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Tornitura a scavo

Nei lavori di tornitura i più bravi mescolano superfici piane e curve per sottolineare il contrasto tra i due generi di lavorazione. Seguiamo la lavorazione di un vaso davvero originale

vaso di legno scavatoLa tornitura è in grado di dare origine a solidi di rotazione, cioè che nascono dalla rotazione di una figura piana: ad esempio, il quadrato genera un cilindro e il triangolo, un cono. Più difficili le realizzazioni di figure curve come cerchi ed ellissi, che danno sfere e ovoidi. Se cerchiamo di ottenere queste forme con la tornitura a scavo di un pezzo le cose diventano davvero complicate: come fare a tornire pezzi pesanti senza un centro? È necessario disporre di un tornio da legno abbastanza evoluto con un dispositivo che si chiama “lunetta”. Il pezzo squadrato nelle sue forme definitive viene montato sul tornio tra trascinatore e contropunta e tornito per un paio di centimetri nel suo estremo. La superficie cilindrica è ora adatta ad essere sostenuta dalla lunetta, un supporto da montare sulla guida, munito di tre rotelle che appoggiano sull’esterno del pezzo durante la rotazione. All’estremità opposta si monta un platorello per il fissaggio con viti al posto del trascinatore, in modo da garantire il sostegno del pezzo anche senza la pressione della contropunta. Si può cominciare con una tornitura a scavo dell’interno del tronco sistemando il poggiautensili parallelo alla testata e usando sgorbie con il tagliente curvo. L’abilità del tornitore sta nel portare la cavità ad una forma il più possibile vicina ad una sfera. Con il procedere del lavoro si sostituisce il poggiautensili dritto con uno prolungato che sostiene l’utensile anche durante la lavorazione interna. Come riferimento si usa una dima a quarto di cerchio di lamiera per verificare la regolarità della superficie. Al termine della lavorazione si passa, a mano, una serie di tele abrasive di grana via via più fine.

Cosa bisogna fare prima di tornire

fresare il legno
Per ottenere un buon risultato il ceppo deve arrivare al tornio con le sue misure definitive. La trave di acero occhiolinato viene tagliata a misura e spianata in corrispondenza dei lati da rifinire. Una levigatura finale con il “carrarmato” rende le superfici lisce e pronte per i successivi processi di finitura. Un lato viene lasciato con la superficie grezza prodotta dal taglio della motosega.

Le fasi della tornitura a scavo

tornitura a scavo

  1. Dopo il montaggio del pezzo tra le punte, si tornisce una limitata superficie esterna, dando al pezzo forma cilindrica per un breve tratto all’estremità rivolta verso la contropunta; la parte cilindrica deve essere sufficiente per l’appoggio delle rotelle della lunetta.
  2. Con il montaggio della lunetta non è più necessaria la contropunta e con lei viene eliminato anche il mozzo su cui appoggiava. La lavorazione prosegue con l’ausilio di un lungo poggiautensile che permette di usare la sgorbia con una sporgenza minima a tutto vantaggio della precisione.
  3. Prima dell’asportazione definitiva della superficie cilindrica su cui appoggia la lunetta si leviga l’interno della cavità e si lavora la testata incidendo l’anello fino quasi a tagliarlo completamente. Poi si toglie la lunetta e si tronca il sottile diaframma con una lama da seghetto. Prima di smontare il pezzo dal platorello si levigano a mano i residui del taglio.
  4. Le quattro superfici laterali del vaso vengono rifinite in modi diversi per disporre, con una semplice rotazione, di diversi effetti estetici inconsueti per un vaso. Una faccia ha i segni della sega a catena con le fibre del legno ben in vista, mentre quella adiacente è levigata e trattata con una ceratura bianca sotto la quale è visibile la pregevole occhiolinatura dell’acero.

