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Kit ante scorrevoli Sacar | Come installarlo senza problemi

Ecco un kit ante scorrevoli che permette di modificare un armadio a due ante rendendole scorrevoli e apribili a pacchetto su un lato: lo abbiamo usato per chiudere un modulo a giorno Ikea

Avete una libreria a giorno e volete trasformarla in armadio? È sorta l’esigenza di rendere più agevole l’apertura di un armadio a due ante collocato in uno spazio ristretto? In queste e in molte altre occasioni di modifica o montaggio di un armadio, il kit ante scorrevoli Model B di Sacar Due rende possibile applicare due ante al mobile, facendo in modo che si aprano a scorrimento, impacchettandosi su un lato (destro o sinistro, a scelta).

Delle due, la prima anta va incernierata in modo convenzionale alla spalla dell’armadio, per esempio con le comuni cerniere a scatto. La seconda si unisce alla prima tramite le cerniere a libro incluse nel kit ante scorrevoli, mentre sul lato che resta a sbalzo si snoda, tramite altre cerniere incluse, con i binari di scorrimento e sostegno che le offrono appoggio e la guidano nella movimentazione in fase di apertura e chiusura.

Da cosa è composto il kit per ante scorrevoli

Nella confezione:

  • 2 binari di alluminio (uno a U per la parte alta del mobile e uno a L per quella bassa) con i relativi scorrevoli,
  • 3 cerniere a scatto
  • 2 cerniere a libro.

I binari sono lunghi 1000 mm; il sistema è applicabile ad ante con altezza massima di 2 m.

Le misure devono essere precise

Si presenta direttamente la barra guida sul frontale dell’armadio per rilevare la larghezza utile.
Rimossa l’eccedenza dalle due barre tagliandola via con un seghetto per metalli, si procede a eseguire i fori per il fissaggio delle guide: se ne fa uno ogni 15 centimetri, poi si svasa la sede.
Con il foro svasato e le viti di fissaggio a testa conica si evita l’ingombro delle teste, che altrimenti sarebbero di ostacolo al movimento del carrello. Il profilo a L in basso e quello a U in alto devono stare a una precisa distanza dal bordo frontale, come indicato sulle istruzioni di montaggio.
Le cerniere a scatto in dotazione vanno applicate alla seconda anta, quella che diventa scorrevole. Sono tre: due vanno sopra e una sotto. Per applicarle si fanno i fori nelle posizioni indicate con una punta Forstner da 35 mm di diametro.

Le due ante sono unite con cerniere a libro con asse spostato che permette la corretta azione di ripiegamento dell’una sull’altra.
Applicata tutta la ferramenta, si monta l’insieme delle ante sulle cerniere dell’armadio. Chi sta modificando un comune armadio a due ante, su questo lato non deve fare alcun intervento; chi, invece, sta mettendo le ante a un mobile che non le ha, deve applicare le cerniere: solitamente si usano quelle a 110° di apertura.
L’anta scorrevole va fissata in alto al carrello mediante due viti; la barretta di aggancio a fori asolati orizzontamente serve a registare il corretto appoggio dell’anta al mobile, quando si chiude.
In basso la cerniera a scatto si fissa allo scorrevole che abbraccia il profilato a L. Anche in questo caso c’è possibilità di registrare
la distanza dell’anta dal mobile, quando in chiusura.

“Un cuore grande come una casa” | La nuova iniziativa di OBI

OBI lancia la nuova iniziativa di solidarietà e partnership con la Fondazione Bambino Gesù, a sostegno del progetto I4children, dedicato all’accoglienza delle famiglie dei piccoli pazienti ricoverati presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù

Un’iniziativa che fa bene al cuore quella promossa da OBI a sostegno della Fondazione Bambino Gesù e del progetto I4chidren, il logo sociale che contraddistingue la comunità di aziende e privati impegnati a sostegno dei progetti di crescita dell’ente pediatrico.

L’iniziativa di raccolta fondi, “Un cuore Grande come una casa”, è stata lanciata da OBI in occasione della festa della mamma e dedicata all’accoglienza delle tante famiglie provenienti dall’Italia e dai Paesi più svantaggiati del mondo, che necessitano di un luogo dove soggiornare per stare accanto ai propri figli in cura presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Come sostenere il progetto

Per tutto il mese di maggio sarà possibile sostenere il progetto I4Chidlren acquistando una rosa presso 50 punti vendita OBI Italia. Per ogni rosa acquistata, verranno donati da OBI 2 euro a sostegno del progetto.

Traforo elettrico fai da te | Guida alla costruzione dettagliata con video

Ancora una chicca dal nostro instancabile lettore Leonardo Telesca, partito con l’idea di un traforo elettrico per legno, divenuto poi per legno e ferro, con piano inclinabile, completo di base di sostegno, pedale d’azionamento, lampada dedicata e sedile per l’operatore.

Leonardo Telesca è un affezionato lettore che si definisce “ferraiolo” per chiarire quale sia la sua somma predilezione fra le attività del far da sé.

Questo progetto nasce per il desiderio di procurarsi un seghetto da traforo elettrico fai da te; e Leonardo ha pensato subito di unire il divertimento dell’autocostruzione alla grande soddisfazione che ne deriva per aver centrato sempre nuovi obiettivi, di non facilissimo raggiungimento.

La sfida è anche quella di rendere minimali gli sforzi economici; scatta quindi la fase preliminare della ricerca, che richiede di “guardare” con nuove intenzioni vecchi oggetti, accantonati da tempo senza precisi scopi.

Guarda il video di presentazione del traforo elettrico fai da te

Come costruire un traforo fai da te

Man mano che il progetto prende corpo nasce l’idea di realizzare un traforo elettrico che, sostituendo la lama, sia in grado di tagliare anche il metallo e al termine, visti i risultati, la signora Telesca, spesso coinvolta nelle imprese del marito, ha dato alla macchina il doveroso appellativo: Multipro.

Il sistema di attacco delle lame è così versatile che si possono montare indifferentemente lame da traforo, sia per legno sia per metallo, ma anche le comuni lame da seghetto alternativo, che si fissano a una sola estremità.

A seconda della lama per legno montata, disponibile in diversi tipi, si possono fare tagli con curvature più o meno strette su legni anche di elevato spessore. I risultati sono sempre ottimi per merito dell’escursione di 15 mm che si ottiene montando la camma più grande.

In 2-3 minuti si monta la camma piccola con cui l’escursione della lama del traforo legno (in questo caso è la cesoia per metalli) scende a 5 mm; si tagliano così lamiere d’acciaio sino a uno spessore di 1,5 mm.

