% d’acqua, mentre la seconda mano (e le eventuali successive) si stende pura.
Usare il rullo per una maggior rapidità d’esecuzione
La stesura con rullo a peli corti consente maggior rapidità d’esecuzione, ma un pennello di dimensioni ridotte serve nei punti di incrocio con le pareti o le colonne per rifinire in maniera pulita.
Si possono individuare alcune zone che rendano più facile il posteggio dell’auto tinteggiandole con un colore diverso. Per rendere il pavimento antisdrucciolo, va aggiunta alla seconda mano un po’ di polvere di silice.
Vernice per cemento prezzi
La smalto per cemento si trova mediamente dai 12 ai 16 euro/Kg
Ecco un barbecue con forno fatto di cemento in modo che possa resistere alle intemperie senza rovinarsi, capace di soddisfare sia le esigenze di cottura dei cibi alla griglia sia quelle della cottura al forno
Un grande protagonista della vita in giardino: questo è sicuramente il barbecue in muratura, attorno al quale si finisce per allestire la zona “living” del nostro spazio verde, aggiungendo tavoli, sedie, divani, gazebo e pergolati per avere una godibilissima zona di relax e intrattenimento.
Spesso non contano le dimensioni del giardino, ma contano quelle del barbecue con forno e della sua conformazione; i barbecue in muratura, di cui stiamo parlando, sono fatti per restare esposti alle intemperie tutto l’anno, sempre pronti all’utilizzo, anche nei mesi freddi basta che la giornata sia “asciutta”.
Se parliamo poi di barbecue con forno a legna, allora le occasioni di utilizzo si estendono ancor di più. Il forno a legna permette di cucinare piatti come la pizza, la farinata, la focaccia, il pane; ma anche dolci, verdure, frutta (prelibato è l’ananas alla brace), oltre ovviamente agli arrosti di carne e di pesce.
Tutto ciò che serve per il montaggio del barbecue con forno Palazzetti
Che sia un barbecue con forno importante lo si evince dal confezionamento degli elementi che lo compongono, per i quali sono necessari due bancali. Il peso complessivo raggiunge i 1300 kg.
Nella confezione del barbecue Palazzetti ci sono elementi utili al funzionamento come la porta di chiusura del forno, la griglia del barbecue con forno, la valvola del tiraggio del forno, il termometro ed elementi necessari per il montaggio come le viti, le barre filettate, la corda e il foglio in fibroceramica.
Non incluso nella confezione del forno barbecue è invece il kit di montaggio Palazzetti, necessario per un corretto e più agevole montaggio delle parti, nonché per la finitura e la migliore conservazione del barbecue con forno nel tempo.
Il portalegna è un accessorio utilissimo per il barbecue perché permette di accendere rapidamente sia la carbonella sia la legna per fare la brace necessaria alla cottura.
Versatilità prima di tutto
Questa versatilità è consentita dal fatto che nel forno a legna è possibile uniformare maggiormente il calore, rispetto al barbecue con forno e mantenerlo per il tempo necessario alla cottura del cibo; spesso, dopo aver cotto le pizze a temperatura elevata, una volta che il fuoco si è spento si può sfruttare il calore rimanente per cuocere il pane e molto dolci, che richiedono temperature più basse.
Per questo, un buon forno a legna, soprattutto per quel che concerne la volta e il piano di cottura, deve essere costituito da materiali che assorbano e mantengano il calore rilasciandolo lentamente. Il barbecue con forno Parenzo è costituito da elementi prefabbricati, realizzati con componenti refrattari opportunamente miscelati, che vanno montati su una superficie perfettamente piana, inalterabile nel tempo e che supporti senza problemi il peso del barbecue.
Unioni con malta pronta
Le parti che formano il basamento a terra del barbecue si uniscono con malta pronta, mentre tutte le parti che compongono il forno, il barbecue e la canna fumaria si uniscono con un adesivo specifico, ideato per tale utilizzo, che fa parte del kit di montaggio Palazzetti. Parte degli elementi, come i piani di appoggio, e il comignolo, sono in “marmotech”, innovativo materiale ad alta resistenza termica già tinto nell’impasto, che non necessita di tinteggiatura finale, è sufficiente un protettivo liquido trasparente. Le parti del basamento e focolare devono essere coperte con opportuna pittura idrorepellente a base di quarzo. www.palazzetti.it
Prima di procedere con il montaggio, si deve controllare con una livella che la zona in cui va eretto il barbecue sia piana e orizzontale. Al di sotto del piano di cottura, ovvero nel basamento, le temperature non raggiungono mai valori elevati; pertanto, per unire i pezzi che lo compongono si usa la malta refrattaria inclusa nel kit di montaggio Palazzetti. Trattandosi di una malta a presa rapida, è bene prepararne sempre poca per volta.
Non è necessario fissare i pezzi verso il pavimento, anzi è possibile stendere un telo di plastica robusto per evitare di sporcare la zona attorno alla costruzione. Ogni elemento va bagnato sino a rifiuto, in modo che la malta aderisca meglio. La malta si applica a piccole quantità soltanto sulle superfici di contatto fra gli elementi da unire.
Prima di applicare la malta per fissare il piano è necessario controllare bene l’allineamento fra gli elementi e, soprattutto, che siano livellati orizzontalmente.
Il piano è diviso in due pezzi: si mette in posizione prima quello grande, controllando che sporga dagli elementi sottostanti di quanto indicato sulle istruzioni, poi si mette il secondo, in appoggio e allineato al primo.
