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Sabbiatrice fai da te | Progetto, costruzione, suggerimenti e utilizzi

Un approfondito articolo per imparare a costruire una sabbiatrice fai da te

In questa sabbiatrice fai da te l’aria a 8 atmosfere proveniente da un compressore prende due vie: da un lato viene mandata nella bombola contenente sabbia; spinta nel tubo di uscita, la sabbia viene investita dal secondo flusso d’aria con cui si mescola con forza dirigendosi all’erogatore.

Sabbiatrice fai da te – Il principio di funzionamento

sabbiatrice portatile

 come costruire una sabbiatrice

  1. Usando comune materiale idraulico per la sabbiatrice artigianale si realizza il punto focale della costruzione che fa capo a un raccordo a 4 vie: da un lato arriva l’aria regolata alla pressione max di 8 atm, un’uscita la dirige verso il serbatorio della sabbia, una verso il gruppo d’erogazione, l’ultima verso il rubinetto di scarico pressione. Tutte le condotte in questa sezione sono rigide, realizzate con tubo di rame giuntato con riduzioni, raccordi nipplo e nastro teflon.
  2. Il compressore non fa parte del sistema: la sabbiatrice ha alla sua base un attacco di entrata aria che si collega mediante tubo di gomma a un qualsiasi compressore da garage. Dall’attacco dell’aria compressa, l’impianto della sabbiatrice prosegue immediatamnente verso la valvola di regolazione della pressione, che viene tenuta su un valore di 8 atmosfere.
  3. La coppa posta sopra il serbatoio fa da contenitore per la sabbia, ma soprattutto da imbuto per agevolarne l’ingresso nel tubo che porta in basso. Una valvola impedisce all’aria compressa di uscire verso la coppa; appena sotto c’è ingresso dell’aria compressa tramite raccordo a T.
  4. Quando l’aria in pressione entra dall’alto nella bombola spinge la sabbia a fuoriuscire in basso dove, investita da un flusso di sola aria compressa proveniente dal raccordo a 4 vie, forma la corretta miscela aria-sabbia entrando nel tubo d’erogazione della pistola sabbiatrice
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  • Aspirazione diretta dal contenitore della sabbia
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  • Diametro ugello: 5.4mm

Perché realizzare una sabbiatrice portatile?

Una sabbiatrice fai da te può essere realizzata al fine di fare decorazioni su superfici di granito e di pietra oppure, ad esempio, per sverniciare superfici come carrozzeria di auto e moto. Esiste anche la sabbiatrice per legno, per lavorazioni più delicate su questo materiale. Infine, esiste anche la sabbiatrice ad acqua..ma ne parleremo in un’altra guida.

La pressione d’esercizio nelle sabbiatrici fai da te

Il principio di funzionamento della sabbiatrice fatta in casa si basa su due flussi d’aria che un compressore spinge a 8 atmosfere: uno va nella bombola con la sabbia spingendola verso l’uscita dove viene investita dal secondo flusso. L’impatto genera una corretta miscela aria-sabbia che prosegue la sua corsa nel tubo di erogazione che porta alla pistola. In questo modo la sabbia riceve una notevole spinta, venendo proiettata a una pressione superiore rispetto a quella di una comune sabbiatrice che invece utilizza il principio della depressione.

