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Vetro temperato: una soluzione sicura e resistente per ogni ambiente

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Il vetro temperato si configura come una scelta strategica per chi cerca sicurezza, resistenza e valore estetico

Il vetro temperato rappresenta una delle innovazioni più rilevanti nel campo dei materiali da costruzione e dell’interior design. Grazie alle sue proprietà di resistenza e sicurezza, viene utilizzato in numerosi ambiti, dagli arredi domestici agli edifici pubblici, passando per il settore automotive e le infrastrutture.

La crescente richiesta di soluzioni funzionali ma anche estetiche, ha reso questo particolare tipo di vetro un elemento imprescindibile nei progetti architettonici e industriali. Questo materiale, infatti, si distingue per la capacità di coniugare trasparenza e robustezza, offrendo al contempo garanzie in termini di sicurezza e durata.

Di seguito analizzeremo gli aspetti fondamentali che lo riguardano, con un’attenzione particolare a caratteristiche tecniche, differenze rispetto al vetro comune, processi produttivi, ambiti di utilizzo, manutenzione e fasce di prezzo.

Caratteristiche del vetro temperato

L’elevata resistenza è una delle principali peculiarità del vetro temperato. Si tratta di un tipo di vetro che ha subìto un trattamento termico specifico capace di migliorarne la resistenza meccanica e termica: risulta circa cinque volte più resistente rispetto al vetro tradizionale dello stesso spessore.

In caso di rottura, non si frantuma in schegge taglienti, ma in piccoli frammenti smussati, riducendo così il rischio di lesioni. Questo comportamento lo rende ideale per applicazioni in cui la sicurezza è una priorità, come vetrate, porte, cabine doccia, parapetti, e finestre di edifici pubblici o scolastici.

Differenze con il vetro normale

Il vetro temperato differisce dal vetro comune non solo per la resistenza, ma anche per il tipo di frattura e la lavorazione necessaria. Il vetro normale, o vetro ricotto, si rompe in schegge appuntite e pericolose, mentre il temperato garantisce maggiore sicurezza.

Inoltre, questa tipologia di vetro non può essere tagliato o lavorato dopo il processo di tempra, al contrario del vetro comune, che può essere modellato anche in seguito. Questo aspetto richiede una progettazione precisa delle dimensioni e dei fori prima del trattamento termico.

Tecniche di produzione

Il processo di produzione del vetro temperato si basa su un trattamento termico ad alta temperatura. Il vetro viene riscaldato a circa 620°C e poi raffreddato rapidamente con getti d’aria. Questo brusco raffreddamento crea tensioni interne che ne aumentano la robustezza.

Esistono anche tecniche di tempra chimica, meno comuni e più costose, che prevedono l’immersione del vetro in un bagno di sali fusi. Questo metodo consente una maggiore resistenza e può essere applicato anche su vetri di spessore ridotto, ma è più indicato per usi specializzati.

Vantaggi

I principali vantaggi del vetro temperato risiedono in sicurezza, resistenza e durabilità. La sua struttura ne impedisce la rottura accidentale e lo rende adatto a sostenere forti sollecitazioni termiche e meccaniche. È resistente agli urti, al calore e agli sbalzi di temperatura, fattori che lo rendono superiore al vetro normale.

Anche l’aspetto estetico è un punto di forza: la trasparenza e la pulizia delle linee ne fanno una scelta di pregio per ambienti moderni e minimalisti. Inoltre, può essere prodotto in varie colorazioni, satinato, serigrafato o acidato per rispondere a esigenze decorative specifiche.

Utilizzi del vetro temperato

Questo vetro è ampiamente impiegato in diversi contesti, sia residenziali sia professionali. In ambito domestico viene utilizzato per tavoli, mensole, box doccia, pareti divisorie e parapetti. In edilizia, trova spazio nelle facciate continue degli edifici, nelle porte automatiche e nei rivestimenti interni. Ma anche in progetti particolari che hanno necessità elevatissime di resistenza e sicurezza, come per esempio i ponti pedonali con base trasparente.

Nel settore automotive, costituisce il materiale di base per i finestrini laterali e posteriori delle vetture. È altresì diffuso nelle barriere antirumore autostradali, nelle pensiline e nelle fermate del trasporto pubblico, dove l’estetica si combina con requisiti di sicurezza e resistenza.

vetro temperato

Manutenzione

La manutenzione del vetro temperato è relativamente semplice. Essendo una superficie liscia e non porosa, è sufficiente utilizzare detergenti neutri e un panno morbido per la pulizia ordinaria. È importante evitare prodotti abrasivi che potrebbero graffiare la superficie, anche se il materiale risulta comunque più resistente rispetto ad altri tipi di vetro.

Nel caso di vetri installati in ambienti umidi o esposti a smog e polvere, una pulizia più frequente aiuta a mantenere l’aspetto brillante e trasparente. Questo tipo di vetro non richiede trattamenti specifici, a meno che non siano stati applicati rivestimenti superficiali o pellicole decorative.

Prezzi vetro temperato

Il costo di questo particolare tipo di vetro varia in base a spessore, dimensione, trattamento e quantità richiesta. In media, può partire da circa 40-60 euro al metro quadro per i formati standard, ma può superare i 100 euro/mq per lavorazioni personalizzate, spessori maggiori o trattamenti speciali come satinatura o serigrafia.