Tutte le possibilità del traforo elettrico

seghetto da traforo

  1. Al lavoro con una lama per seghetto alternativo.
  2. La lama ad alta resistenza, onnidirezionale, ovvero con la dentatura a spirale, permette la massima libertà nel seguire disegni arzigogolati, perché taglia in tutte le direzioni.
  3. L’ampiezza del braccio di sostegno consente di mettere in lavorazione pezzi anche di notevole dimensione, consentendo di seguire liberamente percorsi con curve ampie.
  4. Non manca la possibilità di inclinare il piano di lavoro per poter tagliare con angolazioni sino a 45°. Manco a dirlo, il sistema, basculando, mantiene perfettamente centrata la lama nella feritoia di passaggio del piano.

Come è strutturato il traforo elettrico

traforo fai da te

Le particolarità della macchina

macchina per traforare autocostruita

  1. Come si conviene nelle costruzioni complesse, il progetto viene sviluppato prima sulla carta, per poi realizzare ogni singolo componente. Nella foto, i pezzi smontati, ancora da colorare.
  2. Il piano di lavoro non è altro che il fondo spesso di una padella per bistecche che sui fornelli non ha mai funzionato bene. In questa nuova mansione è perfetta! Il tubo metallico che termina in basso “a fetta di salame” è la lampada costruita appositamente per illuminare nel modo migliore l’area di lavoro.
  3. Il motore è da 500 W – 220 V e trasmette il moto alla testa della macchina tramite pulegge e cinghia trapezoidale. La protezione delle parti in movimento è fatta con plexiglas.
  4. Per il tensionamento della cinghia, il motore è fissato su una piastra con asole in modo che possa scorrere ed essere bloccato a piacimento sul telaio. Una vite con testa a brugola permette di tensionare la cinghia senza sforzi, in più mantiene la posizione per serrare comodamente le viti di bloccaggio della staffa.
  5. Il pedale d’azionamento, acquistato in un mercatino di cose vecchie, contiene un contatto elettrico. I fili in uscita vengono protetti inguainandoli nel tubo flessibile di una doccia, che resiste senza problemi al calpestamento.

Struttura e meccanismi del traforo elettrico

disegno traforo elettrico

particolari meccanici traforo elettrico

  1. L’insieme dei componenti del sistema di fissaggio delle lame, di cui sono raffigurati diversi tipi, e delle cesoie. Nonostante si trovino in commercio come ricambi, i piccoli blocchetti metallici, che si assemblano diventando morsetti, sono costruiti artigianalmente.
  2. Il telaio a C è la vera spina dorsale che sostiene l’intero traforo elettrico e, data la possibilità di tranciare anche lamiera, deve essere particolarmente robusto. Si realizza unendo due profilati a T da 40 mm, spessore 5 mm, in modo da ottenere la forma in sezione di una putrella. Tale barra si taglia a V nei punti prefissati e, ripiegandola e saldando le linee di contatto, si ottiene il telaio a C. Come ulteriore irrobustimento, si saldano due piatti 35×10 mm (uno per lato) sul braccio corto della C, dove vengono espresse le maggiori vibrazioni.
  3. Di fianco alla testa della macchina, racchiuso in un carter tondo, c’è alloggiato uno dei cuscinetti grazie ai quali l’albero a camme gira liberamente e senza attriti. In basso la protezione della lama, fatta con rettangoli di plexiglas uniti tramite angolari d’alluminio rivettati.
  4. Il premipezzo è realizzato con una barra piena di ferro che scende sul piano di lavoro; la regolazione in altezza è attuata con l’inserimento di misura in un tubo, con possibilità di bloccaggio all’altezza voluta mediante morsetto con manopola. Come terminale il pressino ha un piede costituito da un doppio cuscinetto.
  5. Sotto il piano di lavoro, l’estremità del telaio a C termina con il gruppo d’attacco inferiore e tensionamento della lama, fondamentale per il ritorno fluido, senza arricciamenti: due blocchetti, insieme ad altrettante viti a brugola, formano un morsetto che tiene stretta l’estremità della lama; il morsetto è agganciato a una molla, a sua volta vincolata a una barra filettata che termina con una manopola. Ruotandola si regola la trazione della molla sulla lama.

