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Portarotoli fai da te da parete per la cucina

Un complemento quasi indispensabile in cucina, se non si vuole sacrificare spazio all’interno dei mobili: così capiente è difficile da trovare, ma per costruirlo basta una giornata di lavoro, senza considerare i tempi di asciugatura di colla e finitura

Ogni giorno in cucina si usano pellicole di vario tipo per proteggere gli alimenti, carta da forno, fogli assorbenti: tutti materiali in rotolo che vengono riposti nei pensili o nei cassetti, occupando spazio utile per altre cose. Navigando su internet si trovano portarotoli da parete un po’ di tutti i tipi, ma al massimo fino a 3 posti: quelli a 4 posti sono rari e dal punto di vista estetico bisogna prendere quello che c’è o pensare di costruire un portarotoli fai da te.

Tanto più che concettualmente l’oggetto è piuttosto semplice, il nostro lettore Leonardo Lamberti ha scelto la seconda ipotesi e ha ideato un portarotoli fai da te in grado di ospitare 4 rotoli e offrire alla sommità un ripiano per contenere barattoli di spezie e simili. Il rotolo di maggior diametro e, tutto sommato, di utilizzo più frequente, è quello della carta assorbente, per cui è stato previsto nella parte inferiore e ha condizionato la sagomatura dei fianchi, simile a una “b”.

Rovistando tra il materiale avanzato da altri lavori è saltato fuori un pezzo di multistrato di pino cileno da 12 mm dal quale potevano essere ricavati i due pezzi principali. Anche altri pezzi sono recuperati da avanzi, ma Leonardo ha calcolato che, se si deve acquistare tutto il materiale, la spesa è di 22 euro.

Come costruire un portarotoli fai da te da parete

tagliare il multistrato

  1. Il pezzo di multistrato trovato in laboratorio ha una forma irregolare; tuttavia, cercando la combinazione migliore, si riesce a ricavarne entrambi i fianchi, disegnati in precedenza su un foglio di carta e ritagliati.
  2. Con il seghetto alternativo si ritagliano i pezzi: l’altezza è di 500 mm, mentre la larghezza passa da 100 mm a 145 mm nella parte inferiore.
  3. Per levigare e uniformare i bordi si sovrappongono i due pezzi e si tengono uniti con alcuni chiodini, poi si passa la smerigliatrice munita di disco lamellare a grana 80.
  4. Tolti i chiodini, si stondano gli spigoli (a esclusione della parte retta posteriore) con una fresa munita di cuscinetto.
  5. Le piccole imperfezioni, compresi i fori dei chiodini, vanno stuccate e levigate.
  6. Il fondo (410×480 mm) si ricava da un foglio di compensato da 4 mm; la parte superiore viene sagomata ad arco e ritagliata con il traforo elettrico; lungo il bordo inferiore, da dietro, si fissa una striscia di cornicetta 385x10x5 mm come rinforzo.
  7. I fianchi si uniscono alla mensolina (385x100x12 mm) con colla e chiodini, poi si serra in morsa. La mensolina si trova a 50 mm dal bordo superiore dei fianchi.
  8. Successivamente si incolla e si inchioda ai fianchi e alla mensolina il fondo, si rifila l’eventuale eccedenza di compensato e si stuccano le imperfezioni.

Preparare i supporti per i rotoli

stecche portarotolo

  1. Si tagliano altre 6 strisce di cornicetta delle stesse dimensioni di quella di rinforzo per preparare le aste portarotolo.
  2. Dalle confezioni dei rotoli si prelevano le taglierine seghettate e, a 5-6 mm dalla dentatura, si incolla a ognuna una striscia davanti e una dietro con adesivo forte, facendo in modo che la taglierina venga centrata tra le strisce. Si blocca il tutto con morsetti di piccola taglia (o mollette da bucato).
  3. Un’altra striscia di cornicetta si fissa frontalmente nella parte alta della struttura, distanziata dalla mensolina di circa 15 mm: la sua funzione è quella di impedire la caduta dei barattoli.
  4. Da un pezzo di legno di scarto spesso 30 mm, utilizzando una sega a tazza Ø 60 mm montata sul trapano a colonna, si ricavano due dischi.
  5. I due dischi, uno per parte, si fissano all’interno della struttura con colla e una coppia di viti Ø 3,5×40 mm ciascuno, al centro del cerchio risultante nella parte inferiore. In questo modo l’asta per il rotolo di carta assorbente risulterà più corta e, di conseguenza, più resistente al peso del rotolo.
  6. Tutta la struttura assemblata va levigata con carta vetrata a grana 180, poi si stende una finitura color avorio nel riquadro centrale del fondo, delimitato da nastro per mascheratura. Quando questa è asciutta, si rimuove il nastro e si delimita il riquadro con altre strisce di nastro, questa volta per evitare di sporcare la parte appena dipinta. Su tutto il resto della struttura si stendono due mani di impregnante colorato all’acqua, carteggiando con catra vetrata grana 240 dopo la prima mano.
  7. Anche le aste del portarotolo fai da te munite di striscia seghettata vanno trattate con impregnante, appoggiandole su rialzi.
  8. Completata la finitura, si possono fissare i supporti Ø 22 mm per le aste con viti da legno Ø 3×12 mm, avendo cura di rispettare l’esatta corrispondenza tra coppie di supporti affinché le aste risultino perfettamente orizzontali.
  9. Le aste del portarotolo fai da te si ricavano da manici di scopa Ø 20 mm che, se acquistati già verniciati, non richiedono finiture supplementari. Nel rettangolo centrale si fissa, con colla vinilica diluita, una carta di riso con disegni; per proteggerla si può stendere un velo di colla anche superficialmente, oppure utilizzare vernice vetrificante per découpage o uno spray trasparente. L’oggetto può essere decorato con altri soggetti intonati all’ambiente applicati sui fianchi.
Sale
VERDELOOK Portarotolo a Parete, 39x42 cm, Bianco, Industriale casa a Muro
  • Dimensioni 39x42 cm
  • Colore: Bianco
  • Materiale: Tubolare metallico
  • Utilizzo: Cavalletto porta carta da parete
  • Porta rotoli di carta da 3 o 5 kg
Sale
Leifheit Portarotoli Parat ComfortLine per 3 rotoli, Taglia rotoli preciso e sempre pulito, Portarotolo cucina per carta, pellicola e alluminio
  • Per 3 rotoli – Il porta rotolo cucina di Leifheit ha un triplo alloggio e permette di sistemare contemporaneamente tre rotoli: carta assorbente, pellicola e alluminio.
  • Taglio preciso – Le lame si muovono con un semplice spostamento dei cursori e sono molto taglienti, ma per la sicurezza restano all’interno del portarotolo da parete.
  • Sempre a disposizione – I tre alloggi per rotoli rendono questo porta rotoli da muro perfetto per l’uso quotidiano. Da usare in cucina, in dispensa e in altre stanze.
  • Facile e comodo – Il portarotolo cucina da parete si monta al muro con facilità e si ricarica frontalmente. Il portarotoli carta è adatto a ogni rotolo in commercio.
  • Confezione – 1x porta rotoli cucina di 38 x 26 x 7 cm, per 3 rotoli: 1x carta da cucina, 2 x pellicola e alluminio, lame manovrabili con pomelli, tagli netti e precisi, articolo numero 25703
Leifheit Portarotoli Parat Royal per 3 Rotoli, Taglia Rotoli per Tagli Puliti e Molto Precisi, Portarotolo Cucina per Carta, Pellicola, Alluminio
  • Per 3 rotoli: Il porta rotolo cucina combina 3 accessori cucina: 2 porta rotolo alluminio e pellicola (con apposite lame per un taglio preciso) e 1 portarotolo carta
  • Tagli puliti: Le lame del portarotolo cucina da parete tagliano con estrema precisione l’alluminio e la pellicola; le lame sono interne e quindi in piena sicurezza
  • Rotoli pronti: Il portarotolo da parete permette di avere sempre pronti i rotoli cucina. Dopo un taglio, il rotolo resta sufficientemente fuori dall’alloggio
  • Facile e comodo: Il portarotoli pellicola e portarotoli carta si monta con facilità al muro e si ricarica frontalmente; adatto a tutti i tipi di rotolo in commercio
  • Confezione: Porta rotoli da muro Leifheit Parat Royal in acciaio di qualità, misure: 37,5 x 6,5 x 27,0 cm, porta rotoli cucina con montaggio a parete, per 3 rotoli, articolo numero 25660
Sale
kela portarotolo da cucina verticale, anche per rotoli spessi, portarotolo di carta alto 33,5 cm, ROLLO, acciaio inox satinato
  • Il supporto per rotolo da cucina si adatta a qualsiasi cucina grazie al suo design semplice e moderno. Grazie al supporto, il rotolo di carta da cucina è sempre pronto per essere consegnato e strappato. Può essere utilizzato per rotoli di qualsiasi dimensione
  • La carta da cucina è fissata al supporto con una testa a sfera, in modo che la carta possa essere strappata senza sforzo con una sola mano e allo stesso tempo si evita che la carta da cucina si srotoli involontariamente.
  • Grazie al suo peso elevato, il portarotolo Zewa è molto stabile e non cade quando viene strappato. La base in gomma evita che il piano di lavoro si graffi quando viene appoggiato o spostato.
  • kela, un'azienda di medie dimensioni con 120 anni di tradizione, è di casa nel Giura Svevo. Un'ampia scelta di prodotti di alta qualità per la cucina e il bagno, per farvi sentire a casa.
  • La consegna include: 1x portarotolo in acciaio inox opaco (articolo n. 16920), altezza 33,5 cm, Ø 15 cm, fornito senza rotolo. Si consiglia di pulire con un panno umido
Bisk - Portarotolo da Bagno Natura, 13x7,5x5 cm: Colore: Cromato
  • Portarotolo carta igenica in cromo, montaggio a parete
  • In zinco inossidabile per una finitura elegante ed incessante
  • Portarotolo facile da ricaricare
  • Montaggio a parete veloce, facile e sicuro con fissazioni alla parete nascoste
  • Fa parte di una vasta gamma degli accessori da bagno di Bisk Natura
Wenko 15438100 Chrome Exclusiv Colonnina Portarotolo e Portascopino Siena, Acciaio, 19 x 63 x 19 cm, Cromo, 1-Confezione
  • Per sfruttare lo spazio dell'ambiente senza ingombrare, per riporre gli accessori del bagno
  • Combinazione portarotolo e portascopino per WC in materiale plastico satinato
  • Solida base rotonda
  • Cromo
  • Dimensioni (l x h): diametro 19 x 63 cm

