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Come fare un controsoffitto

Sono molte le situazioni in cui si rivela utile e vantaggioso ricorrere ad una controsoffittatura di cartongesso, specie nel caso di ristrutturazione di vecchie abitazioni, spesso caratterizzate da soffitti molto alti o intonacati su strutture in canniccio, incurvate o sbrecciate dal tempo.

Fare un controsoffitto è utile anche per casi in cui tra soffitto e controsoffitto possono correre tubazioni ed impianti elettrici altrimenti da incassare, oppure possono essere collocati pannelli per migliorare l’isolamento termico ed acustico. Ma l’aspetto pratico sfocia anche in molteplici soluzioni estetiche, quelle preferite dal fai da te, ottenute ad esempio realizzando controsoffitti su diversi livelli, con ribassamenti perimetrali e cornici per includere fonti luminose visibili o nascoste.
In questo caso, la zona centrale è più alta di circa 150 millimetri rispetto a quella perimetrale, diversamente tinteggiata e nella quale sono collocati i faretti incassati, soluzione volta a concentrare la luce sulle pareti per evidenziare quadri e mobili.
Il cartongesso si riveste come una qualsiasi parete: può essere tinteggiato o rivestito con carta da parati. La struttura portante in metallo è più leggera rispetto ad una analoga in legno, è più facile da montare anche se un po’ più onerosa; è costituita da tiranti metallici ad U provvisti di fori da appendere al soffitto, con tasselli se questi sono in laterizio o con tirafondi se si tratta di una travatura di legno.
Ai tiranti si appendono le travi portanti orizzontali, profilati leggeri; a queste si appendono le traverse per mezzo di piastre metalliche e quindi i pannelli di cartongesso, tramite viti autoperforanti. Tutti i materiali sono reperibili nei centri bricolage.
Scendendo nei particolari del montaggio, i tiranti verticali vanno bloccati sulle piastre a cursore con copiglie; successivamente si appendono in fila a circa 900 mm uno dall’altro, distanziando le file di 900-1000 mm se il soffitto è in laterizio. In presenza di travi in legno, la distanza è determinata dall’interasse delle travi stesse.
La distanza tra i profilati trasversali che supportano i pannelli è vincolata dalla larghezza di questi: la linea di giunzione deve correre lungo l’asse della trave, per non rischiare che le stuccature formino crepe. Per tutti questi motivi, prima di iniziare è necessario disegnare una pianta del soffitto e determinare distanze e posizioni in base alle dimensioni dei pannelli.
A lavoro ultimato, occorre rifinire le linee di giunzione applicando uno speciale nastro a rete che favorisce la tenuta e la regolarizzazione dello stucco.
La stuccatura fai da te riguarda anche le teste delle viti incassate, seguita da una leggera carteggiatura e dalla tinteggiatura finale. 

APPROFITTIAMO PER METTERE LE LUCI A INCASSO

1. Il fai da te deve stabilire la posizione e la distanza tra i singoli faretti prima di iniziare a praticare i fori, controllando che la loro posizione non vada ad intercettare la struttura metallica che sostiene i pannelli.
2. I faretti alogeni vanno alimentati con corrente a 12 V e possono essere di tipo fisso oppure orientabile. Si inseriscono i portalampade nei fori, praticati preferibilmente con una sega a tazza di diametro appropriato, e si collega al trasformatore.
3. I morsetti a cappuccio rappresentano un collegamento elettrico sicuro e stabile. Dopo aver inserito il faretto basta allargare le alette metalliche che lo mantengono bloccato al pannello.

COME SI ATTACCA AL SOFFITTO

1. Pur nascondendo il vecchio soffitto, conviene eliminare tutte le parti di intonaco in fase di distacco. Si procede quindi alla tracciatura del livello del controsoffitto su tutto il perimetro; si regola quindi la lunghezza dei tiranti tenendo presente lo spessore dei pannelli e delle due travi metalliche.
2. La piastra che sostiene la trave si fissa al tirante con una copiglia; l’altezza si regola grazie ai fori sullo stelo.
3. Il collegamento tra la trave portante e quella trasversale avviene con una piastra incastrata nel profilo ad U della trave trasversale, munita di alette laterali.
4. Una piastra applicabile direttamente a soffitto con viti, senza bisogno di tiranti verticali, consente, qualora si voglia, di applicare il nuovo controsoffitto aderente a quello esistente.

