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Pavimenti vinilici

Il materiale di base dei pavimenti vinilici è il PVC, dal quale si ottengono teli e mattonelle di formato e finiture differenti; fino a qualche anno fa venivano utilizzati solo per locali secondari o in ambito commerciale e sportivo, oggi la produzione è stata migliorata sia come qualità, sia come estetica grazie alla grafica computerizzata, per cui trovano largo impiego anche nel residenziale.

La loro produzione può avvenire in tre modi:

pressatura: il PVC a pezzi viene messo in uno stampo riscaldato e pressato per ottenere le mattonelle.

spalmatura: si pongono più strati di PVC su una rete di fibra di vetro, fino allo spessore voluto, poi in forno si passa dallo stato liquido a quello gommoso (gelificazione).

calandratura: PVC e additivi coloranti passano tra cilindri riscaldati che li comprimono ottenendo teli a spessore costante che possono poi essere tagliati nei vari formati.

Teli, rotoli, quadrotte e formati simili a doghe sono prodotti per la posa incollata o autoadesiva ed hanno caratteristiche tecniche differenti a seconda dei requisiti richiesti nel luogo di applicazione (antistaticità, fonoassorbenti, antiscivolo ecc); i trattamenti superficiali migliorano la durata, rendono più semplici le operazioni di pulizia e possono conferire alle superfici caratteristiche antibatteriche. Lo spessore complessivo, a seconda del tipo, è normalmente compreso tra 0,7 e 4 mm, mentre lo strato di usura è tra 0,12 e 0,40 mm; la possibilità di scelta è vastissima, dalle tinte unite all’imitazione di tutti i materiali, fino a texture realizzate con la tecnologia digitale.

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I migliori vinilici sono composti da diversi strati: il supporto, la rete di fibra di vetro che contrasta le dilatazioni, uno strato di PVC compatto per garantire stabilità anche senza incollaggio, lo strato di schiuma che dona calore e comfort, lo strato di usura, il disegno stampato ed il trattamento protettivo.

Pavimenti vinilici in scatola

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Il “pavimento in scatola” è una soluzione innovativa proposta dall’azienda Tarkett (www.tarkett.it): si tratta di una scatola che contiene una striscia di pavimento PVC autoadesiva 910×22 cm, spessore 2,6 mm, corrispondente a circa 2 mq di pavimento. La scatola funziona anche da srotolatore per facilitare la posa, il prodotto non è idoneo per applicazioni nei bagni. Dopo l’acquisto, il pavimento va conservato nel locale da rivestire per almeno 24 ore ad una temperatura intorno ai 20 °C. Prima di iniziare il lavoro, bisogna accertarsi che il fondo sia pulito, asciutto e livellato, quindi bisogna individuare il centro della parete di partenza e tracciare una linea fino alla parete opposta. Per eseguire il lavoro servono soltanto un metro a nastro, un cutter ed una spatola; meglio procurarsi un cuscino per le ginocchia.

L' adesivo in PVC decking Tarkett Star Floor Classic 'Erable' vinyl Floor Planks design imitazione legno naturale del suolo
  • visiogrande del vinile autoadesivo
  • 10 anni di garanzia nella zona giorno
  • Totale Spessore: 2 mm
  • Dimensioni della cornice: 15.2 x 91.4 cm, peso 3590 gr/mq
  • Contenuto della confezione: 2.08 mq = 15 pavimento.
Gerflor Senso Rustic 0511 - Laminato per Pavimento Pecan AS in Vinile Autoadesivo
  • Strato: 0,20 mm
  • corridoio Dimensioni: 91,4 x 15,2 cm
  • Spessore totale: 2,00 mm
  • Contenuto della confezione: 2,2 MQ = 16 assi
  • Superficie remunerazione: PUR, peso: 3920 G/mq

Si utilizza la linea tracciata come guida per iniziare la posa: si estrae la striscia e si stacca una porzione di carta protettiva (1) dal lato adesivo, lunga circa 50 cm. La si fa aderire ben in linea con la parete e parallela alla linea di riferimento e si inizia a srotolare la striscia (2) fino alla parete opposta. Le dimensioni della scatola sono calibrate in modo che, appoggiandola contro la parete (3) e facendo combinare la striscia con la linea di taglio riportata sulla scatola, venga tagliata una porzione poco superiore al necessario, che va fatta aderire alla base del battiscopa (4), rifilata con il cutter e spinta sotto di esso con la spatola.