Leggi la guida su come scegliere il compressore

Come costruire una sabbiatrice fai da te

sabbiatrice portatile

  1. Dopo essersi assicurati che l’estintore sia completamente scarico, lo si smonta: quello che serve è la sola bombola.
  2. Sul fondo si pratica un foro di diametro 23 mm usando una fresa per acciaio montata sul mandrino del trapano. Il foro serve per poter saldare un raccordo filettato da 1” e 3/4 per collegare il T superiore, quello di adduzione sabbia e aria compressa.
  3. All’estremità opposta della bombola, bisogna tagliare via una parte del raccordo esistente perché il filetto non è compatibile con gli attacchi idraulici da collegarvi; al moncone che resta si salda un tubo con filetto corretto (una saldatura a filo continuo va bene, anche se l’ideale sarebbe una saldatura a gas)
  4. Per realizzare la base d’appoggio della sabbiatrice si sfrutta un pezzo di convogliatore recuperato da una vecchia caldaia. Si salda sulla parte superiore un segmento di scatolato a cui va poi fissata la valvola di regolazione della pressione, mentre il tubo rotondo, da fissare in altro punto, fa da colonna portante per la bombola e il contenitore della sabbia.
  5. La bombola è sostenuta da due anelli di ferro a cui si saldano pezzi di barra filettata. Ogni barra va poi fatta passare in fori eseguiti all’altezza giusta sul tubo di sostegno e bloccata con dado e controdado.
  6. La scodella semisferica in cui si versa la sabbia va forata sul fondo con la sega a tazza. Un leggero aumento del diametro del foro viene attuato a mano con una lima.
  7. Lo scopo del foro è l’inserimento di un raccordo di giunzione maschio-maschio: sopra si blocca alla scodella con un dado a ghiera, mentre sotto il filetto si offre all’avvitatura della valvola di chiusura.
  8. La bombola e le altre parti di metallo, tranne la scodella, i tubi e i raccordi si smaltano usando un prodotto in bomboletta spray.
  9. La base aggiunta alla sabbiatrice è il recupero di una macchina medicale in disuso, interamente fatta di acciaio inox e proprio adattata allo scopo.

La sicurezza prima di tutto nella sabbiatura fai da te
Benché sia concepita per lavorare a una pressione che non supera le 8 atm, per questioni di sicurezza, il serbatoio utilizzato è quello di un estintore della capacità di 2 kg, collaudato per resistere a pressioni che si aggirano sulle 20/25 atm. Per la costruzione, quindi, si usa una valvola di sicurezza tarata su 8 atm; servono poi un regolatore di pressione completo di manometro e di filtro anticondensa, una pistola per sabbiare, completa di ugelli di ceramica, e una serie di raccordi idraulici di varia forma e dimensione per i collegamenti necessari.

Sabbia per sabbiatrice, quale scegliere?

Durante il funzionamento della sabbiatrice fai da te, il rubinetto di scarico dell’aria del circuito deve rimanere chiuso; così pure la valvola di adduzione della sabbia al serbatoio per permettere al sistema di entrare in pressione. Quando è necessario ricaricare la sabbia essiccata silicea (ideale per sabbiare), bisogna scaricare l’aria dal circuito utilizzando il rubinetto apposito installato sulla sabbiatrice fai da te.

Sabbiatrice prezzo

I prezzi delle sabbiatrici possono variare da poche centinaia di euro a diverse migliaia, in funzione della pressione d’esercizio, della capienza e della precisione nella lavorazione. Generalmente una buona sabbiatrice per uso hobbistico costa circa 600 euro.

CB Sabbiatrici è sicuramente un punto di riferimento per chi è interessato all’acquisto

Sabbiatrice usata

In commercio si trovano molte sabbiatrici usate, è sicuramente utile effettuare una ricerca in tal senso prima di acquistarne una nuova!

Noleggio sabbiatrice

Una sabbiatrice può essere anche noleggiata per lavorazioni isolate, senza dover spendere troppi soldi.

Due nuove linee Hard e Waterproof ampliano la gamma storage professionale di FERVI

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FERVI presenta 10 nuove soluzioni per la Linea Hard Storage e 3 nuove soluzioni per la Linea Waterproof Storage, tutte dedicate ad artigiani e professionisti, per assicurare un trasporto degli attrezzi pratico e sicuro in qualsiasi situazione

FERVI, azienda emiliana di macchine, utensili e attrezzature per il settore MRO e fai-da-te, amplia la propria gamma di storage professionale con nuovi modelli di borse, cassette, vasche e valigie portautensili. Alla Linea Soft Storage lanciata qualche mese fa, si aggiungono quindi le linee Hard Storage e Waterproof Storage

