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Pistola a spruzzo per verniciare | Caratteristiche e utilizzi

La pistola a spruzzo consente di verniciare pareti, oggetti e carrozzerie d’auto in maniera uniforme grazie alla tecnica a spruzzo

La pistola a spruzzo serve per verniciare e spruzzare liquidi ad alta pressione, generata da un compressore d’aria cui è collegata tramite un tubo flessibile. È fornita di serbatoio, superiore o inferiore, in cui si immette il liquido da spruzzare.

Azionando il pulsante di erogazione, l’aria compressa realizza il potente convogliamento del liquido collocato nel serbatoio e la conseguente spruzzatura. L’ugello anteriore, attraverso cui passa il liquido, può essere regolato per ottenere un getto di diversa ampiezza.

Si possono anche regolare la quantità di pittura prelevata dal serbatoio, la pressione dell’aria e la forma del ventaglio dello spruzzo.

Molto pratiche sono le pistole a spruzzo integrali, fornite di un piccolo ma potente compressore per verniciare da indossare a tracolla o da appoggiare nei pressi della zona di lavoro.

La pistola per verniciare a spruzzo è perfetta per dipingere casa, ringhiere, oggetti di vario genere e la carrozzeria delle automobili.

Effetto nebbia

L’effetto “nebbia” è generato da particelle di vernice che, essiccando durante il percorso dall’ugello alla superficie da verniciare, si depositano sulla stessa già parzialmente solidificate e danno origine a una finitura ruvida e poco brillante.

Il fenomeno, tipico delle pistole che funzionano ad aria compressa, viene contrastato dai produttori di vernici aggiungendo al solvente particolari additivi, detti “rallentanti”. Sulle confezioni di diluente alla nitro, troviamo, infatti, la dicitura “antinebbia”.  

Con serbatoio superiore

Alcune pistole per verniciare sono dotate di un serbatoio superiore in cui si immette la vernice, che affluisce per caduta nel condotto di soffiaggio. Questo sistema, per gravità, impedisce che rimangano residui nel serbatoio. L’aria compressa  giunge alla pistola tramite un tubo flessibile collegato alla base dell’impugnatura.

pistola a spruzzo

Premendo la leva si aziona lo spruzzo. Questo è regolabile sia in intensità sia in ampiezza con ghiere di comando ed è anche regolabile la corsa della leva in modo da facilitare il lavoro. Un gancio permette di appendere la pistola senza inclinarla.

pistola per verniciare

Con serbatoio inferiore

La pistola a spruzzo con serbatoio inferiore risulta più comoda quando si devono verniciare superfici estese (come per esempio quando è necessario imbiancare a spruzzo). Si può contare su una maggiore capacità del serbatoio.

pistola a spruzzo

Il fatto di avere il peso (e anche il baricentro) in basso anziché in alto, rende meno faticosi per il polso i movimenti da eseguire per ottenere una copertura uniforme.

pistola per verniciare

Il flusso d’aria proveniente dal compressore e diretto all’ugello forma una depressione nel tubicino pescante nella vernice e la richiama verso l’alto.

La pulizia avviene con lo stesso solvente usato per diluire: lo si immette nel serbatoio e si fa funzionare più volte la pistola.

Dotazione integrale

Il termine “aerografo” identifica tutte le pistole a spruzzo usate per la verniciatura ma, nel linguaggio comune, si riferisce a quei modelli di piccolissime dimensioni che funzionano con aria compressa a bassa pressione e che si usano nei settori della decorazione, del modellismo e della grafica.

aerografo

Questi attrezzi hanno un consumo d’aria molto ridotto ma, per lavori di un certo pregio, non possono essere alimentati con un compressore qualsiasi, che potrebbe erogare aria con tracce di olio: servono i compressori tipo “oilless” (senza lubrificazione). 

La pittura si immette in un piccolo serbatoio e la si spruzza attraverso l’ugello anteriore, regolabile. Data la sua forma questo attrezzo viene denominato anche “aeropenna”.

Pistola a spruzzo prezzi

I prezzi di una pistola da verniciatura dipendono da dimensioni, marca e potenza. Una pistola base costa intorno ai 40-70 euro, mentre una pistola per verniciare professionale può costare diverse centinaia di euro (da 150 a 400 euro).

Traforo a mano | Attrezzatura e utilizzi

Il traforo a mano si effettua tramite un apposito archetto con lama e molteplici attrezzi impiegati per i lavori di precisione e di finitura

L’archetto da traforo a mano è costituito da un’impugnatura di legno o plastica e da una sagoma metallica a forma di U orizzontale, che può essere di piattina metallica o di tubolare. Data la lunghezza dei bracci (circa 30-35 cm) l’arco metallico presenta una certa elasticità ai due estremi che gli permette di mantenere in tensione una sottile lama dentata che si blocca alle estremità con due morsetti dotati di vite a galletto.

traforo a mano

In genere nella confezione che contiene l’archetto da traforo e le lame è compreso anche il trapano a vite che serve per effettuare tagli “interni” e la tavoletta di supporto con relativo morsetto che serve per bloccarla a un piano.

Le confezioni più complete, come quella qui sotto raffigurata, contengono anche attrezzi di misura, da taglio e da rifinitura e altro per avere tutto a portata di mano per non solo i lavori con il traforo, ma anche le operazioni di misurazione, sgrossatura e rifinitura.

traforo a mano attrezzatura
Archetto portalama con lame (1-2); Basetta a coda di rondine (3); Morsetto (4); Martello leggero (5); Tenaglie (6); Pennello (7); Morsetto da banco (8); Succhiello (9); Squadra (10); Cacciavite (11-12-13-14-15); Chiavetta serraggio farfalle (16); Segaccio (17); Lime-raspe (18-19); Sega a dorso e dima (20-21); Metro (22); Trapano a manovella (23); Tampone per carteggiatura (24); Trapano a vite (25); Pialla (26); Colla (27).

Lame

Per il seghetto da traforo sono disponibili lame con dentatura di diversa densità e dimensione. Le dentature più grossolane sono l’ideale pera i materiali teneri e spessi mentre quelle fini si adoperano per i metalli e il legno duro o sottile.

La tensione

La lama del traforo si monta sull’archetto con dadi a farfalla. Prima si fissa a una estremità, poi, tenendo premuto l’archetto in modo che si stringa, si fissa all’altra. L’archetto la mantiene ben tesa.

Tagli interni

Per realizzare tagli di parti interne si realizza un foro, con il trapano a vite. Poi, scollegata la lama da un morsetto del seghetto per traforo, la si inserisce nel foro e la si ricollega all’archetto, quindi si taglia.

Il taglio nel traforo a mano

Si esegue azionando l’archetto nel senso alto-basso-alto, ma l’avanzamento avviene solo mentre l’archetto scende. Il compensato va appoggiato sull’apposita tavoletta sagomata, fissata a un piano.

