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Precise e accurate misurazioni a portata di mano con i flessometri FERVI
 

FERVI rinnova la propria gamma di flessometri e introduce una novità tascabile, per andare incontro alle diverse esigenze dei professionisti della manutenzione e riparazione e degli appassionati del fai-da-te

Grazie alla costante attività di ricerca e sviluppo, FERVI ha aggiornato la propria linea di flessometri, per confermare il proprio posizionamento come punto di riferimento del settore MRO e fai-da-te. In particolare, la linea F80x è stata completamente aggiornata e rivisitata per aumentarne la praticità di utilizzo, mentre un nuovo modello di flessometro smart e tascabile (Art. F813) è stato aggiunto al catalogo.
La nuova gamma F80x prevede tre flessometri con misure ed estensibilità massima da 3, 5 e 8 mt. L’aggiornamento della linea comprende una forma ergonomica antiscivolo, un nastro di spessore maggiorato con rivestimento in poliestere antiabrasivo, un robusto guscio ricoperto in gomma per evitare rotture in caso di caduta accidentale, e con un comodo laccio di sicurezza per il trasporto o per assicurarlo al polso. Infine, è provvisto di freno rapido laterale per non dover sbloccare la molla con il tasto superiore dopo ogni misurazione, aumentando così la comodità d’uso di questo strumento.
La gamma di flessometri dell’azienda modenese è stata inoltre integrata da un nuovo modello. Si tratta dell’Art. F813, estremamente compatto e con estensibilità di misurazione fino a 3 m. Per le caratteristiche professionali dello strumento, secondo la normativa CE, l’F813 è in Classe II e si compone di una lama, in grado di resistere alla flessione fino all’estensione di apertura di 1 metro, rivestita da speciale pellicola di protezione. L’assenza della clip su questo dispositivo lo rende ancora più compatto e ridotto nell’ingombro, per la massima trasportabilità e praticità d’uso.

Chiavi inglesi | Tipologie e utilizzo

Le chiavi inglesi rappresentano strumenti imprescindibili per i professionisti e per i far da sé: occorre conoscerle e saperle utilizzare bene

Le chiavi inglesi rappresentano uno degli strumenti più importanti e versatili nel mondo della meccanica e della manutenzione. Questi attrezzi sono indispensabili non solo per i professionisti del settore ma anche per gli hobbisti e chiunque si occupi di piccole riparazioni domestiche. Di chiavi se ne trovano un’infinità, tutte studiate per fare buona presa su una vite o un dado con una certa forma e nello stesso tempo risolvere problemi di spazio d’azione, di comodità d’uso, di forza applicabile e di versatilità. Possono essere fisse o regolabili. Quelle illustrate nel seguente articolo non ne rappresentano che una minima parte.

Sono le chiavi a forchetta, le migliori sono sottili e robuste per lavorare in spazi stretti; ad anello, che possono avere la testa angolata rendendone più comodo l’uso; multitaglia, ovvero fatte in modo da poter serrare teste di più misure; regolabili, come quelle a rullino e a tubo, che possono o meno avere una prolunga e un manico.

Materiali e costruzione delle chiavi inglesi

La qualità dei materiali è cruciale per la durabilità e l’efficacia delle chiavi inglesi. I principali materiali utilizzati includono:

  • Acciaio al cromo-vanadio: Questo materiale è ampiamente utilizzato per la fabbricazione di chiavi inglesi a causa della sua eccellente resistenza alla corrosione e all’usura. L’acciaio al Cromo-Vanadio combina la durezza e la robustezza necessarie per sopportare elevati stress meccanici, rendendo le chiavi inglesi ideali per un uso prolungato e intensivo. Inoltre, il Cromo-Vanadio mantiene la sua integrità strutturale anche in condizioni ambientali avverse, prolungando la vita utile dell’utensile.
  • Acciaio inox: L’acciaio inossidabile è particolarmente indicato per applicazioni che richiedono una alta resistenza alla corrosione, come nell’industria alimentare, chimica e marina. Grazie alla sua composizione, che include cromo, il quale forma uno strato protettivo sulla superficie, l’acciaio inox impedisce l’ossidazione e la ruggine, garantendo che le chiavi inglesi rimangano operative e affidabili anche in ambienti estremamente umidi o esposti a sostanze chimiche aggressive.
  • Altri materiali: Per applicazioni specifiche, vengono utilizzate leghe speciali che offrono caratteristiche uniche in termini di resistenza e peso. Ad esempio, leghe di titanio possono essere impiegate per chiavi inglesi leggere ma estremamente resistenti, ideali per settori come l’aeronautica dove ogni grammo conta. Inoltre, materiali compositi avanzati possono essere utilizzati per chiavi che richiedono proprietà di isolamento elettrico, migliorando la sicurezza degli operatori in ambienti elettrici.