Il telo isolante in fibroceramica va steso sulla parte di piano in cui si deve montare il forno, quindi si appoggia sul piano il primo elemento di quest’ultimo, il fondo, che viene posato sul telo senza mettere adesivo.
La guarnizione si preme leggermente sui piccoli plotti di adesivo, man mano che si distende nella scanalatura.
Fra i pezzi che compongono il forno si deve mettere la guarnizione di corda che va inserita nell’apposita scanalatura; per tenerla in posizione durante le fasi di assemblaggio basta applicare alcuni punti di sigillante sul fondo dell’avvallamento.
Le sezioni che formano la cupola del forno hanno struttura cava; le due cavità laterali restano sigillate e non comunicano verso l’esterno, riuscendo a fornire un’ottima coibentazione della volta. La parte centrale, invece, obbliga i fumi incandescenti a fare un percorso tortuoso (una esse) in modo che possano aumentare la loro permanenza nell’ambito del focolare, disperdendo il meno possibile il calore prodotto.
Applicazione adesivo sigillante
Il piano di cottura è composto da due lastre simmetriche di materiale refrattario, che vanno in appoggio, senza fissaggi, sul telo fibroceramico. Questi due pezzi vanno messi appena prima di completare anteriormente la cupola del forno.
Le barre filettate si inseriscono dal retro, nei fori dell’elemento di fondo, dopo averne terminata l’estremità con dado a bussola e rondella di ottone. Si appoggia sul piano l’elemento frontale e, tenendolo inclinato in avanti, si imboccano le barre nei fori presenti sul pezzo stesso. Nelle fasi di preparazione del fondo e del frontale del forno i fori di passaggio delle barre si occludono leggermente: per renderli pervii si ripassano con un trapano con punta da muro.
Anche sul lato del frontale le barre filettate ricevono una rondella e un dado a bussola con testa a vite come nel retro. Il dado va messo in tiro, ma senza esagerare.
Con il cutter si taglia e si rimuove il telo fibroceramico che deborda tutto intorno alla sagoma del forno.
Usando sempre la cartuccia di sigillante Palazzetti, si estrudono abbondanti cordoni lungo tutte le commessure fra gli elementi che compongono il forno. Con una spatola, poi, si forza il sigillante a penetrare quanto possibile nelle feritoie, spalmando l’eccedenza sulla superficie.
Prosegue la costruzione con i montanti laterali del barbecue: quello posteriore ha posizione obbligata, andando in appoggio posteriormente al fondo del forno. Lo si applica dopo aver steso due corpose serpentine di adesivo sul piano d’appoggio e sulla superficie di contato con il forno.
Messi in posizione i 3 pezzi orizzontali bianchi che fanno da base al barbecue, si applicano i cordoni di adesivo al secondo montante. Due segmenti di nastro di carta servono per indicare la posizione esatta in cui mettere il montante e impediscono che eventuali dispersioni di adesivo possano sporcare il piano rosso, in un punto estremamente visibile.
Subito dopo aver messo al suo posto il montante anteriore, piccoli aggiustamenti di posizione permettono di farlo rimanere perfettamente perpendicolare e di verificare, nel contempo, che la griglia entri liberamente nelle guide con il necessario gioco.
La canna fumaria
Il piano superiore, che sovrasta forno e barbecue è già stato messo in posizione, con i soliti cordoni di adesivo che fissano il tutto. Il piano ha due aperture per il passaggio dei fumi: una grande, in corrispondenza del barbecue e una più piccola in corrispondenza del forno. Su quest’ultima si applica la valvola di regolazione del tiraggio, fissandola con 4 viti con tasselli, in dotazione.
Un montaggio a parte va fatto per la camicia interna della canna fumaria, formata da 6 elementi di lamiera zincata, che si uniscono con bulloni e dadi, appoggiandosi su una superficie piana.
Il rivestimento in lamiera si applica al primo troncone di canna fumaria, quello più grande, messo su un fianco sul piano di lavoro. Alcune viti messe sul bordo servono soltanto a tenere ferma la lamiera nel momento in cui il tronco di canna fumaria viene messa nella sua posizione, sopra il piano superiore.
Si stende il cordone di adesivo per il fissaggio sul secondo tronco di canna fumaria, prima di mettere anche questo al suo posto.
La costruzione si conclude mettendo l’ultimo elemento della canna fumaria, il comignolo realizzato in “marmotech” tinto nell’impasto.
La finitura
Nella parte bassa della costruzione, ovvero al di sotto del piano di cottura, ogni linea di giunzione fra gli elementi va stuccata usando la stessa malta a presa rapida, utilizzata per l’assemblaggio.
Nella parte alta, invece, dove si sviluppa il maggior calore, le stesse commessure fra i pezzi vanno stuccate con l’adesivo Palazzetti, stendendo il cordone e tirandolo con un dito, quando si lavora d’angolo, o con la spatola, nelle zone piane.
Tutte le parti grezze del basamento e della parte alta devono poi essere ricoperte con la speciale pittura bianca bucciata al quarzo Palazzetti, di cui si stende una prima mano a pennello.
Dopo l’asciugatura si stende una seconda mano, sempre con il pennello, ma subito dopo, passando il rullo appena inumidito, si ottiene la caratteristica bucciatura che rende uniforme ed esteticamente perfetta la costruzione.
Le parti colorate in massa (piani di appoggio e coperchio comignolo) non vanno pitturate, ma devono ricevere un protettivo trasparente che le impermeabilizza e le protegge dagli agenti atmosferici.
