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Programmare Arduino per realizzare una stufa

Ecco un pratico esempio di come un far da sé applica la più moderna tecnologia disponibile: Arduino, la piccola e versatilissima scheda logica, programmabile per svolgere le più disparate funzioni, pilota le ventole applicate a una stufa regolandone la velocità a seconda della temperatura dell’aria in uscita

Nel DNA del far da sé c’è da sempre il gene del miglioramento: lo si rileva dalla curiosità che ci spinge a provare nuovi utensili, nuove metodologie, nuovi prodotti, sapendo nonostante tutto scegliere anche la strada del ritorno sui nostri passi, quando necessario. Avere questo importantissimo gene porta all’accrescimento delle proprie capacità non solo perché “sbagliando si impara”, ma soprattutto perché ci si tiene informati, ci si documenta e si tiene vivo il senso critico sulla valutazione dei nostri lavori. Questa ampia premessa aiuta ad apprezzare completamente il percorso seguito dal nostro lettore Daniele Camporese che, alcuni anni or sono, ci ha inviato il suo progetto di un aggiuntivo da applicare alla stufa a legna, contenente ventole per diffondere meglio l’aria calda, soffiandola nell’ambiente. Dopo una stagione di utilizzo ha rilevato alcune criticità nel progetto, ma, prima di mettersi all’opera per rivederlo, ha voluto trovare la giusta risposta per ognuna, guardando anche alle nuove tecnologie disponibili. Per alcuni problemi è bastata la logica: la scarsa durata delle ventole (di tipo comune per contenitori PC) è stata risolta mettendole in posizione esterna, a soffiare invece che tirare l’aria calda, mentre una seconda criticità è stata eliminata costruendo il “cappello” con materiali più adatti allo scopo. Più complessa e articolata la terza miglioria volta all’avvio e allo spegnimento automatici delle ventole, calibrati sulla temperatura dell’aria emessa dalla stufa. Per quest’ultima soluzione c’è solo una soluzione: programmare Arduino, la Scheda logica di prototipazione.

Cosa è Arduino?

 arduino uno
Arduino è una piattaforma di prototipazione elettronica open-source che si basa su hardware e software flessibili e facili da usare. È stata pensata per artisti, designer, hobbisti e chiunque sia interessato a creare oggetti o ambienti interattivi. La scheda, infatti, è in grado di interagire con l’ambiente in cui si trova, ricevendo informazioni da una grande varietà di sensori esterni, collegabili sulle sue porte, e rispondendo secondo programmazione con comandi di controllo luci, motori e altri attuatori. Arduino è un progetto Italiano, frutto di un team composto da Massimo Banzi, David Cuartielles, Tom Igoe, Gianluca Martino e David Mellis. Il progetto ha preso avvio in Italia nel 2005, a Ivrea, con lo scopo di rendere disponibile sul mercato un device per il controllo che fosse più economico e semplice rispetto agli altri sistemi di prototipazione disponibili all’epoca. Oggi sono disponibili diverse versioni della scheda, che si differenziano per numero di porte di connessione, capacità di memoria a bordo, potenza di calcolo, ma anche per dimensioni e forma.

Elementi modulari

cappello scaldavivande

La costruzione modulare del dispositivo è da considerarsi un ulteriore passo avanti rispetto al progetto precedente. Il cappello è costituito da due elementi principali: il rivestimento esterno (a sua volta composto da 3 pezzi) e la coibentazione dello scaldavivande che vanno uniti dopo la costruzione separata. Questo è bene perché c’è sempre la possibilità di separarli per intervenire con una riparazione o una miglioria su uno solo di essi.

  1. Proprio perché è elemento a sé stante, la scocca esterna deve potersi reggere senza ausili, quindi si inizia realizzando un telaio di sostegno: si sceglie una piattina di alluminio di buon spessore, si taglia in segmenti, si piega e si unisce con viti.
  2. La forma del contenitore è squadrata, pertanto si applicano fogli di alluminio per coprire le varie sezioni, fissandoli con rivettatura, approfittando della disposizione e dell’ampiezza della piattina sottostante.
  3. In due settori è prevista la possibilità di apertura dall’alto, in modo da poter ispezionare lo spazio sottostante. Il relativo foglio di copertura si applica quindi con il lato superiore incernierato.
  4. La coibentazione dello scaldavivande deve essere solida, quindi, nel preparare la parete, si predispone un’armatura di rete metallica fine; irrobustita lungo il bordo e a metà, accoppiandola con una sottile piattina di alluminio.
  5. Un grosso secchio cilindrico ha diametro ideale per procedere con la costruzione; dopo averlo rivestito con un foglio di stagnola, si applica la rete facendola aderire alla sua superficie.
  6. Facendo un mix di cemento refrattario e cemento normale si ricopre la rete (annegandola bene) di malta, stendendone uno strato di circa 15 mm, più uniforme possibile.
  7. 8-9. Il dorso del dispositivo ha una parete esterna di alluminio in cui vanno aperti i fori rotondi per le 5 ventole. Nella sagoma si lascia un po’ di abbondanza per poter piegare i lembi a 90° ottenendo un bordo di contorno; nei 5 fori si inseriscono altrettanti vasi di plastica, mentre le viti per l’attacco della centralina si proteggono con due tappi di plastica, tutto per poter fare una gettata di gesso a pronta presa e realizzare la parete di fondo.

