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LE MACCHINE PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO SOCOMEC

Da piccola impresa artigiana a grande azienda che vanta una produzione interamente italiana di macchine per la lavorazione del legno.

La storia di Socomec inizia nel 1985 dal desiderio comune dei soci fondatori di creare una realtà imprenditoriale capace di offrire macchine resistenti e durature, realizzate con componenti di prima qualità.

La produzione, che inizialmente prevedeva solo seghe a nastro e levigatrici a nastro lungo, è cresciuta costantemente nel corso di questi anni e attualmente prevede: pialle, combinate universali, cavatrici, fresatrici, affilatrici e altri prodotti.

Seghe a nastro e levigatrici a nastro lungo, il top di gamma della produzione di SOCOMEC

Seghe a nastro e levigatrici a nastro lungo rappresentano la punta di diamante della produzione dell’azienda.

Le seghe a nastro consentono il taglio di qualsiasi genere di legname, tre tipologie di taglio differenti (trasversale, longitudinale e curvo) e un risultato finale di qualità a prescindere dalla grandezza della macchina.

La gamma di seghe professionali prevede inoltre seghe circolari e squadratrici e seghe radiali.

Per una levigazione rapida delle superfici in legno SOCOMEC propone una gamma di levigatrici che prevede i seguenti modelli: a nastro, a nastro per bordi, con nastro oscillante e modulari.

Il vantaggio della versatilità delle macchine per la lavorazione del legno SOCOMEC

Ogni macchina per la lavorazione del legno a marchio SOCOMEC è progettata per soddisfare i bisogni e le necessità del proprio utilizzatore, anche quando sono fuori standard.

La versatilità è il fattor comune dell’intera produzione aziendale che, con i dovuti accorgimenti, permette di:

  • soddisfare con successo una vasta clientela costituita da hobbisti e realtà appartenenti all’industria del legno del panorama Nazionale, Europeo e Mondiale;
  • eseguire lavorazioni su materiali diversi dal legno, ad esempio l’alluminio, i metalli leggeri, le plastiche, il pvc e molto altro.

Una manutenzione ordinaria semplice ed intuitiva

Le macchine per la lavorazione del legno SOCOMEC richiedono una manutenzione ordinaria semplice ed intuitiva.

La cadenza, settimanale o giornaliera, dipende dal carico di lavoro della macchina ed è fondamentale per un buon funzionamento della stessa.

Solitamente la manutenzione ordinaria prevede l’aspirazione dei residui di lavorazione, polvere e trucioli, e la lubrificazione di tutti gli organi di movimento.

Gli eventuali interventi di manutenzione straordinaria vengono eseguiti su richiesta del cliente dai tecnici dell’azienda.

SOCOMEC, da sempre sinonimo di qualità ed affidabilità

Il marchio SOCOMEC è garanzia di qualità ed affidabilità nel settore della lavorazione del legno.

Tutte le macchine sono:

  • GARANTITE 12 MESI, a partire dalla data di acquisto, contro i difetti di materiale e di fabbricazione, in condizioni di normale impiego e di manutenzione;
  • CERTIFICATE: è garantita l’omologazione alle normative comunitarie, la provenienza di tutti i componenti ed alti standard qualitativi di produzione.

Donne e motori, gioie e dolori

Tratto da “Far da sé n.532 – Agosto/Settembre 2023″

Autore: Nicla de Carolis

È un detto che fa riferimento a una visione stereotipata, oggi politicamente scorretta, concepita in un mondo sempliciotto dove le donne e i motori erano considerate le due passioni di un uomo. Noi naturalmente vogliamo parlare di auto, il mezzo a motore termico, oggi messo sotto accusa per via delle emissioni di CO2, ma di cui tutti ci serviamo e di cui in molti ci gratifichiamo, essendo appagati
dall’avere un’auto bella e performante.
Certo siamo consci di quanto scientificamente denunciano gli ambientalisti: “… di tutta l’energia liberata dalla combustione di un motore termico solo il 13% si trasforma effettivamente in trazione… il restante 87% diventa solo calore e rumore… l’auto è una specie di gigantesca stufa che riscalda l’atmosfera e poi, incidentalmente, produce movimento… in pratica, solo meno dell’1% di carburante serve in realtà a spingere il veicolo” (TECNOBAROCCO – Mario Tozzi).
In attesa di spostarci tutti in bici o in treno, oppure andare sulle auto elettriche che non hanno bisogno di manutenzione e non inquinano (se non si tiene conto dell’impatto ambientale per la loro produzione, la cui filiera è molto energivora, e se l’auto è alimentata solo con energia rinnovabile), dobbiamo fare i conti con le nostre auto a motore termico che, invece, hanno bisogno di una manutenzione periodica, molto onerosa, se fatta in officina.
Ma per un fardasé che sa cosa sono le bussole, le chiavi con griffe autoregolanti e tante altre cose, fare il tagliando a un’auto è una cosa assolutamente possibile e molto vantaggiosa anche perché si risparmia la voce della manodopera, che incide parecchio nelle fatture delle manutenzioni: le tariffe vanno infatti dai 25 ai 40 euro l’ora.
Il dossier, da pagina 8, analizza tutti gli interventi che si possono fare: dal cambio dell’olio a quello dei diversi filtri, dalla manutenzione della batteria per arrivare addirittura alle piccole riparazioni della carrozzeria, a quella del parabrezza e degli pneumatici tubeless; il tutto documentato con sequenze passo passo, con l’indicazione degli utensili e dei prodotti specifici da utilizzare.
Possiamo dire ancora una volta che l’essere fardasé, alleggerendo uno dei tanti costi che il possedere un’auto comporta, toglie un po’ di dolori e lascia un po’ di gioia.