RIVESTIMENTO FAI DA TE CON LASTRE DI CARTONGESSO

1. Le travi metalliche devono arrivare a contatto delle pareti opposte.
2. Prima di avvitare il cartongesso alla struttura portante si collocano sopra di essa i pannelli in lana di roccia per l’isolamento acustico.
3. Un supporto a T, regolabile in altezza, permette di sostenere il pannello mentre si avvita, senza alcun aiuto.

Rubson Waterproofing, la soluzione per tutti i problemi di umidità

Henkel lancia in Italia il marchio Rubson. Un marchio nato in Francia nel 1957, e che da più di 50 anni è sinonimo di prodotti certificati che rispondono ai più elevati standard di qualità e che garantiscono risultati altamente professionali  nella prevenzione ed eliminazione dei problemi di umidità fuori e dentro casa.

Esempi di applicazione

Il brand Rubson offre soluzioni in grado di prevenire risolvere e contrastare in modo definitivo tutti i problemi di umidità: infiltrazioni, crepe, muffe e salnitro – che possono deteriorare gravemente le diverse parti interne ed esterne degli edifici, generare cattivi odori e rendere gli ambienti in cui si vive poco salubri.
L´applicazione di questi prodotti è davvero semplice e garantisce un risultato perfetto e duraturo senza la necessità di effettuare costosi interventi di riparazione e ristrutturazione.

La gamma Rubson Waterproofing si articola in 5 soluzioni

Rubson Suolo invisibile-Impermeabilizzante Pavimenti:
è un trattamento idro e oleorepellente, perfettamente invisibile e calpestabile, che protegge da acqua e macchie tutti i pavimenti porosi di interni ed esterni (in pietra, cotto, clinker, gres, marmo, laterizi, cemento) preservandone l´aspetto naturale.
Disponibile nei formati da: 750ml – 20.90€ / 2,5L – 49.90€

Rubson Impermeabilizzante Invisibile:
è un trattamento idrorepellente, completamente trasparente.  Protegge da muffa, licheni e salnitro i muri in interni ed esterni costituiti da materiali porosi non pitturati lasciando traspirare le pareti.  E´ particolarmente indicato per facciate in mattoni a vista, pietra, terracotta, cemento, intonaco e calcestruzzo.
Disponibile nei formati da: 750ml – 12.90€ / 2,5L – 39.90€ / 5L – 59.90€

Rubson Anti-Muffa:
elimina muffe, licheni e altri tipi di alghe presenti su qualsiasi tipo di superficie soprattutto su pareti e pavimenti esterni, tetti, terrazze, balconi, pilastri. Non contiene solventi e non altera l´aspetto dei supporti.
Disponibile nei formati da 1l – 12.90€

Rubson Pittura Anti-umidità:
è ideale per impermeabilizzare i muri interni di locali interrati come cantine, garage, taverne. Applicabile su superfici umide, ha una formula completamente priva di solventi e aderisce in modo eccellente su tutti i tipi di supporto.
Disponibile nei formati da: 750ml – 16.49€ / 5L – 74.90€
PERMEABILIZZANTE SUOLO INVISIBILE SX 9000

Rubson Anti-Salnitro – Muri umidi:
é un trattamento preventivo, privo di solventi, consigliato prima dell´applicazione di carta da parati e pittura. Elimina il salnitro, impermeabilizza e consolida le superfici evitando il distacco di intonaco, pittura e rivestimenti murali che potrebbe verificarsi sotto l´azione dei sali di salnitro.
Disponibile nei formati da: 1l – 12.90€ / 5L 49.90€

Sostituzione dei copriwater

Sostituire i copriwater è un’operazione semplice e veloce. Occorre procurarsi naturalmente la nuova ciambella perfettamente compatibile con la forma del wc.

  1. Dopo aver eliminato la vecchia ciambella mettiamo in posizione la nuova inserendo i perni filettati all’interno dei fori presenti sulla tazza.
  2. Avvitiamo sui perni l’inserto di bloccaggio che include un dado di serraggio di nylon rinforzato con fibre di vetro ed una rondella integrata; tutto il necessario è incluso nella confezione acquistata in un centro bricolage. Possiamo eventualmente utilizzare il sistema Sta-Tite
  3. Asportiamo, aiutandoci con una chiave a forchetta, l’estremità inferiore del supporto  in modo da ottenere un serraggio sicuro e duraturo.