Consigli per acquistare un traforo elettrico

Sale
Einhell Trafori oscillanti TC-SS 405 E (struttura solida, tavolo metallico regolabile, supporto del pezzo, dispositivo di bloccaggio rapido, incl. lame)
  • Una solida base garantisce un posizionamento stabile anche durante il lavoro
  • Tavolo da lavoro in metallo regolabile fino a 45°, il morsetto a sgancio rapido facilita la sostituzione della lama della sega
  • Il fermo pezzo consente tagli precisi e lavori in sicurezza, collegamento per aspiratore di polvere per un'officina ordinata
  • Nella confezione è inclusa 1 lama per sega di ricambio aggiuntiva
  • L'unità può essere fissata direttamente al banco di lavoro
Sale
Proxxon 28 092 DSH - Sega da traforo, 220-240 V, 205 Watt
  • Particolarmente stabile: il peso elevato della sega a traforo garantisce una posizione sicura e antiscivolo sul banco da lavoro e consente un lavoro fluido e preciso
  • Lavoro pulito: la ventola ad accensione automatica mantiene il pezzo privo di polvere e consente una visione libera dall'alto anche grazie ai bracci sottili in alluminio pressofuso
  • Per lavori impegnativi: la sega di precisione è adatta anche per separare plexiglass, plastica rinforzata con fibra di vetro, schiuma, gomma e molti altri materiali
  • Pratica: la segheria è dotata di un supporto per lame con perno trasversale (anche per il bloccaggio di normali lame per sega da traforo)
  • Contenuto della confezione: 1 sega a traforo PROXXON DSH a 2 velocità, 5 lame, 1 soffietto
Sale
Dremel Moto-Saw - Sega da traforo compatta con seghetto da traforo staccabile, Taglia svariati materiali (legno, plastica, laminati e metallo), 70 W, 5 lame, Complemento guida parallela, Valigetta
  • Sega da traforo elettrico compatta con arco del seghetto da traforo staccabile: quindi si può usare la macchina in modo sia stazionario che portatile
  • Facile da usare: cambio rapido degli accessori, si regola senza sforzo e si ripone agevolmente grazie alle sue dimensioni compatte
  • Tagli diritti di precisione: binari di guida e guide parallele per agevolare il taglio fino a 18 mm
  • È facile abbinare la velocità al progetto: controllo completo della velocità variabile da 1.500-2.250 giri/min
  • Dotazione: 2 Lame taglio legno multiuso (MS51), 2 Lame taglio legno preciso (MS52), 1 lama seghettata per taglio metallo (MS53), complemento guida parallela
Originale Einhell set lame per traforo oscillante ( 5 pezzi)
  • Denti assortiti
  • Set da cinque pezzi
  • Adatto a: BT-SS 405 E, TH-SS 405 E, DKS 405, DKS 405 / 1E, DS 505/2 E, PDKS 120, RT-SS 120 L
  • Facile da usare
  • Realizzato in materiale durevole
Fartools 113258, Sega da traforo, 150 W, collo di cigno 410 mm, capacità di taglio massima 40 mm, Giallo (gelb)
  • Per tagliare e segare in modo molto semplice.
  • Grazie alla struttura in metallo e al tavolo in ghisa, è uno strumento molto robusto e preciso.
  • Il motore potente, le prestazioni di taglio e le dimensioni dell'utensile consentono un utilizzo piacevole ed efficiente.
  • La staffa, la lampada potente, la ventola efficiente e il comando a pedale lo rendono uno strumento semplice e facile da usare.
Proxxon 27088 Sega a traforo DS 230/E (sega elettrica 85 W, lame per sega incluse, piano di lavoro 160 x 160 mm)
  • Nella posizione della testa più bassa, è possibile utilizzare lame accorciate di 60 mm.
  • 220 - 240 V. 85 W. Frequenza di corsa controllabile elettronicamente di 150 - 2.500 giri/min
  • NOTA: per ulteriori informazioni, consulta le guide e i documenti del prodotto.
Sega da traforo a 2 velocità Proxxon PROFESSIONALE MicroMot Modello. DS 460 squadre metallo No. 27094 per modellismo hobbystica e produzione giocattoli
  • Ampio tavolo da taglio in alluminio pressofuso (400 x 250 mm); può essere sbloccato e spostato all'indietro per facilitare il cambio delle lame; le lame normali a taglio fine sono fissate da blocchi scorrevoli con elevata forza di serraggio: per un allineamento preciso; la macchina è anche predisposta per lame con perni trasversali che vengono utilizzate senza blocchi scorrevoli; importante per le seghe a nastro di questo tipo: una pratica manopola consente un serraggio sensibile delle lame
  • Capacità di taglio nel legno 60 mm, nel metallo non ferroso (a seconda del tipo) 10 - 15 mm; anche il plexiglass, il GRP, la schiuma, la gomma, la pelle o il sughero possono essere facilmente separati; include 5 lame per seghe ruvide e fini
  • Dati tecnici: 230 V; potente motore brushless a 2 velocità (205 W) con diametro 460 mm; frequenza della corsa 900 o 1.400 giri/min; corsa della sega 18 mm; dimensioni del tavolo 400 x 250 mm; passaggio max del pezzo 65 mm (32 mm a 45° obliquo); lunghezza 580 mm, larghezza 320 mm, altezza 300 mm; peso 20 kg
SIERRA CALAR PXX. 28534
  • PROXXON 2228534 - Sierra caladora sts 12/e

Installare cronotermostato da soli senza problemi | Guida illustrata

Il cronotermostato è l’evoluzione del termostato tradizionale: ecco come installarlo

Se per il termostato classico si può impostare un’unica temperatura ambiente, indifferenziata per fasce orarie e locali, con il cronotermostato si possono memorizzare programmi giornalieri e settimanali, differenziati per ambienti. Per entrambi l’impianto dev’essere predisposto facendo arrivare il collegamento alla caldaia nel punto di installazione (nella zona più fredda dell’abitazione, vicino all’ingresso o comunque lontano dagli elementi riscaldanti), ovvero i due fili in arrivo dalla scheda elettronica della caldaia che comanda la termoregolazione. I cronotermostati possono essere del tipo a incasso o a parete e sono di solito alimentati a batteria, per cui raramente necessitano anche di essere collegati alla rete elettrica. Collegando un cronotermostato a un attivatore GSM, possiamo accedere in remoto, tramite SMS, a tutte le funzioni del dispositivo.

Cosa serve per installare cronotermostato:

  • Cronotermostato da incasso o a parete
  • Cacciavite isolato
  • Forbici da elettricista
  • Nastro isolante
  • Batterie alcaline

Come installare cronotermostato

cronotermostato 3

 

  1. La rimozione della placca di finitura del termostato manuale la effettuiamo facendo leva dolcemente nei due incavi laterali della mascherina con un cacciavite di medie dimensioni.
  2. Per accedere ai collegamenti svitiamo le viti che fissano la placca porta frutti alla scatola. Prima di procedere prendiamo nota dei riferimenti di collegamento dei cavi di alimentazione.
  3. Alloggiamo la parte fissa del cronotermostato che occupa tutti e tre gli spazi disponibili. L’inserimento, frontale, è completo quando si avverte lo scatto delle mollette di tenuta laterali.
  4. Ripristiniamo i collegamenti dei fili di comando caldaia, facendo riferimento alle note prese; il funzionamento a batteria del nuovo dispositivo impone di isolare o rimuovere i cavi di alimentazione.
  5. Prima di alloggiare il cronotermostato inseriamo due batterie alcaline da 1,5 V AA/LR6 e sul display, retroilluminato, compare la prima schermata che conferma l’avvenuta alimentazione.
  6. L’interazione con l’impianto avviene quando il cronotermostato è inserito, ma il dispositivo entra in funzione dal momento in cui è alimentato: possiamo programmarlo seduti in poltrona.