Su legno

Per realizzare il traforo legno l’archetto va azionato con un movimento costante senza premere in avanti per non uscire dalla traccia. Le curve si eseguono ruotando sia il pezzo da lavorare, sia angolando l’archetto. 

traforo a mano

Su metallo

Si agisce con movimenti più brevi e più veloci senza mai angolare l’archetto, ma muovendo solo il pezzo da lavorare con la mano libera. Quando una lama non avanza bene la si sostituisce.

Traforo su carta e stoffa 

Per ricami e smerlature su carta, plastica e tessuto, possiamo avvalerci di semplici strumenti come le punzonatrici a pinza con le quali ritagliamo un disegno ripetitivo lungo il margine del foglio.

I decoratori per i bordi sono apparecchi adatti a realizzare bordature lineari e ricami su biglietti, cartoline e pizzi di carta. Sono moltissimi i motivi decorativi intercambiabili tra cui scegliere.

Dipingere casa | Attrezzatura e tecniche di tinteggiatura

Per dipingere casa in maniera corretta è necessario possedere i giusti materiali, le attrezzature consone ed essere a conoscenza delle tecniche base di tinteggiatura

Le grandi superfici delle pareti e dei soffitti di casa hanno un peso determinante nella definizione dell’ambiente, della sua personalità e accoglienzaDipingere casa è quindi un’operazione di grande importanza, in funzione del colore e del tipo di finitura realizzata.

Possiamo essere protagonisti di tutto questo, a patto di avere una buona conoscenza di materiali, mezzi e tecniche di preparazione delle pareti e delle pitture.

dipingere casa

In seguito è fondamentale conoscere le varie tecniche di pittura pareti per capire come imbiancare casa o come pitturare una stanza in modo originale.

Conoscere il supporto

Prima di dipingere casa da soli dobbiamo valutare con attenzione il tipo di supporto che intendiamo dipingere, in quanto la sua preparazione e il procedimento di tinteggiatura possono differire.

Intonaco civile grezzo

Si presenta biancastro, aspetto ruvido, passando la mano sulla superficie tende a sgranarsi: è molto assorbente e può presentare crepe. Va trattato con un primer fissativo. 

Finitura a gesso

Di colore bianco, aspetto molto liscio e lucido, non idonea per bagni e cucine; da evitare finiture a calce per non incorrere in possibili distacchi della finitura. Il fissativo è necessario.

Con tinteggiature precedenti

Non ci devono essere sfogliamenti; con una spugna umida si verifica la consistenza della pittura: se si rimuove con facilità occorre un’adeguata preparazione applicando un primer.

pitturare casa

Pareti smaltate

Aspetto molto compatto, lucido o satinato, non assorbono l’acqua. Il fissativo non serve, ma se stendiamo un’idropittura la parete va resa più “aggrappante” con la carteggiatura.

dipingere casa

Dipingere casa – Pennelli, rulli e tamponi

Pennellessa

È un pennello relativamente grande, con sezione rettangolare, piatto e largo. 

pennellessa

La pennellessa è adeguata alle rifiniture, mentre per le superfici più grandi è consigliabile utilizzare il plafoncino.

Pennellessa a testa obliqua

È una variante della pennellessa, che ha la particolarità di avere il pelo tagliato in modo obliquo alla sua estremità.  

pennellessa a testa obliqua

Plafoncino

È un grande pennello di sezione rettangolare, piatto e largo. Il plafoncino è usato per la tinteggiatura di pareti, ma trova utilizzo anche nelle tecniche pittoriche: per la stesura di colle su superfici ampie. 

plafoncino

Pennello tondo 

Per pitturare correttamente gli angoli, è necessario un pennello tondo (definito “ovalino” o “strozzato”) con una testa di circa 3-4 cm che permette di riempire le irregolarità delle pareti; è indicato anche per la tecnica dello stencil

pennello tondo

Pennello per radiatori

È un particolare pennello piatto con testa angolata all’altezza della ghiera. Il lungo manico permette di arrivare alle zone poste dietro i radiatori.

Pennello per radiatori

Rullo manuale

È un cilindro, generalmente in materiale plastico, rivestito di pelo morbido (spesso d’agnello). Il cilindro ruota attorno al proprio asse, mentre per mezzo di un manico a “elle” è possibile la perfetta e comoda impugnatura.

Rullo manuale

Rullo autoalimentato

Costituito da una pompa elettrica che si aggancia al bordo del secchio, pesca la pittura e, attraverso un tubo lungo 5 metri, la convoglia al rullo solo quando si aziona il comando.

È perfetto per imbiancare casa in maniera rapida.

Rullo autoalimentato

Tamponi di mohair

È il nome di una fibra prodotta partendo dal pelo della capra d’angora, originaria della turchia. Questi tamponi sono particolarmente indicati per tinteggiare pareti lisce e regolari

Tamponi di mohair

Attrezzature diverse 

Trabattello

È un piccolo ponteggio mobile formato da tubi di metallo e assi di legno o metallo. È importante scegliere un trabattello che permetta di essere montato e smontato facilmente.

trabattello

Frusta mescolatrice

Per diluire con acqua le idropitture e per mescolarle al meglio con eventuali pigmenti dobbiamo disporre di una frusta da montare sul trapano.

Frusta mescolatrice

Viscosimetro

Con apparecchi a spruzzo si determina la densità della pittura con il viscosimetro, un imbuto che riempiamo per misurare il tempo necessario affinché l’imbuto si sia completamente vuotato.

viscosimetro

Dipingere casa – Colori pareti

I colori per pareti studiati per pitturare casa possono avere caratteristiche differenti in base alla tipologia. Per dipingere pareti è quindi fondamentale scegliere il prodotto giusto in base alla superficie da colorare. Vediamo le varie tipologie di pittura pareti.

Idropitture lavabili

Possono essere utilizzate in qualsiasi ambiente della casa, purché le superfici siano completamente esenti da umidità. Hanno un’elevata resistenza.

Idropitture lavabili

Idropitture traspiranti

Queste pitture manifestano una spiccata resistenza all’umidità e contrastano la formazione di muffe, caratteristica che viene esaltata addizionandole con prodotti fungicidi.

Idropitture traspiranti

Idropitture termoisolanti

Prodotti innovativi concepiti per ambienti soggetti a formazioni di condensa. Queste pitture formano una sorta di camera d’aria tra la pellicola di pittura e il muro.