Il web come store fai da te | La realtà e le soluzioni di Steacom.it

L’e-commerce di materiali e mezzi per il fai da te sta avanzando in modo molto interessante con guide all’uso dettagliate e proposte di avanzata tecnologia a prezzi contenuti

La presenza sempre maggiore, in rete, di realtà produttive e commerciali che si rivolgono all’ampia platea degli utenti “fai da te” rende molto più agevole l’approvvigionamento di materiali e mezzi per le attività di costruzione, manutenzione e riparazione della casa.

In questo panorama si inserisce a buon diritto la Steacom, una giovane realtà imprenditoriale di Vicenza specializzata nella ricerca e nella vendita di soluzioni e tecnologie per l’edilizia professionale e per il fai da te con particolare riferimento alle soluzioni per la bioedilizia, interventi antimuffa, isolamento termico e acustico, finiture d’interni, impermeabilizzazione e l’umidità e altro.

Nell’ampio sito viene rappresentata e offerta una vasta gamma di prodotti e soluzioni per i professionisti e fai da te che si riferiscono alla attività sopra indicate.

Molto interessante e utile è senza dubbio il blog Steacom collegato (con sezione FAQ) in cui vengono illustrate e spiegate approfonditamente le qualità tecniche e le metodologie di posa e utilizzo di vari materiali proposti.

Per la bioedilizia

Vengono proposti sistemi e materiali ecocompatibili per la costruzione, la ristrutturazione, il risanamento e la riqualificazione energetica degli edifici abitativi.

L’isolamento termico e l’isolamento acustico con materiali naturali e traspiranti, permette di abbinare efficienza energetica e salubrità degli edifici in cui viviamo, nel rispetto dell’ambiente che ci circonda.

Vengono offerte idee, soluzioni e sistemi di qualità, sostenibili ed ecologici, orientati ai requisiti che tutelano la salute degli abitanti.

Soluzioni per la muffa

Le muffe, che affiorano agli angoli delle stanze, attorno alle finestre, dietro agli armadi, oltre ad essere antiestetiche e dannose per le strutture murarie delle abitazioni, rappresentano un rischio per la salute di chi vi abita.

Per risolvere il problema non è sufficiente rimuovere ciò che si vede, ma occorre eliminarne le cause.

Steacom propone un’ampia gamma di prodotti che servono per eliminare il problema delle muffe alla radice e per impedire che la muffa si ripresenti.

Isolamento termico

Ottimizzare la prestazione termica dell’edificio vuol dire migliorare le condizioni di comfort abitativo, ridurre i consumi energetici e la spesa per le bollette per il riscaldamento ed il raffrescamento estivo. Per ottenere tutto ciò vengono individuati una serie di interventi di isolamento termico dall’interno, con l’utilizzo di pannelli isolanti di varia tipologia ed altri accessori performanti.

Isolamento acustico

Il rumore è diventato una delle prime fonti di inquinamento: bisogna proteggersi dai suoni e dai rumori individuando soluzioni di isolamento acustico attenuando o eliminando la percezione del rumore. A volte si rende anche necessario insonorizzare gli ambienti, in modo da evitare che il suono e/o il rumore si propaghi nelle stanze attigue.

Viene proposta una serie di prodotti per riqualificare l’abitazione dal punto di vista dell’isolamento acustico in un’ottica di “fai da te” ma con soluzioni professionali che vanno dai pannelli fonoassorbenti agli isolanti adesivi e non, in vari materiali.

Finiture d’interni

Nell’ampia panoramica di materiali non mancano le soluzioni dedicate alle finiture d’interni, particolarmente utili per migliorare estetica e comfort abitativo.