FERVI: direttamente dai box della Superbike, arriva il set di prodotti Aruba.it Racing Limited Edition

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Una gamma di prodotti utilizzata nei box del Team Aruba.it Racing – Ducati durante le gare di WorldSuperbike e WorldSuperSport, per garantire le massime prestazioni delle moto. Dall’esperienza e dalla professionalità FERVI e Aruba.it Racing nasce il set di prodotti dei Campioni del Mondo Superbike.

Una selezione in edizione limitata che garantisce elevate performance professionali. L’Aruba.it Racing Limited Edition Tools è ideale per i professionisti e per chi cerca prodotti con un rapporto prezzo/prestazioni molto sbilanciato verso le prestazioni e la qualità. La selezione comprende un Carrello Portautensili, un Set Giraviti Diamantati, una Valigetta in Tessuto con Utensili e Accessori, una Serie Chiavi Esagonali a T-Speedy, una Serie Chiavi Combinate Cromate, una Serie Chiavi Fisse Combinate Cromate e una Serie Chiavi Esagonali con Punta Sferica.

Il Carrello Portautensili (art. C900/BAR) si adatta con versatilità a qualsiasi contesto di lavoro, dal laboratorio fai-da-te ai box di gara, e si può facilmente spostare grazie alle 4 ruote di cui è dotato. La solida struttura e i cassetti in lamiera d’acciaio rendono il carrello ideale per riporre in modo ordinato gli attrezzi. I cassetti, ciascuno con una portata di 25 kg, sono facilmente estraibili grazie alle guide telescopiche a sfera, consentendo così di individuare in modo immediato l’utensile cercato. Inoltre, grazie ai bordi anticaduta, anche il ripiano superiore può essere sfruttato per appoggiare strumenti, attrezzi o altri complementi d’arredo FERVI, per esempio una cassetta portautensili.

La Valigetta in Tessuto con Utensili e Accessori (art. 0164AR) è progettata in materiali ultra-resistenti e provvista di doppia maniglia superiore e pratica tracolla per consentirne il facile trasporto. Contiene al suo interno 59 utensili e accessori come pinze, chiavi esagonali, forbici, cutter, porta inserti magnetico, inserti, porta inserti a cricchetto, martello tedesco, giraviti, flessometro e chiavi combinate.

Il Set Giraviti Diamantati (art. D880/006AR) è progettato per avvitare qualsiasi tipo di vite, anche quelle più usurate. I giraviti sono in acciaio al Mo-V con punta diamantata, mentre il manico è in materiale tricomponente per assicurare un migliore grip all’operatore e per offrire una maggiore resistenza all’olio e all’usura.

Nella selezione di articoli firmati Aruba.it Racing sono poi presenti due serie di chiavi esagonali: la Serie Chiavi Esagonali a T-Speedy (art. 0190AR) e la Serie Chiavi Esagonali Colorate con Punta Sferica (art. 0545/EFAR). Le prime sono realizzate in alluminio spazzolato e in acciaio al Cr-V ad alta resistenza, ideali per viti con esagono incassato. La pratica impugnatura girevole “speedy” assicura una presa salda e una maggiore facilità di utilizzo. Le estremità sono in brunite con misure che vanno da 2 a 10 mm. Le seconde invece sono 9 chiavi esagonali in acciaio al Mo-V che assicura un’elevata resistenza meccanica, mentre la verniciatura in elettropolvere protegge l’attrezzo da usura e corrosione. Inoltre, l’estremità a sfera poliedrica consente di raggiungere un angolo di inserzione fino a 25° con un range di misure coperte che va da 1,5 a 10 mm. Le Chiavi esagonali 0545/EFAR sono tutte conformi alla normativa DIN ISO 911.

Infine, all’interno del set sono disponibili le due Serie Chiavi Cromate, Lucidate a Specchio. La prima ha il cod. 0199AR ed è composta da chiavi combinate con misure che vanno da 6 a 22 mm, tutte conformi alla normativa DIN ISO 3113 e realizzate in acciaio al Cr-V e lucidatura a specchio per un effetto anticorrosione. La seconda è la serie di chiavi fisse (art. 0201AR) con misure da 6×7 a 30×32 mm. Queste chiavi presentano anch’esse un’elegante finitura cromata e uno strato anticorrosione dato dalla lucidatura a specchio. Realizzate in acciaio al Cr-V, sono conformi alla normativa DIN ISO 3110. 

La collection FERVI Aruba.it Racing è acquistabile tramite i rivenditori FERVI a un Prezzo Promozionale valido fino al prossimo dicembre e fatto salvo esaurimento scorte. 

