Einhell TP-BS 18/475 Li Solo entra a far parte della grande famiglia di utensili elettrici alimentati con batterie al litio 18 V Power X-Change; è esuberante nella potenza grazie al motore brushless e vanta un eccezionale controllo nell’utilizzo, grazie alla forma e alla posizione delle due impugnature
Nel vasto elenco degli elettroutensili alimentati con batteria Einhell Power X-Change entra anche una nuova levigatrice a nastro: è il modello TP-BS 18/475 Li, di cui in queste pagine abbiamo provato la versione “Solo”, senza batteria e caricabatteria in dotazione. È una macchina tutta nuova, con soluzioni moderne, studiata per essere fortemente ergonomica, una dote necessaria in elettroutensili di questo tipo, che devono essere “dominati” per l’esuberanza dell’azione svolta sulle superfici.
La presa salda, offerta dai materiali gommosi, si somma alla forma, molto efficace soprattutto quella dell’impugnatura frontale. Questa impugnatura risulta anche in una posizione molto avanzata; cosa che permette all’utilizzatore di fare meno sforzo per dirigere lo strumento e gestire la trazione che il nastro sviluppa girando velocemente. Il motore brushless (senza spazzole) è controllato elettronicamente: la velocità del nastro è regolabile da 120 a 250 m/min in modo continuo con una rotella posta di fianco all’impugnatura principale. Il nastro abrasivo ha dimensioni 75×457 mm; il peso complessivo (senza batteria) è di 2,6 kg.
La levigatrice TP-BS 18/475 Li Solo è la versione senza carica batterie e batteria; la confezione include la scatola di raccolta polveri, l’adattatore per il tubo flessibile dell’aspiratutto e 3 nastri abrasivi a grana 80. Costa euro 149,95.
Power X-Change
È un sistema di batterie con capacità da 1,5 a 6 Ah ed è costantemente in crescita: ad oggi sono già più di 200 gli utensili a batteria per l’officina, la casa e il giardino che condividono lo standard Power X-Change 18 V.
Sostituzione del nastro abrasivo e regolazione di scorrimento
Per caricare il rullo abrasivo si tira in fuori la leva che allenta uno dei due rulli, diminuendo l’interasse.Dentro il nastro è indicato il senso di rotazione che deve corrispondere alla freccia sul lato del carro.Il nastro entra in sede senza alcuna fatica; poi, chiudendo la leva, lo si mette in tensione.Messa in funzione la levigatrice, si regola la centratura del nastro durante lo scorrimento.
Cassetto di raccolta polveri o collegamento all’aspiratutto
Il cassetto di raccolta polveri si innesta direttamente nel raccordo posteriore della macchina.Per usufruire della potenza di un aspiratutto, si applica al raccordo l’adattatore in dotazione.L’adattatore ha diametro interno compatibile con l’innesto dei comuni tubi flessibili Ø 36 mm.
Si porta a mano senza fatica e, all’uso, si può fissare al bancone
Le impugnature offrono un’ottima presa e assicurano il totale controllo sulla macchina.Due superfici piatte sotto le impugnature servono per applicare strettoi girando la levigatrice all’insù.Così è possibile bloccare la macchina al bancone, per il lavoro in modalità stazionaria.
Nel panorama delle finiture murali, le idropitture per interni si stanno affermando come una soluzione di tendenza, grazie alla loro capacità di rispondere a diverse esigenze estetiche e funzionali. Questi prodotti, infatti, non solo permettono di personalizzare gli ambienti con una vasta gamma di colori, ma offrono anche caratteristiche tecniche avanzate, adatte a diversi tipi di superficie e contesti abitativi.
La loro formulazione specifica consente una facile applicazione e una durata notevole, mantenendo nel tempo l’aspetto desiderato. Inoltre, la varietà di opzioni disponibili sul mercato permette di selezionare la soluzione più adatta in base alle esigenze del progetto, sia esso residenziale o commerciale. Tra le varie opzioni disponibili, i prodotti della gamma weberpaintsi distinguono per qualità e performance, offrendo soluzioni mirate per differenti tipologie di superfici e requisiti ambientali: analizziamone le caratteristiche distintive e i vantaggi che apportano in termini di estetica e funzionalità.