La facciata bruciata e quella lucida

bruciatura del legno

  1. La bruciatura è la finitura assai originale conferita alla terza faccia del vaso. Deve essere eseguita con mano ferma e movimenti regolari per produrre un colore nero uniforme e una screpolatura omogenea. Per evitare di sporcarsi ogni volta che si tocca il vaso è consigliabile trattare la superficie con un impregnante trasparente.
  2. La quarta faccia viene rifinita con una laccatura lucida. Si stende per prima una mano di turapori, per formare un film impermeabile sul legno. Dopo l’asciugatura si passa una tela abrasiva fine con il tampone di legno per eliminare le irregolarità dello strato precedente e si termina con un paio di mani di flatting lucido.

Tornio con trapano | Caratteristiche e montaggio

Il tornio con trapano è un intelligente dispositivo che consente di usare il trapano come forza motrice per un tornio dalle buone prestazioni

In questo articolo parliamo del tornio con trapano, del suo funzionamento e di come si monta.

Fra gli accessori, o meglio gli aggiuntivi per trapano, quello per tornitura è forse il solo che ha resistito al tempo ed oggi, col diffondersi di trapani a velocità variabile, riesce, entro limiti d’uso ragionevoli, a sostituire in tutto e per tutto un tornio integrale perché è semplice, versatile e di minor ingombro. 

tornio con trapano
Tornio per legno con trapano

Un tornio è costituito da una testa motrice, una contropunta e un ventaglio portapezzi, tutti e tre montati su un telaio rigido che è ovviamente il pezzo di maggior ingombro.

Considerando che anche il meno attrezzato dei bricoleur dispone di un banco da lavoro è stato ridotto all’essenziale il tornio, eliminandone il telaio e dotando i tre pezzi principali di robusti morsetti che permettono di bloccarli sul bordo del tavolo allineati fra loro.

Con copiatore

Il modello di base è stato affiancato da una versione che, pur basata sul medesimo sistema, permette anche la copiatura dei pezzi.

I morsetti reggono il trapano e la contropunta e ospitano anche una barra cilindrica su cui scorre il portapezzi, dotato di un tastatore che scorrendo sul primo pezzo tornito, retto da due bracci sporgenti dietro il tornio, fa avanzare o indietreggiare il braccio portaferri ovviamente dotato, per questa lavorazione, di scalpello fisso.

Il sistema, anche se meno divertente della tornitura a mano libera, permette di ottenere quattro gambe uguali senza dover continuamente verificare col calibro a compasso la concordanza fra modello e pezzo in lavorazione. 

La lunghezza dei pezzi

La lunghezza della barra di scorrimento permette di tornire fra le punte pezzi non più lunghi di 600 mm; sostituendo la barra con un tubo più lungo, di identico diametro e sufficientemente rigido, si potranno tornire pezzi di un metro e più (montando però una lunetta da autocostruire).

Aggiuntivo in kit

L’aggiuntivo tornio per trapano sta tutto dentro una scatola poco ingombrante che contiene, dal basso, la barra di scorrimento, il manicotto di raccordo, la sede della contropunta, le leve del copiatore, i bracci che reggono il modello, le ghiere e la contropunta, i due morsetti, il platorello ed il ventaglio portaferri, il volantino della contropunta ed il braccio portaventaglio. Al tutto si aggiunge la necessaria dotazione di viti e dadi occorrente per il montaggio.