La Linea Hard Storage comprende cassette portautensili (anche con manico in alluminio), vasche con ruote, e un carrello mobile. Le cassette portautensili sono compatte e resistenti, e consentono di organizzare al meglio la disposizione degli attrezzi grazie a 2 organizer e alla vaschetta interna. I modelli disponibili sono 4: TB01, TB02, TB03 e TB04, ognuno caratterizzato da dimensioni e capacità diverse. Pensate per durare a lungo nel tempo, queste cassette montano robuste cerniere in metallo. Le cassette portautensili con manico in alluminio sono dotate di 3 organizer, di vaschetta interna, di cerniere in metallo, di un design rinforzato e di manico in alluminio per una presa comoda e sicura. I tre modelli disponibili sono TB11, TB12 e TB13.

FERVI_Linea Hard Storage_TB21

Le vasche con ruote prevedono due modelli: uno con capacità da 54 lt (TB21) e uno da 92 lt (TB22). Grazie alle ruote rivestite di cingoli in gomma, queste vasche sono pratiche da spostare, mentre le cerniere in metallo e il foro per il lucchetto consentono una chiusura sicura. Inoltre, il coperchio è dotato di organizer integrato per piccoli accessori e presenta una serie di scanalature a V, ideali come supporto per tagliare tubi e assi. Il carrello mobile 2 in 1 (TB31) è dotato di vaschetta interna, 2 organizer estraibili, maniglia richiudibile a scomparsa e ruote con cingoli in gomma. Progettato per offrire la massima praticità di trasporto, organizzazione degli utensili e protezione del contenuto grazie a cerniere in metallo e asole per lucchetto. 

La Linea Waterproof Storage comprende invece tre valigie resistenti all’acqua ed ecologiche, realizzate con plastica 100% riciclata. I modelli (M290EKO, M415EKO e M520EKO) sono dotati di valvola di depressurizzazione, interno personalizzabile a seconda del tipo di attrezzatura da trasportare grazie al sistema a spugna pretagliata a cubetti, in grado di accogliere e proteggere qualsiasi tipo di utensile e oggetto. Per la loro resistenza agli urti, alla polvere, all’acqua e ai fattori atmosferici, queste valigie sono ideali per l’utilizzo in diversi settori e applicazioni.Per maggiori informazioni sulla gamma storage visitare il sito www.fervi.com oppure rivolgersi al rivenditore FERVI più vicino.

FERVI_Linea Waterproof Storage_M290EKO

Costruire un carrello portatutto in legno | Realizzazione passo passo

l recupero di diversi pali e tavole provenienti da imballaggi industriali ha consentito di costruire un carrello portatutto in legno per un pesante fornetto

Potendo disporre di casse per imballaggi industriali, che dopo il trasporto di grossi macchinari vengono smaltite, si ottiene una ricca riserva di legname di formati e dimensioni validi per le costruzioni fai da te. Per costruire il carrello portatutto, abbiamo recuperato diversi pali con sezione 80×80 mm circa e tavole di spessore 30 mm con cui abbiamo deciso di costruire un carrello portatutto in legno, specifico per le dimensioni e il peso di un forno per pizza EffeUno (profondo 650 mm, largo 550 mm e pesante 25 kg).

Unico inconveniente, trattandosi di materiale da imballaggio, tutto quanto è legno grezzo, quindi richiede come minimo la piallatura e la levigatura per poter essere utilizzato, oltre alla necessità, quasi sempre presente, di uniformarlo a misure prestabilite. In questo caso le gambe del carrello portatutto devono avere sezione quadrata e, ovviamente, devono risultare identiche.

Non disponendo di una pialla a spessore, l’operazione di piallatura risulta impegnativa, perché si deve procedere gradualmente ed effettuare misurazioni a ogni passaggio. Nel caso delle tavole si presenta lo stesso discorso, soprattutto quando devono essere affiancate per formare un unico piano.

Per il resto, questo progetto, che ha un design rustico ma moderno, non presenta grosse difficoltà e richiede soltanto la “solita” precisione nei tagli e nelle giunzioni, nonché attenzione nel rispettare allineamenti e squadrature.