weberpaint gypsum: l’opzione per il cartongesso
weberpaint gypsum si distingue come una idropittura specifica per cartongesso ad applicazione diretta. Caratterizzata da elevata copertura, permette di conferire un effetto uniformante con significativo mascheramento dei punti di giunzione e delle striature dei pannelli. È ideale per applicazioni su lastre con tecnologia Activ’Air®: rispetto alle ordinarie idropitture che ne riducono drasticamente il funzionamento, weberpaint gypsum consente infatti di beneficiare delle proprietà Activ’Air® delle lastre. Con una finitura opaca e una bassa odorosità, garantisce un ambiente interno confortevole e esteticamente gradevole.
weberpaint cover plus: per una copertura impeccabile
weberpaint cover plus è una soluzione che combina traspirabilità all’elevata copertura. La sua formula garantisce una ottima permeabilità al vapore acqueo e un ottimo risultato estetico, rendendolo ideale per chi cerca una finitura di qualità superiore. Questa gamma di idropitture rappresenta una evoluzione nel mondo delle idropitture per interno.
weberpaint defence: la difesa contro muffe e funghi
Per ambienti particolarmente esposti all’umidità, come cucine e bagni, weberpaint defence offre una protezione avanzata contro muffe e funghi. La sua formula traspirante inoltre garantisce un ambiente sano e protetto nel tempo. Questa idropittura è particolarmente apprezzata per la sua resistenza e la capacità di mantenere una finitura estetica impeccabile nonostante le sfide ambientali. Con weberpaint defence, la bellezza incontra la funzionalità, fornendo una soluzione efficace per gli ambienti più esigenti.
La scelta corretta delle idropitture per interni
Le idropitture per interni rappresentano una soluzione versatile e di tendenza per chi desidera rinnovare gli ambienti domestici o lavorativi. La scelta del prodotto giusto dipende dalle specifiche esigenze di ogni progetto, ma la vasta gamma disponibile sul mercato offre soluzioni adatte a ogni necessità.
Le scope ricaricabili PowerClean™ di Beko sono disponibili in tre versioni: VR T94929 VI (colore Iron), VR T94928 VW (colore White) e VR T94929 VV (colore Green). La linea PowerClean™ coniuga ottime prestazioni, massimo comfort di utilizzo e manutenzione ridotta. Il Motore Digitale Brushless è compatto, efficiente, potente e molto più leggero di un motore convenzionale, permettendo un risparmio di energia e costi. Anche la batteria, leggera ed estraibile, garantisce fino a 45 minuti di autonomia senza interruzioni e si ricarica completamente in sole 4 ore.
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Practiclean
La scopa Practiclean, leggera e maneggevole da usare, grazie alle sue dimensioni salvaspazio si può riporre facilmente dove si preferisce. Anche le attività di manutenzione sono ulteriormente ridotte: il sistema ciclonico garantisce prestazioni di lunga durata prevenendo l’intasamento dei filtri.
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Scopa multifunzione_VRT 51225 VB
La scopa ricaricabile multifunzione VRT 51225 VB di Beko è l’alleato perfetto per avere una casa perfettamente pulita, grazie anche ad una praticità di utilizzo senza paragoni.
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Scopa ricaricabile multifunzione VRT 50121 VR
Leggera e maneggevole da usare, grazie alle sue dimensioni salvaspazio, la scopa ricaricabile multifunzione VRT 50121 VR si può riporre facilmente dove si preferisce. Anche le attività di manutenzione sono ulteriormente ridotte: il sistema ciclonico garantisce prestazioni di lunga durata prevenendo l’intasamento dell’Hepa Filter presente.
FERVI consolida il suo posizionamento di mercato lanciando una nuovissima gamma di elettroutensili, a filo e a batteria, destinati al mercato MRO e al bricoleur particolarmente esigente
I professionisti della manutenzione e della riparazione, ma anche gli appassionati del fai-da-te e del bricolage, possono oggi contare sulla nuova gamma di elettroutensili FERVI, in grado di offrire un supporto di qualità con il miglior rapporto qualità/prezzo.
L’azienda di Vignola entra quindi in un segmento di mercato particolarmente “affollato”, posizionandosi però in una fascia molto precisa come quella degli utilizzatori semi-professionali, gli hobbisti più evoluti ed esigenti, le officine, e tutto il mondo della riparazione e manutenzione.