Sebbene il prezzo sia superiore rispetto al vetro semplice, va considerata la maggiore durata e la sicurezza che offre. In progetti dove l’affidabilità e la conformità alle normative sono requisiti essenziali, questa tipologia di vetro rappresenta un investimento vantaggioso.

Certificazioni e normative

Il vetro temperato, per essere impiegato in contesti pubblici o ad alta frequentazione, deve rispondere a specifici standard internazionali, come la norma UNI EN 12150-1, che ne regolamenta i requisiti di sicurezza e qualità. Anche nel settore edilizio, le normative impongono spesso l’utilizzo di questo materiale in zone soggette a rischio di urti o rotture.

Garantire l’utilizzo di vetro certificato è fondamentale per assicurare prestazioni adeguate e conformità legislativa.

vetro temperato

Le caratteristiche tecniche di questo particolare tipo di vetro, la vasta gamma di utilizzi e la facilità di manutenzione ne fanno un materiale versatile, adatto a numerosi ambiti.

Con una corretta progettazione e installazione, è possibile sfruttare al meglio tutte le potenzialità del vetro temperato, rendendolo una componente duratura e funzionale sia per ambienti interni sia per strutture esposte all’esterno. Considerando i vantaggi offerti, il suo impiego rappresenta un investimento intelligente per ogni tipo di progetto.

Rinnovo creativo delle pareti: fotomurali e soluzioni fai da te

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Chi ama il bricolage e il restyling degli spazi sa bene quanto sia fondamentale prestare attenzione a ogni singolo dettaglio. Spesso ci si concentra su mobili e complementi d’arredo, dimenticando però il potenziale decorativo e funzionale delle pareti. Una parete può diventare un vero e proprio elemento d’arredo, capace di cambiare la percezione dell’ambiente e di creare un’atmosfera completamente nuova.

I fotomurali rappresentano una soluzione innovativa e versatile per rinnovare gli interni. Si tratta di immagini stampate in alta definizione su materiali tecnici – come carte da parati non tessute o pellicole adesive – che si applicano direttamente alla parete. A differenza delle carte da parati tradizionali, i fotomurali consentono di portare su una superficie verticale motivi grafici, fotografie panoramiche, texture materiche e disegni personalizzati, offrendo un effetto scenografico e un “wow” immediato.

La posa dei fotomurali può sembrare un’operazione complicata, ma con gli strumenti giusti e un po’ di manualità, è alla portata di tutti. Sono quindi una soluzione ideale per chi desidera rinnovare un ambiente in autonomia, con la soddisfazione di ottenere un risultato professionale con le proprie mani.

Fotomurali by Photowall: qualità e personalizzazione

La gamma fotomurali by Photowall mette offre materiali di alta qualità e un servizio di stampa personalizzata che si adatta perfettamente a ogni progetto. Ogni fotomurale è realizzato su misura in base alle dimensioni della parete, riducendo gli sprechi e garantendo un risultato impeccabile.

Le opzioni disponibili si differenziano per finitura e modalità di applicazione:

  • Premium Satin: con una superficie satinata, questo materiale non tessuto è resistente ai raggi UV e al fuoco, e si applica con colla.
  • Premium Matte: presenta una finitura opaca, antiriflesso e resistente ai graffi, ideale per ambienti luminosi e soggetti a usura.
  • Peel and Stick Matte: è autoadesivo, facile da applicare e rimuovere senza colla, perfetto per chi vive in affitto o ama cambiare spesso.

Tutti i fotomurali sono privi di PVC e stampati con inchiostri biodegradabili, seguendo un approccio sostenibile che rispetta l’ambiente e la salute della tua casa.

Preparazione: come ottenere un risultato professionale

Misurare con precisione la parete è essenziale per evitare errori durante la posa. È importante rilevare sia la larghezza che l’altezza massime, aggiungendo un margine di 6-10 cm per compensare eventuali dislivelli o imperfezioni (l’utilizzo di una livella laser è certamente consigliato). In questo modo, si può garantire una posa uniforme e priva di spazi vuoti.

Fasi di posa: colla o autoadesivo?

  • Premium Satin e Premium Matte: L’applicazione avviene con una colla in polvere, che è facile da mescolare e pronta in pochi minuti. Si stende uno strato uniforme di colla usando un rullo o un pennello, e poi si posizionano i fogli numerati, iniziando dall’alto e scendendo verso il basso. Per eliminare le bolle d’aria e ottenere un effetto uniforme, si utilizza un pennello o una spatola.
  • Peel and Stick Matte: La pellicola protettiva si stacca facilmente e il foglio adesivo si attacca direttamente alla parete. Basta una spatola o un panno morbido per farlo aderire perfettamente, senza necessità di colla. Questa versione è perfetta per chi cerca un sistema veloce e pulito.

In entrambi i casi, il taglio finale lungo battiscopa e spigoli si esegue con un taglierino affilato, completando il lavoro con precisione.