Il montaggio del tornio con trapano

Per prima cosa, seguendo le istruzioni, si montano nei due morsetti i manicotti che in quello di sinistra ospitano l’asse della forchetta di trascinamento ed il manicotto di raccordo al trapano ed in quello di destra la contropunta ed il manicotto filettato col volantino che ne permette la regolazione fine. Asse della forchetta e contropunta girano su cuscinetti a sfere. Si blocca sul bordo del tavolo il morsetto di sinistra e vi si innesta la sbarra di scorrimento. Sulla barra si calza il braccio del portaferri, con o senza le leve, e, alla distanza opportuna, il morsetto di destra. I due morsetti debbono aderire entrambi perfettamente al bordo del tavolo, così da garantire l’allineamento tra forchetta e contropunta e vanno stretti quanto meglio si può per poter reggere alle vibrazioni.
Si introduce il mandrino del trapano dentro il manicotto zincato, calzando le griffe sul codolo dell’asse della contropunta. Una finestra aperta nel manicotto permette di introdurre la chiave per stringere le griffe dopo di che due viti lo stringono saldamente sul collare del trapano.
Per ottenere un buon risultato il trapano non può essere lasciato “a bandiera” ma occorre reggerne il peso con uno scalo di legno che lo mantenga orizzontale e ne riduca le vibrazioni. Le dimensioni e la forma del supporto vanno quindi studiate caso per caso, sempre però in modo da lasciare a portata di mano l’interruttore ed il regolatore della velocità. Tanto la forchetta quanto il platorello sono avvitati sull’asse motore e quindi non occorre smontare il tornio per passare dalla lavorazione fra le punte a quella di testa.

Mobile cucina fai da te con portarotolo | Costruzione illustrata

Un mobile cucina che ricalca l’aspetto classico delle basi da cucina, con cassetti superiori e ante inferiori e un prolungamento laterale che racchiude un portarotolo a scomparsa

Per la costruzione di questo mobile cucina abbiamo utilizzato MDF e circa 6 metri di listelli di abete da 30×30 mm di sezione. Da un pannello 1000x450x19 mm abbiamo ricavato il top, nel quale è stato praticato uno smusso sul lato frontale per raccordarlo con la spallina della finestra.

Servono poi quattro pannelli da 410x880x19 mm, due per i fianchi e due da cui si ricavano le ante e i frontalini dei cassetti; tre pannelli da 400x780x14 mm per i ripiani interni. La chiusura posteriore si ottiene dal taglio di un pannello di faesite da 1000×1000 mm. 

Fino a questo punto si tratterebbe di un mobile cucina “normale”, senonché il top è stato concepito in modo ingenoso. Sotto di esso, infatti, può essere inserito un ulteriore cassetto in cui racchiudere il rotolo per la carta assorbente da cucina completo di supporto. 

mobile cucina

Lo spazio sotto il cassetto del portarotolo sembra dalle foto essere stato sfruttato per un altro accessorio di uguale ingombro. Presumiamo essere una pattumiera in cui raccogliere le capsule o i fondi del caffè e altri scarti in attesa di gettarli nel cassonetto.

In commercio si trovano molte tipologie differenti di mobili cucina, ma non sempre questi soddisfano ne nostre esigenze. Realizzare mobili per cucina fai da te può essere abbastanza semplice, inoltre fa fronte alle nostre necessità e ci regala grandi soddisfazioni. Ecco di seguito come costruire un mobiletto cucina.

Ferramenta e cassetto portarotolo

Per il completamento e la funzionalità del mobile occorrono 5 maniglie, 4 cerniere a scatto per ante, 8 guide complete per cassetti e 6 reggipiani ricavati da angolari di alluminio, più alcune squadrette metalliche per comporre le strutture.
La struttura del portarotolo (qui capovolta) è fatta con legno recuperato tra gli avanzi: una U di tavolette costituisce la parte fissata sotto il mobile, con altre 3 tavolette e un pezzo di tondino si compone la parte mobile che supporta il rotolo, scorrevole sulla prima tramite due guide laterali.
Effettuate le prime prove per testare la corsa di apertura, si ricorre a un pezzo di tubo in plastica e a un disco di legno per far sì che il rotolo rimanga aderente alla faccia interna del frontalino.
mobile cucina
Grazie a questo portarotolo a scomparsa i fogli di carta assorbente sono sempre a portata di mano