Idropitture termoisolanti

Smalti

Sono solitamente prodotti acrilici all’acqua, preferibilmente dall’aspetto opaco per evitare riflessi. La caratteristica è che lasciano la superficie liscia e facilmente pulibile.

dipingere casa con smalti

La mascheratura

mascheratura
I profili più sottili vanno protetti con nastro di carta: il nastro aderisce al supporto e si rimuove facilmente.
Termosifoni, condizionatori ed altre apparecchiature climatizzanti vanno ricoperte con giornali o teli.
dipingere casa
Per mascherare i telai dei serramenti possiamo ricorrere a fogli di carta fissati con nastro.
Esistono anche teli di plastica provvisti di bordo adesivo.
pitturare casa
Le mascherine delle prese andrebbero tolte o protette con nastro.
dipingere casa
Al termine del lavoro i nastri e i teli si tolgono lentamente.

Tinteggiare casa senza macchiare

Prima di affrontare la tinteggiatura pareti bisogna liberare il più possibile la stanza dai mobili: quelli che non possono essere trasferiti in un altro locale vanno raggruppati al centro, avvolti e ricoperti con teli. 

Si ricopre per bene il pavimento e si isola tutto ciò che deve rimanere estraneo alla tinteggiatura: interruttori, prese, telai di porte e finestre, battiscopa, termosifoni e quanto non può essere smontato.

Il tempo “perso” a mascherare si recupera ampiamente a fine lavoro: basta rimuovere le protezioni e dare una leggera ripulita alla stanza prima di rimettere a posto i mobili.  

dipingere casa

Con una mascheratura efficace anche dipingere casa diventa più veloce, non dovendoci preoccupare più di tanto di eventuali sbavature di colore o gocciolamenti che rallentano il lavoro.

Se questo accade, le tracce di colore vanno rimosse prima che asciughino, in quanto il colore secco va raschiato e questo può rovinare le superfici.

Nastri e teli

I nastri per mascheratura sono disponibili in varie larghezze. Si applicano facilmente e si tolgono senza problemi.

nastri
teli
I teli di protezione di polietilene (1) sono reperibili in formati e spessori diversi; di solito, per uso interno, si utilizzano i formati 4×2,5-5-6 m, spessore 6-10 µ. I teli dotati di nastro per mascheratura (2) permettono di rivestire rapidamente porte, finestre, battiscopa ecc.

I teli di feltro sono lavabili e riutilizzabili, ideali per proteggere dai graffi.

Preparare la parete

Un muro che dev’essere tinteggiato per la prima volta, anche dopo la rasatura può presentare grumi e imperfezioni

Può essere il caso di carteggiare a zone; il muro va comunque spolverato con un panno umido. Un muro nuovo va comunque lasciato asciugare per almeno un mese e trattato con un fissativo.

Se il muro è già tinteggiato dobbiamo verificare che la vecchia finitura non sfogli. Basta passare una spugna bagnata: se la finitura si gonfia va eliminata con spatola e spazzola per poi applicare un fissativo.

Diversamente possiamo applicare direttamente la nuova pittura.

Chiodi e tasselli lasciano fori che vanno stuccati e lisciati, così come le crepe.

Stucco e fissativo

Lo stucco è una miscela di resine sintetiche e cariche minerali in base acquosa, che si lasca stendere e modellare con la spatola per riempire crepe, fori e discontinuità.

stucco

Il fissativo è un liquido da applicare sulle pareti che tendono a “sfarinarsi” o che assorbono in modo irregolare o eccessivo.

Preparare l’idropittura

Le idropitture murali sono quasi tutte formulate con gli stessi componenti, ma presenti in percentuali diverse in base a tipologia, qualità e costo del prodotto.

Il legante è un’emulsione di resine, di solito acriliche, che hanno il compito di tenere insieme e far aderire i componenti alla parete, conservando una buona resistenza all’invecchiamento e alla deposizione dello sporco.

idropitture murali

Le cariche sono finissime polveri inerti che servono per ridurre il prezzo della pittura, ma ne peggiorano la resa e la copertura. 

Gli additivi sono sostanze chimiche per controllare viscosità, resistenza alle muffe e stabilità chimica. L’acqua fluidifica la pittura che va comunque diluita. 

I pigmenti

I coloranti per idropittura sono composti organici o pigmenti minerali estremamente concentrati che possono essere sciolti direttamente nella pittura bianca. A partire dai tre colori base (rosso, giallo e blu) più il nero, si possono ottenere tutte le tonalità che desideriamo. 

Esistono inoltre flaconi di colore premiscelati.

pigmenti

Dipingere casa tecniche

Se vi state chiedendo come pitturare casa fai da te sappiate che esistono diverse tecniche che variano in base a necessità e preferenze personali, tipo di superficie, tinte per pareti utilizzate.

Di seguito spieghiamo come dipingere casa fai da te. 

Tinteggiare a pennello

La tinteggiatura a pennello prevede l’utilizzo di un plafoncino e di pennelli più piccoli per i particolari come pennellessa e pennello tondo. La scelta del pennello al posto del rullo può avere motivazioni diverse.

plafoncino pennellessa pennello tondo

Il pennello risulta più comodo quando le pareti sono ricche di discontinuità o di elementi architettonici che ne riducono la superficie piana. In queste situazioni il rullo non è in grado di esplicare la sua azione dovendone interrompere frequentemente lo scorrimento.

Inoltre la ricchezza di spigoli e angoli obbliga, comunque, ad una rifinitura a pennello. Il pennello è indicato anche su pareti mai tinteggiate perché permette di dosare meglio le quantità di pittura applicata.

Prima tinteggiamo il soffitto e poi le pareti perimetrali secondo lo schema qui sotto.

dipingere casa
Se decidiamo di utilizzare un plafoncino, suddividiamo idealmente la parete in riquadri da un metro di lato, da tinteggiare singolarmente.
dipingere casa
La prima mano di idropittura la applichiamo con passaggi che vanno dall’alto verso il basso e viceversa, alternando sempre le passate.
dipingere casa
Attendiamo l’asciugatura della prima mano e applichiamo la seconda con lo stesso criterio, ma questa volta in modo perpendicolare alle precedenti.

Tinteggiare con il rullo

Tinteggiare con il rullo
Attrezziamoci con una vaschetta dotata di reticella di scolatura (1), un pennello angolato (2) e rulli di vario tipo (3). Servono anche rullini e tamponi per lavorare negli angoli e dietro i termosifoni (4).

Per ridurre i tempi è vantaggioso tinteggiare con il rullo. Questo attrezzo va intinto nella pittura e quindi sgrondato sulla reticella in modo da scolare la pittura in eccesso. Il rullo va passato sulla parete facendolo scorrere non troppo velocemente ed evitando di farlo pattinare invece di ruotare. 

Diluiamo con acqua e mescoliamo.
Con un rullo piccolo a pelo lungo trattiamo gli angoli tra le pareti…
…mentre con un pennello piatto trattiamo gli angoli tra pareti e soffitto.
Quando la prima fase è completata rimangono le superfici maggiori che possono essere totalmente tinteggiate con il rullo.
dipingere casa con il rullo
Intingiamo il rullo nella pittura e facciamolo passare un paio di volte sulla reticella, ma senza premere troppo per non asportare eccessivamente la pittura.