Si inserisce a incastro il termometro nella porticina del forno e la si mette in posizione.
Da oggi la finitura del legno diventa“profumata”, grazie alle speciale linea di oli decorativi “Essence”
Una novità nel mondo delle vernici viene da Lineablu Sayerlack e si chiama Essence: è un olio decorativo per la finitura del legno che si può dare anche in casa, a finestre chiuse. Sì, perché la caratteristica del prodotto, oltre a non nuocere alla salute, è quella di contenere essenze profumate.
Trattandosi di un olio, l’effetto decorativo della tinta non è coprente, anzi evidenzia le linee della fibratura del legno, di cui esalta la bellezza proteggendolo e lasciandolo di aspetto naturale.
È possibile anche applicare in successione diversi colori per ottenere effetto shabby chic o country.
Colore e profumo
Ogni tinta di olio decorativo è caratterizzata da un’essenza profumata:
trasparente: miele
bianco: betulla
grigio: lavanda
tortora: agrumi
verde: pino
noce scuro: vaniglia
Su cosa si applica
Essence è particolarmente indicato per elementi di arredo interno come sedie, porte, tavoli, mobili, battiscopa, antine ecc. La natura del prodotto, che penetra nel legno lasciandone in evidenza la fibratura, richiede che il manufatto sia grezzo, quindi non ancora trattato. Anzi, è buona norma dare una passata di carta vetrata agrana 150 prima di approcciare la stesura dell’olio decorativo, per predisporre la superficie all’assorbimento più uniforme e regolare.
Facile, veloce e pratico da applicare, il prodotto è pronto all’uso e basta una rimescolata prima di iniziare, per ottenere una stesura molto uniforme.
Anche gli oggetti piccoli come i pomoli dei cassetti si colorano rapidamente e senza inconvenienti, perché l’olio decorativo non cola e non spande.
La stesura con straccio permette di tirare bene il prodotto; può anche essere distribuito a pennello, per poi rimuovere l’eccedenza con lo straccio.
Fra una mano e l’altra è meglio far passare almeno 6-8 ore; prima della stesura va fatta una passata con carta vetrata molto fine (grana 400).
Un’ultima mano di olio decorativo Essence in versione trasparente protegge al meglio la decorazione che risulta ancora più morbida e setosa.
Lira presenta SPAZIO BAGNO NT nella nuova colorazione nera
Il sifone salvaspazio ispezionabile, infatti, da oggi è disponibile nella versione nero perlato: una configurazione che trasforma il sifone in un vero e proprio elemento d’arredo, senza rinunciare alla funzionalità.
Grazie alle sue ridotte dimensioni (70 mm di larghezza e 40 mm di spessore) aderisce incredibilmente alla parete di fondo occupando pochissimo spazio, consentendo così di sfruttare al massimo le potenzialità del mobile sotto il lavabo, soprattutto in presenza di cassetti.
SPAZIO BAGNO NT è ispezionabile: un’apertura nella parte anteriore consente, svitando il tappo di chiusura, di rimuovere i residui accumulati nello scarico del sifone.
Per sfruttare al massimo le potenzialità del mobile che contiene il lavabo, si può abbinare il sifone alla PILETTA BASKET BAGNO BASSA, che con un ingombro di soli 60 mm agevola lo scorrimento dei cassetti nei mobili da bagno.
La zona sottolavabo diventa cosìpiù ampia e può essere utilizzata come vano in cui riporre in modo ordinato detersivi e asciugamani.
La PILETTA BASKET BAGNO BASSA è dotata di tappo di chiusura “No Problem”: un dispositivo manuale che permette la chiusura con una semplice pressione digitale e l’apertura mediante il sollevamento del tappo dalla particolare conformazione, evitando così fastidiosi problemi di inceppamento nelle operazioni di apertura e chiusura. Il tappo può essere facilmente rimosso per favorire le operazioni di pulizia.
SPAZIO BAGNO NT e la PILETTA BASKET BAGNO BASSA sono disponibili sia confezionati singolarmente sia in un unico pratico kit.
Il kit è facile da installare: tutti i componenti sono forniti di una lunghezza compatibile con qualsiasi applicazione, dal lavabo più grande a quello più piccolo. Essendo realizzati in polipropilene, è possibile tagliarli agevolmente con un tradizionale seghetto.
Questo separè in legno si assembla rapidamente con listelli uniti a mezzo legno e sta in piedi grazie a semplicissime basi quadrangolari
Prima di parlare di separè in legno iniziamo con dire che A prima vista gli shoji non sono molto appariscenti: l’arredo giapponese, infatti, non è per niente ostentato e ha, invece, i suoi punti di forza nella meticolosa cura del particolare, nella finezza e delicatezza dell’insieme, nella funzionalità del tutto.
Ma forse qualcuno si sta chiedendo cosa siano, questi shoji, perchè in effetti dalle nostre parti non è poi così comune vederli. Non ci vuole molto a spiegarlo: sono separè in legno realizzati a quadrettature di 320 mm di lato e chiusi con una speciale carta, detta non a caso giapponese, che vengono impiegati un po’ ovunque nell’arredo domestico nipponico, come porte scorrevoli, antine per armadi, divisori, paraventi, coprifinestre, per lo più montati su binari di legno che fungono da guide di scorrimento.
Tuttavia, la descrizione dice poco, e anche una fotografia non fa realmente capire l’anima di questi delicatissimi separè in legno: per poterli apprezzare davvero bisogna entrare in una casa allestita alla giapponese, passare per quelle porte, intrattenersi in un salottino con un divisorio shoji proprio mentre dall’altra parte sta calando la sera.