Tra i prodotti segnaliamo una vasta gamma di pitture (alla calce, d’argilla, antimuffa), listelli da rivestimento, sughero decorativo, ecc

Materiale della preistoria, ma soprattutto del futuro

Tratto da “Rifare Casa n.56 – Marzo/Aprile 2018″

Autore: Nicla de Carolis

Il legno era usato dall’uomo primitivo per difendersi, per cacciare, per scaldarsi, per erigere le palafitte. In seguito gli Egizi e più tardi i Greci e i Romani si servirono di questo materiale per costruire imbarcazioni. Possiamo poi citare qualcosa che ha dell’incredibile: i pali di legno utilizzati per costruire le fondamenta di Venezia, esempio di come il legno in ambiente anaerobico e oscuro tenda a conservarsi per secoli. Dal boom edilizio del dopoguerra si è preferito il cemento armato perfino per realizzare i tetti, per non parlare del riscaldamento, divenuto appannaggio esclusivo dei combustibili fossili (non che ora la situazione percentualmente sia molto cambiata).

Oggi, però, con la spinta di urgenze di tipo ambientale e di una più cosciente volontà di passaggio da fonti esauribili a fonti rinnovabili, si stanno rivalutando le potenzialità che rendono impareggiabile questo materiale in edilizia e nel settore energetico per la sua natura ecologica. è di questi giorni la notizia del grattacielo di settanta piani disposti in 350 metri di altezza, il più alto mai costruito in legno, che sarà realizzato a Tokio rispettando i parametri dell’edilizia antisismica.

Inoltre negli ultimi 5 anni, in controtendenza rispetto al settore edile tradizionale, la produzione italiana di edifici in legno ha visto una crescita del 7,7%, mettendoci al 4° posto nella lista dei produttori in Europa; un po’ alla volta si abbattono i pregiudizi su questo tipo di costruzione (la cui durata, contrariamente ai luoghi comuni, è pari a quella di una casa in muratura) anche grazie alle motivazioni economiche portate dal risparmio sicuro sui costi di gestione. Ma pure parlando di energia, grazie alle nuove stufe e caminetti tecnologici e performanti, scaldarsi con la legna diventa una scelta preferibile. Ad oggi il nostro fabbisogno è ancora soddisfatto all’83% da fonti non rinnovabili e solo al 17% da rinnovabili; di questo 17%, una percentuale del 41% è dato da energia ricavata dalle biomasse solide, legna e derivati, biocarburante, biogas, rifiuti urbani.

In Italia gli ettari di bosco sono più di otto milioni e ogni anno forniscono 25/30 milioni di metri cubi di legno; se lo sfruttamento avviene secondo le regole di una corretta silvicoltura, non si può verificare alcuna ripercussione negativa nel caso di un più importante utilizzo per la produzione di energia. Ci sono inoltre i sottoprodotti di recupero come i pellet o il cippato, ottenuti con gli scarti di lavorazione. Anche in questo caso l’uso della legna porta vantaggi con la riduzione della dipendenza energetica, quindi delle importazioni, e in più con la creazione di numerosi nuovi posti di lavoro sul luogo.

Scala per soppalco fai da te in acciaio

Per collegare un soppalco a vista al soggiorno, il nostro lettore Alessandro Porcu ha trovato una soluzione che abbina solidità all’estetica moderna. Ecco la scala per soppalco fai da te in acciaio!

I gradini della scala per soppalco sono in legno di frassino, mentre i montanti sono fatti di spezzoni di tubo quadro saldato. L’unico requisito che si richiede è un’assoluta precisione nel taglio e nella saldatura a filo dei pezzi, per garantire perfetta inclinazione e parallelismo tra i due supporti.

La struttura

La scala per soppalco è larga 860 mm, mentre la lunghezza dipende dalla distanza da unire. La pedata del gradino è di 280 mm, l’alzata di 162 mm. Gli spezzoni sono uniti con taglio a 45°, con l’aiuto di dime, sia per unire alzata e pedata, sia per saldare fra loro due accoppiate alzata-pedata sovrapposte. L’ultimo pezzo in alto è sagomato per combaciare con il profilo del solaio, mentre alla base di ciascun montante si salda una piastra per il fissaggio con tasselli. I sostegni laterali dei gradini sono spezzoni di piattina, saldata con l’aiuto di una dima. Terminati i montanti, si rifiniscono con vernice trasparente prima di fissarli in posizione.

Cosa serve per costruire una scala per soppalco fai da te:

  • Tubo quadro spesso 3 mm da 40×80 mm;
  • piattina da 60×100 mm;
  • piattina da 30×50 mm
  • Frassino spesso 32 mm (ogni gradino misura 280×780 mm)
  • Tubo metallico Ø 30 mm;
  • tubo quadro da 20×40 mm;
  • filo d’acciaio Ø 5 mm;
  • boccole con grano da 5 mm;
  • stucco metallico
  • Vernice trasparente per metalli;
  • vernice trasparente di finitura per legno;
  • carta vetrata;
  • tasselli a muro e a pavimento;
  • viti autofilettanti per legno

Come progettare una scala per soppalco

progetto scala per soppalco

L’installazione della scala per soppalco

Si inizia dal montante interno, fissato con sei tasselli a muro, solaio e pavimento, mentre l’esterno è ancorato solo alle due estremità. I gradini, sagomati ai bordi e verniciati con finitura trasparente, sono fissati con viti autofilettanti.

Le colonnine della ringhiera sono in tubo tondo, bloccate sulla scala per soppalco a infilandole in tubetti di ancoraggio, dal diametro esterno pari a quello interno delle colonnine e serrando con due viti laterali. I tubetti a loro volta sono fissati sulla scala per soppalco con uno spezzone di barra filettata interna, una rondella e un dado. Il corrimano è in tubo quadro saldato.

Nelle colonnine vanno infilati, per completare, tre fili d’acciaio sovrapposti a 200 mm uno dall’altro, fissati ai due capi con boccole forate e grani di bloccaggio.

tubo quadro di ferro saldato
Per accoppiare i pezzi con precisione ci si aiuta con dime metalliche autocostruite. Il primo montante fa poi da modello per il secondo, saldato sovrapposto.

scala per soppalco in acciaio

Sotto al solaio vanno aggiunti con tasselli in acciaio due rinforzi in angolare metallico. Occorre imbullonare ai montanti tre traversi in tubo tondo, a distanze regolari.

Scopri la gamma di scale per soppalco Svelt

Youngman, Scala in alluminio per loft - 313340, 2,3-3 metri
  • YOUNGMAN, EASIWAY 313340 da YOUNGMAN
  • Nome Produttore: Giovanotto
  • Numero di parte del produttore: 313340
Laddaway 1530-005 - Scala per solai (taglia: 2.80m), Legno
  • Valore U testato di 1,11 W/m2K per un migliore isolamento e una minore perdita di calore
  • Fornito con piedini antiscivolo e corrimano per una maggiore sicurezza.
  • Trappola bianca isolata profonda 33 mm con chiusura a spinta/tirante.
  • Il telaio spesso 18 mm presenta una tenuta continua che mantiene fuori le correnti d'aria fresche.
  • Battistrada a coda di rondine antiscivolo, richiede solo il montaggio finale per una rapida installazione.
SONGMICS Scala Multifunzione in Alluminio, Scala a Gradini, Scaletta Domestica, 4 x 3 Gradini, fino a 150 kg, 12 Gradini, Design 6-in-1, Lunga 326 cm, Colore Argento GLT36M
  • 【ROBUSTA E DUREVOLE】Realizzata in alluminio per aeromobili, questa scala è robusta e durevole. La superficie in alluminio è anodizzata e quindi resistente alla ruggine
  • 【BUONA STABILITÀ】I lunghi piedi di supporto su entrambi i lati con tappi a forma di sega conferiscono a questa scala una stabilità aggiuntiva e offrono un supporto affidabile. Non salirai mai più su una scala traballante!
  • 【DESIGN 6 IN 1】Dotata di 6 bloccaggi di sicurezza, questa scala a gradini può essere configurata in 6 posizioni: impalcatura, scala d'appoggio, scala doppia, ecc. Una scala per tutte le esigenze domestiche e aziendali
  • 【FACILE DA RIPORRE】Questa scala in alluminio è pieghevole e salvaspazio. Con una dimensione da ripiegata di 26 x 32,6 x 90,1±0,5 cm (P x l x H), è facile da riporre
  • 【LEGGERA MA ALTAMENTE RESISTENTE】Questa scala multifunzione pesa solo 15,1 kg, cosa che la rende leggera e portatile. Realizzata in alluminio di alta qualità per aeromobili, questa scala può sostenere fino a 150 kg
Scala in legno: gradini da 8 cm.
  • Scala a giorno/tipo soppalco, in legno, altezza massima raggiungibile:, 2,82 m, larghezza: 40 cm-gradini: 8 cm