I nuovi elettroutensili FERVI prevedono una linea di tool a batteria (Piattaforma F20VRange) leggera, compatta e dotata solo di motori brushless. A questa si aggiunge una linea di elettroutensili a filo, alimentati a 230V. Risultato di 5 anni di studi e analisi, i nuovi utensili risultano ottimi dal punto di vista delle prestazioni, della potenza e dell’ergonomia, collocandosi ad un livello superiore rispetto allo standard del mercato per la fascia di riferimento, grazie anche al prezzo a cui sono proposti.
La linea a batteria su piattaforma F20VRange ruota attorno alle potenti batterie intercambiabili da 2Ah e 4Ah, dotate di una tecnologia avanzata che assicura maggiori prestazioni, durata e cicli di vita più lunghi, a protezione dell’investimento. La piattaforma F20VRange permette l’intercambiabilità del pacco-batteria permettendone l’utilizzo sull’utensile scelto in base alle proprie esigenze. La gamma è composta dal trapanoavvitatore, anche nella versione a percussione, il tassellatore, gli avvitatori a impulsi, la smerigliatrice angolare e la torcia a LED. A questa gamma si aggiunge un maneggevole trapano avvitatore a 12V, ideale per i montatori e per chi cerca compattezza e leggerezza d’uso. Trapani, avvitatori e smerigliatrice vengono venduti con una pratica e robusta valigetta per semplificarne il trasporto e per riporre in modo sicuro l’attrezzo dopo l’uso, conservandolo a lungo in perfetta efficienza.
Alla linea a batteria si affianca quella “a filo” 230 V, che si compone di un panorama completo di soluzioni per avvitatura, foratura, levigatura e taglio, oltre a tassellatura e demolizione. Questa linea comprende, nello specifico, il trapano a percussione 600 W e 810 W, il tassellatore 800 W e 1050 W, le smerigliatrici angolari in quattro versioni (720 W, 860 W, 1200 W e 2200 W), seghetto alternativo, satinatrice, sega circolare da 190 mm, levigatrice rotorbitale e levigatrice orbitale.
Tutti gli elettroutensili della nuova gamma FERVI sono dotati di certificazioni e conformità tecniche, sono coperti dalla garanzia di legge, estendibile un altro anno tramite registrazione sul sito entro 30 giorni dall’acquisto. La nuova gamma di elettroutensili FERVI è disponibile presso i rivenditori autorizzati che potranno anche fornire un prezioso servizio di consulenza per orientare il cliente verso gli attrezzi più in linea con le specifiche esigenze. Per maggiori informazioni visita il sito esclusivamente dedicato alla nuova gamma FERVI.
Waterless è un prodotto innovativo che agisce sullo sporco presente sulle superfici dell’auto sciogliendolo e inglobandolo in modo da poterlo raccogliere facilmente con un panno in microfibra; al termine la carrozzeria non solo è pulita, ma anche lucidata
Quella che è sempre stata ritenuta un’operazione a rischio, la pulizia della carrozzeria senza usare acqua, oggi non lo è più grazie a Waterless, un prodotto innovativo particolarmente utile in questo periodo in cui l’emergenza idrica è davvero pressante, lanciato da MA-FRA, azienda leader nel settore della cura dell’auto. Già questo può essere garanzia di efficacia, ma approfondiamone il funzionamento. Grazie alla sua speciale formulazione, il prodotto ammorbidisce le impurità adese alla superficie, ne provoca il distacco e le ingloba, sequestrandole.
A questo punto è sufficiente raccogliere il liquido distribuito sulla superficie usando panni in microfibra, tessuto che più di tutti gli altri è in grado di catturare, assorbire e portare all’interno delle sue fittissime trame tutto ciò che raccoglie. Al contrario di Fast Cleaner, specifico per sporchi localizzati, Waterless è una soluzione completa per lavare e lucidare l’auto senza l’utilizzo dell’acqua. È ideale per coloro che non possono utilizzare l’acqua, per esempio in condomini o in luoghi dove è vietato il lavaggio classico con secchio e guanto.
È indicato l’uso di panni in microfibra di dimensioni generose, perché, dovendo essere piegati su sé stessi più volte, devono comunque assicurare una superficie di contatto sufficientemente ampia. Durante il lavaggio i panni vanno ripiegati spesso, per esporne sempre una parte pulita; così facendo, per l’intero lavaggio di un’auto di medie dimensioni sono sufficienti 6 panni.
