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Abrasivi fai da te

Chiunque faccia largo uso della levigatrice sa quanto sia importante, ai fini di un buon risultato, sostituire i fogli di abrasivo non appena perdono la loro funzionalità.

Perché fare degli abrasivi fai da te? Dato che fogli a misura della suola non sono sempre disponibili e che, comunque, hanno un costo superiore agli abrasivi in rotoli, specialmente se sono predisposti per l’aggancio a strappo e riportano i fori calibrati per l’aspirazione delle polveri, risulta utile preparare una buona scorta di abrasivi fai da te con una spesa contenuta e in poco tempo, magari anche di diversa grana per sgrossare e rifinire senza fatica.

Cosa bisogna sapere per realizzare abrasivi fai da te:

  • La suola rettangolare delle levigatrici è più stretta della larghezza del rotolo. La striscia che avanza, anche se larga 1-2 cm, non va buttata, può servire per rifare la punta alle matite strofinandovele sopra, per affilare attrezzi o, arrotolata più volte su un tondino, utilizzata per lucidare scanalature.
  • I fogli a delta si consumano di solito più rapidamente nella zona posteriore mentre la punta, su cui si fa meno pressione, dura di più. Durante l’uso di uno stesso foglio, ruotiamolo per portare sul davanti uno degli angoli posteriori e consumarlo in modo uniforme.

Come realizzare abrasivi fai da te

  1. Applichiamo alcune strisce di nastro biadesivo sul retro del foglio di carta abrasiva a una distanza di circa 1 cm una dall’altra. Serviranno per l’applicazione sotto la suola della levigatrice.
  2. Per tracciare a matita i contorni dei nuovi abrasivi sul retro del foglio, a misura della suola della levigatrice, possiamo utilizzare come dima un abrasivo consumato della stessa levigatrice.
  3. Ritagliamo con le forbici i triangoli abrasivi completi del nastro biadesivo. Da un foglio di 300×250 mm possiamo tranquillamente ricavare sei fogli abrasivi, che costituiscono una discreta scorta.
  4. Con l’occhiellatrice foriamo i nuovi fogli nei punti precedentemente marcati a matita. Rimuoviamo le strisce di biadesivo e possiamo fissare la carta abrasiva su quella vecchia fornita di velcro.
  5. Chiunque faccia largo uso della levigatrice a delta si trova spesso nella situazione di dover sostituire i fogli abrasivi. Con questo sistema li abbiamo costruiti da soli e, applicati sulla piastra della levigatrice, possiamo riprendere il lavoro.

Da cosa è composta la carta abrasiva?

composizione carta abrasiva

La grana è costituita da minuscoli cristalli di materiale molto duro, con resistenza meccanica, al calore e in grado di mantenere bordi taglienti. Il più comune è il corindone, un ossido di alluminio, poi ci sono il carburo di silicio e il carburo di tungsteno, che ha una durezza simile al diamante. Questi abrasivi hanno soppiantato lo smeriglio e le pomici.

Installare faretti d’accento

Per nobilitare i quadri un’ottima idea è installare faretti d’accento

I quadri vivono di luce. Se abbiamo la fortuna di possederne qualcuno di buon livello, perché non evidenziarlo con faretti d’accento e farlo diventare centro di interesse di un ambiente? L’importante è che la luce dei faretti d’accento non sia fredda o troppo bianca.

Optiamo invece per luci più calde, morbide, di bassa potenza con temperatura di colore tra i 3000 e i 4000 kelvin. Importante è il posizionamento dei faretti d’accento. Facciamo alcune prove prima dell’installazione per verificare che il fascio di luce non si rifletta sul quadro con un’agolazione tale da essere visibile ad altezza d’uomo e adottiamo la regola generale: più il faretto è vicino all’immagine e minore deve essere la sua potenza luminosa.

Potendo, sarebbe meglio distanziare il punto luce dal quadro utilizzando un proiettore dotato di schermo a nido d’ape che permette un’illuminazione ottimale di tele, stampe e fotografie.

Cosa serve per installare faretti d’accento

  • Faretto da parete con lampadina con ampolla smerigliata, della potenza di 25-40 watt
  • Tasselli a espansione per fissaggio a parete
  • Trapano, cacciavite, forbici da elettricista

Collegamento elettrico dei faretti d’accento

Come installare i faretti d’accento

  1. A tensione scollegata, dopo aver predisposto una guaina murata con un cavo tripolare, foriamo la parete e inseriamo i due tasselli a espansione che servono per fissare la staffa reggifaretto.
  2. Effettuiamo tutti i collegamenti inserendo i cavi di alimentazione e quelli del faretto nella morsettiera (il cavo giallo-verde, di massa, va inserito nel morsetto centrale). Stringiamo bene le viti dei morsetti.
  3. Dopo aver ordinato per bene i cavi all’interno della base inseriamo il faretto sulla staffa e fissiamolo a questa stringendo la vite di bloccaggio posta sul bordo laterale del supporto.
  4. Avvitiamo la lampadina smerigliata e dirigiamo il proiettore verso il quadro. Rimettiamo tensione all’impianto e accendiamo il faretto regolando l’angolazione del proiettore nella maniera ottimale.

