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Vetrinetta per bagno fai da te | Costruzione passo passo

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Con pannelli di multistrato di due spessori e un po’ di listelli di ramin di diversa sezione, si costruisce questa vetrinetta per bagno fai da te, nata per essere collocata in appoggio, ma talmente robusta che può anche essere fissata a parete

Due pannelli di legno multistrato di pioppo di diverso spessore e qualche listello di abete sono sufficienti per realizzare in poco tempo questa vetrinetta per bagno, contando sul fatto che molte superfici sono poi costituite dai vetri: oltre alla porticina, anche i fianchi del mobile, e i due frontalini fissi laterali, leggermente rientranti rispetto a questa.

Quello che colpisce di questa vetrinetta per bagno fai da te è proprio la forma, con il volume centrale che si sviluppa in avanti, oltre alla scelta di applicare vetri anche nelle sezioni laterali, cosa che dona al manufatto leggerezza e grazia. La forma a due volumi non ha impedito il posizionamento alla base del mobile di una fascia dedicata ai cassetti, tre in tutto, di cui quello centrale risulta ovviamente più profondo rispetto ai laterali.

Le parti piane orizzontali del mobile sono realizzate con legno multistrato spesso 22 mm, come anche alcuni pezzi verticali a carattere strutturale: per esempio i fianchi alla base, le tramezze interne di separazione fra i cassetti e i montanti che fiancheggiano lo sportello. Il dorso della vetrinetta per bagno, i cassetti e le cornici dell’antina sono fatti, invece, con multistrato spesso 10 mm. Il resto è tutto fatto con listelli di ramin di varia sezione.

I vetri fissi sono bloccati con piccoli listelli profilati a quarto d’uovo, con estremità tagliate a 45°, fissati con sottili chiodini senza testa.

Costruzione passo passo

Per fare la base, il piano intermedio e il top del mobile, si tagliano tre pannelli rettangolari identici di multistrato da 22 mm di spessore, poi si sagomano tutti rimuovendo due uguali porzioni riquadrate negli angoli anteriori.
Vetrinetta per bagno fai da te
Per l’appoggio corretto dei vetri si crea una cornice con i listelli di ramin e poi si aggiungono altri listelli, più sottili, per realizzare una battuta. Tutti questi sono fissati con viti (i più grandi) e con chiodini senza testa (gli altri), con aggiunta di colla vinilica.
Nella parte alta della vetrinetta per bagno, il top è avvitato sui due fianchetti mediani e sui quattro listelli montanti agli angoli che fanno parte della cornice dei vetri laterali.
vetrinetta per bagno fai da te
Sullo spazio disponibile si realizza di conseguenza la cornice in ramin dell’antina. I listelli hanno angoli tagliati a 45° e le giunzioni sono fatte con quattro viti, una per ogni angolo, messe dal fianco. Le sedi viti devono essere svasate per avere le teste sotto filo piano, in modo da poterle nascondere con un po’ di stucco per legno.
La prova di posizionamento della cornice dell’antina è fondamentale per verificare che ci sia un minimo spazio di gioco per la sua movimentazione; in caso di imperfezioni si può anche provvedere levigando quanto basta la cornice per il perfetto inserimento. Nel contempo è l’occasione per marcare la posizione delle cerniere sulla cornice e sul montante al quale vanno fissate.
vetrinetta per bagno fai da te
I cassetti della vetrinetta per bagno sono interamente fatti con multistrato da 10 mm: pareti tutte (laterali, posteriore e interne), fondo e frontalino, che va in battuta sui fianchi. Con l’intenzione di colorare il tutto con smalto bianco non ci sono problemi per i fissaggi fatti con chiodi senza teste, poi stuccati per non rilevare neppure i piccoli avvallamenti.

Questa vetrinetta fai da te è l’idea perfetta per aggiungere funzionalità e un tocco di stile unico al tuo bagno.

Arrivano le feste, l’argenteria da lucidare… FILA Solutions è un valido supporto grazie a FEBOL

Le feste si avvicinano e con loro il desiderio di avere una casa scintillante e perfetta. L’argenteria, con il suo fascino senza tempo, è un elemento fondamentale per allestire una tavola elegante e raffinata. Ma come far tornare a splendere i nostri preziosi oggetti in argento, magari un po’ anneriti dal tempo? Che siano posate, candelieri o gioielli, questi oggetti donano un tocco di magia a ogni ambiente. FILA Solutions, che accompagna i consumatori praticamente in ogni esigenza domestica, propone un prodotto ad hoc: FEBOL, facilissimo da applicare e che non graffia le superfici. Pronto all’uso, si versa un po’ di liquido su di uno straccio e si strofina. Dopo alcuni minuti si lucida con un panno pulito e asciutto e … come per magia tutto torna a brillare. FEBOL conserva la brillantezza dei materiali ed è adatto anche a rame, ottone e peltro.


In un’epoca dominata dalla plastica e dall’acciaio, il richiamo dei metalli antichi come rame, ottone e peltro esercita un fascino irresistibile, ma il rame si ossida facilmente e crea una patina verde, così dicasi anche dell’ottone e del peltro, che richiedono una pulizia accurata e una cura costante.
La polvere, le impronte digitali e le sostanze grasse possono opacizzarne la superficie e comprometterne l’aspetto. Per pulirli correttamente è fondamentale utilizzare prodotti specifici e delicati, evitando l’uso di detersivi aggressivi e abrasivi che potrebbero danneggiare la patina e opacizzare la superficie. Ecco che FEBOL è a supporto di ogni consumatore.