Pavimenti vinilici – Una scelta senza limiti

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Formati, finiture e spessori non lasciano che l’imbarazzo della scelta: a seconda delle diverse linee si possono avere rotoli lunghi 25 metri e larghi 2-3-4 metri, più difficili da posare, ma con un maggior risultato di continuità; oppure mattonelle da 45,7×45,7 – 30,5×61 – 91,4×15,2 cm. Tutti i pavimenti vinilici si puliscono con l’aspirapolvere e con detersivo neutro disciolto in acqua, eventualmente strofinando con una spazzola morbida, i prodotti migliori beneficiano di una garanzia di 10 anni ed oltre.

Maestri di sostenibilità ante litteram: i fardasé

Tratto da “Far da sé n.537 – Giugno/Luglio 2024″

Autore: Nicla de Carolis

Quante volte ho sentito commentare con derisione i progetti vostri e nostri pubblicati sulle pagine di questa rivista in cui si riparano oggetti, utensili, elettrodomestici o si riutilizza materiali di scarto per realizzare qualcosa di nuovo: “… ma non fate prima a buttarlo e comprarne uno nuovo…”. Questo il dictat del consumismo e dell’economia lineare basata sul principio “usa e getta” che prevede esclusivamente l’incremento di una produzione con obsolescenza programmata, progettata per durare un tot di anni ed essere sostituita, quindi di un maggior consumo come obiettivo, oltre quello del profitto, senza curarsi di ciò che avviene dopo il “getta”. Dictat che per tanti anni ha condizionato i modelli culturali delle persone lasciandone tracce nel mondo occidentale anche oggi, epoca in cui non si parla che di sostenibilità: solo pochi sono stati capaci di prenderne le distanze e possiamo dire che i fardasé sono tra questi, da sempre. Alla luce dei danni causati da questa crescita incurante dell’impatto ambientale e del limite delle risorse, tutto sembra, perché a volte è solo a parole, voler marciare nella direzione opposta: l’economia deve modificarsi e diventare circolare, ovvero progettare per “mantenere in vita” i prodotti il più a lungo possibile, ridurre al minimo la produzione di rifiuti e il loro smaltimento in discarica con il riutilizzo/riciclo.

La sostenibilità, una crescita economica rispettosa dell’ambiente necessaria per non andare incontro al collasso dell’ecosistema terrestre, è argomento di qualsiasi dibattito, oggetto di leggi e regolamenti in tutti i settori per amministratori pubblici, aziende e cittadini; se ne parla dagli anni ‘70 ma il processo sembra ancora molto lungo, anche perché gli obiettivi sottoscritti dagli Stati, purtroppo non da quelli che inquinano di più, sono lontani dall’essere raggiunti. Potremo farcela se ognuno farà la sua piccola parte e soprattutto se i giovani, attori di domani, avranno una formazione che metta in luce l’importanza di una produzione e di un consumo coerente con i limiti del pianeta.
Da parte nostra siamo orgogliosi di poter pubblicare le foto di Leonardo Telesca che ha riparato uno stendino per la biancheria (per i più sarebbe finito in discarica), operazione emblematica della sana mentalità dei fardasé, visto che l’oggetto comprato nuovo costa davvero poco. Ma non è un’eccezione, solo in questo numero ci sono Paolo Laino che ha costruito una scala da esterno con sezioni di tubi di puntelli a croce inutilizzati e anche Giovanni Pasqualotto con un ingegnoso tavolo da disegno/gioco per la nipotina, realizzato con pezzi di nobilitato avanzati e gambe di un lettino fuori uso.
Sono solo tre esempi, ne potremmo portare a migliaia, per “certificare” a pieno titolo:
fardasé =sostenibilità… e non certo dell’ultim’ora!