Applicazione
Il panno in microfibra va piegato su sé stesso almeno 4 volte, in modo da disporre di numerose parti pulite per le passate in successione.Le indicazioni d’uso consigliano di procedere a zone, dividendo idealmente in settori le parti della carrozzeria e poi dell’intera vettura. Iniziando dal cofano, si distribuiscono alcune spruzzate di Waterless, dato da una certa distanza per una migliore omogeneità.Mentre si lascia agire per alcuni momenti il prodotto, si inumidisce con due-tre spruzzate di Waterless la parte del panno che si sta per utilizzare sulla superficie.
Usare panni in microfibra di qualità
Il panno in microfibra è sempre indicato nelle operazioni di cura della carrozzeria, per la sua capacità di raccogliere e trattenere le impurità, consentendo di fare un ottimo lavoro, rapidamente e senza lasciare pelucchi. Ma-Fra fornisce pacchi da 6 panni di altissima qualità e di dimensioni ampie (60×40 cm), particolarmente utili per l’utilizzo sulle superfici estese delle auto. Nell’applicazione del lavaggio senz’acqua l’uso di questi panni è caldamente consigliato.
Rimozione sporco e lucidatura
Le passate con il panno vanno tirate in una sola direzione, mai in modo circolare, alzandolo gradualmente durante la rimozione dello sporco.Continuare il processo di pulizia utilizzando, ad ogni passaggio, un lato pulito del panno.Al termine della pulizia rifinire la superficie con un nuovo panno in microfibra asciutto e pulito.
Può essere utilizzato su tutte le parti dell’auto
In presenza di sporco stratificato o fango, è consigliabile procedere al lavaggio classico con acqua e shampoo per evitare la creazione di segni sulla vernice.
Tratto da “Far da sé n.533 – Ottobre/Novembre 2023″
Autore: Nicla de Carolis
Non è la prima volta che torno su questo argomento, leggere le lettere e le descrizioni che accompagnano le foto delle vostre realizzazioni è qualcosa che inorgoglisce, riempie di stupore e di gioia la redazione di questa rivista. La comunità dei fardasé è composta di persone capaci, preparate, prive della superficialità che contraddistingue spesso il mondo di oggi. A pagina 72 troverete la foto di un bambino in posa e fiero vicino alla sua prima cassetta degli attrezzi, costruita dal padre, Michele Attolini. Un messaggio molto bello che sottolinea la volontà di inserire tra i tanti tasselli di una buona formazione dei più piccoli, oltre all’educazione e alla preparazione di base, anche il valore e l’importanza della manualità. Pensate che questa famiglia ci segue da ben 4 generazioni: addirittura Ovidio Attolini, bisnonno del piccolo Diego, nel 1985 ha ricevuto dalla redazione di FAR DA SÉ, rivista che nel 2024 entrerà nel suo 50° anno di vita, l’attestato di “Maestro Far da sé”, eccolo qui a lato.
Da sempre crediamo nel valore della manualità; oggi più che mai, perché questa conoscenza, unita all’evoluzione della tecnologia, è necessaria per tanti appassionanti lavori che rientrano nel nostro mitico e apprezzato made in Italy, con le sue opportunità di lavoro esclusive per i giovani del nostro Paese. Un piccolo contributo in questa direzione, arriva anche da FAR DA SÉ: con l’abbonamento 2024 alla rivista c’è in omaggio un bel libro, Cosa farò da grande, dedicato ai ragazzi ma anche ai genitori e ai nonni; un libro che propone con leggerezza una panoramica delle cose belle e buone che hanno bisogno di “… mente e mano…” per essere realizzate. Il numero è particolarmente ricco ma vi segnalerei una novità pensata proprio per un’installazione far da sé: si tratta di un impianto in kit di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica che può essere dotato anche di batterie di accumulo, indispensabili per stoccare l’energia e utilizzarla in un secondo momento. Il passaggio alle energie pulite, necessario per ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili che con le loro emissioni di CO2 causano l’effetto serra e contribuisco in maniera determinante al surriscaldamento globale, si fa obbligo nelle coscienze di tutti ma i fardasé anche in questo senso, grazie alla loro sensibilità e a queste innovazioni pensate per loro, possono riuscire ad essere un passo avanti.