 

…SE LO SCIACQUONE NON è AD INCASSO

I WC dotati di sciacquone a cassetta montata direttamente sulla tazza non consentono un accesso diretto ai perni filettati per l’inserimento del supporto di bloccaggio; è dunque necessario utilizzare una ciambella dotata di “tasselli” ad espansione: avvitando l’apposita vite si comprime la guaina di gomma che oppone resistenza lungo le pareti dei fori di invito.

  1. Svitiamo la ciambella da sostituire e asportiamo le vecchie guaine e i dadi dai fori ciechi utilizzando una vite con profilo a gancio (ci aiuta nella presa).
  2. Inseriamo le nuove guaine e i dadi lungo i perni filettati della ciambella che abbiamo scelto per la sostituzione.
  3. Inseriamo i tasselli della ciambella all’interno dei fori ciechi della tazza del water.
  4. Con il cacciavite avvitiamo la vite che, richiamando i dadi verso l’alto, espande la guaina di gomma offrendo così un fissaggio duraturo e un esito soddisfacente al nostro lavoro di fai da te.

 

Pannelli fotovoltaici

Il flusso solare agisce con gli strati generando una differenza di potenziale elettrico. L’insieme di una serie di celle solari compone un modulo o pannello fotovoltaico, l’insieme dei pannelli fotovoltaici un campo fotovoltaico.
Un impianto fotovoltaico può essere di due tipi: a isola oppure connesso alla rete. L’impianto a isola è autosufficiente e rifornisce utenze elettriche isolate da altre fonti energetiche. Si compone di un campo fotovoltaico, deputato a raccogliere energia, di un regolatore di carica, che stabilizza l’energia raccolta, di una batteria di accumulo, costituita da una o più batterie ricaricabili, opportunamente connesse (serie/parallelo), che permettono di conservare la carica elettrica raccolta dal campo durante l’irraggiamento solare e utilizzarla quando serve; un inverter infine converte la tensione continua (12-24 V) in tensione alternata (230 V – 50 Hz).
L’impianto connesso alla rete è quello che immette la sua produzione nella rete nazionale in corrente alternata. Strutturalmente è più semplice di quello a isola, col quale condivide solo il campo fotovoltaico e l’inverter; di diverso ha una speciale quadristica di protezione e controllo, da situare in base alle normative vigenti tra l’inverter e la rete nazionale.
I campi fotovoltaici possono essere situati su terreno, su tetto o in facciata.
Fondamentale in tutti i casi è la migliore esposizione possibile al sole; questo porta da un lato lo sviluppo di tecnologie di automazione per fare pannelli motorizzati capaci di orientarsi verso il sole sull’orizzonte, e dall’altro celle sempre più sensibili ai raggi che le colpiscono con angolazioni non ideali.

SEMPRE PIU´ INTEGRATI
La tendenza è quella di integrare sempre più il campo fotovoltaico nelle superfici di copertura o di facciata delle costruzioni, alla ricerca di un minor impatto negativo sull’estetica della casa.

 

Come funziona la geotermia

Pompa di calore geotermica

Su questo si fonda il principio di funzionamento degli impianti geotermici: sia di quello verticale (SGV), che lavora in profondità andando a recuperare la più alta temperatura possibile, sia di quello orizzontale (SGO) che lavora a bassa profondità ed essendo condizionato dalle escursioni termiche stagionali, sopperisce al minor differenziale termico con una più estesa superficie di scambio.
La geotermia in verticale si attua con perforazioni verticali comprese tra i 50 e i 150 metri di profondità ed oltre; nel foro viene inserito un tubo di polietilene che forma un circuito chiuso nel quale scorre un liquido che cattura il calore del sottosuolo.
Il ciclo del riscaldamento si chiude con il recupero di questo potenziale termico da parte di una pompa di calore che riesce ad “amplificarlo”, restituendo circa 4 kW di caldo per 1 kW di energia elettrica spesa.