Cronotermostato esterno

cronotermostato 4

  1. Per montare un cronotermostato esterno, si inseriscono a muro due tasselli, si fanno passare i fili di controllo attraverso il foro nella maschera di attacco e si effettuano i collegamenti nella morsettiera.
  2. La piccola scheda logica annessa alla morsettiera ha un coperchio da incastrare e bloccare con una vite in modo da salvaguardare i contatti. L’unità principale si innesta a scatto sulla mascherina.
Cronotermostato settimanale digitale Plikc - Neve PLK267610
  • Attenzione Il prodotto è alimentato esclusivamente a batterie non collegare per nessun motivo fili che portano corrente a 230Vac
  • Facile ed intuitivo - Tasti Touch - ampio display LCD retroilluminato celeste - programmazione settimanale - 6 fasi giornaliere completamente modificabili
  • Funzione manuale e manuale temporanea - funzione antigelo - funzione blocco tastiera - funzione calibrazione manuale della sonda: da -5° a +5°
  • Risoluzione dell'orario programmabile: step da 1 min; differenziale impostabile tra 0, 5°c a 9°C
  • Visualizzazione simultanea temperatura interna e programmata - Misure 129x91x26mm - Alimentazione a batterie 2x1, 5V AA (non incluse)
BRAVO cronotermostato settimanale digitale, Bianco
  • Cronotermostato con ampio display 3,8’ , Retroilluminazione (0,5,15 sec)
  • Programmazione automatica giornaliera e settimanale; Programmazione manuale temporanea e permanente 
  • Funzione anti congelamento
  • Alimentato con 2 batterie stilo AA (non incluse)
  • Dimensioni: 11,5x9x2,8 cm
C804 Cronotermostato Elettronico Touch Screen A Batterie Fantini Cosmi
  • Cronotermostato elettronico a microprocessore, con programmazione settimanale, per impianti di riscaldamento e condizionamento
  • 4 livelli di temperatura impostabili: Comfort, notturno, economy, antigelo (fisso a +7°C)
  • Funzione PARTY, funzione VACANZA, funzione OVERRIDE, funzione CRONOSVEGLIA, cambio automatico ora legale / ora solare
  • Retroilluminazione di colore blu, portata contatti: 6(2)A@250Vac 50Hz, collegamento all'utilizzatore con 2 fili, montaggio a parete o su scatole 503
  • Campo di regolazione da 5 ÷ 35°C, passo di regolazione 0,5°C, differenziale termico 0,2°C
Anself 3A 110-230V programmabile settimanale Display LCD Touch Screen Acqua riscaldamento termostato Room Controller temperatura
  • Un mini regolatore di temperatura ultra sottile con pulsante, con grande schermo LCD touch screen, semplice da usare e facile da leggere anche al buio.
  • 6 + 1 periodi, orario programmabile, temperatura confortevole garantita, varie scelte, molto flessibile.
  • Controllo del riscaldamento per darvi un ambiente caloroso.
  • Funzione di calibrazione della temperatura e funzione di compensazione della temperatura.
  • Funzione di memorizzazione dati quando l’alimentazione viene tolta.
Fantini Cosmi CH180 Cronotermostato Touchscreen Retroilluminato a Batterie
  • Nessuna modifica all'impianto esistente; funzionamento a batterie; collegamento all'utilizzatore con 2 fili; montaggio a parete o su scatola 503
  • Profili impostabili: auto - holiday - jolly - manuale - off
  • Ampio display touchscreen retroilluminato
  • Regolazione intensità luminosa; regolazione durata retroilluminazione; cambio automatico ora legale - ora solare
  • Blocco funzioni tramite password; ricalibrazione temperatura
Fantini Cosmi C31 Cronotermostato da Parete, Bianco
  • Coperchio di protezione dei tasti di regolazione.
  • Lampeggio del display in caso di carico insufficiente delle pile.
  • Portata contatti 5(3)A 250Vca.
  • Alimentazione con 3 pile a stilo tipo AA da 1,5 V alcaline lunga. durata senza connessioni alla linea elettrica.
  • Grado di protezione IP20.
plikc Cronotermostato digitale da parete a batterie settimanale - FIAMMA PLK267603
  • Attenzione*** Il prodotto è alimentato esclusivamente a batterie non collegare per nessun motivo fili che portano corrente a 230Vac - cronotermostato da parete completamente made in Italy con programmazione settimanale e alimentazione a batterie; l tastiera è composta da 4 tasti fisici che, unita all'ampio display con retroilluminazione di colore blu (attiva alla pressione di un tasto), garantisce al prodotto eleganza e sobrietà
  • L funzione “blocco tastiera” con password, utile ad esempio per installazioni in luoghi pubblici, impedisce modifiche delle impostazioni a persone non autorizzate; l'ingresso digitale è configurabile e consente il collegamento di una sonda di temperatura esterna oppure di un combinatore telefonico per l’accensione o lo spegnimento a distanza
  • Alimentazione: batterie 2x1, 5V (tipo AAA) - cambio automatico ora legale (configurabile) - funzione manuale - 5 temperature impostabili (3 Automatiche - 1 manuale - 1 antigelo)
  • Programmazione settimanale - differenziale impostabile tra 0, 1°c e 1°c - Modalità funzionamento estate/inverno
  • Display LCD con retroilluminazione blu - risoluzione della misura 0, 1°c - risoluzione della programmazione da 1 ora
Cronotermostato elettronico giornaliero da parete bianco TH/124.01 BB
  • Colore Bianco
  • Montaggio da Parete
  • Display a cristalli liquidi
  • Programmazione giornaliera
Cronotermostato Programmabile HP-510 Programmi Facile da Usare, Bianco
  • - 7 programmi reimpostati
  • - facile da programmazione manuale
  • - funzione manuale temporaneo ( vacanze)
  • - display a cristalli liquidi
  • - funzione energy saving

Pasta modellabile Kintsuglue | Come riparare qualsiasi cosa

Un prodotto innovativo nel campo degli adesivi: non è una colla, ma una pasta modellabile riparatrice, monocomponente e flessibile che indurisce per effetto dell’umidità e resiste anche a condizioni ambientali critiche

I cavetti a basso voltaggio (12-24 volt) che utilizziamo per ricaricare smartphone, tablet e altre apparecchiature a batteria sono soggetti a usura: quando la guaina esterna si incide e si intravedono i fili, o tentiamo una riparazione fortunosa con nastro adesivo o siamo costretti a sostituire l’intero cavetto, se non addirittura l’alimentatore.

Anche quando un joystick o la cornice dell’i-Pad appaiono rovinati viene voglia di sostituirli, ma con la pasta modellabile Kintsuglue possiamo riparare e proteggere tutto questo e prolungarne la durata. Non è una colla, ma una pasta modellabile forte e flessibile allo stesso tempo, che può essere applicata su qualsiasi oggetto si voglia riparare, ricostruire, proteggere o migliorare.

Si lavora con le mani per darle la forma voluta, si applica e in 30 minuti polimerizza; solidifica dopo 24 ore, trascorse le quali rimane comunque flessibile e quindi in grado di seguire i movimenti dell’oggetto.

Confezione “didattica”

La pasta modellabile Kintsuglue è confezionata in un blister che contiene tre dosi da 5 grammi ciascuna, chiuse singolarmente; sulla confezione sono riportate a colori le istruzioni per l’uso. Va modellata per almeno 10 secondi, più la si maneggia più diventa morbida ed è quindi facile anche applicarla in strato sottile. Ha un buon potere riempitivo e non ritira.

