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Elogio del ferramenta ma anche del far da sé

Tratto da “Far da sé n.469 – Febbraio 2017″

Autore: Nicla de Carolis

Tempo fa la comica Luciana Litizzetto, in uno dei suoi esilaranti monologhi, ha tessuto le lodi del ferramenta come una delle due categorie sopravvissute di maschi (l’altra è quella dei pompieri) “… in un mondo di maschi con il risvoltino e le sopracciglia a rondine…”. Definisce la ferramenta un luogo magico, perché “… sai quando entri e non sai quando esci…”. Il ferramenta infatti si trova spesso con i clienti che chiedono cose impossibili come una vite introvabile, individuata dopo lunghe ricerche che però “… non va bene perché ha la capocchia piatta e io la volevo bombata…” e, sempre pazientemente, dopo aver dedicato tanto tempo al cliente della vite, si accontenta di battere uno scontrino di 75 centesimi. È un vero maschio perché sa ascoltare le donne che, a volte, non sanno esattamente cosa chiedere e comunque “lui” riesce a risolvere il loro problema.

Il ferramenta sa un sacco di cose e, se non le sa, s’ingegna per risolvere concretamente i quesiti dei clienti; dal ferramenta non succede, prosegue la Litizzetto, che “… chiedi una brugola e ti portano una trappola per topi…” come può accadere per l’incompetenza di giovani dipendenti di grandi centri di bricolage di origine francese. Effettivamente non è un lavoro facile quello del ferramenta perchè richiede una competenza a 360 gradi su interventi che vanno dalla muratura, all’idraudica, all’elettricità, ai montaggi, al funzionamento di meccanismi di una quantità enorme di oggetti che utilizziamo quotidianamente. Nel suo negozio le referenze sono decine di migliaia, basti pensare alle scaffalature scorrevoli contenenti un’infinità di cassettini ognuno con qualcosa di diverso che ha uno o più utilizzi, dalle minuterie metalliche, alle viti, ai rivetti, alle attaccaglie, alle chiusure magnetiche, agli anelli, alle guarnizioni, agli accessori per tende, solo per citarne alcuni.

Eppure “lui”, alla nostra richiesta, si dirige sempre senza indecisione verso il cassettino giusto ed estrae miracolosamente il pezzo che ci serve. Senza parlare della vendita degli utensili elettrici di cui il ferramenta conosce le caratteristiche, il funzionamento e perché preferirlo a seconda del lavoro da affrontare; il cliente si rivolge fiducioso a “lui” nella scelta di acquisti importanti, per avere un confronto e le rassicurazioni di un interlocutore preparato. La figura del ferramenta si avvicina molto a quella del far da sé perché tutti e due hanno un sapere maturato con il tempo, la passione e l’esperienza diretta, perché tutti e due “in un mondo dove ci sono APP per poter fare tutto e nessuno sa più fare una mazza…”, citando sempre la Litizzetto, ferramenta e far da sé hanno una mente e due mani che sanno come affrontare e risolvere problemi pratici, con soddisfazione dei clienti, i primi, e delle persone vicine, i secondi. Due categorie speciali, guardate con ammirazione e invidia dagli “incapaci di piantare un chiodo”, siano essi intellettuali o non, troppo poco elogiate.

Cassetti per l’ordine o per i segreti più profondi?

Tratto da “Fai da te n.80 – Febbraio/Marzo 2017”

Autore: Nicla de Carolis

L’invenzione del cassetto si fa risalire al XV secolo. Allora l’assemblaggio delle tavole veniva fatto raramente con la colla, le assi venivano chiodate, ma soprattutto incastrate con le tecniche tuttora utilizzate come tenone e mortasa, canale e linguetta e, successivamente, quello a coda di rondine. I cassetti nascondevano i cosiddetti “segreti” e i “doppi fondi”, nascondigli per riporre oggetti preziosi. I cassetti poi sono stati spesso inseriti nelle opere d’arte di artisti importanti addirittura all’interno di corpi umani. Nessun altro complemento, apparentemente con una sola funzione pratica, è mai assurto ad interpretazioni così profonde!

Venere di Milo con cassetti”: i cassetti ricorrono spesso nelle opere di Salvador Dalì e alludono metaforicamente alle zone più profonde e segrete dell’inconscio e possono essere aperti solo con la psicanalisi di Sigmund Freud.

Chest with legs” (cassetti con gambe) Un’analogia linguistica e un busto umano diventa cassetto. In inglese chest significa torace e cassettiera, la parola così si presta all’inarrivabile gioco torace di cassetti di André Breton, padre del surrealismo.

Rifare casa… aria fresca!