Il frontalino e l’assemblaggio

frontalino scaldavivande

  1. Per realizzare il frontalino si predispone una dima di cartone rilevando con precisione il profilo della copertura e della coibentazione dello scaldavivande, fatti nelle fasi precedenti. Sul cartone si disegnano anche i fori di ventilazione.
  2. La dima serve per ritagliare un foglio di alluminio, anche in questo caso con abbondanza, per poter rialzare i lembi e fare un bordo periferico e interno, attorno ai singoli fori. Per dare “anima” ai sottili profili restanti, si applica un tubetto ricurvo in posizione strategica, sopra la bocca dello scaldavivande. Sulla sinistra si nota la grossa cerniera, rivettata alla lamiera frontale, messa per il movimento d’apertura della porticina.
  3. Prima di gettare il gesso a presa rapida e ottenere lo spessore della parete del frontalino, si effettua una prova di montaggio in bianco con la copertura e la coibentazione interna.
  4. Per la porticina a profilo arcuato si segue sempre la stessa procedura, dopo aver dato la forma corretta a un pezzo di lamiera goffrata. Il tubetto messo da un lato serve per lasciare un piccolo spazio di manovra per l’applicazione della manopola.
  5. La prima colata di gesso della porticina va fatta di basso spessore per poterne fare una seconda, in alloggiamento con il frontalino, in modo da inglobare la cerniera.
  6. Per necessità estetiche, il contenitore va interamente rivestito con fogli di alluminio, fissati con silicone per alte temperature; la finitura è con smalto nero opaco per stufe.

Ventole pilotate

  1. Tutta la parte attiva del “cappello” per stufa è collocato nel pannello posteriore della copertura. Le ventole sono messe in corrispondenza dei 5 fori, bloccate ognuna con quattro viti autofilettanti, previa preforatura del foglio di alluminio. Nello spazio restante si vede la scatola contenente la scheda Arduino Uno e la matassa dei collegamenti all’alimentazione e alle ventole.
  2. Per rendere più efficace l’azione delle ventole, il loro bordo è sigillato con silicone per alte temperature, in modo che non possano esserci fuoriuscite di aria dai lati. Previa foratura, all’interno del contenitore, è collocato il termistore interfacciato con la scheda cui fornisce i rilevamenti di temperatura sotto forma di variazioni della sua resistenza.
  3. Nel coperchio della scatola della scheda si fanno alcuni fori che agevolano il raffreddamento della stessa e permettono di vedere i led indicatori all’interno.
  4. Per agevolare la fuoriuscita e la diffusione del calore, si inseriscono nelle feritoie della stufa alcune frange di piattina d’alluminio, piegate secondo necessità.

Programmare Arduino correttamente

circuito arduino

 

Alpina italia compie un anno

Con una storia di oltre 100 anni come leader del settore in Germania, Austria e Svizzera, l’azienda presente solo da un anno sul mercato italiano cresce nella diversificazione dei prodotti soprattutto nello specifico settore del fai da te

Alpina Italia è il marchio del Gruppo DAW dedicato al comparto fai da te. è presente nel settore delle pitture da oltre un secolo, con posizione leader di mercato in Germania, Svizzera e Austria. Da poco più di un anno il marchio opera sul mercato italiano occupando in prima battuta gli scaffali della nota catena tedesca OBI (50 centri in Italia) con una gamma ampia di prodotti: idropitture bianche e colorate pronte, impregnanti per legno, smalti speciali, linea Ecolabel “Alpina Natura”. Nel giro di pochissimi mesi la ditta ha accelerato ed esteso il suo inserimento sul mercato nazionale, dapprima conquistando un’altra vetrina all’interno della grande distribuzione con la catena Bricofer (20 centri sul territorio), poi muovendo i suoi primi passi anche all’interno dei piccoli negozi specializzati integrando anche le linee di vendita professionali. In poco tempo Alpina ha anche ampliato la sua gamma di offerta introducendo la linea tintometrica Your Personal Color e gli smalti. Rinnovata anche la gamma delle idropitture colorate pronte con la nuova linea Living Style che comprende 30 tinte articolate in quattro mood: “Semplicemente Allegro, Semplicemente Accogliente, Semplicemente Rilassante, Semplicemente Ispirato”. Ciascuno di questi include abbinamenti cromatici che vogliono ispirare la scelta del colore guidando l’utilizzatore nell’identificazione del proprio stile.