La pasta modellabile Kintsuglue può essere usata su quasi tutti i materiali; è disponibile in bianco o nero, si può mescolare ottenendo il grigio, ma per i più creativi c’è la possibilità di verniciarla con qualunque colore; è impermeabile e resiste a temperature da -20 °C a +140 °C. Si può avvolgere la pasta attorno al cavo logoro (a basso voltaggio) per chiuderne le sbucciature, distribuirla lungo il bordo del tablet per proteggerlo o modellarla per ricostruire il piedino d’appoggio del pc o del borsone sportivo; tutti, almeno una volta, avranno bisogno di utilizzarla!

Migliora un secchio

Ricostruisce i paracolpi

Ripara le cuffie

Ricostruisce una maschera

 

 

Cambiare top cucina | Ecco la guida passo-passo

Per cambiare top cucina occorre realizzare una semplice sostituzione: qual è e come si fa?

Cambiare top cucina è un’operazione che possiamo eseguire in autonomia. Prevede innanzitutto l’asportazione del vecchio piano, insieme al lavello (scollegando questo dai tubi di adduzione e scarico) svitando le staffe che fissano il top alle basi.

Il nuovo piano di lavoro, fatto tagliare a misura e fatto bordare lungo il taglio, va elaborato per aprire la sede per il lavello e poi montato sulle basi con staffe avvitate.

Tutti i fabbricanti di top per cucine , hanno stabilito degli standard per cui tutte (o quasi) le basi sono profonde 60 cm, tutti (o quasi) i pensili profondi 30 cm

A questo punto, tutte le cucine, quale che ne fosse la marca diventarono, strutturalmente uguali ed i loro costruttori si fecero concorrenza puntando esclusivamente sugli elementi mobili: antine e frontali dei cassetti, maniglie, accessori interni come rastrelliere o scolapiatti, piani e sui colori dei laminati esterni (sempre bianchi quelli interni).

Di conseguenza oggi abbiamo ditte che sfornano migliaia di basi e pensili tutti uguali (e tutti bianchi) e ditte specializzate in antine e frontali. Le grandi marche di cucina, in sostanza, non fanno che montare assieme pezzi standardizzati prodotti da altri fabbricanti.

Cambiare top cucina: la sede per il lavello

Se acquistiamo anche un nuovo lavello e a questo manca il foro per il miscelatore, stabiliamo la posizione adeguata e applichiamo alla lamiera un pezzo di nastro su cui marchiamo il centro del foro.
Punzonato il centro, apriamo un primo foro Ø 3 mm che poi allarghiamo a 6 e 12 mm.
Qui inseriamo il maschio di un tagliafori per metalli Ø 35 mm e lo facciamo girare con la chiave.
Il risultato è un foro perfettamente regolare.
Il vecchio top si toglie sbloccando, dal basso, i sistemi che lo vincolano al gruppo di basi. Sotto quello nuovo, tagliato a misura, si traccia il contorno del lavello nuovo (o di quello esistente).
A 10 o 15 mm all’interno della traccia (dipende dal bordo del lavello) segniamo la linea di taglio.
Col seghetto alternativo apriamo la sede per il lavello, dopo aver praticato negli angoli quattro fori Ø 10 millimetri.
Spalmiamo adesivo siliconico lungo tutto il bordo interno della sede aperta nel top, inseriamo il lavello e, eventualmente, lo blocchiamo con le sue staffe contro la faccia inferiore del top. Possiamo ora montare il top sulle basi, bloccandolo con le apposite staffe angolari. Un lavoro fai da te perfettamente riuscito!

Tagliare e cambiare top cucina

Per non dover lavorare rannicchiati scomodamente è meglio fissare al lavello il miscelatore e la piletta prima di montarlo nel top, così che il lavoro scomodo resti solo l’attacco dei flessibili e del tubo di scarico.
Creative Tops, lastra di Protezione per Piano di Lavoro, Effetto Marmo, Trasparente
  • Protezione per piano di lavoro in vetro float rinforzato, con motivo ultra-realistico a effetto marmo.
  • Un modo elegante per mantenere il vostro piano di lavoro pulito e senza graffi.
  • Dimensioni: 40 x 30 x 1 cm.
  • Design inglese di Creative Tops.
BERLIOZ CREATIONS CF6BG - Base componibile cucina per forno ad incasso, da 60 cm, colore: Grigio superbrillante
  • Altezza del prodotto: 83,0 centimetri
  • Prodotto Lunghezza: 60,0 centimetri
  • Dimensioni: 60 x 52 x 83 cm
  • Prodotto Peso: 11.5 chilogramm di

Serve filosofare sull’abitare contemporaneo?

Tratto da “Rifare Casa n.57 – Maggio/Giugno 2018″

Autore: Nicla de Carolis

999 domande sull’abitare contemporaneo, questo il titolo di una mostra, recentemente conclusasi alla Triennale di Milano, che ci era sembrata particolarmente interessante. “Non è una rassegna sulla casa del futuro neppure un’esposizione di soluzioni abitative o di arredamento, ma è una grande indagine sul nuovo concetto di casa, di abitare, di senso di dimora nell’era tra mondo fisico e mondo digitale… Questa mostra affronta il tema della casa come nebulosa che pulsa ininterrottamente come mescolanza di radici culturali, antropologiche e di costume…”, queste le parole del curatore della mostra Stefano Mirti… sic.

La mostra si apriva con un’installazione: una stanza luminosa con un grande telaio di corde nere e bianche che dovevano invitare alla riflessione, la camera dell’anima. C’era poi una proposta per rendere più facili i rapporti in una casa, ma anche nelle città, puntando su un solo elemento: la scala, intesa come ponte tra spazi e persone. E tanti altri “spunti da capire e interpretare” liberamente. Ma accanto a queste opportunità per riflessioni filosofiche, forse un po’ troppo difficili e lontane dalle vere domande che si pone chi vuole realizzare al meglio la casa in cui vive, quindi sull’abitare contemporaneo, abbiamo trovato poche risposte, soltanto tre che vale la pena di citare nel nostro contesto, molto concreto e pragmatico.

Come risolvere il problema della luce naturale che in casa spesso scarseggia quando il sole non c’è? La scienza ci viene in aiuto con i pannelli Coelux (grandiosa invenzione di cui abbiamo gia parlato più volte su Rifare Casa) che illuminano l’ambiente con la naturalezza della luce solare trasmettendo benesse su chi lo prova. Con quale criterio sono distribuiti gli spazi in casa? Un laboratorio della mostra ha elaborato il dato che oggi gli ambienti sono mal ripartiti, le stanze più ampie sono le meno abitate, quindi bisogna rivedere il tutto e destinare gli spazi più grandi agli ambienti dove si trascorre più tempo.