La ricetta per un bel giardino: lavoro e attrezzatura giusta

Tratto da “Almanacco in giardino n.62 – Marzo-Aprile 2018″

Autore: Nicla de Carolis

Nessun robot tosaerba o prodotto chimico ci può salvare dalle attività centrali del giardino: l’occhio attento, che può essere solo quello umano e, ovviamente, il lavoro.

Ma, oltre al lavoro, è fondamentale una buona attrezzatura, di cui il bravo giardiniere è geloso perché l’ha scelta, usata e conservata con cura. L’attrezzatura di base per coltivare un giardino o un orto parte da utensili manuali che hanno origini molto antiche, migliaia di anni prima di Cristo, come il falcetto.

O come la forca il cui nome deriva dal latino fur, ladro, strumento per punire i ladri, divertente l’immagine del ladro punito con punzecchiature sul sedere… il cui uso fu poi convertito nel rivoltare il terreno, arieggiare i prati, dividere le erbacee perenni e, oggi, anche trasportare l’humus dalla compostiera all’orto, pratica assai diffusa con l’avvento degli orti biointensivi.

Per non parlare della zappa, il cui nome deriva dal tardo latino sappa e prima ancora dal greco skapo, ovvero scavo. Questo strumento per sarchiare, rompere, smuovere la terra è quello che ha più forme: c’è la zappa triangolare, quella a mezzaluna, quella olandese, simile a una paletta, che si usa come se si stesse spazzando, poi la più diffusa da noi, la zappa quadra con un manico che si incastra “nell’occhio” di cui è munita; questo solo per citarne alcune.

E anche il rastrello, che gli antichi Romani chiamavano rastrum quadridens (letteralmente una zappa con quattro denti), di cui esistono oggi vari tipi: quello per raccogliere le foglie, per lavorare la terra e creare i solchi per i semi, per scarificare il prato rompendone la superficie. Poi c’è il trapiantatore, la palettina a manico corto per distribuire, coltivare e trapiantare che diventò di moda nel XIX secolo come attrezzo per le signore che si dedicavano al giardinaggio.

E ancora l’estirpatore, un paio di denti metallici incastrati in un manico di legno, utilizzato per rimuovere le erbacce alla radice senza usare erbicidi, lavoro rilassante e anche utile alla salute fisica: mezz’ora passata a sarchiare il prato equivale a mezz’ora di vogatore!

Ma dopo questa breve e curiosa carrellata di utensili basilari che ci vengono dal passato, per prendersi cura di orto e giardino è sicuramente indispensabile avere delle efficienti attrezzature a batteria, elettriche o con motore a scoppio. Nelle pagine di questa rivista troverete il meglio di quanto c’è in commercio in fatto di macchine per rasare e rifilare il prato, per tagliare alberi e potare rami, per annaffiare e pulire il giardino, per lavorare la terra e concimarla, un aiuto concreto che rende ancora più piacevole questo lavoro/svago.

Campanello senza fili | Installazione passo-passo

L’installazione di un citofono richiede un impianto elettrico di semplice sviluppo, ma possiamo ulteriormente semplificarci la vita installando un campanello senza fili.

Con un attuatore radio è possibile anche installare, dove non previsto, un campanello senza fili  per attivare una o più suonerie e segnalatori luminosi (anche con più dispositivi per un unico trasmettitore). É il caso, ad esempio, di un ingresso secondario dell’abitazione, di una taverna, di un locale mansardato o di un laboratorio, fuori dalla portata dal campanello principale.

Grazie al sistema radio e all’alimentazione a batteria, il campanello senza fili non necessita di conduttori e guaine, quindi può essere messo in qualsiasi luogo, fissato con due tasselli o con due strisce di nastro biadesivo. La suoneria, il segnalatore luminoso e l’attuatore radio, invece, richiedono alimentazione di rete 220 V e devono essere installati in una scatola in cui sia prelevabile energia elettrica.

campanello biticino
I dispositivi richiesti per l’installazione sono: un comando radio a batteria, un attuatore radio, una suoneria ed un segnalatore luminoso da incasso ad un modulo, entrambi alimentabili a 220 V.

Campanello senza fili – l’installazione

installazione campanello fai da te

  1. Per l’alloggiamento dei dispositivi è bene scegliere la scatola di una presa che, dopo aver tolto alimentazione dal quadro generale, si provvede a spostare da un lato; poi va chiuso lo spazio al centro con un tappo.
  2. Si inserisce il segnalatore luminoso nello spazio vuoto rimasto.
  3. Con la pinza spellafili si preparano tutti i terminali dei conduttori dell’attuatore radio che devono essere collegati, più un filo che serve per fare un cavallotto.
  4. Il frutto-presa è dotato di sedi di connessione doppie pertanto, dopo aver allentato le viti dei morsetti, senza rimuovere i connettori preesistenti, si inseriscono nelle sedi i fili in aggiunta e si serrano nuovamente i morsetti.
  5. Le connessioni sono terminate: i conduttori piccoli marrone e azzurro portano fase e neutro per alimentare l’attuatore; il cavallotto azzurro porta il neutro al segnalatore luminoso (o alla suoneria); il filo bianco porta la fase al segnalatore luminoso (o alla suoneria).