Le soluzioni per il montaggio sono efficaci e semplici. Felice la scelta di mettere un ripiano estraibile sotto il top, utilissimo come piano d’appoggio operativo; il piano si muove su binari a scorrimento per cassetti e ha le massime dimensioni ottenibili, considerando lo spazio fra le gambe e la lunghezza dei binari stessi.

Completano il carrello l’impugnatura fatta con un tondino di legno a sezione 25 mm, alcuni pannelli portautensili da cucina, fatti forando tavole di legno, e altri applicati a scopo puramente estetico.

Vediamo ora nel dettaglio come costruire un carrello portatutto in legno.

Costruzione passo passo

Per ripulire e uniformare alla medesima sezione i pali di legno grezzi, si deve procedere con molta cautela, facendo passate leggere e regolari, verificando con frequenza le misure.
Considerando l’altezza delle rotelle da mettere sotto e lo spessore del top, le gambe vengono tutte troncate a una lunghezza di 750 mm.
Per fare i listelli di sezione inferiore (45×45 mm) si tagliano longitudinalmente i pali grezzi con la sega circolare da banco.
Costruire un carrello portatutto in legno
I listelli trasversali, che uniscono le gambe formando la struttura di sostegno, sono uguali a coppie (frontali e laterali), nella fascia superiore e inferiore.
Per costruire il carrello portatutto si realizza il piano inferiore fissando 4 tavole usando soltanto adesivo di montaggio. Le due tavole esterne sono tagliate per abbracciare i montanti.
Costruire un carrello portatutto in legno
Il ripiano intermedio è fatto con 6 tavole più strette, mentre il ripiano estraibile sotto il top è un unico pannello di lamellare che scorre mediante guide per cassetto.
Il top è fatto giuntando in costa diverse tavole di abete di uguale spessore ma larghezza diversa. Si fissa con 4 viti applicate agli angoli, direttamente sulle gambe.
Costruire un carrello portatutto per forno
Si sagomano due tavole, si forano nello stesso punto (Ø 25 mm) e si fissano internamente ai montanti con due viti per parte; questo per realizzare l’impugnatura del carrello, inserendo nei fori un tondo di legno di pari sezione. 

FILA Solutions protegge e valorizza la natura del legno con una linea dedicata di prodotti specifici

Il legno è vita, è storia, un materiale nobile che da sempre coniuga bellezza e funzionalità. Da sempre affascina con la sua bellezza autentica e la sua calda accoglienza e merita di essere preservato come si deve.
Materiale antico e contemporaneamente innovativo, il legno sta vivendo una rinascita nelle costruzioni moderne; la sua duttilità, estetica e sostenibilità lo rendono una scelta sempre più popolare per chi desidera un’abitazione che coniughi comfort e rispetto per l’ambiente. Si adatta a qualsiasi stile architettonico, dal rustico al contemporaneo e può essere utilizzato sia per la struttura portante che per finiture interne ed esterne. Ottimo isolante naturale, rende l’ambiente interno confortevole in ogni stagione, riducendo anche i consumi energetici e al tempo stesso regola l’umidità e rilascia sostanze benefiche, contribuendo a creare ambienti sani e vivibili.

Per preservarlo e proteggerlo dall’usura del calpestio, dallo sporco e dalle macchie, FILA Solutions ha realizzato una linea di prodotti specifici ed ecosostenibili, adatti a qualsiasi ambiente interno ed esterno.

Per pulire a fondo i pavimenti in parquet verniciato, laminato e trattati ad olio o a cera, SPLENDIDWOOD è la risposta! Pulisce il legno su tutte le superfici della casa, dai pavimenti alle tavole, le porte e i mobili; pronto all’uso si asciuga in fretta senza lasciare aloni e si presenta in una praticissima confezione con impugnatura ergonomica e dosatore a spruzzo.

PARQUET WAX, invece, è un trattamento di finitura per legno effetto lucido, che protegge e allunga la vita ai pavimenti, ripristinando la protezione originaria quando comincia a dare segni di usura. Facile da applicare, ha un buon grado di autolucido ed è repellente a sporco e polvere.