Tratto da “Rifare Casa n.49 – Gennaio/Febbraio 2017”

Autore: Nicla de Carolis

Antonio Scalvenzi, che si definisce, gratificandoci molto, “un vostro appassionato lettore”, ci scrive della sua casuale scoperta: l’anagramma di RIFARE CASA è ARIA FRESCA! Sorpresi e lieti per la simpatica segnalazione ci siamo stupiti anche per l’attinenza che l’anagramma ha con le parole che identificano la nostra testata. In una casa ristrutturata o nuova si respira sicuramente aria pulita, fresca e tutto ciò non è determinato dal fatto che in fase di ristrutturazione e di costruzione tutto è aperto e l’aria circola liberamente nei locali, ma da tanti altri interventi dei quali parliamo su RIFARE CASA. Può sembrare un controsenso perché le case nuove o riqualificate hanno requisiti per non far passare l’aria, per essere degli ambienti quasi ermetici, ma al discorso isolamento si aggiungono le altre innovazioni che rendono l’aria delle abitazioni leggera e piacevole, senza odori e senza umidità.

Basti pensare ai sistemi di rinnovo e purificazione dell’aria (quasi d’obbligo nelle nuove costruzioni e comunque inseribili anche in fase di ristrutturazione) con recupero del calore e filtraggio degli inquinanti che vengono da fuori e di quelli che possono provenire anche dall’interno come le emissioni dei materiali utilizzati per gli arredi, l’umidità e il rilascio nell’ambiente di agenti batterici generato dalle persone e dagli animali domestici. Oltre a questo, affinché gli odori della cucina, i più invasivi, non si propaghino nelle altre stanze, ci sono cappe che funzionano decisamente bene, a cominciare da quelle che aspirano l’odore appena si crea direttamente dal piano di cottura a quelle che emettono anche getti di aria controllata che impediscono il formarsi della condensa.

Anche le semplici finiture ci possono aiutare nell’obiettivo di purificare l’aria: ci sono smalti e pitture murali che sviluppano un efficace effetto ionizzante ed eliminano batteri e spore, odori di cibo e sigarette. E poi le ceramiche per pavimenti e rivestimenti, che sfruttando il processo di fotocatalisi attivato dalla luce solare o da luce artificiale, abbattono gli agenti inquinanti organici e inorganici, purificano l’aria e igienizzano le superfici. Tutti argomenti proposti e approfonditi più volte su Rifare Casa; anche in questo numero affrontiamo il discorso aria fresca nel servizio su un isolamento innovativo (da pagina 78) che propone tutti gli interventi necessari per trasformare un appartamento in vero nido coibentando dall’interno ogni sua superficie, eliminando già così la possibilità di formazione di muffe, e suggerendo i sistemi di ricambio aria efficaci e poco invasivi.

Creazen: Nuova recinzione residenziale Betafence

Linee natural style per giardini e spazi verdi armoniosi

Da oggi disponibile la nuova recinzione decorativa unica per il design originale ispirato alle linee della natura: come canne di bambù, gli elementi verticali hanno direzioni irregolari creando un gioco di incroci di grande bellezza ed equilibrio estetico. Ideale per giardini esotici e spazi verdi in stile zen. 

Evoca le canne di bambù che si inclinano al passaggio del vento e seduce con la sua bellezza esotica: la nuova recinzione in acciaio CreaZen è un omaggio alla natura e alle sue espressioni vegetative. Con le sue inconfondibili doti di essenzialità, ordine, armonia e purezza delle forme è una recinzione in perfetto stile zen.

A fianco della tendenza jungle che ha connotato l’intero 2016, per l’outdoor si è affermata anche una tendenza alternativa più minimalista e ispirata alla natura, nei materiali o nelle forme. Ecco quindi che decorare il giardino significa connotarlo con arredi che si inseriscono nel contesto armoniosamente. Non va dimenticata la recinzione perimetrale che se decorativa, rappresenta un complemento importante da scegliersi in base alla tipologia del giardino ed allo stile dell’arredo esterno. CreaZen è ideale per villette singole, complessi abitativi, parchi e aree verdi di pregio.

Grazie alla linearità dei tubi quadrati, CreaZen ha un design pulito ed elegante – favorito anche dal fissaggio esterno semi-nascosto – che regala a giardini e spazi verdi equilibrio estetico e leggerezza.

Gli speciali trattamenti protettivi rendono la recinzione estremamente resistente nel tempo anche in ambienti particolarmente ostili come in presenza di umidità salina.

Disponibili di serie nel colore antracite RAL 7016, le recinzioni CreaZen possono essere abbinate ai cancelli CreaZen, ad anta singola o doppia anta a battente.

CreaZen è facile da posare mediante pali Bekafix e specifici accessori di fissaggio.

Caratteristiche tecniche

Dotati di larghezza pari a 2400 mm sono disponibili in altezza da 1000 a 2000 mm.

I tubi verticali quadrati – distanti tra loro al max. 110 mm – sono saldati ai lati dei tubi orizzontali in modo incrociato. I tubi rettangolari orizzontali misurano 40 x 20 x 2 mm, mentre i tubi quadrati verticali hanno le segue ti dimensioni: 20 x 20 x 1,50 mm. Il pannello saldato è zincato a caldo e rivestito in poliestere (min 60 micron). I pali Bekafix sono zincati sia all’interno e sia all’esterno e rivestititi in poliestere.

www.betafence.it

Staccionate in legno fai da te | Costruzione e installazione

Eleganti recinzioni che marcano il confine spiccando sul verde del prato e che si realizzano senza una spesa eccessiva: ecco tutti i segreti delle staccionate in legno.