Montaggio del mobile cucina

Il telaio entro cui vanno collocati i cassetti è realizzato con listelli 30×30 mm uniti con colla, viti e squadrette metalliche agli angoli interni.
Per i cassetti di questo mobile da cucina si utilizzano tavolette di abete di sezione 100×14 mm ricavate da perline. Nella faccia rivolta all’esterno, lungo la linea mediana orizzontale, si aprono due fori e vi si inseriscono le spine per il montaggio del frontalino.
In questo pezzo, le uniche parti da verniciare sono i frontalini (con già predisposti i fori per le maniglie) e il profilo anteriore del telaio.
Alla base del mobile è previsto uno zoccolo di circa 70 mm;il top viene fissato a filo posteriore dei fianchi, mentre sul lato anteriore lo sbalzo di 40 mm compensa lo spessore dei frontalini e l’ingombro delle maniglie.
I due listelli agli angoli inferiori fanno da supporto alle guide di scorrimento del cassettone interno, costruito con avanzi di multistrato ed estraibile grazie a un grande foro centrale aperto nel pannello anteriore.
Alcuni pezzi pronti per la verniciatura: i ripiani interni e le ante, in cui sono già state aperte le sedi per le cerniere e i fori passanti per il montaggio delle maniglie.
Terminata la verniciatura dei pezzi, si può passare al montaggio definitivo del mobile per cucina. Prima di fissare le ante e introdurre il cassettone, suddiviso in due scomparti, si delimita con nastro di carta la base del mobile per verniciare lo zoccolo perimetrale in colore nero.
mobile cucina
L’interno dei cassetti superiori si lascia grezzo, mentre quello inferiore viene trattato con vernice trasparente.
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Il mobiletto cucina ultimato

Curvare a secco il legno

Ci sono diverse tecniche, a seconda del tipo e della funzionalità della costruzione, che permettono di far assumere al legno una forma morbida, ad arco o sagomata; vediamo come procedere per curvare a secco

Le lunghe fibre che compongono il legno ne fanno un materiale compatto, ma elastico: è possibile fletterlo, ma le fibre si oppongono allo sforzo applicato, tant’è che al rilascio tendono a fargli riassumere la forma originale. Per fare in modo che il legno mantenga una certa curvatura si usa immergerlo in acqua per un certo tempo o sottoporlo all’azione del vapore, ma esiste il modo di ottenere buoni risultati anche se si decide di curvare a secco.

Con la tecnica dei tagli multipli è possibile far assumere una curvatura regolare a listelli e tavole di modesto spessore e ben stagionati, senza che sia necessario incorporare umidità. Sul lato che dev’essere sottoposto a compressione bisogna praticare una serie di tagli perpendicolari alla direzione della curvatura da imprimere, tanto più ravvicinati quanto più è stretto il raggio di curvatura che si vuole ottenere. L’importante è che i tagli vengano eseguiti a distanza regolare ed alla stessa profondità, lasciando intatta una porzione di spessore tale da non indebolire il legno sul lato opposto.

I tagli eseguiti vanno riempiti con abbondante colla vinilica, prima di imprimere al legno la forma desiderata, che deve essere mantenuta con morsetti, sergenti o cinghie, su una dima o con il fissaggio al suo supporto definitivo, sino al completamento dell’essiccazione.

TAGLIO E PIEGA

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Per curvare a secco i tagli trasversali devono essere distanziati indicativamente di 10 mm ed affondare per circa 2/3 nello spessore del legno. Lo spessore della lama montata sulla circolare forma un canale di larghezza adeguata che facilita il successivo incollaggio. Meglio sarebbe che fosse montata capovolta ed utilizzata come circolare da banco con l’altezza ben regolata: è più comodo guidare il pezzo verso la lama che non viceversa.

Attrezzi speciali per tornio | Testa girevole, rotelle e abrasivo in filo

Testa girevole, rotelle e abrasivo in filo sono attrezzi speciali che rendono la tornitura al contempo più facile e più complessa, con affascinanti risultati estetici

Oltre ai classici componenti del tornio per legno esistono attrezzi speciali ideati per realizzare intagli e sagomature particolari che con gli accessori comuni non sarebbero possibili.

Vediamo quali sono questi attrezzi speciali e come funzionano.            