Come pitturare una parete – Le finiture

dipingere casa
Lunghe passate alto-basso-alto vengono poi sovrapposte ad altre passate, anche in diagonale.
rulli piccoli
Dietro i radiatori agiamo con rulli di piccola dimensione anche inseriti su un’asta flessibile che ci permette di applicare la pittura dietro tutto l’elemento radiante.

Rullo autoalimentato

Questo particolare tipo di rullo ci evita di doverlo continuamente intingere, grazie ad un serbatoio interno in cui si versa l’idropittura prima di iniziare. Questa fluisce attraverso il rivestimento peloso del rullo mantenendolo sempre inzuppato.

rullo autoalimentato

Il buon funzionamento di questi rulli è legato all’uso di pittura della giusta viscosità, misurabile tramite un piccolo viscosimetro ad imbuto fornito con il kit. Un’eccessiva diluizione causa sgocciolamenti, mentre una pittura troppo densa non riesce a produrre uno strato interamente coprente. 

La prolunga 

Per pitturare il soffitto stando comodamente in piedi sul pavimento, utilizziamo le apposite prolunghe regolabili.

dipingere casa con rulli

Pitture per pareti difficili

Se le pareti di casa denunciano discontinuità della tinteggiatura e piccole imperfezioni, dobbiamo intervenire per riportare il tutto alla regolarità originaria utilizzando un prodotto che livelli la superficie e compensi le piccole diseguaglianze. 

Possiamo intervenire utilizzando Easy Putz (adatto ad intonaci di cemento, calce, gesso e cartongesso) che, grazie alla sua elevata gralunometria, è in grado di correggere questi difetti.

Con questo preparato possiamo tinteggiare pareti lungo scale, corridoi, camerette dei bambini: piccoli graffi risultano impercettibili ed eventuali macchie sono facilmente eliminabili con un panno bagnato. 

Si versa il colorante prescelto direttamente nella confezione.
Utilizzando un miscelatore si mescola accuratamente finché la tinta non risulta omogenea.
dipingere casa
Easy Putz è ora pronto all’uso, possiamo stenderlo con pennello o avvalendoci di un rullo.

Come dipingere una parete – Effetti decorativi

Le tecniche decorative più elementari per dipingere casa consistono nell’applicare una tinta di base (idropittura) con i sistemi tradizionali, per poi sovrapporvi una tinta contrastante o semplicemente di tonalità diversa, tramite rulli sagomati, spugne, tamponi che lasciano sulla parete un’originale tessitura.

dipingere casa con effetti decorativi

Tra i più diffusi strumenti per la decorazione murale vi sono i rulli con superficie variamente elaborata che rilasciano la pittura in modo discontinuo producendo trame ed effetti particolari.

Molto pratiche sono le pelli arricciate che permettono di eseguire tessiture murali con una trama più o meno fitta, in funzione delle azioni di applicazione che vengono eseguite. Inoltre si possono usare diversi tipi di spugne e spazzole.

Rulli sagomati

A seconda della sagomatura del rullo si ottengono trame molto diversificate. 

dipingere casa
rullo sagomato
Impiegando questo rullo, lasciamo impronte a macchia di leopardo.

Panni e pelli

Con un principio analogo funzionano anche tamponi sui quali sono fissati panni o pelli.

dipingere casa

Tamponi

Per pareti estese ci conviene agire con un grosso tampone.

decorare pareti

Spugne

Le spugne possono essere di tipo rigido oppure a guanto. Vanno utilizzate con movimenti circolari continui, ma irregolari.

Il guanto rivestito di lana rende una finitura a evidente granulosità.

dipingere casa con le spugne

Plafoncino

Diradiamo, con le forbici, le setole di un plafoncino e incrociamo pennellate di colore pareti più carico.

Anello in pelle

Con l’anello in pelle appena intinto nella pittura, si tampona ottenendo un effetto di marmorizzazione.

anello in pelle

Spazzola piatta

Tra le varie idee per dipingere casa in maniera originale troviamo un particolare effetto a striature che si ottiene con una spazzola piatta che va caricata di poco colore.

spazzola piatta

Ciotole in legno fai da te | Realizzate da un unico pezzo

Queste ciotole fai da te sono realizzate da un unico blocco d’ulivo; richiedono di saper lavorare al tornio con mano ferma e con piena padronanza

Il lavoro per realizzare queste ciotole in legno fai da te in parte va fatto sul banco; questa è la fase che richiede più pazienza e abilità. Bloccato il pezzo di ulivo sulla testa motrice lo si trasforma in un cilindro alto e largo qualcosa più della ciotola maggiore.

Partendo dal bordo esterno si marcano, con il bedano a lancia, cinque corone circolari di larghezza decrescente dalla periferia verso il centro (diciamo la prima larga 16 mm, la seconda 15, la terza 14, la quarta 13 e l’ultima 12 mm). 

solchi si allargano con la sgorbia a formare i bordi delle ciotole, approfondendoli di tanto quanto è larga la corona circolare. In questa fase si scava anche l’incavo della ciotola centrale.

Regolarizzato e lisciato il bordo con lo scalpello, con un bedano molto rigido e sottile, inclinato verso l’interno, si scava il fondo dei solchi con con una sezione a V il più stretta possibile: questa fase è molto delicata perché è facile che il ferro si impunti: occorre mano molto leggera e sensibile che segua attentamente il variare della vena.

ciotole

Scavato il più possibile, il pezzo si fissa nella morsa. Gli scavi a V si approfondiscono con una lama da metalli.

Le ciotole di legno si separano con un pezzo di lama di sega a nastro e, quando sono libere, si rifinisce al tornio il fondo.

Tutto da un solo pezzo

Il lavoro inizia marcando sul blocco, al tornio o col compasso, i cerchi che delimitano i bordi delle ciotole.
Col pezzo sul tornio si modellano i bordi delle ciotole concentriche: il lavoro inizia con la sgorbia e prosegue con scalpello e bedano.
Per separare le ciotole legno si usa un pezzo di sega a nastro inserito nei solchi torniti e tirato avanti e indietro con le mani. Il delicato e faticoso lavoro permette non solo di sfruttare al massimo il blocco di partenza limitando al minimo gli sfridi, ma crea un piacevole gioco di venature.

Chiusure facili per bimbi sicuri | Gamma accessori Sacar

Una gamma di chiusure che garantiscono la massima sicurezza ai nostri bambini

Disporre di ambienti sicuri per i più piccoli è una priorità imprescindibile: da sempre la casa è fonte di innumerevoli rischi potenziali, spesso annidati laddove non si pone particolare attenzione. Per questo motivo è indispensabile utilizzare prodotti per la sicurezza dei bambini di alta qualità, come la gamma di chiusure Sacar, che abbattano drasticamente il rischio di infortunio.