FEBOL: pulizia Lucidante Per Metalli Preziosi

Pulisce e lucida argento, ottone, rame e peltro. conservanto la brillantezza dei materiali. E’ facilissimo da applicare; non graffia le superfici.

 No diluizione: pronto all’uso.

Applicazione: agitare prima dell’uso. Versare un p. di  FEBOL su di uno straccio e strofinare. Attendere alcuni minuti e quindi lucidare con un panno pulito ed asciutto. 

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Come isolare il soffitto del garage

Per riscaldare un ambiente sovrastante una cantina o un garage si può arrivare a spendere fino a 1/6 in più, dovendo contrastare la sensazione di freddo avvertibile dal pavimento: bisogna intervenire e isolare il garage, in particolare il soffitto del locale di servizio

Tra gli interventi da eseguire per beneficiare di un buon isolamento termico, in costruzioni non proprio recenti, è facile che ci sia da isolare il garage per risolvere una situazione come quella considerata: la sensazione di “piedi freddi” non è piacevole e anche se il termometro interno ci segnala una temperatura adeguata non avvertiamo alcun comfort.

I locali di servizio presentano, di solito, soffitti piuttosto bassi, ma non tanto da impedire l’applicazione di pannelli isolanti spessi 60-100 mm: qui sono stati utilizzati pannelli di polistirolo espanso sinterizzato autoestinguente rinforzato da uno strato in lana di legno di abete, mineralizzata e legata con cemento Portland.

Dopo l’applicazione dei pannelli non sono necessarie né stuccature né ulteriori finiture, anche dal punto di vista estetico il risultato è apprezzabile; l’incollaggio diventa superfluo in quanto, trattandosi di una posa a soffitto, i pannelli andrebbero comunque stabilizzati con tasselli, tanto vale ricorrere solo al fissaggio meccanico.

Per lo scopo possiamo utilizzare lunghi tasselli a percussione di materiale plastico che abbiano un colore simile a quello dello strato di lana di legno: se i pannelli sono battentati e incastrabili tra di loro basta un solo tassello centrale per ognuno, mentre se hanno i profili squadrati è meglio metterne un paio.

Isolare il garage – Taglio e incastro dei pannelli isolanti

isolare il garage
  1. Se i pannelli sono battentati, a quelli che vanno lungo il perimetro, a contatto con le pareti, bisogna asportare il dente laterale.
  2. I pannelli vanno preforati a terra con punte da legno: il foro passante si utilizza poi per marcare quello a soffitto, ovviamente con punta da muro.
  3. Con i tasselli a percussione, dopo aver accostato il pannello agli altri, basta qualche colpo di martello per inserirli e farli espandere.
  4. I pannelli vanno sfalsati sulle file: ciò significa che un pannello per fila va tagliato a misura e la parte necessaria a completare la lunghezza di una fila va posata una volta alla fine e una volta all’inizio.
  5. Rilevata la misura, si può effettuare il taglio con il seghetto alternativo: se si è scelto uno spessore superiore a 70-80 mm l’escursione della lama non permette di tagliare il pannello in una sola passata, lo si può completare tagliando il polistirolo con un segaccio.
  6. Forzandolo leggermente, il pannello tagliato si incastra alla perfezione.

Isolare il garage con prevenzione antincendio

Per isolare il garage, si possono utilizzare i pannelli Multipor, costituiti integralmente da materiale di origine minerale che conferisce compattezza e resistenza meccanica: sono ecocompatibili e riciclabili, la loro struttura porosa permette di avere un isolamento acustico oltre che termico. Sono inoltre ignifughi (reazione al fuoco A1), idrofughi e altamente traspiranti, quindi utilizzati in cantine, garage o passaggi sotterranei assicurano elevate prestazioni e sicurezza. Se vengono applicati a intradosso solaio, fino a uno spessore massimo di 14 cm e nel caso in cui vengano lasciati a vista, è sufficiente incollarli a soffitto, senza la necessità di alcun tassello, verificando che la superficie risulti pulita e priva di parti inconsistenti. Xella Italia

  1. Il taglio dei pannelli si effettua facilmente con una sega a dente sottile, appoggiando il pannello su un piano rigido; il taglio si regola poi con un frattazzo fine.
  2. Il collante si prepara miscelando 20 kg di prodotto in polvere con 8 litri d’acqua pulita; il composto ottenuto si stende su almeno il 70% della superficie del pannello, con una spatola dentata (con risalti di 10-12 mm). Si possono affiancare sul piano di lavoro più pannelli per velocizzare la stesura del collante.
  3. Per mettere in posizione un pannello lo si fa aderire al soffitto col palmo delle mani mediante una leggera pressione uniforme su tutta la superficie, mantenendolo distanziato da quelli adiacenti di un paio di centimetri.
  4. Si fa quindi scorrere il pannello a co­ntatto con gli altri, ottenendo un’adesione per effetto ventosa. I pannelli a soffitto possono essere lasciati a vista e tinteggiati con pittura traspirante per omogeneità cromatica. Per spessori maggiori di 14 cm è necessario usare il pannello Multipor denominato “Speciale DAA-dh” e applicare la malta di incollaggio con spatola con dente da 12 mm. In alternativa si può usare il pannello “Standard” e tassellare ogni singolo pannello. Nel caso di rasatura con malta leggera (fino a 5 mm) deve essere applicata una rete d’armatura in fibra di vetro, tassellata al supporto con il sistema di fissaggio illustrato nelle fasi applicative seguenti.
  5. Si stende uniformemente un primo strato di malta su tutta la superficie isolata. Si applica la rete in fibra di vetro resistente agli alcali. quindi si incide la rete e si fora opportunamente pannello e supporto per il successivo inserimento del tassello a fungo.
  6. Si fissa la vite con avvitatore e si stende­­­­­­­ il secondo strato di malta su tutta la superficie coprendo anche i tasselli.