GEOTERMIA IN SUPERFICIE

In presenza di un terreno sufficientemente ampio, i due circuiti orizzontali SGO vengono posizionati sottoterra a bassa profondità. Hanno a disposizione meno quantità di calore e di conseguenza devono estendersi in superficie: si stimano dai 25 ai 50 mq di ingombro per kW di potenza termica ottenibile. La resa delle SGO è più bassa perché la temperatura dello strato poco profondo (5-6°C circa) varia con le condizioni atmosferiche, a differenza delle SGV che lavorano, inverno ed estate, in ambiente a temperatura costante.
La scelta dei due tipi di sonda non è facile e deve essere fatta consultando un esperto messo a disposizione dalle ditte installatrici. Il suo giudizio finale determina quale tipo è il più vantaggioso, in base al fabbisogno ed alle caratteristiche geologiche del luogo.

Controsoffitti isolanti e traspiranti Knauf

Knauf controsoffittiI controsoffitti isolanti ad orditura metallica e rivestimento in lastre possiedono caratteristiche evidenti di leggerezza che, in rapporto alla loro resistenza meccanica, rendono l’utilizzo dei Sistemi a Secco particolarmente indicato in aree classificate sismiche.
Tra le funzioni di un controsoffitto c’è anche quella di nascondere il passaggio degli impianti e per quelli più complessi è necessario garantire una facile ispezionabilità.
Non per questo, utilizzando sistemi a pannelli, bisogna scendere a compromessi con altre peculiarità tecniche o di finitura: il Sistema Soffitti Knauf raggruppa tre famiglie di prodotti con caratteristiche diverse per far fronte a molteplici esigenze tecniche, in un’ampia scelta di decori superficiali.
Se occorre una spiccata resistenza al fuoco associata ad un buon comfort acustico, i prodotti ideali sono quelli della gamma AMF, realizzati con fibra minerale di altissima qualità ed in una varietà di decori in continua evoluzione. Con la gamma Sofipan® si ottiene invece un’impareggiabile regolazione dell’umidità degli ambienti grazie al gesso alleggerito con perlite che assicura un sensibile miglioramento del comfort abitativo.
I soffitti Danoline® in virtù delle loro caratteristiche climatico-ambientali permettono di realizzare un clima sano nell’ambiente nel quale sono installati e rappresentano un’ottima soluzione contro l’inquinamento acustico.

La vera novità di quest’ultimo gruppo di prodotti è la lastra Cleaneo®, una superficie “attiva”:  svolge un compito importante negli ambienti che, per soddisfare i requisiti di contenimento dei consumi energetici, sono sempre più a tenuta d’aria e non beneficiano di un sufficiente ricambio. In questi luoghi gli odori sgradevoli e le sostanze inquinanti sono presenti a concentrazioni crescenti, ma la composizione di queste lastre permette di catturarli e scomporli.
La particolare struttura a gabbia della zeolite addizionata alla lastra può catturare odori fino al 65% del suo peso; nella versione con bordo battentato FF l’applicazione delle lastre è ulteriormente semplificata, con una riduzione dei tempi di posa del 20%. Knauf 

ARIA PIU´ PURA

Le lastre forate e fessurate Cleaneo® hanno il nucleo costituito da gesso e zeolite, un minerale che assorbe gli odori e migliora la qualità dell’aria negli ambienti poco aerati.
I test hanno dimostrato che queste lastre sono in grado di diminuire le concentrazioni nell’aria di formaldeide, benzene, idrocarburi aromatici e clorurati (combustibili, solventi, detergenti, ecc) ed odori quali pesce, fumo di sigaretta, feci. A differenza di altri prodotti, questo processo non richiede ulteriori condizioni, come ad esempio la luce UV.

LA POSA DEI PANNELLI

  1. La struttura metallica necessaria per la posa dei pannelli dev’essere verificata per garantire la planarità e la regolarità degli angoli. Questa operazione è fondamentale per disporre di un appoggio continuo del pannello sui quattro lati.
  2. L’aggancio dei profili trasversali all’orditura primaria avviene a scatto per contrasto di una linguetta del trasversale sull’anima dei profili primari. Secondo la dimensione dei pannelli occorre rispettare il corretto interasse.
  3. La posa dei pannelli deve avvenire a scacchiera distribuendo il peso in modo omogeneo; i pannelli vanno inseriti lascandoli cadere dall’alto sulla struttura affinché siano ben appoggiati nella propria sede. I tagli dei pannelli perimetrali si eseguono con un segaccio.