Dimensioni e specifiche tecniche

Le chiavi inglesi sono disponibili in una vasta gamma di dimensioni, possono essere metriche, ove il numero (un intero) segnato nei pressi della parte attiva è espresso in millimetri, oppure anglosassoni, ove i numeri indicati esprimono una frazione di pollice (3/8, 5/8 ecc.). Le specifiche tecniche sono spesso regolate da standard internazionali come ISO e DIN, garantendo compatibilità e qualità.

Utilizzi delle chiavi inglesi

Le chiavi inglesi trovano impiego in numerosi settori, tra cui:

  • Ambito meccanico: fondamentali per la manutenzione e la riparazione di veicoli e macchinari.
  • Edilizia: utilizzate per il montaggio e la regolazione di strutture metalliche
  • Impiantistica: essenziali per l’installazione e la manutenzione di impianti idraulici ed elettrici.

Come usare una chiave inglese correttamente

L’uso corretto di una chiave inglese è essenziale per evitare danni agli strumenti e agli elementi di fissaggio. Ecco alcuni consigli pratici:

  • Tecniche di serraggio: applicare la forza in modo uniforme e controllato per evitare la deformazione delle ganasce.
  • Errori comuni da evitare: non utilizzare estensioni per aumentare la leva, poiché ciò può danneggiare la chiave e il dado.

Tipologie di chiavi inglesi

Chiave a forchetta

La classica chiave a forchetta solitamente ha una bocca per ogni estremità di misura progressiva. In alternativa ha stesso valore alle due estremità, ma da una parte è chiusa ad anello.

Chiave multitaglia

Alle estremità ha una ganascia aperta o chiusa e un perno, che permettono di agguantare saldamente 5 o 6 diverse misure di esagono. Si usa in un senso per avvitare e la si capovolge per svitare.

Chiave a rullino

La chiave a rullino o chiave inglse regolabile ha una ganascia mobile che viene portata sino a contatto con quella fissa. Ruotando il rullino che agisce sulla cremagliera si adegua la chiave alla misura dell’esagono.

Ad anello disassato

Ad anello disassato: quando i dadi sono a filo superficie, la comune chiave a forchetta si aziona con difficoltà. La chiave ad anello con bocca disassata permette un’azione libera ed efficace.

Chiave a tubo

Nelle chiavi a tubo l’esagono femmina è ricavato dalla deformazione del tubo alle sue estremità. Come nelle chiavi a forchetta, le due misure differiscono. Per fare forza ci sono due fori dove si innesta una barretta di metallo robusta.

Chiave snodata

Una variante della chiave a tubo è quella in cui il cilindro è breve e riceve l’innesto snodabile di un manico di prolunga che termina con un’impugnatura a T. Questo permette di lavorare anche fuori asse, raggiungendo punti difficili.

Quando servono due chiavi inglesi

Nei casi come quello di una ruota che deve girare liberamente, il dado che la tiene in posizione non deve comprimerla, altrimenti resterebbe frenata. Si usa mettere un controdado, ben stretto sul primo. I dadi sono di identica misura, quindi per serrarli, o per svitarli, servono due chiavi dello stesso numero, che possono essere entrambe a forchetta o una a forchetta e una ad anello, meglio se disassato.

Manutenzione delle chiavi inglesi

Per garantire la lunga durata e l’efficienza delle chiavi inglesi, è importante seguire alcune pratiche di manutenzione:

  • Pulizia: Rimuovere residui di sporco e grasso dopo ogni utilizzo.
  • Lubrificazione: Applicare periodicamente olio lubrificante per prevenire la corrosione.
  • Conservazione: Conservare le chiavi in un luogo asciutto e pulito, preferibilmente in una cassetta degli attrezzi.