Isolare la serranda

isolare la serranda

Gli isolanti sottili riflettenti sono costituiti da un sandwich di fogli di materiale riflettente alternati a ovatta, schiume o lana di pecora. A seconda dei tipi, lo spessore varia e può arrivare al massimo a 30 mm.

  1. Si incollano i bollini biadesivi sul lato interno della porta del garage, ogni 500 mm in senso orizzontale e ogni 700 mm in senso verticale. La superficie dev’essere pulita e sgrassata.
  2. Attorno alla maniglia bisogna concentrare qualche bollino in più; sugli spigoli e negli incavi degli elementi di irrigidimento si aggiunge il nastro biadesivo.
  3. I teli di isolante termoriflettente si tagliano nella lunghezza necessaria, ritagliandoli in corrispondenza della maniglia e dei tiranti.
  4. I teli vanno applicati sopra i bollini adesivi in senso orizzontale, iniziando dalla parte inferiore della porta.
  5. Si mantiene teso il telo e lo si preme sull’adesivo, applicando poi il nastro per fissarlo in modo stabile.
  6. Con il nastro bisogna sigillare tutte le giunzioni e applicarlo inoltre lungo i montanti e intorno alla porta per garantire la tenuta dell’isolante.

Vantaggi dell’isolamento

Isolare il garage offre numerosi benefici, sia pratici che economici. Un soffitto ben isolato migliora il comfort abitativo delle stanze sovrastanti, eliminando la fastidiosa sensazione di pavimenti freddi. Questo intervento contribuisce anche a un notevole risparmio energetico, riducendo le dispersioni di calore e abbattendo i costi di riscaldamento.

Inoltre, l’isolamento agisce come barriera acustica, attutendo i rumori provenienti dal garage. Oltre a proteggere le strutture dal degrado causato dall’umidità e dalla condensa, isolare il soffitto del garage incrementa il valore complessivo dell’immobile, rendendolo più efficiente e confortevole.

Problemi causati dal mancato isolamento

Non isolare il garage può provocare diverse problematiche. La dispersione termica è uno dei principali svantaggi: il calore delle stanze superiori si trasferisce verso il garage, aumentando i costi del riscaldamento. Inoltre, l’assenza di isolamento favorisce la formazione di condensa e umidità, con il rischio di muffe e danni strutturali nel tempo.

Anche il comfort abitativo ne risente: le stanze sopra il garage risultano spesso fredde e poco accoglienti, nonostante l’utilizzo del riscaldamento. Ignorare l’importanza dell’isolamento può anche portare a una degradazione più rapida dei materiali e a costi di manutenzione più elevati.

isolare il garage muffa

Quali materiali scegliere

La scelta dei materiali giusti è fondamentale per isolare il garage in modo efficace. Tra le opzioni più comuni troviamo i pannelli di polistirolo espanso, ideali per interventi fai da te grazie alla loro leggerezza e facilità di installazione. I pannelli in lana di roccia, invece, offrono un eccellente isolamento acustico oltre che termico, ma richiedono una posa più accurata.

Anche gli isolanti termoriflettenti, pur avendo uno spessore ridotto, sono utili per migliorare le prestazioni termiche del garage senza sacrificare spazio.

Quanto si risparmia isolando il soffitto del garage?

Isolare il garage può tradursi in un notevole risparmio economico. Una riduzione della dispersione termica può abbattere i consumi energetici del 15-20%, portando a bollette più leggere.

Inoltre, l’isolamento protegge le strutture da danni legati a umidità e muffe, riducendo i costi di manutenzione nel lungo periodo.

In un’ottica di investimento, il miglioramento dell’efficienza energetica e del comfort abitativo può aumentare il valore dell’immobile, rendendolo più appetibile sul mercato.

A Natale “Non basta il pensiero”

Bosch, insieme a Nipoti di Babbo Natale, fa rivivere a “nonna” Maria l’emozione dei viaggi e la passione per la fotografia

Maria Frigerio ha 82 anni e da 4 anni risiede nella RSA Fondazione Anna Borletti di Arosio (Como). Mariuccia, come tutti la chiamano, fin da piccola ha una grande passione: la fotografia. La prima macchina fotografica la riceve in regalo da ragazza grazie a una raccolta punti. Negli anni ‘90 decide di fare del suo hobby una professione. Lascia il suo lavoro di ufficio nell’attività di famiglia e, insieme al marito Ivan, apre un negozio di stampe fotografiche nel centro di Cantù. Mariuccia e Ivan non hanno figli, ma insieme condividono una vita piena di avventure e soddisfazioni, fino al giorno in cui Ivan vola in cielo “per fare le foto al paradiso”. Con la sua reflex e il cavalletto Mariuccia gira il mondo, immortalando i paesaggi e i sorrisi dei bambini. Egitto, Togo, Benin sono alcuni dei viaggi che più le sono rimasti nel cuore. Quando le chiedi che cosa più le manca oggi, lei decisa risponde “La mia macchina fotografica e l’Africa”.