Tra i prodotti della linea risultano molto utili i blocchi per ante con maniglie e le chiusure multiuso regolabili, facilmente adattabili a differenti situazioni.

Multiuso e regolabili

chiusure

La chiusura multiuso regolabile (A) può essere installata su superfici differenti, adattandosi a frigoriferi, bagni, cassetti, ecc. Il blocco per ante con maniglie (B) ha un design moderno che si adatta alle finiture dei diversi mobili.

chiusure
Chiusura multiuso regolabile
chiusure
Blocco per ante con maniglie

Chiusure per ante

Il lucchetto si apre premendo tutti e tre i bottoni, in modo da presentarlo alle maniglie o, come in questo caso, ai pomelli.
Premendo nuovamente i tre bottoni si serra in posizione il chiavistello.
Premendo il bottone frontale si chiude il blocco. I tre bottoni impediscono ai bambini di aprirlo.

Sicurezza per il frigorifero

Dopo aver pulito la superficie sulla quale si installerà la chiusura multiuso si apre il meccanismo bloccante.
Con l’aiuto di un cacciavite si solleva la placca sottostante che blocca il cinturino.
Si prendono le misure in base alla posizione scelta e si seleziona la parte di cinturino da eliminare.
Con un paio di forbici affilate si taglia il cinturino flessibile e si richiude il bloccante.
Si rimuove la pellicola copriadesivo…
chiusure
…e si posiziona la chiusura nella posizione voluta premendo con decisione.

Fermatende fai da te con embrasse di legno | Realizzazione illustrata

Questo fermatende in legno è un complemento pensato per un ambiente rustico, ma variando sagoma e finitura si può intonare a qualsiasi contesto

Le tende plissettate per interni vengono utilizzate in vari modi: lasciate ricadere liberamente possono, in base allo spessore del tessuto, filtrare la luce, oscurare, separare due zone di uno stesso ambiente, ma possono anche essere raccolte a una certa altezza con un fermatende per conferire all’ambiente un aspetto un po’ più romantico.

Per questa seconda opzione, in passato si utilizzavano quasi esclusivamente anelli di fettuccia dello stesso tessuto o intonato a esso, oppure cordoncini, a seconda dello stile; oggi si trovano fermatende di ogni tipo e materiale.  

Molto pratici e diffusi sono quelli costituiti da due parti calamitate, racchiuse in due pomoli decorativi uniti da un sottile cavetto: basta portarli a contatto e si bloccano, realizzando l’anello fermatenda. 

Questo modello è un po’ come il “ciappo” per i capelli: si prende la tenda a metà larghezza, la si raccoglie dai due lati verso il centro, si appoggia l’anello davanti e si fa passare lo spillone dietro.

Questo vale per una tenda unica che viene raccolta al centro della finestra e lascia passare molta luce; se la tenda è davanti a un passaggio (o se le tende sono due e si vuole lasciare libera la zona centrale), la si può raccogliere di lato. Invece dell’anello si può realizzare una forma a cuore, a ghirlanda, a quadrifoglio: l’importante è che ci sia lo spillone. 

Vediamo ora come realizzare questo fermatenda fatto a mano.

Il sistema che blocca la tenda

La sagoma del fermatende va disegnata su un cartoncino rigido e ritagliata: l’apertura interna dev’essere abbastanza ampia da far passare la tenda attorno allo spillone in modo che lo “sbuffo” risulti morbido, senza una strozzatura eccessiva che stropiccerebbe il tessuto. La si appoggia su una tavoletta spessa almeno 15 mm e si copiano i contorni interni ed esterni.
La tavoletta va sistemata in modo che la parte con il disegno risulti a sbalzo dal banco e bloccata a esso; per offrire un appoggio adeguato alla suola del seghetto alternativo, ai lati di questa si fissano due tavolette analoghe. Si pratica un foro che permetta l’ingresso della lama nella sagoma più interna e si taglia lungo il profilo interno.
Realizzata l’apertura centrale si effettua il taglio anche lungo il profilo esterno; l’importanza delle tavolette laterali si evince bene in questa fase del lavoro.
Con lime piatte, tonde e semitonde si eliminano le creste più grossolane lasciate dalla lama, specialmente nei bruschi cambi di direzione.
I profili interni ed esterni si regolarizzano meglio con la fresatrice montata sotto il banchetto e utilizzata come macchina stazionaria.
Passando il pezzo su una mola con profilo interno concavo si stonda l’anello in tutto il suo spessore, ottenendo un profilo vagamente a toro.
fermatende
Dopo aver lisciato ulteriormente la superficie con carta vetrata a grana finissima o paglietta d’acciaio, si applicano due mani di impregnante trasparente effetto cera che evidenzia le venature del legno, lo rifinisce e lo protegge.
fermatende
Con gli stessi accorgimenti, da un listello più sottile si ottiene lo spillone affusolato che completa l’oggetto.

Lampada a muro | Realizzazione fai da te

Una lampada a muro in legno realizzata con un trapano montato a colonna e con lavoro di tornitura fra le punte e di testa

Questa lampada a muro è costituita da cinque pezzi: tre da tornire a sbalzo (anello di supporto a muro, base del braccio orizzontale e coppa portalampada) e due fra le punte (braccio e stelo verticale). 

In base alle dimensioni del paraluce e del suo attacco si stabiliscono quelle della coppa che lo ospita e nasconde alla vista.

lampada a muro

Come legno, non essendovi steli o pareti particolarmente sottili si può usare anche il pino di Sveziarovere, faggio, noce, ulivo ed altri legni duri e belli fanno ovviamente una figura migliore.

Vediamo come realizzare la lampada da parete con braccio nel dettaglio

Lampada a muro – Le 5 parti

L’anello alla parete

Si parte da un pezzo 20x70x70 mm; lo si fissa con nastro biadesivo contro un pezzo di scarto per avvitarlo al platorello e lo si incide con due solchi distanti 10 e 30 mm dal centro, facilmente visibile quando il pezzo gira sul tornio; prima si approfondisce il solco esterno trasformando il quadrato in un disco di cui si arrotonda lo spigolo a quarto di cerchio. Completato il disco, si approfondisce il solco interno fino a staccarlo del tutto.

Nella faccia lavorata dell’anello si aprono due o tre fori passanti e svasati per le viti di fissaggio alla parete e nel suo spessore, perpendicolari alla vena, due fori ciechi opposti.