Strumenti indispensabili per il fai da te

Un progetto di posa fotomurali richiede pochi strumenti, molti dei quali già presenti nel nostro laboratorio

  • nastro di misurazione e matita,
  • livella o filo a piombo,
  • rullo e pennello (per la colla),
  • spatola o spazzola per carte da parati,
  • taglierino o coltello affilato.

Manutenzione e cura dei fotomurali

Per mantenere i fotomurali belli e duraturi nel tempo, basta seguire alcune semplici indicazioni. È consigliabile pulire la superficie regolarmente con un panno morbido e leggermente umido, evitando detergenti abrasivi o solventi aggressivi che potrebbero rovinare la stampa.

Se ci sono macchie più difficili da rimuovere, è meglio usare un detergente neutro, testandolo prima in un angolo poco visibile. Grazie alla qualità dei materiali e delle finiture, i fotomurali by Photowall sono progettati per resistere nel tempo, mantenendo i colori vividi e una resa grafica impeccabile, così da garantire un ambiente sempre ordinato e accogliente.

Un tocco creativo e personale

Oltre alla vasta selezione di grafiche proposte da Photowall, è possibile caricare un’immagine personale per creare un fotomurale davvero unico. Questa opzione consente di inserire nel progetto un tocco autentico e significativo, che rifletta la propria personalità e le proprie passioni.

I fotomurali sono ideali per personalizzare stanze come soggiorni, camere da letto, angoli lettura o spazi hobby, ma anche per creare una parete d’accento in un open space o in uno studio domestico.

Sostenibilità e rispetto dell’ambiente

Chi ama il fai da te sa bene quanto siano importanti i materiali sostenibili. I fotomurali di Photowall vengono creati solo su richiesta, il che significa meno sprechi e scarti. Gli inchiostri a base d’acqua sono privi di sostanze tossiche, e l’imballaggio è realizzato con cartone ondulato riciclato o parzialmente riciclato. Questa cura per la sostenibilità si traduce in prodotti che sono sicuri sia per la tua casa che per l’ambiente, seguendo una filosofia di consumo più consapevole e responsabile.

Il bello di saper fare anche per “vestire” la casa

Tratto da “Far da sé n.543 – Giugno/Luglio 2025″

Autore: Nicla de Carolis

Certo il termine giusto sarebbe rivestire, parlando di pareti, ma l’utilizzo di vestire suona come qualcosa di più intimo e familiare, rappresentativo dell’amore che ciascuno di noi ha per la propria casa e il desiderio di renderla sempre più bella, accogliente e confortevole.
Nel dossier di questo numero ci sono le indicazioni per scegliere i rivestimenti che fanno più al caso nostro, dall’efficace isolamento termico e acustico, con pannelli in gesso rivestito e accoppiato con polistirene espanso (in copertina), ai nuovi pannelli di boiserie, anch’essi isolanti, che con i loro listelli di legno sono una soluzione già finita, in grado di far cambiare faccia anche esteticamente a un ambiente.
Ma al di là dell’esigenza di avere un migliore benessere abitativo, nel dossier ci sono anche soluzioni solo estetiche; è finita la moda del minimalismo estremo che voleva solo grigio, nero e pareti bianche o giù di lì, finalmente i colori tornano a rallegrare le case, sia negli arredi sia nei tessuti e nei colori delle pareti. La carta da parati, in camera da letto, nella cameretta dei bimbi, in salotto e perfino in bagno, ma soltanto su una parete, come si usa oggi, ha un effetto decorativo senza diventare soffocante. Le stampe di ultima generazione permettono una scelta infinita di soggetti anche personalizzati come foto, magari fatte da noi, riproduzioni di quadri di nostro gusto, fantastici trompe l’oeil, dal francese “inganna l’occhio”, opere altamente realistiche che trasformano le superfici 2D in scene 3D che ci portano in spazi infiniti e da sogno. D’altra parte, guardando solo uno dei tanti progetti che voi lettori mandate in redazione, foto e descrizione, parlo di quello a pagina 76, dove Cosimo Errico ha ideato e realizzato un bel lettino prendisole con tavole di PVC recuperate, tagliando con la troncatrice e assemblando il tutto in maniera assai solida, penso che non vi manchi la competenza teorica e pratica per rivestire le pareti con le perline di legno.
Probabilmente tutte le soluzioni proposte nel dossier sono alla portata di voi lettori di FAR DA SE’, certo la posa di grandi lastre di grès porcellanato richiede un’attrezzatura particolare, l’aiuto di una persona e una certa esperienza, ma per tutto il resto, grazie anche alle dritte della redazione suggerite per i vari argomenti, non sarete costretti a limitarvi a progettare, scegliere il rivestimento preferito e dover poi chiamare un artigiano.
Come e quando fare il lavoro, in assoluta autonomia e, dettaglio non trascurabile, senza dover sborsare denaro, è una gran ricchezza: ancora una volta dunque, evviva il saper fare sinonimo di libertà e indipendenza

Decoupage su legno: guida pratica passo passo

La tecnica per cambiare il volto di mobili e oggetti di casa: ecco come fare il decoupage su legno

Il decoupage su legno è una tecnica decorativa semplice e creativa che consente di rinnovare mobili e oggetti d’arredo. Grazie a questa pratica è possibile valorizzare elementi dimenticati o datati, conferendo loro un nuovo stile. Utilizzando carta decorativa e pochi altri materiali, si possono ottenere risultati esteticamente accattivanti e durevoli nel tempo.