Per maggiori informazioni visita il sito www.fervi.com

Valigetta in Tessuto con Utensili e Accessori (art. 0164AR)
Set Giraviti Diamantati (art. D880/006AR)
Serie Chiavi Fisse Cromate (art. 0201AR)
Serie Chiavi Esagonali a T-Speedy (art. 0190AR)
Carrello Portautensili (art. C900/BAR)
Serie Chiavi Combinate Cromate (art. 0199AR)
Serie Chiavi Esagonali Colorate con Punta Sferica (art. 0545/EFAR)

Power stations Polar Italia: potenti, flessibili, sicure

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Nell’era moderna, l’innovazione è la chiave per rimanere al passo con le esigenze in continua evoluzione della società. In questo contesto, la nuova linea di Power Stations a marchio Polar Italia, un marchio di proprietà di Vinco srl, rappresenta una soluzione all’avanguardia nel campo dell’energia portatile.

Questi dispositivi, progettati per essere compagni affidabili in ogni occasione, spaziano dalla fornitura di energia per le utenze domestiche alle applicazioni di backup di sicurezza, dall’uso in campeggio e eventi all’aperto fino al settore medico e alle produzioni cinematografiche e fotografiche in esterno.

Una gamma completa per ogni esigenza: l’energia a portata di mano

La gamma attuale di Polar Italia comprende quattro modelli di Power Stations. Si parte dal modello più compatto, da 700Wh, passando per due modelli intermedi da 1120Wh e 2240Wh, fino ad arrivare al modello più potente della linea, da 3200Wh. Questa vasta gamma di prodotti, che copre un range di potenza dai 1400W fino a ben 6000W di potenza massima, è una testimonianza della dedizione di Polar Italia a fornire soluzioni energetiche per ogni esigenza

Accessori dedicati: ottimizzazione al massimo livello

Non si tratta solo di Power Stations. La serie Polar Italia include anche una serie di accessori dedicati, progettati con l’obiettivo di ottimizzare i prodotti in gamma. Tra questi, il fast charger da 500W per le Power Stations intermedie, che garantisce tempi di ricarica ridotti del 50% rispetto allo standard, e due modelli di pannelli solari da 100W e 200W realizzati in polimero EFTE, un materiale innovativo resistente ai raggi UV e alla corrosione.

Polar Italia e Vinco: insieme per un futuro più sostenibile

Con la nuova serie di Power Stations, Polar Italia non solo offre il prodotto più adatto alle diverse necessità dell’utilizzatore, ma lo fa sempre e ovunque, in maniera semplice, sicura e completamente ecologica. Questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile.

Vinco, orgogliosa di essere al centro di questa trasformazione, importa e distribuisce questi prodotti all’avanguardia, sottolineando il suo impegno per un futuro energetico più verde e sostenibile.

Vinco srl, oltre ad essere proprietaria dei marchi Vinco e Polar, è anche licenziataria esclusiva in Italia per Hyundai Power Products, Korea

Immersi nella natura, il piacere di un tuffo nel biolago

Tratto da “Come ristrutturare la casa n.4 – Luglio/Agosto 2023″

Autore: Nicla de Carolis

Avere una piscina è l’aspirazione di molti ma, a volte, soprattutto quando ci si trova totalmente immersi nella natura, dove l’unica presenza dell’opera dell’uomo è data da una dolce casa costruita centinaia di anni fa in pietre locali, l’impatto estetico di una piscina con il suo colore blu Maldive, può non essere in armonia.
Un’ottima alternativa in questi casi è il biolago, uno specchio d’acqua artificiale dove la depurazione non viene effettuata mediante i classici sistemi (pompa per il filtraggio con relativo assorbimento di energia e prodotti chimici, solo per citarne uno), ma attraverso l’utilizzo di elementi naturali come piante e ghiaia
che hanno la medesima funzione. A differenza della piscina il biolago è considerato un bene naturale e non di lusso, non soggetto alle autorizzazioni e ai vincoli di accatastamento e, nella maggior parte dei casi, è sufficiente una SCIA per realizzarlo. Se ho suscitato in voi qualche interesse per la materia, troverete un bell’articolo da pagina 108 che fornisce le informazioni giuste per valutare una scelta di questo tipo.
Ma poi, se volete creare un soppalco perché le altezze ve lo consentono o se siete riusciti a recuperare il sottotetto sopra il vostro appartamento e volete collegarli, scoprirete come una scala interna, al di là della sua funzione pratica, può diventare un vero arredo strutturale con una scelta in grado di soddisfare tutti i gusti e gli spazi disponibili. Per salire e scendere ci sono anche i miniascensori che occupano meno di un metro quadrato, hanno un consumo energetico ridotto, sono silenziosi e si montano in una giornata (da pagina 86).
… In questo numero parliamo di bagno declinandolo con rivestimenti, sanitari e rubinetterie rétro, d’altra parte tanti sono i palazzi d’epoca qui da noi e per chi voglia rifare anche il bagno in stile è importante sapersi orientare. Le novità sono tante a cominciare da lastre in grès porcellanato su cui viene ricreata la
stessa profondità e l’effetto di tridimensionalità dei rivestimenti in mogano tipici delle esclusive imbarcazioni veneziane che, insieme ad altri dettagli, ricreano bagni art déco. Ci sono poi le boiserie a mezza altezza di piastrelline con lavabo in porcellana bianca che poggia su una struttura di metallo con comode barre
frontali e laterali portasciugamano, sifone di scarico superestetico, rubinetteria e accessori della stessa serie, finitura in oro chiaro per un insieme raffinato rétro, con funzionamento perfetto, degno del bagno più tecnologico (da pagina 42).
Ultimo, ma non ultimo, il dossier nel quale potrete apprezzare l’innovativa, infinita, bellissima varietà di porte che, dopo le meraviglie dei palazzi d’epoca e il brutto periodo delle costruzioni del boom edilizio, sono tornate oggi elementi fondamentali di un bel progetto di ristrutturazione