Il paradigma secondo il quale per fare un lavoro a regola d’arte è necessario essere opportunamente attrezzati, nel mondo della meccanica vale anche per svitare un semplice bullone, per il quale si fa sicuramente meglio se si adopera una buona chiave, adeguata al contesto
Nei lavori di meccanica si ha quasi sempre a che fare con la svitatura e l’avvitatura di bulloni e dadi. Il passo metrico, abbastanza fine, e la lunghezza dei filetti, talvolta lunghi, finiscono per dilatare le tempistiche di molti interventi, a cui possono aggiungersi ulteriori cause di lungaggini come l’ossidazione delle parti e soprattutto i possibili impedimenti nel manovrare le chiavi, per gli spazi ridotti o altri ostacoli. Tutto questo fa capire come sia importante disporre di un’attrezzatura valida, ma anche variegata.
Avere due sole chiavi della stessa misura non è sempre sufficiente: spesso si risparmiano tempo e nervoso, se si dispone anche di chiavi a gomito, a cricchetto, a tubo e snodate, solo per citare le principali. In pratica possiamo dire che, uno stesso bullone, a seconda della posizione in cui si trova, richiede un utensile specifico. In caso di necessità sfogliamo il catalogo KWB dove troviamo tanti utensili manuali e accessori che facilitano anche il lavoro di meccanica.
Chiave poligonale sfalsata
Set di chiavi poligonali con certificazione TÜV, DIN 838, acciaio al cromo vanadio, finitura satinata, profilo a “esse”. Nel kit 8 chiavi con misure: 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22. Euro 34,95.
Vaschetta magnetica
Vaschetta magnetica in plastica, con un forte magnete alla base per riporre viti, dadi, chiodi e altra piccola ferramenta. Le dimensioni sono circa 130x150x160 mm. La vaschetta ha il profilo smussato per facilitare il prelievo del contenuto e poterlo sostenere anche quando messa in posizione verticale. La base gommata protegge le superfici.
Chiave combinata poligonale con cricchetto
Chiave in acciaio al cromo vanadio, finitura satinata, diritta, a forchetta a un’estremità, chiusa a cricchetto dall’altra, stessa misura. La chiave a cricco ha 72 denti. Le misure disponibili sono: 8, 10, 13, 15,17, 19 mm.
Chiave dinamometrica
Chiave dinamometrica in acciaio cromo vanadio con finitura cromata, meccanismo automatico autoscattante con cricchetto reversibile integrato, elevata precisione di misura; la scala è in Nm e Ibs/ft e il range di misurazione va da 28 a 210 Nm. La misurazione avviene sia in rotazione destrorsa sia sinistrorsa; l’attacco per le bussole è da 1/2”. Confezione in scatola di plastica. Euro 51,95.
Bussole con inserti bit
Utilissime le bussole con inserti bit consentono di serrare con chiave dinamometrica le viti con impronta negativa: a croce (Philips e Pozidrive), esagonale e Torx. A sinistra un esemplare di bit esagonale a gambo prolungato (126 mm di lunghezza) su bussola da 3/8”. Disponibili le misure 6, 8, 10, 12 mm.
Nella versione con bit Torx sono disponibili le misure da TX10 a TX 50. Da TX 10 a TX 30 la bussola è da 1/4”; la TX 40 si può scegliere con bussola da 1/4”, da 3/8” o da 1/2”; le misure TX 45 e TX50 sono disponibili con bussola da 3/8” e da 1/2”.
Adattatori per bussole
Gli adattatori a innesto permettono di abbinare chiavi a cricchetto (anche dinamometriche) con bussole che non sono della stessa misura. In un’unica confezione ci sono 4 adattatori: da ¼” a ⅜”, da ⅜” a ¼”, da ½” a ⅜” e da ⅜” a ½”.
Cricchetto con testa snodata
Chiave a cricchetto in acciaio cromo vanadio, dente di arresto, rotazione destrorsa/sinistrorsa invertibile, arresto a sfera con scatto a pulsante, testa snodata regolabile in verticale fino a 180°, cromatura opaca, con impugnatura bicomponente antiscivolo per una presa ottimale. Euro 9,95.