Ecco le cose da sapere e alcuni consigli per realizzare decoupage fai da te su legno.

Vantaggi di questa tecnica

Facilità di esecuzione e versatilità rendono il decoupage su legno accessibile anche ai principianti. Questa tecnica permette di personalizzare complementi d’arredo in base ai propri gusti, abbinandoli allo stile della casa.

Inoltre, rappresenta una valida alternativa al restauro tradizionale, in quanto maschera graffi, macchie o imperfezioni del legno.

decoupage su legno

Materiali necessari per il decoupage su legno

Per eseguire un lavoro ben fatto, è importante disporre del giusto materiale:

  • carta per decupage o ritagli di giornale
  • colla vinilica e acqua oppure colla vernice satinata
  • forbici o cutter con righello
  • pennello piatto
  • vernice trasparente acrilica
Materiali per découpage su legno

Come realizzare il decoupage su oggetti in legno

decoupage su legno
I fogli di carta scelti possono avere colori sgargianti che, combinati tra di loro con effetto patchwork, risultano particolarmente vivaci. Per oggetti piccoli (in questo caso rivestiamo con il découpage anche un martello, pennelli e matite), si procede tagliando tante striscioline di carta dello spessore di circa 1,5 centimetri. Se non riusciamo a tagliarle diritte a mano libera, possiamo prima disegnare le righe sul retro e poi ritagliarle o in alternativa utilizzare cutter e righello.
Stendiamo un velo di colla vinilica diluita (1 parte di acqua e 5 di colla), oppure colla vernice satinata e applichiamo le varie strisce di carta preparate precedentemente. Cerchiamo di accostare i colori per ottenere un effetto armonioso e vivace allo stesso tempo. Evitiamo di lasciare spazi vuoti sovrapponendo leggermente i ritagli a mano a mano che li accostiamo. I fogli di carta sono molto sottili; se l’attrezzo su cui eseguiamo il découpage è troppo scuro o ricco di scritte occorre dare, prima di iniziare il lavoro, un fondo bianco al fine di evitare effetti in trasparenza indesiderati.
decoupage su legno
Stendiamo su tutta la superficie uno strato di colla vinilica o vernice satinata vetrificante e protettiva. Infine applichiamo due mani di vernice acrilica trasparente, dopodiché lasciamo asciugare.
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Tutorial decoupage su cassettiera

Decorare una cassettiera è un ottimo esercizio per sperimentare il découpage su superfici più grandi. È possibile rivestire i frontali dei cassetti con fogli di carta decorativa, facendo attenzione a piegare bene gli angoli. Anche i fori per le maniglie vanno ritagliati con precisione, ripiegando i bordi all’interno per una finitura ordinata.

Per fare decoupage mobili possiamo realizzare una cassettiera colorata per dare un tocco allegro e originale alla nostra casa.
decoupage su legno
Rivestiamo i cassetti con fogli interi di carta dello stesso motivo accostati tra di loro. Ripieghiamo gli angoli e incolliamoli sui bordi con l’aiuto di pennello e colla.
Ritagliamo la carta sul foro che funge da maniglia e ripieghiamo gli angoli incollandoli all’interno del cassetto.

Realizzare il decoupage su cassettiere o altri mobili consente di rendere l’arredamento di casa originale e personalizzato.

Legno grezzo o laccato

Questa tecnica di decoro su legno può avvenire sia su legno grezzo che su legno laccato, ma la procedura varia a seconda del materiale:

  • Decoupage su legno grezzo: si procede con il metodo di cui sopra.
  • Decoupage su legno laccato: prima di procedere è necessario preparare il legno, carteggiandolo e stendendo una mano di cementite.
decoupage su mobili in legno

Consigli utili

  • Utilizzare carte con motivi ripetuti per ottenere un effetto più uniforme.
  • Per un effetto vintage, scegliere carte con motivi floreali o shabby chic.
  • Integrare dettagli con tecniche miste (pennellate, stencil) per valorizzare il lavoro.
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Con pochi strumenti e una buona dose di creatività, il découpage su legno può trasformarsi in un’attività gratificante, capace di offrire grandi soddisfazioni estetiche e pratiche nel contesto del fai da te.

Sgabello regolabile fai da te | Realizzazione passo passo

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Una guida completa per costruire uno sgabello regolabile fai da te, utile e adattabile a diverse postazioni grazie a un semplice sistema meccanico realizzato con materiali facilmente reperibili

Per chi lavora a lungo davanti a postazioni operative poste ad altezze differenti, anche pochi centimetri possono fare la differenza nel mantenere una postura corretta, soprattutto per busto e spalle. Una soluzione efficace a questa esigenza è la realizzazione di uno sgabello regolabile in altezza, pratico e funzionale, pensato per adattarsi a diversi piani di lavoro.