Come scegliere la chiave inglese giusta

La scelta della chiave inglese giusta dipende da diversi fattori, tra cui:

  • Valutazione delle esigenze: Identificare le necessità specifiche del lavoro da svolgere.
  • Consigli per l’acquisto: Considerare materiali, dimensioni, e il tipo di chiave più adatto.

Accessori per elettroutensili per il lavoro su muratura

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Un ventaglio di accessori KWB utili e performanti, fra cui dischi da taglio, platorelli fresa, punte per martello demolitore e frese a tazza, dedicati al settore edile

Anche nel settore edile viene il momento in cui bisogna tagliare, levigare, forare i materiali che possono essere i più disparati. Gli accessori per questo “mondo” sono specifici sia sotto il profilo della durezza dei componenti sia per quel che riguarda la conformazione. Il modo più semplice per effettuare un taglio è usare la smerigliatrice angolare (flessibile) con un disco da taglio adeguato ai materiali lapidei e, nell’ambito di questi, ne esistono di più idonei per questo o quel materiale (pietra, marmo, cemento, grès ecc).

Nel catalogo KBW vi è un’ampia sezione dedicata agli attrezzi per i lavori di muratura; in queste pagine mostriamo una selezione di prodotti, scelti fra quelli che più frequentemente capita di utilizzare nelle ristrutturazioni, nelle riparazioni e nelle installazioni, tutti di alta qualità, dedicati al settore professionale.

Mola da taglio Green-Line DIAMANT con bordo di taglio segmentato, forma turbo, altezza della parte attiva 7 mm, spessore da 1,6 mm a 2,2 mm a seconda del diametro. Elevate prestazioni su mattoni, conglomerati cementizi, clinker. Adatta per tutte le smerigliatrici angolari con velocità tangenziale 80 m/s. I diametri disponibili sono 115, 125, 180 e 230 mm, con spessori rispettivamente di 1,6 mm, 1,9 mm, 2,0 mm e 2,2 mm. Prezzo a partire da euro 9,90.

Disco diamantato multimateriale, adatto al taglio di legno, legno con chiodi, metallo, cartongesso, mattoni, tubi metallici e lamiere, PVC. L’altezza del segmento diamantato è di 4 mm; la parte attiva è conformata per ottenere una ventilazione ottimizzata e un taglio pulito e rapido. È disponibile con diametro esterno da 115 mm e da 125 mm. Prezzo a partire da euro 20,10.

Platorello diamantato disponibile con diametro 115 e 125 mm; ha segmenti mola diamantati saldati al laser di 5 mm di altezza. Offre alte prestazioni e lunga durata nei lavori di molatura e levigatura su calcestruzzo, massetto, intonaco, malta, pietra naturale e artificiale. È adatto per l’uso sulle comuni smerigliatrici angolari con velocità tangenziale max di 80 m/s. Prezzo euro 47,80 (115 mm); euro 59,38 (125 mm).

Serie di 5 scalpelli per martello perforatore, adatti a tutti i lavori di demolizione e ristrutturazione. Le misure sono le più comuni: comprende 2 scalpelli a punta da 140 e 250 mm di lunghezza e 3 scalpelli piatti da 10 x 140 mm, 20 x 250 mm e 40 x 250 mm. Realizzati in acciaio al cromo con una durezza di HRC 50+3, con gambo SDS Plus adatto ai martelli perforatori con arresto girevole. Confezione in valigetta. Prezzo euro 33,80.

Corona a punta cava, rivestita di metallo duro, con gambo di alloggiamento SDS Plus e punta di centraggio Ø 8 mm. L’accessorio è adatto per l’uso con trapani a percussione; ha denti di metallo duro a saldatura speciale resistente al calore. È indicato per l’impiego con pietra naturale, pietra artificiale, calcestruzzo, marmo e mattoni, per posare prese elettriche sottointonaco e passaggi per tubi. Le corone sono disponibili nei diametri 35, 40, 68, 82, 105 mm; la punta di centraggio è disponibile anche con gambo esagonale. A partire da euro 17,80.

Rivestimenti per tetto in lamiera grecata: tutti i vantaggi

La lamiera grecata è una scelta popolare per le coperture e i rivestimenti, non solo nel settore industriale ma anche in quello residenziale. La sua capacità di offrire una protezione affidabile e di lunga durata contro gli agenti atmosferici, unita a un’estetica piacevole e a un’elevata personalizzazione, la rende ideale per una vasta gamma di applicazioni. In questo articolo, esploreremo i principali vantaggi delle lamiere grecate, analizzeremo le loro caratteristiche tecniche e discuteremo delle loro applicazioni pratiche.