Legno lamellare | Caratteristiche, tipologie e lavorabilità

L’Essenza del legno lamellare: creazione e applicazioni

Il legno lamellare si distingue per la sua bellezza e versatilità, unitamente a proprietà meccaniche che ne rendono l’uso indicato in molti contesti, in particolare quando si necessitano elementi di legno di larghezze superiori ai 40-50 cm. Il legno massello, infatti, difficilmente viene trovato in tali dimensioni.

lamellare curvo

La soluzione a questo problema è rappresentata dal legno lamellare, un materiale costituito da listelli, o lamelle, di legno di conifera, essiccati fino a raggiungere un’umidità residua del 10%, e poi incollati fra di loro in direzione parallela alle fibre.

Caratteristiche uniche del legno Llamellare

Le peculiarità del legno lamellare emergono chiaramente durante il suo processo produttivo: le lamelle vengono tagliate, piallate e incollate una adiacente all’altra. Inoltre, viene utilizzato un sistema di incastri a pettine o a coda di rondine per creare unioni di testa, rendendo possibile la formazione di travi lamellari o tavole di qualsiasi lunghezza. Se si utilizzano modelli curvi, si possono ottenere travi e tavole a sviluppo arcuato.

La resistenza meccanica del legno lamellare è superiore dell’80% rispetto al normale legno massello, garantendo una notevole capacità di sopportare sollecitazioni. Da esso si producono semilavorati come tavole, piani, listelli, travetti e travi con sezioni, larghezze e lunghezze estremamente variabili.

Tipologie di Legno Lamellare

Paniforte: Una Variante di Legno Lamellare Meno Preziosa

paniforte

Il paniforte è una tipologia di legno lamellare economico, ma robusto, costituito da un nucleo di tavolette di abete incollate con adesivi termoindurenti e racchiuse tra due fogli di piallaccio di pioppo. Questo materiale, ottenuto da legname di piccole dimensioni, offre una superficie liscia e priva di difetti, molto apprezzata nel settore del mobile. In virtù della sua notevole resistenza alla flessione, il paniforte viene utilizzato prevalentemente per la costruzione di ripiani e scaffali di librerie ed armadi.

Glulam (Legno Lamellare Incollato)

Il Glulam è un tipo di legno lamellare prodotto incollando insieme diversi strati di legno con resine ad alta resistenza. Il risultato è un materiale con proprietà strutturali eccezionali: è più resistente e più rigido rispetto al legno massiccio. Grazie alla sua elevata resistenza, il Glulam è ampiamente utilizzato nella realizzazione di grandi strutture, come ponti e tetti, dove è possibile sfruttare la sua capacità di sopportare carichi pesanti e di resistere all’azione di agenti esterni, come l’umidità e i parassiti.

LVL (Laminated Veneer Lumber)

L’LVL è un tipo di legno lamellare realizzato incollando insieme strati sottili di impiallacciatura di legno, tutti orientati nella stessa direzione. Questa disposizione unidirezionale degli strati garantisce un’elevata resistenza e stabilità, superando spesso quelle del legno massiccio. L’LVL è ampiamente utilizzato per travi, pilastri e altri elementi strutturali nelle costruzioni, dove la sua forza e stabilità sono di vitale importanza.

CLT (Cross Laminated Timber)

Il CLT, o legno lamellare incrociato, è prodotto incollando insieme strati di legno con l’orientamento delle fibre perpendicolari tra uno strato e l’altro. Questa struttura incrociata conferisce al CLT una resistenza e una rigidità notevoli, rendendolo un materiale eccellente per una serie di applicazioni strutturali, tra cui pareti, soffitti e pavimenti. Il CLT è anche noto per il suo eccellente comportamento al fuoco e per la sua capacità di isolamento termico e acustico.

Legno Lamellare Impiallacciato (Plywood)

Il Plywood, o legno lamellare impiallacciato, è prodotto incollando insieme strati sottili di legno, o impiallacciature, con l’orientamento delle fibre alternato tra uno strato e l’altro. Questa disposizione incrociata degli strati conferisce al Plywood una grande resistenza e stabilità. Il Plywood è un materiale molto versatile, utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, dal mobilio all’edilizia, passando per l’uso marittimo.

Legno Lamellare Orientato (OSB)

L’OSB, o Oriented Strand Board, è un tipo di legno lamellare prodotto incollando insieme strisce di legno orientate in modo specifico. L’OSB è noto per la sua resistenza, stabilità e uniformità, rendendolo una scelta popolare per le applicazioni di rivestimento e per la costruzione di pareti, soffitti e pavimenti.