Il progetto prevede la modifica e l’assemblaggio di materiali di recupero facilmente reperibili, come un vecchio tagliere in legno e tubolari metallici, per creare una struttura solida, stabile e dal design essenziale. Il meccanismo di regolazione, basato su una semplice barra filettata, consente di variare l’altezza del sedile in modo fluido e preciso, con escursioni comprese tra 470 e 540 mm. Con un numero limitato di componenti e qualche accorgimento tecnico, è possibile ottenere uno sgabello regolabile fai da te utile e durevole, perfetto per ambienti di lavoro artigianale o domestico.

Occorrente

· Un disco di legno Ø 25×300 mm;
· una piastrina in acciaio inox 100x100x3 mm;
· una barra filettata M14x100 mm;
· un dado M14;
· uno spezzone di tubolare Ø 29x2x325 mm;
· 3 spezzoni di tubolare Ø 17x2x270 mm;
· un gommino femmina Ø 29 mm;
· 3 gommini femmina Ø 17 mm;
· flatting e vernice nera lucida (bombolette).

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Realizzazione sgabello regolabile fai da te

sgabello regolabile
La piastrina di acciaio inox, alla quale vanno smussati i bordi e arrotondati gli spigoli, va forata agli angoli svasando le sedi per le teste delle viti; al centro si salda perfettamente in verticale la barra filettata, dopo averla ripulita dalla ruggine facendola girare sul tornio e sfregandola con una spazzola di ferro.
sgabello regolabile
Si avvita la piastrina sulla faccia posteriore del sedile, ricavato dal tagliere in modo che i listelli di appoggio possano costituire validi rinforzi.
A circa un terzo della lunghezza del tubolare più grande si saldano le tre gambe con un’angolazione di 120° sulla circonferenza, dopo averle curvate con l’aiuto di una controforma.
Il dado M14, avendo l’esagono conforme a una chiave da 22, risulta leggermente lasco all’interno del tubo (che ha diametro interno 24 mm), ma basta un minimo schiacciamento dei bordi per mantenerlo stabile mentre lo si salda all’estremità superiore, per poi levigare e arrotondare omogeneamente il materiale d’apporto.
sgabello regolabile
Avvitando per qualche giro la barra sul tubolare si verifica che i due pezzi risultino perfettamente verticali.
Dopo aver sgrassato a fondo le superfici metalliche, un velo di vernice nera applicato in più passate nobilita la struttura; quando è asciutta si può completare lo sgabello regolabile con l’inserimento dei gommini che chiudono le estremità dei tubolari.
sgabello regolabile
Il sedile va levigato per togliere il velo di sporco e aloni lasciati dal precedente utilizzo, oltre che per migliorare l’assorbimento del legno nei confronti della finitura, da farsi con due mani di flatting intercalate da un’ulteriore levigatura leggera.
sgabello regolabile fai da te

STANLEY vince il Premio prodotto dell’anno l’International Hardware Fair Italy 2025 con il sollevatore TradeLift™ FATMAX®

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STANLEY, brand di riferimento nel settore degli utensili e parte del gruppo StanleyBlack&Decker, è lieta di annunciare che il suo sollevatore TradeLift™ FATMAX® è stato insignito del prestigioso Premio Prodotto dell’Anno 2025 – Categoria Innovazione, nell’ambito dell’International Hardware Fair Italy, svoltasi a Bergamo l’8 e il 9 maggio 2025.

Il riconoscimento, promosso in collaborazione con Assofermet Ferramenta, premia le aziende che si sono distinte per qualità progettuale, ingegno tecnico e contributo innovativo all’evoluzione del settore. La giuria ha selezionato TradeLift tra oltre 100 candidature, sottolineandone la versatilità, l’efficienza e il design intelligente.

TradeLift è un sollevatore multifunzione progettato per facilitare operazioni di montaggio, supporto, livellamento e installazione. Grazie alla sua capacità di sollevamento fino a 150 kg e un’estensione massima di 220 mm, rappresenta uno strumento indispensabile per professionisti e artigiani, garantendo alte performance anche nei contesti di lavoro più impegnativi.

“Siamo estremamente orgogliosi di questo riconoscimento, che premia il lavoro del nostro team e la continua ricerca di soluzioni capaci di migliorare l’efficienza e la sicurezza dei professionisti,” ha dichiarato Piero Morino, Head of Marketing Stanley Black & Decker Italia. “TradeLift nasce dall’ascolto dei bisogni concreti di chi lavora ogni giorno in cantiere e rappresenta perfettamente il nostro impegno per l’innovazione utile e sostenibile.”

La vittoria di STANLEY nella categoria Innovazione arriva a coronamento di una partecipazione di grande successo: l’azienda ha infatti preso parte alla manifestazione in qualità di Gold Sponsor, confermando il proprio ruolo di attore chiave nel panorama europeo degli utensili e delle soluzioni per il lavoro.

Con oltre 320 espositori da 22 Paesi e 5.600 visitatori da 53 nazioni, la seconda edizione dell’International Hardware Fair Italy ha rappresentato un punto di riferimento per il comparto ferramenta e fai-da-te, offrendo una piattaforma d’eccellenza per scambio, innovazione e sviluppo.