Faretti d’accento su binario

Un grande quadro esige un’illuminazione uniforme con punti luce sufficientemente distanziati. Ecco, quindi, l’utilità di installare una coppia di faretti su bracci che si protendono in avanti. Utilizziamo una barra portafaretti che supporta i due punti luce montati su bracci in modo tale da poter essere rivolti verso la tela. La barra può essere montata sia a parete, sia sul bordo superiore del quadro, quando lo spessore lo consente. Un trasformatore abbassa la tensione per alimentare due lampadine alogene da 40 watt.

Mosaico fai da te

Realizzare un mosaico fai da te è un’operazione divertente, appagante e non eccessivamente complicata. Ecco come fare…

Un mosaico fai da te richiede innanzitutto pazienza. L’arte del mosaico ha radici lontane nel tempo, ma ancor oggi affascina quanti hanno voglia di creare piccoli capolavori dal sapore antico o pezzi unici da collezionare.

Creare un mosaico fai da te prevede l’uso di tessere di svariati materiali (ceramica, vetro, ma anche sassolini, conchiglie ecc.) messe l’una accanto all’altra per formare determinate composizioni. Si può lavorare su un supporto piano (una tavola, una parete, una porta) o si può decidere di rivestire un oggetto, vale a dire un vaso, un piatto, un orologio da parete.

I materiali si possono reperire nei negozi specializzati a prezzi accessibili, ma si può anche scegliere di utilizzare ciò che si ha in casa, come cocci di bottiglie colorate o pezzi di vasi rotti ed eseguire la composizione con gli stessi materiali (adesivi e riempifughe) utilizzati nelle normali piastrellature.

Cosa serve per realizzare un mosaico fai da te:

  • Tessere colorate, pretagliate o recuperate da vecchie piastrelle smaltate
  • Tagliapiastrelle
  • Stucco riempitivo
  • Martello
  • Tenaglie
  • Colla per ceramica

Mosaico fai da te con stucco speciale

  1. Riportiamo sulla superficie da rivestire i contorni del disegno da realizzare (a matita o a pennarello in funzione del tipo di supporto), poi stendiamo un sottile strato di colla specifica per mosaico.
  2. Applichiamo le tesserine e, quando la colla è perfettamente  indurita, riempiamo vuoti e commessure con lo stucco speciale per mosaico, che contribuisce a stabilizzare la composizione.

Tessere mosaico fai da te

  1. Possiamo realizzare le tessere con diversi materiali: le piastrelle di ceramica sono ottime. I pezzi così ottenuti sono irregolari: disponiamoli sul disegno e rifiniamo le tessere con le tenaglie.
  2. Per ottenere tessere regolari è necessario usare una tagliapiastrelle: posizioniamo la piastrella facendo corrispondere la linea di taglio alle ganasce e stringiamo l’impugnatura per tagliare.
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  • CREATIVITÀ: Le tessere per mosaico si prestano per rivestire in modo originale oggetti di qualunque tipo, lanterne, vasi, specchi, pareti, tavoli, cornici o scatole. Oppure per creare collage divertenti e quadretti decorativi per le camerette. Anche i bambini adorano creare piccole opere d`arte con le pietre multicolori.
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Mosaico in stile bizantino

  1. Il mosaico in stile bizantino può essere realizzato con tessere già pronte. Ricalchiamo sul supporto la traccia scelta e applichiamo quindi dietro a ogni tesserina una goccia di colla a caldo.
  2. Seguiamo con attenzione il disegno e tagliamo con le tenaglie le tessere che devono avere una forma diversa. Riempiamo i vuoti con lo stucco ed eliminiamo l’eccedenza con una spugna.

Stuccatura delle fughe

  1. Lo stucco in polvere va diluito con acqua nelle proporzioni indicate sulla confezione ed eventualmente addizionato con un colore acrilico.
  2. Spalmiamo lo stucco facendolo penetrare nelle fughe. Quando è quasi asciutto passiamo una spugna umida per togliere i residui di stucco.