Testa girevole

La testa motrice in certi torni presenta delle caratteristiche davvero esclusive: può scorrere sul bancale (proprio come la contropunta) ed essere fissata con un rapido sistema a vite sia all’estremità dei tondi, sia in posizione intermedia.

Interamente costruita in ghisa, comprende sia l’albero di trascinamento sia il motore elettrico, collegato al primo da un sistema di pulegge alloggiate all’interno del corpo così che la cinghia di trasmissione lavora in posizione protetta.

L’albero del mandrino, e qui sta la vera trovata, non è necessariamente parallelo al bancale, ma dispone di un basamento che gli permette di ruotare. In pratica, avendo l’accortezza di fissare il tornio sul bordo del tavolo, si può portare il mandrino a sbalzo, di fronte all’operatore, ed affrontare così la lavorazione di pezzi di grande diametro.   

Il motore e il castello della punta sono ruotabili di 90° per passare dalla tornitura longitudinale a quella trasversale avendo il pezzo sempre frontale.
Il piatto di grosso diametro che va tornito a sbalzo riceve un anello di ferro che permette di ancorarlo all’albero del mandrino.
Nella tornitura a sbalzo, l’utensile può essere appoggiato su un supporto sagomato che svolge la funzione del ventaglio portautensili.

Rotelle che intagliano

Tra gli attrezzi speciali da tornio troviamo un utensile destinato ad arricchire la texture (in italiano sarebbe l’aspetto superficiale, la trama) della superficie dei pezzi torniti.

attrezzi speciali

Si tratta di un massiccio ferro (usiamo il termine per comodità) il cui aspetto ricorda la rotella per i ravioli e che, spinto o guidato contro la levigata superficie lasciata dallo scalpello, ne muta le qualità visuali e tattili creando, secondo varie modalità descritte nel manuale d’uso, strie, spirali, buccia d’arancia e, con l’esperienza, qualsiasi altro tipo di trama la fantasia consigli e l’abilità permetta.

Abrasivo in filo

Oltre alle rotelle, per modificare la superficie, lo scalpello può essere dotato di ferri in grado di tornire spirali destre e sinstre di passo da 2 a 11 mm: ecco quindi il gambo del candelabro o del bicchiere sottilmente scavati, ecco il manico del cavatappi o l’esterno della scatolina abbelliti da perfette spirali.

Ma nelle gole strette di queste decorazioni si entra solo con un abrasivo speciale. Si tratta di una corda di sezione rotonda completamente impregnata di abrasivo che non si strappa e viene fornita in bobine da 15 metri.

Può essere dimensionata esattamente in funzione della scanalatura da rifinire e si usa a due mani facendo scorrere il filo nella gola e muovendolo in alto e in basso fino a rendere perfettamente levigata la superficie.

Radiatori ad acqua | Garanzia a vita De’Longhi

La gamma dei radiatori ad acqua De’ Longhi gode di una garanzia di 15 anni che può essere estesa a vita se si montano, in abbinamento ai kit, detentore e valvola dello stesso marchio

Tutta la gamma di radiatori ad acqua De’ Longhi, di cui fanno parte anche le piastre, i radiatori decorativi e i termoarredi normali, misti e Air System, godono di una garanzia di 15 anni. Inclusi nella confezione dei radiatori ci sono i fissaggi a parete, ma non le valvole e i raccordi con l’impianto termico esistente.

Qualora si usino i kit di raccordo della casa, De’ Longhi, consapevole dell’alta qualità dei propri prodotti e della loro affidabilità nel tempo, offre la possibilità di estendere a vita la copertura di garanzia, sia del radiatore sia del kit accessori.

Un vantaggio non da poco considerando la possibilità di scelta fra kit con detentore a squadra e valvola con o senza testa termostatica, fermo restando che, in quest’ultimo caso, si tratta comunque di una valvola termostatizzabile che consente l’acquisto in un secondo tempo della testa termostatica.