Premettiamo che per autocostruire delle staccionate in legno occorrono una buona attrezzatura e braccia robuste per metterla in posizione. Quando ci sono queste due condizioni il lavoro, di per sé, non è particolarmente difficile nè la spesa è eccessiva in rapporto al risultato che si ottiene. Il compito principale di uno steccato è la difesa dei confini, più simbolica che altro perché, comunque, le staccionate in legno non sono in grado di fermare malviventi decisi ad entrare, ma la loro presenza indica ai balordi che la casa non è indifesa.

Staccionate in legno – La realizzazione
Stabilita la lunghezza della recinzione in metri, dividiamo il dato per due ed otteniamo il numero teorico dei moduli necessari. Se, come è molto probabile, non otteniamo una cifra tonda accorciamo i due metri fino ad ottenerla (se, per dire, lo steccato misura 20,80 non dobbiamo fare 10 moduli da 208 cm ma 11 da 189 perché le tavole di partenza sono lunghe quattro metri e tagliandole a 208 cm sprecheremmo quasi metà del materiale).

Le stecche verticali
Le stecche verticali si ricavano da tavole di abete da 25 mm portandole alla sezione (indicativa) di 20×60 mm, cercando di scartare le parti con nodi o fessure colme di resina. Un capo delle stecche lo tagliamo a cuspide l’altro lo biselliamo per il largo a 45° per favorire lo scarico della pioggia.

I longheroni
Per i longheroni orizzontali tagliamo a misura (per due moduli) una tavola da ponte e su questa fresiamo le sedi parallele per le stecche verticali che vi debbono entrare di stretta misura. Dividiamo per il lungo la tavola fresata e lavoriamo a mezzo legno i capi delle due assi per una lunghezza di circa 40 mm.

I montanti
I montanti dello steccato richiedono travetti di legno impregnato a caldo sezione 75×75 mm di cui tagliamo a cuspide la sommità e apriamo in una parete gli scarichi per alloggiarvi i capi dei longheroni. Abbondante impregnante antinsetti ed antimuffa precedono l’applicazione di due mani di fondo e una di smalto.

Inseriamo le stecche nelle loro sedi bloccandole con colla da esterni e viti passanti Ø 6×50 mm affogandone la testa a filo piano nella stecca, con dadi autobloccanti dietro il longherone.

Stucco sulle viti ed una seconda mano di smalto rendono il modulo pronto per essere fissato ai montanti, il cui piede va verniciato con abbondante catramina per la lunghezza del bicchiere del picchetto.

Taglio e fresatura delle assi

fresatura assi

  1. Il lavoro preliminare riguarda la preparazione delle stecche verticali tutte di identica sezione ma, volendo, più o meno lunghe. Le punte vanno tagliate a triangolo.
  2. Per avere la sicurezza che le sedi delle stecche coincidano nei longheroni, le apriamo sulla tavola intera con tagli trasversali di sega, portandole all’esatta misura della stecca con la fresatrice montata su uno scalo che scorre sull’asse.
  3. Completati gli scavi, tagliamo a metà per il lungo la tavola, portata all’esatta larghezza con la pialla a spessore. In primo piano il dente a mezzo legno per il fissaggio ai montanti (da regolare in fase di montaggio).

Perfetto allineamento staccionate in legno

allineamento con filo
Piantato esattamente a piombo il primo montante piantiamo all’altra estremità del prato un robusto picchetto e fra questo ed il montante tiriamo, ben tesa, una lignola. Non possiamo utilizzare un altro montante perché è ben difficile, lavorando sul campo, avere la certezza che, nonostante tutte le più accurate misurazioni, l’ultimo montante venga a trovarsi esattamente dove previsto dal progetto. I montanti, infatti vengono piantati usando come distanziali i moduli.

 

Legno trattato e ben smaltato

proteggere il legno

Uno steccato è fatto per stare all’aperto e perciò, a meno di usare legni tropicali che farebbero salire alle stelle il costo, il nostro materiale va difeso dalle intemperie quanto meglio si riesce. Va quindi levigato a specchio, trattato prima con impregnanti (incolori se poi lo vogliamo smaltare di bianco) poi con due mani di turapori ed infine smaltato. A lato il materiale per i trenta metri dello steccato, in parte già finito. La base dei montanti è verniciata con tre mani di catramina.

Piantare i picchetti nel terreno

piantare picchetti nel terreno

Questa è la parte più dura del lavoro. I picchetti vanno affondati di circa 70 cm. Lo si fa prima aprendo un foro con la trivella (1) cosa che nei terreni argillosi o ricchi di pietre richiede un notevolissimo sforzo fisico e l’uso di abbondante acqua per facilitare l’avanzamento dell’attrezzo. Completato il foro, inseriamovi il piede del picchetto accumulandovi attorno la terra di scavo e controllandone la verticalità. A foro quasi pieno continuiamo il lavoro a colpi di mazza (2), sempre controllando la verticalità. Se abbiamo lavorato bene il montante, già verniciato, deve risultare (3) esattamente a piombo. Terra bagnata e pressata a fondo attorno al picchetto completa il lavoro.