I prodotti sono molto performanti

prodotti alpina

La comunicazione moderna, vivace e innovativa è uno dei punti di forza di Alpina che trova espressione soprattutto nella presentazione di impatto all’interno dei punti di vendita: tutti i prodotti sono infatti supportati da layout espositivi, un packaging accattivante con descrizioni dei prodotti facilmente comprensibili anche per i non esperti del settore, campioncini da portare a casa per verificare gli abbinamenti con arredi e oggetti, display che prevedono strumenti per abbinare i colori e creare composizioni, sistemi di rendering per colorare le fotografie con le tinte desiderate.

Pitturare facile | I prodotti giusti per semplificare il lavoro

La linee di prodotti Nespoli rendono il lavoro di pittura più facile

Tinteggiare o pitturare pareti, infissi ed altro può essere un’attività complicata oppure facile e divertente, in funzione anche degli attrezzi e degli accessori che utilizziamo. La linea EasyTouch Nespoli aiuta a pitturare facile con particolari prodotti le cui peculiarità risultano decisive. Secchio per rullo, bacinella e pot, rullo estensibile, tecnologia laser e rivestimenti in teflon per i manici di pennelli e rulli possiedono importanti qualità di ergonomia e contengono adeguate soluzioni tecniche che fanno la differenza.

Pitturare facile con il Secchio rete Easy Tocuch

secchio per pittura

pertica per rullo da pittura

Il nuovo secchio con la rete EasyTouch fornisce la soluzione stabile con una griglia che può essere completamente usata per rullare. La griglia si blocca al secchio con un sistema a clip che la rende stabile e permette pitturare facile al meglio. La curva sul fondo della griglia è studiata per appoggiare il rullo quando non si usa. Sul retro vi sono diversi ganci per appendere gli attrezzi (pennelli e rulli).  Sopra: pertica SystemBlock®: un sistema intelligente di bloccaggio/sbloccaggio assicura che il rullo o un altro attrezzo Nespoli non cada dalla pertica allungabile durante il lavoro. In questo modo si lavora facilmente in spazi stretti, angoli difficili e superfici alte. Nespoli

Bacinella portatile per pittura

bacinella portatile

La bacinella tradizionale diventa ora portatile; la bacinella EasyTouch, messa comodamente sul braccio consente di pitturare facile ed evita di chinarsi continuamente. Esistono due versioni della bacinella EasyTouch: una da poggiare al braccio ed una più piccola da tenere in mano.

Contenitore a mano POT

contenitore per tinteggiare

EasyTouch Pot è un contenitore per pittura, intelligente, con una cinghia flessibile che si adatta perfettamente alla mano; questo consente una presa più comoda, più stabilità e meno pressione sulle mani. La cinghia è studiata anche per essere girata ed usata per appoggiare i pennelli. Il contenitore ha due fori sui lati che permettono di posare i pennelli quando non si usano. Nespoli

Rullo estensibile Extenso

rullo estensibile

Extenso NonStop è un prodotto nato dalla combinazione di due prodotti già esistenti; l’Extenso e il Rullo-NonStop, innovazioni lanciate con grande successo sul mercato negli scorsi anni. Il primo è un manico telescopico per rullo, ideale per l’utilizzo in spazi piccoli, stretti, angusti. è in alluminio, quindi super leggero, ed ha un elevato comfort d’uso grazie all’impugnatura ‘soft touch’. Il gambo inclinato migliora la funzionalità dell’insieme. Quando è tutto allungato Extenso raggiunge i 77 cm, mentre completamente richiuso misura 36 centimetri. Il Rullo NonStop è un rullo innovativo con serbatoio ricaricabile. Permette di pitturare facile e veloce. È adatto per tutte le pitture a base d’acqua. Ma il fai da te è in ricerca di prodotti confortevoli, che garantiscono un buon risultato con un minimo di sforzo: ecco quindi che la fusione di questi due elementi dà vita ad un prodotto (che sarà disponibile sul mercato verso la fine dell’anno) veramente pratico per chi intende tinteggiare la casa Nespoli spa (22063 Vighizzolo di Cantù CO – viale Cattaneo, 30 – tel 031 735400 fax 031 735425 – www.nespoligroup.com)

caricamento pittura rullo

Extenso NonStop è dotato di un serbatoio in cui si immette l’idropittura. Questa viene ceduta in continuo al rullo per un pitturare facile e veloce