Termoarredo De’Longhi

La confezione dello scaldasalviette comprende lo sfiato dell’aria e i fissaggi a parete, con distanziali regolabili, viti, tasselli a espansione e tappi di finitura.

Montaggio detentore e valvola

Tolti i tappi di protezione alle estremità del radiatore, si applica in alto, dove c’è un unico terminale forato, la valvolina di sfiato, mentre nella parte bassa (presenza di un foro per ogni terminale) vanno applicati il detentore e la valvola, entrambi a squadra. I due elementi si smontano per avvitare dapprima il raccordo con la sede del radiatore.
Ogni raccordo ha un o-ring di guarnizione e va serrato con una chiave esagonale da 13 mm.
La valvola ha una parte filettata su cui si avvita il collare del raccordo, che va serrato con una chiave a forchetta o una a pappagallo.

Tutte le possibilità di scelta

Fra i kit di raccordi all’impianto termico esistente c’è possibilità di scegliere fra blister completi di detentore e valvola termostatizzabile a squadra, altri identici kit con l’aggiunta della testa termostatica, oppure l’acquisto della sola testa termostatica, senza altri annessi.

Questo per rispondere alle esigenze di chi preferisce verificare prima, con l’uso effettivo del radiatore, la necessità di regolazione automatica dello stesso e aggiungere la testa termostatica solo in caso di necessità.

Chi invece sa già che è necessaria si procura il kit completo, dove sono presenti sia la valvola termostatizzabile sia la testa termostatica.

Le valvole e detentori, dalle gradevoli linee di design, sono in finitura cromata.

Una facile installazione

Si misura la distanza tra gli attacchi idraulici e il punto in cui vanno messi gli attacchi a parete: due nella parte alta del radiatore, uno al centro in basso.
Si riportano sulla parete le misure prese, facendo riferimento alla posizione degli attacchi idrici presenti, e si effettuano i fori per l’inserimento dei tasselli a espansione, inclusi nella confezione.
I distanziali sono costituiti da due pezzi dei quali uno entra di misura nell’altro per poter effettuare l’opportuna regolazione. Il bicchiere più grande va verso la parete e si fissa con la vite del tassello. Dopo aver inserito il secondo pezzo di ogni distanziale e averlo bloccato provvisoriamente con la vite laterale, si mette in posizione il radiatore (i distanziali superiori devono rimanere nel secondo spazio dall’alto, mentre quello inferiore nel secondo spazio dal basso).
Per assicurare il radiatore ai distanziali si usano i fermi di ritegno di materiale plastico, identico a quello dei distanziali, con una lunga vite centrale.
Prima di serrare a fondo le viti dei distanziali si centrano le valvole del radiatore con gli attacchi dell’impianto idraulico esistente e si avvitano i grossi dadi con una chiave a forchetta o a pappagallo.
Con l’ausilio di una livella a bolla si controlla la verticalità dell’elemento nella vista frontale e laterale; fatti gli aggiustamenti si serrano le viti dei distanziali, prima le principali poi quelle di lato.
L’applicazione dei tappi a pressione conclude l’installazione a parete del radiatore, che rimane così rifinito a dovere, senza viti in vista.
Per il montaggio della testa termostatica si rimuove la manopola di plastica che copre la valvola e al suo posto si applica quella automatica, avvitando a fondo la sua ghiera di tenuta.

Ottavio, l’unico termoarredo in kit

Senza complicati interventi per espandere l’impianto di riscaldamento, oggi si può aggiungere un termoarredo elettrico al proprio bagno: Ottavio di De’Longhi

Svolta importante nel settore del riscaldamento: ora esiste un termoarredo scaldasalviette di tipo elettrico, da acquistare in kit di montaggio, scegliendo fra tre potenze, diverse dimensioni, forme e colori.

Inutile sottolineare la grande utilità del termoarredo, efficace come rinforzo al termosifone del bagno nella stagione più fredda, addirittura indispensabile la mattina e la sera, nelle mezze stagioni, quando il riscaldamento ormai si tiene spento.