Alimentata con batterie al litio 18 V della famiglia Einhell Power X-Change, Einhell Fixetto spara chiodi con una lunghezza da 15 a 50 mm, sezione 1,2 mm, a colpo singolo oppure a ripetizione in condizioni di contatto con la superficie
Quando parliamo di Einhell Fixetto siamo di fronte a un elettroutensile fatto per un solo scopo: piantare chiodi. Quindi non spara le graffe che spesso sono associate ai chiodi, nelle comuni aggraffatrici, ma questa è, a tutti gli effetti, una vera e propria chiodatrice, lavoro che svolge in modo eccellente. Mai un’esitazione, sempre una perfetta possibilità di regolazione del colpo a seconda dei tipi di legno da unire, mai un’inceppamento nelle sessioni di prove effettuate e, possiamo aggiungere come giudizio soggettivo, la sensazione di concretezza e solidità che solo le macchine professionali sanno trasmettere.
Non è soltanto una questione di peso, ma anche di materiali con cui sono fatti componenti tipicamente critici come il magazzino e la piastra di copertura. Molto utile, i caso di lavori con chiodature ripetitive e numerose, la possibilità di impostare lo sparo automatico all’avvenuto contatto del naso con la superficie. Selezionando questa modalità operativa, basta tenere il grilletto premuto per effettuare una chiodatura ogni qualvolta si appoggia il puntale sul legno. In questa modalità si riesce a sparare un colpo al secondo.
La versione Solo include la clip per l’aggancio in vita, alla cintura portautensili, due chiavi a brugola e una scatola da 500 pezzi di chiodi lunghi 50 mm. Einhell Fixetto costa euro 194,95.
Riempimento del magazzino di Einhell Fixetto
Il magazzino si apre premendo il pulsante all’estremità. L’operazione va sempre fatta a batteria rimossa.I blister di chiodi vanno appoggiati all’interno del magazzino portandoli verso l’alto, in appoggio sul lato della punta. Lo sportello del magazzino si richiude e si deve sentire distintamente lo scatto.A cassetto chiuso due finestrelle mostrano la presenza dei chiodi. Sono utili per accorgersi quando stanno per finire. La clip a scatto posta sopra il magazzino serve per ribaltare la piastra di copertura superiore in caso di inceppamento.
Da verificare sempre
Prima di ogni utilizzo è sempre bene testare le sicurezze (a batteria inserita) appoggiando il naso su un pezzo di scarto senza premere il grilletto: il colpo non deve partire.Poi, tenendolo sospeso in aria, si tira il grilletto: il colpo non deve partire.
Regolazione della potenza su pezzi di scarto
Prima di intraprendere una nuova sessione di chiodatura, si deve verificare l’entità di affondamento del chiodo, che dipende dalla durezza del legno e dalla lunghezza del chiodo stesso. Per questo bisogna preparare alcuni pezzi di scarto come quelli in lavorazione e testare su questi l’infissione sparando alcuni colpi.Se necessario si regola la potenza di infissione ruotando l’apposta rotella. Sul corpo macchina è stampata l’indicazione di incremento e decremento.Il chiodo non deve mai sporgere dalla superficie. Un chiodo messo correttamente può essere messo a filo della superficie oppure, se c’è l’intenzione di stuccare le imperfezioni, lo si può mandare al di sotto di 1 mm circa.
I nuovi prodotti saranno realizzati a Fiorano Modenese che torna ad essere uno stabilimento produttivo
Saint-Gobain Italia amplia la propria gamma di prodotti con un nuovo impianto per la produzione di coloratiperinterni e rivestimenti per esterni, presentati in anteprima in occasione di una due giorni di evento che ha coinvolto un nutrito gruppo di clienti, circa 160 persone, che hanno avuto la possibilità di visitare il sito di Fiorano Modenese e vivere delle esperienze alla scoperta delle eccellenze del territorio.
L’azienda per questo progetto ha scelto di puntare sul sito di Fiorano, che torna ad essere uno stabilimento produttivo proprio per realizzare le due nuove linee di finiture targati Saint-Gobain: weberpaint, la gamma di idropitture per interni studiata per incontrare le necessità di professionisti e privati, e le finiture per esterno webercote, in grado di adattarsi ai diversi materiali costruttivi ed utilizzi.