Per la finitura a cera e a olio dei pavimenti in legno FILA consiglia NATUREWOOD, eco cera rigenerante a base acqua che nutre in profondità il legno e rinnova la protezione dalle macchie e dallo sporco, uniformando la colorazione della superficie.


FILA garantisce una protezione ai massimi livelli anche per mobili, porte, ripiani e oggetti d’arredo, grazie all’azione di FORMULA LEGNO, il trattamento polish per la manutenzione quotidiana, che pulisce e dona splendore alle superfici in legno verniciato e naturale.

Dalle terme dell’impero alla desiderata SPA di casa

Tratto da “Rifare Casa n.96 – Novembre/Dicembre 2024″

Autore: Nicla de Carolis

L’acronimo SPA, salus per aquam, salute attraverso l’acqua, come dicevano i nostri antenati latini, sta a indicare uno spazio dove si gode del benessere che l’acqua, in tutte le sue declinazioni, ci può offrire. Poi c’è anche chi vuol far risalire il termine a Spa, la cittadina belga nota a partire dal sedicesimo secolo per le proprietà minerali delle sue acque. Ma noi continuiamo parlando degli usi dei nostri avi che credevano fermamente in questa regola praticando l’idroterapia e costruendo lussuosi edifici termali in ogni angolo
dei loro domini, con funzioni igieniche e sociali, con annessi gli spazi dedicati all’otium, il tempo libero. La cosa fantastica era che tutti potevano godere di questi piaceri e pare proprio che le ore trascorse alle terme nella giornata fossero almeno due, beati loro… Bagno caldo, bagno tiepido, bagno freddo e poi la sala riscaldata con aria calda o vapore. Parlando di impianti un particolare accenno merita l’ipocausto, un efficiente sistema di riscaldamento che permetteva di far circolare aria calda sotto i pavimenti e nelle cavità delle pareti di un ambiente. L’aria proveniva da un grande forno, alimentato dagli schiavi, di solito posizionato in uno spazio sotterraneo e risaliva tramite alcuni condotti in laterizio.

Quanto alla SPA di casa, sicuramente aspirazione di molti, gli obiettivi sono sempre gli stessi, farsi coccolare dall’acqua con un idromassaggio, in una sauna secca o in un bagno turco, viziati da cromoterapia e profumazioni sensoriali. Senza bisogno degli schiavi, in maniera molto più semplice rispetto ai nostri antenati, oggi possiamo dedicare spazi anche piccoli della casa all’installazione di sistemi in grado di far concludere la nostra giornata rilassandoci; per sapere come progettare la zona benessere troverete tutte le informazioni, dagli impianti necessari, ai consumi, alle migliori proposte sul mercato nell’articolo da pagina 92.

Mobiletto fai da te per barbecue | Realizzazione passo passo

Un mobiletto fai da te piccolo e sottile realizzato con tavole grezze ridotte a un’unica misura di spessore e larghezza, e giuntate fra loro con viti messe “alla traditora”, anche fra quelle unite in costa per costruire le due antine

Nei pressi del barbecue è comodissimo poter disporre di un mobiletto fai da te che possa contenere i principali accessori necessari al momento dell’utilizzo. A meno che non si intenda realizzare un’importante zona cottura in esterni, non è il caso di impegnarsi nella costruzione di un grosso mobile da appoggio; è meglio orientarsi verso un più leggiadro mobiletto pensile, poco ingombrante perché sottile. Infatti, per numero e tipo, gli utensili e gli accessori che deve contenere non richiedono molto spazio, tanto meno quello in profondità.

mobiletto fai da te per barbecue

Decidiamo quindi di realizzare un pensile semplice, con doppia antina di chiusura, che applichiamo con le comuni cerniere a scatto, due per parte; il mobile è senza dorso, con l’intento di contenere al massimo il suo spessore complessivo.