La grande novità sta nel fatto che questo elemento tecnico, e nello stesso tempo di arredo, è stato concepito per risolvere ogni esigenza.

Ottavio, così si chiama il termoarredo elettrico in alluminio De’ Longhi, è fornito in kit da montare, così si può configurare su misura, assecondando, oltre ai gusti personali, anche le esigenze dello spazio a disposizione e le necessità di potenza.

Ottavio

Massima versatilità e leggerezza che consentono veramente a chiunque di acquistarlo, portarlo a casa e montarlo senza difficoltà e senza speciali utensili: il termoarredo, incluso l’imballo, pesa meno di 5 kg e la confezione ha un ingombro di soli 98x14x8 cm.

Struttura

La struttura di Ottavio è costituita da una serie di tubi orizzontali, blocchetti laterali e due collettori che uniscono il tutto.

Ottavio

La parte elettrica è un cavo autoriscaldante che va inserito all’interno dei tubi prima di completare il montaggio con i collettori.

Ottavio misura 970×520 mm, ha una potenza di 300 W ed è disponibile nei colori Matt White, Matt Black, Natural Aluminium, Satin Gold a partire da euro 59,00 (iva inclusa).

Ottavio può essere accessoriato con piedini, rotelle, stendino e termostato digitale coordinati.

I radiatori per tutta la vita | Garanzia De’Longhi

Certificare la qualità di un prodotto è importante, ma quando viene garantito a vita si è certi che non ci siano sorprese

garanzia De'Longhi

C’è una grande novità che interessa tutti i radiatori De’Longhi a funzionamento idraulico: acquistando gli speciali kit di accessori da abbinare ai radiatori, è possibile ottenere la garanzia a vita sia sui radiatori sia sugli accessori.

I kit sono di diverso tipo: valvola e detentore bianco o cromo; valvola, detentore e testa bianco o cromo o sola testa termostatica bianca o cromo.

garanzia De'Longhi

Garanzia a vita: in 3 semplici passaggi

  1. Acquista un radiatore De’Longhi a funzionamento idraulico.
  2. Acquista il kit di accessori originali (valvola e detentore, oppure valvola, detentore e testa termostatica).
  3. Scansiona il QR Code presente sulla confezione o collegati direttamente alla pagina: www.dlradiators.com/delonghi/garanzia-a-vita e segui le istruzioni riportate sul sito

Accessori

La gamma di accessori De’Longhi, oltre a quelli con garanzia a vita, comprende altri coloratissimi complementi magnetici della collezione FOR YOU per personalizzare i propri termoarredo: dagli appendini, ai profumatori per il bagno, agli umidificatori con cover intercambiabili.

Appendino De'Longhi
Appendino
Profumatore per il bagno De'Longhi
Profumatore per il bagno
Umidificatore De'Longhi
Umidificatore

Le valvole sono personalizzabili!

Tra gli accessori con garanzia a vita ci sono le manopole Custò, universali per valvole e detentori: sono compatibili con tutti i blister De’Longhi e con tutte le valvole termostatizzabili in commercio con attacco M30x1,5 mm.

manopole Custò

Radiatori in alluminio elettrici De’Longhi | Energia naturale

I radiatori in alluminio elettrici De’Longhi sono progettati per trasmettere energia nel modo più naturale possibile

Con il termine NZEB (acronimo di Nearly Zero Energy Building) si intende un edificio con un consumo energetico quasi pari a zero. Si tratta di edifici ad altissima prestazione energetica dal fabbisogno quasi nullo che in gran parte dovrebbe essere coperto da energia proveniente da fonti rinnovabili, per esempio da pannelli fotovoltaici installati sul tetto dell’edificio stesso.

Secondo le norme comunitarie, detti edifici saranno costruiti obbligatoriamente dal 2021; da allora sarà quindi necessario scegliere radiatori adatti a tali edifici.