ARXP BOX | Un nuovo concetto di idropulitrice

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ARXP BOX è una gamma di idropulitrici che rende il lavaggio e la pulizia delle superfici una vera e propria esperienza, piacevole e utile. Un sito dedicato propone informazioni e consigli utili alla pulizia delle superfici nelle diverse situazioni, oltre a delucidazioni relative alle tecnologie alla base della nuova gamma ARXP

Una nuova generazione di idropulitrici nata per rendere questo immancabile strumento più adatto alle esigenze e agli spazi del vivere di oggi, adeguandone non solo dimensioni, ma anche la forma; rendendolo più immediato e istintivo nella messa in servizio e nell’utilizzo; dotandolo di tutti gli accessori necessari, semplificando comunque l’operazione di rimessaggio, una volta terminato il lavoro. Tutto questo senza rinunciare alla potenza necessaria. Stiamo parlando di ARXP BOX, la gamma smart di idropulitrici Annovi Reverberi, sostenibili, potenti, compatte e con la tecnologia DUAL brevettata AR. La gamma rappresenta il risultato di un lungo processo innovativo, avvenuto nel costante impegno dell’azienda verso un futuro più sostenibile. Le dimensioni di queste macchine sono ridotte al minimo: rispetto alle versioni classiche delle idropulitrici, il volume del prodotto nella sua confezione è fino all’85% inferiore.

Questo cambiamento permette non solo di ridurre fino al 50% la quantità di plastica utilizzata rispetto alle idropulitrici tradizionali, ma anche di ottimizzare i processi di trasporto dei prodotti lungo tutta la filiera produttiva. Ridurre la quantità di materiale utilizzato, usare carta riciclata e ottimizzare i trasporti permette complessivamente la riduzione dell’impatto ambientale e la diminuzione delle emissioni di CO2 associate alla produzione di questi prodotti.

Il design è un aspetto fondamentale della gamma ARXP che è stata progettata per essere estremamente comoda e organizzata; infatti, tutti gli accessori sono inclusi e contenuti all’interno della macchina nei due vani laterali. Grazie all’implementazione delle tecnologie DUAL, le idropulitrici sono in grado di massimizzare l’efficienza energetica e l’utilizzo delle risorse idriche e, quando richiesto, consentono di ottenere prestazioni superiori risparmiando tempo, fatica e risorse. Questa flessibilità consente di adattare l’uso dell’idropulitrice in base alle specifiche esigenze e condizioni di lavoro.

I modelli ARXP BOX 3LHT e ARXP BOX 4DSS hanno in dotazione gli accessori contrassegnati con le lettere A e B.
Il modello ARXP BOX 5DTS ha in dotazione gli accessori contrassegnati con le lettere B e C.

Nel modello ARXP BOX4 DSS è implementata la tecnologia Dual Speed System che permette di utilizzare l’idropulitrice in modalità “ECO” quando le prestazioni massime non sono necessarie; in questo modo si ha un risparmio significativo di acqua ed energia fino al 30%. Quando invece è richiesta la massima potenza, si imposta la modalità “FAST”, ottenendo le prestazioni più elevate e affrontare anche i compiti più impegnativi.

ARXP BOX5 160DTS è l’idropulitrice ad alta pressione dotata di Dualtech Tecnology System. All’interno della macchina sono presenti 2 gruppi pompa-motore che, se attivati insieme, portano la portata d’acqua a raggiungere 850 l/h, il doppio rispetto a quella media di una idropulitrice home&garden. Sono così garantite prestazioni molto elevate e tempi di lavaggio minori.