Manici in legno con tecnologia laser Touch

manici ergonomici

Per noi tradizionalisti del fai da te e per i professionisti, che amano sentire ancora il legno tra le mani quando adoperano un attrezzo, ecco, finalmente, un’idea che migliora l’ergomonia e la presa sicura di pennelli, spatole, martelli, manare, ecc. La linea LaserTouch Nespoli rappresenta l’evoluzione dei tradizionali manici di legno: grazie ad una finitura “ottica” della zona di presa dell’attrezzo il nostro lavoro potrà svolgersi ergonomicamente e in totale sicurezza grazie alla sicura presa garantita. Nespoli Group 

Rullo al Teflon

tinteggiare casa

rullo con manico in teflon

Questo rullo trattato al Teflon surface protector  rilascia, mediamente, un quantitativo maggiore di pittura rispetto ad uno tradizionale. Ciò si traduce in una maggiore rapidità dell’operazione di tinteggiatura (bisogna intingere il rullo meno volte) ed in un aumento del comfort d’utilizzo (il rullo rotola più facilmente sulla parete). La pittura aderisce alla parete, non al rullo per cui il rullo trattato fa risparmiare fino al 30% del tempo e garantisce sempre un risultato perfetto. Inoltre, il trattamento del tessuto al Teflonsurface protector (facilita anche la pulizia del rullo: tenuto sotto acqua corrente la pittura scivola via e quindi si consuma meno acqua. Per ogni tipo di superficie è stato studiato un rullo o minirullo trattato al Teflon surface protector . Questi rulli sono disponibili nelle migliori catene di bricolage.

Pellicole adesive decorative di ultima generazione: come applicarle

Le pellicole adesive decorative di ultima generazione offrono infiniti spunti per rinnovare e personalizzare gli ambienti di casa (e non solo) in breve tempo, per dare un aspetto moderno a mobili e complementi desueti con soggetti riportati su pellicole decorative, anche partendo da un’immagine o da un particolare come un tessuto o una carta da parati

Un grande guardaroba laccato senza alcun particolare in comune con l’ambiente circostante: da qui è nata l’idea di rivestire l’intero mobile con un pellicole adesive decorative che riproducessero il tessuto delle tende. Per farlo sono state utilizzate pellicole adesive decorative APA bianche opache, su cui stampare il soggetto scelto, ripreso con la macchina fotografica. l Per una buona riuscita si devono adottare alcuni accorgimenti durante la ripresa del soggetto: bisogna che le tende cadano senza grinze e abbiano pieghe uniformi; bisogna illuminare uniformemente la scena e calibrare il bianco nella fotocamera per ottenere un’immagine con tonalità rispondenti al reale; la macchina (meglio se sul cavalletto e in bolla) deve inquadrare la tenda in modo che non ci siano linee storte. Tutto questo è utile al laboratorio che, con l’immagine ripresa, elabora le strisce di pellicola necessarie. APA

Pellicole adesive decorative con soggetto scelto

pellicole adesive decorative 2

Come Posare le pellicole decorative con precisione

pellicole adesive decorative 3

pellicole adesive decorative 4

  1. Trattandosi di un mobile, bisogna rimuovere tutte le parti che devono rimanere estranee al rivestimento, in questo caso le maniglie.
  2. Tutte le superfici devono essere preventivamente pulite e sgrassate per garantire un’adesione uniforme e tenace.
  3. L’applicazione delle pellicole adesive decorative inizia dall’alto, liberando dal supporto una porzione di pellicola a tutta larghezza per farla aderire perfettamente allineata al profilo superiore, con un minimo di abbondanza ai lati.
  4. La striscia si preme in posizione e si accompagna la stesura con una spatola di gomma passata dal centro verso i lati, verificando che non si formino grinze. Per un tempo limitato è possibile risollevare la pellicola e farla aderire nuovamente qualora si riscontrassero imperfezioni.
  5. Con la spatola si preme la pellicola lungo il bordo dell’anta in modo che ricopra senza grinze anche lo spessore.
  6. Ecco il gesto ampio e preciso con cui si fa aderire la pellicola all’anta facendo attenzione che non faccia piega e che non si formino bolle d’aria; contemporaneamente si sfila dal basso la carta protettiva.
  7. -8-9. Con un cutter affilato utilizzato con attenzione, tenendo la lama a battuta dei bordi, si eliminano le eccedenze di pellicola lungo il perimetro delle ante, avendo però rivestito anche gli spessori superiore e laterale (non quello inferiore). Lavori eseguiti da Plug In srl