Ripiani fai da te in vetro

Pratiche mensole realizzate con tondini di ramin sostengono ripiani fai da te in vetro molato

ripiani fai da te, mensole fai da te, ripiani in vetro, mensole in vetro, installare ripiani, installare mensolePer fissare a parete ripiani fai da te in vetro molato, dobbiamo realizzare tre mensole ricavandole da tondini di legno opportunamente scanalati, che vengono dotati di tasselli mensola. Occorre precisione nell’effettuare le scanalature, i fori nel muro e nei tondini. Questi ultimi devono essere più piccoli dell’anima esagonale del tassello a scomparsa in modo che si incastri nel legno e non ruoti con il peso delle lastre di vetro. Per praticare le scanalature nei tondini con la fresatrice bisogna costruire anche un piccolo telaio rettangolare che blocchi il pezzo da fresare offrendo una superficie piana su cui fare scorrere la guida della fresatrice.

Cosa serve per realizzare i ripiani fai da te in vetro:

  • 2 ripiani di vetro spessi 6 mm da 250×600 mm
  • 3 tondini di ramin Ø 70×200 mm
  • 3 tasselli mensola
  • Fresatrice con guida parallela
  • Trapano a colonna
  • Squadretta cercacentri
  • Matita

Come realizzare i ripiani fai da te

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  1. Tracciamo il centro di ciascun cilindro di legno. Utilissima in questi casi la squadretta cercacentri con la quale si tracciano due linee a 90° che si incontrano per l’appunto, al centro del disco.
  2. Con il trapano a colonna foriamo i cilindri. Il diametro della punta dev’essere 0,5 mm più piccolo di quello dell’anima del tassello a scomparsa in modo da poterlo incastrare solidamente.
  3. Per eseguire le scanalature con precisione, costruiamo una guida fatta con quattro tavolette larghe 70 mm inchiodate insieme. Lo spazio interno deve contenere i cilindri in modo che non si muovano.
  4. Montiamo i tasselli nel muro facendo molta attenzione all’allineamento e alla perpendicolarità delle aste. Due dei cilindri hanno una sola scanalatura mentre quello intermedio ne ha due.
  5. Se il montaggio dei cilindri è  preciso le lastre di vetro scivolano nelle scanalature senza difficoltà. Il tassello dev’essere ben stretto per evitare di ruotare quando si carica il ripiano.

La stondatura del cristallo

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Dopo aver fatto tagliare i piani di cristallo che ci occorrono, bisogna far rifinire i bordi perché non risultino taglienti. Può trattarsi di una semplice bisellatura con l’intento di “rompere” gli spigoli sia dal lato superiore, sia dal lato inferiore, oppure di una sagomatura più ricercata come l’arrotondamento semicircolare (che viene definito toro) o a quarto di cerchio (il mezzo toro). Per un lavoro perfetto l’ideale sarebbe utilizzare un buon cristallo al posto del vetro: la differenza tra i due materiali è determinata dalla presenza o meno di ossido di piombo, il cui impiego fa sì che la densità del vetro aumenti notevolmente e così pure l’indice di rifrazione, avvicinandolo alle proprietà ottiche del diamante.

Come erigere un muro di mattoni

Realizzare un muro di mattoni può sembrare cosa semplice, ma non è propriamente così…occorre pratica e grande precisione.

mattone e cementoPer costruire un muro di mattoni iniziamo con la realizzazione di un piccolo scavo entro il quale va disposta una rete di armatura o una serie di tondini di ferro per conferire rigidità alla gettata di partenza. Per un muro di mattoni imponente occorre racchiudere la fondazione in una cassaforma. I mattoni vanno sfalsati man mano che si sale, in modo da ottenere una maglia che dà rigidità alla struttura. Il primo “corso” è fondamentale e determina la buona riuscita del lavoro anche se l’allineamento e la planarità devono essere controllate con frequenza fino a fine lavoro. Non dimentichiamo che una differenza di 1 mm sulla fuga verticale tra un mattone e l’altro, su muro lungo quanto 15 mattoni porta a uno sbalzo finale di 1,5 cm, difficile da correggere. Lo stesso vale per l’allineamento e la verticalità, anche perché vanno mantenute fughe di circa 1 cm.

Cosa è utile sapere circa la realizzazione di un muro di mattoni:

  • è opportuno inumidire la superficie dei mattoni prima di porli in opera, specialmente se il tempo è molto secco.
  • Su ciascun mattone, prima della posa, va spalmata di malta la faccia piccola che va a contatto con quello già posato.

Nella realizzazione di un muro di mattoni andare dritti è fondamentale

tirare una lenza

Accostando alle lenze una livella a bolla è possibile tracciare, sulla base, la precisa linea lungo la quale stendere il primo cordone di impasto, destinato a ricevere il primo “corso” del muro di mattoni. La parte superiore della gettata all’interno della fondazione dev’essere ben livellata al terreno.