ROBOSHINE di FILA Solutions: il nuovo detergente concentrato per robot e lavapavimenti per una casa pulita e profumata

Quanto è bello sentire profumo di pulito entrando dalla porta di casa! Per ottenere una pulizia davvero efficace dei pavimenti è importante aggiungere ROBOSHINE di FILA Solutions nel serbatoio dell’acqua.
Tra gli elettrodomestici di recente innovazione tecnologica, che stanno riscuotendo più successo e curiosità, ci sono sicuramente i robot lavapavimenti: cosa c’è di meglio che mantenere i pavimenti puliti senza alzare un dito? I modelli più avanzati, offrono una serie di funzionalità intelligenti, tra cui la mappatura delle stanze, per creare automaticamente il percorso migliore per lavare i pavimenti senza perdere nessuna area della casa, evitando qualsiasi ostacolo. Le ricerche fatte dai consumatori nei marketplace negli ultimi due anni fanno emergere che la richiesta di questo genere di prodotti è in crescita in maniera esponenziale, rispetto al trend dei robot esclusivamente aspirapolvere.
Cavalcando l’onda di questo successo, FILA ha creato ROBOSHINE, un prodotto specifico per i robot lavapavimenti in vendita esclusiva su Amazon.

ROBOSHINE, dalla delicata essenza primaverile, è il nuovo detergente FILA Solutions specificatamente formulato per tutti i tipi di robot e lavapavimenti. Permette di rimuovere completamente lo sporco e le macchie da ogni tipo di superficie ed è adatto a tutti i materiali, anche per quelli cerati. Non produce schiuma, si asciuga rapidamente e lascia la superficie perfettamente pulita, senza residui o aloni. Inoltre, rispetta i tessuti e la tappezzeria, qualora ne entrasse in contatto.

Con la sua formulazione delicata, che rispetta la funzionalità dei componenti dei robot e lavapavimenti, ROBOSHINE è pronto all’uso e facile da dosare: basta versarne un tappo direttamente nel serbatoio ed aggiungere l’acqua fino al livello massimo. Si consiglia di usare spazzole o panni lavapavimento già inumiditi d’acqua per procedere poi al lavaggio. Con una confezione si possono programmare fino a 100 lavaggi.
Ma non è tutto! ROBOSHINE si prende cura anche del robot o della lavapavimenti, evitando la formazione di cattivi odori nel serbatoio e sulle spazzole. Così si potrà usare il robot più a lungo e godere sempre la casa pulita e splendente.

https://www.youtube.com/watch?v=7jSEfegKyU4

Nuova gamma di mandrini per torni FERVI

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Concepiti per il fissaggio mediante flangia, i nuovi mandrini per torni di FERVI sono compatibili con tutti i torni dell’azienda. Sono dotati di attacco Camlock a 3 o 4 griffe resistenti e in acciaio temprato, con corpo unico intercambiabile in ghisa sferoidale pesante che assicura un’ottima tolleranza di presa. Inoltre, la nuova linea prevede un pratico ingrassatore per lubrificare e, per una maggiore praticità di utilizzo, permette l’intercambiabilità tra articoli di pari misura e con lo stesso numero di griffe. 

La scelta del mandrino da utilizzare varia in base al tipo di lavorazione da eseguire: il mandrino a 3 griffe autocentrante consente di bloccare e centrare pezzi circolari pieni, tubolari, poligonali con lati divisibili per 3 mediante griffe dritte o rovesce; il mandrino a 4 griffe autocentrante viene impiegato per il fissaggio di pezzi circolari pieni o tubolari, a sezione irregolare o poligonale con lati divisibili per 4 mediante griffe dritte o rovesce; il mandrino a griffe indipendenti fissa il pezzo con il suo asse fuori centro per eseguire particolari lavorazioni.