>> VISITA IL SITO Knauf

 

Proteggere il tetto e il terrazzo dall’umidità

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Essendo tra le superfici più esposte agli agenti atmosferici, tetti e terrazze sono naturalmente soggetti ad un certo degrado e, quando perdono la loro impermeabilità, sono causa di vistosi danni alla struttura dell’edificio: bisogna intervenire con tempestività analizzando la situazione per individuare con precisione il problema e per proteggere il tetto e il terrazzo.
A volte basta sostituire le tegole rotte, rifare la sigillatura tra tetto e canna fumaria, stendere uno strato protettivo sulla superficie. Una cura particolare richiedono le superfici piane o con poca pendenza. Poiché non si può contare su una rapida evacuazione dell’acqua piovana, bisogna pulire, riparare e rivestire con nuova pavimentazione la superficie. I materiali e i prodotti si trovano nei centri di bricolage.

  1. Per fessure di modesta entità basta ripulire la superficie con una scopa o col getto dell’idropulitrice; lo sporco più tenace si toglie con una soluzione di acido cloridrico.
  2. Le crepe più vistose vanno allargate con scalpello e mazzetta e riempite con mastice sigillante; si rivestono con tela di vetro, sporgente almeno 6 cm su entrambi i lati.
  3. Se la terrazza non è praticabile basta spesso un film continuo di gomma liquida, stesa in due passate. Sull’ultima mano ancora fresca si spande sabbia asciutta.
  4. Per rendere praticabile la superficie occorre posare sul cemento liscio uno strato continuo di lastre bituminose che impermeabilizzano in modo duraturo la terrazza.
  5. Si posa sul manto impermeabile una pavimentazione di piastrelle antigelive, adatte per esterni; le linee di fuga si sigillano con malta cementizia o con boiacca.
  6. Per sigillare i bordi tra pavimento e muro si utilizzano siliconi speciali che, previa accurata pulizia del supporto, devono riempire bene la fessura.

Pannelli solari per acqua calda

Mentre nel Sud Italia i rendimenti con pannelli solari sono eccellenti anche per i periodi invernali, al Nord si ottengono buoni risultati solo se si calcola un pannello in più del normale fabbisogno o se si provvede ad un serbatoio capiente ed isolato per compensare i giorni nuvolosi o piovosi (mantiene l’acqua in temperatura per diversi giorni).
In assenza di sole e con nuvolosità non eccessiva, la luce diurna riesce ancora a dare un apporto di “mantenimento” alla temperatura dell’acqua accumulata. Se, ad esempio, si ipotizza un irraggiamento solare pari a 1000 W/mq in condizioni di cielo sereno, si può comunque contare su 100 W/mq con cielo stabilmente nuvoloso.
Si può prevedere un risparmio di 100-180 metri cubi di metano annui per persona e una mancata emissione di anidride carbonica, principale responsabile dell’effetto serra, di 230-240 kg/anno pro capite. A questi numeri vanno aggiunti ancora 150-250 metri cubi per gli sprechi dovuti alla fiamma pilota, al funzionamento ad intermittenza dello scaldabagno per mantenere grosse quantità di acqua alla giusta temperatura.
Ammortizzare l’investimento
Il costo del metano è in continua ascesa, mentre il sole è e sarà sempre gratis con più marcato risparmio. L’investimento iniziale si ammortizza più velocemente se, al risparmio energetico, si possono aggiungere gli incentivi fiscali. Un pannello solare standard di 2,2 mq soddisfa le esigenze di due persone con un serbatoio di accumulo da 150 litri; con 2-3 pannelli ed un serbatoio da 300 litri, un nucleo familiare di 4-5 persone può raggiungere un risparmio dell’80% nel Nord Italia. l I costi di installazione variano a seconda delle difficoltà che possono esserci nelle diverse situazioni; compresa la fornitura delle tubazioni, la cifra solitamente non arriva a 2000 euro.
La manutenzione è pressoché nulla, se non la pulizia dei vetri di copertura ogni 2-3 anni, tenuto presente che già la pioggia mantiene la superficie sufficientemente pulita. Va comunque controllato periodicamente il livello del liquido antigelo negli indicatori di pressione presenti lungo l’impianto. 

I tre schemi, perfettamente uguali nella parte impiantistica di distribuzione dell’acqua calda, raffigurano la posizione del pannello su tetti di diversa inclinazione e con serbatoio di accumulo esterno o nel sottotetto. L’orientamento per sfruttare al meglio il sole è sud-sud est, tenendo presente le ombre causate da alberi o case nei dintorni: per questo è importante, durante il giorno, verificare l’insolazione del tetto.