In termini di sostenibilità, il progetto relativo all’impianto di Fiorano vede un sistema di recupero delle acque di lavaggio durante il processo produttivo per essere successivamente riutilizzate nel ciclo successivo, che genera un risparmio idrico che si attesta a più del 50% dell’acqua impiegata; i trasporti generano una riduzione del 30% di emissioni di CO2, grazie alla ridistribuzione dei volumi di produzione tra i siti del sud Italia e del centro-nord. Inoltre, sono utilizzati imballi in plastica realizzati con una percentuale di materiale riciclato che può raggiungere il 30%.
Gli investimenti rientrano nella volontà di integrare sempre di più all’interno della propria offerta materiali e soluzioni tecnologicamente avanzati e in ottica di risparmio energetico, in linea con gli impegni del Gruppo in termini di sostenibilità, che puntano alla carbon neutrality entro il 2050.
Le nuove linee di colorati
weberpaint: una linea di idropitture versatili e sostenibili per interni che, attraverso il sistema tintometrico webercolorlook, consente di tinteggiare gli ambienti in 1950 diverse colorazioni. Dalle tinte per cartongessi, alle pitture traspiranti che prevengono muffe e funghi fino a quelle ad alta copertura, i colori weberpaint sono progettati e concepiti per incontrare le esigenze relative alle differenti soluzioni di applicazione;
webercote: rivestimenti per esterni pensati per ottenere texture omogenee in linea con le tendenze dell’architettura contemporanea grazie a una granulometria fino a 1,2 mm o 1,5 mm, in base al diverso prodotto scelto (TRAMA 1.2 o TRAMA 1.5). Particolarmente indicate per la copertura di sistemi a cappotto e nuove facciate ad alta efficienza energetica, le nuove soluzioni webercote sono caratterizzate da consumi ridotti ed eccellente scorrevolezza e lavorabilità. Disponibili sia per soluzioni a base organiche, sia a base silossanici e acrilsilossanici, i nuovi rivestimenti sono traspiranti e idrorepellenti e favoriscono la fuoriuscita dell’umidità verso l’esterno dell’edificio, impedendo al tempo stesso la formazione di alghe, muffe e altri microrganismi che nel tempo deteriorano l’aspetto della facciata. Questi prodotti sono disponibili in 242 colori e garantiscono di mantenere a lungo l’intensità delle tinte della facciata, contribuendo, in tal modo, a ridurre le spese di manutenzione dell’immobile.
È la riproduzione fedele delle tipiche cassette di una volta, usate da tutti gli artigiani. Le soluzioni adottate per le giunzioni di questa cassetta attrezzi fai da te sono tecnicamente pertinenti per ottenere un accessorio che mantiene l’originale funzionalità e robustezza
Molto bella questa realizzazione di Simone Corezzola, che riguarda la costruzione di una cassetta attrezzi fai da te come quelle che un tempo non lontano non mancavano nel laboratorio di qualsiasi artigiano. La particolarità non è solo data dalla forma “romantica” che rispecchia esattamente quella delle vecchie cassette, ma anche dal fatto di essere costruita interamente in legno e di essere assemblata senza l’uso di viti o chiodi.
Il legno utilizzato per realizzare i cinque pannelli che compongono il contenitore è un multistrato di medio spessore, circa 15-16 mm; serve poi un’impugnatura che si ricava tagliando un pezzo del manico rotto di un piccone e una tavoletta spessa 10 mm circa di un legno duro, con il quale si fanno quattro anelli di ritegno che costringono i fianchi di testa della cassetta ad aderire all’impugnatura, tramite due spine fatte con lo stesso legno duro.
Le giunzioni dei pannelli sono affidate a incastri a coda di rondine. Considerando la funzione della cassetta attrezzi fai da te, che è quella di contenere attrezzi che insieme totalizzano un certo peso, per ottenere la necessaria robustezza bisogna che l’incastro a coda di rondine lavori con un orientamento specifico. Quindi viene concepito per avere inserimento dei fianchi sul fondo, prima i laterali grandi, poi quelli di testa più piccoli che trovano inserimento diritto anche sulle “code” dei fianchi grandi. Applicando questi ultimi si innesta anche il manico, che in questo modo resta vincolato, ma il blocco vero e proprio si ottiene mettendo le due spine.
Dalla foto di scena si nota che, giustamente, il fondo non è stato messo bordo con bordo, ma ricade più in alto, grazie all’esecuzione, sui pannelli laterali, di coda di rondine di tipo chiuso. In questo modo il fondo non ha modo di cedere.