E poi per migliorare una casa bisogna curarsi dell’acustica e non solo dell’isolamento contro rumori provenienti dai vicini e dall’esterno, ma anche del riverbero, il fenomeno che fa restare il suono sospeso nell’ambiente; in un soggiorno dove si verifica ciò si fa fatica a comprendere l’audio di una tv o capire le parole di una persona che parla a qualche metro. Anche qui l’innovazione ha messo a punto pannelli in poliestere che interagiscono con l’aria circostante e si comportano come spugne sonore assorbendo le frequenze fastidiose (anche questo argomento è già stato trattato su Rifare Casa).

Partendo da 999, sembrano un po’ poche le risposte alle reali domande dell’abitare contemporaneo: facciamo fatica a pensare che possano essere d’aiuto indicazioni come la reinterpretazione, fatta nell’ambito della manifestazione, dei Lari, figure degli spiriti dei defunti tenuti in casa come protezione, statuette di terracotta o piccoli robottini creati con nuovi materiali… Ma non siamo stati i soli a non comprendere a pieno il senso della rassegna, basta guardare questo esilarante video e le facce spaesate degli intervistati che non sapevano cosa dire per definire e spiegare la mostra.

Ghirlande natalizie con colla a caldo

Abbelliamo la casa con ghirlande natalizie realizzate con i prodotti del bosco o del giardino

Per creare elementi decorativi fai da te occorre un poco di fantasia e la capacità di guardarsi intorno. In questo modo anche l’oggetto più semplice e povero, come  le bacche raccolte nel bosco, un pezzo di legno o di pietra, si rivelano preziosi per realizzare ghirlande natalizie all’insegna della bellezza e della semplicità.

Indipendentemente dall’oggetto che decidiamo di realizzare, la tecnica da adottare è sempre la stessa: dobbiamo inizialmente costruire un supporto sufficientemente rigido  e stabile, che abbia, sommariamente, la forma dell’oggetto finito. Su di esso applicheremo, poi, gli elementi decorativi che, come abbiamo detto prima, sono i più semplici e possono essere trovati anche in casa.

Cosa occorre per realizzare ghirlande natalizie

ghirlande natalizie materiali

  • Pigne di vario formato,
  • noci, nocciole, bacche diverse, semi di albicocca, pesca, susine, ghiande e mandorle.
  • Alcuni prodotti, se non riusciamo a reperirli nel bosco, si trovano in vendita nei negozi specializzati in decorazioni o nei grandi magazzini nei periodi delle festività natalizie.

Ghirlande natalizie con fiocchi

ghrlanda con fioccoPer ottenere la ghirlanda partiamo dalla base, ovvero una corona circolare di legno compensato spesso 5 mm, tagliato con il seghetto da traforo.

Colla a caldo

Individuiamo la parte alta della ghirlanda e posizioniamo per prova gli elementi più grandi e vistosi. Quando siamo sicuri della disposizione, incolliamo gli elementi principali con la pistola per colla a caldo premendo con forza per qualche secondo sul supporto.
Inseriamo nella composizione alcuni elementi dorati, precedentemente verniciati utilizzando la bomboletta spray, a rapida essiccazione. Assembliamo i vari pezzi con precisione, in modo che non ci siano vuoti tra un elemento e l’altro. Applichiamo i semi e le parti più piccole per ultimi.

La vernice

Prima di incollare i nastri rossi e dorati e le coccarde, cucite preventivamente, spruzziamo sull’intera composizione uno strato di vernice trasparente che oltre e dare lucentezza all’insieme, irrobustisce il muschio, facendolo durare più a lungo.

La realizzazione

compensato tagliato
Serve un pezzo di compensato tagliato a corona circolare con il seghetto da traforo, pistola per colla a caldo, fil di ferro, vernice spray trasparente e dorata.
Prima del montaggio spruzziamo la vernice oro su una parte degli elementi e attendiamo l’essiccazione.
incolla muschio
Poche gocce di colla, applicate sul retro dei materiali, li fissano solidamente al supporto di compensato. Applichiamo per primi gli elementi più grandi.
assembla ghirlanda
Con un cacciavite premiamo gli elementi ottenendo un insieme compatto, ricco e senza vuoti.
incolla fiocco
Anche i fiocchi cuciti con ago e filo rosso sono applicati alla composizione con una goccia di colla.
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Come costruire un Orologio a pendolo fai da te

La costruzione passo-passo di un bellissimo orologio a pendolo fai da te

La scoperta di Galileo che il movimento del pendolo è “isocronico” che cioè, trascurando le perdite dovute all’attrito, le sue oscillazioni hanno sempre la medesima durata, uguale per pendoli di uguale lunghezza, rivoluzionò la costruzione degli orologi.

Galileo scoprì la cosa verso il 1585, ma passarono circa ottant’anni prima che il principio venisse applicato alla realizzazione di orologi ed un’altra ventina prima che l’adozione dello scappamento ad ancora li rendesse precisi (scarto di non più di cinque minuti al giorno anziché le due o tre ore di quelli precedenti).

Dalla fine del ‘600 ad oggi l’orologio a pendolo non ha subito altre variazioni se non l’assai maggior precisione di taglio degli ingranaggi, fatti di leghe assai più resistenti all’usura e, talora, l’uso di motori non azionati dai pesi (a molla, a gas, ad acqua, a cremagliera ecc.).

Gli orologi a pendolo in legno sono belli da vedere

Il pendolo, tranne alcuni di altissima classe e prezzo adeguato, non può competere in precisione con gli orologi al quarzo, ma per quanto riguarda il lato estetico non c’è paragone. La lunga cassa che in alto ospita il quadrante e in cui brillano dietro uno sportello vetrato il pendolo, i pesi e le catene rimane uno dei più bei complementi d’arredo di tutta l’arte dell’ebanisteria.

Osservare il regolare movimento del pendolo ha un effetto quasi ipnotico e rilassante né danno fastidio il ticchettio del meccanismo, più o meno avvertibile nei vari modelli, e la necessità della periodica ricarica e messa a punto. Il fascino dell’oggetto ha ispirato molti fra i migliori ebanisti che vi hanno profuso la loro arte realizzando veri e propri capolavori, oggi visibili in musei, castelli e palazzi signorili di tutto il mondo.

La cassa dell’orologio a pendolo fai da te è semplice e raffinata

Studiata per un orologio con quadrante di diametro compreso fra i 250 ed i 320 mm, la cassa dell’orologio a pendolo fai da te che proponiamo all’attenzione dei lettori più ambiziosi (realizzarla richiede amore per il lavoro ben fatto, pazienza, precisione ed abilità manuale) non vuole paragonarsi all’opera dei grandi del passato; la pendola non prevede intarsi o sculture né parti dipinte come in quelle inglesi o veneziane del ‘700.