Mariuccia è una delle protagoniste della campagna di comunicazione “Non basta il pensiero”, promossa dal Gruppo Bosch in Italia insieme a “Nipoti di Babbo Natale”, il progetto benefico portato avanti da Un Sorriso in Più Onlus. L’iniziativa della Onlus consente di diventare “nipote” di una persona anziana ospite nelle RSA italiane esaudendo un suo desiderio e instaurando così una relazione unica.
Bosch ha voluto ascoltare e raccontare la sua storia per poi realizzare un suo desiderio speciale, legato ai suoi ricordi più belli. Grazie all’aiuto della famiglia e del personale della RSA Fondazione Anna Borletti, sono stati recuperati alcuni degli scatti che Mariuccia non vedeva da tempo, per realizzarne una mostra fotografica all’interno della RSA.


Complice di questa sorpresa Simone Demontis, 29 anni, Brand Manager della divisione Elettroutensili di Bosch Italia che, in veste di “nipote” ha allestito e personalizzato l’installazione. Simone, oltre a essere un esperto di Fai da Te condivide con Maria la stessa passione per la fotografia. È stato lui, infatti, a sorprenderla facendole rivivere per un giorno l’emozione dei suoi viaggi e l’orgoglio di vedere i suoi scatti esposti.


La campagna di comunicazione “Non basta il pensiero” fa parte delle attività di CSR del Gruppo Bosch in Italia. Lanciata nel mese di novembre sui canali social e interni dell’azienda, la campagna ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico sul ruolo e sulla condizione degli anziani nella nostra società attraverso il racconto emozionante di alcuni ospiti delle RSA sul nostro territorio. “Non basta il pensiero” vuole essere proprio un invito a riscoprire i sogni, le storie e le esperienze degli anziani che, specialmente nel periodo di Natale, rischiano di sentirsi più soli.
La storia della signora Maria Frigerio e la realizzazione del suo desiderio testimoniano il bisogno degli anziani di sentirsi ancora importanti e offre uno spunto di riflessione autentico sul tema della terza età.

Abat-jour in legno fai da te

Con una larghezza di 15 mm e un’altezza di 10 mm, i listelli si sono rivelati ideali per realizzare il gambo di un’abat-jour in legno dalla forma sinuosa e accattivante

Il torciglione di listelli è ormai un classico che trova applicazione nella realizzazione, sempre molto creativa, di numerosi oggetti come alberi di Natale stilizzati, gambe di tavolini da salotto, soprammobili di vario tipo; il tutto connotato da varianti e proporzioni confacenti al caso specifico. Con lo stesso sistema costruttivo si può realizzare anche il gambo di sostegno di questa abat-jour in legno fai da te, usando in modo semplice ma efficace pochi materiali e pochi attrezzi, ottenendo un eccellente risultato estetico.

In effetti, come più volte abbiamo sottolineato, quando si realizzano oggetti per la casa è molto importante l’estetica e la finitura: le proporzioni devono essere corrette, come certe simmetrie che non sfuggono all’occhio e le superfici devono essere lisce e con spigoli finemente stondati, anche quando è richiesto che siano abbastanza vivi.

Nel caso si usi legno al naturale, come nel lavoro di queste pagine, è doveroso scegliere una specie nobile. Non a caso, qui si sono scelti listelli di ciliegio per parquet, sapendo di poter contare su materiale selezionato, stagionatissimo, diritto e senza imperfezioni, facile da lavorare e bello a vedersi già così, senza finitura.

Per fare il gambo dell’abat-jour in legno si uniscono i listelli, tutti della medesima lunghezza, in modo sfalsato con angolo costante. Per giuntarli correttamente, i listelli si forano al centro con una punta di diametro 6 mm, in modo che possano essere infilati uno dopo l’altro su un tubetto di pari diametro che, oltre a tenerli in posizione, serve come via di transito del filo elettrico per l’accensione della lampadina collocata all’estremità superiore.

Il tubetto che sporge inferiormente si innesta sulla base quadrata, fatta anch’essa con gli stessi listelli. Il portalampada da scegliere è di quel genere con ghiera a vite che consente di applicarvi e fissare un paralume standard, acquistato di misura proporzionata all’abat-jour. Lo stesso portalampada, nella parte bassa, si fissa sul breve tratto di tubetto che sporge sopra i listelli tramite un corto spezzone di tige (tubetto filettato esternamente per questi usi).

Costruzione passo passo

Il sostegno e la base d’appoggio

abat-jour in legno fai da te
I listelli di parquet in ciliegio massello, unica risorsa utilizzata per la parte in legno della lampada, hanno una dimensione all’origine 10x15x280 mm.
Uno per uno sono levigati accuratamente a mano, con carta vetrata fine, per rendere le superfici adeguatamente lisce.
Se ne scelgono 14 e si tagliano a metà ottenendo 28 pezzi lunghi circa 140 mm, poi si forano esattamente al centro con punta di Ø 6 mm.