Toccando con mano un separè in legno ci si sente proiettati in un mondo molto delicato, accogliente e al tempo stesso particolarmente funzionale. Assistendo al tramonto del sole dietro la carta giapponese, se ne apprezzano i finissimi disegni, che in altre condizioni di luce passano del tutto inosservati.
Listelli Mado
I Giapponesi fanno presto ad assemblare i separè in legno, perché trovano in commercio gli appositi listelli Mado: dei prelavorati con sezione 15×20 mm e incastri a mezzo legno a intervalli utili di 280 mm, disponibili in lunghezze da 320 a 2420 mm adatte per elementi da 1 a 8 file di riquadri. Anche i Tedeschi, che sono più avanti di noi nell’ambito del fai da te, possono acquistare listelli proprio del tipo in uso in Giappone.
Noi Italiani, invece, dobbiamo lavorarci gli incastri oppure scegliere i prelavorati che maggiormente si avvicinano ai Mado: possiamo così adattare la delicata struttura giapponese al nostro temperamento e costruire degli shoji meno fragili, con listelli di sezione più robusta.
La carta giapponese
Tenace e delicata al tempo stesso, la carta giapponese ha una consistenza e una trasparenza intermedia tra quelle della carta da lucido e quelle dei normalissimi fogli bianchi per scrivere ma, a differenza di questi prodotti, non si presenta come superficie uniforme e, pur avendo uno spessore perfettamente omogeneo, mostra (specie in trasparenza) disegni molto fini e delicati. Ricavata dalla paglia di riso, la carta giapponese è reperibile anche in Italia presso i negozi dei belle arti o di articoli per il restauro meglio riforniti sotto forma di grossi fogli oppure in rotoli.
Da soli, i separè in legno non possono assolutamente star in piedi, a meno che vari elementi quadrettati non vengano articolati tra loro e posizionati ad angolo. Ma il separè in legno qui proposto è pensato per poter fungere sia da colonnina luminosa sia da divisorio perfettamente rettilineo, quindi necessita di una base che possa sorreggerlo.
Per poter essere chiuso a colonna, il separè in legno deve essere formato da quattro elementi verticali (o anche da un numero diverso, a patto di modificare le basi), ma la sua altezza può variare in funzione dei gusti di ciascuno, nei limiti dei multipli della quadrettatura.
La carta di riso
Fu introdotta in Giappone intorno al ‘600 e successivamente ricavata dal gampi, una pianta selvatica le cui fibre possiedono una naturale viscosità. Disponibile in fogli, rotoli, tovaglioli, in vari colori e finiture, si trova nei negozi di belle arti e nei grandi centri di bricolage.
Le basi
I singoli telai del separè in legno sono molto leggeri e, per essere sorretti in posizione verticale, non hanno bisogno di molto: fondamentalmente di una base che allarghi il loro spessore e sia quel tanto pesante da non lasciare abbattere la struttura alla minima spinta accidentale. Per ottenere una colonna quadrangolare, prepariamo dei semplici quadrati, sui quali gli elementi vengono fissati in diagonale.
Di conseguenza, se acquistiamo o lavoriamo listelli con intervalli utili tra un incastro e l’altro diversi da 280 mm, dobbiamo anche calcolare misure differenti per la base, tenendo conto che la diagonale deve essere abbondante rispetto alla larghezza degli elementi del paravento, a causa dello spazio occupato dall’articolazione. Per ottenere basi assolutamente precise possiamo lavorare empiricamente, preparando prima il paravento e misurando poi la base che presenta in posizione chiusa. Come già accennato, la forma quadrangolare non è, in realtà, obbligatoria.
Esempi pratici
Per ottenere una colonna a sei oppure otto lati, possiamo costruire per ciascun elemento basi esagonali o ottagonali (in questi casi, in posizione chiusa la colonna luminosa avrà un foro esagonale oppure ottagonale al centro della base); per ottenere una struttura a tre o cinque lati, invece, convengono basi romboidali, con angoli adeguati ai triangoli che restano all’interno quando la base è chiusa (72 e 108° per il pentagono, 120 e 60° per il triangolo). Gli elementi del separè in legno si fissano alla base con chiodini o viti attraverso la traversa più bassa, eventualmente rinforzando la tenuta con un listello aggiuntivo sul retro.
DIFFICOLTA’ Medio-bassa; i telai leggeri si incastrano con facilità. Particolare cura alla loro perpendicolarità TEMPO Una giornata di lavoro, più per curare la precisione che per il lavoro in sé COSTO Circa 75 per pannello ATTREZZATURA Seghetto alternativo, martello, cutter, pennello, strettoi
Cosa serve per costruire un separè in legno fai da te:
Legno MDF spesso 19 mm: 8 quadrati da accoppiare 234×234 mm;
gruppini 12 e 40 mm;
colla vinilica e attaccatutto;
9 cerniere con relative viti di fissaggio;
16 piedini antiattrito da inchiodare;
fondo e smalto di finitura
Basi e telai del separè in legno
le solide basi quadrangolari si ottengono accoppiando tra loro con semplice colla vinilica due quadrati di MDF e arrotondandone poi i bordi e gli spigoli.
per facilitare gli spostamenti, sotto le basi si applicano, in corrispondenza di ogni angolo, dei piedini antiattrito, che si presentano come chiodi a testa particolarmente large e liscia.
la struttura del paravento si realizza assemblando montanti e traverse a mezzo legno con colla e gruppini.
la carta giapponese, ben tesa si fissa sul retro con adesivo universale o con piccole graffe, e si rifila con un cutter
Chiuso su se stesso il separè di legno diventa una colonna luminosa, semplicemente inserendo al suo interno una piantana alta e stretta con tante lampadine. Così illuminata, la stanza riverbera di una delicata luce soffusa, che fa risaltare i finissimi disegni con cui è ingentilita la carta giapponese, che in condizioni di luminosità diffusa quasi non si vedono.