Come realizzare un muro di mattoni

fare un muro

  1. Se vogliamo una fila di mattoni interi, disponiamoli sul cordone di malta livellato, curando che la faccia esterna dei mattoni sfiori la lenza e giocando sullo spessore della malta nei collegamenti verticali.
  2. Alle due estremità del muretto piantiamo i picchetti rigorosamente in verticale. A essi leghiamo la lenza ben tesa a sfiorare lateralmente il primo “corso” di mattoni. La alziamo man mano che si sale.
  3. La malta va stesa sul “corso” di mattoni inferiore livellandola per bene con la cazzuola. Ogni mattone va appoggiato sullo strato deponendo un po’ di malta su un lato verticale e muovendolo di lato per assestarlo.
  4. Verificata la planarità e l’allineamento agli altri mattoni, la malta in eccesso che fuoriesce di lato va recuperata con la cazzuola e riutilizzata nell’impasto. Al termine di ogni fila, si sposta la lenza e si passa al corso successivo.

Rifinire le fughe

rifinire le fughe

Nella finitura faccia a vista l’omogeneità delle fughe è fondamentale come pure la pulizia dei mattoni dalle sbavature di malta. I mattoni devono essere strofinati con una spazzola di ferro o, comunque, a setole dure. Le fughe devono risultare tutte della stessa ampiezza e leggermente depresse rispetto alla superficie dei mattoni. Per conferire una forma concava e liscia si può utilizzare un ferro sottile o un tondino, eventualmente rivestiti di carta vetrata, passando prima tutte le fughe orizzontali, lunghe e lineari, poi quelle verticali a una a una.

Scopri quale le differenze tra i mattoni pieni e i mattoni forati

Tipi di caldaie

Una panoramica descrittiva sui differenti tipi di caldaie e sulle loro peculiarità

tipi di caldaie, tipi di caldaie per riscaldamento, caldaie a gasolio, caldaie a pellet, caldaie a legna, caldaie policombustibile, caldaie a gas, caldaie a condensazioneI differenti tipi di caldaie utilizzano combustibili diversi, ma il tipo più diffuso è quello a gas, metano o GPL. Questi tipi di caldaie si differenziano per il modo in cui prelevano l’aria necessaria alla combustione, che avviene nel bruciatore in seguito alla miscelazione con l’ossigeno presente nell’aria. Distinguiamo perciò caldaie a camera aperta, a camera stagna, a condensazione. La caldaia a camera aperta preleva l’aria direttamente dall’ambiente, scarica i fumi per tiraggio naturale attraverso una canna fumaria che li convoglia all’esterno attraverso un camino e va per legge collocata all’esterno o in un locale provvisto di apertura di ventilazione. Nel tipo a camera stagna la fiamma è totalmente isolata dall’ambiente e l’aria viene prelevata dall’esterno attraverso un tubo coassiale che espelle anche l’aria inquinata interna. Il tiraggio è di tipo forzato e può essere installata all’interno, anche in bagno o in camera da letto.

Cosa occorre sapere circa i differenti tipi di caldaie:

  • Le caldaie a camera stagna hanno un costo maggiore rispetto a quella a camera aperta, ma hanno il vantaggio di essere isolate dall’ambiente in cui vengono inserite.
  • Nella scelta della caldaia valutiamo se questa servirà solo per il riscaldamento o anche per la produzione di acqua calda. In quest’ultimo caso dobbiamo ricorrere a un apparecchio combinato (o misto) a produzione istantanea o con accumulo. Il primo tipo entra in azione aprendo il rubinetto dell’acqua, il secondo necessita di un serbatoio. 

Elenco dei tipi di caldaie

  • Caldaie a gasolio
  • Caldaie a pellet
  • Caldaie a legna
  • Caldaie a policombustibile
  • Caldaie a gas a condensazione

Caldaie a gasolio

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Quelle moderne sono ben isolate, hanno superfici di scambio di ghisa, ampie intercapedini che impediscono la formazione di depositi e la trasmissione dei rumori di flusso.

Caldaie a pellet

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Le caldaie a pellet bruciano cilindretti di origine vegetale e hanno un’elevata resa termica. I modelli con evacuazione forzata dei fumi non necessitano di canna fumaria (al contrario delle stufe a pellet che non possono essere installate senza una canna fumaria ) e possono essere posizionati con più libertà.

Caldaie a legna

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Le caldaie a legna sfruttano la combustione della legna in modo più complesso e più efficiente di una normale stufa. La legna richiede spazio, sporca di più, ma rimane il combustibile migliore nelle zone molto fredde.

Caldaie a policombustibile

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Le caldaie a policombustibile possono bruciare una gran varietà di combustibili naturali come legna, cereali, cippato, trucioli, pellet, nocciole ecc. Alcune dispongono inoltre di un bruciatore a gasolio.