Pulsante radio a batteria

pulsante radio

  1. La piastrina per il pulsante ha due alette rimovibili a rottura per adattarla alle dimensioni della placchetta a due moduli.
  2. Fissata al muro la piastrina (sono sufficienti due piccoli tasselli Ø 4 mm), applichiamo i tasti con gli spessori per funzione singola.
  3. Per l’attivazione del trasmettitore è necessario rimuovere la linguetta isolante che impedisce il contatto della batteria.
  4. La placchetta di finitura si incastra con quattro linguette sulla mascherina ed il sistema è pronto a funzionare.
Campanello Senza Fili, Govee Campanello Wireless IP66 Impermeabile con Raggio d'Azione di 300m 36 Suonerie 5 Volume Regolabile, 1 Trasmettitore e 1 Ricevitore per Casa, Negozio, Ufficio(Bianco)
  • Qualità eccellente: i nostri prodotti sono realizzati con materiali ABS. Può prevenire polvere, pioggia e alte temperature. Bassissimo consumo energetico, nessuna radiazione elettromagnetica. Lo standard impermeabile IP66, anche nei giorni di pioggia, può garantire buone prestazioni. -4 ° F -140 ° F La resistenza alle alte temperature può anche lavorare facilmente in condizioni difficili. Il design robusto ti offre tranquillità.
  • Garanzia di sicurezza: la portata del campanello wireless è di 300 m in un'area aperta, portata wireless (senza barriere) e forte capacità di penetrazione del segnale. Quando qualcuno appare alla porta, assicurarsi che nessun visitatore o pacchetto vada perso. Questo kit campanello ha una durata della batteria extra lunga di oltre 36 mesi. Ti risparmia i problemi di frequente sostituzione della batteria e protegge la tua casa durante tutto l'anno.
  • Indicatore LED: nel ricevitore è presente un indicatore LED. Se qualcuno preme il campanello, l'auricolare suonerà e l'indicatore LED lampeggerà. Una volta attivata la modalità silenziosa, quando qualcuno preme il campanello, solo la spia luminosa lampeggia in blu. Pertanto, quando ti riposi, non ci saranno suonerie fastidiose per disturbarti.
  • Risparmio energetico e design originale: la sorgente di tensione costante può prolungare la vita del campanello del 50%. 36 suonerie, 5 volumi possono essere regolati da 0 dB a 100 dB, flash anziani, nessun problema di interferenza wireless, utilizzando un protocollo di trasmissione avanzato, evita efficacemente il campanello del grilletto falso.
  • Facile da installare: è possibile collegare facilmente il ricevitore del campanello a una presa di corrente in stile europeo. Il trasmettitore può essere fissato sul telaio della porta con viti o nastro biadesivo. La confezione include: 1 trasmettitore; 1 ricevitore; 1 piastra di fissaggio; 1 nastro biadesivo 3M; 1 cacciavite; 1 vite di espansione in plastica; 1 vite di fissaggio; 1 batteria 12V 23A (nel trasmettitore); 1 manuale utente.
Campanello Senza Fili, TeckNet Campanello Wireless Impermeabile da Esterno, Portata 400m, 60 Melodie con 5 Livelli di Volume (1x Trasmettitore e 1x Ricevitore)
  • [400 metri di copertura wireless] Distanza di lavoro tra campanello senza fili (trasmettitore) e ricevitore fino a 400 metri! Il segnale stabile può attraversare bene gli ostacoli senza interferire con altri dispositivi, assicurandoti di non perdere visitatori o pacchi. TECKNET Campanello senza fili fornito con 1 trasmettitore impermeabile (batteria inclusa) e 1 ricevitori plug-in.
  • [60 suonerie e 5 opzioni di volume] Il campanello wireless ha 60 diverse bellissime melodie per soddisfare le tue diverse esigenze. Inoltre, il campanello ha 5 volumi regolabili, da 0 dB (silenzioso) a 110 dB, che possono essere regolati in qualsiasi momento in base alla situazione.
  • [IP65 impermeabile e più resistente] Il campanello senza fili da esterno impermeabile è IP65 impermeabile e accettabili per uso esterno. Allo stesso tempo, può resistere a tutti i tipi di condizioni meteorologiche estreme, che si tratti di pioggia, neve o persino di temperature inferiori allo zero, può funzionare normalmente. Il ricevitore non richiede cablaggio, deve solo essere collegato a una presa elettrica.
  • [Con LED blu lampeggiante] Sia il campanello che il ricevitore sono dotati di indicatori LED che possono essere utilizzati come segnale di notifica visivo che può essere facilmente notato anche dai non udenti. Grazie anche alla sua portabilità, può essere utilizzato anche come cercapersone per chiamare i soccorsi.
  • [Durevole e con un eccellente servizio post-vendita] Il campanello senza fili da esterno impermeabile ha una durata di almeno 5 anni. In caso di problemi nell'utilizzo del prodotto, contattare il team di assistenza clienti TECKNET professional, usufruendo del supporto di 36 mesi di TECKNET (solo registrati)
Campanelli Wireless, TECKNET Campanello Senza Fili Portatile Wireless Doorbell, Indicatori LED, 250M Operativo a grande Distanza, 4 Volumi Selezionabili, Italia Spina (2xTrasmettitore e 1x Ricevitore)
  • 250 m/820 piedi di lunga distanza di lavoro:La portata wireless del campanello può penetrare facilmente nel raggio di 0-250 metri, che può facilmente soddisfare l'uso di piani alti, grandi aree e ambienti a lunga distanza. Anche con più porte e pareti, il campanello wireless a lungo raggio ti consente di ascoltarlo sempre e ovunque.
  • 38 suonerie e 4 livelli di volume. Il campanello wireless offre 38 tipi di suonerie nitide, volume regolabile a 4 livelli da 0dB a 95dB, facile da scegliere e impostare il tono preferito.
  • Campanello wireless con flash blu. Sia il ricevitore che il trasmettitore hanno un flash LED, quando qualcuno suona il campanello senza fili, il ricevitore emette una luce blu lampeggiante, il che è conveniente per i non udenti e gli anziani, anche se il campanello è impostato su silenzioso, il flash ti ricorderà quando arriva qualcuno visitare.
  • Campanello impermeabile IP44. Il campanello è resistente alla polvere e all'acqua fino a IP44, resistente all'intrusione di solidi e schizzi di liquidi di dimensioni superiori a 1 mm e ha un intervallo di temperatura di esercizio da -20°C a 85°C. Può essere installato all'interno o all'esterno.
  • Facile da installare e configurare. Basta collegare il ricevitore del campanello alla presa di corrente, il pulsante del campanello può essere fissato al telaio della porta con nastro biadesivo o viti e l'installazione è completa. Assistenza tecnica gratuita a vita e 18 mesi di garanzia del produttore con l'acquisto di un campanello TECKNET.

Restaurare una radio a valvole | Tutti i passaggi

Una vecchia Phonola a valvole del 1958, ridotta in condizioni disperate dai tarli e dal tempo, riprende vita grazie ad restauro mirato

telaio in legno radioRestaurare una radio a valvole è un’esperienza affascinante: ce lo racconta il nostro lettore Salvatore D’Aloiso, che ha deciso di restaurare una radio a valvole, nello specifico una gloriosa Phonola del 1958 che era già stata sottoposta alle cure di un tecnico del paese, ma senza risultato.

Un inizio “complicato”
Le premesse per una buona riuscita non sono incoraggianti: il mobile in legno distrutto dai tarli del legno, la scala delle frequenze sverniciata in più punti, due manopole mancanti, l’altoparlante logorato dalle tarme, senza parlare della circuiteria, dalla quale mancano due valvole e alcune connessioni.

Dopo una preliminare pulizia e l’asportazione della parte elettrica, comincia il vero e proprio intervento sull’estetica che prevede la sverniciatura del mobiletto e un drastico trattamento antitarlo. Si passa quindi alla ricostruzione delle parti mancanti con stucco colorato e alla levigatura del legno con tele abrasive fini.

Al termine una passata di turapori e vernice trasparente riportano il mobile in condizioni dignitose. La scala delle frequenze è in pessime condizioni per cui si ricorre a un programma di grafica con il quale ricostruire pazientemente l’immagine: fatta stampare da una tipografia, si ritaglia l’immagine e le finestre attraverso le quali si vede l’asta della sintonia.