Per STANLEY si tratta di un importante riconoscimento che conferma la centralità dell’innovazione nei suoi processi di sviluppo e la volontà di fornire sempre strumenti efficaci, affidabili e pensati per migliorare concretamente la quotidianità dei professionisti.

Idropittura per interni: caratteristiche e come applicarla

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L’idropittura per interni è la scelta perfetta per ottenere superfici uniformi, resistenti e facili da mantenere, con risultati estetici durevoli e professionali

Quando si tratta di rinnovare gli ambienti domestici, pitturare le pareti rappresenta una delle operazioni più frequenti e soddisfacenti. L’intervento non comporta solo un miglioramento estetico, ma anche un contributo all’igiene e al comfort abitativo. Tra i prodotti più utilizzati per questa finalità, l’idropittura per interni si distingue per le sue eccellenti proprietà coprenti, la facilità d’applicazione e la versatilità.

Scegliere il tipo di pittura adatto è essenziale per garantire un risultato duraturo e all’altezza delle aspettative, specialmente in ambienti chiusi dove la qualità dell’aria e la traspirabilità delle superfici rivestono un ruolo importante.

Caratteristiche principali dell’idropittura per interni

L’idropittura è una pittura murale a base d’acqua, formulata con leganti acrilici o vinilici che, una volta applicati, formano un film protettivo resistente e traspirante. Questo tipo di prodotto è pensato specificamente per l’uso su superfici interne come pareti e soffitti in muratura, intonaco, cartongesso e cemento.

Tra i principali vantaggi dell’idropittura per interni si evidenziano l’elevato potere coprente, la rapida essiccazione, la scarsa emissione di odori e la possibilità di ottenere una finitura opaca, satinata o semi-lucida. Molti formulati sono anche lavabili o addirittura smacchiabili, caratteristica molto apprezzata in ambienti soggetti a usura come cucine, corridoi e camerette. Inoltre, le idropitture moderne sono disponibili anche in versione antimuffa e antibatterica, rendendole ideali per locali umidi come bagni e lavanderie.

idropittura per interni

Preparazione della superficie prima dell’applicazione

Una corretta preparazione del fondo è il primo passo per assicurare un’adesione ottimale della pittura e una resa estetica uniforme. Le pareti devono essere perfettamente asciutte, pulite e lisce. Vecchie pitture sfarinanti o non compatibili andranno rimosse mediante raschiatura o carteggiatura. Eventuali buchi e crepe devono essere colmati con stucco murale e levigati una volta asciutti.

In presenza di macchie di umidità o muffa è necessario intervenire con specifici detergenti o primer isolanti. Su pareti nuove o particolarmente porose, è raccomandata l’applicazione di un fissativo acrilico diluito, che riduce l’assorbimento del supporto e migliora l’adesione dell’idropittura. L’omogeneità del fondo è fondamentale per evitare antiestetiche differenze cromatiche e per ottimizzare il consumo del prodotto.

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Come preparare e applicare l’idropittura per interni

L’idropittura murale viene solitamente fornita in forma già pronta all’uso, ma in alcuni casi è necessaria una diluizione con acqua, in percentuali indicate dal produttore. Il rapporto di diluizione varia in funzione della tecnica applicativa (pennello, rullo o spruzzo) e del tipo di finitura desiderata.

Prima dell’uso, mescolare accuratamente il prodotto per garantire l’uniformità dei componenti. L’applicazione avviene in almeno due mani, con la prima destinata a creare la base uniforme e la seconda a rifinire e coprire eventuali imperfezioni residue. Il tempo di attesa tra una mano e l’altra può variare da 4 a 6 ore, a seconda delle condizioni ambientali e del tipo di pittura.

Per un risultato ottimale, la temperatura dell’ambiente dovrebbe essere compresa tra i 10 e i 30°C, evitando correnti d’aria o umidità eccessiva che potrebbero compromettere l’essiccazione. Durante l’applicazione, procedere in modo sistematico, lavorando a sezioni verticali e mantenendo una pressione costante sull’attrezzo.

Colori e finiture: infinite possibilità decorative

Una delle qualità più apprezzate dell’idropittura per interni è la ricca gamma cromatica disponibile. I produttori offrono cataloghi ampi, con tonalità neutre, pastello, vivaci o intense, per adattarsi a ogni tipo di stile, ambiente e preferenza estetica. Inoltre, è possibile ottenere colori personalizzati mediante tintometri o miscelando direttamente pigmenti universali.

Le finiture più comuni includono l’effetto opaco, ideale per mascherare piccole imperfezioni del supporto e per ambienti dal tono sobrio, e l’effetto satinato, che conferisce maggiore luminosità e resistenza al lavaggio. Le superfici trattate con idropittura di qualità mostrano una texture uniforme e vellutata, priva di aloni o striature, a patto che siano state rispettate le modalità di stesura e i tempi di asciugatura.

idropittura per interni

Idropitture speciali: funzionalità oltre l’estetica

Il mercato offre anche idropitture tecniche, pensate per soddisfare esigenze particolari. Tra queste si trovano le pitture traspiranti, adatte a locali soggetti a condensa, come cucine e bagni, le idropitture termoisolanti, che migliorano il comfort abitativo grazie alla presenza di microsfere cave, e le pitture antimuffa, indispensabili in ambienti umidi e poco ventilati.