Pellicole adesive per mobili e arredi

pellicola decorativa per interni

mobili decorati con pellicole

Sempre più spesso abbiamo voglia di vedere rinnovati gli spazi in cui viviamo, magari non radicalmente, apportando solo qualche modifica per attualizzarli o renderli più rappresentativi della nostra personalità. Con il tempo gli arredi si rovinano o semplicemente vanno fuori moda, la presenza di alcuni elettrodomestici interferisce con l’armonia degli spazi, le pareti appaiono monotone: qualunque sia il motivo dell’insoddisfazione, una vera ristrutturazione porta sempre un po’ di disagio e, di questi tempi, anche un intervento limitato può rappresentare una spesa da ponderare con attenzione. Oggi si possono ottenere risultati di grande effetto senza impegnarsi in sostituzioni di mobili o in gravosi interventi strutturali: grazie alle pellicole adesive decorative proposte da APA, azienda italiana leader nella produzione di materiali autoadesivi, trasformare gli spazi che ci circondano diventa facile e divertente.  Si tratta di pellicole adesive che si adattano a ogni esigenza e superficie, dalla riqualificazione dei mobili al rivestimento dei muri, fino alla decorazione di pannelli, tessuti e superfici vetrate. Sono disponibili anche in versione PVC free e nei colori lucidi, opachi, metallizzati e con texture come legno, pelle, satinati… Per una applicazione perfetta e duratura nel tempo bisogna rivolgersi a decoratori professionisti che con un phon a caldo e gli appositi accessori decoreranno qualsiasi ambiente. Queste immagini aiutano a capire quali insoliti risultati si possono ottenere applicando il “wrapping” a complementi che nessuno si sognerebbe di utilizzare in una casa di oggi: la riproduzione di una carta da parati continua su un mobiletto recuperato e smaltato nella stessa tonalità; un vecchio frigorifero, magari non più funzionante, cambia completamente look e può essere utilizzato come mobile bar o come altro contenitore. Arredi completamente fuori moda o rovinati possono essere trasformati in elementi d’arredo unici e moderni, con soggetti a catalogo o da immagini digitali.

Pellicole per pavimenti

pellicole adesive per pavimenti

L’utilizzo di stampanti digitali e di speciali inchiostri permette di riprodurre qualsiasi immagine o soggetto fotografico, la trama di un tessuto o di una carta da parati, oppure scegliere tra oltre 100 finiture esistenti: dal legno alla pelle, dal satinato al cromato, dall’effetto carbonio ai mimetici. C’è un film adatto a ricoprire qualsiasi tipo di superficie, anche di grandi dimensioni o calpestabile (per esempio le scale), grazie a una gamma completa di pellicole da intaglio e da stampa; l’intero processo produttivo e il prodotto finale sono rigorosamente ecosostenibili, lo attestano diverse certificazioni a livello internazionale. Si può così rivestire in modo inedito e spiritoso superfici di transito in interno e in esterno, come camminamenti e scale.

Pellicole per auto

pellicole per auto, carwrapping

Oltre a un’ampia scelta di soggetti a catalogo, ne possono essere realizzati altri personalizzati, per esempio partendo da un’immagine digitale che abbia una risoluzione idonea per l’elaborazione a computer: tramite stampanti e inchiostri di ultima generazione i soggetti possono essere riprodotti su carte, ca
rte da parati, tessuti, film plastici senza limiti alla fantasia e di grande resistenza tanto da consentire anche il rivestimento di automobili o motociclette. Il carwrapping è una tecnica che permette di personalizzare le automobili con pellicole adesive applicate sulla carrozzeria, interamente o in parte: il termine “wrapping” significa letteralmente “avvolgere”. Il risultato è quello di ottenere superfici che sembrano verniciate, ma con un costo nettamente inferiore. La vettura, oltre a diventare un pezzo unico, rimane protetta dagli agenti atmosferici e dai piccoli urti causati da sassolini; si possono realizzare colori inediti e la pellicola può essere rimossa in qualsiasi momento per ripristinare il colore originale, anche se, con una corretta applicazione, la durata è garantita per anni.

Portagioie fai da te di legno in stile Liberty | Guida passo-passo

Prendendo spunto da un video che illustrava la costruzione di un oggetto simile, questo portagioie fai da te è ricavata da un unico blocco di legno formato da tavolette incollate sezionate per ottenere i vari elementi e poi ricomposto in due parti

portagioie in legnoSeguendo un video didattico, se le immagini sono eloquenti, l’audio può essere superfluo. Lo dimostra il nostro assiduo lettore, Fabrizio Uliana, il quale, dopo aver seguito il procedimento di un falegname americano nella costruzione di un particolare portaoggetti, ha deciso di provare a farne uno con lo stesso criterio, nonostante non conoscesse l’inlgese. Trattandosi di una prova, per costruire il suo portagioie fai da te ha utilizzato semplici avanzi di legno di abete per comporre il blocco, ma i risultati più soddisfacenti si ottengono con legni più pregiati e con venature più evidenti; con lo stesso principio si possono realizzare portagioielli  fai da te diversi per forma e dimensione che, oltre a essere utili, sono un’ottima idea per regali del tutto esclusivi, specialmente quando arriva il Natale