La base del braccio

Sulla modanatura esterna ci si può sbizzarrire a piacere; sulla faccia a muro ha un incavo di forma e misura identiche all’anello e sulla faccia esterna un incavo Ø 30×15 mm; il centro è attraversato da un foro Ø 10 mm; nelle pareti si aprono, perpendicolari alla fibra, due fori Ø 3,5 mm passanti, che coincidano con quelli fatti nelle pareti dell’anello. 

lampada a muro

La coppa portalampada

Identico discorso per la coppa, che sulla faccia inferiore ha un incavo Ø 20xl5 mm e nell’altra ha la sede per alloggiare l’imbocco del paralume e del suo sistema di aggancio; anche la coppa è attraversata da un foro Ø 10 mm

Il braccio 

Si parte da un blocchetto perfettamente squadrato sulle sei facce. A circa due terzi della sua lunghezza vi si apre un foro passante Ø 25-35 mm, perfettamente centrato in mezzeria e leggermente inclinato come le torce dei film in costume. 

Lo stelo 

Si fa il grezzo, diciamo sezione 70x70x 300 mm, con quattro listelli 35×35 mm ai quali, prima di incollarli, si smussa per 200 mm uno spigolo. Se ne tornisce il capo forato al Ø di 20 mm per 15 mm, di lunghezza, creando l’innesto alla coppa.

Il resto si tornisce a piacere tenendo presente che lo stelo deve inserirsi con precisione nel foro passante del braccio.     

Fori e cave

I fori nel braccio per lo stelo e per il filo, per garantirne la perpendicolarità, si fanno prima di tornire il pezzo.
La modanatura dei vari pezzi, tranne quando riguarda spinotti e cave di innesto, è lasciata alla fantasia del realizzatore.

Pezzo unico

Lavorata al tornio la nostra lampada a parete è un pezzo unico; la ricchezza delle modanature dipende dall’abilità e dall’esperienza dell’operatore.

L’unica misura obbligata è quella della coppa che regge il paralume, legata ovviamente al diametro della sua imboccatura.  

Coppa a sbalzo

I pezzi da lavorare a sbalzo sul platorello è bene che siano fissati con buon nastro biadesivo o punti di colla termofusibile su un pezzo di scarto a sua volta avvitato al platorello, evitando fori di viti.
Anche nei pezzi piatti, salvo le misure degli innesti, la decorazione è libera, sempre evitando di assottigliare eccessivamente le pareti in prossimità delle cave sottostanti.
Al centro della coppa, in un foro passante Ø 9,5 mm, si innesta un niples filettato MB 10 per portalampada. Nel legno duro il foro va filettato (con un economico attrezzo venduto nei magazzini di materiale elettrico); attenzione a non rovinare il filetto.
Data allo stelo (già forato lungo l’asse) la forma definitiva lo si leviga e lucida ancora sul tornio: le due espansioni alle estremità servono a far presa e vengono presto eliminate.

Collegamenti elettrici

Il braccio è pronto: il filo è lì solo per prova, lo si può inserire veramente solo a lampada praticamente finita.
Il passaggio dei fili o della piattina dal braccio alla coppa (e non viceversa) è un lavoro cinese che si conclude incollando la base al suo posto.
lampada a muro
Nella zona centrale dell’anello c’è il posto per i morsetti e quel tanto di filo elettrico da lasciare libero per montare e smontare la lampada.

Sifoni salvaspazio sotto il lavabo e il lavello | Prodotti Lira

Grazie ai sifoni salvaspazio di Lira è possibile sfruttare al meglio lo spazio in bagno e in cucina

Sifone Spazio 2NT per cucina

Tra i sifoni salvaspazio Lira troviamo il Sifone Spazio 2NT per cucina, concepito per lavelli a 2 vasche, ma esiste anche per lavelli a vasca unica (Spazio 1NT); nella parte superiore si può scegliere se montare i bocchettoni per collegare i tubi di scarico di lavatrice e lavastoviglie o chiudere gli ingressi con i tappi in dotazione.

sifoni salvaspazio

Sifone, tubazioni e ghiere sono disponibili nei colori bianco e grigio metallizzato.

Con piletta basket bassa

L’altezza contenuta in soli 87 mm, permette di far correre la tubazione tra piletta e sifone appena sotto la vasca, recuperando almeno 50 mm di spazio per tutta la lunghezza del tratto orizzontale.

La Piletta Basket Bassa è disponibile in versione con o senza troppopieno sia per lavelli con foro di scarico da 90 mm sia per quelli con foro di scarico da 60 mm (Basket Mini).

Sul cono inferiore, che si inserisce da sotto, è ricavata la sede per la guarnizione anulare; anche la piletta da montare da sopra è provvista di una guarnizione, più sottile, per la tenuta al piano del lavello.

Le due parti si serrano reciprocamente con la vite centrale; la griglia estraibile è bloccata nella vite da una molletta che, sollevando il perno centrale, può essere estratta, premendo il perno funge da tappo.

Sifoni salvaspazio ispezionabili

Tutto l’ingombro del sistema di scarico viene ridossato alla parete di fondo: a fronte di pochi centimetri persi in profondità, si recupera quasi completamente lo spazio sotto il lavello per riporvi, ad esempio, i bidoni della raccolta differenziata.

sifoni salvaspazio

La parte bassa del sifone è chiusa frontalmente da un tappo a vite, facilmente removibile per asportare i residui di scarico e mantenere sempre un deflusso efficace.

I due bracci possono stare a una distanza tra di loro da 60 a 670 mm e l’ingombro del sifone vero e proprio è di 100×85 mm.

Sifone Spazio NT l’ultrapiatto per bagno

Anche in bagno l’abbinamento tra sifoni salvaspazio e piletta ribassata di Lira porta notevoli vantaggi: permette, per esempio, di montare un mobile sottolavabo con cassetti che possono scorrere liberamente pochi centimetri sotto il piano.

sifoni salvaspazio

Sifoni salvaspazio facili da montare

Gli elementi in polipropilene contenuti nel kit sono facilmente adattabili per compiere il percorso più opportuno, tagliando a misura i tubi con un seghetto a denti fini.

sifoni salvaspazio

Nel kit con Piletta Basket Bagno Bassa, anche la vite centrale può essere adattata alla misura dell’altezza, rilevata tra il bordo superiore e quello inferiore del foro presente nel lavabo; montata la piletta completa di guarnizioni, la si avvita da sopra con una moneta e si orienta il tubo di deflusso nella direzione più opportuna.

Si misura poi la profondità della curva tecnica presente nel muro e si taglia a misura il tubo di uscita del sifone NT, avendo particolare cura che il tubo di uscita non sia troppo lungo e possa ostruire l’uscita della suddetta curva.

Il sifone NT Bagno è dotato di tubo di uscita diametro 32 mm e di un adattattore a pressione per il diametro 40 mm. Si completa l’installazione con la curva a gomito che collega la piletta al sifone.

Con piletta basket bagno bassa e tappo di chiusura “no problem”

Il tappo della Piletta Basket Bagno Bassa è conformato in modo da poter essere chiuso con una semplice pressione del dito e, con altrettanta facilità, essere sollevato e rimosso.

Spazio Bagno NT e Piletta Basket Bagno Bassa sono disponibili singolarmente o in un kit completo.