Le manopole mancanti nascono da uno stampo di silicone colato attorno a una di quelle supersiti. A questo punto la radio è, come da accordi, perfetta, bella come una modella. Ma muta.

…e ora SOUND!
Salvatore, insoddisfatto, non si ferma e mette mano anche al circuito. Dopo approfondite ricerche sugli schemi e le valvole, sostituisce i componenti difettosi, ricollega i cavi staccati, trova una valvola d’epoca e rimpiazza quella introvabile con un componente moderno. Per ultimo ricostruisce il cono dell’altoparlante. Al termine del lungo lavoro la radio riprende miracolosamente vita.

Per restaurare una radio a valvole si parte dal trattamento del legno

trattamento antitarlo

  1. L’involucro, liberato della parte elettrica, mostra quanto siano estesi i danni inflitti dai tarli e dall’umidità: parte dell’impiallacciatura si è staccata e le tracce degli xilofagi sono ovunque. Come trattamento antiparassitario tutte le parti in legno, comprese quelle da usare per la ricostruzione dei pezzi mancanti, vengono chiuse in un sacco di plastica per una settimana, dopo essere state abbondantemente irrorate con liquido antitarlo.
  2. Dopo il trattamento, alcune parti mancanti, quelle probabilmente più apprezzate dagli insetti, sono ricostruite con legno nuovo mentre altre sono livellate con una stuccatura colorata.
  3. Con un liquido sverniciatore si rimuove tutta la vernice fino ad arrivare al legno, poi si levigano le parti con carta abrasiva fino a ottenere una superficie sana, priva di difetti e di residui della vecchia finitura.
  4. L’intero mobile è trattato con una mano di turapori per uniformare l’assorbimento, quindi si procede con successive passate di vernice, inizialmente tinta noce, poi trasparente, fino ad ottenere una superfice lucida.
  5. Il frontalino merita un’attenzione particolare per il pregevole doppio filetto dorato che lo circonda. Purtroppo è anche una delle parti più attaccata dai tarli, specie nella parte interna, e quindi resa più fragile. Antiparassitario e impregnante bloccano l’azione degli insetti a un livello nel quale il legno è da considerarsi ancora recuperabile.
  6. La parte anteriore è abbastanza integra per cui è sufficiente una levigatura non eccessivamente profonda, dopo la sverniciatura, per riportare il legno in condizioni di essere rifinito. Come in precedenza, servono turapori e poi vari strati di vernice colorata. Quando il frontalino è pronto si ricongiunge al resto del mobile tramite quattro viti.

Restauro della mascherina della radio

restauro mascherina radio

  1. Il frontalino di plastica aveva soltanto perso parte della sua lucentezza, ma era ancora integro. Dopo aver provveduto a carteggiare con carta abrasiva fine tutti gli anfratti, si applicano alcuni strati di primer per materie plastiche e si rifinisce con una vernice oro antico, la più simile al colore originale.
  2. Il frontale manca ancora di un pezzo: la scala parlante su cui erano riportate le frequenze e i nomi delle stazioni. Le indicazioni erano ormai scrostate e illeggibili. Con un programma di grafica e molta abilità, si riesce a ricostruire la scala su vetro e rimontarla nella mascherina.

Ricostruire le manopole mancanti della radio

manopole in silicone

  1. Alla radio mancano due delle manopole che, ovviamente, sono introvabili. Per ricrearle identiche è necessario fare un calco incollando la manopola campione sul fondo di un bicchiere di plastica e ricoprendola con silicone da stampi.
  2. Il giorno dopo si estrae la vecchia manopola, si inserisce un tubetto, proveniente da una vecchia antenna stilo, al centro dello stampo per l’inserimento nella sede e poi si cola la vetroresina liquida fino al bordo.
  3. Per uniformare l’aspetto delle manopole si colorano tutte con vernice spray color avorio.

Interventi sull’altoparlante della radio

manutenzione altoparlante

  1. Anche l’altoparlante è devastato dai tarli che hanno divorato la membrana e parte del supporto di legno che la univa al metallo. Si procede al restauro della parte in legno riportando la sagoma del supporto su un pezzo di MDF.
  2. Con un compasso si aggiunge il cerchio che rappresenta il diametro interno del supporto metallico e quindi si ritaglia il pezzo con un seghetto alternativo e molta delicatezza. Lo scopo di questo spessoramento è di lasciare al cono lo spazio sufficiente per vibrare senza avvicinarlo troppo alla grata anteriore.
  3. Si stacca la vecchia membrana con molta cautela e si rimuovono il collante e la ruggine ancorati al metallo con un cacciavite. Infine si termina la pulizia del supporto con uno straccio i
    mbevuto di acetone.
  4. Dopo aver segnato una circonferenza per separare la parte buona da quella attaccata dai tarli, si taglia il cartoncino con la massima precisione facendo attenzione a non sfilare il cono dal magnete.
  5. Per ricostruire la parte elastica del cono, si ritagliano numerose strisce di carta ripiegate a fisarmonica con lato della piega alto circa 5 mm. Si stende uno strato di adesivo speciale sul metallo e uno di colla vinilica sul vecchio cartoncino e si uniscono con la carta applicando le quattro strisce a croce. Si riempiono gli spazi con altre strisce più strette incollandole in modo da rispettare le pieghe create nella striscia adiacente.
  6. A carta asciutta si vernicia il nuovo cono di nero e, con viti autofilettanti, si unisce la struttura metallica dell’altoparlante alla base di MDF. Grazie a quest’ultima si riesce a inglobare l’altoparlante nel frontale di legno, bloccandola in alto e in basso con l’aiuto di due viti, giusto dietro la mascherina.

Restauro dei componenti elettronici della radio

sostituzione valvole

  1. Per restaurare una radio a valvole occorre dedicarsi anche all’elettronica. I componenti elettronici della Phonola erano ancora relativamente ben conservati, ma mancavano due valvole, una delle quali, la EZ40, era fondamentale per alimentare il circuito e difficile da trovare. Dallo studio degli schemi si rileva che la valvola può essere sostituita con due diodi moderni che raddrizzano la tensione di 300 V alternata del trasformatore.
  2. La “bonifica” del circuito ha comportato la ripassatura di tutte le saldature fredde, la sostituzione di due condensatori a carta con altri in poliestere dello stesso valore e il controllo e la sostituzione di tutte le resistenze che mostravano valori alterati.
  3. Dopo il collegamento di alcuni fili staccati e la sostituzione delle lampadine che illuminavano la scala, con un atto di coraggio, si prova ad alimentare la radio, seppure con una tensione ridotta, e il miracolo avviene: dopo cinquant’anni di silenzio la radio emette dall’altoparlante provvisorio i primi suoni.
Dynavox VR-307BT
  • Amplificatore ibrido pesante e di alta qualità con connettori per CD/DVD, AUX e ricezione radio Bluetooth.
  • Cassa cromata con massicce piastre frontali e posteriori in alluminio e trasformatore con design laccato.
  • Potenza in uscita: 2 x 25 Watt RMS, Range di frequenza: 20 Hz - 40 kHz, Distorsione: < 0,1%
  • Tensione acustica: 85 dB, Impedenza ingresso: 47 kOhm, tubi: 2 x 6N1, Tensione di rete: 230 V/50 Hz
  • Contenuto della confezione: 1 cavo jack da 3,5 mm; istruzioni (D,FR); 1 amplificatore VR 307 BT

Pialla a spessore portatile | Caratteristiche e utilizzo

Pialla a spessore portatile una macchina potente e tutt’altro che ingombrante, permette una completa  lavorazione del legno dando molte soddisfazioni

Ha un costo elevato se non si prevede di utilizzarla con una certa frequenza o per lavorazioni fai da te impegnative.
Per trasformare tavole irregolari o deformate in ottimo materiale di partenza per la costruzione di mobili, portandole alla giusta misura, la pialla a spessore è fondamentale; una macchina portatile rappresenta un ottimo compromesso ad un prezzo allettante, se si pensa a quanto legname inutilizzabile si può recuperare.