Esistono anche prodotti con formulazioni ecocompatibili, a basse emissioni di VOC (composti organici volatili), ideali per chi desidera ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità dell’aria indoor, soprattutto in presenza di bambini o soggetti allergici.

Manutenzione e durata nel tempo

Una corretta applicazione dell’idropittura per interni garantisce una lunga durata nel tempo, spesso superiore ai 5 anni, a seconda della qualità del prodotto e dell’ambiente in cui viene applicato. La superficie può essere mantenuta in buono stato con una pulizia regolare. In caso di macchie persistenti o danneggiamenti, è sempre possibile intervenire localmente, ritoccando le zone interessate dopo una leggera carteggiatura.

Per mantenere l’uniformità estetica negli ambienti domestici, si consiglia di eseguire una riverniciatura completa ogni 7-10 anni, anche in assenza di evidenti difetti.

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Scegliere un’idropittura per interni significa investire in comfort abitativo, estetica e durabilità. Grazie alla varietà di formulazioni, finiture e colori disponibili, questo prodotto si adatta a ogni esigenza, da quelle più tecniche a quelle puramente decorative.

L’applicazione semplice, la manutenzione agevole e la resa finale di alta qualità ne fanno una delle soluzioni preferite per chi desidera valorizzare gli spazi interni con efficacia e gusto. Una scelta intelligente e sostenibile, che coniuga tradizione e innovazione.

Bellezza, creatività senza paragoni Made in Italy …da copiare

Tratto da “Come ristrutturare la casa n.3 – Maggio/Giugno 2025″

Autore: Nicla de Carolis

Per gli addetti ai lavori, architetti, interior designer ma anche per chi ama la casa, il Salone del Mobile dello scorso aprile è stata un’occasione unica per godere di prodotti belli, funzionali, capaci di stupire ed emozionare, ottimi per “vestire” in toto, con raffinatezza, la nostra dimora. La piacevolezza del tutto veniva anche dagli allestimenti faraonici ed eleganti degli stand, cosa non così frequente, la considerazione oggettiva è che quasi tutto il meglio sia prodotto da aziende italiane.
Partendo dai semplici articoli per la tavola, abbiamo potuto ammirare eccellenze come quelle prodotte da Greggio, famoso in tutto il mondo per complementi di arredo artigianali in argento ma anche per la meravigliosa collezione di posate Quirinale, nata negli anni ‘50, per la tavola del Presidente della Repubblica, posate con motivi rinascimentali e altri servizi di posate addirittura in oro, esportate nei ricchi paesi arabi. Venini, la fornace veneziana, solo per citare un produttore presente a Euroluce, ha presentato, in edizione limitata di 100 pezzi, lampade disegnate da Arnaldo Pomodoro nel 2002, Stele I, delle vere installazioni artistiche molto suggestive. Notevole anche Lungolinea Wood, un tavolo da ping-pong di lusso in formato olimpico, la cui superficie di gioco è in vetro e le gambe in caldo legno massello di noce o rovere, ha la rete in Alcantara removibile e si trasforma facilmente in un tavolo da pranzo o da riunione, fondendo funzionalità e design italiano (pagina 24).
E rimanendo sempre su proposte davvero esclusive, al Fuorisalone, Alessi, azienda che negli anni ha prodotto contenitori di tutti i tipi e oggetti per la casa diventati negli anni cult, ha presentato dieci contenitori, The last pot (pagina 26), disegnati da altrettanti designer di fama, destinati a contenere le ceneri dei defunti. Pezzi originali e percepiti come veri complementi di arredo, soprammobili per la casa, senza nulla di cupo, che possono ricordare chi non c’è più.
La classe, la varietà di oggetti e mobili made in Italy, frutto dell’eccellente design italiano, è il motivo dell’imponente afflusso di visitatori stranieri sempre presenti al Salone del Mobile, visitatori che non vengono solo per comprare: è noto che molti vengono per copiare ma il risultato sembra proprio non essere all’altezza degli originali.

Stuccare il legno: tecnica fondamentale per restaurare e rifinire

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Stuccare il legno non è solo un’operazione tecnica, ma un passaggio essenziale per garantire bellezza, funzionalità e durata a qualsiasi elemento ligneo

Lavorare il legno è un’arte tanto antica quanto versatile. Tuttavia, anche il miglior manufatto può presentare piccoli difetti, imperfezioni, fessure o danni dovuti al tempo. In questi casi, stuccare il legno diventa una pratica indispensabile per ripristinare la continuità delle superfici, rendere esteticamente impeccabili i dettagli e garantire la durata nel tempo di qualsiasi oggetto o struttura in legno.

Che si tratti di restaurare mobili d’epoca, preparare il fondo per una verniciatura uniforme, o semplicemente chiudere un piccolo foro, l’uso corretto dello stucco per legno rappresenta una fase cruciale in ogni progetto di falegnameria o fai da te.

Di seguito esploriamo i diversi aspetti tecnici, le tipologie di stucco disponibili e le migliori pratiche per ottenere un risultato di qualità.