Su faidateingiardino, abbiamo pubblicato un’altra guida molto interessate per costruire una staccionata di legno

Cemento cellulare o gasbeton

Il cemento cellulare (meglio conosciuto come gasbeton) è un ottimo materiale da costruzione: leggero, facile da tagliare e posare, risulta essere anche coibentante.

Eseguire lavori di muratura è spesso una lotta contro il tempo per terminare il più rapidamente possibile il lavoro e, contemporaneamente, soddisfare le aspettative della famiglia. Riuscire in questi due obiettivi con i materiali tradizionali a volte non è facile, specie per i lavori più impegnativi.

Per questo sono stati realizzati materiali da costruzione che facilitano al massimo l’edificazione di opere murarie con scarse possibilità di errore, anche per gli operatori più frettolosi, unendo alla semplice funzione di tamponamento altre caratteristiche non proprie del laterizio quali la fonoassorbenza, la scarsa conducibilità termica e la resistenza al calore.

Il cemento cellulare è leggero e poroso

porosità gasbetonLe materie prime del gasbeton sono le stesse che compongono il calcestruzzo, ma il procedimento cui sono sottoposte fa sì che all’interno del materiale si formi una moltitudine di piccole celle contenenti aria secca e immobile.

Il risultato è un materiale molto leggero, quindi più facile da porre in opera, con eccezionali caratteristiche di isolamento termico e acustico. Inoltre, i prezzi del cemento cellulare non sono elevati.

Materiali e strumenti

materiali per cemento cellulare

Per una costruzione con il gasbeton servono:

  • collante cementizio da miscelare con acqua
  •  blocchi calcestruzzo cellulare della misura e forma adatte alla costruzione
  • cazzuola a vaschetta dentata per l’applicazione del collante
  • mazzuolo con testa di gomma per assestare i blocchi posati
  • sega con dentatura larga per il taglio dei blocchi

Sistema modulare
È il caso del calcestruzzo cellulare (cemento soffiato o cemento alveolare) prodotto in lastre, architravi, blocchi, pannelli di varie misure, armati e non, con o senza scanalature: un sistema modulare completo di materiali edili per ogni lavoro di muratura dalla costruzione di una semplice tramezza a quella di una casa (senza alcun vincolo architettonico).

Tutti questi elementi sono costruiti con grande precisione dimensionale, la differenza di misure tra un pezzo e l’altro può essere al massimo di 1 mm; questa importante caratteristica consente la posa in opera con minime quantità di speciali malte collanti ottenendo un muro molto liscio e quindi facile da rifinire.

I blocchi in calcestruzzo cellulare possono  essere utilizzati anche per realizzare i piccoli tamponamenti necessari per ottenere armadi a muro, angoli cottura, cucine all’americana, penisole e quant’altro possa venire in mente sostituendo efficacemente sia legno sia laterizio. La sua resistenza all’umidità (non contiene gesso o composti analoghi) lo rende ideale per realizzare cucine in muratura che ricordano lo stile rustico di un tempo, oppure il sostegno della vasca da bagno, ecc.

Costruire pareti gasbeton

parete divisoria in gasbeton

costruire una parete di cemento cellulare

  1.  su una base di cemento liscio la prima fila dev’essere incollata direttamente su uno strato di collante tirato con la cazzuola dentata.
  2. su una base di cemento irregolare è necessario posare uno strato di malta cementizia che sia perfettamente a livello. Si lascia asciugare per 24 ore per poi lavorare come sul cemento liscio.
  3. su pavimento piastrellato bisogna utilizzare un profilo a U di plastica, fissato o incollato sul pavimento.
  4. su pavimento di legno o parquet  si applica un listello di legno sul pavimento per irrigidire la base della tramezza.

    Gasbeton come si posa

    costruire con il betoncellfoto YTONG

    1. prima di iniziare a costruire il muretto con blocchi di cemento, si segna con precisione la posizione della tramezza da erigere.
    2. con una cazzuola dentata va steso uno strato uniforme sul segno tracciato sulla base.
    3. si appoggia il primo blocco, senza incollarlo alla parete verticale. è necessario lasciare un piccolo spazio tra il blocco e la parete stessa (circa 0,5 cm) per consentire in libertà ogni piccolo movimento o dilatazione.
    4.  prima di iniziare la seconda fila e dopo la posa di ogni fila, si leviga con il frattazzo e si toglie la polvere con una scopa o l’aspirapolvere dai muri gasbeton

      Taglio con sega

      tagliare il gasbeton
      I blocchi di cemento cellulare si tagliano con la speciale sega per gasbeton con rivestimento antiadesione che evita l’inceppamento o l’agganciamento grazie alla forma e la bassa densità dei denti. Nelle migliori versioni, i denti sono in metallo extraduro per durate e capacità di taglio molto elevate. La rifinitura si effettua con raspa a dentatura media e carta vetrata montata su un supporto rigido.