Nello specifico, la nuova linea è composta da diversi articoli, tutti dotati di guida singola. Le linee M075A e M076A sono compatibili con flange grezze FDx, prevedono una serie di griffe dritte, rovesce e tenere; per alcuni modelli della serie M075A è prevista anche la copertura posteriore in metallo. Le linee M079A e M078A hanno griffe dritte e rovesce e l’attacco Camlock già integrato che le rende compatibili con tutti i torni a marchio FERVI valorizzando l’investimento e aumentando le funzionalità di un tornio acquistato in precedenza. Le serie M449A e M049A, anch’esse compatibili con flange grezze FDx, prevedono in dotazione una serie di griffe dritte e rovesce. Inoltre, come accessori opzionali, sono disponibili per tutta la linea anche le griffe tenere. 

mandrini per torni

Infine ci sono le linee M005A e P444A. La prima è dotata di morsetti reversibili (quelli teneri possono essere acquistati a parte) e copertura posteriore in plastica per la misura con diametro 200 mm, mentre la seconda è provvista di morsetti reversibili, 4 griffe indipendenti e chiave per griffe e viti di fissaggio in dotazione.

Come costruire un verricello con motosega e risparmiare

Imparare Come costruire un verricello con motosega porta un risparmio notevole e la soddisfazione di trovare soluzioni tutt’altro che facili

Come costruire un verricello con motosega??? Questa è una domanda che non capita di porsi spesso… a meno che non si lavori spesso nei boschi, dove una macchina in grado di spostare pesi (ad esempio tronchi tagliati) su dislivelli spesso notevoli è fondamentale. Il verricello per trascinare i tronchi abbattuti nei boschi è un accessorio che gli addetti ai lavori conoscono bene perché attrezzo indispensabile negli scoscesi boschi alpini e prealpini.

Ma come costruire un verricello con motosega efficiente?
I componenti principali di un verricello sono un motore (elettrico, a scoppio o idraulico), un riduttore (per adeguare l’alta velocità di rotazione dell’albero primario del motore abbassandola drasticamente e aumentando la coppia disponibile all’albero secondario), un sistema di rilascio frenato ed un rocchetto di raccolta del lungo cavo di traino. Questi sono i componenti che il nostro lettore Gian Carlo Franz ha pian piano raccolto mettendo da parte utensili non più funzionanti. Il motore a scoppio lo ha recuperato da una motosega di cui proprio il motore era grippato; necessario, quindi, il totale smontaggio per la riparazione. Il riduttore è stato ricavato smontando e modificando un verricello elettrico da muratori. Tutto il resto, tranne il cavo e alcune pulegge, è stato costruito con ferro di recupero tagliato, saldato e tornito.

Progettare un verricello con motosega

disegno verricello con motosega

La costruzione passo-passo

come costruire un verricello

  1. La potente motosega con il motore da 70 cc smontato per la sostituzione delle fasce per riparare la grippatura. Sul bancone si notano cilindro e testa, pistone, fasce, spinotto, nonché il corpo dell’utensile senza catena, guidacatena e carter di protezione.
  2. L’albero del tamburo che forma il rocchetto avvolgicavo viene tornito per adattarlo alla larghezza ed alle sedi dei sostegni con cuscinetti a sfere; su un lato l’innesto per la corona dentata che riceve il moto tramite catena dal riduttore.
  3. L’alleggerimento della corona dentata si ottiene praticando una serie di fori in posizione geometrica e simmetrica usando il trapano a colonna.
  4. ÈIl tamburo del rocchetto avvolgicavo è stato realizzato unendo con molta precisione vari componenti ricavati da pezzi di recupero o lavorati tagliandoli dalla lamiera di ferro e troncando sezioni di tubolare d’acciaio.
  5. Una panoramica di tutte le parti costruite, trattate con antiruggine e smalto di finitura. Fra questi si nota il riduttore di giri ottenuto trasformando un verricello elettrico da cantiere. Il motore bruciato ed inutilizzabile viene rimosso completamente per lasciare a nudo il dispositivo riduttore e l’albero di trasmissione. Quest’ultimo viene accorciato alla bisogna e tornito per realizzare la sede del pignone. Il moto tra il motore della motosega e il riduttore è trasmesso da una cinghia trapezoidale che gira fra pulegge; dal riduttore al rocchetto avvolgicavo, invece, sono necessari pignone, corona e catena per scongiurare la possibilità di scivolamento, data la notevole coppia espressa in uscita al riduttore. Sia la cinghia, sia la catena sono tenute nella tensione corretta grazie alla possibilità di regolazione dei fissaggi del riduttore e del rocchetto avvolgicavo.