Caldaie a gas a condensazione

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Questo tipo di caldaia solitamente è alimentata a metano, può funzionare anche a GPL, ma è meno conveniente perché fa più fatica a condensare. Il vapore prodotto dalla combustione, anziché venire espulso dalla canna fumaria (a circa 110 °C) viene condensato e si recupera calore, mentre in una normale caldaia questo non avviene e si utilizza solo il potere calorifico di combustione. Non si evacuano più fumi, ma un liquido sotto forma di condensa a una temperatura di circa 50 °C che necessita di un tubo per lo scarico. Costa più di una normale caldaia, ma con gli incentivi il costo diventa equivalente. Inoltre, la caldaia può avere una potenza in kW inferiore del 15% e il consumo si riduce del 25-40%. Può essere affiancata a un impianto solare per acqua calda sanitaria e comportare un ulteriore risparmio del 25-30%. La verifica annuale è obbligatoria.

Prezzi caldaie

I prezzi delle caldaie possono variare di molto, in funzione della tipologie ma soprattutto della “potenza” erogata. In linea generale possiamo affermare che i prezzi caldaie possono suddividersi n questo modo:

  • Prezzi caldaie a gasolio: da 800 a 3000 euro
  • Prezzi caldaie a pellet: da 900 a 6000 euro
  • Prezzi caldaie a legna: da 1500 a 5000 euro
  • Prezzi caldaie a policombustibile: da 3000 a 11000 euro
  • Prezzi caldaie a gas a condensazione: da 350 a 3000 euro

 

Portaceri fai da te

Il riciclo creativo di una vecchia ruota da carro trasformata in un originale portaceri fai da te

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Una ruota di questo tipo può diventare un rustico portaceri fai da te per illuminare una veranda durante le serate estive. L’unico nemico, da debellare completamente, può essere il tarlo, ma, in genere, sono sufficienti una buona pulizia della superficie e un’efficace carteggiatura.

Eventuali crepe o piccole mancanze possono essere riprese con stucco da legno. Dopo questo restauro iniziale la ruota può essere trattata con un fondo antitarlo e, successivamente, con smalti acrilici in vari colori.

Cosa occorre sapere circa il portaceri fai da te:
La ruota di una carriola (e ancor più quella di un carro) hanno un notevole peso: accertiamoci che il sistema di sospensione a soffitto sia adeguato.

Cosa serve per realizzare il portaceri fai da te:

  • Una vecchia ruota di carriola o carro, in legno
  • Viti per legno con occhiolo
  • Tre gancetti a S
  • Catenella metallica, ceri
  • Fondo turapori
  • Smalti acrilici all’acqua
  • Carta vetrata
  • Pennelli

Come realizzare il portaceri

  1. Levighiamo e puliamo le superfici con carta vetrata in modo da asportare lo sporco, le incrostazioni e le scaglie di vernice che si stanno per staccare. Diamo una passata anche alle parti metalliche.
  2. Trattiamo il legno con un prodotto antitarlo che abbia anche la funzione di fondo turapori. Stendiamolo abbondantemente a pennello, cercando di farlo penetrare in ogni fessura del legno.
  3. Le parti metalliche vanno protette con vernice antiruggine prima di ogni altra pittura di finitura. Possiamo anche utilizzare una pittura antichizzante in gel che contiene un componente antiruggine.
  4. Applichiamo una prima mano di smalto acrilico sulla circonferenza in legno. Scegliamo un colore allegro, contrastante con quello che utilizzeremo per smaltare i raggi della ruota.Completiamo la smaltatura trattando i raggi e rifiniamo le parti metalliche. Quando tutto è asciutto si avvitano le tre viti a occhiolo che si collegano alle catenelle per la sospensione.

Il giusto colore

Quando vogliamo ottenere l’abbinamento o, quanto meno, cogliere la nuance della nostra creazione con altri elementi dal colore deciso che si trovano nell’ambiente, può essere difficile scegliere la tonalità giusta guardando i colori  in negozio. In alternativa possiamo acquistare i colori fondamentali e destreggiarci mescolandoli opportunamente. Non è impresa facile al primo approccio, ma dà molta soddisfazione in quanto apre a impensabili opzioni creative e ci consente di sviluppare il nostro senso estetico.

Tavolo con cavalletti fai da te

Ecco come costruire un simpatico tavolo con cavalletti in legno pieghevoli

Un pannello di legno e una coppia di gambe per tavoli costituiscono gli elementi classici di un tavolo con cavalletti fai da te: utilizziamo questa struttura essenziale per ottenere una scrivania elegante, che si monta e si smonta velocemente e occupa pochissimo spazio in profondità.