Sifone eccentrico e glu glu stop

Il sifone eccentrico facilita l’inserimento nel foro di scarico anche quando questo non è in asse con il sanitario, potendo ruotare di 3,5 cm: è salvaspazio e, grazie a queste caratteristiche, può essere meno visibile.

sifoni salvaspazio

Per evitare la rumorosità dello scarico e la risalita di cattivi odori basta inserire Glu-Glu Stop tra il sifone e lo scarico a parete.

Per compensare i disallineamenti di lavabo e bidet

Il sifone eccentrico è adattabile in altezza da 60 a 315 mm e in profondità da 200 a 475 mm.

Con il sanitario posizionato provvisoriamente si rilevano le misure in altezza e profondità; si tagliano di conseguenza il tubo di collegamento tra piletta-sifone e quello tra sifone-manicotto eccentrico, tenendo conto di quanto quest’ultimo sporgerà dalla parete.

Si serra la ghiera all’uscita della piletta dopo aver inserito la relativa guarnizione, e si innesta il sifone, completo di tubo di uscita verso lo scarico a muro.

Si imbocca il manicotto eccentrico nello scarico a parete per un massimo di 50 mm (all’occorrenza si accorcia) e si collega il sanitario con il sifone premontato.

sifoni salvaspazio

Elimina i rumori dell’acqua

La valvola di Glu-Glu Stop si apre automaticamente durante il passaggio dell’acqua attraverso la tubazione di scarico, permettendo l’aspirazione dell’aria necessaria per l’eliminazione dei fastidiosi gorgoglii che si avvertono nella fase finale di svuotamento della vaschetta.

Terminato lo scarico dell’acqua, la valvola ritorna in posizione di chiusura ed evita la risalita di odori sgradevoli provenienti dalle tubazioni.

sifoni salvaspazio

Il kit Glu-Glu Stop è disponibile per installazioni su lavelli (Ø 40 mm), lavabi e bidet (Ø 32 mm).

Rinnovare la cucina senza cambiarla

L’ambiente si trasforma cambiando solamente i colori e la brillantezza delle superfici, senza alienare mobili ed elettrodomestici da incasso. Il trattamento coinvolge le piastrelle, le pareti, il top cucina e le antine.

Rinnovare la cucina senza cambiarla pare impresa difficile… eppure non è affatto così! Quando si abita una casa per lungo tempo capita di abituarsi all’arredo, sino ad affezionarsene. Complici una certa “assuefazione” agli abbinamenti cromatici e il rassicurante calore che le cose ormai divenute intimamente proprie sanno infondere, si superano bellamente anche decenni di vita, senza far caso ai cambiamenti di stile, che certamente qualche film e qualche spot pubblicitario propongono.

A un certo punto, sempre che non sia intervenuto prima qualche inconveniente tecnico o qualche consistente danneggiamento, l’aspetto retrò dell’ambiente supera per entità il torpore della nostra assuefazione e improvvisamente ci accorgiamo di vivere in una casa oggettivamente demodé.

Chi si trovi in questa situazione (molto frequente perché non bisogna certo far passare molti decenni affinché si verifichi, spesso ne basta anche uno soltanto) è di fronte a una scelta: o intraprende un rinnovamento con sostituzione di mobili e, se necessario, dei rivestimenti e dei sanitari, oppure pensa di rinnovare la cucina senza cambiarla procurandosi alcuni barattoli di SottoSopra, il particolare trattamento di coloritura e finitura, bicomponente, applicabile a qualsiasi superficie della casa.

Quando si dice qualsiasi superficie, si intendono veramente tutte! Rinnovare la cucina senza cambiarla utilizzando SottoSopra risulta davvero utile perché il prodotto si può dare su mobili di legno massello o laminati, con superfici di metallo, pietra, marmo; lavandini di ceramica, alluminio, acciaio; sanitari di ogni genere, rivestimenti ceramici, ma anche direttamente sull’intonaco delle pareti, ottenendo un effetto impermeabilizzante, utilissimo in zona lavandino e fuochi.

Il ciclo SottoSopra consiste in una prima fase di coloritura della superficie, effettuata con un una o due mani di prodotto bicomponente che non richiede primer. La seconda fase è la finitura trasparente, sempre con prodotto epossidico, che a scelta può essere opaco, satinato o lucido.

Rinnovare la cucina senza cambiarla: la situazione di partenza

rinnovare la cucina
Negli anni ‘70 una cucina come questa era stilisticamente all’avanguardia, tant’è vero che è giunta sino al 2014 senza subire alcun cambiamento.Oggi, ovviamente, è più che normale rilevare una certa “stanchezza” stilistica, soprattutto per il motivo delle piastrelle a parete e per la patina assunta dal colore delle antine nel tempo.

Rinnovare la cucina senza cambiarla: Operazioni preliminari

  1.  Gapi SottoSopra è confezionato in latte contenenti due barattoli più piccoli con il componente base e l’indurente. La base può essere bianca, neutra, media, metallizzata o perlata; la scelta dell’una o dell’altra va fatta seguendo le indicazioni della cartella colori, a seconda di quello che si vuole riprodurre. I pigmenti sono confezionati in piccole boccette a grammatura calibrata in modo da ottenere la tonalità scelta e poterla replicare con precisione in un secondo tempo.
  2. Non è necessario smontare il lavello e la piastra dei fuochi; i più volenterosi possono sollevarli appena dal piano con alcuni spessori, altrimenti si proteggono i bordi con nastro maschera.
  3. Le antine vanno colorate anche internamente e sui bordi, pertanto conviene smontarle rimuovendo le viti che bloccano le cerniere su ogni modulo.
  4. In questo modo c’è il vantaggio di poter spostare il trattamento in un altro ambiente, lavorando in serie, con gli sportelli in piano.