L’originalità e la fantasia dei progetti che riceviamo in redazione è senza dubbio stupefacente e ci arricchisce mese dopo mese di informazioni curiose. Su questo numero da pagina 34 troviamo un marchingegno per fare le “nevole” di Ortona, nessuno di noi sapeva cosa fossero: una specialità della città abruzzese, cialde fatte con mosto d’uva, farina, olio e aromi che hanno origine addirittura nel XIII secolo. L’infaticabile nostro lettore/redattore Sergio Mosca ha restaurato questi ferri che servono per pressare e far cuocere sulla fiamma la pasta imprimendole decori e simboli grafici con particolari significati. E poi ci torna in mente l’abilità di Giuseppe Trentin che ha costruito una zampogna, lo strumento musicale diffuso tra i pastori, partendo da una camera d’aria di un camion, anziché dalla pelle di pecora, più altri pezzi di recupero. E Hans Rademaker, che si è costruito una libreria a forma di cassa da morto, niente di triste, semmai qualcosa di scaramantico per sdrammatizzare “l’evento finale”. Sempre per rimanere su un argomento democratico e inevitabile come la morte, passerei a parlare della cacca per suggerirvi, io questa volta, la costruzione di un oggetto di sicura utilità e forse una novità per molti di voi. Gli Americani hanno scoperto che la miglior posizione per fare la cacca è con le ginocchia che salgono un pelo sopra l’altezza dei fianchi, nella posizione ginnica detta “squat”, il colon si distende perfettamente e le feci trovano un percorso senza ostacoli, dall’intestino al water. Avevo già letto questa informazione, basata su diversi studi medici, sul best seller (si vede che l’argomento è di interesse per molte persone) “L’intestino felice” di Giulia Enders: la provata teoria è che il modo migliore per espletare questa funzione tanto importante è copiare gli animali. Per soddisfare l’esigenza di assumere la posizione giusta da seduti, negli Stati Uniti si è molto diffuso lo Squatty Potty (traduzione letterale: vasino/posizione squat), un semplice sgabellino in plastica bianca, alto 18 centimetri che si può comprare on line, intorno ai 30 euro, su cui appoggiare i piedi mentre si è impegnati nell’atto dell’evacuazione e che ha una curvatura che permette di incastrarlo perfettamente alla base del water. Molto incisivo lo spot pubblicitario che ha spopolato in America per promuovere la vendita dell’oggetto, visibile al seguente link: www.youtube.com/watch?v=igoPME9Ik8M E qui arriviamo alla parte che riguarda la nostra materia: su internet oltre allo sgabellino in plastica ce n’è uno in legno, molto più bello, che costa ben 99 euro. Per un far da sé è una bazzeccola realizzarlo con qualche avanzo di lavorazione: apprezzato in famiglia, si distinguerà nel vostro bagno per originalità ed estetica.
Ora la famiglia NanoBlade è più completa, integrata dal modello AdvancedCut 18
La gamma NanoBlade di Bosch si espande e passa da 3 a 4 modelli per coprire tutte le esigenze di taglio: le macchine alimentate a batteria diventano 2 come sono quelle alimentate da rete elettrica 220 V.
Per chi non conoscesse ancora il sistema NanoBlade, spieghiamo che si tratta di un’innovativa tecnologia di taglio, simile concettualmente a quella di una sega a catena: l’elemento attivo o tagliente, infatti, scorre in modo continuo guidato da una barra rigida, esattamente come nelle motoseghe, ma il tutto è miniaturizzato e azionato da un motore elettrico analogo a quello di un qualsiasi elettroutensile da laboratorio.
L’allargamento della gamma NanoBlade cordless, prima rappresentata dal solo EasyCut 12, vede entrare a catalogo il nuovo modello AdvancedCut 18, sempre molto compatto e leggero, ma dotato di maggiori potenzialità: l’alimentazione con batteria al litio passa a 18 V – 2,5 Ah e, cosa importante, rientra anch’esso nella famiglia Power for ALL, potendo così condividere le batterie con una vasta gamma di elettroutensili. Altra particolarità è l’innovativo motore brushless (senza spazzole), molto performante e parco nel consumo di energia.
Il modello di punta alimentato a filo resta invece l’AdvancedCut 50, analogo come potenza e capacità di taglio all’EasyCut 50, cui aggiunge però la possibilità di effettuare tagli obliqui, la preselezione della velocità di scorrimento della lama e una maggiore dotazione che include 2 limitatori per ridurre la profondità di taglio.
Ma andiamo a scoprire quali sono le peculiarità del sistema di taglio NanoBlade. La prima cosa che si rileva è la somiglianza degli elettroutensili a filo con un comune seghetto alternativo; in questo caso, però, si ha una barra fissa, con estensione sino a un massimo di 65 mm, attorno alla quale scorre la microcatena. L’insieme tagliente e barra risulta molto sottile, cosa che permette tagli precisi, mentre l’estensione consente di tagliare legno, derivati e materiali plastici di spessori decisamente importanti.