  • I vantaggi delle lamiere grecate
  • Le caratteristiche tecniche
  • Le applicazioni pratiche

Vantaggi delle lamiere grecate

La lamiera grecata presenta indubbi vantaggi rispetto a una copertura in tegole o legno. Richiede poca manutenzione e non dà adito a infiltrazioni, oltre a essere facile da montare. Le nuove generazioni di lamiera, inoltre, hanno il grande pregio di poter essere realizzate in un’ampia gamma di materiali e colorazioni, rendendo la copertura estremamente personalizzabile secondo le specifiche esigenze del cliente.

Durabilità e resistenza

Le lamiere grecate sono note per la loro eccezionale durabilità e resistenza. Realizzate in materiali come l’acciaio, l’Aluzinc®, l’alluminio, il Magnelis® e il rame, sono progettate per resistere a condizioni meteorologiche estreme, dalla forte pioggia alla neve, garantendo una copertura efficace per decenni. La durabilità e la sicurezza di una soluzione di questo tipo è garantita dal rispetto delle normative comunitarie: verifica sempre di utilizzare lamiere grecate con materiali a norma CE, che assicurano la massima qualità per applicazione residenziali o industriali.

Versatilità di utilizzo

Grazie a diverse configurazioni di altezza e larghezza delle greche, le lamiere possono essere utilizzate in una varietà di contesti edilizi (come abitazioni, garage, strutture esterne varie), da coperture residenziali a rivestimenti per grandi strutture industriali, logistiche e commerciali. L’adattabilità delle lamiere grecate le rende perfette per progetti personalizzati, rispondendo a esigenze specifiche di portata e design.

Estetica e personalizzazione

La perfetta funzionalità delle lamiere grecate non inficia la loro versatilità estetica. Con un’ampia gamma di finiture e colori disponibili, è possibile personalizzare l’aspetto delle lamiere per adattarlo allo stile architettonico esistente. Le opzioni di verniciatura migliorano non solo l’aspetto ma anche la resistenza della lamiera alle intemperie e alla corrosione.

Caratteristiche tecniche

Materiali e innovazioni

La possibilità di scelta di materiali innovativi permette di estendere ulteriormente la vita utile delle lamiere: l’impiego del Magnelis, ad esempio, offre una protezione superiore contro la corrosione, estendendo ulteriormente la vita utile delle lamiere. Questi materiali innovativi garantiscono che le coperture e i rivestimenti mantengano la loro performance tecnica e aspetto estetico nel tempo. È possibile inoltre richiedere, in combinazione alla  lamiera grecata, l’applicazione di speciali tessuti anticondensa e antirumore, che migliorano sensibilmente il comportamento igrometrico e il comfort acustico della copertura.

Parametri di portata e leggerezza

La struttura delle greche influisce direttamente sulla portata e sulla leggerezza delle lamiere. Lamiere con greche più alte possono sostenere carichi maggiori, il che le rende ideali per coperture di grandi spazi come capannoni o magazzini. Al contrario, lamiere con greche più basse sono più leggere e flessibili, adatte per coperture curve o per strutture che richiedono materiali meno pesanti. La possibilità di eseguire lavorazioni di curvatura delle lastre, anche con raggi di curvatura stretti o piegature ad angolo retto, rendono questi prodotti facilmente adattabili a qualsiasi struttura e situazione, consentendo quindi ampia flessibilità realizzativa progettuale.

Applicazioni pratiche

Nel settore residenziale, le lamiere grecate offrono una soluzione economica e duratura per la copertura di case, garantendo impermeabilità e protezione. La possibilità di sceglierle personalizzate per finitura, materiale, colorazione e sagome e permette di integrarle armoniosamente in qualsiasi tipo di architettura residenziale.

Per i garage e i capannoni, le lamiere grecate forniscono una copertura affidabile che protegge i veicoli e le merci dagli elementi naturali. La loro installazione rapida e i bassi costi di manutenzione le rendono una scelta pratica per queste strutture.