I pannelli e gli incastri
Per la costruzione della cassetta attrezzi fai da te servono 5 pannelli di legno multistrato di uno spessore intorno ai 15 mm. Tracciando a matita, con linee ben squadrate, i pezzi sul foglio intero, i tagli si possono fare anche con il seghetto alternativo.
I due pannelli di testa hanno forma sagomata quindi, dopo il taglio del pezzo squadrato, si disegna il profilo definitivo, con la curvatura superiore, e si effettua il taglio definitivo con il seghetto alternativo.
Per fare gli incastri a coda di rondine si disegnano le parti da rimuovere sul primo dei pezzi della giunzione. Si tira una linea parallela al bordo, distante quanto lo spessore del pannello da unire (in questo caso i pannelli hanno tutti lo stesso spessore). Si stabiliscono le dimensioni delle code e quante farne sulla base della lunghezza della giunzione (in questo caso 3) e se ne disegna il perimetro, facendo in modo che le tre sagome trapezoidali risultino uguali ed equidistanti. A quel punto, con una squadretta, si riportano sul bordo del pannello le linee corrispondenti ai vertici della base corta del trapezio.
I tagli lungo i lati obliqui della coda di rondine si fanno con una sega a dorso o una sega giapponese. Si effettuano in serie, tutti quelli di un lato della giunzione.
Le sedi della coda di rondine si completano rimuovendo il legno un po’ per volta con uno scalpello ben affilato. Ottenuto il primo pezzo dell’incastro, si sovrappone e allinea al bordo del secondo, per marcare le parti da rimuovere su questo.
L’impugnatura della cassetta attrezzi fai da te si innesta nei due pannelli di testa. In entrambi va eseguito un foro con una sega a tazza; il diametro prestabilito, 30 mm, corrisponde a quello della parte assottigliata del manico.
Quando la linea diritta è sufficientemente lunga, come nel caso del fondo della cassetta attrezzi fai da te, che ha solo due incastri sui lati lunghi e uno solo in quello corto, il taglio si effettua con seghetto alternativo.
Ancora con il trapano a colonna, montando alternativamente sulla tazza lame di due differenti diametri, si ricavano da una tavoletta di legno duro quattro anelli il cui diametro interno è 30 mm. Dati i diametri ridotti e il limitato spessore del legno, eccezionalmente il taglio è stato fatto in un’unica soluzione, con le due lame montate insieme.
Realizzazione dell’impugnatura della cassetta attrezzi fai da te
Troncato alla lunghezza necessaria il manico rotto di un piccone, si segnano a matita due segmenti di pari lunghezza alle estremità, che vanno assottigliati e resi cilindrici, con diametro leggermente inferiore ai 30 mm, in modo che possa entrare senza difficoltà nelle sedi predisposte dei pannelli in testa alla cassetta. La riduzione non si effettua con il tornio, ma a mano, iniziando a sgrossare i fianchi con un seghetto ad arco, per togliere più materiale possibile.
Usando sempre come guida il cerchio tracciato in testa al pezzo, si completa la rimozione con la raspa.
Dopo la levigatura e la stondatura del bordo esterno, su ogni anello viene creata una tacca squadrata sulla linea del diametro. Calzato l’anello sul manico si segna a matita il punto in cui ricade la tacca.
Prima si effettua un foro appena più piccolo con trapano a colonna, poi si completa la sede a sezione quadrata con una piccola lima.
Usando pezzi dello stesso legno duro con cui sono fatti gli anelli, si sagomano le spine di ritegno per tenerli bloccati. Si lavora di seghetto ad arco, lima e carta vetrata fine.
Assemblaggio e ulteriore robustezza
Dopo le opportune prove in bianco, si effettua il montaggio definitivo dei pezzi, mettendo adesivo vinilico negli incastri a coda di rondine. Per come sono fatti gli incastri, si uniscono prima i laterali grandi con il fondo e poi i pannelli di testa, ricordando l’inserimento dell’impugnatura nelle sue sedi.
Come ulteriore rinforzo del fondo della cassetta attrezzi fai da te, si tagliano quattro listelli di abete formando una cornice che aderisca al lato interno dei fianchi, rimanendo a filo dell’appoggio a terra degli stessi. Alle estremità i listelli sono bisellati a 45°. Il fissaggio è fatto con adesivo vinilico e piccole spine di faggio, applicate in modo passante sul lato dei listelli.