L’attacco SDS semplifica il cambio della lama: basta aprire lo sportello, sganciare/agganciare la barra e richiuderlo; la lama si tende da sola nella maniera corretta.
Rispetto alla sega a catena, la tecnologia NanoBlade rende superflua l’oliatura e l’affilatura della lama, eliminando quindi ogni necessità di manutenzione. La rotondità del tagliente in punta, permette tagli dal pieno semplici e sicuri in un’unica operazione, senza bisogno di preforare; questa operazione risulta molto complicata se affrontata con un seghetto alternativo.
L’avvio facilmente gestibile con il pulsante e la preselezione della velocità massima offrono un inizio taglio dolce e una modalità appropriata in base al materiale in lavorazione. La visuale resta ottimale sulla linea di taglio, grazie al sistema CutControl.
Barra ed elemento attivo di taglio sono un insieme non divisibile; la sostituzione è semplice e molto rapida.
Il particolare sistema di funzionamento garantisce l’assenza di vibrazioni nelle lavorazioni. Per il taglio dal pieno (per esempio: attacco nel mezzo di una tavola) è sufficiente appoggiare la parte posteriore della piastra, poi affondare la punta della lama nel pezzo in lavorazione.
Taglio a spingere e a tirare
Due modelli a “spingere”
I due modelli a 220 V si usano “a spingere”, perché il tagliente corre verso la piastra sul lato anteriore della barra.
Due modelli a “tirare”
Nei due modelli a batteria il tagliente va verso la piastra sul lato posteriore, quindi, si guidano “a tirare”.
Tagli vicino alla parete
Il posizionamento laterale della barra permette di effettuare tagli anche vicino alla parete.
Taglio dei rami
La rotazione del tagliente, nei modelli a batteria, facilita anche le operazioni di potatura e taglio rami di diametro sino a 65 mm.
Microsega NanoBlade Advanced Cut 50 Bosch l’utensile dalle possibilità illimitate
Ampia gamma di applicazioni esecuzione di tagli dal centro senza necessità di perforare, tagli obliqui fino a 45° e scanalature in due diverse profondità di taglio
Utilizzo semplice, grazie alle microlame NanoBlade che non necessitano manutenzione e non comportano vibrazioni, basate sul principio della sega a catena
Prodotto di ottima qualità
Innovative protezioni plastiche
In dotazione con tutti i modelli c’è una cuffia da applicare alla barra per proteggere e rendere inoffensivo il tagliente quando si ripone l’utensile.
Nei modelli EasyCut e AdvancedCut 50 sono inclusi anche altri aggiuntivi specifici: una è la protezione antischegge che si applica alla piastra d’appoggio e va a chiudere lo spazio attorno alla barra.
La seconda è un convogliatore da applicare rimuovendo la protezione antischegge; il suo ruolo è quello di favorire la raccolta dei trucioli e si utilizza soprattutto quando l’elettroutensile viene collegato a un aspiratore con il tubo flessibile.
Con l’AdvancedCut 50 sono inclusi anche i 2 limitatori di profondità, di misure diverse e utilizzabili anche insieme, che permettono il taglio ad altezza calibrata, per esempio per fare scanalature.
Nanoblade: le 4 versioni
EasyCut 12 è alimentato da una batteria al litio da 12 V 2,5 Ah, taglia il legno sino a 65 mm di spessore e pesa 0,9 kg. Costa euro 149,95 la versione Set, euro 99,95 il solo corpo macchina.
AdvancedCut 18 è alimentato da una batteria al litio da 18 V 2,5 Ah e pesa 1,1 kg. Costa euro 219,95 nella versione Set, euro 159,95 il solo corpo macchina.
EasyCut 50 esegue tagli in profondità fino a 50 mm nel legno, fino a 30 mm nei materiali plastici; ha una potenza nominale di 500 W. Costa euro 99,95.
AdvancedCut 50 offre in più la possibilità di taglio obliquo 0-45°, la preselezione della velocità massima della lama e 2 limitatori di taglio. Costa euro 149,95.
Guida passo-passo per crimpare un cavo ethernet senza preoccupazioni
In questo articolo si affrontano i passaggi corretti per crimpare un cavo ethernet (a volte scritto erroneamente cavo eternet o più comunemente chiamato cavo rete)seguendo i giusti passaggi. Quando si dispone di più computer, è molto utile connetterli insieme tramite una rete locale per trasferire file e condividere risorse come Internet, stampanti, dischi esterni ecc. e in tal caso crimpare rj45 sarà piuttosto lungo
Una rete locale può essere distribuita via cavo ethernet tramite una serie di conduttori che raggiungono ogni dispositivo. Questi sono costituiti da un fascio di conduttori singoli, isolati con guaine di diverso colore che terminano in uno speciale connettore che si inserisce nel PC o nella periferica da gestire. Per collegare questi connettori si usa la pinza crimpatrice, che li fissa stabilmente creando un efficiente contatto elettrico per la trasmissione dei segnali.
[ Strumento 3 in 1 per crimpatura, taglio e spelatura cavi di rete e telefonici ] La pinza VulTech CRI-01 è progettata per offrire la massima efficienza durante la realizzazione di cavi di rete e telefonici. Integra in un unico strumento le funzioni di crimpatrice, spelafili e tagliacavi, permettendo un cablaggio rapido e professionale senza dover utilizzare attrezzi aggiuntivi. Ideale sia per installazioni domestiche che per uso tecnico.