Come costruire portagioie fai da te

unire il legno con le morse
Si incollano faccia a faccia 4 pezzi di legno da 180x75x18 mm per ottenere un parallelepipedo.
taglio con sega a nastro
Su questo si incolla il disegno preparato in precedenza su un foglio di carta con le due sagome concentriche e si ritaglia il profilo esterno con la sega a nastro.
taglio con sega giapponese
Il passo successivo consiste nel taglio del fondo, dalla faccia opposta a quella su cui si è applicato il disegno; qui è stato fatto a mano con una sega giapponese in quanto l’altezza del pezzo è superiore a quella di taglio della sega a nastro.
taglio con dima di riferimento
Ora si taglia quello che sarà il cassettino del portagioie fai da te: più è stretta la lama della sega, migliore sarà il risultato.
portagioielli fai da te
Ecco come si presentano i tre pezzi in sequenza.
legno sagomato
Sempre con la sega a nastro, dal blocco del cassettino, si tagliano il dorso e il frontalino, entrambi spessi 5 mm.
legno tagliato
Da ciò che resta del blocco si ritaglia un pezzo a U nella parte superiore per ottenere il vano del cassetto…
cassettina portagioie
… che va poi incollato tra dorso e frontalino.
incollare il legno
Il morsetto giallo tiene in pressa il blocco esterno per stabilizzare l’incollaggio della fessura di ingresso della lama (vedi foto 4), mentre gli altri bloccano le parti del cassetto. A destra si nota il dorso della scatola, da incollare a essa nel passo successivo.
pomolo di legno
Un pomolo di legno incollato al centro della faccia esterna del frontalino è sufficiente a consentirne l’apertura.
portagioie in legno
Dopo aver carteggiato ulteriormente le superfici per pareggiare le giunzioni si può stendere la finitura, sia all’interno sia all’esterno: qui è utilizzato un impregnante all’acqua seguito da un trattamento a gommalacca.

Blocca tapparelle fai da te con tondino di ferro

Un efficace elemento antieffrazione realizzato con del semplice tondino di ferro

Chi si trovi ad avere in casa del tondino di ferro, possibilmente zincato o plasticato sui cinque millimetri di diametro lo può proficuamente usare per realizzare questo inviolabile blocca tapparelle fai da te, che serve tanto per gli avvolgibili di legno quanto per quelli di PVC o di metallo. Lo si taglia a pezzi di circa un metro e lo si piega secondo il disegno a formare una specie di P con l’occhio aperto. Il ramo superiore dev’essere lungo quanto la distanza fra l’anta chiusa ed il muro esterno, più circa 15 o 20 mm (meglio farlo un po’ più lungo dello stretto necessario e tagliarlo poi a misura, dopo il lavoro di cui si parla più avanti). La larghezza della curva deve corrispondere a circa metà dello spessore della traversa superiore del telaio. L’a­sta della P del blocca tapparelle fai da te dev’essere lunga quanto basti ad essere raggiunta dalle mani del più basso componente della famiglia (bambini esclusi). Una volta piegato il tondino si abbassa fino in fondo la serranda, si aprono le ante e, montata sul trapano una lunga punta da legno di diametro appena maggiore di quello del tondino, si apre nella traversa superiore del telaio, in corrispondenza dell’anta con la maniglia, un foro orizzontale che attraversi oltre al telaio anche una stecca dell’avvolgibile. Si cambia la punta da legno con una da muro di pari diametro e, usando come guida il foro già fatto, si perfora la parete per una profondità di circa 10 mm. Inserendo il ramo corto del fermo nel foro fino ad entrare dentro la muratura e chiudendo le ante (vi si dovrà praticare con raspa o scalpello la sede per il tondino), il fermo rimane bloccato in posizione, impedendo il sollevamento dell’ avvolgibile che potrà essere violato solo tagliando o spezzando tutte le stecche.

Se non abbiamo tempo per realizzarlo possiamo acquistare un blocca tapparelle presso i centri di distribuzione fai da te.

Cosa serve per realizzare un blocca tapparelle fai da te:

  • Tondino metallico circa 5 mm, zincato, plastificato o comunque protetto contro la ruggine
  • Trapano,
  • raspa o sgorbia,
  • pinza piegaferri,
  • punte lunghe da legno e da muro.