La trasformazione è tanto semplice quanto efficace, basta sagomare il perimetro squadrato del pannello per dargli un profilo più sinuoso e arricchire le gambe sottili dei cavalletti con fregi ricavati da un foglio di compensato leggero. Mantenendo l’aspetto naturale del legno esaltiamo la semplicità del tavolo con cavalletti, sulla quale effettuiamo una decorazione a tampone con tinte forti.

Cosa serve per realizzare il tavolo con cavalletti fai da te:

  • Compensato di pioppo da 15 mm e da 4 mm
  • Due cavalletti pieghevoli
  • Spugnetta decorativa
  • Impregnante
  • Smalto acrilico
  • Spray protettivo trasparente

In alternativa alla spugnetta possiamo utilizzare decorazioni adesive, la superficie va poi protetta con vernice vetrificante.

Come realizzare il tavolo con cavalletti fai da te

  1. Su un cartoncino disegniamo i due profili da applicare sulle gambe e sui traversi dei cavalletti: ci servono come dima per ottenere elementi tutti uguali (8+8). Ritagliamo le sagome e riportiamole sul foglio di compensato.
  2. La lama sottile dell’archetto da traforo elettrico permette di seguire con buona precisione il profilo sinuoso disegnato con il curvilineo solo su uno dei lati lunghi delle strisce, larghe quanto basta a ricoprire interamente le gambe e i traversi.
  3. Eliminiamo tutte le asperità prodotte dal taglio con una passata di carta vetrata fine (N° 240-280) ripiegata per praticità su una striscia di legno. Passiamola anche sugli spigoli del profilo per smussarli leggermente.
  4. Stendiamo una mano di impregnante protettivo sulle strisce e sui cavalletti, lasciamo asciugare, tamponiamo con la spugnetta decorativa intrisa in un colore acrilico e incolliamo le strisce a filo interno sulle gambe, con colla vinilica.
  5. Lungo il perimetro del pannello che costituirà il piano di lavoro tracciamo una sagomatura curva molto leggera, in modo da eliminare poco legno e non ridurre la superficie disponibile. Seguiamo la tracciatura con il seghetto alternativo.
  6. La lisciatura del bordo richiede una pazienza maggiore, dato lo spessore del pannello. Anche in questo caso stondiamo leggermente gli spigoli del profilo, poi passiamo alla finitura con lo stesso sistema utilizzato per i cavalletti.

Decorazioni a timbro

Le spugnette sagomate si trovano nei negozi di colori e decorazioni, con varie forme, vanno appoggiate su un velo di colore steso su una tavoletta e utilizzate per tamponare la superficie (1). Quando il colore è asciutto proteggiamo tutta la superficie con protettivo trasparente (2). Per dare l’impregnante su entrambe le facce delle strisce senza aspettare l’asciugatura possiamo piantare alcuni chiodini su un tacco di legno o degli stecchi su polistirolo e su questi sostegni appoggiare le strisce.

 

Chiavi a bussola – Tipologie e utilizzi

Un set di chiavi a bussola è indispensabile all’interno laboratorio: analizziamone le caratteristiche

Contrariamente alle chiavi esagonali piane, che richiedono un ampio spazio attorno per poter smuovere il bullone, le chiavi a bussola permettono di agire in uno spazio di poco superiore a quello occupato dalla testa esagonale. Le bussole possono essere fisse, quando sono tutt’uno con l’impugnatura, o intercambiabili, nel qual caso una sola impugnatura può supportare un’intera serie di bussole e di estensioni per affrontare ogni situazione. Di grande utilità è l’abbinamento delle bussole a un cricchetto che permette, una volta afferrata la testa esagonale, di effettuare l’intera operazione di avvitamento o svitamento senza più togliere l’attrezzo.

Cosa bisogna sapere

  • La chiave a bussola fissa può essere del tipo “a pipa” o “a tubo”. Le prime sono molto simili alle chiavi a brugola, sagomate a 90° con le estremità che ospitano due bussole della stessa misura per agire in profondità o con una forte leva. L’impugnatura delle chiavi a tubo è a T, fissa o mobile; quest’ultima può scorrere di lato in una sede cilindrica per disporre di una potente leva. La bussola esagonale può essere in asse con lo stelo o provvista di uno snodo, come quella per le candele di accensione.
  • Una sola asta-impugnatura può essere inserita su una serie di tubi, ciascuno dei quali riporta due sedi esagonali diverse alle estremità e due inserti per l’asta, per essere utilizzato da entrambi i lati.

Gli utilizzi

Posizioni scomode: quando il serraggio non è in vista e bisogna agire “a tatto” per inserire la chiave, il cricchetto ci permette di farlo una sola volta, senza mettere e togliere la chiave ogni mezzo giro.

Dadi incassati: spesso ci troviamo a dover allentare dadi incassati sotto filo piano, impossibili da afferrare con le chiavi piane. A seconda della profondità a cui si trovano si utilizzano chiavi a tubo o a bussola.