Ogni tipologia di legno lamellare presenta caratteristiche peculiari in termini di resistenza, estetica, lavorabilità e costo, rendendo il legno lamellare un materiale estremamente versatile per una vasta gamma di applicazioni nell’edilizia e nel design.

Lavorare con i pannelli in legno lamellare

Tempo richiesto: 1 giorno

  • Taglio

    Il lamellare è virtualmente un pezzo unico e all’atto del taglio non compaiono soluzioni di continuità tra i singoli listelli. Le teste seguono la vena del piano e possono essere lasciate a vista.pannelli in legno lamellare

  • Unione

    Nel montaggio ortogonale di due tavole di lamellare possono essere d’aiuto un blocchetto di legno ben squadrato e un paio di morsetti da corniciaio per mantenere i pezzi in posizione mentre si preparano i fori e si inseriscono le viti. Se si usa la colla è meglio fasciare il blocchetto in un foglio di plastica per evitare che aderisca alle tavolette.unire legno lamellare

  • Tornitura

    La tornitura del legno lamellare produce manufatti di qualità superiore rispetto al legno naturale. Infatti utilizzando tronchi con l’anima si rischia di veder comparire fessurazioni longitudinali, mentre i quarti di tronco privi di anima si ritirano in maniera disuguale dando origine a deformazioni.tornitura

  • Lavorabilità

    Le fibre allineate del lamellare possono essere tagliate di netto dalle lame di utensili come sgorbie e scalpelli. Per la costruzione di cave si utilizza un trapano con una fresa Forstner.caratteristiche legno lamellare

  • Levigatura

    Il lamellare viene piallato in fabbrica, per cui le necessità di levigatura si riducono al minimo. Una levigatrice rotorbitale con abrasivo fine è sufficiente per ottenere superfici pronte per la finitura.caratteristiche legno lamellare

  • Finitura

    I lamellari più diffusi sono di legno di conifera, quindi molto chiari. Per aumentare il pregio della finitura hanno bisogno di essere scuriti con una mordenzatura. È possibile usare i mordenzanti in polvere da mescolare con acqua e stendere a pennello prima della verniciatura finale; per semplicità, si può acquistare un impregnante colorato con finitura cera che in un paio di mani è in grado sia di colorare sia di proteggere il legno.pannelli in legno lamellare

Creare il Proprio Legno Lamellare a Casa

Realizzare un pannello di legno lamellare fai da te è un processo creativo che offre la possibilità di ottenere un nuovo e pregevole materiale di partenza. È necessario essiccare accuratamente i vari listelli per evitare che possano aprire crepe nella superficie finita. I listelli, ben piallati e levigati, vengono assemblati in un telaio formato da numerosi strettoi. Una volta asciutta la colla, il lamellare è pronto per essere lavorato, offrendo la possibilità di creare oggetti originali ed unici.

L’uso del lamellare ha trasformato il mondo dell’edilizia e del design, offrendo nuove opportunità e soluzioni innovative. La sua resistenza, bellezza e versatilità continuano ad affascinare e a ispirare architetti, designer e appassionati di fai-da-te.

Impieghi

Edilizia

L’edilizia è uno dei settori dove il legno lamellare trova ampio impiego. Le sue caratteristiche di resistenza e durabilità lo rendono ideale per l’uso in strutture portanti, come travi, pilastri e solai, sia in edifici residenziali che commerciali.

Mobili e Arredamento

Il legno lamellare è anche un materiale preferito nel settore dell’arredamento. La sua superficie uniforme e priva di difetti è particolarmente apprezzata nella realizzazione di mobili di alta qualità, come tavoli, ripiani e scaffali.

Costruzione di Ponti e Strutture Esterni

Il legno lamellare trova impiego anche nella costruzione di ponti e altre strutture esterne, grazie alla sua resistenza agli agenti atmosferici.

Benefici Ambientali

Uno degli aspetti più notevoli del legno lamellare è la sua natura ecologicamente sostenibile. Prodotto da legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, il legno lamellare si pone come un’alternativa ecologica e sostenibile rispetto ad altri materiali da costruzione tradizionali come l’acciaio e il cemento. Non solo: durante la sua crescita, il legno assorbe CO2, contribuendo attivamente alla riduzione delle emissioni di gas serra. L’impiego di legno lamellare in edifici e strutture non solo aiuta a ridurre l’impatto ambientale dell’industria delle costruzioni, ma contribuisce anche alla creazione di un ambiente interno più salubre e naturale.

Manutenzione e Durabilità

Anche se il legno lamellare è noto per la sua resistenza e durabilità, come qualsiasi altro materiale, richiede una manutenzione appropriata per mantenere queste qualità nel tempo. Il trattamento del legno lamellare con vernici e impregnanti specifici può proteggerlo dagli effetti deleteri di umidità, funghi e insetti. Questi trattamenti, uniti a una corretta manutenzione, possono estendere notevolmente la vita del legno lamellare, rendendolo una scelta duratura per le costruzioni. Approfondire i metodi e le pratiche di manutenzione del legno lamellare può fornire indicazioni preziose su come proteggere e preservare il legno lamellare nel tempo.