Bloccando un primo listello nella morsa, si inserisce il tubetto di alluminio Ø 6 mm e si comincia l’incollaggio dei listelli l’uno sull’altro: lo spigolo esterno di quello sotto serve come riferimento per l’allineamento dello spigolo interno di quello successivo. Man mano si tengono fermi con una molletta; al termine si applicano due strettoi, uno per parte.

La base dell’abat-jour in legno si fa unendo 9 listelli affiancati, di cui solo quello centrale è forato al centro, e realizzando una cornice intorno con altri listelli bisellati a 45° alle estremità. La cornice è in doppio strato.

abat-jour in legno fai da te
Il blocco di listelli fissati in torsione si unisce alla base inserendo il tubo nel foro al centro, dopo aver spalmato di adesivo vinilico la faccia inferiore del primo listello.

La parte elettrica

Si fa passare il cavo elettrico 2×0,75 mm2, più che sufficiente, essendo bassa la potenza della lampadina di queste lampade.
Smontato il portalampada, vi si avvita sino a fondo il pezzetto di tige acquistato insieme, che permette il fissaggio con colla sul tubetto Ø 6 mm.
I fili che fuoriescono nella parte alta si collegano ai terminali del portalampada; non c’è un senso o una polarità: uno da una parte e uno dall’altra.
Tirando da sotto (con delicatezza) il filo, si porta il blocchetto con i terminali nella sua sede, quindi si avvita la parte alta del portalampada che ferma il tutto.
abat-jour in legno fai da te
Sotto al basamento dell’abat-jour in legno il filo che esce dal tubetto gira e si fa entrare in un foro praticato a metà di uno dei fianchi, facendolo uscire di lato.
A circa 20 cm dalla base si tronca il cavo elettrico per collegare i conduttori a un terminale dell’interruttore e a un cavallotto di rame. Dall’altro terminale dell’interruttore e dal cavallotto partono i conduttori della restante parte di cavo elettrico.
All’interno del suo guscio, l’interruttore prende posto al centro, mentre il cavallotto ha il suo spazio di lato. Il cavo in ingresso e in uscita è bloccato dai fermacavi.
abat-jour in legno fai da te
Il cavo, lungo quanto serve, viene terminato con una spina da 10 A, in questo caso a pipa, per occupare meno spazio.

Candele artistiche intagliate fai da te | Come si realizzano

Divertirsi a realizzare candele artistiche artigianali di ogni genere è facile e divertente

Per realizzare candele artistiche fai da te è oppurtuno conoscere un po’ di più su questi “oggetti”. Può sembrare strano ma oggi si consumano molte più candele artigianali che ai tempi in cui queste erano uno dei pochi mezzi di illuminazione disponibile.

Come in ogni attività che comporta una certa dose di talento artistico quello che non si può insegnare è proprio il passaggio dalla tecnica all’arte della realizzazione delle candele artistiche lavorate a mano. Delle vere sculture in cera.

La moderna candela stearica nasce alla fine del primo quarto dell’Ottocento in ovvia concomitanza con la scoperta che da particolari lavorazioni dei grassi di scarto delle macellerie (ed altri del genere) si poteva economicamente ottenere una sostanza translucida in grado di sostituire la costosa cera d’api e l’ancor più caro spermaceti fino allora usati per fabbricare candele che dessero una luce chiara e senza fumo (o quasi).

Fino ad allora, infatti, la candela, quella buona, di cera d’api, era riservata ai ricchi. I meno ricchi si arrangiavano con le puzzolenti candele di sego (largamente usate per illuminare caserme ed ospedali chissà con quanto piacere di malati e militari), con lumini e lampade ad olio e, da poco tempo, con i primi lumi a petrolio che univano alla puzza una luce rossastra e il costante pericolo di provocare incendi.

Candele nella storia

Sappiamo che la candela nasce nel Medio Evo, ma non sappiamo né dove né quando. La Menorah, il candeliere a sette braccia della fede di Abramo, era alimentato ad olio. Primo cenno certo dell’esistenza delle candele lo abbiamo con la festa della Candelora (il 2 di febbraio), festa in cui si benedicevano le candele, tassativamente di cera vergine, rito documentato dall’undicesimo secolo della nostra era (1001/1100), ma che pare nato nella chiesa d’Oriente (con o senza le candele ?)

Come si fanno candele artistiche?

Come creare candele artistiche? Tutti i progressi della tecnica, le più sofisticate macchine utensili, i procedimenti più complessi con o senza controllo numerico non hanno minimamente influenzato la fabbricazione delle candele artigianali che oggi si fabbricano ancora come al tempo della prima crociata, solo un po’ più rapidamente e neanche tanto.

Si parte dallo stoppino che è una trecciola di lino o di cotone (canapa solo per le candele di sego), imbevuta di sali minerali affini al salnitro che le danno una certa rigidità e ne regolano la combustione riducendo la produzione di fumo (per spegnere una candela, ad ogni modo, il sistema migliore è di stringere la fiamma fra pollice e indice bagnati di saliva).