Le coperture in lamiera sono una soluzione ottimale per chi cerca un rivestimento duraturo, esteticamente piacevole e versatile. Che si tratti di costruire una nuova casa, un garage, un capannone o di ristrutturare una struttura esistente, le lamiere grecate offrono una serie di vantaggi che soddisfano una vasta gamma di esigenze tecniche ed estetiche.

Il salterello elettrico di LIRA

Il Salterello Elettrico di Lira è un dispositivo di apertura e chiusura automatica dello scarico del lavello dotato di comando elettrico che permette di svuotare la vasca senza immergere le mani nell’acqua sporca alla ricerca del tappo, e senza dover spostare i piatti contenuti (l’acqua defluisce anche con il lavello pieno di stoviglie). Salterello Elettrico si aziona premendo un elegante pulsante collocato sul bordo.
È dotato di una piletta di diametro di 90 mm, che consente uno scarico rapido, e di una griglia che trattiene i residui del dopo lavaggio, evitando possibili ingorghi. La griglia, di facile asportazione, consente rapida pulitura. E’ disponibile in una ricca varietà di finiture: satinate, lucide e perlate, nelle tinte Chrome, Anthracite, Bronze, English Bronze, Copper, Iron, Nickel, Gold, Gold 24K e White Gold.
Un comodo accessorio, che da subito è diventato alleato della praticità.
Salterello Elettrico è disponibile nella versione con o senza troppo pieno.

PREZZO DA RIVENDITORE.

Appendini di legno fai da te

La sagoma stilizzata del simpatico rapace notturno è l’elemento chiave per realizzare appendini utilizzando legno di recupero e alcuni componenti di ferramenta arrugginiti.

Nelle credenze popolari c’è posto per tutto e per il contrario di tutto: il gufo, come pure la civetta, è stato a lungo considerato un uccello del malaugurio, forse perché ha un’attività notturna e rompe il silenzio delle tenebre emettendo suoni che risultano un po’ sinistri quando risuonano nel buio.  Approfondendo le ricerche storiche, invece, si scopre che il gufo sia ritenuto un animale portafortuna fin dal Medioevo: per esempio gli studenti erano soliti portare addosso amuleti a forma di gufo quando si accingevano a sostenere gli esami. Addirittura, secondo una leggenda era un uccello diurno dal canto melodioso, che trasformò nel lugubre verso che conosciamo dopo aver assistito alla morte di Gesù in croce, scegliendo anche di non voler più vedere la luce del sole. A noi piace essere ottimisti e propendere per la seconda ipotesi, per cui la sagoma inconfondibile del gufo diventa l’elemento distintivo di complementi d’arredo, come gli appendini, da porre all’ingresso di casa, per dare il benvenuto agli ospiti. Si utilizza legno di recupero da arricchire con elementi di altri materiali: in questo caso, il metallo arrugginito di cui sono fatte le rondelle che simulano gli occhi e lo stelo dell’appendino danno all’oggetto l’aspetto rustico dei materiali utilizzati così come sono, semplicemente manipolati per realizzare di volta in volta i soggetti. La sagoma di legno è ricavata da elementi di scarto di panconi da segheria, solitamente pioppo, cedro o rovere, che vengono semplicemente ritagliati e sommariamente levigati, quasi sempre lasciandoli al grezzo. Gli attrezzi necessari sono presenti in qualsiasi laboratorio: una sega a nastro (ma anche un alternativo è sufficiente), una levigatrice e un trapano.