Rasatura gasbeton

Completata una parete, infatti, è sufficiente una mano di intonaco fine, applicabile anche a spruzzo, per avere una superficie in grado di ricevere qualsiasi tipo di rivestimento, dalla carta da parati alla pittura, alle piastrelle.

Ulteriori vantaggi, dati dalla facilità di trasporto, dalla minore manodopera e dalla necessità di una ridotta attrezzatura per la posa in opera, per non parlare del risparmio energetico che raggiunge il 25% grazie alle doti d’isolamento conferite al cemento dalle minuscole cellette d’aria, fanno del cemento cellulare una valida alternativa ai soliti mattoni.

Muri in pietra fai da te | Come realizzarli con elementi modulari

Con gli elementi modulari in calcestruzzo si possono realizzare facilmente muri in pietra di contenimento, recinzioni, bordure per aiuole

Anche tra i far da sé ognuno “è maestro nelle proprie arti”: c’è chi è bravo a lavorare il legno o il ferro, ma non si trova a proprio agio con i materiali edili e nel provare a realizzare muri in pietra di contenimento o un tratto di recinzione incontra qualche difficoltà, soprattutto dovendo coniugare la funzionalità con il risultato estetico complessivo.

Con i mattoni e i blocchi in calcestruzzo che riproducono l’effetto naturale e rustico dei muri in pietra è tutto più semplice: sono elementi modulari che si posano accostati o a incastro e si stabilizzano con uno speciale adesivo in cartuccia per pistola a estrusione, senza bisogno di impastare e stendere prodotti cementizi.

Sistema innovativo per realizzare muri in pietra – Il mattone Tango

Il sistema più innovativo per la posa fai da te è quello che si basa sul mattone Tango di Ferrari BK, un unico elemento a forma di T che permette di realizzare con molta facilità muri in pietra fai da te o curvi e pilastri utilizzando elementi identici e divisibili per ricavare i pezzi di completamento degli spigoli; gli unici pezzi speciali necessari per completare il lavoro sono le copertine o i cappelli dei pilastri. Ogni mattone presenta due facce ortogonali con l’aspetto della pietra spaccata, le altre superfici sono lisce per facilitare l’accostamento. 

Sistema “muro antico” per recinzione con diverse possibilità di posa

muro antico

muri in pietra
Tango colore Sabbia, finitura Crunch.

Tango colore Sabbia, finitura Crunch.

Il sistema Muro Antico è composto da sei blocchi di dimensioni differenti e perfettamente modulari tra loro, oltre alla copertina e ai pezzi speciali che possono comunque essere realizzati in cantiere con facilità; offrono infinite possibilità di posa per murature con doppia faccia a vista o pilastri (anche con irrigidimento interno in calcestruzzo). La finitura dei blocchi può essere Splittata o Palladio: appena scabra la prima, per un’estetica più lineare, sbrecciata e naturale la seconda, entrambe disponibili nei colori Trento, Grigio d’Istria e Giallo Lessinia, abbinabili alle pavimentazioni.

Come sezionare gli elementi modulari per ottenere muri in pietra perfetti

scalpello paracolpo

4-5 I mattoni Tango misurano 303x144x100 mm e possono essere frazionati per ottenere i pezzi angolari necessari alla chiusura delle testate: la faccia superiore è preincisa (7) lungo la linea mediana ed è sufficiente un largo scalpello paracolpi per la divisione dell’elemento.

Ti serve uno scalpello paracolpi? Ecco alcuni consigli per l’acquisto

STANLEY FATMAX 4-18-332 - Scalpello da muratore con paracolpi
  • In acciaio al cromo vanadio, temprato per ulteriore durezza
  • Impugnatura paracolpi in bi-material
  • Riaffilabile
  • Esagono mm 25 x 300
STANLEY 4-18-329 Scalpello a Punta per cementisti
  • In acciaio al cromo vanadio temprato
  • Impugnatura bi-material
  • Punta molto resistente, di lunga durata, adatta per il cemento
  • Riaffilabile
  • Esagono 19x300 mm

6 –  6. La spaccatura produce due elementi angolari perfettamente uguali.

7-8 Con lo stesso sistema, ma asportando il dente posteriore, si ottiene il terminale per completare colonne o muretti con due facce a vista.

9 – I mattoni Tango si possono anche accostare in fila per bordare le aiuole, con due differenti modalità di posa: per una maggiore stabilità si realizza un solco in cui inserire i mattoni con il dente rivolto in basso, altrimenti si divide il mattone come mostra la foto 9 e si utilizzano entrambi i pezzi, alternandoli, semplicemente appoggiati sul terreno decorticato per qualche centimetro.

Come realizzare i pilastri in pietra

1 – I blocchi di Muro Antico permettono di realizzare pilastri con misura di base 480 o 360 mm seguendo uno schema di posa che prevede tre corsi differenti per disposizione e altezza; i tre corsi successivi si ripetono nello stesso schema, ma disposti a 90° rispetto ai precedenti. Alla sommità si può chiudere il pilastro con un sottocappello più largo e un cappello stretto, o viceversa, oppure semplicemente con un cappello più largo. L’adesivo speciale è un prodotto a presa rapida con un’elevata resistenza all’acqua, ai raggi UV e a temperature comprese tra -40 e +100 °C.