Terrazzo alla veneziana bello e possibile

Tratto da “Rifare Casa n.88 – Luglio/Agosto 2023″

Autore: Nicla de Carolis

Quei terrazzi sono eccellenti, che si fanno di coppo pesto e di ghiara minuta e di calcina e di cuocoli di fiume (…) e sono ben battuti: e devolsi fare nella primavera o nell’estate acciocché si possano ben seccare… Ella si fa con calcina et con tegola o mattoni ben pesti, et s’incorpora assieme. Vi si aggiunge una parte di scaglia di sasso istriano polverizzato, et questa mistura alquanto soda, si distende sul suolo di tavole ben fitto, con chiodi, acciocché non si torca e resista al peso. Indi con ferri fatti a-posta, si batte et calca per qualche giorno. Et spianato ogni cosa et indurita ugualmente vi si mette di sopra un’altra mano o coperta di detta materia, nella qual si incorpora o cinabro, o color rosso. Et poi che si è riposato per qualche giorno gli si dà l’olio di lino col quale il terrazzo prende il lustro per si fatta maniera che lo uomo può specchiarvisi dentro”. Così scriveva il mitico architetto Andrea di Pietro della Gondola, detto Palladio (1508-1580), descrivendo i terrazzi alla veneziana chiamati per questo Palladiane, pavimenti continui realizzati appunto con un impasto di materiali diversi, sapientemente steso e decorato da abili artigiani con tecniche precise fino a formare una superficie unica, spesso una vera opera d’arte.

Pur apprezzando i pavimenti in ceramica, impareggiabili per varietà di colori, forme, facilità di pulizia e resistenza, amando i caldi pavimenti di legno, ho un debole per i pavimenti continui che hanno il vantaggio di essere senza fughe e sono realizzazioni uniche in cui gioca un ruolo fondamente la bravura dell’artigiano. Oltre al citato ed esclusivo terrazzo alla veneziana, e prima ancora i pastelloni e il coccio pesto, rientrano tra i pavimenti continui gli attuali pavimenti in resina in microcemento.
Rispetto ai loro antenati hanno subito una grande evoluzione per soddisfare le esigenze delle ristrutturazioni/nuove costruzioni di oggi. Innanzitutto sono caratterizzati da bassissimo spessore, 2 o 3 millimetri, si possono sovrapporre alle vecchie pavimentazioni senza creare rialzi e dover intervenire rifilando le porte e poi, cosa ancor più importante per la fretta che contraddistingue il nostro secolo, non hanno bisogno di 30/90 giorni per l’asciugatura e la maturazione del cemento.
Comunque, se non ve la sentite di avventurarvi nella realizzazione di una vera Palladiana, c’è la possibilità di averne una a basso spessore con lavorazioni e tempi simili a quelli di resine e microcementi; la bellezza è notevole ma non paragonabile agli originali d’epoca.
Nello speciale da pagina 68 troverete tutte le informazioni utili per scegliere bene un meraviglioso pavimento senza fughe, ottimo per raccordare pavimenti ammalorati ad altri ancora belli oppure per rinnovarli senza lavori di demolizione.

EasySander 18V-8 e UniversalSander 18V-10 | Due nuove levigatrici a batteria Bosch

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Nuove la posizione della batteria, l’ergonomia, il sistema di filtraggio e raccolta polveri. UniversalSander 18V-10 ha in più l’attacco SDS per la piastra e la regolazione della velocità

Due nuovi modelli sono entrati a far parte della già ampia gamma di levigatrici a batteria Bosch adatte per la carteggiatura di superfici piane di piccole e medie dimensioni. Sono molto compatte, ma offrono ottime prestazioni grazie all’elevata velocità e all’ampiezza del movimento oscillatorio. Entrambi i modelli utilizzano le batterie 18V della famiglia Power For All ALLIANCE. Le due levigatrici sono apparentemente identiche, soprattutto se si considera la forma e le dimensioni; in realtà differiscono per alcuni aspetti, legati alle prestazioni e alla dotazione.

Oltre al tipo di batteria, in comune hanno: la nuova disposizione della batteria stessa, il cui attacco è collocato trasversalmente a ridosso dell’impugnatura, in modo da offrire maggiore maneggevolezza ed equilibrio nell’utilizzo; la piastra a delta con fissaggio della carta abrasiva a strappo; il numero massimo di oscillazioni al minuto e il diametro dell’oscillazione; il nuovo contenitore Microfilter per la polvere e la possibilità di essere collegate a un comune aspiratore.

Il modello UniversalSander 18V-10 ha in più la regolazione del numero delle oscillazioni, con rotella a 6 step, da 12.000 a 22.000; la piastra FlexPlate che permette la rotazione del platorello; l’attacco rapido SDS e la dotazione di una piastra rettangolare aggiuntiva per superfici ampie.

EasySander 18V-8
UniversalSander 18V-10

EasySander 18V-8

La nuova posizione della batteria 18 V consente un migliore bilanciamento della macchina durante l’utilizzo.
Il pulsante d’avviamento è in una posizione dell’impugnatura che risulta comoda per destrorsi e mancini.
Le due macchine hanno il comodo sistema di fissaggio a strappo della carta abrasiva, che garantisce tenuta e rapidità nella sostituzione durante il lavoro.