Dinamometrica: è una sorta di chiave a cricchetto a serraggio controllato in cui, impostando la coppia, si ottiene una forza di torsione calibrata su più bulloni. Indispensabile per i serraggi delle teste dei motori.

Innesto a bit: talvolta è possibile montare le bussole anche sul mandrino del trapano, se dispongono del necessario attacco esagonale. Quelle tradizionali possiamo montarle tramite uno specifico adattatore.

Estensioni: possiamo montare le bussole direttamente sul quadrello del cricchetto o interporre tra questi due un’estensione, rigida o a snodo, di varia lunghezza, per agire su dadi in posizione seminascosta.

Funzione cacciavite: un adattatore molto utile è quello che permette di utilizzare il cricchetto con i bit per avvitatura. Nel serraggio, teniamo conto della forte leva ed evitiamo di stringere troppo le viti.

Chiavi a bussola con avvitatore pneumatico

L’avvitatore “a impulsi” è uno degli accessori disponibili per l’utilizzo in abbinamento a un compressore. Le bussole vengono inserite su un attacco quadro, ma non si possono utilizzare quelle tradizionali in quanto devono essere di tipo molto robusto, dedicate all’utilizzo con questo accessorio. Infatti, la rotazione è effettuata da una massa battente che sviluppa una forza di torsione elevata, anche se regolabile, e sollecita molto bussole e innesti.

Chiavi a bussola prezzi

I set chiavi a bussola come quelli di Stanley Fatmax o di Famex hanno prezzi variabili da alcune decine di euro per i modelli hobbistici siano ad oltre 500 euro per i modelli professionali. Per il nostro laboratorio è sufficiente una buona dotazione semi-professionale, per la quale solitamente si spende corca 100-150 euro.

Tianfeng Tools - Valigetta con vasta gamma di 108 pezzi di chiavi bussola ed accessori, azzurro
  • Quantità: 108 pezzi.
  • Colore: vari.
  • Dimensioni: circa 43,5 x 28 x 7,5 cm.
  • Peso: circa 6,6 kg.
  • L’estetica della valigetta può variare in base alla disponibilità di magazzino.
Sale
Mannesmann M29166 - Set chiavi a tubo, a cricchetto, In valigetta di plastica, 130 pezzi
  • Valigia composta da 130 pezzi
  • Compresa nella valigia c'è una chiave a cricchetto reversibile compresa di bussole
  • La valigia è costruita con una plastica resistente
  • Il contenuto di questa valigetta: un cricchetto di commutazione 6,3 mm a 72 denti; una prolunga di 50 m; una maniglia avvitabile; una leva a T con attacco scorrevole; tredici replacei a bussola da 4 a 14 mm; sette brugole da 1,27 fino a 5 mm; un avvitatore con testa a gancio; un adattatore per punte da 6,3 mm; quattro punte lunghe da 50 mm; cento punte di diverso tipo
  • Può dare la possibilità alla persona che ne usufruisce di realizzare molteplici lavori di avvitamento su macchina, moto, bicicletta e per ogni ambito di una qualsiasi abitazione
Usag Assortimento In Cassetta Modulare Con Bussole Esagonali Ed Inserti Per Avvitatura, 100 Pezzi, Rosso, ‎41.5 x 28.3 x 9.2 cm, 7.1 Kg
  • Contenitore in materiale plastico
  • Maniglia ergonomica integrata
  • Doppia clip di aggancio in metallo
  • Inclusi cricchetti reversibili 1/4" e 1/2" con meccanismo a 72 denti e sistema di sgancio della bussola
  • CHIUSA la cassetta occupa lo spazio di 1 modulo e 1/2
Haskyy, Set di cricchetti Gear Lock da 52 pezzi - tutti gli inserti con profilo Gear-Lock, per viti esagonali, 12x, esterne Torx in pollici o metriche dimensioni chiave.
  • Set di cricchetti Gear Lock da 52 pezzi - tutti gli inserti con profilo Gear-Lock, per viti esagonali, 12x, Torx esterni in pollici o metrici larghezza attraverso gli appartamenti
  • Bussola: (1/4") & (3/8") - Cricchetto a pulsante - Bloccaggio e sgancio rapido, con leva di inversione, 200 mm - Real 72 denti - Cacciavite con impugnatura (1/4") - anteriore e posteriore - Estensione 150 & 75 mm - Giunto cardanico 60mm
  • adattatore 1/4" (M) x 3/8" (F) chiave per candele (16mm - lunghezza 65mm) - adattatore 1/4" quadrato a 1/4" esagonale (per le punte) - sollevatore telescopico magnetico asta magnetica, magnete telescopico estendibile da 13-64cm
  • Informazioni tecniche: Adattatore di presa: (1/4") & (3/8") - Per le seguenti misure metriche con (1/4") : 4, 4,5, 5,5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13mm - Per le seguenti misure metriche con (3/8") : 14, 15, 16, 17, 18, 19mm - Bit da 1/4" x 25mm (L) in acciaio S2 con le seguenti misure: -Torx: T10, T15, T20, T25, T27, T30 - Slot: SL3, SL4, SL5, SL6, SL7 - Cross: PH0, PH1, PH2, PH3, PZ0, PZ1, PZ2, PZ3 - Hex: H2, H3, H4, H5, H6
  • FATTI: speciale profilo Gear-Lock - utilizzabile per misure esagonali, esagonali, profilo E, Torx, metriche e in pollici - durezza e coppia secondo le norme DIN - eccellente funzione di cricchetto, scorrevolezza, 72 denti reali, qualità robusta con lunga durata - la forma speciale delle bussole permette di allentare un dado o una vite anche se l'attacco della testa del dado / vite è consumato in una certa misura Bussole in acciaio al cromo vanadio - punte in acciaio S2
STANLEY 1-94-656 Set 50 pz chiavi a bussola attacco misto 1/4" e 1/2"
  • Cricchetto reversibile con sgancio rapido
  • Cromato per resistenza e resistenza alla ruggine
  • Maniglia comoda e resistente - conforme agli standard DIN e ISO
  • In scatola di plastica con maniglia di trasporto integrata
STANLEY 1-94-668 Set 96 Pezzi Chiavi a Bussola Attacco 1/2" + 1/4" ed Accessori
  • Set 96 pezzi chiavi a bussola ed accessori
  • Attacco misto 1/4" - 1/2"
  • Valigetta inclusa
  • Un cricchetto con impugnatura bi-materiale