Verricello autocostruito

verricello autocostruito

  1. Il dispositivo di rilascio frenato si realizza fissando uno spezzone di grossa cinghia trapezoidale su una piattina curvata attorno al cilindro del rocchetto, rinforzata sui lati saldando due tondini di ferro e ponendo all’estremità una manopola per regolare la stretta quanto basta.
  2. La struttura di sostegno è a forma di slitta. È interamente costruita con tubolare, piattina, angolare e tondino di ferro. I pezzi sono uniti con saldatura a elettrodi per ottenere la massima robustezza e rigidità.

Armonia e perfezione delle linee curve nuova tendenza tra gli arredi

Tratto da “Come ristrutturare la casa n.3 – Maggio/Giugno 2024″

Autore: Nicla de Carolis

Reduce dall’ubriacatura di stand/eventi/vetrine del Salone del Mobile e del suo“fuori” dello scorso aprile, quello che più di tutto mi è rimasto negli occhi è la piacevole morbidezza delle forme dei nuovi arredi di ogni genere. Sembra proprio che dopo la linea retta dominatrice dello stile dei mobili in questi ultimi anni, con la sua idea di sobrietà minimale ed essenzialismo nelle forme e nello spazio, il tutto si sia addolcito dando posto alle linee curve, avvolgenti e sinuose, prive di angoli. Poltroncine e divani paffuti che ti invitano e ti accolgono con un abbraccio, mobili che finiscono con ante scorrevoli rotonde, colonne libreria di pianta circolare, così come tavoli e tavolini e altri arredi come il già noto bignè di Riva1920 a sezione sferica, ottenuto da un unico blocco di profumatissimo cedro fresato. Un ulteriore assaggio di arredi che rappresentano questa tendenza è a pagina 10 dove troverete anche un po’ di novità presentate al Salone Internazionale del Bagno.

Per tornare a un tema caldo, quello della casa green con i suoi obiettivi di ridurre le emissioni di CO2 e rendere le case meno energivore, se non passive, questo è sicuramente il momento giusto di sostituire gli infissi. Una spesa importante, destinata a durare nel tempo e che, insieme ad altri interventi, è indispensabile per avere un involucro ben isolato. La scelta è davvero ampia in termini di materiali e di estetica, in continua evoluzione: questo sia in termini di profilati che, a parità di prestazioni, si fanno sempre più sottili e di qualsiasi colore, sia in termini di superfici vetrate sempre più performanti.
E poi, visto che la bella stagione è imminente, affrontiamo con tante idee e nuovi prodotti l’arricchimento dei nostri spazi all’aperto, grandi o piccoli che siano. Dalle varietà di pavimenti in ceramica che imitano il legno e i marmi, da quelli con posa a secco sul prato o sulla sabbia a quelli incollati su gettata di cemento. Per poi pensare a installare tende e gazebi
che con le loro coperture creano un ambiente in più da godere nei mesi caldi, nel bene e nel male, oggi sempre più lunghi.

Idropistola Hypresso di Einhell | Utilizzabile ovunque per pulire con acqua in pressione

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L’idropistola Hypresso è uno strumento versatile e comodissimo nell’utilizzo, grazie anche al peso molto contenuto. Insostituibile quando serve un’azione energica di lavaggio dove non si dispone di corrente elettrica e di una presa d’acqua

Anche uno strumento come l’idropulitrice può trarre notevoli vantaggi in un utilizzo svincolato dalla presenza di alimentazione elettrica. Pensiamo alla pulizia di tante zone pavimentate del giardino (sotto un gazebo o una pergola; intorno alla piscina; la piazzola di movimentazione del cancello; i marciapiedi intorno a casa ecc), luoghi in cui potrebbe non essere presente una presa di corrente e neppure un punto acqua. Con l’idropistola Hypresso di Einhell non c’è bisogno né dell’una, né dell’altra.