Come materiale utilizziamo tavole di scarto con spessore di poco superiore ai 20 mm, un po’ irregolare, e larghezza 150 mm. La piallatura delle superfici ampie è servita a uniformare lo spessore portandolo a 20 mm, mentre sui lati abbiamo lavorato di più, al fine di ottenere una perfetta squadratura.

Tutto questo è stato fondamentale per ottenere bordi diritti e combacianti con gli altri, necessari non solo per la correttezza delle giunzioni della struttura del mobiletto fai da te, ma anche per quelle fatte nella costruzione delle antine, formate dall’unione in costa di due tavole a larghezza piena (2×130 mm) più una larga 60 mm, per raggiungere la larghezza di 320 mm.

mobiletto fai da te per barbecue

Abbiamo usato a profusione il sistema di giunzione con viti messe “alla traditora”, sia per l’assemblaggio delle parti del mobile e della parte con separazioni al suo interno (giunzioni a 90°), sia per la realizzazione delle antine (giunzioni in costa). Al termine il manufatto è stato trattato con impregnante all’acqua, effetto cera, in doppia passata inframmezzata da una leggera carteggiatura.

Costruzione passo passo

Dopo la preparazione delle tavole con piallatura e squadratura dei bordi sui lati lunghi, ottenendo nel contempo listoni con identica larghezza, provvediamo al taglio dei pezzi alla lunghezza prestabilita.
Il mobiletto fai da te ha forma quadrata e i due fianchi vanno in sormonto al top e al fondo; pertanto, per calcolare la lunghezza di questi, teniamo conto dello spessore delle tavole e sottraiamolo alla misura dei fianchi.
Per eseguire le giunzioni con viti messe “alla traditora”, ci avvaliamo dell’aiuto di un’apposita guida che impone alla punta del trapano l’angolo corretto; un arresto di profondità impedisce alla punta di superare lo spessore del primo pezzo.
Dopo aver fatto i fori inclinati, applichiamo le viti: può esserci molto d’aiuto bloccare nella posizione corretta i pezzi che andiamo ad avvitare con morsetti che non li tengano anche a 90°.
Dopo una prima mano di impregnante facciamo essiccare e, prima di dare la seconda, passiamo le superfici con levigatrice e carta abrasiva 120-180.
mobiletto fai da te
La costruzione si conclude con gli allestimenti interni, nella fattispecie con il fissaggio del tubo di sospensione (un recupero di tubi e raccordi flangiati), e con l’applicazione delle cerniere e delle maniglie per l’apertura delle antine.

Sacar, nuova campagna istituzionale: “Orientati al presente guardando il futuro”

“Orientati al presente guardando il futuro” è il concept della nuova campagna stampa firmata dall’Agenzia di comunicazione Roses & Pepper per Sacar, azienda leader sul territorio nazionale, che opera nel settore degli allestimenti di sistemi espositivi per ferramenta, minuteria e componentistica d’arredamento.
L’obiettivo della campagna è di evidenziare il ruolo determinante che Sacar, società presente sul mercato da oltre 50 anni, riveste nel settore DIY.

Con questa campagn – hanno dichiarato Marco e Federica d’Adda, titolari Sacar con rispettivi ruoli di Responsabile Commerciale e Ricerca & Sviluppo e Responsabile Amministrazione – vogliamo sottolineare che in tutti questi 50 anni di storia abbiamo sempre raccolto le sfide che un mercato in continua evoluzione ci ha posto e, grazie alla collaborazione del nostro team affiatato e fortemente motivato, ai notevoli investimenti in ricerca e sviluppo e a una visione rivolta sempre al futuro, abbiamo progettato soluzioni sempre più all’avanguardia, con piena soddisfazione dei nostri clienti”.

L’attenzione con cui il team Sacar affronta il presente, la passione che ripone nell’approccio al lavoro e la volontà di essere sempre un passo avanti rispetto ai competitor e ai trend di mercato sono indicatori del modo con cui l’azienda stessa guarda il mondo esterno: un mondo composto da clienti, partner, addetti al settore, fornitori, oltre che ricco di numerose e proficue opportunità da cogliere.