Rinnovare la cucina senza cambiarla: preparazione del prodotto

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  1. Per ogni flacone che si apre, prima di qualsiasi altra cosa, bisogna omogeneizzare il contenuto rimescolandolo.
  2. Si apre la boccetta (o le boccette, se sono due) di pigmento e si versa interamente all’interno del componente B (il flacone più piccolo).
  3. Si mescola sino alla completa dissoluzione del pigmento; bisogna per questo raschiare bene l’interno del barattolo, soprattutto lungo le pareti.
  4. Si versa il contenuto del flacone A dentro la latta grande che confeziona l’intero prodotto. Anche in questo caso bisogna raccogliere bene tutto il contenuto.
  5. Ora si può versare il contenuto del flacone B, quello dove è stato sciolto il pigmento.
  6. Si mescolano accuratamente i due prodotti per almeno 3 minuti, quindi si lasciano riposare per 5 minuti.
  7. Mentre la miscela riposa, si usa il barattolo B per aggiungere un quantitativo d’acqua calibrato. Sul barattolo, infatti, c’è un segno evidente sul fianco che ne indica la quantità corretta.
  8. Versata l’acqua nella miscela e rimescolato bene il composto ancora una volta, si può procedere con la stesura, quindi si versa il prodotto dentro una vaschetta per rulli.
  9. Per le piastrelle delle pareti è stato scelto un grigio molto chiaro e neutro, che possa rendere più luminoso il piano di lavoro della cucina. La stesura inizia da un’estremità alta e procede verso il basso e di lato. Le passate si possono, anzi, si devono incrociare, soprattutto per riempire bene le fughe fra le piastrelle. Nei punti difficili, come negli angoli chiusi fra pensile e pensile di differente altezza, conviene usare un rullo stretto con fianchi diritti. Dove non passa neppure quello si può andare di pennello. Eventuali sbavature o colature vanno ripassate subito con il rullo, tirando a dovere il prodotto. Il colore fresco risulta più chiaro del dovuto, ma essiccando raggiunge la tinta scelta. Per questo, non appena si finisce, il lavoro può mostrare delle macchie: questo succede perché nei punti in cui ne è stato rilasciato di più, il prodotto asciuga più lentamente rispetto a dove ne è stato ceduto meno; una volta completamente essiccato, tutto si uniforma.

Rinnovare la cucina senza cambiarla: Trattare il Top, le antine e i frontali dei cassetti

  1. Importantissima la passata di spugna abrasiva e quella successiva con panno imbevuto di alcool etilico per rimuovere ogni traccia di unto che inevitabilmente si accumula sul top, soprattutto nella zona dei fuochi e del lavello.
  2. La scelta del rullo: i rulli rigidi con pelo raso sono ottimi per le superfici che non presentano parti rientranti o sagomate; i rulli di spugna bianca si adattano più facilmente a ogni tipo di superficie quali per esempio piastrellature, lavelli, sanitari in genere.
  3. ll prodotto va distribuito tendenzialmente in una direzione, incrociando a settori le passate per ottenere la massima uniformità.
  4. La finitura trasparente aggiunge corpo e profondità al colore di base. Il prodotto ha aspetto bianco lattiginoso, ma essiccando diviene del tutto trasparente. L’applicazione va effettuata almeno 24 ore dopo l’ultima mano di colore.
  5. La tinta originale degli sportelli della cucina è di una tonalità scura e decisa. Per evitare che il colore sottostante condizioni il risultato cromatico e di brillantezza di quello definitivo, è meglio stendere una mano di colore base bianco come fondo.
  6. Per applicare la prima mano di colore definitivo, essendo una tinta differente, è necessario attendere 24 ore.
  7. L’applicazione della seconda mano di una stessa tinta, invece, può essere fatta dopo 6 ore dalla prima.
  8. Anche la finitura trasparente è un prodotto epossidico, bicomponente; dentro la confezione di latta si trovano i due flaconi (componente A e componente B) e un libretto con la descrizione dettagliata per l’utilizzo.
  9. La preparazione, in questo caso, non essendoci da mescolare pigmenti e non dovendo allungare la miscela con acqua, risulta ancora più semplice e immediata: è sufficiente svuotare entrambi i flaconi all’interno della latta contenitore e miscelare accuratamente per rendere uniforme il composto che, come detto, assume un aspetto bianco e lattiginoso.
  10. La stesura del prodotto di finitura ha le medesime regole del colore base: si inizia con passate in una direzione e poi si incrocia per tirare meglio e uniformare il prodotto.
  11. Nel caso di superfici strette e lunghe si inizia nello stesso modo ma, quando si incrocia, il percorso del rullo molto breve richiede frequenti spostamenti laterali per procedere, con il risultato di lasciare quasi sicuramente evidenti striature trasversali. Una terza e ultima passata in senso longitudinale perfeziona la stesura. Rinnovare la cucina senza cambiarla non è mai stato così facile!

Maggiori info a questo Link

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Cambiare colore ai mobili | Come farlo in modo facile e veloce

Per cambiare colore ai mobili rapidamente e con un ottimo risultato estetico, occorrono prodotti specifici: ecco quali sono e come si utilizzano

Nelle operazioni di rinnovo e decorazione per cambiare colore ai mobili di produzione industriale, si trovano spesso superfici trattate per una lucentezza durevole e particolarmente lisce al tatto; a volte i materiali sono sintetici o di natura metallica, cromati o tinti in bagni speciali ecc.

Per prima cosa, quindi, un ottimo smalto deve avere le caratteristiche di aggrappaggio e coprenza a tutte le superfici più difficili. In seconda battuta, è necessario ridare alle superfici ridipinte la necessaria resistenza ai graffi e alle abrasioni.

Il migliore prodotto da utilizzare per cambiare colore ai mobili

A nostro avviso uno dei migliori prodotti in assoluto è Facile&Veloce di Gapi Paints è una linea di prodotti che vanta caratteristiche di massimo livello per affrontare le situazioni più estreme; l’abbiamo già applicata per l’ammodernamento di una cucina in cui abbiamo usato anche lo speciale stucco, presente in gamma, per rivestire le vecchie piastrelle.

In questo caso affrontiamo un lavoro più semplice come esecuzione, ma per il quale sono richieste ai prodotti analoghe prestazioni. Trasformata una libreria di grande produzione in armadio per la cameretta dei ragazzi, si desidera connotare la struttura con un colore giovane e brillante, mentre le ante applicate, in ruvido OSB, pur rimanendo materiche, devono diventare più scorrevoli alla polvere e ai panni di pulizia.

Sulla parte lucida e bianca del mobile si stende quindi una mano di smalto satinato con aggiunta dei pigmenti necessari per ottenere l’azzurro scelto fra 100 tinte sulla cartella colori. Una volta essiccato, sull’azzurro e sulle ante in legno OSB grezzo viene stesa una mano di vernice trasparente protettiva che rifinisce in modo ineccepibile il manufatto.

Come applicare lo smalto e vernice per cambiare colore al mobile in legno

Il mobile, spogliato delle ante, si deterge con un panno soffice o una spugna imbevuta di alcool denaturato per rimuovere sporco e grasso.

Facile&Veloce smalto satinato deve essere diluito con un 5% per superfici poco assorbenti, altrimenti con un 10% di acqua; per ottenere il colore scelto è sufficiente versare i pigmenti in granuli predosati e mescolare sino al totale dissolvimento.

Lo smalto si stende con rullo in moltoprene, versandolo in una vaschetta con scivolo.

La capacità di adesione e l’elevata coprenza sono subito evidenti: il lavoro è rapido.

Il nastro maschera è stato messo per prevenire sbavature, ma il prodotto non gocciola.

Dopo 12 ore dall’applicazione dello smalto si può stendere Facile&Veloce Vernice Trasparente Protettiva; si dà sulla parte smaltata e sulle ante in OSB, messe in piano su un tavolo.