Tasselli FISCHER UX

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518-0-IMG_SCENACon il tassello a muro fischer UX non occorre essere maghi del fai da te; con un qualsiasi avvitatore o anche con un semplice cacciavite è possibile appendere al muro tutti i “carichi leggeri” che rispondono alle principali esigenze di installazione nell’ambito della casa: massima performance con il minimo sforzo di avvitamento.
Il segreto sta nella speciale geometria del corpo in nylon che, sotto la spinta della vite, si espande, si ancora oppure si attorciglia, con estrema efficacia su tutti i tipi di supporto.
La sua azione, infatti, può essere quella di espandersi, come si può immaginare, sotto la spinta della vite che avanza, ma solo se si trova in un supporto compatto e resistente; in caso
contrario, all’azione di espansione, si associa l’attorcigliamento che gli consente di riempire gli spazi, attuando una tenuta sempre estremamente efficace.

 

 

SU TUTTI I MATERIALI: CALCESTRUZZO, MATTONE FORATO, CARTONGESSO

UX si adatta perfettamente a qualsiasi supporto: si espande nei materiali compatti (mattoni
pieni, calcestruzzo, pietra), si ancora nelle cavità mattoni semipieni e forati), si annoda dietro
un pannello (tavelloni, cartongesso)

Sigillanti per giuntare

I  sigillanti sono polimeri in grado di proteggere i giunti tra le superfici, dello stesso materiale o di materiale diverso, da acqua o altri fluidi, polvere, impurità, agenti atmosferici e detergenti e di prevenirne, dunque, eventuali deterioramenti.
Le giunzioni potrebbero essere, infatti, soggette ad infiltrazioni con conseguente possibile formazione di muffe.
Occorre, pertanto, rendere omogenea, solida ed impermeabile la fessura con sigillanti compatibili con la natura dei materiali lavorati e con lo specifico campo d’impiego.
Grazie alla loro elevata elasticità sono, inoltre, in grado di compensare i movimenti generati da sollecitazioni esterne.
Non è possibile però avere un unico prodotto in grado di assicurare buona tenuta in qualsiasi situazione.
La nuova gamma di sigillanti Sista offre la soluzione ottimale per qualsiasi esigenza, esaltando le caratteristiche richieste dai diversi tipi di sigillatura.
Ogni singolo prodotto è stato, infatti, formulato per fornire il massimo livello prestazionale per una specifica applicazione, descritta dal nome del prodotto. Con Sista, infatti, scegliere il sigillante giusto per una determinata condizione di lavoro è semplice grazie ai nomi di prodotto e alle immagini identificativi della loro possibile applicazione.
FINESTRE E INFISSI
Silicone neutro indicato per la sigillatura di finestre, infissi e serramenti, su vetro, legno, muratura, PVC e metallo non verniciato. Resistente alle muffe, ai raggi UV e agli agenti atmosferici. Disponibile trasparente, bianco, nero e marrone.

MURI E FESSURE
Sigillante acrilico in dispersione acquosa, per interno ed esterno, ideale per la sigillatura di muri e fessure, infissi, cassonetti su pareti, legno, muratura, cartongesso, calcestruzzo e altri materiali porosi. Disponibile bianco e grigio.

La gamma di sigillanti Sista comprende cartucce da 290 ml per Muri&Fessure, Finestre&Infissi, Barbecue&Caminetti, Specchi&Vetri, Cucine&Sanitari, una formula Multiuso e i nuovi e facili tubi pronti all’uso da 150 ml Bagni e Universale, dedicati proprio al fai da te. Per l’applicazione servono un cutter, una pistola, nastro maschera ed una spatola per la lisciatura.

COME APPLICARLO

  1. Tagliare con un cutter il tappo della cartuccia.
  2. Avvitare l’apposito beccuccio sulla cartuccia.
  3. Tagliare il beccuccio  in funzione del diametro del cordolo desiderato.
  4. Delimitare con nastro maschera la giunzione da sigillare.
  5. Inserire la cartuccia nella pistola ed estrudere il prodotto.
  6. Lisciare il cordolo con una spatola bagnata di acqua saponata.