Com’è fatto un blocca tapparella fai da te blocca tapparella in ferro

tapparella con blocco

 

Mister Grigo | Linea di prodotti Grigolin dedicata al fai da te

La qualità Grigolin, in “formato ridotto”

grigolin

 

In ambito domestico, ma anche in cantieri di piccole dimensioni, non servono grandi quantitativi di stucco, cemento, calce, malta… semplicemente perché gli interventi da effettuare sono mirati, a volte minimali. In queste situazioni c’è l’esigenza di non sprecare prodotto, di avere una praticità di fornitura che le grandi confezioni non offrono e allo stesso tempo contare su una qualità adeguata: la stessa che il professionista usa per i “grandi” interventi. Fornaci Calce Grigolin La risposta a tali esigenze è Mister Grigo, la linea di prodotti dedicata al fai da te e ai piccoli interventi professionali. Quali sono le caratteristiche della linea Mister Grigo?:

  •  Gamma studiata per rispondere alle esigenze del “bricoleur”, ma anche del professionista;
  • Confezioni da 1 a 5 kg in cartone all’esterno e in cellophane all’interno per una massima pulizia; le versioni da 5 kg sono provviste di maniglie di trasporto;
  • Ogni prodotto possiede un codice a barre EAN 13 per un’efficiente gestione del magazzino;
  • Soluzioni ad alto profitto: piccoli spazi per grandi risultati di vendita.

linea-mister-grigo

Prodotti complementari alla linea Mister Grigo

Per completare i lavori realizzati con gli articoli della linea Mister Grigo sono disponibili ulteriori prodotti di finitura in confezioni ideali per piccoli interventi.

fuga-style-grigolinFughe per posa pavimenti e rivestimenti Prodotti per la fugatura cementizia, monocomponenti e ad alte prestazioni. Disponibili per fughe da 1 a 8 mm in comodi sacchi politenati da 5 kg in scatole da 4 pezzi.

Finiture colorate Prodotti della linea arteMURI®, una famiglia pensata per il completamento di un intero ciclo di intervento, che va dai prodotti di fondo a quelli di finitura. Tutti i prodotti sono disponibili in versatili vasi da 5 litri.

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Scopri tutti i prodotti sul sito Fornaci Calce Grigolin

Come costruire un banco per tornio

Un ottimo progetto per costruire un banco per tornio fai da te

Destinato a tutti gli appassionati della tornitura del legno o dei metalli, questo banco per tornio, di una robustezza a tutta prova, risolve tanto il problema della stabilità della macchina quanto quello della pulizia e della comodità di lavoro.

Quello illustrato, opera del nostro lettore Ernesto Piglione, è fatto su misura per ospitare il bel tornio fai da te che l’autore si è costruito, azionato dal classico motore di lavatrice e dotato di dispositivi per la filettatura e la realizzazione di ingranaggi, ma il principio costruttivo è valido, con le opportune modifiche, per ogni tipo di tornio, da metallo o da legno.

Il banco per tornio è costruito per lavorarvi seduto, il piano di lavoro è a 740 mm da terra ma per farlo più alto basta solo allungare a misura i quattro montanti. Il mobile è realizzato con un telaio di tavole e listelli di legno duro di generosa sezione tutti connessi con incastri a tenone e mortasa e con le aperture chiuse da sportelli di multistrato incernierati ai montanti per facilitare l’accesso alla parte inferiore.

Come fissare il tornio

Il tornio si fissa sulle traverse poste di coltello fra i due longheroni superiori, sotto le quali, in corrispondenza della macchina, scorrono due vassoi metallici in cui cadono i trucioli mentre lo spazio fra le ultime due traverse di destra è chiuso da un rettangolo di multistrato.

Qui, poi, dove il motore si trova sotto il piano di lavoro, la traversa di sinistra è spostata all’interno per consentire il passaggio della cinghia di trasmissione. Ai montanti posteriori sono fissati due listelli, alti quanto è alto il tornio, ai quali è avvitata una parete di multistrato (o listellare o simili) fissata su una cornice di listelli.

Al bordo superiore della parete si impernia un coperchio a scatola (tre pareti ed un tetto di multistrato da 10 mm) che ospita una lampada che illumina il campo di lavoro e che un listello imperniato a farfalla sulla cornice mantiene aperto durante il lavoro. Il coperchio, chiuso, protegge il tornio dalla polvere e trasforma il banco in un semplice armadietto che non stonerebbe in cucina o in tinello.

Il vano inferiore

Ospita a sinistra il motore ed a destra una cassettiera metallica, ma può essere attrezzato come meglio si crede (ripiani, cassetti, scansie a casellario ecc.) secondo il tipo di tornio usato e le lavorazioni preferite. Sotto la cornice di tavole che collega in basso i quattro montanti è avvitato un rettangolo di multistrato spesso 15 mm, aperto negli angoli da scarichi che abbracciano lo spigolo dei quattro piedi: oltre che come piano d’ap­poggio, serve ad irrigidire e mantenere in squadra il banco.