Ottime prestazioni

La pialla spessore portatile è in grado di lavorare tavole fino ad una larghezza di 318 mm, con una profondità di asportazione di 2,5 mm per ogni passata, grazie ad un potente motore da 1800 W che sviluppa 9000 giri/min.
Dopo aver regolato il piano dello spessore sul pezzo da lavorare, fino ad un massimo di 153 mm, basta spingerlo lentamente a contatto con i rulli che lo trascinano automaticamente verso i coltelli. La pialla, corredata di attacco per aspirazione e calibro di messa a punto dei coltelli.

Precisa, compatta e ben studiata

Pialla a spessore portatile

  1. La scala graduata di facile lettura consente di regolare con precisione l’altezza della passata.
  2. La pialla si presenta già pronta per essere utilizzata, solo alcune parti complementari devono essere montate.
  3. In caso di sovraccarico la pialla si ferma autonomamente; va riavviata premendo l’interruttore termico di sicurezza dopo alcuni minuti.

Rimozione dei coltelli

Pialla a spessore portatile

  1. Dopo aver portato la pialla a spessore fai da te alla massima altezza di lavoro si rimuovono le viti del coperchio, la manovella e la calotta di asportazione dei trucioli.
  2. Indossando i guanti, si serrano le viti del pressore coltello, quindi si estraggono dall’albero il coltello ed il pressore coltello. Il pressore va collocato nella fessura di guida dell’albero portacoltelli, si svitano le viti a testa quadra e si inserisce il coltello allineandolo con il pressore.
DeWalt Pialla Spessore 317mm - Motore Potente 1800W, Design Portatile e Sistema di Bloccaggio per Finiture Ottime, DW733-QS
  • Motore Potente da 1800W: La pialla DW733-QS è equipaggiata con un motore da 1800W, adatta ad affrontare con facilità sia legni duri che morbidi, garantendo prestazioni elevate e costanti
  • Ampia Capacità di Piallatura: Con una larghezza di piallatura di 317mm, questo strumento è ottimo per lavorare su tavole di grandi dimensioni, offrendo precisione e versatilità in ogni progetto
  • Design Portatile e Compatto: Progettata per essere facilmente trasportabile, la DW733-QS è adatta ad artigiani e professionisti che necessitano di uno strumento affidabile sia in officina che in cantiere
  • Sistema di Bloccaggio del Piano: Il sistema di bloccaggio del piano riduce i movimenti durante l'uso, assicurando una finitura liscia e uniforme su ogni pezzo di legno
  • Regolazione Facile e Veloce: Le manopole di regolazione intuitive permettono di impostare rapidamente la profondità di taglio desiderata, ottimizzando il tempo e migliorando l'efficienza del lavoro
Sale
Silverline tools 583534 - Triton - planer (dimensioni: 317 millimetri)
  • Larghezza di taglio 317 mm , 17500 tagli al minuto
  • Profondità max di taglio in un'unica passata: 2,4 mm
  • Regolazione della profondità di taglio facile e precisa in incrementi da 1,6 mm
  • Grandi tavole di entrata ed uscita per un maggior sostegno dei materiali
  • Include interruttore automatico e tubo di estrazione polvere
Sale
Einhell TC-SP 204 Pialla filo e spessore (230-240 V, 1500 W, giri al min. 9000, largh. Piallatura 204 mm, asportazione 3 mm, altezza passaggio max 120 mm, piano inclinabile 45°),Versione 2023
  • Banco di livellamento in alluminio con guida inclinabile per smussatura
  • Pialla a spessore con appoggi estraibili
  • Aspirazione di trucioli per mantenere sgombera la zona di lavoro
  • Piedi antivibrazione per appoggio stabile e sicuro
  • Interruttore di sovraccarico, interruttore a tensione zero per la sicurezza durante il funzionamento
Femi PF 204 Pialla Elettrica, 1250 W, Giallo
  • Dimensione coltelli: 210x20 mm
  • Massima piallatura a filo: 210 mm
  • Massima piallatura a spessore: 120 mm
  • Asportazione regolabile: 0-2 mm
  • Potenza: 1250 W
Einhell TC-US 400 Levigatrice combinata da banco (230 V, 375 W, giri al min. 1450, vel. Nastro 276m/min., diam. disco 150 mm, nostro 915x100 mm, incl. Base d'appoggio lavorazione inclinabile)
  • Levigatrice a nastro o a disco con guida angolare inclinabile da -60 ° fino a +60 °
  • Dispositivo a nastro inclinabile con guida del pezzo da lavorare; cambio del nastro semplice grazie al dispositivo di serraggio
  • Nastro abrasivo autocentrante; platorello del disco abrasivo con velcro
  • 4 piedini gommati per una posizione sicura e a basse vibrazioni; attacco per aspirazione per una postazione di lavoro pulita
  • Incl. 1 nastro abrasivo e 1 disco di carta abrasiva (P80)

Paralume fai da te | Come realizzarlo con tessuto di vetro

Utilizziamo un materiale inusuale come il tessuto di vetro per ottenere uno splendido paralume fai da te da usare pendente dal soffitto o montato su una piantana o come lampada da tavolo

Non buttiamo via il vecchio portalampada se il suo paralume è danneggiato o semplicemente passato di moda: in soli 10 minuti possiamo creare un paralume fai da te di ottimo design. Dobbiamo procurarci un foglio di tessuto di vetro e una bomboletta di colla spray. Per ottenere il giusto spessore, in modo che il paralume fai da te possa filtrare leggermente la luce, pieghiamo il foglio in due, incollando i due strati tra loro. Quindi lo sagomiamo e lo curviamo fino a ottenere la forma voluta, che fissiamo con colla spray.

Infine colleghiamo il paralume fai da te al portalampada del nostro punto luce serrandolo tra le sue ghiere a vite. Se intendiamo realizzare più paralumi fai da te, possiamo prepararci una dima di cartone (la cui forma è ricavabile dal disegno qui sotto) con la quale ritagliare il tessuto di vetro senza prendere le misure ogni volta.

Possiamo installare il paralume sia in piantane sia in lampadari o abat-jour, l’importante è valutare le giuste dimensioni in modo da ridurre o aumentare proporzionalmente le misure prima di realizzare il ritaglio. Il paralume fai da te risulta gradevole in bianco (colore naturale del tessuto di vetro), ma possiamo decorarlo con vernice spray o disegnando motivi con un marker indelebile.

Piano di taglio del tessuto di vetro

paralume fai da te tessuto
Piano di taglio del foglio per costruire un paralume.. Il foro centrale serve per il collegamento con il portalampada. Il gambo di un abat-jour diventa il sostegno di una bassa piantana che, con il nuovo paralume, proietta la luce verso l’alto, appoggiata su un mobile.