[ Compatibilità universale con connettori modulari RJ45, RJ12, RJ11 e altri formati ] Questa crimpatrice supporta un’ampia gamma di connettori modulari, tra cui 8P8C-RJ45 (Ethernet), 6P6C-RJ12, 6P4C-RJ11 e 4P4C/4P2C, rendendola uno strumento estremamente versatile per tecnici di rete, elettricisti o appassionati di fai-da-te. È adatta per realizzare sia cavi patch standard sia cavi crossover, assicurando connessioni precise e affidabili
[ Struttura interamente in metallo ad alta resistenza con manici ergonomici ] Costruita in ghisa di alta qualità, la CRI-01 offre una robustezza eccellente anche dopo numerosi utilizzi. I manici sono rivestiti in plastica antiscivolo, garantendo una presa sicura, comfort durante l’uso prolungato e un controllo ottimale anche in ambienti professionali o in condizioni di lavoro difficili.
[ Crimpatura precisa e sicura per un cablaggio affidabile nel tempo ] Il meccanismo interno è progettato per garantire una pressione uniforme durante la crimpatura, evitando errori di connessione o danni ai connettori. La presenza dello spelafili integrato consente di rimuovere facilmente l’isolamento del cavo senza intaccare i conduttori interni, assicurando una preparazione perfetta del cavo prima della crimpatura.
[ Strumento certificato CE secondo normativa CEE per la sicurezza d’uso] La pinza crimpatrice multifunzionale VulTech CRI-01 è conforme agli standard europei in materia di sicurezza e qualità dei materiali. Questa certificazione ne garantisce l’affidabilità e la conformità anche in ambito lavorativo, scolastico o aziendale, offrendo un prodotto sicuro, durevole e conforme alle normative vigenti.
5-Pack 1,5m 5-Colore Combo. Cavo patch Cat6 Ethernet per le reti cablate di casa e ufficio
Connettori RJ45 assicurano una connettività universale;elevata larghezza di banda fino a 550 MHz garantisce il trasferimento dati ad alta velocità
Prestazioni Cat6 ad un prezzo Cat5e ma con maggiore larghezza di banda;A prova di futuro la rete per 10-Gigabit Ethernet (compatibile con qualsiasi Fastethernet esistente e Gigabit Ethernet);Soddisfa o supera Categoria 6 prestazioni nel rispetto della TIA / EIA standard di 568-C.2
High Performance Cat6, 24 AWG, RJ45 Ethernet Patch Cable fornisce la connettività universale per componenti di rete LAN quali PC, server, stampanti, router, switch box, lettori multimediali di rete, NAS, telefoni VoIP, dispositivi PoE, e altro ancora
Trasmette i dati a velocità fino a 1000 Mbps (o 1 Gigabit al secondo)
Per realizzare collegamenti rj45 incidiamo molto delicatamente la guaina del cavo di rete, in modo da asportarne una porzione di circa 3 cm e portare in evidenza i fili interni. Facciamo attenzione a non danneggiarli.
Rimossa la guaina, si hanno quattro coppie di fili avvolti su se stessi a due a due e di colore diverso. Svolgiamo le coppie di fili in modo da avere otto fili separati, eventualmente spuntiamo i terminali.
Tenendo i fili stretti tra due dita li appiattiamo in modo che stiano ben affiancati tra di loro. Poi li tagliamo in modo da averli tutti della stessa lunghezza. Il taglio deve essere netto e senza sfilacciature.
Inseriamo i fili nel connettore (rispettando la configurazione riportata successivamente) tenendoli sempre allineati. Il connettore deve avere la linguetta in basso. La guaina isolante deve toccare il bordo.
Inseriamo il connettore nella pinza crimpatrice e, stringendo la pinza con due mani, crimpiamo il connettore in modo da fermare i fili. La pinza non dovrebbe aprirsi se non si è giunti fino in fondo.
Cablaggio cavi di rete
schema cavo di rete – rj45 schema
Così è la giusta configurazione per il cablaggio del connettore lan di entrambi i connettori di un cavo di rete. Tenendo il connettore nella posizione indicata e con i fili che entrano dal basso, l’aletta si trova dietro.
Qui è raffigurata la giusta configurazione per i connettori di un cavo incrociato.
Il cavo incrociato (crossover) si usa quando si devono connettere, direttamente tra loro due computer senza usare hub o switch.
Biscotti segnaposto, composizioni originali rifinite con appositi strumenti per il “craft”
Realizzare biscotti segnaposto è un’idea originale per abbellire la mise en place della tavola in occasione di feste, compleanni e matrimoni. Questi dolcetti segnaposto sono semplici da realizzare: bastano un po’ di canestrelli e alcuni elementi decorativi per renderli più graziosi.
A seguire tutti i dettagli per realizzare questi dolci segnaposto.
Strumenti specifici per il “craft”
Il particolare taglierino per sagome permette di ritagliare da un supporto di carta o cartoncino forme di varia sagomatura. Si usa con una vasta gamma di maschere di taglio (che permettono di tagliare in modo facile e preciso) oppure a mano libera.
Le perforatrici a pinza aggiungono un tocco delicato alle creazioni. Con questo strumento si possono perforare carta, cartone, pelle e anche sottili fogli metallici.
Una vaschetta incorporata raccoglie la forma fustellata che può essere riutilizzata come decorazione. Ad ogni colore delle impugnature corrisponde una specifica decorazione per una facile identificazione dei motivi.
Le forbici “Paper Edgers” permettono di realizzare tagli creativi su carta, feltro, gommapiuma, pelle fine e molto altro. Le lame sono sagomate in modo da incidere la carta con differenti motivi decorativi (a seconda del modello) e hanno una forma allungata che permette tagli ampi e precisi.