Radiatori in alluminio elettrici De’Longhi

De’Longhi ha progettato i radiatori in alluminio elettrici con l’obiettivo di creare un terminale adatto a questi edifici. Il fine è quindi l’uso corretto dell’energia e del suo risparmio.

Nasce così un radiatore che trasmette energia nel modo più naturale, ossia per irraggiamento a bassa temperatura; inoltre un sistema di controllo gestisce il consumo nel modo più appropriato.

Per di più, grazie alle sue alte prestazioni, è l’ideale anche negli edifici attuali: lo si può usare nella stanza dove il riscaldamento centralizzato non arriva, o nelle mezze stagioni quando non è conveniente accendere il sistema centrale. Oppure ancora nella tavernetta o nel garage.

Come funziona

In ogni istante la temperatura delle resistenze e ciò che accade nell’ambiente da riscaldare viene monitorato da un piccolo computer superficiale.

Un sensore impedisce al radiatore di consumare energia quando, per esempio, si spalanca la finestra o quando nella stanza non è presente nessuno.

Inoltre è possibile impostare una programmazione settimanale che ne determina l’accensione e il mantenimento della temperatura, facendolo spegnere quando lo si decide.

Per avere un comfort abitativo ai massimi livelli e con consumi minimi sono implementabili anche il telecomando, i sistemi di controllo da remoto e i sistemi domotici.

Con i pannelli fotovoltaici

Se si dispone dei pannelli fotovoltaici è possibile usarli consumando l’energia prodotta al fine di ridurre maggiormente i costi di esercizio.

Tutelare l’ambiente

L’attenzione per l’ambiente è fondamentale e questo prodotto rispetta i nuovi decreti in vigore da Luglio 2019 imposti dalla norma RoHS 2 (Restrizioni per le sostanze pericolose negli apparecchi elettrici ed elettronici).

Testa termostatica | Design classico De’Longhi

La testa termostatica è un dispositivo che permette di regolare il flusso di acqua calda nel radiatore

Il radiatore è dotato di un sistema di regolazione termostatico che a sua volta è composto da due componenti principali: la valvola e la testa termostatica.

La valvola è presente su radiatori, vecchi e nuovi, ma nelle installazioni più datate è presente una manopola che ruotata permette di chiudere il flusso di acqua calda.

Molte valvole sono predisposte per la termostatizzazione e in tal caso, al posto della manopola, è possibile montare la cosiddetta testa termostatica. Si tratta di un intervento rapido: è sufficiente togliere la manopola manuale e sostituirla con la testa termostatica.

Come funziona

Dentro la testa termostatica è presente un sensore all’interno del quale un fluido si dilata quando la temperatura dell’ambiente si alza. Tramite questa dilatazione il sensore chiude poco alla volta l’afflusso di acqua calda al radiatore. Viceversa se la temperatura si abbassa il flusso aumenta.

La testa può essere regolata sulla temperatura desiderata con facilità per mezzo di una scala che va da 0 a 5, nella quale la posizione 3 corrisponde a una temperatura di circa 20 °C. Questo intelligente meccanismo permette di regolare la temperatura in ogni ambiente per il massimo comfort.

È possibile inoltre determinare il livello di temperatura in base al tipo di stanza: per esempio impostando una temperatura più bassa nelle stanze da letto e una più alta in bagno, il tutto a seconda delle proprie esigenze.

Sistema di termostatizzazione

In tutti i condomini con riscaldamento centralizzato l’uso del sistema di termostatizzazione è obbligatorio da luglio 2017. Ma anche nei piccoli impianti con caldaia autonoma l’utilizzo delle valvole termostatiche consente di risparmiare molta energia.

La testa termostatica e la valvola non hanno bisogno di alcuna manutenzione. Possono regolare la temperatura in un tempo che varia dai 15 ai 40 minuti, con una precisione anche di +/- 1 °C.

La testa termostatica di De’Longhi ha un design elegante e classico: l’accessorio ideale da abbinare al radiatore.