Come lavorare il tessuto di vetro

lampada fai da te

  1. Servono: 1 foglio di tessuto di vetro 500×1000 mm; colla spray; cutter; pennarello indelebile; metro; un foglio di cartone; riga metallica; matita. Il tessuto di vetro è un materiale “tecnico” utilizzato in molte applicazioni industriali e si trova presso le aziende che realizzano prodotti in vetroresina. Nella versione da 200 g/m2 costa sui 10 euro al m2.(Sul sito www.resinboat.it puoi comprare on-line il tessuto di vetro)
  2. Pieghiamo a metà il foglio di tessuto di vetro con molta precisione; il tessuto risulta facilmente lavorabile per cui non occorre forzare eccessivamente, basta passare la mano sulla linea di piega.
  3. Una volta piegato, rialziamo una metà del foglio e stendiamo tra i due strati un velo di colla spray: questo tipo di colla garantisce una distribuzione uniforme dell’adesivo su entrambe le superfici del tessuto.
  4. Uniamo tra loro i due strati pressando leggermente con le mani. Poniamo particolare attenzione a non formare bolle d’aria tra i due strati di tessuto, o comunque a spingerle con delicatezza verso l’esterno. Facciamo correre la mano a partire dalla linea di piega verso le due estremità libere che devono aderire. Attendiamo che la colla sia ben essiccata prima di tagliare.
  5. Per tagliare il tessuto in modo veloce (se vogliamo realizzare più paralumi) possiamo fare una dima in cartone spesso, senza dover prendere le misure ogni volta. Eseguiamo il taglio con un cutter tenendo la dima ben aderente al tessuto di vetro.
  6. Una volta tagliato a misura, eseguiamo alcune prove “di chiusura” prima di passare all’incollaggio definitivo. Il tessuto di vetro ripiegato mantiene una sufficiente rigidità per rimanere perfettamente in forma quando è incurvato.
  7. Copriamo il paralume con un cartone di scarto lasciando scoperto unicamente il lembo destinato a sovrapporsi all’altra estremità del foglio. Su questo lembo stendiamo la colla, utilizzando anche in questo caso il tipo spray.
  8. Agendo con precisione, diamo la forma definitiva al paralume mantenendo con le mani il tessuto in posizione alcuni minuti per far agire la colla. La sua superficie è bianca e traslucida, per cui, nella versione lampadario, anche il soffitto viene illuminato, seppur in maniera soffusa.

Collegamenti elettrici del paralume fai da te

come sospendere un lampadario

Nella versione a piantana e in quella a lampadario il paralume va montato nello stesso modo. Si inserisce nel corpo filettato del portalampada e lo si blocca con l’anello a vite. Il cavo del lampadario va inserito nella piastrina forata per sospenderlo a soffitto senza esercitare trazione sui morsetti.

tessuto di vetro

  1. Una volta asciugata la colla possiamo collocare il paralume sul portalampada inserendolo nella sua ghiera filettata.
  2. Per mantenere bloccato il paralume fai da te avvitiamo alla ghiera l’anello di bloccaggio.

Decorazioni fantasia per il paralume

decorare un paralume

Possiamo realizzare diversi paralumi e decorarli con motivi in accordo con altri oggetti della casa. Il paralume può essere decorato velocemente con un marker indelebile e con un motivo fantasia a nostra scelta. Qui si è scelto il colore nero, ma ovviamente la fantasia può spaziare non solo nelle forme, ma anche nei colori.

  1. Per realizzare il motivo “a maglia” tracciamo sul tessuto di vetro una serie di righe, prima in un senso e poi nell’altro, distanziandole in modo uniforme, fino a formare una vera e propria rete. Non occorre la riga, a mano libera possiamo dare un effetto più movimentato e non troppo rigido.
  2. Un’alternativa consiste nel tracciare semicerchi ripetuti e intersecati lungo il bordo del foglio. Abbiamo bisogno di una dima di cartone semicircolare in modo da velocizzare il lavoro. A ogni passaggio, partiamo dal centro dell’arco appena tracciato e il disegno risulterà regolare.
  3. Per le decorazioni a”uovo” tracciamo le sagome su un foglio di carta. Con le forbici asportiamo le parti interne di tali sagome. Appoggiamo il foglio sul tessuto di vetro e riempiamo le campiture con la bomboletta spray color nero a distanza non troppo ravvicinata. Possiamo anche fare una sola sagoma, ma con abbondante contorno, e posarla casualmente sul tessuto di vetro.
  4. Con lo stesso sistema procediamo preparando una dima da cui ritagliare diversi cerchi al posto dei motivi ad “uovo”. Completiamo poi con la vernice spray color argento.

Far da sé, un buon rimedio contro la schiavitù digitale

Tratto da “Far da sé n.481– Marzo 2018″

Quei 418 messaggi che non ho letto. Sono arrivati in tre giorni sul mio telefono. Se rispondessi a tutti, mi resterebbe tempo? La tecnologia sottrae spazio per vivere, amare, leggere: siamo servi della gleba digitale”. Ci colpiscono queste parole e ci portano ancora una volta a riflettere sull’argomento: anche per molti di noi, che non hanno stuoli di seguaci, la situazione è analoga a quella descritta nelle righe precedenti dallo scrittore Claudio Magris e si pensa subito al tempo sprecato a cestinare email che nell’economia della giornata diventa veramente importante.

Ma non è solo questo: purtroppo la malattia dell’essere sempre connesso, guardando ossessivamente il cellulare per vedere se sono arrivate email o altri messaggi, ha contagiato tutti ed è la regola ormai vedere ai tavoli di ristoranti e caffè persone che non parlano fra loro, ma comunicano con invisibili interlocutori via smartphone quasi ininterrottamente, dall’antipasto al dessert. Tutto questo sottrae tempo a una vita reale fatta di contatti verbali diretti, contatti fisici, movimento, incontri, letture e aggiungerei concreto FARE.

Vedendo i contenuti di questo numero speciale di FAR DA SÈ, l’Almanacco 2018, dove tutto ciò di cui si parla sono utensili, macchine, materiali progettati per creare oggetti che usiamo quotidianamente, per riparare, per pulire, per migliorare tutto ciò che ci serve per soddisfare esigenze primarie nella vita reale, ci rendiamo conto che l’attività necessaria per utilizzare quanto sopra mal si concilia con una dipendenza o “schiavitù digitale”.

Per fare bricolage bisogna impiegare mente e mani contemporaneamente e non solo, la concentrazione e il pensiero sono tali che a nessuno verrebbe in mente di smanettare al cellulare mentre sta facendo una riparazione o realizzando una sedia.

Con ciò, ovviamente, non vogliamo sminuire l’importanza e l’utilità della tecnologia, saremmo dei pazzi; basti pensare quale meraviglia di utensili, precisi, con funzioni sbalorditive e prezzi abbordabili come i misuratori e le livelle laser, sono stati prodotti negli ultimi anni.

E le novità del nostro settore sono tante, quindi vi lascio al piacere di scoprirle, sfogliando questa rivista concretamente cartacea (ma su bricoportale.it troverete anche la versione digitale), consultabile tutto l’anno, da lasciare in laboratorio: alle sue pagine potete fare molto concretamente “le orecchie” per segnare ciò che è di maggior interesse e avere così un memo sempre a portata di mano per l’utensile da acquistare o la tecnologia da mettere in pratica.