Lampada fai da te

Ecco come realizzare un’originalissima lampada fai da te utilizzando materiali di recupero

lampada fai da te, abat-jour fai da te, lampada polistirolo, lampada creativa, lampada designCon i fiocchi di polistirolo utilizzati per gli imballaggi e una piccola damigiana dalla grande apertura, possiamo realizzare una lampada fai da te unica nel suo genere spendendo poco o nulla.

L’unico passaggio che richiede attenzione riguarda l’apertura del foro nel vetro per il passaggio del cavo elettrico, in quanto non possiamo montare il trapano su colonna e dobbiamo forare una superficie un po’curva: serve qualche precauzione data la fragilità del materiale. Il tappo di plastica che si incastra sulla bocca della damigiana è abbastanza robusto da mantenere stabili sia il portalampada sia il paralume.

Per tagliarlo ci basta un cutter, dopo aver riportato la circonferenza del portalampada sulla faccia inferiore, effettuando poi il taglio un poco più interno della tracciatura. Se abbiamo difficoltà a forare il vetro, possiamo far uscire il cavo attraverso una feritoia aperta nel tappo.

Da sapere
Non avendo la lampada componenti metallici, per i collegamenti elettrici possiamo utilizzare un cavo bipolare, la messa a terra non è necessaria.

Cosa serve per realizzare la lampada fai da te:

  •  Una piccola damigiana tondeggiante con bocca larga e coperchio di plastica
  • Fiocchi di polistirolo da imballaggio
  • Paralume, portalampada completo di cavo
  • Lampadina
  • Cutter, pennello, colla a contatto per polistirolo

Il progetto della lampada fai da te

Come realizzare la lampada fai da te

  1. Di lato, vicino alla base della damigiana, dobbiamo forare il vetro per far passare il cavo. Applichiamo due pezzi di nastro di carta per non far scivolare la punta.
  2. Per forare il vetro si usa una punta a lancia di diametro appena superiore a quello del cavo. Dobbiamo usare il trapano a bassa velocità e senza premere troppo.
  3. Facciamo passare il cavo nel foro, valutiamo la giusta lunghezza e rimuoviamo alcuni centimetri di guaina alle estremità, quindi spelliamo i conduttori.
  4. Foriamo al centro il tappo, quanto basta per farvi entrare il portalampada, poi fissiamolo avvitando la ghiera. In seguito realizzeremo i collegamenti elettrici.
  5. Anche se la damigiana sarà interamente rivestita, dobbiamo stendere un colore per togliere la trasparenza al vetro e impedire che attraverso le fessure tra i fiocchi si possa vedere l’interno. Utilizziamo un pennello largo e piatto.
  6. Partendo dal collo della damigiana, incolliamo pazientemente uno accanto all’altro i fiocchi utilizzando una colla priva di solventi. Questi, infatti, aggredirebbero il polistirolo sciogliendolo e rendendo impossibile l’incollaggio.