Ci sono due soli sistemi per fare le candele fatte a mano, ad immersione ed a colata, il primo usato per candele artistiche l’altro per quelle correnti. In entrambi la cera (o il suo equivalente) si fa sciogliere a bagnomaria ad una temperatura variabile secondo il prodotto fra i 50 e i 70 C°, fino a quando cioè assume più o meno la viscosità del miele.

Ad immersione

Nel primo sistema si attacca in fondo allo stoppino un peso e lo si cala nella cera fusa. Si ritira lo stoppino coperto di cera e lo si raffredda in acqua; lo si rimette nella cera, lo si estrae e lo si raffredda, tante volte quante bastano ad ottenere il diametro voluto. E’ così possibile, usando cere di diversi colori, ottenere candele artistiche intagliate, hanno un bell’effetto decorativo.

Con questa tecnica, disponendo di cere di diversi colori, è possibile realizzare oggetti veramente unici. Occorre avere un secchio o un catino pieno d’acqua fredda. Si immerge l’anima nella cera di uno degli scomparti, la si tira subito fuori e la si raffredda nel catino. Ogni bagno aggiunge uno strato spesso circa un mm (poco più, poco meno, secondo il tipo di cera usata): per avere strati più spessi non si deve lasciare più a lungo la candela nella cera fusa dove si rammollirebbe ma fare un numero maggiore di bagni dello stesso colore. Ecco come fare candele artistiche.

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  • ★ARTE FATTA A MANO – Queste candele uniche, Rotonde e Senza Profumo, a colonna sono delicatamente scolpite con sofisticati motivi in ARGENTO, e le bellissime curve e immagini si abbinano perfettamente ai toni delicati della cera. E’ adatta a tutti gli ambienti e dedica uno stile artistico alla tua vita di tutti i giorni.
  • ★DECORAZIONE PER LA CASA – Ideale per le Vacanze, Matrimoni, Feste o Altre Occasioni. Elegante centrotavola illuminerà la vostra sala da pranzo e la mensola del caminetto.
  • ★COMBUSTIONE DI LUNGA DURATA – Ore di Combustione: 120 ore o più, 495g*2, D: 7cm, Alt.: 13cm.
  • ★MATERIALE – Stoppino in Cotone, Cera di Paraffina
  • ★SODDISFAZIONE AL 100% - La nostra promessa è quella di fornire un’elevata qualità di prodotti e servizi. Forniamo un rimborso completo e reso per qualsiasi problema riscontrato dopo aver ricevuto il prodotto
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  • Tecnologia 3d Ture fiamma è il nostro brevetto, rendendo giveu candele senza fiamma praticamente indistinguibili, accuratamente replicare la forma tridimensionale, colore e luce intermittente di una fiamma vera. 360 gradi visivo fiamma offrono un diverso utilizzo esperienze
  • Si aggrappa a una romantica Fantasy con un pizzico di fragranza Rose, le nostre candele si aggiunge un meraviglioso lieve odore per creare l' atmosfera in cui sono immessi, senza profumazioni oltre la superficie. Godetevi questa funzione due in uno e hanno sempre la tua casa fresco e dolce.
  • Funzione di controllo remoto e controllo remoto per ogni candela, include un 10 consentendo per una libera e preference-tailored esperienza. Telecomando funzioni: ON/OFF, 4-, 6- e funzione timer consente di programmare le candele in incrementi da ore, costante/luce soffusa, luminoso/dim
  • Sicuro al 100%. Tutti i vantaggi delle candele tradizionali e nessuno dei negativi. Abbiamo a cuore la propria sicurezza e un rischio di incendio non dovrebbe essere una preoccupazione. No More dripping-hot cera, niente più fumo o preoccuparsi di addormentarsi senza eliminare le candele. Nota: poiché essi sono realizzati con vera cera che può fondere in alcune condizioni

A colata

La produzione candele lavorate a mano con il sistema a colata prevede uno stampo, cilindrico per le candele correnti, delle forme più varie per quelle da arredamento, attraversato assialmente dallo stoppino e nel quale si cola la cera fusa. Nell’industria si hanno stampi multipli in cui lo stoppino attraversa un pistone conico (la punta della candela) che a cera solida si alza, sfornando in un colpo solo dozzine di pezzi.

Una griglia a pettine afferra e solleva il gruppo di candele seguito dagli stoppini, il gruppo dei pistoni si abbassa ed il procedimento si ripete.

Candele decorative intagliate

lo strumento principe per intagliare con delicata precisione la cera è il coltellino a lama fissa e ben affilata compreso nel kit.

Un bagno dopo l’altro, le colature creano sotto la candela una specie di stelo, comodo per maneggiarla ma che poi va tagliato via.

Per un certo tempo (dipende dal diametro della candela) la cera resta morbida da poterla arricciare, curvare annodare.

Per scanalature arrotondate che il coltello non riuscirebbe ad ottenere si usa la miretta, una specie di sgorbia cilindrica, compresa nel kit.

 

Ventilazione meccanica controllata e intelligente con BRA.VO M di Vortice

Un dispositivo compatto che misura la qualità dell’aria, volendo anche con il collegamento a sensori esterni e a banche dati di rilevamento ambientale, e di consenguenza aziona la ventola per espellere aria viziata e poi immettere aria prelevata dall’esterno, con un meccanismo di recupero del calore mediante accumulo

Gli interventi per il contenimento delle dispersioni energetiche che si stanno facendo sulle case da anni (e continueranno, viste le indicazioni della Comunità europea) hanno quasi sempre il risvolto negativo di sigillare troppo l’atmosfera interna dell’abitazione, con il conseguente degrado della qualità dell’aria, aumento dell’umidità e possibile formazione di muffe.