Appendini di legno – La realizzazione

appendini, appendino

  1. Si sceglie una “piastrella” di legno di buono spessore e si abbozza su di essa, direttamente a matita, il contorno stilizzato di un gufo appollaiato su un ramo: alcuni tratti seghettati alla base riproducono il piumaggio delle ali richiuse.
  2. La sega a nastro con lama stretta permette di seguire facilmente il profilo esterno della tracciatura, anche nei percorsi curvi: l’importante è non imporre alla lama bruschi cambi di direzione, tenendo conto dello spessore del pezzo.
  3. Completato il ritaglio della sagoma, i bordi vengono regolarizzati per eliminare le spigolosità lasciate dal taglio; anche la superficie va carteggiata, per eliminare la patina di sporco che ricopre il legno. Qui viene utilizzata una levigatrice a nastro sottile, ma qualsiasi levigatrice orbitale o a delta permette di raggiungere il medesimo risultato.
  4. I grandi occhi del gufo sono rappresentati da grossi dischi di ferro imbutiti e forati al centro: per ogni occhio se ne utilizzano due di diametri differenti, concentrici. La corretta posizione sulla testa si rileva cercando di collocare le rondelle più grandi ravvicinate e ben allineate al centro.
  5. Trovata la posizione, le rondelle di diametro inferiore si collocano in quelle più grandi, per enfatizzare lo sguardo ipnotico del gufo; attraverso il foro centrale si infigge nel legno una bulletta da tappezziere con testa larga e bombata, elemento che simula la pupilla e mantiene in posizione le rondelle.
  6. Da uno scarto di legno spesso 8-10 mm si ricava una sorta di losanga prolungata che ha il compito di rappresentare il becco: la parte meno pronunciata deve praticamente scomparire tra gli occhi. Si fissa il pezzo sulla sagoma con qualche punto di colla vinilica e lo si stabilizza con un chiodino conficcato tra gli occhi.
  7.  É il momento di trasformare il soggetto in appendino: tra le “ali”, al centro dello spessore, si pratica un foro Ø 10 mm per l’inserimento della boccola filettata, in cui si avvita il tondino ricurvo Ø 8 mm dopo passaggio con la filiera.
  8. All’estremità opposta si inserisce e incolla una sfera di legno. Non resta che predisporre sul retro il dispositivo per la sospensione a parete, che può essere un’attaccaglia abbastanza robusta, un gancio o un sistema simile.

 

Tenda con tappi di sughero fai da te | Come realizzarla

Una tenda con tappi di sughero raccolti dentro una damigiana… un progetto bello e originale

Una sera d’estate, sorseggiando del buon vino in compagnia di amici, guardando tutti quei tappi chiusi in una damigiana di vetro, ebbi la grande trovata…”: così nasce un’originale realizzazione di un autentico “artigiano del tempo libero”: collegare l’uno all’altro centinaia di tappi di sughero con dei ganci a occhiello chiuso fino a comporre una tenda con tappi di sughero per la porta d’ingresso.

Prese le misure della porta e disposti un po’ di tappi di sughero sul tavolo si calcola quanti ne servono: in questo caso 31 file di 35 tappi l’una, per un totale di 1085 tappi. Il sughero è leggero, ma con i doppi ganci, il peso di ogni fila è tale che restano perfettamente perpendicolari al terreno. Si assemblano senza particolari attenzione; solo per alcuni pezzi speciali si ricercano posizioni simmetriche.

Tenda con tappi
collegare tappi di sughero
  1. Una marea di tappi di sughero era quella contenuta nella damigiana: ma come assemblarli uno per uno? Basta aprire le due ante di un armadio in casa, bloccarle alla giusta apertura con una lista di legno (quella destinata a fare da telaio della tenda)
  2. lavorare tranquillamente al coperto con tutta la pazienza necessaria a collegarli uno per uno.
  3. Per unirli si usano dei ganci a vite con occhiello: si apre leggermente uno degli occhielli per poterlo agganciare a quello chiuso e si richiude formando tante coppie di ganci pronte per essere usate. Si tiene fermo il tappo superiore avvitandovi un gancio, poi si tiene fermo il doppio gancio e si fa gira il tappo inferiore fino a coprire tuto il filetto del gancio.

Profumatori per ambienti fai da te

Profumatori per ambienti al profumo di spezie

Solitamente utilizzate in cucina, molte spezie e molti aromi naturali si prestano per realizzare composizioni semplici ed originali da utilizzare come profumatori per ambienti, o per profumare la biancheria.

Materiali per realizzare i profumatori per ambienti:

Materiali per fare i profumatori per ambienti

  • bastoncini di cannella
  • anice stellato
  • perline
  • nastro colorato
  • fiori sintetici in rametto
  • filo metallico
  • colla istantanea
  • tronchesini

 