Tutta la decorazione è affidata alle modanature che arricchiscono spigoli e bordi dei numerosi pezzi. Altro elemento decorativo è creato dalla sporgenza, pezzo su pezzo, di elementi sovrapposti, come nella cimasa o nei piedi. Interamente realizzata in lamellare (di betulla, bella e cara, nel modello ma comunque di legno duro) per le parti strutturali e in multistrato da 6,5 mm per i fondi, i suoi elementi si uniscono con spinatura cieca o tasselli piatti. I più esperti e meglio attrezzati uniranno i pezzi con incastri a tenone e mortasa o, per le cornici, con ugnature a mezzo legno rinforzate con spinette a tergo, maggiorando di quanto occorre le misure dei pezzi.

I preliminari

La pendola è composta da diverse parti da costruire separatamente e da unire fra loro dopo averle perfettamente rifinite una per una. L’elevato numero di pezzi consiglia, via via che li si porti a misura, di numerarli, fissandovi un pezzetto di carta maschera, come dall’elenco dei materiali.

Per non ripeterci ogni volta diciamo subito che tutti gli spigoli a vista dei vari elementi vanno modanati con la fresatrice prima di montarli assieme. L’incollaggio dei numerosi pezzi sovrapposti va sempre rinforzato con spine inserite da tergo o, se non a vista, passanti. Nel bordo posteriore delle pareti 10 e 14 e del tetto 30 va aperta la battuta, larga 9 e profonda 6,5 mm per il fondo.

La cassa

Coi pezzi 15, 16, 17 e 18 si crea il frontale. A tergo dei montanti 15, a 8 mm dai bordi esterni, si apre una scanalatura con inserita una linguetta di MDF o simili su cui si incastrano le due pareti 14, unite in alto e in basso dai due ripiani 29 e 30. Attorno al 29 si fissano, con viti dall’interno, le pareti della base che poggia su quattro piedi fatti con tre tavolette di lamellare sovrapposte.

Una gabbia di listelli e montanti fissata alle pareti ed al ripiano 1 ne porta la larghezza interna a pari di quella della cassa e regge il pannello posteriore. Uniti i due pezzi si montano il fondo, la cornice a C fatta coi pezzi 19, 20 e 21 e le quattro semicolonne 39 e 40, coi relativi capitelli 41. La cassa si completa calzandovi sopra la cimasa fatta coi pezzi da 22 a 28, avvitandola dall’interno.

Le antine e la cimasa dell’orologio a pendolo fai da te

Qui l’unica difficoltà sta nel tagliare gli elementi curvi di lamellare (22, 23, 25, 27 per la cimasa; 32, 35, 36 per le ante) e di aprire a tergo del 35 la battuta per il pannello semicircolare 36. I vetri, solo appoggiati a tergo delle ante, sono tenuti dai listelli sezione 18×19 aperti su uno spigolo da una battuta profonda 3 e larga 6 millimetri.

Il cassetto

Più che altro decorativo, ha fronte e retro chiusi fra le pareti nelle quali si incastra, in una scanalatura, il fondo, coi lati lunghi avvitati sotto gli altri due pezzi (più semplice che incastrarlo a regola d’arte in tutti e quattro i pezzi). Lo completano una cornice frontale e due maniglie.

Cosa serve per costruire un orologio a pendolo fai da te (misure in mm):

orologio a pendolo in legno

PER LA CASSA

  • Lamellare di betulla da 19: 1 base (1) 655×380; 1 listello frontale (2) 655×110; 2 listelli laterali (3) 380×110; 1 listello posteriore (4) 435×57; 1 controlistello frontale (5) 575×70; 2 controlistelli laterali (6); 220×32; 1 controlistello posteriore (7) 499×43; 1 cornicetta frontale (8) 625×25; 2 cornicette laterali (9) 365×25; 2 pareti base (10) 320×269; 4 montanti interni (11) 229×50; 2 listelli di guida (12) 220×50; 1 traversa (13) 537×40; 2 pareti cassa (14) 1490×282; 2 montanti (15) 1490x 100; 1 traversa inferiore (16) 335×65; 1 traversa centrale (17) 335×90; 1 reggifrontale ad arco (18) 335×164; 1 reggicornice (19) 535×40; 1 cornice (20) 573×40; 2 cornici (21) 339×40; 1 frontale interno (22) 535×130; 1 controfrontale (23) 573×266; 2 paretine (24) 339×130; 1 sotto cimasa frontale (25) 611×191; 2 sotto cimasa laterali (26) 358×55; 1 cimasa frontale (27) 649×176; 2 cimase laterali (28) 377×40; 1 base (29) 497×275; 1 tetto (30) 497×282; 2 semicolonne (39) 842×45; 2 semicolonne (40) 362×45; 8 capitelli (41) 57×25; 8 elementi piede 180×80; 4 elementi piede 180×75; 1 listello frontale fra i piedi 295×14; 2 listelli laterali 220×14.
  • Multistrato da 6,5: 1 fondo (49) 1709×515; MDF da 4 mm: 2 linguette 25×1490

PER LE ANTE

  • Lamellare di betulla da 19: 2 montanti (31) 854×40; 1 traversa ad arco (32) 280×140; 1 traversa inferiore (33) 280×50; 2 montanti (34) 365×40; 1 arco (35) 280×160; 1 sfondo (36) 243×121; 1 trave
    rsa inferiore (37) 280×40; 1 base arco (38) 203×25; circa 3,6 m di fermavetro largo 18; vetro da 3: 1 lastra 779×292, 1 lastra 297×292.

PER IL CASSETTO

  • Lamellare di betulla da 19: 2 traverse (42) 575×70; 2 montanti (43) 247×70; fronte e retro (44) 457×189; 2 pareti (45) 300×205;
  • Multistrato da 6,5: 1 fondo (50) 475×300

PER IL PORTAMECCANISMO

  • Lamellare di betulla da 19: 2 pareti (46) 410×115; 1 tettuccio (47) 222x 115; 2 supportini (48) 110×30;
  • Multistrato: 1 portaquadrante (51) 320×310; 1 fondo (52) 700×260; 1 passacatene (53) 222×110.

INOLTRE

  • 2 maniglie in stile;
  • 2 scrocchetti a sfera;
  • 4 cerniere Anuba da 12 mm;
  • viti da legno e da ferro;
  • spine o tasselli piatti;
  • strisce di plastica antiattrito;
  • colla;
  • materiale di finitura (turapori e cera o a piacere)

Come costruire la cassa dell’orologio a pendolo fai da te

cassa orologio a pendolo

La realizzazione è molto impegnativa, soprattutto per quanto riguarda esatta misurazione e preciso taglio dei numerosi pezzi. Chi non è più che certo che la sua attrezzatura garantisca al 100% squadratura e taglio a misura di millimetro farà bene a rivolgersi ad un centro attrezzato con seghe a controllo numerico (costa qualcosa di più ma garantisce il risultato finale).