È per questo motivo – ha commentato Elena Dentoni, owner Roses&Pepper – che abbiamo sviluppato un concept creativo incentrato su un occhio come soggetto per rappresentarlo: un occhio attento, rassicurante, concreto e proiettato al futuro”.

Ermetika presenta due nuovi prodotti: xREVERx XL e EvoKart!

Ermetika amplia il suo catalogo con due nuove soluzioni ideali per il settore cantieristico e per pareti in cartongesso. Sono ora disponibili la porta reversibile filo muro xREVERx XL, con altezza di 2400 mm, e EvoKart, un controtelaio scorrevole completo di stipiti e coprifili, studiato appositamente per pareti in cartongesso.

Il modello xREVERx XL, grazie al doppio scasso per serratura e riscontro magnetico, consente di scegliere liberamente il verso di apertura, garantendo un’eccezionale adattabilità anche con un’altezza di 2400 mm, un’esclusiva sul mercato per questa dimensione.

Link al video

EvoKart, invece, è un sistema robusto e a cassa aperta, pensato per facilitare le operazioni in cantiere e ridurre i tempi di installazione, offrendo così ai professionisti una soluzione affidabile e dalle alte prestazioni.

Questi prodotti nascono da un’attenta ricerca tecnica che punta all’efficienza e alla funzionalità, rappresentando un vero passo avanti rispetto alle soluzioni tradizionali che spesso richiedono configurazioni specifiche, limitandone la versatilità.

Scopri l’intera gamma Ermetika e lasciati ispirare dalle infinite possibilità delle porte a scomparsa!

Risultati entusiasmanti da due interventi soft: pavimenti sovrapposti e sostituzione porte

Tratto da “Come ristrutturare la casa n.6 – Novembre/Dicembre 2024″

Autore: Nicla de Carolis

L’idea di dover demolire o rimuovere qualcosa in casa, con il relativo polverone e smaltimento delle macerie, può far desistere dall’affrontare il lavoro. Ci sono però due interventi che non causano nulla di tutto questo e si possono far realizzare senza dover sloggiare dalla propria abitazione: posare un pavimento e montare delle porte nuove.
Nell’articolo “pavimenti da sovrapporre”, parliamo della possibilità di non togliere le vecchie piastrelle rivestendole semplicemente con altri materiali. L’intervento di stesura di pastine di cemento e resine, materiali molto belli perché senza fughe, con spessori estremamente ridotti, in tanti colori e ideali
per essere armonizzati ad altri pavimenti che si vogliono conservare, è in realtà un intervento un po’ traumatico, nel senso che nei vari passaggi c’è sempre una carteggiatura con i disagi che questo comporta.
Però, se la nostra scelta per rinnovare il pavimento cade su di un parquet, meglio se a posa galleggiante, senza colla, con incastro tra le tavole e sul materassino fonoassorbente, non c’è nulla di tutto questo; addirittura il lavoro può essere fatto liberando una stanza alla volta e continuando a vivere nelle altre.
Gli altri materiali ottimi per non creare traumi da ristrutturazione sono gli LVT, la nuova generazione di pavimenti in PVC, decorativi e facili da posare, così come la moquette tornata di gran moda. Oltre al miglioramento acustico e termico degli ambienti e la piacevole sensazione che si ha camminando a piedi nud su questo morbido rivestimento, oggi le moquette sono personalizzabili nei disegni e antimacchia.
Un’altra opera che può contribuire in maniera determinante a rendere più bella la casa è senz’altro la sostituzione delle porte grazie all’infinita varietà di proposte che hanno davvero rivoluzionato il gusto e cambiato i desiderata. Persino sostituire una porta tradizionale con i coprifili con una raso muro su telaio invisibile non è un’operazione che crei particolari disagi.
Su ambedue le materie troverete gli approfondimenti del caso per decidere di programmare questi cambiamenti che possono dare risultati estetici davvero entusiasmanti!

Soluzioni per casa e giardino? “Te Lo Brico io”!