2 – 3 Per comporre il pilastro con i blocchi Tango è sufficiente disporli a correre e formare un quadrato, lasciando a vista sempre le parti sbrecciate; ogni fila va sfalsata rispetto alla precedente. Arrivati alla sommità, il sottocappello si può realizzare dividendo due mattoni per ottenere gli elementi angolari, per poi completare con il pezzo speciale a cappello che misura 380x380x100 mm.

Ovvo | Nuova giunzione a scomparsa per legno

Grazie al sistema di giunzione Ovvo nessun elemento visibile e niente colla: grazie a un inserto a clip si possono ottenere giunzioni definitive o reversibili con un notevole risparmio di tempo

Ovvo è un rivoluzionario sistema cieco per unire pannelli in svariati modi si basa su due elementi inseriti a secco in fresature calibrate: il collegamento si realizza a scatto e anche l’assemblaggio di un mobile o di una scaffalatura avviene facilmente e senza attrezzi.

Guarda il video del sistema Ovvo

Cosa bisogna predisporre per installare il sistema Ovvo

Tutto ciò che bisogna fare è realizzare una coppia di mortase identiche: in una si inserisce l’elemento femmina, nell’altra l’elemento di ancoraggio sporgente, entrambi in robusto materiale plastico; si premono le due parti e quando si sente il “click” il gioco è fatto.

Le clip del sistema Ovvo esistono in diverse misure:

  • 12×51 mm e 12×25 mm per pannelli da 16 mm in su
  •  9×21 mm per pannelli da 12 mm in su;

Per realizzare le sedi occorrono le apposite frese, in modo che le clip si inseriscano in esse senza poter essere estratte. Allo scopo è molto utile la maniglia accessoria che permette di premere a fondo l’elemento femmina senza rovinarne la sede.

I migliori risultati in termini di rapidità e precisione si ottengono con la fresatrice AB181  consulta la nostra per fresare il legno) la cui suola è studiata per facilitare l’apertura delle cave con la corretta escursione in larghezza e profondità, per giunzioni in linea, perpendicolari o ad angolo; tuttavia la validità del sistema può essere apprezzata anche da chi dispone di una fresatrice tradizionale o una toupie, grazie al kit comprendente 100 clip assortite e le relative frese.

Con il sistema ovvo basta un click

mortasa sistema ovvo

1 – L’elemento femmina va inserito nelle sedi di entrambi i pezzi da unire e rimane perfettamente a filo piano della superficie; con una fresatrice comune o una toupie bisogna perciò porre la massima cura nel rispetto della larghezza e della profondità della sede, fondamentali per la perfetta tenuta dell’incastro.

Ti serve una Toupie? Ecco alcuni consigli per gli acquisti

Fartools MR 40P Fresatrice su Banco, 1500 W, Dimensioni del Piano 600 x 460 mm, Nero
  • Per lavorare e scolpire diverse forme sul legno
  • Il grande ripiano di lavoro in ghisa e le sue estensioni lo rendono un utensile molto stabile; con i suoi 1500 w di potenza, permette di lavorare anche pezzi di grandi dimensioni
  • Regolazione punta (fresa) in verticale con volantino e arresto di emergenza, per l massima sicurezza
  • Le frese si regolano manualmente; l struttura della macchina è dotata di due portautensili
  • Velocità di rotazione 30000tr/min, dimensione tavola principale 600x460 mm, pinze ammissibili 6/12mm, arresto di emergenza, con guida di angolo, guida parallelo, e supporto di attrezzi integrato
CMT ORANGE TOOLS 999.500.01 Tavolo Industrio, Cm.80X60X93H, Nero
  • Cmt orange tools ha reso il tavolo industrio per elettrofresatrice un efficiente strumento con nuovi accessori, come inserti in fenolico, scala di misurazione in alluminio integrale e una guida ulteriormente perfezionata
  • Combinazioni di design diverse
  • È in grado di mostrare dettagli chiave in vividezza
Fervi ASPIRATORE Portatile 0495, 0.75 W, 230 V
  • Con ruote per seghe a nastro e troncatrici per legno. Accessori: 1 Sacco di filtraggio
  • Dimensioni 395 x 325 x 350 mm; Diametro aspirazione 1 x ø 100 mm; Diametro ventola Ø 230 mm;
  • Portata aria 830 m3 / h; Volume sacco 0.056 m3; Filtro in tessuto ø 380 mm x 530h mm;
  • Motore monofase 230 V 50 Hz 0.75 kW;
  • Peso 22 kg.
FERM Banco per Fresatrice. Adatto a fresatrici con piastra base fino a 162mm. Dimensioni banco 455 x 330mm. Altezza banco 300mm
  • Adatto per tutte le fresatrici FERM
  • Con collegamento per aspirazione polveri e struttura in alluminio stabile e robusta
  • Facile e precisa regolazione per lavori di precisione
  • Interruttore stagno sincrono
  • Adatto per fresatrici con diametro della piastra di base fino a 162 mm
HOLZKRAFT Macchina combinata 5 lavorazioni (fresatrice toupie, pialla a filo, pialla a spessore, sega circolare, unit� mortasa
  • Macchina combinata 5 lavorazioni: sega circolare, pialla a filo, pialla a spessore, fresatrice toupie
  • Fresatrice toupie: per assemblare e profilare listelli e tavole, diametro mandrino 12 mm
  • Pialla a filo: max larghezza pezzo 154 mm
  • Pialla a spessore: min/max altezza pezzo 9/92 mm
  • Fresatrice toupie: diametro mandrino 12 mm
Festool 570275 – Fresa da tavolo TF 2200-set
  • Peso: 8,5 kg
  • Potenza: 2200 W
  • Minimo: 10.000 – 22.000 min? ¹
  • Connettore: aspirazione polvere ø 27/36 mm
  • Max Fragola (Diametro: 60 mm