All’alimentazione elettrica provvede la batteria al litio 18 V della gamma Power X-Change; per la seconda basta una tanica che si sposta facilmente di zona in zona. Hypresso è ideale anche quando si è in viaggio con il camper o la roulotte, oppure per ripulire la moutain bike al rientro da un’escursione, prima di metterla sull’auto. L’ugello in dotazione può essere ruotato per selezionare 4 diversi tipi di getto; in più, c’è anche l’ugello schiumogeno per l’erogazione calibrata del detergente.

Una particolare attenzione è stata data alla protezione della batteria, collocata in posizione ideale per il bilanciamento della pistola, ma dove si trova anche l’attacco del tubo flessibile. Tutto questo non è un problema grazie allo scudo fisso paraspruzzi e alla guaina di gomma da calzare sulla batteria, fatta per proteggerla dagli eventuali spruzzi d’acqua.

La pistola è fornita con due prolunghe, l’ugello a 4 getti, il tubo flessibile con attacchi rapidi, il filtro per tubo flessibile di aspirazione, l’ugello schiumogeno, la guaina di protezione per la batteria, il sacco per trasporto. L’idropistola Hypresso in versione Solo costa euro 149,95.

Ugello schiumogeno

Con la manopola si regola la quantità di detergente erogato insieme al getto d’acqua, in modo da emettere sempre il quantitativo giusto di prodotto a prescindere dalla sua concentrazione.
L’ugello schiumogeno in dotazione ha un erogatore adatto alla distribuzione del detergente. Si innesta al posto del normale ugello, con le medesime modalità di ingaggio.

Innesti a baionetta

Le prolunghe si uniscono con innesto a baionetta, facendo circa mezzo giro di rotazione, ma per bloccare in modo saldo i due pezzi vi è la ghiera rossa che va avvitata sino in fondo, per impedire lo sgancio che potrebbe avvenire inavvertitamente.
Lo stesso sistema, rapido ed efficace, si attua per il collegamento delle prolunghe al corpo dell’idropistola.

Scelta del tipo di getto

L’ugello non ha necessità di una ghiera di serraggio, è sufficiente l’innesto a baionetta.
Ruotando il corpo dell’ugello (solo nel senso indicato, altrimenti si sgancia), si seleziona il getto.
I getti disponibili nell’ugello sono quattro: 1 Getto concentrato, 2 Getto diffuso, 3 Getto a ventaglio, 4 Getto a rotazione

Protezioni delle parti elettriche

Sotto l’impugnatura, in prossimità del raccordo di innesto del tubo flessibile, vi è un elemento paraspruzzi che devia gli schizzi d’acqua che possono esserci al momento dell’aggancio/sgancio.
Per maggiore sicurezza, a proteggere le preziose batterie Power X-Change ci pensa anche la guaina di gomma elastica, in dotazione, che permette di rivestire completamente l’elemento.

Condizionatori d’aria locali VORT KRYO POLAR EVO di VORTICE comfort garantito tutto l’anno