Preparazione dei profumatori per ambienti:

profumatori

  1. Uniamo tra loro i bastoncini di cannella con una goccia di colla istantanea.
  2. Sempre con una goccia di colla fissiamo il rametto di fiori sintetici.
  3. Facciamo scomparire in parte il gambo tra i bastoncini di cannella.
  4. Dopo aver disteso il nastro formiamo una serie di asole consecutive, lasciamo libere le due estremità e blocchiamo le asole facendo passare il filo metallico attorno al nastro.
  5. Il filo metallico ci permette di legare il nastro al gambo dei fiori sintetici ed arricchire la composizione.
  6. Infiliamo alcune perline sul filo metallico e, dopo averle avvicinate, formiamo un anello stretto. Blocchiamo il filo con un nodo.
  7. Collochiamo le perline raggruppate al centro dell’anice stellato; in questo modo otteniamo un fiore stilizzato che va a completare la nostra composizione.
  8. Per fissare l’anice stellato ci serviamo dello spezzone di filo metallico che abbiamo lasciato abbondante dopo la legatura. Prima di infilzarlo mettiamo una goccia di colla rapida sul filo.

profumatori per ambienti fai da te

 Realizzato da Ivana Oggianu

 

Pavimenti vinilici

Il materiale di base dei pavimenti vinilici è il PVC, dal quale si ottengono teli e mattonelle di formato e finiture differenti; fino a qualche anno fa venivano utilizzati solo per locali secondari o in ambito commerciale e sportivo, oggi la produzione è stata migliorata sia come qualità, sia come estetica grazie alla grafica computerizzata, per cui trovano largo impiego anche nel residenziale.

La loro produzione può avvenire in tre modi:

pressatura: il PVC a pezzi viene messo in uno stampo riscaldato e pressato per ottenere le mattonelle.

spalmatura: si pongono più strati di PVC su una rete di fibra di vetro, fino allo spessore voluto, poi in forno si passa dallo stato liquido a quello gommoso (gelificazione).

calandratura: PVC e additivi coloranti passano tra cilindri riscaldati che li comprimono ottenendo teli a spessore costante che possono poi essere tagliati nei vari formati.

Teli, rotoli, quadrotte e formati simili a doghe sono prodotti per la posa incollata o autoadesiva ed hanno caratteristiche tecniche differenti a seconda dei requisiti richiesti nel luogo di applicazione (antistaticità, fonoassorbenti, antiscivolo ecc); i trattamenti superficiali migliorano la durata, rendono più semplici le operazioni di pulizia e possono conferire alle superfici caratteristiche antibatteriche. Lo spessore complessivo, a seconda del tipo, è normalmente compreso tra 0,7 e 4 mm, mentre lo strato di usura è tra 0,12 e 0,40 mm; la possibilità di scelta è vastissima, dalle tinte unite all’imitazione di tutti i materiali, fino a texture realizzate con la tecnologia digitale.

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I migliori vinilici sono composti da diversi strati: il supporto, la rete di fibra di vetro che contrasta le dilatazioni, uno strato di PVC compatto per garantire stabilità anche senza incollaggio, lo strato di schiuma che dona calore e comfort, lo strato di usura, il disegno stampato ed il trattamento protettivo.

Pavimenti vinilici in scatola

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Il “pavimento in scatola” è una soluzione innovativa proposta dall’azienda Tarkett (www.tarkett.it): si tratta di una scatola che contiene una striscia di pavimento PVC autoadesiva 910×22 cm, spessore 2,6 mm, corrispondente a circa 2 mq di pavimento. La scatola funziona anche da srotolatore per facilitare la posa, il prodotto non è idoneo per applicazioni nei bagni. Dopo l’acquisto, il pavimento va conservato nel locale da rivestire per almeno 24 ore ad una temperatura intorno ai 20 °C. Prima di iniziare il lavoro, bisogna accertarsi che il fondo sia pulito, asciutto e livellato, quindi bisogna individuare il centro della parete di partenza e tracciare una linea fino alla parete opposta. Per eseguire il lavoro servono soltanto un metro a nastro, un cutter ed una spatola; meglio procurarsi un cuscino per le ginocchia.

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  • visiogrande del vinile autoadesivo
  • 10 anni di garanzia nella zona giorno
  • Totale Spessore: 2 mm
  • Dimensioni della cornice: 15.2 x 91.4 cm, peso 3590 gr/mq
  • Contenuto della confezione: 2.08 mq = 15 pavimento.
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  • corridoio Dimensioni: 91,4 x 15,2 cm
  • Spessore totale: 2,00 mm
  • Contenuto della confezione: 2,2 MQ = 16 assi
  • Superficie remunerazione: PUR, peso: 3920 G/mq

Si utilizza la linea tracciata come guida per iniziare la posa: si estrae la striscia e si stacca una porzione di carta protettiva (1) dal lato adesivo, lunga circa 50 cm. La si fa aderire ben in linea con la parete e parallela alla linea di riferimento e si inizia a srotolare la striscia (2) fino alla parete opposta. Le dimensioni della scatola sono calibrate in modo che, appoggiandola contro la parete (3) e facendo combinare la striscia con la linea di taglio riportata sulla scatola, venga tagliata una porzione poco superiore al necessario, che va fatta aderire alla base del battiscopa (4), rifilata con il cutter e spinta sotto di esso con la spatola.