2 –  La clip di aggancio si inserisce a pressione nella femmina di uno dei due pannelli da collegare.

3 –  Con il sistema OVVO si possono realizzare unioni di testa per prolungamenti, accoppiamenti per raddoppiare gli spessori, unioni di pezzi a squadra o con estremità bisellate a svariate angolazioni; tutte presentano elevata resistenza alla trazione e ai carichi, mediamente ogni giunzione in un pannello da 18 mm di MDF ha una resistenza alla trazione di 20/25 kg e ai carichi di 50/60 kg (versione reversibile/permanente).

Per fresare senza errori con il sistema Ovvo

 fresatrice con arresti a scomparsa

1 – Utilizzando la speciale fresatrice con arresti a scomparsa non è necessario prendere le misure; in base agli spessori la regolazione è millimetrica.

2 – L’impugnatura frontale della maschera permette di tenere ben salda la macchina durante la fresatura delle sedi nello spessore dei pannelli.

fresatrice AB181

3 – L’inclinazione è regolabile e dispone di blocco per fresature a 0°, 45° e 90°; anche parti con bordi bisellati vengono unite con la massima precisione.

4 – Mandando la maschera a battuta contro un riscontro si realizzano più fresature sul piano perfettamente affiancate; l’escursione laterale è calibrata tra due limitatori di corsa.

5 – Le frese per OVVO al widia (Ø 8-12 mm) e con inserti diamantati (Ø 12 mm) sono utilizzabili su tutte le macchine che adottano i rispettivi codoli.

 

Armadietto a muro con cornice

Una nicchia nella parete viene trasformata in armadietto a muro per le bottiglie di vino più pregiate, ma invece di chiuderlo con uno sportello cieco, incorniciamo il vano come se si trattasse di un quadro

Le vecchie cantine vengono sempre più recuperate per trasformarle in taverne e non è raro che, sulle pareti, siano presenti nicchie che in origine potevano essere finestrature tra due locali comunicanti, successivamente chiuse, o rientranze realizzate volutamente per utilizzarle come armadietto a muro.

In questo caso la nicchia ci serve per realizzare una sorta di trompe-l’oeil al contario: mentre di solito è un quadro a dare un’idea di tridimensionalità con un sapiente gioco di luci e di ombre, in questo caso è il contesto reale a dare l’idea di un quadro.

E in una ex-cantina non potevano che essere i vini pregiati, ovvero di… “nicchia”, il pretesto per la trasformazione. Qui l’altezza interna giustifica la divisione con il montaggio di un ripiano per disporre le bottiglie su due livelli, anche la profondità è ottimale per questo scopo.

Quello che serve è una vecchia cornice da adattare al perimetro del vano, ma se non l’abbiamo la possiamo realizzare su misura e chiuderla con un foglio di plexiglas, per riparare l’interno da polvere e ragnatele.

Cosa serve per realizzare un armadietto a muro con cornice

cornice dorata

Recuperata una vecchia cornice di adeguate dimensioni, occorre: una lastra di plexiglas da 2,5/3 mm, listelli 10×10 mm, una mensola a scomparsa, due cerniere, viti, tasselli, gruppini.

Armadietto a muro: il disegno

progetto armadietto a muro

Preparare la cornice dell’armadietto a muro

come tagliare una cornice

  1. Le dimensioni della cornice devono essere superiori a quelle della nicchia, in modo da poterla adattare. Rilevate le misure utilizziamo la cassetta tagliacornici e la sega a denti fini per effettuare tagli puliti ed esattamente inclinati a 45°.
  2. I tagli angolati aumentano la superficie di contatto a disposizione per l’incollaggio. Possiamo evitare elementi d’unione aggiuntivi, dato che la cornice non sarà sottoposta a sollecitazioni significative.
  3. La cornice incollata va chiusa su tutto il perimetro con uno strettoio a nastro e lasciata stabilizzare per 24 ore. L’eccesso di colla va prontamente rimosso con un panno umido.
  4. Su uno dei lati verticali montiamo una coppia di cerniere a libro con ali piuttosto lunghe, quindi inseriamo la lastra di plexiglas adattata alla misura della battuta posteriore.
  5. Per fissarla utilizziamo listelli quadrati 10×10 mm
  6. I listelli si fissano al perimetro della cornice con chiodini senza testa.
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  • Abbondante spazio a disposizione - con un totale di 11 ripiani spazio a sufficienza per ogni tipo/tipologia di farmaco
  • Nonostante le sue dimensioni, si integra perfettamente in ogni tipo di bagno - dimensioni armadio farmacia XXL H x L x P: circa 53 x 52,5 x 19,5 cm