UniversalSander 18V-10

UniversalSander 18V-10 ha una rotella sotto l’impugnatura che permette di regolare la velocità del motore (da 12.000 a 22.000 giri/min), quindi l’entità di azione abrasiva.
Per la sostituzione della piastra, il modello UniversalSander 18V-10 adotta il sistema rapido SDS. Il suo platorello a Delta può ruotare su sé stesso, a step di 120°, in modo da sfruttare completamente la sua superficie abrasiva, che normalmente tende a consumarsi prima sull’estremità frontale.

Panchina fai da te a due posti per il giardino

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Una panchina fai da te realizzata interamente in legno, con multistrato da 30 mm per i montanti sagomati e tavole di abete da 20 mm per le doghe che compongono la seduta e, salendo verso l’alto, continuano formando lo schienale

Per il progetto di questa panchina fai da te in legno vanno realizzati due elementi da ripetere uguali più volte: sono i tre montanti e le doghe che compongono la seduta e, in continuazione verso l’alto, lo schienale.

Per i montanti serve qualcosa di abbastanza robusto e si decide di ricavarli da un foglio di multistrato spesso 30 mm. Per le doghe basta uno spessore attorno ai 20 mm, quindi potevano andare bene alcune tavole di abete di recupero. Queste risultavano ottime perché ancora molto sane e ideali per i bordi arrotondati, utili proprio per la costruzione della panchina fai da te. Per contro richiedevano un po’ di lavoro supplementare per la rimozione del colore, essendo in parte verniciate; in più, il loro numero era risicato e non è stato possibile completare la panchina fai da te in modo che le doghe fossero tutte intere.

In pratica, i tre montanti fanno da struttura di sostegno e unione delle doghe applicate parallelamente fra loro. In una costruzione con queste caratteristiche diventa fondamentale mantenere gli allineamenti, perché ogni più piccolo errore si nota subito. Quindi i montanti devono risultare uguali anche nei minimi dettagli. Con uno spessore di 30 mm non è possibile sovrapporre i fogli di multistrato per effettuare un taglio unico per tutti. Pertanto, pur facendo ricorso a una sagoma di cartoncino, per replicare la forma ogni volta su un pannello, i tagli fatti separatamente lasciano sempre alcune differenze che poi vanno eliminate, con una successiva levigatura.

Preparazione dei pezzi necessari

Riportati i disegni sul pannello di multistrato da 30 mm, usando le sagome di cartoncino preparate in precedenza, si effettuano i tagli per ricavare i tre montanti. Trattandosi di percorsi curvi, si usa il seghetto alternativo.

I tre pezzi ricavati vanno uniti allineandone con precisione i due lati rettilinei quindi, tenendoli ben stretti con morsetti, si levigano contemporaneamente i profili curvi, rendendoli identici (necessario per il corretto fissaggio delle doghe) e armonizzando le curvature.

Prima di separare i pezzi si fanno sul bordo posteriore le sedi per le tre traverse previste, in modo che risultino perfettamente allineate. Si provvede quindi alla coloritura con mordenzante preparato con pigmento in polvere, dato a spugna.

La coloritura con mordenzanti o impregnanti fatta con tecnica a spugna o straccio, a seconda delle preferenze, risulta molto rapida ed efficace da effettuare. Bisogna solo stare attenti ai legni molto assorbenti, perché tendono a catturare molto colore e non danno il tempo di asciugare l’eccedenza con uno straccio apposta, per evitare di lasciare zone più scure.

Con la stessa tecnica si colorano anche le doghe da utilizzare per la seduta e lo schienale. Queste tavole, essendo di recupero da un altro lavoro, sono in parte già verniciate quindi è necessario rimuovere il vecchio colore prima di fare il nuovo trattamento. In questi casi si fa presto se si usa una piallatrice per le superfici, mentre per i bordi, in questo caso arrotondati, va benissimo una levigatrice leggera. Usando una piallatrice si deve fare in modo di togliere il meno possibile, onde evitare che le tavole si assottiglino troppo.

Assemblaggio della panchina fai da te in legno

  1. Iniziare l’assemblaggio

    Per fare un assemblaggio corretto, è necessario innanzi tutto posizionare verticalmente i montanti e, tenendoli alla distanza corretta, fissare le tre doghe posteriori, per le quali erano state preparate le sedi. Le 3 doghe sono lunghe 1000 mm e i due montanti laterali devono essere fissati a filo delle loro estremità. Il terzo va esattamente nel mezzo. È anche necessario sistemare provvisoriamente altri spezzoni di doga per immobilizzare la parte anteriore libera dei montanti.
    panchina fai da te

  2. Predisporre i prefori

    Il fissaggio delle doghe è effettuato con viti truciolari con trattamento antiruggine, a testa svasata, avvitate a filo piano. Dato che molte sono messe molto vicino ai bordi e alle estremità delle tavole, è necessario predisporre prefori per evitare probabili fessurazioni del legno, se non vere e proprie spaccature.
    panchina fai da te in legno

  3. Fissare tutte le doghe

    Per il fissaggio delle doghe si parte dall’alto applicandone subito una a filo con il limite superiore del montante. Le doghe sono lunghe 1050 mm ovvero 5 centimetri di più della larghezza della struttura, quindi vanno fissate con una sporgenza di 25 mm per parte. Senza stare a prendere tutte le volte molte misure, basta predisporre un legno di scarto con spessore 25 mm da mettere su un lato e usarlo come riferimento quando si posiziona la doga.