Brico io, azienda specializzata nel “fai da te”, lancia la web serie che ha tutte le soluzioni. Realizzata dall’agenzia Hagam, è online su Instagram e TikTok

È online “Te Lo Brico io”, la web serie divertente, coinvolgente e originale lanciata da Brico io S.p.A., insegna con oltre 100 negozi specializzati nel “fai da te” sul territorio nazionale, e realizzata da Hagam Esserincomunicazione, boutique creativa e agenzia di comunicazione integrata che, da oltre vent’anni, sviluppa progetti innovativi ed efficaci. Disponibile su TikTok e Instagram, la web serie vuole caratterizzare e differenziare il brand dai competitor, aumentandone la brand awareness e stimolando il coinvolgimento degli utenti. “La serie rappresenta un progetto innovativo e di grande impatto, pensato per avvicinare il nostro brand al pubblico in modo divertente e originale, e con un linguaggio fresco e accessibile”, ha dichiarato Sara Vattovani, Social Media Specialist di Brico io S.p.A. “La web serie, infatti, vuole stimolare e far crescere il la partecipazione degli utenti Social, creando una connessione con chiunque abbia un po’ di curiosità per il mondo del fai-da-te, permettendo agli utenti di vivere esperienze quotidiane, tipiche di un negozio Brico io, arricchite però da un tocco di ironia. Ogni episodio, infatti, è caratterizzato da sketch divertenti che ripropongono situazioni tipiche della vita quotidiana, non solo con l’obiettivo di regalare un sorriso, ma anche quello di far scoprire il lato semplice del fai da te.” Ad oggi, in Italia, il numero di utenti attivi sui Social aumenta vertiginosamente, così come il tempo medio giornaliero che l’utente “tipico” dei Social trascorre sulle piattaforme. “I canali Social sono sempre più un luogo di intrattenimento, oltre a essere diventati uno dei principali argomenti di conversazione tra amici e familiari”, afferma Giuseppe Sangiorgio, Direttore creativo di Hagam – esserincomunicazione, “La chiave del successo, per uno scambio ingaggiante e di valore con il proprio pubblico, sta nella personalizzazione dei contenuti per ogni piattaforma. Siamo soddisfatti del lavoro che da anni svolgiamo con Brico io, un brand attento alle innovazioni, e capace di adottare un approccio coerente al proprio posizionamento e ai propri valori, come conferma la nuova web serie Te Lo Brico io”.
Prodotto pensato per intrattenere il pubblico, “Te Lo Brico io” ha come protagonista Paolo Innocenti, attore scelto dal brand nel 2023, in occasione del lancio del canale TikTok, per interpretare con simpatia e spontaneità un addetto vendita Brico io. Nel corso degli episodi della web serie, si ritroverà a risolvere piccoli e grandi problemi di personaggi molto particolari: una mamma Contessa, poco avvezza a prendersi cura della propria casa, e una suocera petulante e ficcanaso. Entrambe usufruiranno delle soluzioni proposte da Brico io, ma soprattutto finiranno per affezionarsi alla presenza di Paolo nelle loro case e nei loro giardini. A vestire i panni della contessa e della suocera, l’attrice Giulia Musso, che da più di un anno realizza con successo anche contenuti social dove interpreta vari personaggi comici.

Chi è Brico io

Brico io S.p.A., società d’ispirazione, costituzione e operatività totalmente italiana, nata nel 1986 per iniziativa di alcuni imprenditori privati esperti di grande distribuzione, oggi è una società di Coop Lombardia che conta oltre 100 negozi specializzati nel “fai da te” di medie dimensioni, sia a gestione diretta che in franchising, presenti a livello nazionale.

Chi è Hagam

Hagam – esserincomunicazione è un’impresa di comunicazione integrata che utilizza media e tecnologie avanzate per sviluppare progetti di comunicazione innovativi ed efficaci. Hagam ha uno stile di lavoro che unisce le competenze tecniche ad una spiccata propensione all’ascolto dei clienti, come dei mutamenti sociali, culturali e del mondo della comunicazione. Per questo i progetti elaborati sono in continua evoluzione e i prodotti mai seriali.