Trasformare la nicchia

nicchia nel muro

  1. Tracciata la posizione delle ali delle cerniere, con la cornice in bolla nei due sensi, pratichiamo i fori per l’inserimento dei tasselli.
  2. Eliminiamo la polvere ed inseriamo nei fori il corpo espandente di nylon.
  3. Presentiamo a parete la cornice in posizione di apertura ed inseriamo le viti, facendo espandere i tasselli.
  4. Al centro dell’altezza della nicchia pratichiamo una coppia di fori per inserire i tasselli mensola prolungati. Utilizziamo il ripiano, provvisto di fori sul bordo posteriore, come dima per l’esatta posizione dei tasselli.
  5. Badiamo che il collare dei tasselli, dopo l’espansione, rimanga a filo del muro, quindi calziamo il ripiano su di essi.
  6. Verifichiamo con la livella a bolla la planarità del ripiano. In alcuni casi sono presenti due vitine nella parte inferiore per bloccare il ripiano ai sostegni. Per mantenere chiusa la cornice possiamo inserire sul lato opposto, all’interno, un gancetto che fa presa in un occhiolo o una coppia di calamite.

armadietto a muro

Come eseguire il montaggio dei sanitari sospesi | Guida dettagliata

Un’utile guida su come affrontare il montaggio dei sanitari sospesi senza dover ricorrere ad un installatore.

I sanitari sospesi offrono diversi vantaggi, fra cui minor ingombro in profondità, miglior igiene, in quanto la pulizia del pavimento è facilitata dalla sospensione, e aspetto monolitico della pavimentazione stessa.

Per il montaggio dei sanitari sospesi su controparete in cartongesso, lo sbalzo di circa 15 cm che rimane a metà parete costituisce un comodo ripiano per i prodotti da bagno. Grazie ai sistemi premontati il montaggio dei sanitari sospesi è semplificato e reso rapido, in particolare il modulo per WC può già contenere la cassetta di risciaquo, i tasselli per la sospensione della tazza e gli attacchi per l’alimentazione idrica e lo scarico. Le tazze sospese sopportano fino a 400 kg di peso.

Cosa bisogna sapere circa il montaggio dei sanitari sospesi

modulo sanitari sospesi

I moduli per il montaggio sanitari sospesi dispongono di staffa per sanitari sospesi che permettono la regolazione in altezza e quella dell’interasse dei fissaggi, per potersi adattate a tutte le tipologie di sanitari in commercio.

Il grande vantaggio di effettuare la nuova installazione realizzando una controparete di cartongesso è che non occorre smantellare l’impianto esistente o effettuare una demolizione per il passaggio dei nuovi impianti. Anche cambiando la disposizione dei sanitari, le tubazioni possono essere stese all’interno dell’intelaiatura metallica.

controparete per sanitari sospesi

Modulo incassato o controparete?

modulo incassato

  1. WC incassato: i moduli completi di vaschetta di risciacquo hanno uno spessore contenuto (anche solo 8 cm) e possono essere incassati a filo di una tramezza e rivestiti da uno strato di intonaco.
  2. WC controparete: se non è in atto una demolizione o se la tramezza non consente di incassare il modulo il sistema premontato può essere addossato alla muratura e nascosto in una sottile controparete.
  3. Regolazioni: prepariamo il telaio all’installazione rilevando l’interasse di fissaggio del sanitario. Le staffe possono essere disposte a L, come distanziatrici dalla parete, oppure utilizzate come zanche.

Montaggio dei sanitari sospesi con telaio metallico da incasso

telaio metallico da incasso

  1. Un’ulteriore variante è il telaio metallico da incasso ristretto alla sola sospensione del sanitario, con gli impianti realizzati separatamente. Effettuate le regolazioni preliminari, lo posizioniamo in sede.
  2. Dobbiamo controllare che tanto il telaio quanto le barre di fissaggio dei sanitari siano in bolla. Quindi passiamo alla marcatura dei fori per i tasselli a espansione che ancorano il telaio alla muratura.
  3. Prima di murare le zanche proteggiamo le barre filettate da possibili residui di malta. Di solito nella confezione troviamo anche una coppia di guaine dedicate a questo scopo.

Wc sospeso montaggio

tasselli per sanitari

Anche per installare il lavabo esistono sistemi premontati che possono essere collegati al telaio che supporta la controparete. L’orditura metallica è in grado di reggere carichi fino a 150 kg. Prima di realizzare la tamponatura in cartongesso e la successiva piastrellatura si regolano le mensole che supportano i sanitari e si controllano gli incastri dei vari componenti. Si riveste con la piastrellatura, quindi si fissano i sanitari con i diversi sistemi a corredo.