Come progettare un banco per tornio fai da te

disegno banco per tornio

Chiuso e aperto

base per tornio

Il banco, le cui misure dipendono in pianta da quelle del tornio e in altezza dal modo preferito di lavorare (e dalla statura di chi lo usa), è costruito senza risparmiare sul materiale, per resistere alle vibrazioni ed allo sforzo impartiti dal tornio. Particolare qualificante è il coperchio a scatola che chiuso (1) trasforma il banco in un armadietto che ripara e nasconde il tornio ed aperto (2) lascia un ampio campo di lavoro, illuminato dalla lampada fissata al suo interno.

E ora… ecco qui una guida per costruire un bel tornio fai da te!

E per prendere spunto, possiamo anche prendere spunto da una base per tornio professionale

Lampada ibrida Ryobi R18ALH-0

Un potente faretto a led che può funzionare sia con alimentazione elettrica a tensione di rete sia con la batteria da 18 V del programma ONE+

Un altro utile accessorio va ad aggiungersi alla gamma di macchine da giardino ed elettroutensili Ryobi che possono funzionare con la batteria intercambiabile da 18 V: si tratta della lampada ibrida R18ALH-0 che però presenta l’opzione di poter essere utilizzata anche collegato a una comune presa di corrente elettrica. In questo modo la lampada ibrida può essere utilizzata come torcia di emergenza e portata con sé, per esempio in auto; può essere appoggiata su un piano (la base larga e il peso della batteria garantiscono stabilità) o appesa, la testa orientabile a 360° permette di dirigere il chiaro e potente fascio di luce dove effettivamente serve e di poter lavorare a mani libere in ogni situazione. Ryobi

Ryobi R18ALH-0

La lampada ibrida Ryobi R18ALH-0 è pratica e potente

lampada ryobi

Le possibilità di aggancio sono molteplici, grazie alla forma e alle dimensioni della struttura di sostegno: utilizza una lampadina a led da 25 W di potenza e 2000 lumen con una durata stimata in 50.000 ore. Il fascio luminoso della lampada ibrida arriva fino a 8 metri e la luce emessa ha una temperatura di colore di 6.000 K, molto simile alla tonalità della luce naturale in pieno giorno, ideale per illuminare la zona di lavoro senza affaticare la vista. La batteria al litio da 18 V e 4,0 Ah, non fornita, garantisce un’autonomia fino a 240 minuti: può essere acquistata a parte e per chi già dispone di accessori a batteria del programma ONE+ non è un disagio, ma un risparmio, in quanto con un’unica batteria (anche se è sempre bene averne un paio) si possono far funzionare ben 29 elettroutensili e 7 macchine da giardino. Prezzo consigliato al pubblico euro 99,90

Morsetti per bordi Wolfcraft 3037000

Piccolo ma efficace, è un elemento aggiuntivo che sfrutta la barra dei più comuni strettoi per applicare una pressione laterale sul bordo della tavola

Tanto piccoli quanto utili, questi morsetti per bordi aggiuntivi a vite, modello 3037000 della Wolfcraft, permettono di risolvere con estrema semplicità una difficoltà cui ci si trova di fronte in tanti frangenti; quella che mostriamo in questa pagina è la situazione tipica in cui non si dispone di strettoi sufficientemente lunghi per abbracciare il pannello nella sua estensione, mentre la necessità è proprio quella di poter premere sul bordo per schiacciare uniformemente la striscia di piallaccio e tenerla premuta a dovere sino a totale essiccazione dell’adesivo. Il sistema dei morsetti per bordi si affida alla presenza di strettoi a barra di tipo classico, non importa che le ganasce si stringano a vite o a leva, l’importante è che la barra abbia dimensioni normali, in modo da poter entrare nella sede predisposta sui morsetti per bordi 3037000.  Il funzionamento è semplice, ma efficace: per semplicità si innestano i morsetti per bordi sulle barre dei comuni strettoi, poi questi ultimi si serrano saldamente sullo spessore della tavola; si fa scorrere lungo la barra il morsetto piccolo per centrarlo sul punto d’azione, quindi si ruota la manopola zigrinata, il piede del morsetto si allunga e spinge, applicando una forte pressione frontale sul bordo. Oltre ai bordini in rotolo, con questo sistema si possono applicare come finitura di maggior pregio anche listelli di legno, oppure effettuare riparazioni con incollaggio di pezzi staccati o ricostruiti perché rotti o persi. L’azienda Wolfcraft produce anche moltissimi altri morsetti, visionabili tra i sui prodotti. 

Specifiche dei morsetti per bordi

morsetto per bordi wolfcraft
In ogni confezione dell’articolo 3037000 sono contenuti 2 morsetti per bordi, il prezzo consigliato al pubblico è di euro 12,00

morsetti wolfcraft