Tagliati a misura e numerati i pezzi, si passa a lavorarli con la fresatrice per aprire le battute di incasso del fondo (1) e delle altre specchiature (2) e per modanare gli spigoli a vista, unico elemento decorativo. Il telaio frontale vede le traverse incastrate (3) a mezzo legno nei due montanti, incollate ed avvitate da tergo. Meglio, se si sa e si può, collegarle con tenoni e mortase.

costruire un orologio a pendolo

  1. Sulle linguette inserite a tergo del telaio frontale si incastrano le pareti 15 (ovviamente scanalate, nello spessore, con la circolare o la fresatrice) fra le quali si chiudono, incollandoli e spinandoli anche alle traverse del frontale, il fondo 29 ed il tetto 30.
  2. Incollati alle pareti della base i listelli di restringimento ed appoggio 11 e 12, la sommità delle pareti 10 si avvita (o si spina) contro le pareti 14. Occorre inserire sotto la cassa un listello che la sollevi portandone il bordo posteriore a livello col bordo delle pareti 10, che debbono sporgere in avanti.
  3. Se i pezzi sono stati tagliati esattamente a misura e correttamente montati, a tergo del mobile troviamo l’esatta sede per l’inserimento del fondo di multistrato, avvitato nella battuta delle pareti e sui listelli 11.
  4. Capovolta la cassa, irrigidita e squadrata dal fondo, vi si fissano la traversa 13 e la vera e propria base cioè il pezzo 1 con le sue cornici interne di listelli 2, 3, 4, 5, 6 e 7 (contro i 4 e 7 va poi avvitato il lato inferiore del multistrato di fondo).
  5. La parte inferiore si completa con i quattro piedi e le tre tavolette da 14 mm. I piedi posteriori hanno una tavoletta da 80 fissata su due da 75. Quelli anteriori tre da 80, di cui la prima a filo della base 1 e le altre spostate in avanti e di lato di 30 mm. Una fresatura a semicerchio marca la divisione fra gli elementi.
  6. Contro la traversa 17 si fissa la cornice ornamentale a C, costituita dai pezzi 19 e 20, sovrapposti, e 21, questi fissati direttamente alle pareti 14. 20 e 21 si uniscono con taglio a 45°. I loro bordi lunghi sono modanati.
  7. Ad incorniciare il frontale troviamo, inserite fra i dadi 41 che fanno da capitello e piede, le lesene 39 e 40, listelli dagli spigoli arrotondati e percorsi da una coppia di fresature parallele o semilavorati commerciali.
  8. Le lesene ed i loro capitelli debbono entrare di stretta misura in basso fra la traversa 13 e la cornice 19/20, in alto fra la cornice ed il frontale 22. Non dovendo sostenere sforzi si possono soltanto, ma saldamente (attenzione a non marcarle coi morsetti), incollare.
  9. Se si è lavorato bene frontale e lati della cimasa coincidono esattamente, in spessore e in larghezza (provare prima “in bianco”) per cui non resta che bisellarli a 45° e fissarli alla cassa.

Il taglio dei pezzi curvi

taglio pezzi curvi

  1. Il raggio interno dei semicerchi delle traverse è di 100 mm; il raggio esterno della 36 è di 142 mm. Il taglio va levigato a specchio prima di fresare battuta (nel 35) e modanature.
  2. Se gli elementi delle cornici vengono uniti, come qui, con spinatura cieca anziché, come sarebbe meglio, con incastri a mezzo legno ed ugnatura a 45°, è essenziale usare una delle tante guide di foratura disponibili sul mercato del far da sé.
  3. Sempre riferendosi alla spinatura cieca, è importante, perché l’anta riesca ben squadrata, che i pezzi, nello spingerne uno contro l’altro munito di marcatori, siano tenuti esattamente sullo stesso piano e guidati con una squadra di precisione.
  4. Particolarmente delicata la fase di taglio dei pezzi curvi della cimasa (18, 22, 23, 25 e 27) da sovrapporre l’uno sull’altro ottenendo una cornice fortemente modanata a gradini. Il raggio dei semicerchi parte dai 125 mm del pezzo 18, ai 235 mm interno e 265 esterno del 27.
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Le antine vetrate

telaio antine

  1. per comodità di montaggio è preferibile che le spine siano inserite nei pezzi più corti. Nel metterli in pressa va curata la planarità.
  2. il montaggio dei vetri non richiede la battuta nella cornice; a fissarli bastano i quattro listelli fermavetro.
  3. un punto più critico di quanto possa sembrare è il montaggio delle cerniere Anuba. Servono una dima di foratura, anche autocostruita (un listello con due fori aperti a squadra) e il trapano guidato.

Il cassetto e la sua guida

costruzione cassetto

  1. le due pareti corte sono larghe 16 mm più di quelle lunghe in quanto solo nelle prime si apre la fessura per incastrarvi il fondo di multistrato poi incollato ed inchiodato sotto i lati maggiori.
  2. a parte si prepara la cornice frontale, con le quattro tavolette (coi bordi già fresati) bisellate a 45° e incollate in quanto la giunzione vi
    ene poi consolidata fissando la cornice al cassetto.
  3. la larghezza delle pareti lunghe segna su quelle corte la posizione della scanalatura (Se si può, meglio rispettare la regola d’arte con pareti di uguale larghezza e tutte scanalate). Le pareti corte, con già incastrato il fondo, si chiudono, spinandole ed incollandole, fra quelle lunghe.
  4. ad evitare che l’attrito del cassetto (non montato su guide) consumi la sua sede basta incollare negli angoli interni della base strisce di plastica dura e liscia.

Il supporto del meccanismo

supporto meccanismo orologio

Negli orologi al quarzo le misure, salvo che del quadrante, sono pressoché costanti perchè il meccanismo è la nota scatoletta di circa 60x60x15 mm, scatoletta che si appende ad un gancio, per quelli meccanici le cose sono più complicate. I meccanismi sono assai più grandi: dai 120 ai 200 e più mm di lato, spessi dai 60 ai 100 (cifre largamente approssimative), ed assai più pesanti. Da ciò deriva la necessità di fornire loro un supporto adeguato a peso ed ingombro, come quello illustrato, da adattare al tipo di orologio da montarvi. Il supporto (1) è una robusta U capovolta, da fissare (6) al tetto della cassa, chiusa in basso da una tavoletta…

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