Per questo si rende necessaria l’installazione di un sistema come BRA.VO M, un dispositivo di ventilazione meccanica smart con recupero di calore, indispensabile nelle abitazioni di nuova costruzione, negli interventi di ristrutturazione e negli ambienti con problemi di umidità da condensa. BRA.VO M si caratterizza per la grande efficacia d’azione congiuntamente a consumi minimi, silenziosità in tutte le ore della giornata, funzionamento autonomo grazie ai sensori a bordo, elevata efficienza di scambio termico con recupero del calore dall’aria estratta, ridato poi all’aria nel momento in cui viene reimmessa in ambiente domestico.

Dove si mette e come funziona

L’installazione del dispositivo di ventilazione meccanica controllata BRAVO.M Vortice

Ventilazione meccanica controllata

La confezione di BRA.VO M contiene:

  • il coperchio interno con i comandi a bordo;
  • la scatola da montare a parete che racchiude l’elettronica;
  • il corpo centrale da inserire nel muro contenente motore e scambiatore di calore;
  • la griglia esterna in gomma;
  • il filtro G3;
  • viti e tasselli per il montaggio dei componenti.
Ventilazione meccanica controllata
L’installazione va effettuata in un muro perimetrale di spessore compreso tra 285 e 700 mm e prevede l’apertura di un foro passante Ø 160 mm, da effettuarsi con apposita carotatrice munita di fresa a tazza e con un’inclinazione verso il basso, dall’interno verso l’esterno, di circa 3°. Questa precauzione è necessaria per impedire che, se l’acqua dovesse infiltrarsi, scivoli verso l’apparecchiatura interna. Nel foro va inserito uno spezzone di tubo in PVC di pari diametro e lunghezza del foro.
Si stende un cordone di sigillante sul labbro interno della griglia che va a contatto con il tubo, la si inserisce dall’interno fino a farla uscire e la si fa aderire all’estremità del tubo, incastrata su di esso. Sempre operando dall’interno, si inserisce il filtro G3 e lo si preme nella sede centrale della griglia.
La parte interna va fissata con tasselli, utilizzandola come maschera per segnare i punti in cui praticare i fori a parete.
Si collega l’alimentazione elettrica e si inserisce il pacco di scambio termico, ruotandolo in modo che la sede del connettore del motore sia rivolta verso l’alto, e lo si collega al connettore posto sull’unità interna.
Ventilazione meccanica controllata
A questo punto si può montare il coperchio a ribalta e prepararsi alla messa in funzione.

Il Brico io di SIENA riapre!

Dopo oltre un mese di chiusura a causa della devastante alluvione di ottobre, il punto vendita affiliato Brico io di Siena è finalmente pronto a riaccogliere i suoi clienti. Un momento atteso non solo dalla proprietà e dai collaboratori, ma anche da tutta la comunità che, in questo periodo, ha dimostrato un’incredibile vicinanza.
L’alluvione di ottobre: ​​una prova durissima che ha messo in ginocchio diverse attività colpendo in modo particolare il nostro punto vendita di Siena.

Un lavoro instancabile, il dietro le quinte della riapertura: sgombrare, buttare, pulire recuperare e riallestire.
Le giornate di lavoro sono state lunghe e faticose, spesso superando le dieci ore consecutive, ma il desiderio di vedere il negozio tornare a vivere ha motivato tutti ad andare avanti.
Veramente tanta gente è stata vicina alla proprietà: amici, conoscenti, la Contrada dell’Oca, non ultimi i dipendenti stessi o di negozi vicini.
La comunità: una risorsa inestimabile, solidarietà e interesse per la nostra riapertura, come se anche ai clienti mancasse un pezzo di negozio!
Un grazie speciale da parte della proprietà a tutti coloro che sono stati presenti in queste giornate: dai figli alle autorità, alle società che l’hanno supportato lo ritroviamo in un articolo pubblicato questa mattina sul quotidiano “La Nazione” che ha intervistato il proprietario: Stefano Bernardini.
Questa riapertura non rappresenta solo il ritorno alla normalità, ma è anche un simbolo di resilienza, forza e spirito di comunità. È il segno che, unendo le forze, si possono superare tante difficoltà.
Brico io di Siena è pronto ad affrontare questa nuova fase con rinnovata energia e l’obiettivo di crescere ancora di più, per essere un punto di riferimento per la città ei suoi abitanti.
Grazie a tutti per il sostegno e… benvenuti nel nuovo Brico io di Siena!

Brico io SIENA – Strada Massetana Romana, 50 – Tel. 0577.226104

Orario di apertura: Dal Lunedì al Sabato 9.00-13.00 e 15.30-19.30 // Domenica 16.00-19.30 // Domeniche di dicembre (8-15-22) 10.00-13.00 e 15.30-19.30

Ripiano della cucina: ecco qual è il materiale migliore

Se si chiede a chi ha finito da poco la propria casa qual è stato l’ambiente più impegnativo da arredare, con buona probabilità la risposta sarà: la cucina. Un po’ per i tempi, spesso lunghi, un po’ perché è l’ambiente di rappresentanza delle case di ultima generazione.