Quando e perché stuccare il legno

Le situazioni in cui si rende necessario stuccare il legno sono numerose e diverse per natura. I casi più comuni includono la riparazione di fessure e crepe, la chiusura di fori di chiodi o viti, e la livellatura di superfici irregolari. Ma anche in fase di costruzione ex novo, può essere utile uniformare i giunti tra le tavole o nascondere difetti estetici nei pannelli impiallacciati.

Il ricorso allo stucco è altrettanto frequente nel restauro, dove è essenziale rispettare sia le caratteristiche meccaniche sia l’estetica dell’oggetto originario. In questi contesti, la scelta del colore dello stucco è determinante per una finitura invisibile.

Tipologie di stucco per legno

Lo stucco in pasta è il più diffuso per lavorazioni di precisione e interventi estetici. Si tratta di un composto già pronto all’uso, venduto in vari colori per meglio adattarsi alla tinta del legno su cui si interviene. È adatto per piccoli ritocchi o per riempire fessure e scheggiature di dimensioni contenute.

Lo stucco bicomponente, formato da una base e da un indurente, offre una maggiore resistenza meccanica ed è ideale per lavori strutturali o su elementi sottoposti a sollecitazioni. Indurisce rapidamente e può essere carteggiato e verniciato dopo pochi minuti, anche se è fondamentale stuccare il legno con attenzione per evitare differenze visibili nella finitura.

Lo stucco a base di segatura viene realizzato miscelando polvere di legno o segatura fine con colle viniliche o altri leganti. Questo metodo è particolarmente apprezzato in ambito artigianale, poiché consente di ottenere un composto identico per colore e composizione al legno da trattare, soprattutto in restauri su pezzi unici o pregiati.

Gli stick cerosi o in cera dura, infine, sono usati prevalentemente per ritocchi rapidi e superfici già trattate, dove non è possibile carteggiare. Sciogliendoli con un apposito saldatore a bassa temperatura, si colma il difetto e si livella la superficie.

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Preparazione della superficie

Una buona preparazione è fondamentale per garantire l’adesione dello stucco e la durabilità del trattamento. La superficie da trattare deve essere asciutta, pulita e priva di polvere, residui oleosi o vecchie verniciature incoerenti. Se necessario, conviene stuccare il legno solo dopo aver carteggiato leggermente la zona interessata con carta abrasiva a grana media, per migliorare la presa.

Nel caso di fessure profonde o crepe passanti, è opportuno allargare leggermente l’apertura con una spatolina per permettere allo stucco di penetrare meglio e aggrapparsi in modo stabile.

Come applicare correttamente lo stucco

L’applicazione dello stucco richiede precisione e un’adeguata tecnica. In primo luogo, utilizzare una spatola o un raschietto per raccogliere una piccola quantità di prodotto e pressarla all’interno della fessura o del difetto. Conviene lavorare in più passaggi sottili, piuttosto che in un’unica applicazione abbondante, per evitare bolle d’aria o ritiri durante l’asciugatura.

Una volta che lo stucco è ben distribuito e ha colmato l’intero spazio, è necessario lisciare la superficie in modo uniforme, eliminando eventuali eccessi con la spatola stessa. Dopo l’asciugatura completa (che varia in base al tipo di stucco), si può procedere con la carteggiatura fine, utilizzando carta abrasiva a grana elevata per uniformare la zona trattata al resto del manufatto.

Colorazione e finitura post-stuccatura

La scelta del colore dello stucco è determinante per ottenere un risultato invisibile, soprattutto su legni naturali lasciati a vista. Alcuni prodotti sono tinti in massa, mentre altri possono essere colorati con pigmenti o tinte specifiche per legno. In alternativa, è possibile applicare il colore successivamente, con mordente o vernice, a patto che lo stucco sia compatibile con tali finiture.

In molti casi, soprattutto nei restauri di mobili antichi, si interviene ulteriormente con cere, gommalacca o vernici protettive, per restituire al pezzo trattato omogeneità visiva e protezione superficiale. Anche in questi casi, stuccare il legno in maniera accurata fin dall’inizio consente di ottenere una base impeccabile per le finiture successive.

Consigli per ottenere una stuccatura perfetta

  • Non applicare lo stucco su superfici instabili, polverose o in movimento
  • Evitare di carteggiare troppo presto: l’umidità residua può compromettere l’efficacia
  • Per giunzioni invisibili, mescolare la segatura dello stesso legno allo stucco vinilico
  • Su mobili verniciati, preferire stick cerosi da ritocco o resine specifiche
  • Testare sempre il colore dello stucco su un campione prima dell’applicazione definitiva
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Concludendo, che si tratti di una semplice riparazione o di un restauro completo, la corretta scelta del prodotto, la preparazione accurata e l’applicazione attenta fanno la differenza tra un intervento visibile e uno perfettamente integrato. Per questo motivo, stuccare il legno con consapevolezza tecnica e attenzione ai dettagli è un passaggio chiave per ogni progetto.

Nel panorama sempre più ampio dei prodotti per la finitura del legno, lo stucco rimane un alleato insostituibile. Conoscere le sue potenzialità e i metodi di utilizzo consente di affrontare ogni lavorazione con maggiore consapevolezza, ottenendo risultati professionali anche nei progetti più artigianali.