Dimensioni (circa): lunghezza 45 m, larghezza 10 mm.
Materiale: tessuto di poliestere di alta qualità che non si strappa o piega facilmente né si sfilaccia. Ottima consistenza morbida e liscia, nastro adatto per confezioni regalo, scrapbooking, decorazioni e molti altri lavori di bricolage.
Nastro in organza color arcobaleno: rosso, arancione, giallo, verde, ciano, blu e viola, i vari colori offrono una decorazione meravigliosa.
Ampia applicazione: nastro di organza colorato adatto a decorazioni, matrimoni, fiocchi per capelli, artigianato, eccetera.
Quantità: la confezione include 1 rotolo di nastro velato di organza che vi offrirà divertimento e piacere nei progetti fai da te.
Biscotti segnaposto – Realizzazione illustrata
Occorrente: cartoncino rigido; taglierino per sagome; maschere per taglio decorativo; forbici; forbici Paper Edgers; perforatrice a pinza; canestrelli; nastro colorato.
Adagiare sul cartoncino la maschera per taglio decorativo.
Seguendo i contorni della forma prescelta, ritagliarla utilizzando l’apposito taglierino.
Decorare un’estremità della porzione di cartoncino rigido ottenuta utilizzando le forbici apposite per un taglio creativo e personalizzato.
Con la perforatrice a pinza realizzare un’apertura (in questo caso una farfallina) all’estremità del cartoncino ritagliato, per il passaggio del nastro colorato.
Passare più volte il nastro colorato attorno al canestrello, sfruttando il suo foro centrale.
Un separè fai da te realizzato con materiali semplici che conferisce alla casa un aspetto allegro e colorato
Gli ambienti più grandi della casa possono essere intelligentemente suddivisi in aree di differente impiego con la creazione di separè fai da te leggeri che, pur creando spazi differenziati, mantengono inalterata l’ariosità e la piacevolezza propria dei locali di maggiore dimensione. Le separazioni, infatti, non devono arrivare al soffitto per conservare il senso originario di spazio.
In genere non servono materiali o mezzi particolari: anzi, un intelligente riuso di materiali “poveri” è la base delle realizzazioni più intelligenti e di maggiore effetto.
Questo divisorio elastico e flessuoso, con rami colorati che oscillano al passaggio delle persone, è costituito da una base formata da due listelli affiancati che bloccano, al loro interno, una serie di rami colorati (questi si acquistano in fasci già pronti). I rami sono fissati in posizione con robuste graffe, mentre la stabilità dell’insieme è assicurata da un piede trapezoidale fissato ad un’estremità dei due listelli paralleli.
Presa immediata – L' adesivo da muro ha una notevole forza adesiva immediata, grazie all'effetto ventosa, ed è ideale per sostituire viti, chiodi e tasselli al muro.
Multiuso – L'adesivo per battiscopa è perfetto come colla per legno, per il fissaggio a muro di pannelli, oppure per calcestruzzo, piastrelle e pannelli in polistirolo.
Extra-forte – Con la formula a base acqua, l' adesivo resistente è fino al 70% più forte. Una delle due superfici deve essere porosa, ma è adatto anche a superfici umide.
Uso interno – L' adesivo veloce per interni è facile da usare e inodore, basta spremere il blister. È inoltre molto resistente e può reggere fino a 60 kg/cm2.
Confezione – Pattex Millechiodi Forte & Rapido adesivo per superficie porosa extra-forte e rapido, con nuova formulazione a base acqua, senza solventi, bianco, 1x 100g blister, Cod. articolo 1947976
XILOVAL CERA è un impregnante cerato con finitura satinata per il trattamento del legno per esterno che garantisce un'ottima protezione dal degrado causato dagli agenti atmosferici, dalla muffa, dai funghi e dai parassiti
XILOVAL CERA contiene resine e filtri speciali che proteggono il legno dai raggi ultravioletti e dalle intemperie. Con questo trattamento non si rende quindi necessaria l’applicazione di una vernice di finitura, l’aspetto estetico risulterà “ad effetto naturale”.
XILOVAL CERA non sfoglia e protegge il legno anche in ambienti particolari quali mare ed alta montagna
Indicato per il trattamento di porte, finestre, persiane, perline, travi, balconi, sottotetti, steccati, fioriere e per tutti gli oggetti, costruzioni e/o strutture di legno
Resa media teorica-indicativa: da 12 a 14 mq con 1 lt.
Separè fai da te – Realizzazione illustrata
I rami colorati vanno fissati con la graffatrice al listello di base, accostandoli strettamente uno all’altro.
Fissati in questo modo i rami possono vibrare e incurvarsi alle punte senza nessun rischio di allentamento.
Si prosegue nel fissaggio mantenendo le basi su una linea di riferimento, fino a completare il listello.
Il bloccaggio definitivo dell’insieme si effettua applicando il secondo listello sulla fila di rami graffettati.
Si prepara il piede tagliando un trapezio di legno con la sega a pettine e la cassetta per tagli angolati.
Il piede va collegato di testa ai due listelli di base inserendo due lunghe viti autofilettanti.
Per rinforzare e stabilizzare i rami graffettati e bloccati dai due listelli di base, si applica un ricco cordone di adesivo per legno dalla parte inferiore del sostegno.
L’ultima finitura consiste nello stendere un paio di mani di vernice trasparente sui due listelli di base e sul piede che li stabilizza.