In un’epoca in cui l’open space è così diffuso, ogni dettaglio della cucina deve essere impeccabile. L’ambiente deve apparire, quindi, piacevole ed elegante, ma non bisogna dimenticare la praticità, perché al di là dalle visite di cortesia la cucina viene usata, e molto.

Tra tutti gli elementi della stanza, forse il top cucina è uno degli elementi più utilizzati in cucina e per questo richiede una scelta attenta e ponderata. Scopriamo quali sono le opzioni e qual è il materiale migliore per il top della cucina.

Top cucina: la scelta del materiale

Tra i materiali più comuni si trovano il legno, l’acciaio, il quarzo, il marmo e il gres porcellanato. Ognuno di questi ha pro e contro, in termini di funzionalità, mentre tutti – a seconda dei gusti – offrono una resa estetica di alto livello. Tra questi però ce n’è uno in grado di replicare l’effetto estetico di quasi tutti gli altri con un livello di efficienza inarrivabile. Stiamo parlando del gres porcellanato.

La versatilità estrema di questo materiale in effetti permette di trovare la soluzione più adatta per ogni stile di cucina, dal classico al contemporaneo, senza compromettere la resistenza e alla facilità di manutenzione. Ripiani come i top cucina di Atlas plan in gres porcellanato, infatti, garantiscono un’estetica impeccabile, unita alle alte prestazioni di un materiale non poroso e resistente ad acqua, calore, graffi e urti. Veloce da pulire, indeformabile ed estremamente versatile in termini estetici.

Atlas Plan: qualità e varietà

Atlas Plan è un marchio leader nella produzione di top cucina in gres porcellanato, appartenente al gruppo di Atlas Concorde, leader mondiale del comparto ceramico con un cuore tutto italiano.

Il gres porcellanato di Atlas Plan è disponibile in una vasta gamma di finiture, che spaziano dall’effetto marmo a quello cemento, passando per texture più moderne e minimaliste, fino alle più belle essenze del legno.

Perché scegliere il gres porcellanato

Vediamo ora più nel dettaglio quali sono i motivi per cui scegliere il gres porcellanato. Prima di tutto, è estremamente resistente. Non si graffia facilmente e resiste a urti e abrasioni, caratteristiche che lo rendono perfetto per un utilizzo intenso come quello del piano cucina, dove ormai non solo si preparano e consumano i pasti, ma si studia, si lavora, si intrattengono i bambini. In secondo luogo, non assorbe liquidi, evitando così la formazione di macchie, muffe o batteri.

Un altro punto a favore del gres porcellanato è la sua resistenza alle alte temperature. È possibile appoggiare pentole bollenti direttamente sul top senza preoccuparsi di danneggiare la superficie. Inoltre, il gres porcellanato non cambia colore nel tempo, mantenendo intatta la sua bellezza originaria anche dopo anni di utilizzo.

Cucina a prova di vita

La cucina ha sostituito in moltissime case moderne il soggiorno, sia come utilizzo che come tempo di stazionamento. Che ci sia un’isola, una penisola, o un piano d’appoggio a parete, i piani delle cucine oggi come ieri sono destinati a vivere sotto pressione: scegliendo gres porcellanato, però, si può avere una cucina garantita a prova di vita moderna, resistente e versatile.

NUOVA APERTURA A LUINO (VA)

Oltre 1.300 metri quadrati per chi ama casa e giardino

Il nuovo negozio Brico Plus, affiliato a Brico io, di LUINO è frutto della collaborazione con La Quattro s.r.l., già affiliata a Brico io dal 2022.
Luino è il quarto punto vendita.
Con questa nuova apertura sale a 40 il numero degli affiliati, per un totale Italia di 119 punti vendita.
La nuova apertura ha sede in un parco commerciale dove sono presenti anche un punto vendita Tigros ed Euronics.
Dispone di un ampio parcheggio a disposizione della clientela.
All’interno degli oltre 1.300 mq. destinati alla vendita troviamo più di 25.000 articoli nei reparti tradizionali e tecnici del “fai da te” affiancati dal corner “Area Kasa” per completare l’offerta dedicata al mondo casa dal tessile al piccolo elettrodomestico.


Inoltre, il negozio dedica ampi spazi a prodotti promozionali e stagionali, per soddisfare le richieste dei clienti durante tutto l’anno e accompagnarli nei loro progetti di bricolage e cura della casa e del giardino.
Siamo certi che anche con questo nuovo punto vendita, grazie all’esperienza già consolidata nel settore, l’affiliato potrà essere un punto di riferimento sul territorio per le famiglie impegnate ogni giorno nella cura e nella manutenzione della propria casa e del proprio giardino – dichiara Lorenzo Bocchi Responsabile Sviluppo e Franchising di Brico io S.p.A.”
I Servizi – Taglio legno su misura. Tintometro. Duplicazione Chiavi e radiocomandi.
Lo staff – 7 addetti più il personale di regia
Le Offerte – il volantino realizzato per l’apertura propone una serie di articoli a prezzi vantaggiosi selezionati tra i più rappresentativi dei reparti, con un occhio particolare alla stagionalità.
Orario di apertura: dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 19.30 – domenica dalle 8.30 alle 19.30