Pavimenti vinilici – Una scelta senza limiti

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Formati, finiture e spessori non lasciano che l’imbarazzo della scelta: a seconda delle diverse linee si possono avere rotoli lunghi 25 metri e larghi 2-3-4 metri, più difficili da posare, ma con un maggior risultato di continuità; oppure mattonelle da 45,7×45,7 – 30,5×61 – 91,4×15,2 cm. Tutti i pavimenti vinilici si puliscono con l’aspirapolvere e con detersivo neutro disciolto in acqua, eventualmente strofinando con una spazzola morbida, i prodotti migliori beneficiano di una garanzia di 10 anni ed oltre.

Maestri di sostenibilità ante litteram: i fardasé

Tratto da “Far da sé n.537 – Giugno/Luglio 2024″

Autore: Nicla de Carolis

Quante volte ho sentito commentare con derisione i progetti vostri e nostri pubblicati sulle pagine di questa rivista in cui si riparano oggetti, utensili, elettrodomestici o si riutilizza materiali di scarto per realizzare qualcosa di nuovo: “… ma non fate prima a buttarlo e comprarne uno nuovo…”. Questo il dictat del consumismo e dell’economia lineare basata sul principio “usa e getta” che prevede esclusivamente l’incremento di una produzione con obsolescenza programmata, progettata per durare un tot di anni ed essere sostituita, quindi di un maggior consumo come obiettivo, oltre quello del profitto, senza curarsi di ciò che avviene dopo il “getta”. Dictat che per tanti anni ha condizionato i modelli culturali delle persone lasciandone tracce nel mondo occidentale anche oggi, epoca in cui non si parla che di sostenibilità: solo pochi sono stati capaci di prenderne le distanze e possiamo dire che i fardasé sono tra questi, da sempre. Alla luce dei danni causati da questa crescita incurante dell’impatto ambientale e del limite delle risorse, tutto sembra, perché a volte è solo a parole, voler marciare nella direzione opposta: l’economia deve modificarsi e diventare circolare, ovvero progettare per “mantenere in vita” i prodotti il più a lungo possibile, ridurre al minimo la produzione di rifiuti e il loro smaltimento in discarica con il riutilizzo/riciclo.

La sostenibilità, una crescita economica rispettosa dell’ambiente necessaria per non andare incontro al collasso dell’ecosistema terrestre, è argomento di qualsiasi dibattito, oggetto di leggi e regolamenti in tutti i settori per amministratori pubblici, aziende e cittadini; se ne parla dagli anni ‘70 ma il processo sembra ancora molto lungo, anche perché gli obiettivi sottoscritti dagli Stati, purtroppo non da quelli che inquinano di più, sono lontani dall’essere raggiunti. Potremo farcela se ognuno farà la sua piccola parte e soprattutto se i giovani, attori di domani, avranno una formazione che metta in luce l’importanza di una produzione e di un consumo coerente con i limiti del pianeta.
Da parte nostra siamo orgogliosi di poter pubblicare le foto di Leonardo Telesca che ha riparato uno stendino per la biancheria (per i più sarebbe finito in discarica), operazione emblematica della sana mentalità dei fardasé, visto che l’oggetto comprato nuovo costa davvero poco. Ma non è un’eccezione, solo in questo numero ci sono Paolo Laino che ha costruito una scala da esterno con sezioni di tubi di puntelli a croce inutilizzati e anche Giovanni Pasqualotto con un ingegnoso tavolo da disegno/gioco per la nipotina, realizzato con pezzi di nobilitato avanzati e gambe di un lettino fuori uso.
Sono solo tre esempi, ne potremmo portare a migliaia, per “certificare” a pieno titolo:
fardasé =sostenibilità… e non certo dell’ultim’ora!