I condizionatori d’aria locali si caratterizzano per la praticità: non hanno bisogno di essere installati da personale specializzato, non richiedono interventi di muratura e possono essere utilizzati dove se ne sente l’esigenza, spostandoli da una stanza all’altra.
Praticità, comfort ed elevate prestazioni sono le caratteristiche principali che distinguono la gamma di condizionatori d’aria locali VORT KRYO POLAR EVO di VORTICE, eccellenza italiana nei settori della ventilazione residenziale, commerciale, industriale e nel trattamento aria.
Sono apparecchi del tipo “all in one” che racchiudono in un’unica unità tutti i dispositivi necessari al loro funzionamento.
La facilità e la flessibilità d’impiego sono accresciute dalla presenza di ruote piroettanti che, accoppiate alle maniglie ricavate nello chassis dell’apparecchio, ne rendono particolarmente agevoli e sicuri gli spostamenti da un locale all’altro.
La gamma, composta da 2 modelli, offre elevate prestazioni (fino a 12500 Btu/h) e grazie alla funzione “Efficiency Boosting”, l’efficienza di funzionamento in modalità di raffrescamento viene incrementata in maniera significativa (15%).
Il modello VORT KRYO POLAR EVO 11 funziona solo in modalità raffrescamento mentre il modello VORT KRYO POLAR EVO 13 HP è dotato anche di pompa di calore per un utilizzo anche nei mesi invernali. Grazie all’uso di gas ecologico a basso impatto ambientale R290, caratterizzato da un Global Warning Potential prossimo a zero, la tecnologia VORTICE risponde alle direttive europee in materia di riduzione dell’effetto serra.
Un sistema di filtri particolarmente completo, antipolvere e ai carboni attivi, assicura la migliore qualità dell’aria trattata e la protezione dei componenti interni.
Il pannello comandi, posto sulla parte alta dei condizionatori, ne permette la gestione che è anche controllabile a distanza tramite il telecomando a infrarossi, in dotazione. Oltre alla possibilità di scegliere la modalità di funzionamento tra Automatica, Ventilazione, Raffrescamento, Deumidificazione e Riscaldamento (per il modello VORT KRYO POLAR EVO 13 HP), si può impostare la temperatura, la velocità della ventola dell’evaporazione e la funzione Timer e Sleep, per ottimizzare i consumi notturni.
Dimensioni
Larghezza mm 414,5
Altezza mm 782,8
Profondità mm 424,5
Peso kg 28 (mod. EVO 11), Kg 28,5 (mod. EVO 13 HP)

Il bagno declinato in 8 progetti di architetti

Tratto da “Rifare Casa n.93 – Maggio/Giugno 2024″

Autore: Nicla de Carolis

Tante sono le ristrutturazioni di bagni disegnate da altrettanti architetti che troverete in questo numero: una panoramica che offre molte dritte in grado di soddisfare esigenze di spazio e gusti diversi. Il tutto completato con una vetrina mirata per aiutarvi nella scelta di prodotti e materiali. Come gli studi statistici hanno evidenziato ultimamente, quello del bagno è l’intervento di ristrutturazione più realizzato perché, aldilà del rifacimento degli impianti, assolutamente necessario dopo una trentina di anni, le aspirazioni di un locale bello e confortevole sono nei desideri di tutti. Uno o più bagni, e qui la necessità di progettarne uno ex novo richiede l’intervento di un professionista che sappia come meglio raccordarsi al carico e allo scarico dell’acqua, possibilmente senza ricorrere a gradini per realizzare le necessarie pendenze.
Un esempio molto ben pensato è quello da pagina 54, dove da un bagno unico se ne sono ricavati due: è stata realizzata una cabina doccia passante tra bagno privato, con ingresso dalla camera da letto, e quello giorno, con ingresso dal corridoio, che grazie alle ante di vetro gode di luce naturale pur non avendo finestre. La creatività degli architetti non finisce certo qui, vedrete come partendo dai rivestimenti delle pareti, alla scelta dei sanitari, all’illuminazione si possano ottenere degli ambienti che definire solo locali di servizio, intesi come spazi di secondo piano, sembra davvero riduttivo.

Sempre parlando di “bagno”, inteso in altro senso, da pagina 40 abbiamo fatto un focus sulle minipiscine all’interno dello speciale dedicato all’outdoor; si tratta di vasche piccole che si possono installare anche in un terrazzo, in questo caso attenzione al peso, serve la verifica di un professionista e non solo per questo. L’obiettivo, senza avere un parco con piscina olimpionica, è attrezzare al meglio anche spazi all’aperto di dimensioni ridotte con una bella vasca, magari idromassaggio, e potersi preparare anche un buon pranzetto: sì, perché in questo speciale c’è anche una parata delle migliori cucine da esterno, dotate proprio di un’attrezzatura completa.
Con un allestimento così, la bella stagione sarà tutta da godere, anche se si rimane a casa.