  4. Mantenere la stessa distanza tra le doghe

    Per applicare le doghe parallele fra loro e sempre alla stessa distanza (20 mm), si usano come spessore due pezzi di scarto delle doghe stesse, che hanno quello spessore.
    panchina fai da te in legno

  5. Ampliare la superficie di appoggio

    Avendo deciso un ampliamento della superficie di appoggio della panchina fai da te, si fissano con viti dei segmenti di listello di corposa sezione (circa 45×70 mm) tagliati ad hoc, all’interno dei montanti e della prima doga in basso, a filo con il loro bordo di contatto con il pavimento.

  6. Applicare le strisce di gomma adesiva

    Sull’ampia superficie di contatto così ottenuta si applicano strisce di gomma adesiva che permettono al legno di preservarsi meglio dall’umidità.

Progetto di Remo Maistrello

fischer Italia: dal 1963, sessant’anni di successi!

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fischer Italia ha festeggiato il 28 giugno 2023, nella sede di Padova, i suoi primi 60 anni!

La consociata italiana ha iniziato la propria attività a Padova nel 1963 e grazie a un percorso in costante crescita è oggi prima nel Gruppo fischer per fatturato, con 304 dipendenti e con oltre 6.000 Clienti fra Rivendite Specializzate, Grossisti, Grande Distribuzione e Industrie.

fischer rappresenta il punto di riferimento per Progettisti, Installatori, Rivendite e Hobbisti per ogni applicazione in ambito di fissaggio con la sicurezza e qualità garantita dai propri prodotti.

L’ing. Stefano Marzolla, Direttore Generale di fischer Italia, ha aperto la Festa con il Benvenuto al Prof. Klaus Fischer, Presidente e Titolare del Gruppo, ai membri del Board, al ViceSindaco di Padova, ai rappresentanti dell’Università di Padova, alle Istituzioni, alle Collaboratrici e Collaboratori di fischer Italia.

Ing. Stefano Marzolla – Direttore Generale di fischer Italia

Il Prof. Klaus Fischer ha preso la parola per i festeggiamenti di quelli che ha sottolineato essere “60 anni di una grande squadra, 60 anni di importanti risultati, 60 anni di successi”.

Il suo discorso è continuato ricordando di aver premiato al mattino a Palazzo Bo, sede dell’Università, i Vincitori della 9a edizione del Premio per l’Eccellenza Accademica Klaus Fischer e dopo un cenno all’ incontro fra suo padre e Paolo Morassutti, che portò a fondare la fischer Italiana, come si chiamava agli inizi, ha voluto riprendere i temi cruciali del suo discorso ai Giovani talenti: istruzione, ambiente e potere dell’innovazione.

Il Prof. Klaus Fischer Presidente e Titolare del Gruppo fischer

L’istruzione – ha ricordato il Prof. Fischer – è un compito delle scuole ma anche dell’Europa che deve preparare i giovani per un futuro basato sulla digitalizzazione e l’intelligenza artificiale.

L’ ambiente e la riduzione di CO2 sono la seconda grande grande sfida, che non può essere vinta col solo impegno dell’Europa se Cina, Stati Uniti e India non collaborano di più. La politica non deve essere di ostacolo, perché la sfida può essere vinta solo con mentalità aperta verso la tecnologia, senza limiti alla creatività.

Il potere dell’innovazione porta infine  il Prof. Fischer a una riflessione sulla Cina, dove partecipò a una fiera nel 1980 quando era un paese quasi in via di sviluppo e oggi, 40 anni dopo, all’avanguardia.

I più veloci battono i lenti e serve essere veloci. Il Gruppo fischer ha obiettivi ambiziosi e anche il tassello, farà parte di un sistema in rete. Sarà un elemento che si inserirà nel panorama della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale.

Il Prof. Klaus Fischer ha ricordato il traguardo dei 200 milioni di euro di fatturato del 2022 e l’importanza della nostra vicinanza al Cliente, perchè il fattore umano rimarrà sempre decisivo”.

Il Prof. Fischer ha scelto di sostenere chi ha avuto meno opportunità nella vita o è stato duramente colpito dal destino, donando 120.000 euro divisi in ugual modo tra la Croce Verde di Padova; L’Isola che c’è, in seno all’Ospedale Pediatrico di Padova; la Città di Padova e la Regione Emilia – Romagna per la ricostruzione dopo la grave alluvione di maggio

“60 anni sono un bel traguardo e si ha tanta esperienza ma allo stesso tempo si è ancora giovani” ha concluso il Prof. Fischer!

E’ seguita la sorpresa con il regalo del Book che ripercorre questa strada di successi, la cena di gala e infine il taglio della torta e il gran brindisi! Una Festa caratterizzata da musica, spettacolo e tante emozioni.